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Viaggiatore858
Silver
16/12/2018 | 17:45

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Alla cortese attenzione di Babbo Natale
Arnoldstein 9601
Circolo Polare Austriaco

Caro Babbo Natale,
si sta avvicinando il momento più atteso e magico dell'anno, e come da tradizione ho pensato di indirizzarti una letterina con qualche desiderio.
Certo, va detto che mi sono comportato bene quest'anno, ma ciò non può certo esimermi dall'esserti d'aiuto anche ora: dato che in questo periodo sarai oberato di consegne da recapitare in tutto il mondo, ho pensato bene di farti un favore. Delle bambine di Arnoldstein me ne occupo io stavolta. Perciò, non farti problemi, ci penso io a loro. Take it easy Babbo!

Oggi difatti sono andato, per tuo conto, al Wellcum, in occasione dell'annunciata recita natalizia delle suddette, ed ho portato il mio pacco alle presenti. Il pacco, come ovvio che sia, è incartato nelle mutande rosse che debitamente ho scelto per tale avvenimento, ed è destinato esclusivamente alle bimbe che hanno fatto le brave. Ti dirò, con tutta onestà, che anch'io non sto nella pelle a vedere lo stupore nei loro occhi non appena vedranno la sorpresa contenuta. Ma andiamo con calma, lascia che ti racconti la storia nei dettagli...

Sono entrato in sala ad ora di pranzo. Un dono speciale spetterebbe in primis alle ragazzine del divanetto lato ristorante, le ho seguite personalmente quest'anno e ti posso assicurare che il loro comportamento è sempre stato ineccepibile. Ma a quest'ora non c'è ancora anima viva lì. E poi sarebbe troppo scontato incominciare la consegna con loro. È giusto dare le opportuni attenzioni anche alle altre fanciulle.
Quindi trascino il pesante sacco col pacco sul lato opposto, e mi apposto al bancone bar, a lato degli ingressi dei camerini.

Ovviamente chi vedo proprio nell'angolo opposto appena lasciato?? La discola CATARINA, che appena si accorge della mia presenza, si fa in gran fretta il giro dell'intero bancone e con aria allegra e baldanzosa tira dritto verso me per salutarmi. Mancava poco arrivasse saltellando. La tipa deve aver avuto qualche spifferata da qualcuno circa la mia missione umanitaria natalizia e, indagando con fare curioso, mi domanda cosa sto facendo, cercando nel frattempo di rovistare ovunque, arrivando persino a mettere le manine sul mio prezioso pacco.
Lo so, mi ero promesso di non iniziare proprio con una di loro, era scelta scontata e chiedo venia, ma vestita nel suo body rosso fuffoso e semitrasparente era impossibile non accontentare la sua morbosa curiosità, nonché quella mia. Dopotutto, che vuoi, son bambine, e vogliono sempre scartare il regalo prima del 25. Decidiamo quindi di andare ai piani alti, ma prima di procedere CATARINA farfuglia qualcosa del tipo "prendi la mia borsa ok?" e se ne va un attimo via, non so dove. Non avendo capito del tutto, io, mi guardo intorno, vedo una pochette sulla seggiola lì accanto, la metto sotto braccio e vado ad attenderla nei pressi della scalinata.

"Pss, pss, hey tu...". In quel momento FABIA, bambina ancora poco conosciuta da me, mi chiede di avvicinarmi un attimino alla punta del bancone dove staziona: lascia intendere che avesse qualcosa di assolutamente impellente ed importante da dirmi. Orcocane, proprio mo'? Mi avvicino ma, ahimè, le faccio notare che sono già impegnato, e che a momenti sarebbe ritornata CATARINA. Lei mi fissa il pacco, e mi fa notare che quello è il suo, perché quel regalo gliel'avevo promesso già il mese scorso. Cazzo, lo so, lo so...ragazze non incominciamo a farmi venire i sensi di colpa ora. Io sto solo cercando di dare una mano a Babbo Natale oggi.
Ricompare CATARINA, sguardo minaccioso alla contendente, e mi trascina via prendendomi con fermezza per il braccio. Fiuh, per un attimo ho avuto timore ne scaturisse un catfight di quelli mortali. Caro Babbo, ammetto che consegnare pacchi pensavo fosse cosa più semplice ed innocua...qua a momenti invece ci scappava il morto!

Vabbé, qualcosa ancora non quadra però, infatti in quell'istante mi accorgo che quasi tutte quante le bambine in sala mi stanno fissando. Vuoi vedere che anche queste vogliono ricevere il pacco da me? In che razza di situazione mi sto cacciando? Basta che vedono un dannato regalo e tutte che ne reclamano uno per loro? E che diamine, aspettate ancora dieci giorni e sarà Natale anche per voi!
Dunque, prima ancora di salire i primi gradini porgo a CATARINA la borsetta che ho preso in precedenza, quella che custodivo con cura sotto l'ascella. Lei sbigottita mi dice che non è la sua.
Viene fuori che lei aveva detto che stava andando a prendere la sua borsa, non che dovessi prenderla io! Oh gesù bambino, stavo per rubare una borsetta di qualcun'altra...Ecco spiegato perché tutte mi fissano con tanta circospezione. Mi volto lentamente in slow motion, guardo diritto nelle palle degli occhi le testimoni, ed alzo le mani in segno di resa: la rapina finisce qui e si restituisce il maltolto. Sorry!

Finalmente arriviamo in camera. CATARINA, spogliandosi dai mille suppellettili natalizi che ornano a festa il suo corpo, mi racconta che questo è il suo primo impegno di lavoro dopo lunghe giornate libere, all'insegna dell'ozio e del sonno, che deliberatamente si è presa nei giorni passati. Lei ha un carattere molto particolare, che sto imparando lentamente a conoscere: è una persona pigra ed iperattiva allo stesso momento. Il mio consiglio con lei è di non farsi troppe domande sul suo conto. Piuttosto assecondate la sua follia e non ve ne pentirete ovunque essa vi porterà.
Quindi, come dev'essere, ci diamo giù a letto come due adolescenti in preda agli ormoni. Senonché poi finiremo il nostro tempo a farci i massaggi alla schiena a vicenda, a turno, come una coppia di pensionati qualsiasi. Apparte gli scherzi, è stato piacevolissimo come sempre passare del tempo con lei. Una conferma. Con lei si va sul sicuro. Eppoi meriterebbe il regalo solo per quanto è b(u)ona. Anzi, Babbo, è il caso di essere più esplicito ancora: è proprio bona!

Ritornato al piano basso, preso dai sensi di colpa e dai rimorsi vado a sincerarmi che la bambina rimasta a terra, priva di doni, non sia scoppiata in lacrime dal momento della mia assenza.
In verità, appena mi ripresento in sala, è proprio lei a circuirmi senza sosta. Ci sarebbero quasi i presupposti per una denuncia di stalking, se non fosse che io sono affetto dalla sindrome di Stoccolma, e c'è quel qualcosa in lei che mi attira dannatamente.
FABIA mi piace. Eccome. Il suo sguardo sbarazzino è irresistibile. Eppure qualcuno pare non sia stato del tutto soddisfatto del suo comportamento quest'anno, e io, nel mio ruolo di assistente di Babbo Natale, ho il dovere morale di fare il regalo solo a chi si comporta bene. Mi avvicino nuovamente a lei per confutare del tutto quei sospetti. Le domando solo come siam messi quanto a french kiss. Risposta affermativa accordata. Per me basta questo. Le do la mia parola che al prossimo turno spetta a lei scartare il pacco. Tanto, che vuoi, è ormai da un mese che ci mangiamo con gli occhi, devo togliermi il dubbio...

Sosta rigeneratrice in zona wellness. Faccio il pascià ed usufruisco di tutto: docce, jacuzzi, sauna e per finire piccolo letargo sui lettini.
Dormire però risulta sempre un po' difficoltoso lì. Vuoi per il profumo di feromoni che aleggia nell'aria, ma vuoi anche i decibel delle casse audio che non aiutano di certo a rilassarsi del tutto. Sommaci a ciò il costante ritmo reggaeton ed è assicurato che il mio cervello va in pappa.

Staccato la spina per un po', ed allentato quanto basta le tensioni muscolari, ritorno attivo. Non posso certo lamentarmi, i miei colleghi tra gli scaffali di Amazon certamente non possono vantare trattamenti e comodità simili. Torno pertanto a riconsegnare il mio pacco alla destinataria.

Ritrovo FABIA sempre lì al suo posto, ed è giunto il momento di verificare di persona la sua condotta. Il suo sguardo traboccante di gioia è tutto un programma quando mi rivede. Mi devo fidare delle sue parole, a parole siam tutti bravi a dire a Babbo Natale di esser buoni. Mi domanda se avessi particolari richieste. Le dico che ha piena libertà d'azione. Non contratto nulla, né tempi né pratiche. Rischio tutto: qua, o parte il missile o i fuochi d'artificio.
Saliamo la rampa di scale e rimaniamo in attesa, lì sul divanetto del disimpegno, affinché una camera dotata di stereo si liberasse (...la signorina desiderava la musica). Io intanto incomincio a frugarle dentro la borsetta, divertendomi a tirarle fuori ogni genere di amenità. Dopo essere stato rimproverato per la mia compulsiva curiosità, è tempo di accomodarsi in stanza. Entriamo.

Caro Babbo Natale, ti è mai capitato di accordare uno strumento musicale? Chesso, forse ti sarà capitato quando cerchi di mettere in risonanza i campanacci delle renne? Ad ogni modo, la stessa cosa a volte può capitare con gli esseri umani. Quando due persone, un uomo e una donna, sono allineate sulla stessa lunghezza d'onda possono generare energie che riverberano con lo stesso identico suono e si tende pertanto alla ricerca della perfezione.
La camera sarebbe da incorniciare. Forse è il caso persino di pensare di installare una targhetta commemorativa sulla parete accanto l'ingresso "Qui Cane Randagio e Fabia giacquero e fecero l'Amore, addì 15 dicembre 2018. Ai posteri l'impegno di tramandarne l'eterna memoria".

Non scherzo mica: pomiciate profonde e continue, lingue che arrivavano ovunque, profanazione degli apparati uditivi, sguardi d'intesa, fellatio divisa in tre lunghi atti, grovigli di arti, petting a manetta e sorrisi compiaciuti. Il tutto compiuto con estrema eleganza. Il reverse cowgirl è stato fenomenale poi, ha dato il meglio di sé. Non so, forse sarà stato un caso del giorno, ma trovare tale intesa la prima volta con una ragazza mai mi era capitato in precedenza. Nulla di vagamente macchinoso come usualmente capita di sperimentare con altre ragazze. Come le ho ammesso al termine è stato veramente bello. Ed ha avuto ragione lei, è brava davvero. Mi rivela che non le piacciono i tizi che le danno ordini e che, con me, aveva capito subito da come ci siamo relazionati che poteva trovarsi bene. Ah, quando dici la fortuna del bravo ragazzo! (cit.episodio n.3). Non l'avrei mai pensato solo un'ora prima, ma forse è la migliore esperienza al Wellcum fatta finora. Forse superiore rispetto anche a quelle più blasonate. Incredibile davvero.
Eh sì caro Babbo Natale, devi sapere che FABIA è rimasta onestissima anche in zona cassettine, dove ci siamo scambiati gli auguri di buon Natale e ci siamo accordati per una prossima volta. Per conto mio, promossa a pieni voti, si è comportata bene la bimba.

Prendo fiato. Vado a cenare. Da lì in poi incomincia per me la parte meno interessante della giornata.

Ad una certa ora infatti le ragazze scompaiono letteralmente dalla vista, prendendo furtivamente la via dei camerini. Poco dopo il deejay richiama l'attenzione della folla: deve essere il momento clou della serata. La musica parte a tutto volume con All I Want for Christmas is You ed ecco quindi che dalla scalinata scendono sfilando in coppia le babbo nataline. Un tripudio di tacchi, minigonne rosse e pon pon bianchi. I festeggiamenti si tramutano in torcida inesausta non appena la musica aumenta di intensità e ritmo. Alcune in preda al delirio del momento si svestono lasciando ballonzolare sul dancefloor una notevole mole di culi e tette. Danze a perdifiato.
Fin qui tutto bene, ci sta.

Nel mentre, dal cerchio creatosi attorno a loro, i maschietti assistevano allo spettacolo.
Accanto a me, alla mia sinistra, un palestrato con la pelata in testa, se ne sta a torso nudo con l'accappatoio legato alla vita. La cintura forse gli è leggermente stretta, in quanto le vene sul suo collo sono ad un passo da collassare in trombosi. Ma sprezzante del pericolo sanitario in corso, tronfio della sua bellezza, lui cercava disperatamente di accaparrarsi un posto in prima fila tra il pubblico, aprendosi un varco con la forza sontuosa dei bicipiti, in maniera tale da permettergli di sentirsi parte integrante delle danze intraprese dalle ragazze.
Caro Babbo Natale, a questo energumeno, per quest'anno penso sia il caso di smettere di continuare a regalargli cialis e steroidi come fossero caramelle. Poi fai come vuoi tu. Io ti ho avvertito.

Alla mia destra invece prende posto un uomo di mezza età. Probabilmente un fiero e buon padre di famiglia, che, mentre a braccie conserte si gode lo show, non disdegna di fare bella mostra sul dito della sua fede nuziale. Io mah, ma anche sto tipo boh.
Amabilmente se ne sta a fissare sorridente la patonza rumena al vento. La bava che deliziosamente pendeva dalle sue labbra, poco dopo si sarebbe trasformata in altro, non appena una babbo natalina accennando una mossa di twerking gli ha completamente ostruito, oltre il canale esofageo, tutte le vie respiratorie facendolo capitolare a terra, stramazzante, con la bocca rigurgitante di schiuma, ed in preda alle convulsioni. Caro Babbo Natale, chette devo di'? Regala pure una semplice confezione di kleenex alla felice consorte, ma almeno non scordarti un pacchetto di 10 incontri gratuiti per la terapia dei figliuoli di suddetto signore. Ne avranno bisogno, il terapeuta avrà molto da operarsi per giustificare le assenze del padre.

Ed io? Bah. In questo momento mi sento come Gesù Cristo tra i due ladroni. Indietreggio un attimo allontanandomi dal baccano assordante. A differenza degli altri la mia attenzione non è volta ai festeggiamenti, cerco di guardare fuori, oltre le finestre. Non si intravede nulla nella notte fonda. Nessuna luce, nessuna ombra. Eppure alcuni pensieri nella mia mente si fanno vividi. Vengono da molto lontano. Un passato ormai andato. Meglio non pensarci troppo comunque.

Cambio registro. Mi balena un'idea pazza: CATARINA e DARIA insieme. No dai, sto delirando. Sto vaneggiando proprio, sarebbe un'esagerazione adesso.
È ora di andare, lo sento. Mi rivesto e son già fuori nel buio e alla guida tra le gelide strade. Già, l'inverno è un po' assassino quando scende il sole. E la nebbia non ti risparmia nemmeno quando ti inghiotte nell'automobile.

Caro Babbo Natale, a me non serve niente quest'anno. Ma quanto freddo qui fuori. E quanto freddo al cuore. Forse basterebbe giusto una coperta dai. Sì, giusto per passare indenne questo inverno...

TITANO
Gold
14/12/2018 | 18:08

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Riporto anche qui che a riprova che l'attività nel Forum qualche utilità la porta, ieri sono state cacciate 5 ragazze con feedback e condotte non positive.
Sempre da ieri, come ho avuto modo di confrontarmi con la Direzione, sono vietati i body, quindi solo naked o lingerie.
Da Gennaio poi (tra 2 settimane quindi) si comincia con i giovedì total naked, che è intenzione ampliare a più giorni la settimana, dopo una fase di test.

Per chi salirà a fare Capodanno, il rate è 70 euro anche a Capodanno, (per gli extra concordate sempre...) e il tempo in camera preciso. 
Se la ragazza chiede -
come spingevano alcune per fare - 100 euro, la Direzione che accerti la cosa è pronta a cacciarla seduta stante.

Queste le ultime.
Chi salirà poi avrà modo di riportare lo stato delle cose.

il_bocin
Newbie
14/12/2018 | 21:46

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Foto più recenti della bella Consuelo... in anteprima...

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bobafett
Gold
22/11/2018 | 18:03

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COSTO INGRESSO: 85 euro.

COSTO CAMERA ed EXTRA: 70 euro/mezz'ora, CIM 50 euro, ANAL 100 euro.

COSTO e LUOGO PERNOTTAMENTO: 92 euro camera doppia uso singola al Wellcum.

RAGAZZE PRESENTI CHE CONOSCO: Ada, Adanè, Adelina, Aida, Alicia, Ani, Aria, Beatrice, Bella, Briana, Carmen, Catarina, Cristina, Daria, Denise, Desiree, Elma, Evelyn, Fabia, Flory, Ginevra, Giulia, Gya, Jasmine, Justina, Iana, Ina, Lina, Lorena, Lucia, Margot, Maria, Marina, Medea, Mirella, Miriam, Monica, Nia, Nora, Ramona, Reina, Ribana, Rosalia, Roxana, Ruby, Samira, Sara, Tara, Teodora, Tina.

SITO: http://wellcum.at/

Ciao come sempre a tutti, Sabato 17 Novembre 2018 5° Compleanno Wellcum!

Breve recensione del Sabato, come l’ho definito io, dell’Apocalisse e per me lo è stato davvero ma partiamo con ordine.. viaggio insieme al super amico @VR/46, parcheggio alle 15 già strapieno, in Reception attendiamo l’arrivo dell’immancabile @lollos perché il magico trio in questo giorno deve riunirsi, si deve far festa!!

All’entrata guardando i cartelloni del 5° Compleanno mi sale un attimo di malinconia, di ricordi, di ragazze, solcare quell’entrata per 5 anni, beh provoca sempre un’emozione forte ma il tutto svanisce nel vedere la splendida Diana servire da bere a tutti i clienti in arrivo, un customer satisfaction di tutto rispetto con anche la bellissima Margarita, ragazza immagine nonché modella alla compilazione delle nuove tessere Wellcum, attorniata sempre da clienti per tutta la serata, chissà come mai!

Oggi beh, gli amici ci sono tutti: @il_bocin inaspettatamente arrivato in serata, davvero un grande, @Legionario23, SPERMINATOR, @oceanblue, il suo amico soprannominato Chef, r0ckzz, l’avvocato, barilli1982, @fusetti69 @1_bru e il loro amico, @Orsobruno, synology, lo Specialist con i suoi amici, l’amico veneziano e i tantissimi dei week end, tutti presenti davvero oggi, spettacolo!

Alle 15:30 la sala è già piena di orsi, mai visti così tanti, tutti a parcheggiare fuori dal cancello, parlando con Cristiano a fine serata il secondo miglior risultato di sempre dopo Capodanno 2016, l’Apocalisse è giunta davvero, una menzione particolare va a Cristiano, vi ricordate Reed Richards in Mr. Fantastic nei Fantastici Quattro? Beh, lui si è “allungato” in tutte le situazione più critiche, risolvendo problematiche in Reception, al bar, in sala e per di più trovando sempre il tempo per parlare un pò con tutti, impeccabile!

Le 100 ragazze invece ci sono tutte: rivedo con piacere Lina e Lorena della serie “a volte ritornano”, Daria, Catarina e Rosalia in forma smagliante, Evelyn e Adelina sempre un piacere per gli occhi, dalla parte opposta del bar arriva anche lei, Gya, mi vede, mi raggiunge, vaaa laaa, prendiamo qualcosa di veloce al bar perché i tempi in una festa sono più stretti e poi subito in camera che non descrivo perché ormai la conoscete tutti ma buona come sempre!

Oggi c’è sempre fila al ristorante: tartine, caviale, risotto di pesce, frittura, dolci a volontà, tutto buono, vedo gente che bissa, stando anche in piedi a mangiare, torta immancabile in serata, beh, se ci fosse stato Chef Cracco oggi non sarebbe volato nessun piatto perché direi che la “brigata” ha lavorato davvero bene, portando a termine il servizio senza intoppi, complimenti!

Immancabile il caffè self service che prendo in zona Evelyn, come la chiamo io “Danger Zone”, mi abbraccia, mi stringe e in un attimo sono di sopra: ragazza favolosa, più la porti su e più ti tratta meglio, formidabile in tutti i fondamentali, una ragazza da farci l’abbonamento.. chissà!

Non mi dite come sono stati gli spettacoli delle pornostar perché me li sono persi tutti ma la compagnia degli amici, quella di Catarina, Daria, Rosalia e Gya ha fatto sì che tutto il resto passasse in secondo piano, gli orsi ad anello tutti intorno a loro in sala, loro sono lo Spettacolo nello Spettacolo! Fa-vo-lo-se!!

Mancano 2 ore alla chiusura, le forze mi stanno abbandonando, percentuale di sangue 10% percentuale di alcool 90%, mi siedo con gli amici sui divanetti, si parla, si ride, si scherza, giro da una parte all’altra del locale e arrivato tra la colonna e la punta del bar, indietreggio per far passare la ragazza, alzo gli occhi, mi sento abbracciare, lei inizia per A e finisce per stragnocca.. lei è Adelina, salta, ride, è euforica, ho capito.. Colonnello shutdown and restart!

Il comando ha funzionato, sono le 02:15, niente salgo con Adelina: sarà la camera di fine giornata, sarà qualche goccia di alcool in circolazione ma mi ha tirato un pezzo di camera che ha letteralmente frantumato il ricordo delle altre con lei, non si è fermata un attimo, si è fatto di tutto e lo ha fatto pure mooolto bene! Che buonanotte!

Tornato in sala, si accendono le luci: bellissimo vedere ancora Diana che saltella dietro il bar, tanti orsi ancora a parlare, sembra quasi che la festa non la si voglia far terminare, un grazie speciale va a Joseph, Svetlana, Cristiano e a tutto lo Staff del Wellcum per aver creato una festa davvero memorabile, niente paura ragazzi.. fra un anno ci rivediamo sempre tutti qui, sempre tutti intorno a Margarita speriamo!

vampire
Newbie
25/11/2018 | 01:27

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Hola Chicos ... chi trovo martedì al Marina ?Penso di farci un salto dopo mesi di assenza. Non sono un amante delle critiche o delle paranoie anzi quindi faro’ finta di non aver letto e capito .
Per favore smettiamo di credere di poter fare innamorare uno di questi angeli in missione per accaparrarsi più soldi possibile nel più breve tempo possibile . Smettiamo di sputare nel piatto in cui mangiamo , smettiamo di predicare bene e razzolare male . smettiamo di cambiare nick name . Godiamoci invece quella mezza ora , quella ora, l’extra pagato... recensite le ragazze per quello che devono fare e fanno non per quello che vorreste fuori con una di loro : e’ inevitabile che vi inculino !
Saluti , a martedì !
Sol y Sanger sexo y sur

Staypositive

stsyvampire

MelaGogo
Silver
14/09/2018 | 23:17

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@Scavenger said:

@TITANO said:
Io non ho buone prestazioni, ma per lo più ottime.
Forse perché faccio il contrario di quello che auspicherebbero le nuove leve.
Il fatto che le abbia io, non mi impedisce di parlare di come stanno le cose e di come dovrebbero essere.
Non deve bruciarmi la casa perché io possa parlare del fuoco.

Fate buone gite.

Che tu abbia ottime prestazioni mi fa sinceramente piacere.
Che le nuove leve abbiano un approccio "malsano" a questo mondo mi trova d'accordo.
Ma est modus in rebus. Tu ed i tuoi bicipiti siete sempre troppo tesi, i tuoi modi troppo perentori, i tuoi toni troppo offensivi.
Tra l'altro, se il forum oggi è popolato quasi esclusivamente da dilettanti allo sbaraglio, mentre i grandi punter hanno quasi tutti abbandonato (sopravvivono Licantropo ed una manciata di pasdaran) è in gran parte colpa tua: quando eri moderatore, con i tuoi modi arroganti, determinasti la fuga di alcune delle penne più lucide che abbiano mai scritto su questo forum. Quelle penne oggi avrebbero potuto dare una mano a spegnere l'incendio, molto più delle patetiche invettive contro chi elargisce mance.

Al di la dei punti di vista diametralmente opposti, più che i modi qui’ il problema e’ la tanta supponenza.
 
Ritenere a priori che le “genuflessioni” verso le ragazze siano il segno della volontà di stabilire relazioni sentimentali di persone dalle menti deboli quando magari sono solo espressione di uno stile comportamentale diverso (c’e’ chi si eccita avendo la sensazione di dominare una donna chi invece lo fa accarezzandola).
 
Oppure dispensare l’assunto per cui lusingare una donna sposata può solo sortire un gran perdita di tempo … boh … forse in un bordello perché nel mondo “reale” purtroppo non e’ così: un mio  amico nord Europeo verso la metà degli anni 80, invaghitosi di una standista della Germania dell’Est, fece tante e tali pazzie che alla fine riuscì a portarsela a casa nonostante l’esistenza non solo di un marito ma persino di un figlio, che venne addirittura abbandonato (non senza turbamento) al padre (la strategia messa in atto faceva leva anche sulla speranza di costei di cambiare radicalmente vita per fuggire al regime di schiavitù imposta dal muro; per la cronaca i due stanno insieme ancora oggi).
 
Accusare con discreta disinvoltura gli altri di non leggere attentamente e di scarso comprendonio pur dichiarando ogni due per tre di annoiarsi terribilmente anche solo a sorvolare sugli interventi altrui perché giudicati men che banali, salvo poi replicare mettendo in evidenza di non aver capito una cippa delle suddette banalità.
 
Quando leggo che gli FKK non sono luoghi per pivelli io strabuzzo gli occhi perché per me il WLC e’ proprio l’opposto, un luogo dove, riposta l’armatura nell’armadietto, posso recarmi per sconnettermi dai casini e dalle angosce quotidiane, quasi un rifugio dai lupi non un posto dove difendersi dagli stessi.
 
Quando mi si ricorda, in modo più o meno sotteso, che il WLC e’ il luogo dei sentimenti simulati (maddai ?????) io dico che e’ certamente così ma obietto che purtroppo il mondo “reale” non e’ completamente diverso, perché anche li ci si deve districare tra sentimenti simulati, ruffiani, cicisbei ed incantatori di ogni risma e specie. Ed i missili che girano hanno spesso ben altra portata di quelli che normalmente si prendono in un FKK.
 
Quando leggo che ad un idraulico o ad un professionista non si danno mance, io dico che ai professionisti che lavorano per me in modo non occasionale (siano essi avvocati, commercialisti o  idraulici) e che con il loro operato mi dimostrano particolari attenzioni, capita di offrire delle cene, di portare un regalo tornando da un viaggio (magari per il figlio o la moglie), di offrire omaggi natalizi, etc. etc.
 
E potrei proseguire parlando dei criteri per discernere tra una camera buona ed una scadente ed altre cose ancora.
 
Dell’ “Immenso pensiero” salvo solo il suggerimento che in un FKK bisogna entrare lasciandosi il proprio mondo fuori e godersi il momento. E mi spingo anche oltre, arrivando a dire (in apparente contraddizione con tutto quanto ho scritto su sta vicenda del SUV ed anche con il fatto di essere iscritto a questo 3D) che uscendo da un FKK sarebbe opportuno imparare a lasciarsi tutto dietro (non per niente io il mio numero di cellulare non lo do a nessuna ragazza seppur mi sia stato richiesto più volte).
 
Nonostante questo, non conoscendo esattamente tutto il contesto,  non mi permetto di dare del coglione ad uno che, con tutta probabilità,  essendosi invaghito di una giovane seppur prostituta, sta giocando le sue carte di pazzia per cercare di portarsela a casa (beninteso, io non lo farei mai, ma poco conta).
 
E’ cosa scontata che ogni contesto richieda uno specifico comportamento ma, se si escludono le questioni legate alla salute, trovo davvero un po’ (scusate) risibile sta retorica dell’ FKK come luogo particolarmente pericoloso dove si possa essere addirittura “scuoiati vivi” o dove per sopravvivere sia necessario essere dotati di chissà quale skill. Se uno rischia di esser scuoiato in un FKK allora rischia ben di più tutti i giorni quando sta fuori.
 
Ovviamente non sono un Punter professionista (ne mai lo sarò ne, con tutto il rispetto, mi interessa esserlo) ma solo una persona (credo) normale.
 
Se poi davvero esisteva e funzionava l’FKK “perfetto”,  frequentato da soli Punter professionisti, accidenti, invece che fare i titani da tastiera, (scusate):  alzate il culo, raccogliete  il capitale, apritelo, selezionate le ragazze, gli accessi dei clienti (rigorosamente muniti di patentino, ovviamente) e fatelo funzionare.
 
Altrimenti vien da pensare che il problema sia un altro perché come qualcuno (di cui ora non ricordo il nome) ha scritto: “invecchiando diventa sempre più facile lasciarsi annegare nella nostalgiaj”.

Viaggiatore858
Silver
22/10/2018 | 18:41

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La mia navicella spaziale era di un colore blu cobalto metallizzato. La carrozzeria esterna era tempestata da una miriade di lucine colorate che si accendevano ad intermittenza. Un orgasmo cromatico che si univa a festa con la musica assordante del luna park. Ricordo ancora vividamente il suono stridulo del clacson quando premevo con veemenza quel bottoncino rosso che stava sul cruscotto, appena accanto al volante. Un volante che peraltro, nonostante il mio fantasticare, girava sempre a vuoto, non facendomi mai distaccare dall'ossequioso moto di rotazione circolare che la navicella intraprendeva sulla giostra. Eppure, la sensazione di euforia che derivava dall'esser sopra a quel sedile era pari, per intensità, solo a quella di disperazione quando una volta suonata la campanella veniva segnalata la fine del tuo giro. Oh, i pianti e i singhiozzi...avevo pressappoco 5 o 6 anni, e mio padre che, portandomi con i piedi a terra, mi ricordava inflessibile che si trattava solo di un giro di giostra per l'appunto. Nulla di più...

Ragazzi, io vi avverto sin da ora: non leggete questa recensione se vi aspettate la classica recensione. Pertanto portate pazienza e scordatevi valutazioni alle ragazze col numeretto da 1 a 10, niente fantacalcio, e niente lunedì della gazzetta. Si parlerà persino in maniera marginale di sesso, figuriamoci se stilerò liste di sigle o classifiche. E mi rivolgo in particolare a coloro che vivono nelle bolle di sapone...guardatevi bene dall'andare oltre nella lettura, credetemi, affinché i vostri "giri di giostra" possano continuare sereni e spensierati come lo son sempre stati. Io vi ho avvisato eh! Orsacchiotti mezzi salvati...
Oggi il discorso per una volta cercherà pian pianino di farsi serio, in quanto per me, giunto alla terza puntata, è ora di tirare una mia prima somma complessiva da questa esperienza.
Per gli impavidi che hanno deciso di continuare con la lettura: comprate pure il sacchetto di popcorn, munitevi di gettone alla cassa, e scegliete la vostra navicella. Si parte. DRIIIIIIIIIIN!

Dio che fastidio! Non ci sarà nulla da fare, quel maledetto filo di mal di testa con cui mi sveglierò al mattino mi perseguiterà per tutta la giornata. Mancanza di adeguato riposo ahimè. La notte non è stata affatto rigeneratrice.
Comunque, l'insperato tepore di questo sole d'ottobre mi convince ad approfittare della bella giornata e, messo in conto che questo è l'unico weekend libero del mese nel calendario, lo riservo a quello che sta diventando il mio estemporaneo parco dei divertimenti...che Wellcum sia!

L'arrivo ai cancelli è tatticamente organizzato molto presto. Giunto poco dopo mezzogiorno, l'intenzione è quella di evitare il bagno di folla e le file per le attrazioni, cosicché possa scegliere con estrema calma le mie giostre preferite.
Appena messo piede in sala, il primo senso che si attiva è l'olfatto. Data l'ora, ancora poche sono le ragazze presenti, eppure i primi profumi che veleggiano nell'aria, note di vaniglia miste a bergamotto, mi rimembrano come se non lo sapessi dove sono. E giusto per non farci mancare nulla, tempo cinque secondi ed anche all'udito giunge un benvenuto con l'inconsueto e del tutto inaspettato "ammmore dove vai?". Mi giro, e dinanzi a me vedo una spilungona mora, su trampoli da circo e babydoll nero, che mi fissa dall'alto al basso. Carina, per carità. Eppure fa un po' di soggezione vista da qui sotto, livello pavimento, e dato che appena entrato preferirei prendermi un po' di tempo, le rispondo rammaricato "eh...si è fatto tardi, sto tornando a casa". La tipa non coglie il sarcasmo della mia risposta, la prende sul personale e mi congeda con un soave "ma vai a farti una sega!". Okkkk grazie mille! Annoto il consiglio: mi sa che La Sega è il nome di qualche nuova attrazione appena inaugurata che ancora non ho avuto modo di provare. Magari più tardi provo a cercarla...insomma si parte alla grande!
Nel frattempo però mi dirigo al ristorante per pranzare: compongo il mio piatto e prendo posto ai tavoli fuori in giardino. Mi metto al sole nella speranza invana che il mio mal di testa passi presto insieme alla fiaccaggine che mi porto appresso.

Finita la mia seconda portata, una notevole frittura di patate su letto di crema al ketchup, sbadigliando rientro dentro e con compostezza mi stravacco sul primo divanetto vuoto.
Con gli occhi appannati dal sonno postpranzo cerco di darmi uno sguardo intorno. Direi che il livello delle ragazze sia piuttosto alto, ma nonostante questo, declino garbatamente le prime proposte. Attendo pigramente qualcuna che sappia farmi uscire dal mio stato di intorpidimento psicofisico. Sbadiglio.

L'attesa non è vana, ed ecco che dal fondo del locale, direttamente dalla Casa degli Orrori, sbuca una gatta dalla penombra: appare CATARINA nella sua aitante ed agile camminata. Top e mutandine viola mi fanno provare un tale brivido di paura che fulminante sarà il coccolone. Io, probabilmente dotato di poteri da rabdomante, sento già che sta venendo da me. E cosi è. Più si avvicina e più sento il flusso sanguigno rigonfiare le mie vene e rimpolpare i muscoli.
Arrivata a mezzo metro dalle mie gambe, mi si siede sopra voluttuosamente senza particolari cerimoniali o gesti di invito. Ma a lei tutto è concesso, e di ciò ne è perfettamente consapevole. La saluto "Buongiorno Catarina, ti ricordi di me?". Dopo un primo sguardo perso nel vuoto dell'Alzheimer, le riaffiora la memoria "sei il ragazzo dei baci?!....oh, sei stato tanto un bravo ragazzo quella volta...". Non so se in questi luoghi l'appellativo bravo ragazzo sia da considerare una medaglia al merito, ma io appendo i gradi al petto, e lo prendo come un complimento. Ricordava bene il mio estenuante discorso del mese scorso per ottenere il french kiss, e questa volta, senza che proferissi parola a riguardo, mi propone "se saliamo in camera possiamo anche baciarci...". Beh, il mio primo gettone spetta a lei in quanto il divertimento è assicurato alla Casa degli Orrori, ma le faccio notare che dovrà darsi parecchio da fare in quanto oggi sono stanco come un cadavere. Mi risponde che anche lei è una mummia poiché ha dormito poco e soffre ancora della sbornia della sera prima. Ci facciamo forza a vicenda allora: ci arrampichiamo sulle ripide scale della Casa, entriamo nella nostra alcova e serriamo la finestra per nasconderci dai raggi del sole. Ci distendiamo accovacciati ed abbracciati: per quella mezz'oretta ci schiacciamo un bel pisolino.

Parto subito col sonnecchiare. La fase di addormentamento è caratterizzata dal rilassamento dei muscoli e dal rallentamento del battito cardiaco. Nelle prime immagini oniriche che mi appaiono, vedo lentamente scomparire parti anatomiche del mio corpo dentro le morbide fauci della gatta. Strani davvero gli incubi certe volte.
Ben presto si presenta la fase rem: il flusso sanguigno, l'attività cerebrale e la respirazione aumentano gradualmente. I sogni diventano sempre più nitidi e i cambi di posizione in letto si susseguono sempre più freneticamente. Non so come, ma più il piacere sale e sempre più mi rendo conto di essere dentro alla mia stessa allucinazione. Stringo gli occhi con tutta la mia forza, l'illusione deve continuare e non posso svegliarmi proprio ora. Sento la gatta sopra il pube. Mi afferra con gli artigli sulle spalle e cerca di mordermi al braccio, ma proprio sul più bello, non resisto più e trac! spalanco gli occhi. Il sogno svanisce e ci risvegliamo entrambi più stanchi di prima.
La gatta, CATARINA, oltre ad essere figa all'ennesima potenza, ha un carattere estremamente brioso, tipico di una persona che non si fa certo molte preoccupazioni. Anzi vive la sua professione con estrema disinvoltura come poche altre lì dentro. Nulla è peccato per lei. Mi azzarderei quasi a dire che abbia trovato il suo habitat naturale e riesca ad unire l'utile (guadagnare il companatico) al dilettevole (fare la pazza). Scendiamo giù e ci salutiamo quindi nella zona delle cassettine.

Ed è proprio lì che scorgo in lontananza DARIA. É nella Casa degli Specchi dietro una vetrata, e non avrà modo di vedermi da lì, ma oddio, per me è un tuffo al cuore. Apro per lei una parentesi di "riflessione". È decisamente la persona migliore che abbia conosciuto in questo posto e di gran lunga la donna più matura con cui abbia avuto modo di conversare. Nonostante i suoi 23 anni, io che ne ho quasi 10 più di lei, mi son sentito un 13enne al suo cospetto. Cristo, vivo già di ricordi. Ricordo la prima volta che venni al Wellcum, questa estate, e la sera quando ne uscii, dopo il suo lungo saluto di addio, mi dicevo tra me stesso "cazzo, se questa ragazza riesce ad esser talmente buona e gentile qui dentro allora ha vinto tutto...deve essere sicuramente una brava persona". Le ho augurato il meglio. Ricordo anche che dapprima, dopo la prima stanza con lei, mi prese da parte, mi guardò dritto negli occhi ed incominciammo a parlare delle nostre vite, su come eravamo capitolati lì e delle nostre speranze per il futuro. Nulla di artificiale: svestiti mettevano a nudo per un po' anche le nostre anime. Una manciata di minuti con una perfetta sconosciuta, quattro chiacchiere e due sguardi per capire chi avevamo l'un l'altro di fronte. Cose belle che capitano di rado. Ma delle cose belle è meglio non abusare, e certamente oggi non è giornata, sarebbe inutile tentare di raggiungerla per salutarla. Il labirinto e gli specchi deformanti della Casa mi farebbero sbattere contro i miei stessi ricordi. Mi volto in fretta e vado a riposarmi poiché il mal di testa continua imperterrito ad attanagliarmi. Anzi incomincia persino ad aumentare.

Provo a rilassarmi sul lettino nell'area relax, ma i pensieri viaggiano veloci nella mente girando in tondo a rincorrersi come sui Seggiolini Volanti, e io mi sento sempre più uno straccio a stare su questa giostra, mi fa girare la testa.
Non serve a nulla il riposo, dopo un'ora rientro in sala, mi prendo il solito bicchiere di gin-cola senza gin ed osservo gli altri visitatori accorsi al luna park. Prendo posto su una cabina della Ruota Panoramica per una migliore visuale dall'alto.
Laggiù ci sono parecchi bambini di 60-70 anni. E non esagero, l'età media nel locale è molto alta stasera. Anzi, ora che ci penso, probabilmente io sono uno tra i visitatori più giovani.
Peccato però che sono io quello malconcio manco fossi sul letto di morte, ma questo le ragazze non lo sanno e vengono da me in costante processione ad illustrarmi le loro attrattive e a propormi i loro dolciumi, per lo più dei lecca-lecca fatti in casa da quanto lasciassero intuire. Ad un tratto nel giro di tre minuti di orologio mi si propongono addirittura tre di loro in perfetta successione, come i re magi. Alla quarta che si presenta, allargo le braccia, e con sorriso serafico invoco la pace. Mo basta eh! Manca poco alla minaccia di iscrivermi ad arcigay. Al che, anche questa fanciulla mi invita caldamente a farmi questa celeberrima Sega. Hey! Heey! Questa cazzo di giostra, La Sega, l'ho già cercata dappertutto, ma non esiste nessuna cazzo di Sega al Wellcum!! Basta prese per il culo ok?!?

Insomma, mi nego, come si negava la più figa della classe ai tempi delle superiori.
Ma un motivo di tale riluttanza c'è. Preservo le mie energie per un giro sulle Montagne Russe...o rumene, che fa lo stesso. Di biglietti ne ho già comprati due, e mi sono piazzato a pochi metri dietro da colei che mi sembrava la più fifona di tutte, AYSHA. Memore del rapido scambio di battute al vetriolo avute con lei lo scorso settembre, già immagino gli alti e i bassi che si possano generare. Infatti, ammetto con tutta onestà che la curiosità di conoscere meglio questa giovane ragazza mi è rimasta intatta sin dalla mia puntata della volta scorsa.
Lei, AYSHA, si volta un paio di volte, e mi fissa. Io ricambio con la stessa espressione di Al Pacino nel film Il Padrino quando gli appare Apollonia, la ragazza sicula in quel di Corleone: le faccio occhi di pietra e sguardo d'assassino.
Alla terza volta che gira il capo in cerca di un mio segnale di intesa, la invito ad avvicinarsi a me con gesto da boss mafioso. Ecco dunque che mi domanda subito se voglio andare su. Io temporeggio e me la tiro "a fare cosa?". La contrattazione volutamente da parte mia si fa lunga, e cerco di scavare il più possibile a fondo nel suo carattere fin troppo serio, se non a tratti ostile. La scorsa volta il suo approccio difatti non era stato proprio cortese, e lasciai perdere. Oggi invece mi si presenta tutta dolce e fuffosa con in mano il bastoncino dello zucchero filato. Le domando con buona dose di paraculaggine "sei sicura che ti piaccio? La volta scorsa mi hai detto che ero brutto e che non mi baciavi...". Ovviamente esageravo nei toni e nei termini (sono un figo della madonna, ndr), e tanto non si ricordava nulla dell'episodio, ma mi assicura che non era vero che ero brutto. He he, che conquiste! "quindi mi baceresti?" insisto. Lei dice tutta boriosa e seccata che qui non bacia nessuno, e che solo se due persone stanno insieme dovrebbero baciarsi. Non che la giovinetta abbia tutti i torti, ma continuo a giocare e le faccio "beh...qual è il problema? Se ti piaccio, vestiti, usciamo di qui e stasera ti offro una pizza...poi ci fidanziamo. O preferisci rimanere qui in compagnia di qualche vecchietto??".
Finalmente un mezzo sorriso le illumina il volto, ed era ciò che aspettavo prima di concedermi la corsa con lei. Rilancia per un extra 50 baci, ma le faccio di no. L'interminabile negoziazione finirà con una via di mezzo. Finalmente prendiamo posto sui sedili della carrozza ed incominciamo la salita sull'ottovolante.

AYSHA difatti è alti e bassi, brevi discese e lunghe salite. Parte veloce per poi pian piano rallentare bruscamente. Il suo umore purtroppo però non decolla mai, anzi si spegne proprio in cima alla vetta ed onestamente ciò ha influito notevolmente nella riuscita della camera. Sia chiaro, lei è stata di parola ed ha mantenuto fede a tutto quanto prima pattuito. Il suo splendore da immacolata concezione lascia d'incanto, ma a volte la bella presenza non basta. Piuttosto serve esserci. Alla fine, vedendomi un po' scuro in volto, sembra quasi dispiacersene. Da una parte mi sento sfinito, il mal di testa a tratti diventa lancinante, ma dall'altra parte mi rendo conto che tutta la mesta seriosità della ragazza semplicemente sia dovuta al fatto che questo non è proprio il suo posto. Questo mi rattrista non poco.
Potrei sbagliare, ma ormai sono abbastanza sicuro che dietro il suo carattere scontroso nasconde molto più di quello che dà a vedere. Glielo vedi scritto in faccia che un pesce fuor d'acqua, troppo piccola per girare da sola tra le insidie di questo parco giochi, e nulla ha da spartire con le altre ben più navigate. Spero per lei che riesca a prendere ben presto altre strade, i soldi non sono tutto nella vita, considerando poi che i suoi 20 anni nessuno glieli tornerà indietro...e quelli certo non si potranno più ricomprare con le banconote profuse dai bambini ottuagenari.
Provo a farle qualche domanda più seria, vorrei metterla in guardia, ma mi mordo la lingua: meglio non esagerare con le lezioni di vita, non saprei proprio come lei potrebbe reagire a qualche parola fuori posto, e questa non è certo la situazione ideale per farle da psicanalista, o tantomeno per leggerle il futuro sulla mano.
Faccio per lavarmi in doccia e lei a sua volta mi domanda se avessi la ragazza. La guardo negli occhi e, in modo sconsolato, le rispondo "assolutamente no". Breve pausa di silenzio. "È più di un anno e mezzo che non ho più la ragazza, e figuriamoci se venissi a fare lo scemo qui con te". Infatti ci avevo scherzato per più di mezz'ora con lei se volesse essere la mia fidanzatina, e poi mi chiede se stessi tradendo qualcuno? D'accordo, siamo tutti consapevoli delle consuetudini extraconiugali all'ordine al giorno qui dentro, ma credo che nelle sue domande ci sia la perfetta conferma di quanto sia già disillusa dal genere maschile. Ora so cosa pensava pochi minuti prima, chi immaginasse di avere difronte durante la nostra camera, dove volava con la sua mente assente com'era.
Bella mia, vengo qui con animo leggero e con la coscienza a posto, ma sapessi quanto io sono altrettanto disilluso dal genere femminile, che potrei perfino raccontarti delle prostitute, quelle vere, che trovi fuori dai bordelli. Quelle che se potessero, oltre al corpo, si venderebbero pure l'anima al diavolo. Lascia perdere, alla tua tenera età dovresti pensare a ben altro, a sognare ad occhi aperti ed innamorarti, che poi, se non si sta ben attenti, col tempo finiresti ad incattivirti nell'animo e perderesti con troppa fretta tutta l'ingenuità della tua giovinezza.
Il treno rallenta terminando il suo percorso, alziamo le protezioni dei sedili e scendiamo giù con i piedi ben saldati a terra. Fin troppo direi.

Ormai è ora di cena e non so proprio se proseguire la mia visita. A parte il velo di tristezza che mi ha segnato la serata, non sto per niente bene fisicamente. Il sonno reclama riposo e il volume della musica sta diventando insopportabile all'udito. Provo a mangiucchiare qualcosa in attesa di capire se il mio corpo possa sostenere in sicurezza il viaggio di ritorno in notturna. Ma persino lo stomaco incomincia a brontolare.
Nel mentre vedo SABRINA che, dal tavolo accanto al mio, mi lancia delle occhiate che non lasciano spazio a fraintendimenti. Sta giocando al Tiro a Segno e, tentando di centrare il mio cuoricino, aspetta di ricevere il suo premio, uno di quegli enormi peluche a forma di orsacchiotto.
Oh, mia cara, sapessi quanto sarebbe fantastico fare un giro con te sull'Autoscontro. Metterei persino da parte tutto il mio romanticismo per un attimo, giusto il tempo di darti una bella botta sul tuo paraurti. Ma la sensazione di euforia stasera è completamente esaurita, e preferisco ammettere tutto questo a me stesso. Le luci del luna park non sortiscono alcun effetto al momento, inutile fingere, per stasera basta così con l'illusione. Dopotutto anche con te, cara, si tratterebbe solo di un giro di giostra per l'appunto. Nulla di più...

TITANO
Gold
06/10/2018 | 11:39

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-Inizio-

Sarà l’illusione temporale chiamata “effetto da viaggio di ritorno” ma il volo di rientro per Bangkok sembra scorrere più velocemente di quello di andata, credo soprattutto per la stanchezza accumulata negli ultimi giorni a Phuket.
Soddisfazione ben visibile sui nostri volti, prossimi alla beatitudine.
L’effetto rebound di Gomez, qui sarebbe amplificato all’ennesima potenza.
Hotel e registrazione.

-BKK-

Il falco maculato mi si precipita accanto e mi accusa,si lamenta delle mie chiacchere e del mio ozio”.

E’ tempo quindi di partire per un bel massaggio.
BTS (modernissima, pulitissima, efficientissima) direzione Phrom Phong.
Sukhumvit Soi 24.
Torniamo furtivi.

“Senti le sirene, senti le sirene
senti le sirene, senti il circo, così profondo” canta Eddie Vedder.

La percorriamo un paio di volte, fermandoci a curiosare in strada mentre le sirene da par loro cercavano di convincerci a entrare, ammaliandoci ed incantandoci con i loro limpidi canti: All Stars, Pink Panther, Dream Heaven,Casanova, Rynda, Cherry, Angel 26.
E nonostante non avessimo la cera per turarci le orecchie,né alberi a cui legarci, riuscivamo a fare dentro e fuori se non eravamo tutti concordi.
L’Apple, saltato all’andata, è quello che più – quel giorno e in quelle condizioni – si avvicina alla perfezione per tutti noi.
Subito dopo l’All Star Massage, a destra, lo trovate.
L’ambiente è molto piacevole è sicuramente curato rispetto ad altri, e le ragazze – non avendo trovato molte pettorute all’Angel 26, ma ben consapevoli che gli orari variano molto la situazione – sono veramente molto carine.
Lieve odore di incenso bagnato.
Prezzi leggermente più alti della media.

Neanche io sono domato, io pure sono intraducibile
Emetto il mio grido barbarico sopra i tetti del mondo

Il cliché circa accoglienza e modus delle operazioni l’ho descritto (vedi Parte Uno di Tre).
Scelgo la bella che mi accompagnerà in questa ennesimo giro nei meandri del piacere.
Indossa delle scarpe nere con tacco largo, ed un bel microvestitino aderente nero con spalline, che non avrebbe sfigurato su qualche bella mulatta al Delirio Habanero in una delle mie serate cubane.
Lunghi capelli neri e bei lineamenti, seno una seconda ma di quelle belle in evidenza, che per un pelo non diventano una terza, e capezzolo a tettarella da succhiare e mordere.
Bocca ben modellata.
Piccole gambe ma ben tornite.
Trucco alla polvere di riso e rossetto liquido.
Occhialino tondo “che sprizza spruzzi” e bel sorriso.
Nin, così si chiama, prende subito in mano la situazione.
Sangue nuovo e mano morbida.
In una stanza, una donna e un uomo.

Il lungo massaggio con olio è molto ben fatto e il bbj talmente ben eseguito che decido – mentre mi stiracchio e faccio le fusa come un gatto – di continuare per tutta la sessione e fino alla fine, ovvero alla prossimità dello slogamento della di lei mascella.
Lecca lentamente, con la lingua ruvida.
Ma poi torno sui miei propositi e mi uncina con le unghie.
Le fessure nere degli occhi si sono ristrette un paio di volte e abbassava le palpebre dolcemente.
Incontro serio, pulito e meticoloso.
In silenzio.
Ennesima gioia piegata e messa via.
In qualche luogo dell’oriente, un uomo fatto si sente giovane.

Terminiamo, ed essendo stato molto stimolato l’appetito,optiamo per una bella cena.
Eatigo.
Sconti molto pesanti per il nostro orario.

MRT Huai Khwang, trafficata ma ordinatissima.
Cena al meraviglioso 204 Bistrò con poco più di 1000 bath (una vergogna) a cranio, che includeva un’abbuffata di pesce e sushi preparato al momento, pizza, carne e dolci e ogni ben di Dio, per più e più giri.
Nessun menù preordinato, ma stimolo visivo, voglia e cattura della pietanza.
Disordinato e appagante come deve essere una voglia prima e dopo la sua soddisfazione.
Commovente. Assolutamente consigliato. Dovete andarci.Imperativo.

Chiusura – su consiglio del solito amico, che ringrazio ancora e cui offrirò una cena l’anno venturo– dopo una passeggiata nella notte violacea, al meraviglioso Long Table,rooftop bar al 25° piano del Column Building, per un paio di drink con la metallica e fredda skyline di Bangkok in bella vista, con piscina a caduta e le vetrate trasparenti da cui filtra la cruda luce rossa che predomina all’interno.

L’ultima folata del giorno si trattiene per me,
Lancia dietro le altre la mia effige precisa quanto ogni altra per il deserto pieno di ombre,
E lusingando mi trascina verso il buio e il vapore

E’ tempo di coricarsi.

Indomani mattina prestissimo sveglia e fino al primo pomeriggio siamo impegnati con dei giri turistici programmati per tempo nella nostra folta agenda, ma con cui non vi tedio.
La Thailandia offre moltissimo pure per il turismo“convenzionale”.

Poi il nostro ultimo eccellente street food a Chinatown –meta pure questa imperdibile in cui blandiscono l’aria effluvi di zenzero e polvere di thé – a base di ostriche pastellate, riso fritto e maiale e infine chiusura con il botto, in extremis giusto per tentare maldestramente di perdere il volo per casa.

Avevamo infatti gli ultimi bath da spendere – diciamo che siamo arrivati un po’ corti con il senno di poi – e nella wish list era l’ultima tappa prima del rientro.

Poseidon.
La miglior sala di BKK.
MRT Sutthisan, uscita 4.
Dimensioni imponenti, vicino all’Emmanuelle.
Impossibile non notarlo.
Sotto la scritta turchese (con la prima lettera O fulminata) campeggia l’effige di Poseidone (da cui il nome) con corona e tridente dorati,con cui governa gli oceani.
Ovviamente non possono che lavorare Sirene anche qui.
L’hotel è molto grande e vi si accede sotto una passeggiata di tela blu scuro.
Ampia hall.
Un po’ come per la scala sociale, il locale opera per censo.
Più si sale, più aumenta la qualità estetica delle professioniste e di conseguenza aumentano i costi per i loro servigi.
Dovevamo fare una cosa rapida con quello che avevamo - poco più di 3000 bath a testa - dato che si imponeva prima la fuga in hotel per ritirare i bagagli che ci avevano gentilmente tenuto e poi il teletrasporto al Suvarnabhumi.

Ci si fa incontro il Papasan, completamente rasato con camicia bianca e giacca tinta cammello.
Un paio di meravigliose creature, ben vestite e stupendamente agghindate – evidentemente appena scelte da dei clienti – conducono per mano con movimenti solenni i loro benefattori verso uno degli ascensori che portavano alle camere.
Così, in bella vista.
Metteteci gli accappatoi invece dei vestiti e sembrava quando ti fai la scalinata tenendo per mano o porgendo il braccio alla ragazza in un FKK.
Si parla in inglese.
Presi da delirio di onnipotenza ci chiede dove vogliamo andare.
All’attico” fa un mio amico in estasi, interpretando il sentimento di tutti.
Il Papasan sorride e si sfrega le mani.
Ci conduce ad un ampio ascensore.
Saliamo.
Arrivati si spalancano le porte e…
Erano anni che non vedevo una cosa del genere, e si che per stupire il sottoscritto...
Il livello di fica che passeggiava per quella sala era da fantascienza.
Asiatiche di livello stratosferico, alcune delle quali agghindate quasi come cosplay, e stangone russe.
Alcune in microabitini, alcune – udite udite – con delle ali stile quelle degli angeli nelle sfilate di Victoria’s Secret. E non avrebbero neppure sfigurato al fianco di ben più blasonate modelle in quell’evento.
Ali e lingerie.
Nella sala ci sono pochissimi avventori.
Il Papasan, sempre sorridente, ci fa sedere in un ampio tavolo e ci fa portare da bere.
Chiama con un cenno le ragazze – poco meno di un paio di dozzine – che si dispongono a ferro di cavallo attorno a noi, ad una distanza di un metro.
Tutte sorridenti.
Bellissime e diversissime.
Roba da infarto, e da faticare ad alzare lo sguardo, tanto era l’imbarazzo e la soggezione che procuravano.
Ogni ragazza ha una spilletta con numero e lettera, ma scordatevi A, B, C…qui l’alfabeto finisce e infatti si parte dalla P.
Le mie pupille, divenute tra loro indipendenti e simili oramai a quelle di Marotta, neppure sapevano più in che direzione guardare.
Il Papasan estrae dalla giacca un cartoncino assicurato con un laccetto e lo appoggia sul tavolino, a fianco delle consumazioni.
Il biglietto contiene le lettera e a fianco il rispettivo costo.
La più economica, e con quella lettera di fronte a noi ce n’era una sola, comunque veramente fica e sembrava una protagonista di un manga– piccola, asiatica, con folti capelli colorati su corpo esilissimo, una quinta di seno che strabordava, strizzata com’era in una camicetta bianca a manica corta con dei bottoncini in evidente difficoltà nel contenerne le grazie, un gonnellino scozzese di 10 centimetri che non nascondeva un culino da urlo e dei calzettoni bianchi da collegiale con scarpette nere lucide – virava sui 4500 bath per 1h e mezzo.
Poi, per il medesimo minutaggio, 5000, 5500 e via a salire.

Urgeva una rapida decisione.

Primo per non mancare di rispetto al nostro ospite,facendogli perdere tempo inutilmente, e secondo perché pure il nostro, di tempo, scarseggiava, e dovevamo prendere un aereo di li a pochissime ore, e non c’era materialmente il tempo di uscire a cercare di fare un change.
Non è luogo da sfrenate chiacchiere e bevute.

Ragazzi, qui o si fa una colletta e scopano in due, oppure scendiamo di piano”.

Bisogna essere generosi, ma bisogna essere giusti.
All’unanimità, per spirito di cameratismo, si opta per la seconda.
Per correttezza spiego al Papasan quanti soldi abbiamo.
Lui non si scompone e con un gesto congeda le ragazze, che comunque educatissime ci salutano a mani giunte.
Poi ci scorta al secondo piano e lì c’è la classica fishbowl.
Ci stiamo dentro, dato che per 3200 bath si gode dei servigi della ragazza per un’oretta e mezza.
Molto belli e appartati i singoli tavoli, posti ad altezze diverse, con delle pareti divisorie tra l’uno e l’altro, che consentono di vedere bene l’acquario senza essere però visti dagli altri avventori.
E voi a vostra volta non vedete gli altri.
Le decisioni si comunicano chiamando il personale di sala.
Ogni tanto una ragazza si alza, perché opzionata, ed esce dalla fishbowl.
Il livello comunque anche qui è molto, molto buono.
Sono sull’orlo della scogliera e salto.
Quella che scelgo è una bella scommessa, e vado ad istinto dato che – a differenza dell’attico dove ti passano accanto sino a sfiorarti e ne intuisci benissimo le fattezze, qui comunque sono al di là del vetro e c’è una certa distanza.

La mia prescelta è minuta, viso molto carino, numero 320 scritto in bianco su coccardina rossa, vestito color crema, ed ha una deliziosa forcina rossa a forma di farfalla che le appiattisce i capelli da un lato,evitando che le cadano sugli occhi.
Tienes los ojos lindos”, mi disse una volta la mia novia habanera durante una permanenza a La Cuidad de la Habana.
Potrei dire lo stesso di lei, qui a BKK.
Occhi puliti”. Letteralmente.
Sembra in possesso di un bel davanzale, e lì per lì spero non sia imbottito, dato che di magre con grandi seni non se ne trovano tutti i giorni, salvo che all’attico dello stesso locale, aggiungo, o in un teen massage un giorno fortunato.
Tentiamo la sorte.
Malee, appena esce si profonde in un bell’inchino con un sorriso perfetto, e mi prende per mano.
Allaccia il suo braccio al mio e inizia a passeggiare.
Lungo la sala, a vista della gente, con questa bella figliola che ti conduce all’altro capo verso gli ascensori che portano alle camere, si ha una bella sensazione.
Si sale, con lei che non molla la mano e ti guarda adorante.
Testiera del letto in ferro battuto nero, lenzuola e tende bianche e ciabatte, accappatoio e asciugamani rossi.
Lascia cadere il vestitino e resta solo con uno slippino nero e – estratte dal cilindro – due grosse, morbide tette naturali impressionanti.
Rimasi a guardarla 10 minuti buoni come se ci fossimo già incontrati, e parlo delle tette, infatti assomigliavano a quelle di Paula.
La metto a culo nudo.
Due corpi combattivi.
Vasca in bel materiale tipo gres e molto ampia e anche qui si ripete il rito del Christin di Phuket (vedi Parte Due di Tre).
Forse sento il poco tempo che ci avvicina alla fine del viaggio, forse sarà quel corpicino esile da cui si staglia quel seno fenomenale, ma dopo il lavaggio voglio dirigermi immediatamente nell’alcova.
Quali processi cerebrali accompagnarono l’iterazione di questo atto?
Fatto sta che non riuscivo a moderare i miei turbamenti.
Anzi, mi saliva un fuoco animale.
La penetro già solo con gli occhi.
Le condizioni generali imposte dalla legge di natura vogliono che per un’ora non abbia obbedito di certo alla legge di conservazione dell’energia, e a stento abbia disobbedito a quella di compenetrazione dei corpi.

A te che leggi questi segni.
Ho tenuto quella fichetta glabra in bocca e tra i denti per non so neppure quanto, forse fino al quasi mutare della mia conformazione nasale, mentre riemergeva sporadica la delinquenza atavica dei miei antenati.
Battagliamo.
Luccichii d’ansia negli occhi.
Ho saccheggiato il suo tesoro, almeno per un po’.
Mi ha assecondato in ogni perversione e desiderio.
Son andato avanti fino a quando non ne avevo più, in ogni senso.
Tendo l’orecchio e sussurra qualcosa dentro il timpano,direttamente nel cervello.
Monto come la marea
Un fremito e un colpo avanti.
Spruzzo iroso.
Cado spossato.
Cuscino.
Soffitto.
Doccia.

Lei sul letto a gambe incrociate intenta a riassettarsi il trucco di fronte ad uno specchietto, avvolta da un piccolo asciugamano rosso che le lasciava scoperta il seno, è l’ultima immagine che mi imprimo nella memoria prima di lasciare il Paese.

Come l’aria svanisco, scuoto i miei bianchi capelli al sole che fugge,
Spargo la mia carme in vortici e la trascino in frange merlettate.
Lascio me stesso alla terra per nascere dall’erba che amo,
Se ancora mi vuoi cercami sotto le suole delle scarpe.
Difficilmente saprai chi io sia o che cosa significhi,
E tuttavia sarò per te salutare,
E filtrerò e darò forza al tuo sangue.
Se non mi trovi subito non scoraggiarti,
Se non mi trovi in un posto cerca in un altro,
Da qualche parte starò fermo ad aspettare te

Ho sempre amato e subito il fascino della Thailandia, che ho ritrovato e che non voglio abbandonare.
Il luogo delle infinite possibilità che la vostra mente ha estromesso.
E solo a ripensare ai giorni che vi ho trascorso, un brivido di emozione mi ripercorre la schiena.
E la amo ancora di più adesso che – per scrivere quello che avete letto – ho dovuto riprendere in mano il mio taccuino di viaggio con date,impressioni, frammenti, momenti, dediche e rossetto di ragazze.
Un luogo – pur con tutte le sue contraddizioni e problemi –la cui umanità mi appare pura come una stella; e in cui volere rubare un’altra giornata di sole.
Di questa Terra meravigliosa che mi vedrà presente nuovamente l’anno venturo, mi auguro di avervi portato un po’ del suo succo…della sua essenza.
In sanscrito, appunto, “rasa”.

-E’ fatto. Fine -

TITANO
Gold
14/10/2018 | 13:19

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Ero in uno dei miei periodi di orge, quando riesco a liberarmi in extremis e accompagnare un caro amico che non vedevo da molto e che doveva salire al Wellcum per qualche ora nel pomeriggio.
Stacco dai rumori mattutini, cosa che ci voleva.
Tempo celestiale e caldo, davvero.
Costeggiando grossi camion, alle 13.30 siamo in loco.

Mille grazie a Cristiano – e alla sorridente Evelyn,bel biglietto da visita intenta com’era a pagare nuda il suo ingresso – sia in reception che in sala e al ristorante, dato che si unirà sovente a noi quel giorno.
Piccola notazione: il divanetto a sinistra appena entrati in arena, sarebbe da smantellare e le 4 ragazze – notevoli, per carità, ma trasudanti uranio impoverito – sistemate ai 4 punti cardinali del locale.
Divide et impera.

Ottimo il pranzo – che farò in due parti, di cui la prima molto leggera in quanto volevo cacciarmi in camera subito – con manzo e pollo alla griglia, un primo di ravioli al pomodoro, uova, verdure e l’occorrente perla colazione dolce e complimenti al cuoco del turno di mattina.
Lascio i miei due ospiti alle loro cose giusto per fare un giro in arena, salvo rientrare di quando in quando al ristorante a confabulare con loro.

Le ragazze sono distribuite su tre turni: ore 12, 15 e 18.
Una trentina per turno, per arrivare quindi alla 90ina circa all’ora di cena, direi pari al numero di orsi presenti nella giornata sino alla mia partenza.
La prima tranche, oltre alla citata Evelyn - e ringrazio la mia buona stella - include un piccolo numero di ragazze già note e parecchie novità.
Il livello che ho trovato – sui tre turni – è stato veramente molto, molto buono.
La rincorsa verso vette in cui l’aria è più rarefatta sta procedendo spedita, dunque.
Una dozzina di ragazze che ciabattano per il locale non dovevano stare lì, ma per il resto direi che ci siamo, ed il progressivo e continuo ricambio – annunciate 5 nuove ragazze ogni settimana – tenendo ferme le migliori, può dare – come sta dando – i suoi frutti.
Pochissime total naked – comunque in costante aumento– e pochissime in costume intero o body.
La stragrandissima maggioranza in due pezzi e comunque abbastanza scoperte, o più del solito.
Si deve ancora lavorare su questo versante, ma va già molto meglio.
Circa il livello estetico, progressivamente a mio avviso crescerà turno su turno, tanto che alle 18.30, ora di abbandono della nave, uscito dal ristorante ho incrociato almeno tre valchirie che avevano appena timbrato il cartellino e che avrebbero meritato un ingaggio al piano superiore.

La prima in cui mi imbatto all’ingresso è il velociraptor Miriam (total naked).
Sempre impeccabile fisicamente, la bambinetta occhieggiante.
Si passa la mano con lenta grazia tra i capelli biondi a caschetto, e pur sapendo che non ce n’è, fa il suo tentativo, come è giusto che sia ovviamente, e in ogni caso non è stata tambureggiante come in altri lidi,segno che le direttive sugli approcci – sempre soft ed educati…perfetti oserei dire – stanno dando i loro frutti.
Quanto a me, poi, volevo provare altro.

Altro che avevo visto in zona bevande self service.
La congedo e mi dirigo lì – schivando un altro paio di assalti, sempre e da tutte portati educatamente, ad ogni modo – dove staziona Evelyn.
Indugiava fumando una cicca.
Cosa vuoi dirle?
Monto la guardia al suo davanzale e quando finisce saliamo i gradini per l’ennesima camera.
In men che non si dica è già sui miei punti più deboli, e mi sollazza in molteplici posizioni.
Doccia e parto per un sostanzioso bis al ristorante.
Il mio amico è ancora in cerca, ma si troverà molto bene con la rossa Daria che gli suggerirò.
Come avrebbe potuto essere diversamente?
Terminati pranzi e primo turno di copule, è il momento di guardarsi attorno.

Dall’arena si nota benissimo che in giardino – semideserto,nonostante la mite temperatura – ancora ci sono i gazebo e la luce sfavillante che proviene dall’esterno non consente di distinguere bene i corpi all’interno del locale, se si trovano tra di voi e le vetrate.

Subisco qualche approccio: Bianca, Juliana, la possente cubana Ginevra e la meravigliosa rumena bionda con occhiazzurri che ho addocchiato al bar lato camerini, con un sedere strepitoso in intimo nero, scarpe zebrate e fresco piercing al labbro superiore, Lorena.
Ma voglio spendere qualche parola per una ragazza, stanziale in quest’ultima zona.

E’ particolarmente amabile infatti la conversazione con Adanè (mi perdonerà se l'ho scritto in maniera errata, n.d.R.) minuta rumena mulatta di madre congolese, che parla un eccellente italiano e, a suo dire, cosa che non stento a credere, è assolutamente nuova del mestiere. Fluttuante chioma riccia. Grandi occhi scuri morbidi. Schiude le labbra e sorride sempre con i denti dolcemente chiusi. Indossa un superbo intimo viola, con autoreggenti e una scarpa in tinta elegante con tacco basso e largo.
Ha un gran bel seno e un sedere bello pieno.
Una bellissima ragazza, la cui pudicizia confligge – e quasi stona – con il lavoro provvisorio che si è scelta, o che l’ha scelta.
Dalle sue parole ed espressioni capisco che la sua vita non è un letto di rose, e ci assicura che a gennaio terminerà.
Glielo auguro di cuore.
Sarà la seconda camera del mio amico, che me ne parlerà in termini entusiastici.
Quanto a me, non sono rimasto certo con le mani in mano.

Nella mia wish list c’era infatti Margot.
Mi si materializza di fronte, accompagnata dal mio ospite.
Era questa la tale che avevo visto in fotografia?
Me la immaginavo più alta, quando la incontro davanti la postazione del DJ, con body nero e borsetta a forma di cuore.
L’impatto è stato di una creatura altezzosa.
Sapete, le donne in genere ci tengono alla classe, e molte molto più di altre.
Una di quelle che restano inamidate anche mentre le possiedi.
Chissà se è proprio così”, pensai tra me e me.
Feci male, con il senno di poi.
Appena apre bocca, infatti, parla con bell’accento toscano che ti conquista subito ed ha vispi occhi tondi neri, neri come i ricci capelli.
Il trucco non copre, ma evidenzia le deliziose lentiggini,ed il fisico è molto sodo e allenatissimo.
All’aperto scosta generosamente le bretelline del body per lasciare scoperto il seno, e si lascia andare in fragorose risate.
Fresco smalto alle mani.
In camera non attende religiosamente, ma si prodiga, dandosi molto da fare.
Leccalecca.
Non riesco a intuire la scritta del tatuaggio sul pube, coperto da una leggera ricrescita.
Ansima vistosamente ma è meravigliosa nelle pose plastiche –a dimostrazione del duro allenamento cui si sottopone, prima e dopo il lavoro –in cui si prodiga, e non smette mai,qualsiasi cosa faccia, di guardare te o, se guardate nella stessa direzione, lo specchio.
Tiene botta alla grande.
Promossa.
Scendo ed è tempo di zona wellness.
Prima faccio due vasche nella tiepida piscina esterna, e mi auguro che le idee circa i lavori – ancora in fase embrionale – che mi è stato detto si vorrebbe fare all’esterno si concretizzino.

Il locale già ora giustifica ampiamente il biglietto d’ingresso ed il viaggio, ma questi altri accorgimenti sarebbero la ciliegina sulla torta.

Poi mi fiondo, dopo rapida doccia, nella sauna all’interno a 50 gradi, per passare alla 55.
Purtroppo la cubana di cui sopra, che mi auguro sia stata adeguatamente redarguita, si aggirava in quella zona come fosse terreno di caccia, approcciando gli avventori nell’idro o addirittura quelli in sauna,sottoscritto incluso, anziché – come deve essere – mettervi piede per prendersi gli asciugamani e rientrare in arena.
Essendo sicuro che nella meravigliosa sauna esterna a 90 gradi non sarebbe venuta, mi ci fiondo.
Scaldo per bene le mie stanche carni e vecchie ossa.
Addormenta ogni dolore.
Termino il percorso con una doccia gelata e via in arena.

Le ragazze si aprono in una corrente che fluiva unita serpeggiando tra i pigri orsi bianchi.
C’è dell’armonia in quello che vedo.
Musica soft perfetta, almeno sino alle 17, e che personalmente avrei allungato per almeno un’altra ora giusto fino a cena.
Ripongo la birra che mi ero preso e parlotto con Dana,unica della vecchia guardia con Romina e Amira, queste ultime due da radiare dall’ordine delle meretrici.
Resto in dolce far niente con i miei ospiti, in commenti e gossip su questa o quella ragazza.
Un giretto all’esterno, dato che subisco l’influsso del meraviglioso clima odierno, giusto in tempo per godermi il siparietto di Margot intenta a tenere a bada due ragazzotti – che parlavano in napoletano stretto, e ogni frase lei chiedeva di ripeterla tre volte – che la volevano con un’amica ma possibilmente con lo sconto, mentre lei ovviamente spiegava loro come funzionava lì.

La cena si approssima, e di conseguenza la ripartenza verso casa, e ci si avvicinano Aisha e Lucia, due nuove 18enni arrivate da poco, veramente molto belle e che stanno trotterellando in giro. Entrambe more con due pezzi in tinta, girano a caccia in coppia, gettando le loro giovani carni in braccio agli avventori sui divanetti.
Sto per capitolare e attaccarne una, quando arriva ad irretirci Medea.
Assomiglia a Chloe Grace Moretz.
Nomen omen, e infatti di lì a poco si materializzerà la tragedia (ovviamente una battuta, n.d.R.).
Occhi verdi esaltati dall’ombretto molto scuro, e un costume che lasciava trasparire un piccolo seno commovente nella sua perfezione.Bellissimo culino per la rumena di Bucarest. Stuzzica il mio amico ed il sottoscritto con i suoi capelli ricci e il suo ondeggiare, e visto che le due 18enni si allontanano con i clienti approcciati, salgo io con la 23enne che ha lavorato a Norimberga, dato che l’intervista aveva dato esiti positivi alle mie richieste.
Cenno d’intesa con l’amico per una ultima camera che poi avrebbe reso fulminea la cena e vado.
Il ristorante nel frattempo veniva aperto, e iniziava il countdown per il rientro.

Ecco cosa è successo.
Saliamo e ci docciamo rapidamente.
Io mi stendo e lei si stende sopra, poi scende per fare una spagnola mignon con le sue meravigliose tettine. Fin lì tutto bene.
Dopo un paio di minuti, le sue dita iniziano a trafficare nella borsetta, e – abracadabra – ne estrae un condom.
Insinua l’indice per aprirlo, al che le chiedo educatamente cosa voglia fare, dato che c’erano dei passaggi da fare, prima.
Pacta sunt servanda.
Bercia qualche sillaba, ma intuisco che voglia infilarmelo.
Guardo l’orologio, e sono trascorsi poco più di 5 minuti dalla salita.
Senza scompormi le dico che c’erano due soluzioni: poteva fare quanto pattuito, e avere i soldi, o potevamo scendere subito, e non avere niente.

Bofonchia che è salita in camera, e che a Norimberga – dove ha lavorato – tutti i locali si sono adeguati alla legge sull’uso del condom anche nel bj.
“Puttanate”, ho pensato tra me e me, pensando ai locali in cui non era così, e che non volevo stare lì a snocciolarle, dato che un gioco simile non dovrebbe durare.
Che poi la legge tedesca, che neppure rispettano lì, valga in Austria, non voglio neppure stare qui a commentarlo.
Figuriamoci poi lì con lei, in quella situazione.
Ad ogni modo la sua risposta aveva azzerato la prima delle due opzioni che le avevo sottoposto.
Quindi semplicemente – come vado predicando sempre e come invito a fare tutti in situazioni analoghe – ho fatto questo: mi sono alzato,ho rimesso l’accappatoio, e sono sceso, invitandola a seguirmi, dato che non le avrei dato niente..
L’ho salutata rassicurandola che se avesse voluto andare a protestare, mi avrebbe trovato in arena, indicandole il punto.
Va da sé che la cosa è finita lì.
Purtroppo non era tanto la camera perduta che mi pesava –non essendomi costata niente – quanto, dato che ne avevo poco, il tempo perso.E quello nessuno te lo rende.

Dato che erano passati 10/15 minuti dalla salita, ho tranquillizzato il mio amico - cui mi sono palesato dopo così poco - che mi guardava con sguardo interrogativo, raccontandogli la cosa.
Avevamo giusto il tempo per mangiare un boccone e ripartire.
La cena con i miei ospiti è eccellente, ed il cuoco (ex Babylon) merita una menzione.

Pennette agli scampi, insalata di pesce, monoporzioni di gamberi e salsa rosa, seppioline ai ferri, tutto abbondante e perfetto. Degni di menzione i dolci, con ricotta, con pan di spagna e ciliegie e il tiramisù,che trangugio tutti. Bella anche la macedonia di frutta fresca.

Usciamo giusto per il caffè e gustarci l’occhio con l’ultima tranche di arrivi, tra cui una notevolissima bellezza con occhio nocciola e capello castano piastrato, seduta al bar lato ristorante, Lavinia ,l’ottima Rosalia, reggicalze senza mutandine – che classe! – e il suo tattoo sulla coscia destra,che cerca di trattenermi a tempo scaduto ahimé o una statuaria bellezza castana con occhio celeste, in un meraviglioso due pezzi acquamarina e sedere da antologia, cui mi manca occasione di parlare, dato che il nostro odierno tempo carinziano era veramente esaurito.
Un peccato lasciarle.

L’episodio veloce di Medea – e non ho porterò il lutto al braccio – non ha scalfito minimamente le cose splendide che ho visto e fatto nelle poche ore trascorse nel locale.
Purtroppo mi ha fatto perdere il poco tempo che avevo per una terza sessione, e che avrei potuto riversare sulla sempre meravigliosa,corretta e
Perfetta come sempre la zona wellness. impeccabile Samira, per esempio, che mi aveva inuzzolito come al solito non poco in arena nell’approccio al bar.
Belle le nuove idee sull’area esterna, che mi auguro si concretizzeranno e cui fornisco un modestissimo contributo, così come per un altro paio di dettagli.
Ottima cucina, pulizia sempre impeccabile e line up in costante crescita qualitativa e quantitativa.
Giornata movimentata il giusto, per le ore in cui vi sono stato, e che lasciava intravedere una bella serata animata.
Un rapido saluto all’indaffarata Barbara – con il nuovo taglio sofisticato e belle scarpe rosse – prima di congedarci dal nostro munifico ospite e rientrare alle prime ombre serotine.

bobafett
Gold
13/10/2018 | 04:50

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COSTO INGRESSO: 85 euro.

COSTO CAMERA ed EXTRA: 70 euro/mezz'ora, CIM 50 euro, ANAL 100 euro.

COSTO e LUOGO PERNOTTAMENTO: andata e ritorno in giornata.

RAGAZZE PRESENTI CHE CONOSCO: Adelina, Aida, Aisha, Alena, Alicia, Aria, Bella, Camelia, Catarina, Daria, Denise, Evelyn, Flory, Giulia, Gloria, Greta, Gya, Jasmine, Justina, Iana, Ina, Lavy, Lorena, Lucia, Lucrezia, Manuela, Margot, Maria, Mira, Miriam, Monica, Ramona, Rosalia, Roxana, Ruby, Sara, Tanya, Tara, Teodora, Tina.

SITO: http://wellcum.at/

Ciao come sempre a tutti, Sabato 6 Ottobre 2018 G&G!

Ancora non è l’alba, salgo in macchina, “No easy way out” in sottofondo, mi sembro molto Stallone in Rocky 4, tante immagini alla mente: incursioni, ragazze, amici e oggi mi si ripresenta il duello con Gya, una intera delegazione di amici del Marina che mi aspetta, il compleanno del mitico lollos, il recupero del compagno di viaggio il sempre presente alla chiamata o meglio alla chiavata marcantonio71, uno dei miei bodyguard ufficiali, un grande!

Entriamo alle 12 come mio solito, Tatjana in Reception mi abbraccia e saluta subito, accappatoio, ciabatte self service ma nemmeno il tempo di aprire l’armadietto e già si incontrano amici, oggi davvero davvero tanti: @lollos @Legionario23, @SPERMINATOR, l’amico marchigiano, @Gianizzeronero, il grande Chef con i suoi amici che saluto, la delegazione dal Marina composta da @nonsonobradpitt, barilli1982, Xamik con i suoi amici, @FLASHBANG324 @AMiMePiase più tutti quelli inossidabili dei week-end, questo è anche il Wellcum, rivedervi tutti insieme oggi, beh, riesco solo a dire.. grazie della compagnia ragazzi!

Entrando in sala il clima è ancora disteso, poche ragazze al momento, piano piano le 80 arriveranno tutte ma intanto saluto Aria, Crina e altre ragazze del primo turno, dalle retrovie mi avvisano che è arrivato Brad..
“Nooo, lo Zio Brad, anche lui?”
Curioso se la notizia fosse vera, ritorno negli spogliatoi e come un apparizione sacra vedo lo Zio, incredibile, dopo i saluti, ci confrontiamo, sempre un piacere rivederlo, il Marina oggi è davvero qui!

Rientrando in arena saluto Gloria al bancone del bar insieme al suo fidanzato che mi si presenta dicendomi:
“Ciao, piacere, ti leggo spesso, sono quello però che voi tutti odiate, il classico fidanzato!’
“Fidansato con la S allora!!” gli rispondo..
Lui persona squisita, gentile e tranquilla, vedendo lui, vedendo lei e poi vedendoli insieme gli rispondo:
“Fai bene, fregatene! E poi siete belli insieme.. vi saluto ora perchè penso che qui di sotto non vi rivedrò più in giornata!”

Al bancone bar vedo apparire, oggi davvero tante apparizioni, lei, la Colonnella, GR7 o più comunemente Gya: appena esce dalla porta dei camerini, beh, un sobbalzo al bar o sul divanetto mi viene sempre, tutto scorre più veloce, poi quando viene vicino a salutarmi dicendo: “Colonnello tutto bene?" lì mi sconnetto dal mondo reale ed entro nel mondo Gya’s Adventure, una vodka, una sigaretta e siamo magicamente di sopra: ti porta la camera a una Realtà Virtuale unica, una esperienza talmente coinvolgente che è come indossare i visori Samsung “Gyear” VR nel gioco Master Thai VR a Mirabilandia!!

Oggi unica nota dolente della camera con Gya è la doccia fredda, problemi alla caldaia mi dicono, spero risolvino in fretta ma di sotto l’aria si fa molto più calda perchè arriva il turno delle 18, questo spacca con Adelina e la sua amica Greta, l’italiana Margot, Lucia, Denise, Rosalia, tanta roba ragazzi!

Saluto la bellissima Catarina, sempre posizionata in zona bar ristorante, Daria e le sue amiche, ma inizio a dare anche un pò di info utili sulle new entry dato che vedo un'altra rossa al bar lato ristorante, Azzurra, 19 anni, capelli a caschetto, fisico molto carino, amica di Teodora, niente male davvero, vedo poi Lucrezia, sopra i 25 ma con un fisico che spacca l’aria, castana, oggi con i capelli tirati un pò in su, scuola Globe, posizionata zona Ivette, vicino al camino per intenderci mentre vicino all’entrata a sx c’è Aida, mora, molto simpatica e infine Greta, 19enne mora, capelli lunghi, fisico skinny, molto carina con Adelina ora nei divanetti vicino la gabbia.

Altra salita e camera con Gya: bellissimo il siparietto con l’amico Chef che Gya invita a unirsi a noi in camera, lui sale le scale con noi, entra anche nella camera, si sta per togliere l’accappatoio poi se l’ho reinfila, mi abbraccia e ci dice: “Divertitevi ragazzi!”, davvero un mito! Io apro la doccia, azzo è fredda ancora, mi metto a sedere sul letto guardandola, non Gya ma la doccia, lei se la ride dicendomi: ”Com’è? Il Colonnello è in difficoltà? “mi sembro molto Di Caprio nel momento in cui deve prendere coraggio per tuffarsi dalla scogliera in The Beach!
3 2 1 prendo coraggio e mi metto sotto, è freddissima, Gya ride ancora di più così tiro l’acqua pure a lei, fugge, gridando per la stanza poi finalmente dopo varie rincorse da una parte all’altra della stanza ci buttiamo sul letto per un'altra camera da incorniciare!

Dopo le 20 gli orsi iniziano ad arrivare sempre più numerosi, in tutto saremo quasi 300, il Dj Max inizia a far ballare tutto il Wellcum, si aspettano le 23 per festeggiare @lollos, entra la torta proprio sotto al Dj, tutti a brindare con lui, poi mi delega al recupero di tutti gli amici presenti in giro per il Club portandoli al ristorante per mangiare tutti insieme la torta, un ringraziamento particolare va a Gya e Bella che si sono “fermate” a brindare con noi al ristorante, ragazze sempre disponibili e di assoluta compagnia!

Mi posiziono sotto il Dj, vedo Adelina che si sbraccia per chiamarmi e andare vicino a lei, è sempre gnocca ma è diventata molto più simpatica e socievole, parla e scherza ora anche in italiano, vicino ho anche Greta che con quei bellissimi occhi mi invita anche lei, opto oggi per lei, per Greta, le dico di aspettarmi un minuto che vado a prendere le sigarette in armadietto, lei mi dice ok ma mentre rientro in sala la vedo dall’altra parte del divanetto con un orso, noooo, ecco come giocarsi la camera col Colonnello, mi rimetto a sedere al suo posto, le lascio un minuto di extra time per sganciarsi e fortunatamente lascia l’orso lì di sasso per ritornare da me, fiuuuu, e vaiiiiii!!

La camera con Greta è buona: essendo qui da soli 3 giorni ancora è ancora in fase di ambientamento ma poi la svolta, creo un feeling particolare, un clima disteso, lei prende sicurezza e ne viene fuori una grande Greta, con margini di miglioramento altissimi! Incantevole!

Le 3 sono arrivate, si salutano gli amici, si salutano le ragazze, si ringrazia Cristiano, la Reception e tutto lo Staff del Wellcum perché anche oggi è stata davvero una gran ggyornata.. eh sì, oggi come le ragazze con cui sono stato di G ne vanno messe 2!!

Pietrolongozanzaresco
Silver
01/10/2018 | 16:11

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FE4CD2F8-7683-47C2-926E-B75571301591.jpeg A gentile richiesta del direttore Cristiano,posto foto della nuova vip room!

Viaggiatore858
Silver
01/10/2018 | 19:13

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Egregi, se avete piacere e tempo di leggervi un paio di righe, vi lasciò il resoconto della mia seconda visita al Wellcum. C'è pure il finale a sorpresa con lieta notizia. Salutoni a tutti!
https://www.gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/145774/fkk-wellcum-sabato-29-settembre-2018-visita-al-wellcum-per-la-mia-mamma-recensione/

Viaggiatore858
Silver
01/10/2018 | 19:08

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Cara Mamma, non so se avrai modo di leggere questo messaggio, ma quello che mi preme dirti è di non temere. Non temere perché sto facendo il possibile per realizzare il tuo sogno. Sì, prima o poi vedrai tuo figlio sistemato, felicemente sposato con prole a seguito, cosicché potrai finalmente annunciarlo a tutte le tue amiche. Sono solo alla ricerca della ragazza giusta. Abbi fede, porta solo un briciolo di pazienza...

Le promesse son promesse, e l'unica persona a cui non è possibile venir meno alla parola data è proprio alla mamma! Pertanto, avendo appreso con piacere dell'ultimo servizio clienti offerto dal Wellcum, il cosiddetto "Wedding Planning", prendo la palla al balzo e questa volta, se va bene, penso proprio di poterle fare la tanto sospirata sorpresa. Infatti, per chi non ne fosse ancora venuto a conoscenza, il nuovo pacchetto offerto a noi clienti è molto semplice e per certi versi molto conveniente, soprattutto per chi lungimirante volesse investire sul futuro, piuttosto che accontentarsi della solita misera mezz'oretta in camera: in sintesi, compri un automobile > porti in dono le chiavi del bolide alla ragazza prescelta > proposta di matrimonio > mamma felice! Che dire, affrettatevi! Io ho optato per una Fiat 500 Lusso color rosso fiammeggiante del 1965, ho preparato le partecipazioni e, rose rosse alla mano, mi sono diretto tutto impettito per la mia seconda visita al Wellcum.
Purtroppo, l'emozione e tutto l'entusiasmo per l'imminente dichiarazione saranno destinati a scemare bruscamente da lì a poco. Eh già...la volta scorsa il mio cuore palpitante era stato rubato da quella ragazza dai capelli rossi, ma ora immaginate il mio sconforto quando entrando nel locale non la vedo! L'ho cercata dappertutto! Ahimè, ho fatto i conti senza l'oste: la mia futura dolce metà risulta essere ufficialmente in ferie. Disperazione. Che sia già in viaggio di nozze?...che qualche bellimbusto abbia giocato d'anticipo? La vita è solo dolore. Avvilito gettò via le rose tra i cespugli. Appassiranno lentamente nel passato, assieme ai miei sentimenti e tutti i ricordi. Ragazzi non fate come me, ve lo ripeto, AFFRETTATEVI!

Chi glielo va a spiegare tutto ciò alla mamma? Come potrei tornare a casa senza una consorte da presentare? Non posso cedere all'abbattimento morale e subito mi metto alla ricerca di un'altra donna per me, fatta apposta per me.
Questa volta essendo arrivato tardi in serata, pressapoco all'ora di cena, devo dosare con maggiore scrupolo il fattore tempo rispetto alla mia prima visita del mese scorso, che difatti era stata beatamente segnata all'insegna del cazzeggio e dell'ozio più totale tra una camera e l'altra. Pertanto stasera le numerose interviste alle ragazze si susseguono in maniera spedita. Da ciò che si è potuto evincere, dopo un oretta buona di casting, è che per quasi la totalità delle aspiranti al velo bianco il bacio alla francese non sia pratica concessa prima del matrimonio. Si sa, le tradizioni bisogna rispettarle per quanto bizzarre o assurde esse siano, ma d'altro canto bisogna pur apprezzare il valore della castità di questi tempi. Insomma ormai è cosa rara, ed è bello trovare delle brave e pudiche ragazze anche nel 2018. Mi avvicino con fare amichevole alla ragazza che più mi aveva colpito.

AYSHA (spero di non sbagliare il nome) è seriamente molto bella. Lineamenti del viso morbidi e gentili, così come lo è il suo splendido corpo. Direi con tutta probabilità una tra le più giovani nonché graziose del locale.
Tuttavia tutta la dolcezza che emana il suo aspetto acqua, sapone e borotalco viene affievolita non appena le si proferisce parola. Probabilmente infastidita da qualcosa che immagino le sia capitato prima di me, risulta in quel frangente poco cortese e poco incline a chiacchierare. Cerco di rompere il ghiaccio con qualche battuta, ma niente, il broncio le rimane. Seppure alla fine mi è stato proposto l'invito a salire in camera, e nonostante la ragazza mi piacesse un sacco, al momento non me la sentita di portarla su con quel bad mood. Cerco quindi approdo su altri lidi, un porto più sicuro.

Peccato che l'alternativa, che nella mia testa doveva essere la meno rischiosa, si rivelerà un vero e proprio naufragio. Infatti lasciata la sobrietà angelica di Aysha, mi lascerò tentare dalla procace presenza di REBECCA, ragazza ventisettenne libanese conosciuta poco prima. Io, che credo fermamente nelle teorie antropologiche lombrosiane, avevo già capito che questa ragazza era tutto fuorché una scelta che ispirasse totale fiducia, ma ho voluto tentare la sorte, conscio e rassicurato che comunque per la prima camera valesse la pena di arrischiarsi su qualcosa di più azzardato. Quindi prima della salita, mi sincero di arte e parte della sua offerta. Chiedo a REBECCA cosa sa fare, e lei risponde con l'intramontabile "tutto quello che vuoi amore". Non resisto alla tentazione e controbatto sognante "perché, saresti disposta anche a sposarmi allora?". Presa alla sprovvista si difende con un laconico "dipende...". Bando alle ciance, il FK lo fa solo dietro compensa, e facendole notare che tale pratica non dovrebbe essere considerata extra (da quanto mi risulta, o lo fai o non lo fai) borbotta qualcosa in inglese facendo finta di non aver capito e, alla fine della fiera, ci accordiamo per lo standard di mezz'ora senza bacini.
Si sale su per la scalinata, ma la camera che ci attende sarà vuota, senz'anima e senza cuore. Anonima. Il suo atteggiamento alquanto bipolare. Appena entrati non si doccia in quanto, da quanto asserisce, dice di averlo già fatto prima. Tira fuori il cellulare e, volume a bomba, mette su un'improbabile canzone tecno-mediorientale. Più che atmosfera da Le Mille e Una Notte, sembra di essere dal kebabbaro sotto casa in attesa di essere servito dei falafel ordinati. Vabbè. Ritarda qualsiasi approccio e contatto fisico a favore di prolungati sguardi lascivi che perlopiù facevano urlare alla disperazione per il basso livello di recitazione. Il BJ è durato una manciata di secondi, tempo di lamentarsi per un fantomatico infortunio al pollice, portandosi la mano al petto in segno di dolore. Diceva che non poteva proseguire con tale pratica. Te pareva...! Con estrema calma assecondo l'invito a proseguire con l'atto vero e proprio, e con animo mesto e silenzioso prendo le redini della situazione. Da allora il leitmotiv della camera sarà il reiterato ed asfissiante "su dai vieni amore": qui in occidente non abbiamo la scimitarra, ma non concedendo ulteriore pietà, la spada nella roccia la farò rimanere conficcata dentro per tutta la mezz'ora ad onorare quanto pattuito, fintanto che al momento della mia esplosione grido con tutta forza Allah akbar!!
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: REBECCA è una ragazza molto bella, incline a proporre e sperimentare anche le più stravaganti posizioni del kamasutra, ma al di là di ciò le sue qualità terminano qui. Oltre c'è il vuoto cosmico, purtroppo anche come persona non mi è piaciuta. Arrivati ai piani bassi, col naso dentro il portafoglio, ha il coraggio di domandare persino il regalino...[…] se ne andata senza salutarmi, ma sono sicuro che tanto anche a mia mamma non piacerebbe. E badate bene che solitamente a mia mamma stanno simpatiche tutte le persone...

Tornato quindi scapolo, posso finalmente dedicarmi allo scopo principale per cui tutti noi veniamo al Wellcum: dormire nella saletta relax. Nell'oscurità della sera entro in punta di piedi e prendo posto in un lettino. Accanto a me un signore sulla settantina, forse anche più, in posizione supina, occhi chiusi e mani sul petto in preghiera rimarrà immobile per tutto il tempo che son rimasto lì dentro.
Deve essere qui che portano i corpi esanimi quando i giochini con le giovani fanciulle finiscono in tragedia e diventano fatali ai deboli di cuore.
Passata una ventina di minuti, lo lascio riposare in pace, faccio il segno della croce ed esco in riverenza.
Allorché, provo l'ebbrezza di una bella nuotata rigenerante in piscina col ciccino di fuori...fantastico! Non contento poi vado ad aprire tutte le porte della sauna, manco fossi un bambino di tre anni che ha imparato ad aprire gli sportelli di casa...era giusto per testare sulla propria pelle la vampata di calore che ne usciva. C'è chi si diverte con poco e io decisamente sono uno di quelli! Infine vado a spizzicare qualcosa in ristorante prima di fare il ritorno in scena alla ricerca di Cenerentola. Ormai manca quasi un'ora a mezzanotte.

Solito schema: calice di coca-cola alla mano, ricomincio il mio pellegrinaggio in sala in previsione dell'ultima camera. In cima alle mie preferenze tuttavia rimane la precedentemente citata AYSHA. Oh, beh, io una così me la sposerei. Ha quell'aria che vagamente ricorda Joey Potter, e mi domando chissà se mai potessi essere io il suo Dawson. Proprio come nella telenovela, ad ogni modo non deve essere la serata giusta per me con lei, poiché la vedo già occupata ad intrattenere un signore molto più anziano di lei. Forse è lo stesso che prima dormiva accanto a me e di cui incautamente mi schernivo. Mai sottovalutare l'esperienza di un vecchio orso...deve essere resuscitato all'odore della carne fresca.

Quando ormai stava per sopraggiungere l'ansia causata dall'inesorabile passare dei minuti, vedo sfrecciarmi davanti un gran pezzo di figa.
Passatemi il francesismo ma è dannatamente figa. Dapprima la studio da lontano. Se ne passa una buona mezz'ora a sgattaiolare per la sala ignuda come mamma l'ha fatta, mettendo in bella mostra le sue grazie che con estrema facilità vincono a mani basse ad un banale confronto con quelle delle altre pretendenti in loco.
Ma la sua particolarità non sta solo nel fisico snello e ben proporzionato, bensì è quell'aria da bohémien che sfoggia con naturale attitudine: incomincia ad urlare di gioia ad ogni attacco di nuova canzone del dj, ogni due per tre fa uscire la sua lingua e la fa vibrare a mo' di serpente senza un apparente ragione, e come se non bastasse si mette a ballare da sola, o con ogni persona o cosa inanimata che le capitasse a tiro.
Per me gli elementi in esame sono abbastanza da destare preoccupazione e, per sincerarmi da vicino di quali problemi psicologici soffrisse la ragazza, alzo il sedere incominciando a ronzarle attorno. Provo ad attaccare bottone vicino al distributore delle bibite, ma subito sfugge via nell'impeto della musica. Per Dio, capisco al volo che il savoir-faire poco funziona con questa tipetta tutto pepe, quindi poco dopo tento l'approccio in stile Tinto Brass col pizzicotto a tradimento sulla natica mentre stava vagando senza una meta precisa nei pressi del cinema. Al che tira un urletto e si volta di scatto accennandomi un sorriso furente. Mantengo un certo aplomb, come a dirle "non sono mica stato io", e mi dileguo a gambe levate lontano dal luogo dell'oltraggio. Tuttavia non la mollo mica, e appena la vedo sedersi appartata vicino ai divanetti zona ristorante accendendosi una sigaretta con aria da donna vissuta, mi siedo accanto a lei e comincio a fare il moralizzatore per vedere come reagisce.
"Fumare fa male" le dico. "Anche scopare fa male" controbatte senza troppi fronzoli. Così, da lì a poco, la discussione degenera in un accattivante e spiritoso diverbio verbale.

Si chiama CATARINA, ventidue primavere da Bucarest, capelli mori e due occhi azzurri come il ghiaccio che possono uccidere se malauguratamente qualcuno si azzardasse a fissarli per più di un paio di secondi consecutivi. E io sono già perso per quel suo sguardo da rebel girl.
Più parliamo e più la disputa si fa a giochi di parole che diventano fendenti atti a dimostrare chi dei due è quello più fuori di testa. Io ho già scelto lei, e come mia consuetudine, tiro dritto, domando cosa ne pensa dei baci. Per me il diniego del FK non è causa di veto assoluto sulla ragazza, ma in camera lo ritengo un piacevolissimo intercalare tra "pause" e "musica", riescono a creare "dinamica" e "ritmo".
Mi risponde che non lo fa, ma non demordo e tempo cinque minuti di simpatica ed estenuante chiacchierata riesco a convincerla per l'all inclusive...e non mi ha nemmeno chiesto extra. Oh yeah! Cinque alto per la Katerina! Tra l'altro, proprio in quel frangente si intrufola nella discussione CAMELIA, da me conosciuta con piacere lo scorso mese, e dopo avermi salutato con l'affetto e il buon animo che la contraddistingue, mette un'ulteriore buona parola sul mio conto.
Ormai siamo a cavallo. Nella frizzante atmosfera che ormai si è creata, la proposta del ménage à trois con entrambe, più che una opportunità, è un dovere a cui assolutamente non potevo certo tirarmi indietro. Letteralmente non stavo più nella pelle, tanto più poi al pensiero di comunicare a mia mamma che non ne ho trovata una sola, bensì due mogli con una fava. Quanto sarebbe fiera di me.

Ecco, la camera è stata stupenda.
L'accoppiata CATARINA/CAMELIA, ragazze diametricalmente opposte sia fisicamente che caratterialmente, funziona che è una meraviglia. Più che al Wellcum, mi è parso di ritornare ai tempi delle scuole superiori, quando i cosiddetti viaggi d'istruzione diventavano il preludio per il finimondo dentro le stanze d'albergo. Pareva di giocare a Twister, tale è stato il divertimento e le risate a seguito degli assurdi intrecci dei nostri corpi.
Come avevo già avuto modo di riferire nel mio scorso resoconto, da CAMELIA ho avuto la conferma che si tratti una persona con i fiocchi, la classica ragazza della porta accanto, bacia con trasporto, scherza educatamente e ti mette a tuo agio con estrema gentilezza. Si muove leggera con la grazia di una piuma. Molto dolce la biondina.
Le fa da perfetto contraltare quindi CATARINA, ed anche per quest'ultima le lodi si sprecano. La sana follia di questa ragazza è qualcosa di più unico che raro, ed è contagiante. Addirittura mi chiede di sua spontanea volontà di baciarla, e non facendomelo ripetere due volte, le effusioni sono poi numerose e profonde...questa è l'ennesima prova che vale sempre il detto che le donne sono volubili come il vento. Poi, non contenta, a momenti mi soffoca schiacciandomi la faccia contro le sue parti intime, così, giusto per farmi capire qual è il sesso forte. E quanto se la ride a mordere le dita. Folle.
Arrivati alla fatidica mezz'ora, madidi di sudore, io ancora non son venuto, eppure è CAMELIA la prima a cedere, venendo proprio davanti ai miei occhi. Chiede il cambio, e CATARINA allarga le braccia ed esclama a gran voce "ci penso io, lo faccio venire io con la bocca!". Minchia, a quella scena rimango ammutolito e seguo ciecamente alla lettera tutte le istruzioni che impartivano le sue labbra. Ci da dentro che è una meraviglia a guardarla, ma tra le risate e lo stupore generale tengo botta che è un piacere stasera. Quindi, per non approfittare troppo della dedizione offerta dalle ragazze, dopo un po' chiedo di incappucciarmi nuovamente per l'ultima volta e, di missionario, do onore al genere maschile sempre con CATARINA. Questa volta per la prima volta la vedo in seria difficoltà, e me ne accorgo perché buffamente smette all'improvviso di parlare e scherzare, abbandonando momentaneamente quell'aurea da femme fatale che la accompagnava da tutta la sera.
Tempo due minuti e raggiungo il traguardo, faccia a faccia, guardandola strizzare quegli occhi azzurri fantastici.
Mi ripeto: camera stupenda e sempre divertente, tre quarti d'ora davvero intensi e ragazze super! Non si può chieder di meglio da questa notte...anche perché mi ha fatto scoprire chi voglio per la vita.

Scendiamo giù e questa volta mi sdebito con piacere per la disponibilità dimostrata da entrambe. Ci scambiamo i saluti della buonanotte, bacini e bacioni, e salto in macchina.
A tutto gas riparto nella buia stradina che costeggia il Wellcum. La luna si riflette limpida e luminosa nel torrente che passa lì accanto. L'amore è nell'aria e la felicità è tanta:...mamma, prepara la doppia dote per le tue due nuove nuore che tuo figlio finalmente si sposa!!!

mayo64
Silver
02/09/2018 | 21:41

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@Derby anche io sono Kristal addicted e vorrei sbagliarmi nel dirti che ormai dobbiamo tenerci soli i bei ricordi.

Engineer2013
Silver 36-50
01/09/2018 | 12:09

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Golden Time: ovvero il grande amore che non si scorda mai. Resoconto sul laboratorio a cielo aperto della psicologia umana. Quando il made in Germany è (quasi) sempre sinonimo di affidabilità.

FKK Golden Time – venerdì/sabato/domenica/lunedì 24/25/26/27 agosto 2018 - Recensione di Engineer2013

COSTO INGRESSO: 60 €.

COSTO CAMERA ed EXTRA: 50 € la prima mezz’ora e multipli, 50 € anal, 25 € CIM.

COSTO e LUOGO PERNOTTAMENTO: 30 € (colazione esclusa) a notte in una struttura a Mönchengladbach. Viaggio aereo con Ryanair (arrivo a Dusseldorf Weeze e ripartenza da Colonia/Bonn) per complessivi € 29. Prezzi per persona.

RAGAZZE PRESENTI: una quarantina di livello medio-alto, una mezza dozzina di TOP più un paio di Super-TOP. Buono (ma non ottimo) l’assortimento di etnie. Massiccia presenza di indigene oltre che rumene. Almeno tre intrombabili e una davvero inguardabile.

SITO INTERNET LOCALE: http://www.goldentime.de/

24/8/2018: GOLDEN TIME ATTO VI°
Ehilà People, il vostro Ingegnere è tornato! Come preannunciato qualche giorno fa, con il mio amico e collega punter “Antonio” abbiamo trascorso alcuni giorni -che definire intensi è un autentico eufemismo- in quel di Brüggen. Sono stati per entrambi il modo di salutare le ferie estive per rituffarsi, ahinoi, nella routine quotidiana. Pianificando il viaggio con anticipo siamo riusciti a spendere davvero poco per i biglietti aerei e per la sistemazione (v. prezzi). L’idea di tornare a Brüggen era maturata all’indomani dell’esperienza di maggio al Globe, già da me recensita. Rispetto agli anni precedenti abbiamo voluto esagerare, preventivando quattro giorni di fila al GT ma con l’opzione (fortunatamente poi non esercita) di virare su altri locali qualora il livello del parco gnocca non ci avesse soddisfatto.
Prima di passare a ciò che vi interessa di più e che anima lo spirito di questo splendido forum, un paio di note logistiche. Mönchengladbach è una città di oltre 250.000 abitanti comoda per soggiornare quando si va in NRW: dista meno di trenta chilometri dal GT, di cui circa la metà su strade senza limiti di velocità. Una visita la merita ma, purtroppo, alcune di quelle che sono considerate le attrazioni principali (es. il museo del carnevale e la torre dell’acquedotto) sono visitabili solo in alcuni giorni dell’anno e non tutti i mesi. La sera ha una movida che potrebbe essere più vivace dato il numero di gente che ci abita: essa si limita, di fatto, a una serie di 4/5 locali uno dopo l’altro dove si mangia e si beve anche qualcosa di non tedesco (es. noi il venerdì siamo andati in un posto spagnolo dove preparano dei cocktail molto buoni anche se un tantino costosi). Capitolo meteo: più fresco dell’anno scorso e, la sera, sembrava di essere in autunno. Tuttavia, nel corso della giornata, il cielo si è aperto e ci ha regalato qualche scampolo di tepore caratteristico di una tarda primavera piuttosto che di una fine estate.

Ora passiamo al sodo…

Arriviamo al locale alle ore 13 circa: nel parcheggio non tante macchine per essere già week end. Solito campanello e la nostra “Madame Butterfly” (v. recensione scorso anno) ci apre. Ci chiede se è la nostra prima volta nel locale al che io le rispondo “for this year, yeah!”. Mi sorride e ci da’ la divisa di ordinanza. Mentre ci stiamo cambiando faccio il primo dei due incontri che cambierà (in modo estremamente positivo) la nostra permanenza al GT. Si tratta di una ragazza mora, alta almeno 1,75 senza tacchi, fisico da giocatrice di pallavolo, capelli castano scuri sulle spalle, occhi color nocciola. Ha il viso (e l’età, penso sul momento) da matricola al primo anno di università, sembra quasi la protagonista di quei porno-manga giapponesi: la vedrei molto bene con le loro divise scolastiche. Ci sorridiamo vicendevolmente e lei guadagna con felpato passo la via degli spogliatoi femminili. La prima cosa a cui penso dopo questo fortuito incontro è: con questa fanciulla devo approfondire la conoscenza.
Una volta in sala ne approfitto per fare un giro di tutto il locale, anche all’esterno: da un lato questo mi serve per riappropriami degli spazi (oltre che osservare se nel frattempo c’è stato qualche cambiamento) e dall’altro per mettere in funzione il mio figa-scanner. Le prime impressioni sono positive: rispetto allo scorso anno osservo una età media inferiore, qualche teen, un clima rilassato sia da parte delle tipe che degli orsi. Tra le ombre, una tipa di colore con l’acne in viso nonché un culo delle dimensioni di una mongolfiera e che ciononostante riuscirà a fare qualche camera la domenica, un numero ancora inferiore di ragazze rispetto agli avventori, i capannelli di tipe che mal predispongono all’approccio il cliente. Tra i culi…ehm volti conosciuti, noto subito quello di Magda, la stangona polacca che mi trombai due anni fa: anche questa volta, nei due giorni in cui la vedrò operativa, sarà un andirivieni continuo dalle stanze.
Trattandosi della prima camera, in genere, non vado mai tanto per il sottile dovendo sceglierne una che assolverà alla funzione di svuota-coglioni. Nel mentre che sto bevendo qualcosa, noto una MILF bionda con un rossetto vistoso. Mi avvicino, presentazioni di rito con il mio consueto baciamano (trattamento questo che riserverò a tutte le tipe che incontrerò nei quattro giorni trascorsi lì dentro, ndr). Lei si chiama Magda, polacca come la sua omonima da me già testata. Ha un tatuaggio che si sviluppa in orizzontale alla base della schiena. La conversazione intrattenuta mi convince a premiarla. Lei sorride ed è anche alla mano. Una volta in camera mantiene le promesse (e le premesse): pompino cabrio come sempre eccellente, baci con la lingua anche se non profondi, discreta tecnica trombereccia. Provate le classiche posizioni anche se a smorza dà il meglio di sé. Nel fucking time la tipa si dimostra partecipativa quanto basta: evita eclatanti gridolini finti da film porno e questo è sicuramente un bene. Tuttavia non scatta quel feeling che vorrei, motivo per il quale mi convinco che l’obolo da versare non supererà i 50 €. Allo scadere della mezz’ora vengo senza grandi problemi. Rimaniamo qualche minuto a parlare e mi confida che a breve si prenderà una vacanza e non sa quando ritornerà operativa. Mi sento di consigliarla solamente per sessioni di trenta minuti, ideale in veste di svuota-coglioni.

MAGDA: bellezza 8 / partecipazione 7 (malus di 0,5 per via del feeling che non è scattato) / fucking expertise 8

Una volta aperte le danze, decido di mettere qualcosa sotto i denti. Il ristorante apre alle 14 con chiusura alle 17,30 per ciò che attiene il “primo turno” e, come sempre, sono disponibili tre primi e due secondi. Le diverse birre sono a disposizione nell’apposito frigo (cosa mai vista in altri fkk da me testati). Il cibo non è male anche se un po’ troppo carico di spezie e, alla lunga, risulta un po’ pesante: penso a come cazzo facciano le tipe che lavorano lì dentro a mangiare tali schifezze con cadenza quotidiana ed essere in forma. Mah…
Dopo aver soddisfatto gli appetiti culinari, mi rilasso una mezz’oretta: purtroppo la temperatura non è calda come gli altri anni ma fuori si riesce comunque a stare. Terminata la pausa relax, passaggio in bagno per lavaggio denti e collutorio personale (questo è un malus del GT, ovvero l’assenza del dispenser per l’erogazione di prodotto per l’igiene dentale come visto invece al Globe).
Rientro e non posso credere ai miei occhi: la ragazza che avevo incontrato nello spogliatoio è seduta ad uno degli sgabelli di fronte al bar. Incrocio di sguardi e di sorrisi. Non perdo tempo e mi avvicino: consueto baciamano -stavolta anche con inchino- con lei che resta molto colpita da cotanta galanteria (come mi dirà poi in camera). La fanciulla si chiama Tina, anni 21, from Köln. Parliamo qualche minuto e subito mi balzano agli occhi alcuni particolari della fräulen: ha un piercing al naso che sembra quasi un neo nonché un tatuaggio sul seno -plastic surgery free- destro con la scritta “Celine”. Dalle prime battute scambiate rivela una dolcezza fuori dal comune. Pur non avendo letto nulla in merito alla tipa, decido di correre il rischio: memento audere semper è il motto della mia vita. La scelta si rivela talmente azzeccata che, una volta entrati in una delle casette prefabbricate all’esterno, mi sembra di stare con una ragazza conosciuta da tempo. Su mia richiesta, la sessione si svolge più in modalità GFE ma vi posso garantire che è in grado di passare al PSE senza colpo ferire. Il trasporto dopo appena cinque minuti di lingua profonda è totale, al punto che le dico che faremo un’ora. La camera procede a meraviglia: è magistrale nel bbj (zero uso di mani, tecnica collaudata e tanta lingua a velocità variabile), non finge ma partecipa in maniera autentica e genuina (i copiosi umori e le contrazioni muscolari delle gambe sono il preludio a una venuta con tanto di gemiti naturali da parte sua). Le posizioni che proveremo in tutto alla fine saranno sette: a un certo punto, tuttavia, mi guarda e mi dice “guarda che l’ora sta terminando, dimmi tu cosa vuoi fare”. Che dire, correttezza teutonica über alles! Ovviamente prolungo di altra mezz’ora: lei non fa una piega, non dice mai di essere stanca ma asseconda alla perfezione tutte le mie richieste, tra cui quella finale del cim. Ma, poiché voglio che questa camera mi resti impressa nella memoria, decido di sperimentare con lei il “pompino acrobatico”: ovvero, una volta svestito l’attrezzo, mi alzo in piedi sul letto e mi reggo con entrambe le mani alle travi di legno dell’alcova. Lei si siede sul letto e comincia a spompinarmi come se non ci fosse un domani, non disdegnando svariate incursioni sui gioielli di famiglia, la zona del perineo e l’asta. Sono eccitato come un canguro australiano in calore, ma cerco di trattenermi per gustarmi quanto più possibile lo spettacolo dei suoi occhi meravigliosi che, voluttuosi, fissano i miei. Quando mancano circa dieci minuti al 90°, “clamoroso al Cibali”: vengo urlando in maniera tanto selvaggia quanto liberatoria per il piacere. Mi accascio sul letto con le gambe che mi tremano, ma per la felicità. Tina mi chiede se va tutto bene: le rispondo che non potrei stare meglio di così. Tranquillizzata, si stende vicino a me e restiamo un po’ abbracciati a raccontarci qualcosa di noi. Osservo questa creatura meravigliosa, di appena 21 anni: una così, forse, me la sarei potuta trombare solo alle feste Erasmus dell’università quando le ragazze avevano l’innocenza e il candore tipico di quell’età. Usciamo dalla casetta e ci dirigiamo verso gli spogliatoi: lei mi cinge il fianco e continua a sorridermi come all’inizio. Ci sono con il corpo ma non con la testa, che ha deciso di farsi un giro altrove. Una volta giunto all’armadietto le verso l’obolo, la bacio intensamente e le chiedo se l’indomani sarà ancora lì; mi risponde “yes, sure!”. In quel momento, dentro di me, ringrazio mamma Germania per aver inventato questi luna park per adulti. Quando va via, mi accorgo che i 90 minuti erano trascorsi da almeno dieci minuti, ma non mi ha chiesto nulla in più. Davvero una perla rara, nulla da aggiungere.

TINA: bellezza 9,5 (una delle cinque TOP del locale) / partecipazione 10 (bonus di 0,5 per l’instancabilità) / fucking expertise 10 (bonus di 0,5 per via del cim magistralmente eseguito)

Più esausto di quando Rocky manda al tappeto Ivan Drago, decido che per il mio bene è meglio fermarmi un po’ con il trombo. Ne approfitto per gustare una delle tante birre con poco alcol disponibili all’interno del GT. Assumo quindi la veste di “sociologo” e mi diletto a osservare le dinamiche relazionali del club: noto come le ragazze siano abbastanza sorridenti e non insistenti, gli avventori poco inclini al baccano. Davvero uno scenario bucolico, altamente rilassante. Faccio un giro tra il bar e la zona spa: nel mentre faccio la conoscenza dell’unica brasiliana (almeno credo) del locale. Lei si chiama Ruby, capelli nero corvini lunghi sulle spalle, pelle olivastra: nel corso delle giornate farà poche camere, personalmente non mi fa una grande impressione e non solo dal punto di vista fisico. Poi è la volta di Miruna, rumena bionda con le tette rifatte: anche lei non mi sembra degna di nota. Seduta a uno degli sgabelli sulla destra di fronte al bancone del bar, c’è una stangona mora con un rossetto viola scuro molto pronunciato. Nonostante la notevole presenza fisica, non lavorerà molto nel corso dei giorni in cui sono stato al GT. Il perché è presto detto: per buona parte del tempo preferirà fare comunella fumando con altre tre tipe in quella specie di trespolo sulla sinistra andando verso le camere interne. Ma su di lei torneremo nel racconto della giornata di domani. A un certo fa il suo ingresso in sala una MILF bionda davvero niente male: capelli biondo cenere, occhi verdi, fuma sigarette elettroniche (una delle poche). Si siede quasi sempre allo sgabello del bancone del bar sulla sinistra. Sorride e fa le smorfie maliziose a diversi clienti. A un certo punto i nostri sguardi si incrociano e le faccio cenno di raggiungermi: non se lo fa ripetere due volte e prende posto vicino al mio sgabello: si chiama Elvira, rumena di Costanza, dichiara 31 anni (ma secondo me sono almeno 34). Mi chiede se mi piace il club e iniziamo a parlare per qualche minuto. Le chiedo se fa le tre cose per me imprescindibili: a una risponde con una smorfia di malizia tipica di un troione da competizione “it depends”. Il mio cervello dice che può essere lei la prossima ma, poiché non mi sono ancora ripreso del tutto dalla camera con Tina, le dico “maybe see you later”. Di questa risposta mi pentirò amaramente per due ordini di ragioni: la prima è che da quel momento fino a tutto il giorno successivo -sabato- farà camere senza soluzione di continuità (segno evidente che la draculina Elvira ha diversi jolly nella figa…ehm…nella mano) non consentendomi di usufruire dei suoi servigi. Il secondo motivo è che questa cosa mi varrà una specie di partaccia di gelosia della quale parlerò nel racconto del terzo giorno.
Rivedo in sala Tina, che si avvicina, mi abbraccia e mi dà un bacio sulla fronte davanti allo stupore generale degli altri orsi. Tuttavia, ho voglia di aggiungere un nuovo nome alla mia girls fucked list. Dopo qualche minuto la mia attenzione viene rapita da una delle due rosse (tinte) del locale. Mi avvicino per conoscere il suo nome: trattasi di April, rumena di Bucarest, capelli rosso elettrico (tipo parrucca di carnevale), alta 1,70 senza tacchi, tatuaggio vistoso sulla schiena, occhi tra il grigio e il verde. In precedenza lavorava al Magnum. Intervista di rito con lei che acconsente a tutte le mie richieste. Ha un modo di porsi abbastanza sfacciato ma nel complesso l’effetto non stona. In camera si dimostra completa, a parte il cim che non so se pratica. Rifiuta il 69 (male, malissimo) ma si rifà con una buona fantasia nella scelta delle posizioni dove però tradisce una certa indole a dettare i tempi. Parla e capisce perfettamente la lingua di Dante, per cui mi diverto ad apostrofarla con epiteti degni di un film porno. Daty apprezzato, non dice mai basta. Pompino forse un po’ troppo teatrale ma comunque di ottima fattura come (QUASI) tutte quelle da me provate lì dentro. Con le ultime gocce di sperma rimaste della giornata finisco felice con lei sotto che mi lecca l’orecchio e mi dice le porcate più inenarrabili per eccitarmi qualora ce ne fosse ulteriormente bisogno. Nonostante la buona sessione, non mi sentirei di consigliarla per un’ora.

APRIL: bellezza 8 (malus di 0,5 per le tette rifatte) / partecipazione 8 (tende a dettare i tempi) / fucking expertise 8 (malus di 0,5 per il rifiuto al 69)

Finito con April mi accomodo sui divani all’esterno vicino allo stagno. C’è ancora un po’ di luce che rende tutto sommato piacevole stare fuori. Seduta sul divano accanto al mio c’è una delle teen del locale che mi invita a farle compagnia. Essendo un gentleman accetto prontamente. Si chiama Isa, anni 19 (credibili, anzi sembra anche più piccola), capelli neri e pelle ambrata tipica dei paesi arabi. Mi dice infatti di essere di padre iraniano e madre tedesca. Ha lavorato in precedenza al Living Room e in almeno altri tre locali che non conosco. Nonostante la giovane età un cu…rriculum di tutto rispetto! Mi parla un po’ di lei e mi accorgo di una cosa che mi ammoscia l’uccello all’istante: porta l’apparecchio ai denti (e già penso al mio povero attrezzo nella sua bocca…brrrr) e ha delle unghie che sembrano delle armi improprie. Tanto premesso preferisco lasciare perdere. Tuttavia la signorina farà abbastanza camere nel corso dei giorni seguenti e, lunedì, si renderà protagonista di un bel gesto e di cui poi vi dirò.
Alle 20,30 decidiamo di comune accordo di lasciare il locale: la sveglia presto della mattina si fa sentire. Inoltre, preferisco “mantenere l’appetito sufficientemente alto anche per i giorni a venire” (v. cit. Antonio dello scorso anno). C’è ancora un bel po’ di gente ma non quanta me ne aspettavo per il week end: a riprova di ciò il fatto che non ho mai aspettato per le chiavi delle stanze. Madame Butterfly ci chiede “alles gut?” e io “yes, of course!”.

25/8/2018: GOLDEN TIME ATTO VII°
Viste le ottime premesse del primo giorno, decidiamo di ritornare sul luogo del misfatto anche il giorno seguente. Come da mio desiderio, Antonio acconsente a “fare chiusura”: per questo motivo, dopo aver fatto i turisti per la città, giungiamo alle 18. Ad attenderci una sorpresa negativa: dobbiamo condividere l’armadietto, cosa che non sopporto. In effetti, al nostro arrivo le macchine al parcheggio esterno erano già tante (quello interno viene riempito per primo e solo quando due anni orsono ci presentammo all’apertura abbiamo potuto lasciare lì l’auto). Poco male, la gentile quanto efficiente signora bionda della reception ci rassicura che appena possibile ci fornirà un’altra chiave. Doccia di ordinanza e via nell’arena. Chiedo alla barista una “cola mit zitrone” (la mia pluriennale frequentazione di fkk in terra germanica mi ha fatto imparare qualche parola di tedesco, ndr). Mentre sorseggio la bibita il mio sguardo incrocia quella di una mia “vecchia” (v. recensioni 2016 e 2017) conoscenza e, all’unisono, scoppiamo a ridere: si tratta di Dorina, bulgara oramai in pianta stabile al GT. La vado ad abbracciare e, ovviamente, si ricorda perfettamente il mio nome. Ci scambiamo qualche bacio appassionato nello stupore delle tipe e degli orsi presenti. Cotanto calore e affetto va premiato: le chiedo se è libera, mi risponde di sì (è appena rientrata dalle vacanze). Let’go Dorina! In camera noto che ha perso qualche chilo rispetto all’estate scorsa (mi dirà che sono ben sei). La sessione si dimostra all’altezza delle precedenti: la signorina non si risparmia e mi fa i complimenti per la mia consueta vis scopereccia. Alla fine sarà un’ora di puro PSE con due venute da parte mia. Purtroppo, causa un’incomprensione comunicativa (avevo capito che non lo praticasse più) non termino con almeno un cim. I suoi pompini con venuta finale in bocca, come ampiamente scritto, sono da antologia. Gli ultimi cinque minuti, che poi diventano dieci visto che non ha fretta di abbandonare il campo di battaglia, li dedichiamo a parlare un po’ di noi e di quello che è accaduto nei dodici mesi in cui non ci siamo visti. La cosa che mi lascia basito, è come si ricordasse tanti miei particolari di cui le avevo accennato. Evidentemente le fanciulle che lavorano in questi postriboli fanno cure massicce di fosforo (oltre che di cazzi).

DORINA: bellezza 7 / partecipazione 9 / fucking expertise 9,5 (bonus di 0,5 poiché sa esattamente cosa un uomo vuole in quei momenti).

Una volta pagato l’obolo faccio partire una lunga sessione di relax in attesa di vedermi con Tina. In realtà la becco quasi subito ma le dò un appuntamento di lì a un’ora. In questi 60 minuti, mangio qualcosina e usufruisco dei servizi della spa. Ancora una volta vesto i panni del “sociologo prestato ai bordelli” e mi viene spontaneo coniare la frase con cui ho aperto la mia recensione: questi posti sono degli autentici laboratori a cielo aperto della psicologia umana, tanto maschile quanto femminile. Per suffragare tale affermazione vi fornisco alcuni elementi. Nella giornata di sabato, così come in quella di domenica e lunedì, una ragazza non farà altro che andare e tornare dalle stanze. Si tratta di Sophia, rumena (ma come lei tiene a precisare, “vicino il confine con la Moldavia”…..vabbè!), zero seno, occhiali da donna in carriera, viso troppo spigoloso per i miei gusti, bionda, bel culo, magra e altra 1,65 mt. senza tacchi. Pur non solleticando gli appetiti sessuali miei e del mio socio il quale la intervisterà e riceverà le seguenti risposte: “il bacio dipende, il pompino scoperto dipende, ecc.” vi posso assicurare che sarà la top scorer in termini di camere fatte nei nostri quattro giorni lì dentro. Mistero della figa numero 1
A proposito di “misteri”, fa capolino una tedesca (non l’ho intervistata ma aveva i tratti somatici tipicamente teutonici oltre a parlare solo tedesco) che avrà potuto avere non meno di 37/40 anni. Una bellezza anonima: bionda, diversi capelli bianchi, occhiali con montatura a giorno, alta 1,60 mt. senza tacchi, vestita anche in maniera un po’ sciatta a mio modestissimo parere. Insomma, una che se la incontrassi al supermercato sarebbe come la tassazione delle società di persone: trasparente! Eppure, anche lei farà almeno quattro camere quel giorno, salvo poi scomparire nei giorni successivi. Mistero della figa numero 2
Last, but absolutely not least la Elvira di cui sopra: anche lei non si fermerà un attimo quel giorno, rendendo vani tutti i miei tentativi di approccio. Le ho visto fare l’ultima camera che erano oltre l’1,30. Mistero della figa numero 3
Segnalo che alle 17,30 circa al bar erano presenti trenta orsi e non più di dieci ragazze.
Arriva l’ora “x” e mi vedo con Tina che, puntualissima, mi raggiunge sul luogo del nostro appuntamento. Non so cosa mi scatta quando la rivedo, ma le chiedo una cosa MAI domandata prima a una ragazza in un fkk: ovvero la mia intenzione di intrattenermi con lei per ben due (2) ore. Lei mi sorride e acconsente. La camera che ne viene fuori resterà per me indimenticabile: l’intesa emotivo-sessuale, già elevata il giorno prima, è ancora più alta. Nei 120 giri di lancette dei minuti non ho mai avuto l’impressione di scopare con una pay-girl ma piuttosto con la classica tipa conosciuta in discoteca e che ci sta la sera stessa. Lei non si risparmia su nulla e io ci prendo gusto al punto che verso il finire della sessione, preso quasi da uno scrupolo, le chiedo se posso continuare a scoparla. Lei mi dice che va tutto bene e che si sta divertendo anche lei. Cazz!!! Alla fine delle due ore -il cui contenuto, se non vi dispiace, resterà un segreto tra me e lei- uscirò dalla stanza (lei aveva scelto quella con la doccia: i motivi potete immaginarli da voi) totalmente appagato con due venute a testa e un cim finale da parte mia per suggellare cotanto incontro. Trattatela bene, lì dentro è davvero una perla rara. Se sarete gentili, vi ripagherà con una prestazione che difficilmente dimenticherete. Ancora oggi che sto scrivendo queste righe, mi eccito al solo pensiero. Altamente consigliata per sessioni lunghe, mi sembra più orientata al GFE ma con un PSE di non minore importanza.

TINA: v. sopra

Una volta salutata (e retribuita) Tina ritrovo il mio socio e concordiamo di andare a mangiare qualcosina. Al nostro tavolo becchiamo un terzetto di italiani molto simpatici con i quali scambiamo qualche opinione circa il GT, lanciandoci in paragoni con altri locali similari. Ci diciamo a vicenda i posti che abbiamo visitato e, riferito a chi vi scrive, uno dei commensali esclama “certo che non ti sei fatto mancare un cazzo a livello di locali!”. Lo ringrazio per il complimento e ci congediamo. Rispetto al venerdì noto un certo ricambio: assenti April, una bionda tedesca con gli occhiali e tatuaggio tipo ali sulle spalle che avrei stanzare ma che non si è vista per tutto il giorno, nonché due valchirie tedesche di cui una con gli stivali rossi fino al ginocchio e l’altra con degli stivali bianchi fino alla caviglia. Nel corso della giornata, quasi come un’apparizione, riuscirò a incrociare per appena una manciata di secondi una Dea statuaria che passerà un paio di volte (ma sempre accompagnata) nella main room. Teniamo da parte questo dettaglio, sul quale tornerò nel racconto del giorno successivo.
Finalmente riesco ad avvicinarmi alla stangona mora con il rossetto scuro di vi ho parlato prima. Accenna un sorriso in fase di presentazione: si chiama Rose, tedesca di Düsseldorf. Le chiedo se è libera ma in maniera secca mi dice che ora non può fare nulla in quanto ha male alla pancia. Non so come ho fatto a trattenere le risate, fatto sta che la fräulein mi dà l’idea di una che, come dice un mio amico che ora mi guarda da lassù, “ce l’ha orizzontale”. La fanculizzo nella mia mente e la saluto. A titolo di cronaca, per tutta la giornata farà a malapena un paio di stanze fumando in continuazione e facendo gruppo sul trespolo alla sinistra del corridoio che porta alle stanze. Che dire, dopo l’angolo delle rumene e quello delle bulgare (v. Wellcum), al GT è arrivato l’angolo delle tedesche che non trombano o quasi. Faccio poi la conoscenza di Alina, rumena di Craiova che dopo appena 30 secondi (non scherzo) mi chiede se può andare a prendere la chiave per la camera. Mah…
Alle 22,30 pizza per tutti e discoteca con tanto di dj: nel complesso la cosa mi piace.
Un’ora dopo, alle 23,30 circa, la situazione nella sala principale è ingestibile: presenti solo uomini e due donne.
Come ultima camera decido di puntare su una che avevo visto nel pomeriggio e con la quale ci eravamo lanciati delle occhiate d’intesa: lei siede quasi sempre vicino al cinema. Mi avvicino per conoscerla: si tratta di Daniela, dichiara 28 anni (ma per me sono almeno 30), da Cracovia. Alta circa 1,70 mt. senza tacchi, capelli neri lunghi. Parliamo e non chiede di andare in camera. Decido di premiare anche la sua complicità. Nonostante iniziassi ad accusare un po’ di stanchezza, la sessione scopereccia si dimostra comunque di alto livello. Anche lei non lesina un bbj intenso e profondo con un’ottima tecnica. Dopo le consuete tre posizioni vengo, per l’ultima volta quel giorno, felice. Al che la tipa mi stupisce, regalandomi un momento GFE post coito di grande intensità. Sforiamo ampiamente la mezz’ora (ma non mi chiede nulla come extra time) e le prometto che domani non sarà l’ultima camera che farò, anche in virtù del fatto che mi conferma praticare cim.
Rientrato in sala mi godo il meritato riposo, scambiando con il mio amico alcune considerazioni sulla giornata. Da segnalare un piacevolissimo momento di socializzazione con una ragazza dal fisico scolpito con la quale mi intrattengo a parlare sul divanetto in fondo a destra quando si entra. Lei si chiama Cindy, capelli neri sulle spalle e occhi scuri, alta almeno 1,75 mt. senza tacchi, rumena vicino Brasov, anni 32 (credibili) a dicembre. Non mi chiede di salire in camera ma parliamo amabilmente per oltre 15 minuti. Fisicamente mi attira, per cui le dico che domani sarà la mia prima fanciulla della giornata. Lei sorride e mi dà un bacio e mi abbraccia augurandomi buona notte.
Alle ore 1,45, tanto soddisfatti quanto felici, guadagniamo stancamente l’uscita del GT. Nel salutare la frau bionda all’ingresso le dico “see you tomorrow”.

26/8/2018: GOLDEN TIME ATTO VIII°
Avendo fatto molto tardi la sera precedente, la mattina ce la prendiamo con estrema calma. Decidiamo di fare un giro turistico nei dintorni di Mönchengladbach (il castello con annesso museo che si trova a Rheydt val bene una visita) e, intorno alle 14,45, sono di nuovo con il dito sul mitico campanello d’ingresso al GT. Oggi rappresenta, ahinoi, il giro di boa della nostra vacanza scopereccia in terra teutonica.
Ad accoglierci lo staff del giorno precedente: come le chiamo io “la bionda e la mora”. Poiché entrambi interessati, domando subito se oggi è presente Tina e -ahinoi- la risposta è negativa.
Non mi perdo d’animo, anche perché ho già diversi obiettivi “sensibili” in agenda.
Visto il bel feeling che si era creato la sera prima, decido di aprire le danze con Cindy. Mi ci vuole poco per trovarla, saltiamo i convenevoli (ampiamente esauriti la sera precedente) e si va. In camera opto per l’ora e la tipa mi ripaga con una prestazione davvero molto valida alla quale manca come ciliegina sulla torta il cim (che non pratica). Alla fine tra petting, chiavata, massaggio relax post trombo e social time arriviamo a coprire i 60 minuti. Tra gli argomenti toccati in stanza, anche il Wellcum dove ci siamo scambiati pareri ognuno dal proprio punto di vista visto che la fanciulla in questione ha lavorato dall’inaugurazione e per i diciotto mesi successivi in quel di Hohenthurn.

CINDY: bellezza 8 (bonus di 0,5 per la silhouette e l’assenza di chirurgia plastica) / partecipazione 8,5 / fucking expertise 8 (malus di 0,5 poiché pratica il cim).

Il secondo target della giornata non può che essere la richiestissima Elvira. La becco al solito posto e le chiedo se posso sedermi accanto a lei. Lei, come se non aspettasse altro, parte con specie di scenata (mantenendo comunque un certo aplomb) di gelosia in cui mi “rimprovera” il fatto di averla lasciata appesa venerdì. Non ha gradito la mia risposta, insomma. Sfodero tutto il mio savoir faire, facendole al tempo stesso presente che sabato avevo provato a cercarla ma che era sempre occupata. Lei tiene comunque il broncio, al che per riuscire a ottenere una prestazione comunque degna di menzione, la guardo dritto negli occhi (molto belli e di un verde particolare) e le dico “but now I’m here just for you”. Lei, finalmente, mi sorride e mi chiede se può andare a prendere le chiavi. CHE TROIA!!!
Fisicamente alta 1,65 mt. senza tacchi, due tatuaggi (uno sulla natica con raffigurato un drago e l’altro all’altezza dell’appendice con la scritta el amor duele), seno una terza naturale, labbra poco carnose ma comunque performanti, porta un anello con brillantino (regalo di qualche fidanSato?).
In camera si dimostra una vera e propria tigre del materasso, con una prestazione PSE di pregevolissima fattura. Lingue che esplorano tutti i pertugi disponibili, bbj da cineteca del trombo, le piace guardare e farsi guardare nello specchio facendo le facce da porca, capacità di contrarre i muscoli vaginali senza precedenti, profic(u)a ripetizione di almeno sette posizioni del kamasutra. Mentre siamo impegnati a scoparci a vicenda mi sussurra all’orecchio “ora capisci perché sono sempre occupata”. Touché! Conclusione magistrale: un cim dove nemmeno una goccia rimane sull’asta o sul glande. Applausi! Una vera bomba dal punto di vista sessuale, dotata di una tecnica eccellente: lì dentro ha solo da insegnare. Sulla base della mia esperienza personale con lei è consigliata almeno un’ora, per quanto non mi fossi posto limiti una volta iniziata la sessione.

ELVIRA: bellezza 8 (bonus di 0,5 per l’assenza di chirurgia plastica) / partecipazione 9,5 / fucking expertise 10 (degree with first class honors).

Appagato da Elvira, mi rilasso un po’ sui divanetti. Ancora una volta mi passa davanti la Dea di cui ho già scritto. Ora che l’ammiro sfilare tipo passerella mi rendo conto di quanto sia esageratamente bella: certamente una delle due Super-TOP del locale. Ovviamente è occupata ma, date le premesse, decido che per lei farò qualcosa che non amo particolarmente fare: il “cecchino” all’ingresso della sala principale. Gutta cavat lapidem e…..bingo! La intercetto alla reception che ha appena finito una camera. Con uno scatto felino mi appropinquo: presentazione con baciamo e inchino e le chiedo se è libera. Lei mi dice di sì, deve solo andare a farsi una doccia. Si chiama Jolie e rappresenta il secondo incontro (dopo quello con Tina) che darà una svolta radicale e indimenticabile alla mia fucking holiday. Mi accomodo sul primo divanetto e aspetto trepidante il suo arrivo. Mi viene incontro sorridendo: vista da vicino, credetemi, è davvero una visione celeste. Occhi verde smeraldo, trucco appena accennato, capelli castano chiari leggermente oltre le spalle, pelle chiara, denti bianchi perfetti. Altissima (almeno 1,85 mt. senza tacchi), per fortuna calza scarpe (41) con poco tacco. Dall’”alto” del mio 1,73 mt. accanto a lei mi sento un bambino di pochi anni che si accompagna con i genitori. Polacca di vicino Poznan, 20 ANNI. Si, avete capito bene: appena 4 lustri (più che credibili), con tutta la semplicità, l’innocenza e la freschezza tipiche di quell’età.
La sessione che ne viene fuori fa perdere di significato la dimensione spazio-tempo ma, soprattutto, riesce a riportarmi indietro di vent’anni, quando avevo la stessa età di Jolie. Ebbene, non fatico ad ammettere che una così molto probabilmente anche a quell’età sarebbe stata molto difficile per me da conquistare. Rappresenta la quintessenza del GFE, anche se poi mi confiderà di essere in grado di adattarsi alla situazione, possiede una soavità ignota a tante donne (sia lì dentro che fuori). Baci intensi, senza una fine, le sue labbra hanno un sapore di ciliegia. Nel trombo mantiene comunque tutte le -altissime- premesse: non lesina impegno e dedizione al fortunato di turno. Come da lei dichiarato candidamente: “ho vent’anni ma ragiono come una Donna di 28”. Dopo una frase del genere dichiaro Knock-Out. Standing Ovation per te Jolie: sembri quasi non appartenere al genere umano. Potrei aggiungere altri particolari di come sono andate le cose in quella stanza ma preferisco fermarmi qui: lei è un Angelo e mi sentirei di “sporcare” questa esperienza. Usciamo dalla stanza che né lei né io sappiamo quanto ci siamo intrattenuti. Andiamo alla reception e lei, dopo aver controllato il registro, mi dice un’ora e mezza. Non ho fatto caso ma mi fido senza battere ciglio. Non le chiedo se sarà presente il giorno dopo: errore da novizio che, fortunatamente, non pagherò caro.

JOLIE: bellezza 10 e lode (una delle due Super-TOP) / partecipazione 10 e lode (si dedica a te come farebbe con il suo boyfriend) / fucking expertise 10 (senza lode poiché non pratica il cim).

Per oggi posso e voglio fermarmi qui: mi è rimasto solo un appetito da soddisfare, di natura non sessuale. E’ già ora di cena da un pezzo e se non mi affretto rischio di non trovare nulla. Ovviamente vedo successivamente transitare Jolie in compagnia di un altro collega. Dalla nostra camera è passata meno di mezz’ora. Fate voi.
Altre presenze da segnalare sono Kira (tedesca di Essen, 30 anni, fisico molto bello, capelli neri, occhi verdi, veste quasi sempre con un bikini a fascia e che purtroppo non riuscirò a stanzare), April, Daniela (peccato non averla riprovata ad inizio giornata), Dorina. Assente l’angolo delle “tedesche antipatiche” di cui vi ho già parlato. Le due top scorer della giornata saranno Elvira e Sophia. Per essere domenica mi aspettavo più gente.
Alle 22,15 circa lasciamo il campo di battaglia per il meritatissimo riposo nella nostra dimora. Domani sarà l’ultimo giorno nella Disneyland for men (sic!).

27/8/2018: GOLDEN TIME ATTO IX°
Tutte le cose terrene hanno l’Alfa e l’Omega: oggi è il turno del GT. All'inizio di questa recensione ho parlato di made in Germany quale sinonimo (QUASI) sempre di qualità. In quel “quasi” c’è lo spiacevole episodio che mi è accaduto l’ultimo giorno e che rappresenta una piccola sbavatura dell’inchiostro indelebile con cui porterò per sempre scritte dentro di me tutte le sensazioni provate in questi quattro giorni. Ma andiamo con ordine.
Arriviamo alle ore 12,45: dentro di me auspico il grande ricambio osservato lo scorso anno rispetto alla line up del fine settimana ma non sarà così. In compenso, gli orsi non sono tanti con una netta prevalenza (v. targhe delle auto nel parcheggio) di olandesi e belgi.
Come prima camera della giornata voglio onorare una piccola promessa fatta il giorno prima a Elvira (cosa che non mi riuscirà di fare con Daniela poiché oggi assente, un vero peccato!). La mademoiselle roumaine è già operativa: un cenno d’intesa e si va in camera. La prestazione è al livello del giorno prima, anche se mi sarei aspettato una maggiore complicità (come accaduto con Tina prima e con Jolie poi). In ogni caso la sessione resta di serie A. Un’ora di trapanamento, in cui mettere agli atti uno shot e un cim. Nel post trombo, mi parla dei posti dove ha lavorato prima e scopro che prima del GT era allo Yin-Yang.

ELVIRA: bellezza 8 (bonus di 0,5 per l’assenza di chirurgia plastica) / partecipazione 9 (malus di 0,5 perché mi aspettavo maggiore complicità vista la conoscenza pregressa) / fucking expertise 10 (degree with first class honors).

Ne approfitto per rifocillarmi e godere di qualche minuto di riposo: visti i ritmi dei tre giorni precedenti ne ho davvero bisogno! Pronto per ritornare nell’arena, scopro che anche oggi Tina non è presente e decido che prima di concludere la giornata con Jolie (già vista in piena attività) farò una camera con una che non conosco. Ed è qui che si consuma il fattaccio!
Attirato dal suo fascino magnetico (sembra Katy Perry ma con la pelle ambrata tipo marocchina o iraniana) mi avvicino a una fanciulla seduta su uno degli sgabelli di fronte al bar. Capelli neri, occhi verdi risaltati da un trucco forse un po’ pesante, seno abbondante e naturale. Si chiama Jasmine, tedesca di Amburgo, età (non richiesta) sui 25 anni. Le faccio le mie tre consuete domande, lei mi risponde affermativamente ma aggiunge che queste cose le fa esclusivamente con sessioni da un’ora. “That’s my offer”, le sue testuali parole. La tentazione di andarmene è tanta (e forse avrei dovuto ascoltare la vocina che mi diceva che si trattava di un missile) ma, attratto dalla sua particolare bellezza, accetto. ERRORE MADORNALE!!!
In camera trascorre i primi cinque minuti a spalmarmi (e nel mentre mi sega) l’uccello con una specie di crema che presumo serva per igienizzare l’attrezzo. Inizio a spazientirmi e lei lo capisce. Baci a stampo e poco più. Passiamo al daty ma lei è partecipativa come una lastra di ghiaccio. Nel mentre che le lecco il clitoride nella stanza cala un silenzio assordante. Vabbè, passiamo al 69: qui la bocca viene utilizzata pochissimo perché sento le sue mani manovrare la mia cloche. Raggiunto un minimo di turgore, mi veste e iniziamo a scopare. Anche qui le cose non cambiano molto con lei che non lascia trasparire alcun coinvolgimento. A questo punto il mio cervello va in posizione off e l’attrezzo ne risente. Lei per cercare di risollevare la situazione, sapendo di aver concordato un’ora, mette in scena uno spettacolo con un dildo che tira fuori dalla borsetta. I gemiti finti che fa nel mentre fanno precipitare la mia libido sotto terra. Decido di mettere fine a questo strazio e le dico di farmi venire con le mani. Inizia discretamente, ma poi procede con la foga di una macchina da cucire. Le dico che mi sta facendo male e allora si da’ una calmata. Concentrandomi, riesco finalmente a venire. Qualche minuto di break. Lei si stende accanto a me e inizia a guardare il cellulare, mi fa vedere le foto e i messaggi che le manda il suo amico. Mi dimostro per nulla interessato per farle capire che non pago per queste stronzate. Provo ad abbracciarla ma lei resta immobile. Inizio a sfiorarle il viso, molto delicatamente, ma lei mi blocca dicendo che il suo make-up è lungo da ripristinare e che non può rovinarlo. Vabbè, siamo alla frutta. Stesa prona, provo a baciarle la schiena e fare un po’ di petting verso le parti basse: ma anche stavolta non solo resta ferma ma addirittura si scosta. E’ la goccia che fa traboccare il vaso! Le dico “if we don’t do nothing more, for me we can go”. Non l’avessi mai fatto. Si alza in piedi e comincia a urlare, ricoprendomi di insulti, dicendomi che “se tutto(?) quello che abbiamo fatto fino ad ora è nulla, io non merito la sua presenza”. Cerco di calmarla ma ottengo l’effetto contrario, è una scheggia impazzita. Continua con gli epiteti più impronunciabili (es. fucking bastard). Per evitare di sentire altri insulti gratuiti mi infilo subito l’accappatoio per guadagnare l’uscita. Nel mentre penso se sia il caso di andare a fare presente quanto successo in direzione ma preferisco evitate poiché non voglio fare scenate davanti a tutti e a tutte. La pago e la fanculizzo nel mio vernacolo. Esperienza davvero da dimenticare: anche se fosse l’unica ragazza di tutto il locale, preferirei farmi una sega che non pagare questa stronza.

JASMINE: bellezza 9 (su questo punto nulla da dire) / partecipazione 2 (un asciugacapelli è più affettuoso) / fucking expertise 3 (no comment).

Dopo questa mazzata, sento ancora più forte il bisogno di qualcuna che mi faccia sentire desiderato. La scelta non può che ricadere su Jolie. Sono le 16,45 circa: è lei a venirmi incontro, mi da’ un bacio e mi dice che, SE MI VA (questa fanciulla è unica), ora è libera per me. Non so come cazzo mi viene, ma le rispondo che ho bisogno di un quarto d’ora. Replica sorridendo: “come preferisci, ci vediamo alle 17 al divanetto all’ingresso”. QUESTO SIGNIFICA FAR SENTIRE UN UOMO SPECIALE!!!
Alle 17 in punto è da me: ci dirigiamo nella stanza numero 2 (quella vicino a un distributore di sigarette). Come sono andate le cose lo tengo per me. Posso solo dire che SI È TRATTATO DELLA SESSIONE IN ASSOLUTO MIGLIORE PER ME DA QUANDO FREQUENTO QUESTI POSTI. Dall’inizio alla fine non ho MAI avuto la sensazione di stare con una pay-girl ma piuttosto con la propria compagna. Mi ha fatto toccare il cielo con un dito e questo rimarrà inciso a caratteri indelebili nel diario dei ricordi che ognuno di noi porta dentro si sé. Trattatela con i guanti bianchi, una così s’incontra molto raramente in questi posti.

JOLIE: v. sopra

Penso di poter finire qui per oggi (anche se poi i fatti diranno il contrario). Per pura curiosità, conosco Alexa (32 anni, bulgara di Varna, porta occhiali piccoli di forma rettangolare sul rosso, seno imponente ma rifatto, non bacia chi beve alcolici, durante l’intervista si dimostra un po’ troppo distaccata). Da segnalare l’assenza (capirai!) dell’angolo delle tedesche antipatiche. April, Dorina e Kira presenti. Avrei voluto concludere la giornata con Kira ma a un certo punto scompare e non la rivedrò più. Presente, come gli altri giorni, un'altra Super-TOP: altissima, bionda, capelli lunghi, labbra a canotto, una farfalla tatuata su entrambe le gambe posteriori, seno rifatto. Nel complesso una versione un po’ più volgare di Victoria Silvstedt. Non so’ di dove fosse, posso solo dire che appena rientrava in sala non ci stava più di 3 minuti perché veniva arpionata dall’orso di turno. Per la serie “i misteri della figa” (quarta puntata) segnalo una mora di almeno 45 anni abbastanza in carne e non certo indimenticabile che pure ha fatto un notevole numero di camere. A un certo punto è entrato in sala un tipo diversamente abile su una sedia a rotelle. Si è avvicinata Isa (v. sopra) che si è presa cura di lui andandoci a fare una camera: non so quante altre lì dentro lo avrebbero fatto al suo posto. Davvero un bel gesto, complimenti. La voglia di concludere con una mora tedesca è tanta ma Kira non riesco a beccarla. Mi siedo al divano con il mio socio e davanti a me noto seduta su uno sgabello del bar quella che a prima vista mi dà l’idea di un troione da corsa: ci scrutiamo e mi fa cenno di sedermi accanto a lei. Si tratta di Tessa, anni 32, di stirpe germanica -Francoforte-, mora, tette rifatte, labbra carnose, stazza imponente ma non grassa, quasi tutta tatuata (tra i tanti, mi ricordo il numero 100 tatuato sulla gamba destra). Sarà lei quella con cui concluderò quest’avventura memorabile! Bbj da film porno, gentile e corretta, fk, PSE allo stato puro, mezz’ora 1 shot. Mi resta il rimpianto per non averla testata più fresco. Merita tranquillamente un’ora. Non ho chiesto se facesse CIM.

TESSA: bellezza 7,5 (malus di 0,5 per i troppi tatuaggi) / partecipazione 9,5 (bonus di 0,5 poiché nonostante l’ora tarda non si risparmia affatto) / fucking expertise 9,5 (100% PSE).

Alle 23 guadagniamo l’uscita: l’indomani mattina la sveglia suonerà presto e ho bisogno di fare silenzio intorno a me. Troppe le emozioni, le sensazioni e gli stati d’animo che si muovono vorticosi nella mia mente. La tipa bionda mi chiede se torniamo anche domani: mentendo, le rispondo “maybe”.

THE END, titoli di coda.

CONCLUSIONI
Come facilmente intuibile dal tenore del racconto, il bilancio di quest’anno è ampiamente positivo. Il locale, tra tutti quelli da me visitati, resta il numero uno seppure con il pantagruelico limite della scarsa vivibilità invernale. Per chi non lo conosce, infatti, ne consiglio la visita solo nei mesi caldi: le camere all’interno non sono tante e, quando quelle esterne diventano impraticabili (andateci voi a scopare con 0° nelle casette, anche se dotate di climatizzatore inverter…), si rischia di attendere svariati minuti per andare a copulare. Rispetto all’anno scorso ho notato che hanno inserito nel menù la lista degli allergeni, anche in inglese: segnale questo di attenzione al cliente. La pulizia resta impeccabile: si tratta di un aspetto per me importante visto che ci passo tante ore.
Capitolo ragazze: quest’anno avevo voglia di fare talent scouting. Per questo motivo non ho letto praticamente nulla e mi sono affidato esclusivamente al mio intuito, suffragato da una discreta esperienza maturata sul campo. Visti i risultati, credo di esserci riuscito!
Rispetto all’anno scorso ho notato un miglioramento complessivo della line up, anche grazie all’ingresso delle Super-TOP (così come accaduto due anni fa). Mi ha fatto piacere, nonostante lo spiacevole episodio con Jasmine, la presenza notevole di tedesche che posso affermare senza tema di smentita essere affidabili e performanti anche nel trombo. Certo, volendo fare i pignoli, avrei gradito la presenza di qualche figa baltica (Estonia/Lettonia/Lituania: v. Sasha di due anni fa) e una maggiore rappresentanza di latinoamericane degne della loro etnia. Parimenti, devo riconoscere che trovare un posto dove trascorrere la giornata in totale relax (con cibo, birra e spa gratis) e avere l’opportunità di trombare con ragazze bellissime (un nome su tutte: Jolie) per appena 50 euro ogni mezz’ora deve indurre a non pretendere la luna nel pozzo. Altrettanto onestamente, inizio a comprendere un po’ di più chi in questi posti va sempre con le stesse tipe: alla mia età il feeling è fondamentale e se devo scegliere tra una fredda (in tutti i sensi) strafiga e una bella ragazza che ci mette l’anima in camera, bè io non ho dubbi e scelgo la seconda!
E ora? Magari ci tornerò per “la décima” o forse no: è troppo presto per fare programmi. Mi resta solo un pizzico di amarezza per non abitare più vicino a questo posto dove, una volta entrati, vi ricordo di scollegare SEMPRE il cuore dal cervello: la vita reale non è lì dentro (per fortuna, aggiungo io!). In caso contrario, rischiate di farvi molto “male”. Lunga vita al GT e agli fkk!

Auf Wiedersehen!

licantropo_teutonico
Gold
28/08/2018 | 22:36

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@venividivici201889 azz...bella ma sembra una recensione di Sant'Agostino! Dicci pure qualcosa in più di Carnale! Queste ragazze come si chiamavano per esempio?🤔

Bellavitaitaly
Newbie
27/08/2018 | 21:17

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@ermes3 molte ragazze del locale le ho viste accompagnate dai loro fidanzati ufficiali con macchinoni di una certa entità. Non tutte comunque ma una buona parte. Ma questa è cosa risaputa. Alla fine per loro è un lavoro e nella vita privata vivono come tutti. Prova a pensare ad attori e attrici porno che sono sposati eppure sul set fanno sesso con chiunque. È un po' un caso limite ma cerco di rendere l'idea.

Quindi per quello dico sempre occhi aperti, perché se una ragazza finge di essere innamorata di un cliente in tempo record lo lascia in mutande. Poi le ragazze,in queste cose, hanno certa esperienza e vedono subito il "pollo" da spennare.

ermes3
Newbie
OLIMPO
27/08/2018 | 21:00

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@Bellavitaitaly said:
Non per dire e non per fare il polemico.
Questa è la considerazione che hanno le ragazze di voi. Quindi attenti agli extra e non fatevi infinocchiare con cavolate del tipo: è mia amica, mi fido di lei, a lei ci tengo bla bla bla. Siete in un bordello per le ragazze siete clienti sfigati e rompicoglioni, ed solo il soldo l'unico legame che c'è tra di voi. Quasi tutte hanno il pappone-fidanzato.

Quindi meno michiate e più scopate.

Applausi
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@Bellavitaitaly l'unica cosa invece che faccio fatica a comprendere, probabilmente per ingenuità, è quella del pappone fidanzato, veramente tutte o quasi lo hanno, sono ingenuo io a pensare che pochi accetterebbero di essere fidanzati con una meretrice?

E poi perché pappone? Se dovessi scoprire che in un qualche modo la dama è "sfruttata" farei fatica a tornarci in camera, anzi taglierei.
Che ci fossero intere famiglie attaccate ai soldi delle ragazze Ne ero conscio ma che ci fossero anche "papponi" onestamente pensavo di no e fossero casi limite.

Se la risposta non la ritieni utile o non ha senso pubblicarla perché sporchiamo il thread potresti rispondermi in PM? Grazie

TITANO
Gold
15/06/2018 | 22:31

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-Inizio-

Frequento la Thailandia da oltre 20 anni.
Di rado certo, così come per Cuba, o per la Russia, o il Sud America.
Che poi bisognerebbe chiarire la locuzione “di rado”.
Io la intendo come “non quanto vorrei”.
Il Mondo infatti è grande ed il tempo non assorbito dal lavoro, dalla famiglia, e dal quotidiano è maledettamente poco.
In ogni viaggio ho sempre cercato di unire la passione ed il rispetto per i luoghi, con quello altrettanto importante, dell’incontro con le donne che quei luoghi popolavano.
Subito dopo lo tsunami del 2014 – e sono stati versati fiumi d’inchiostro e girate bobine di pellicola per raccontare quell’evento catastrofico – mi recai in alcune zone non colpite che potevano essere frequentate dai turisti, oltre che nell’immancabile Città degli Angeli.
La natura che si riappropria del suo ruolo e dei suoi spazi, e mi spingo a dire “purificare”, se si volesse trovare una chiave religiosa in certe catastrofi naturali.
L’acqua fu per la Thailandia quello che il fuoco fu per Sodoma e Gomorra?
Divagazioni.

-BKK-

Da FKK a BKK cambia molto più che una lettera.

Io sono solo un viaggiatore - non un turista - che ha la fortuna, di quando in quando, di dare una sbirciatina, ed il privilegio di raccontare ciò che ha visto, filtrandolo attraverso le proprie esperienze.
Non starò qui a entrare nei dettagli che mi hanno consentito di passare un paio di settimane di inizio anno tra Bangkok, Phuket e le Andamane.
Motivi di relax e personali.
E una buona occasione per rifuggire da quello che stanno diventando i locali europei che tanto ho amato, e scrollarsi di dosso il noviziato - con molto poco da dire ed ancora meno esperienza - che li frequenta e li racconta nei Forum, .
Ho avuto occasione di liberarmi dal quotidiano e ritornare il ragazzo, entusiasta e spericolato a pensarci oggi, appena 20enne che era partito con pochi amici, lustri fa, in una terra per noi totalmente nuova e sconosciuta.
Poi furono il Laos, il Vietnam, la Cambogia.
Altri anni. Altri tempi.
Ho visto molte cose cambiare, in Thailandia.
Ma chi ci vive e lo scrive nei Forum, raccontandolo, potrà spiegarvelo meglio di me.

L’arrivo è stato nel primo pomeriggio.
Le solite operazioni per il visto, per l’acquisto di una sim card thai e per il cambio al Superich.
Taxi e dentro il traffico caotico e avvolgente di Bangkok.
Ringrazio per le dritte un seppur virtuale amico (@Sexybangkok) che ci vive e con il quale purtroppo, per ristrettezze di tempi e gli impegni di entrambi, non avremo mai modo di trovarci, neppure al rientro da Phuket.
La fortuna di conoscere persone in tutti i posti del mondo ti può far risparmiare un sacco di seccature.

L’arrivo all’hotel è stato tutto sommato rapido, e ci ha consentito poi, tramite la app Grab, che sarà sempre utilizzata durante il viaggio, insieme ad Eatigo, di dirigerci rapidamente e a costo irrisorio, avendo sempre utilizzato il Meter anziché contrattare la tariffa, a Phrom Phong.
Non avevamo infatti intenzione di perdere un secondo – dovendoci ancora adattare al fuso – con la BTS o la MRT, che avremmo utilizzato a mani basse nei giorni seguenti.

Con gli occhi iniettati di sangue l’importante ora era copulare.
Sukhumvit Soi 24.
Uno dei tanti teen massage.
Il Mango, l'Apple o il Pink erano i papabili studiati a tavolino.

L’afa di Bangkok è sempre indescrivibile.
E ancora frastornati dal viaggio, pesava sulle nostre spalle, assieme all’età, oltre quello che immaginavamo.

Arrivati in loco non eravamo granchè ispirati dalle numerose ragazze, in divisa - composta da maglietta a maniche corte, shorts e scarpette con il tacco - che ti chiamavano a destra e a manca nel vicolo.
Notevole fauna invece si presentava fuori dal “BB Massage”.
Maglietta aderente fuxia e shorts neri con scarpe in tinta.
Entriamo.
Solito cliché, che si ripropone immutabile come un rituale millenario.
La Mamasan ci fa accomodare su un divanetto e tutte le ragazze disponibili formano un ferro di cavallo di fronte a noi.
Scegliamo.
Inchino a mani giunte delle prescelte e sorriso delle scartate.
Si paga in cassa. 2000 bath (circa 50 euro), per un’ora molto abbondante.
Si lasciano le scarpe al piano terra e ci vengono porte delle ciabatte.
Le ragazza prende il kit – contenuto in cesto simile a quelli di plastica che si usa per fare la spesa nei supermercati – e una bevanda a tua scelta e si sale.
Le stanze sono alquanto spartane – nulla a che vedere con quelle del Poseidon o del Christine a Phuket – ed hanno giusto un letto con un comodino, un condizionatore ed una doccia.
Quello che basta.

La mia bella, della quale avevo intravisto gli estremi di un enorme tattoo che le ammantava la schiena, era magra con un sedere che ti poteva stare in una mano e con due seni da fantascienza, evidentemente rifatti. Slanciata seppur minuta.
Viso con lineamente spigolosi e capelli a caschetto scalati in senso inverso.
Si spoglia.
Nessuna brutta sorpresa.
Il fisico è molto bello, e mi leva bermuda e maglietta, pregandomi di accomodarmi in doccia.
Regolazione temperatura dell’acqua, cui provvede lei.
Mi lava ovunque, non lesinando le parti basse.
Neppure quando mi lavo da solo lo faccio con tale maestria.
Ovviamente ricambio.
Mi asciuga - e io lei- e ci dirigiamo, con tre passi, nel letto.
So che il FK non va per la maggiore, e francamente non mi interessa per oggi.
Inizia a spalmarmi di olio per il corpo e a strofinarsi, ma dura poco dato che stavo bucando il materasso.
Quando mi giro capisce che è il momento di affondare con il BBJ, molto ben eseguito.
Da una scatola le faccio prendere un preservativo.
Memore di certe difficoltà incontrate con marche autoctone mi ero premurato di portarne una scatola dei miei.
Ma i durex che mi porge andavano benissimo.
E’ stretta ma non troppo. Perfetta.
Proseguiamo in diverse posizioni sino a prenderci tutto il tempo.
Scendo con lei dopo un’altra doccia assieme.

Mamasan mi chiede come sia andata, in uno stentato inglese.
Sorrido e giungo le mani.
Mi rimetto le scarpe.
Gli amici mi aspettavano sul divano degli ospiti.
Usciamo per la cena, prenotata tramite Eatigo.
Durante il viaggi in taxi ci scambiamo le reciproche impressioni, positive per tutti.
Cerchiamo di non farci sopraffare dal fuso e dalla stanchezza mentre mangiamo del pesce eccellente al The Dock – Seafood Bar, sorseggiando una Asahi.
Sono così ricchi come noi di tradizioni enograstronomiche che è difficile capire dove sono i difetti ed i pregi di un piatto, ma posso dire che ho mangiato divinamente per tutto il tempo e in ogni posto, dal più lussuoso, e ce ne sono stati molti, allo street food che amo particolarmente.
Dal punto di vista culinario, anzi, da qualsiasi punto di vista, Bangkok si conferma leggendaria.
Tutto quello che avete sentito, e anche di più.

Non poteva mancare una tappa in Nana Plaza, ma prima di arrivarci c’è da camminare sul marciapiede e lo spettacolo è sempre lo stesso. Immutabile.
A sinistra locali con gente seduta a bere, e a destra – sempre sul marciapiede – postazioni dove cucinano e vendono di tutto, dal pesce al viagra, mentre le macchine camminano a passo d’uomo in strada.
Insegne luminose e luci al neon intermittenti ovunque, mentre cercate di non calpestare rivoli di qualcosa.

All’ingresso in Nana Plaza ci sono i blocchi di cemento – anche qui sono arrivati i venti degli attacchi terroristici – e gli zaini, mio incluso, vengono controllati da solerti funzionari.

Come Roma era il centro dell’immenso Impero Romano, così per la prostituzione e la lascivia Bangkok è l’Impero Romano e Nana Plaza è Roma.

Sulla scritta giallo fluo “Nana Plaza” che vi accoglie campeggia una bocca rossa con dei denti bianchi, e sotto la scritta un’altra, “The World Largest Adult Playground” che non necessita di traduzione.
Impossibile rimanere indifferenti.
Su tre piani – credo – la più perversa e completa delle offerte sessuali.
Locali con donne, trans, e dio sa cosa solo…mani che che vi toccano ovunque… ragazze di ogni fattezza che cercano di portarvi nei locali…. gente che mangia pasti a portar ia vsopra le colonnine che delimitano la balconata… scritte Lollipop rossa e bianca ed happy hours e strips… predominanza di colore viola e rosso….dettagli di ragazze che ballano e si strusciano sugli avventori fanno capolino dalle porte dei locali mentre si aprono per farne entrare e d uscire avventori.
Mi verso queste ridondanti immagini negli occhi e ne esco inebetito.

Il solito scotto da pagare nei viaggi intercontinentali, in aggiunta, ti fa ricordare il peso di non essere giovane con determinate capacità di recupero.
Comunque siamo viaggiatori, in una città sconvolgente.
Al limite della dissoluzione psicologica progressiva.
Al limite della perdita d’identità
Terminiamo un bel giro e rientriamo.

L’indomani, mattina impegnata, e non è di interesse per chi legge.
Poi eccellente pranzo all’Holyday Inn, sempre tramite l’app Eatigo, nella meravigliosa zona esterna con piscina ammirando lo skyline, e giro al Terminal 21.
Prima di recarci in aeroporto per Phuket non poteva mancare un passaggio all’eccellente Mango Massage, in Sukhumvit Soi 24.
Locale più raffinato sicuramente rispetto al BB della sera prima, seppur di pari costo,
Anche qui, nonostante gli abituali mi dicano sia in leggero calo, siamo ad alti livelli.
Minor numero di ragazze presenti, anche in esterna, dato l’orario.
Prima vedo il catalogo.
Non credo che una così ci possa essere sul serio”, penso mentre indico alla Mamasan la foto della ragazza che volevo.
E invece…
La bella che mi si materializza dopo essere stata chiamata è Bo, ha 23 anni ed è 1,65 cm. Capelli lunghi castano-ramato. Magra con un bel seno naturale, belle gambe e sedere e bellissima dentatura. D'altronde ho visto cliniche dentali ovunque.
Molto devota e paziente nella prestazione, che prevede l’uso di quantità industriale di olio.
Termino con sommo gaudio.
Usciamo giusto in tempo per rientrare in hotel in tuk tuk – esperienza che avevo dimenticato, e dopo averla riprovata ho capito il perché della rimozione – guidato da un pazzo con occhi crepati che riuscivo a intravedere dallo specchietto retrovisore e asciugamano al collo, che a momenti non poneva fine anzitempo alla vacanza.
Riusciamo a prendere un taxi per arrivare per un pelo al Don Mueang.
Tentacolare, riferito a Bangkok, l’avrete letto 1000 volte come aggettivo.
Ma anche squallida e scintillante.
Dove a due metri convivono templi buddisti immacolati e sacche evidenti di povertà con madri e figli che dormono sotto le scalinate che portano alla BTS.
Grattacieli e locali alla moda, con gente che cucina sui marciapiedi qualsiasi cosa e vende qualsiasi cosa.
E vogliamo parlare di quei dannati cavi elettrici a poco più dell’altezza d’uomo o del sempiterno traffico paralizzato?
Alcuni ritengono che il castigo di Dio sia inevitabile, e conducono vita ritirata e di privazioni, altri per lo stesso motivo preferiscono darsi ad ogni tipo di licenza e vizio.
E credo questi ultimi vengano qui.
Lascio una città dove tutti possono trovare ciò che desiderano, e ne riparlerò come esaltante tappa finale del mio tour.

TheApprentice
Newbie 26-35
05/04/2018 | 15:46

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Dopo diverso tempo trascorso lontano dal forum e dai locali, ho letto con interesse questa discussione..
Non credo di riuscire ad esprimere in modo esaustivo il mio pensiero, ci vorrebbe troppo tempo.. provo a sintetizzare per chi avrà la pazienza di ascoltare..

PREMESSA: Siamo Uomini.

Belli, brutti, atletici, con la pancia, alti, bassi, ricchi, poveri… ma tutti accomunati da un istinto sessuale/riproduttivo inconscio e irrazionale. Un uomo vede una donna, a livello chimico qualcosa dentro il suo cervello gli comunica che è “di suo gradimento”, l’uomo vuole scopare.
TUTTO quello che va ad influenzare questo processo è LA RAGIONE, le esperienze, i condizionamenti, la società, le consuetudini, i traumi, la famiglia…

E voglio iniziare il post con questa premessa psico-darwiniana per cercare di coinvolgervi nel mio punto di vista.
La conclusione più cinica e razionale che una persona può trarre dopo aver letto l’amaro racconto di @Amatorcortese è SOLO una (condivisa e riportata già in altri commenti): SEI UN MONA!
L’idea di essere il Richard Gere di turno che “salva” e redime la prostituta facendola innamorare di lui per vivere insieme una grande e intensa storia d’amore è sicuramente accattivante, stuzzicante… ma altrettanto utopica.
Le prostitute svolgono quel lavoro PER SOLDI, ed è L’UNICO MOTIVO. Qualsiasi altra interpretazione di questa situazione è ERRATA! Non scopano con te perché sei bello, interessante, brillante, simpatico. Scopano con te perché LE PAGHI. Addirittura non sono nemmeno così convinto che persino le donne “normali” (dopo una certa età), scopino con te perché sei bello e affascinante…

Ben diverso è il discorso che voglio fare sul “perché un uomo va a prostitute”.
Anche qui la risposta che viene di getto è: “un uomo va a prostitute per scopare”.
Dato e concesso che il fine ultimo è veramente sempre quello, il percorso per arrivarci è diverso in ognuno di noi.. Ci sono centinaia di situazioni diverse che creano presupposti diversi in un uomo che frequenta un locale di quel genere. Ci sono quelli che vogliono “cambiare aria” ogni tanto dalle loro relazioni, gli assidui, i perversi, gli insicuri, i timidi che faticano a socializzare con l’altro sesso, i repressi..
1000 situazioni per 1000 uomini.. alla fine poi catalogati tutti come “puttanieri”.

Beh, il senso comune ci etichetta così.. e nella mia testa è lampante come la situazione vissuta da @Amatorcortese sia facile da commentare.. “Lui è un pollo, lei una stronza macchinatrice, lo spenna e poi quando la situazione diventa pesante lo saluta!”
Ecco, al posto che voler esprimere un giudizio semplicistico di questo tipo, mi piacerebbe capire quali sono state le VERE motivazioni che lo hanno spinto a frequentare quella ragazza per quel periodo, seppur a pagamento e quali erano gli obbiettivi che si era prefissato (sempre se ce ne fossero stati)..

A mente lucida uno non può spendere 9k euro con una prostituta e poi essere risentito perché….
Già… perché cosa? Perché non si è innamorata di te? Perché non è nata (o continuata) il tipo di relazione che volevi? Nel post parli di risentimento nei suoi confronti quando ha cominciato a “trattarti male”.. ma da quale presupposto partivi per pretendere di essere “trattato bene”?
Come nella vita di tutti i giorni, il risentimento e la rabbia verso una donna che tradisce la tua fiducia (come nelle relazioni che finiscono), lo trovo pienamente comprensibile e giustificato.

Ma qui non si parla di nessun tipo di RELAZIONE a livello emotivo. Qui si è sempre parlato di una “contrattazione” tra persone adulte per avere una “prestazione” (fisica e sociale) in cambio di denaro..
Sia essa una scopata nel locale, o le 12 ore in un albergo, si parla sempre di un “contratto” che tu non hai mai negato (almeno a posteriori quando hai scritto il post e forse già metabolizzato quello che era successo).

Quindi per concludere credo che l’importante di questa vicenda non sia tanto giudicare cosa è successo, giudicare te perché “sei stato un pollo sprovveduto e ti sei lasciato abbindolare”, giudicare lei perché “è stata una tr senza scrupoli" …

Credo che l’importante sia capire PERCHE’ l’hai fatto.. e giudicare quello.

Poi credimi.. viste "da fuori", esistono tantissime relazioni anche non-pay che ti chiedi "ma come cazzo facevano a stare insieme??" salvo poi ritrovarsi appunto risentiti una volta finite (male).
Però si sa, a volte quando "ci sei dentro" si perde la lucidità.. e ...
L'unica cosa importante ora è metabolizzare quello che è successo senza dare troppo peso al denaro scialacquato e andare avanti più determinati di prima!

W la gnocca pay!

titi
Newbie
31/03/2018 | 14:14

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Mi sento in dovere di spezzare una lancia a favore di @ultimotango.
Lui racconta della sua prima esperienza in questo tipo di locale e allora mi ricordo anch'io della mia prima: era novembre del 2013, mi trovavo a Udine (cosa che mi capita mediamente ogni due mesi) e, dopo aver letto sulla stampa locale la notizia dell'apertura del Wellcum, ci andai mosso soprattutto dalla curiosità.
Come dicevo anche per me era la prima volta e l'impatto emotivo fu a dir poco shockante... un vero paradiso terrestre. Per una buona mezzora ero come un pugile suonato sul ring, non capivo letteralmente un cazzo da quanto ero estasiato e non feci in tempo a raccapezzarmi che una ragazza (loro ci vedono lungo .. eh sì) mi ghermì,
Bene fu subito un flop, probabilmente ero troppo eccitato e la mezzora si concluse con un nulla di fatto. Poi, a fatica, cercai di prendere confidenza con il luogo e i suoi riti e dopo un po', al secondo giro, mi proposi per la seconda camera che stavolta si dimostrò invece soddisfacente.
Uscito da questa straordinaria esperienza continuai a rimuginare su quanto avevo vissuto e sulle sensazioni molto forti che avevo provato e chiesi a me stesso se quella sarebbe stata la prima e ultima volta oppure se la cosa avrebbe potuto ripetersi. Ebbene fu vera la seconda ipotesi e nei quasi 5 anni trascorsi da quella prima le visite al WC a poi al Marina si sono ripetute.
Devo dire che purtroppo (o per fortuna) la gnocca dà assuefazione (ci hanno creato pure questo blog!) e diventa piuttosto difficile non farsi prendere dal canto delle sirene se capita l'occasione.
In ogni caso questi sono luoghi che ti danno l'opportunità di conciliarti con te stesso in varie maniere: c'è chi ha necessità di fare 6 camere e chi, come me, si accontenta di molto meno dal punto di vista prestazionale. Di certo sono sempre uscito appagato (altrimenti non avrei ripetuto l'esperienza) anche magari soltanto per il fatto di aver conosciuto qualche ragazza che mi ha raccontato qualcosa di sè o mi ha fatto partecipe del suo modo diverso di agire o pensare.
Al di là di tutto ricordiamoci che queste ragazze sono talvolta (non sempre) persone ricche anche nell'animo e, oltre che farci divertire sessualmente, ci possono arricchire umanamente.
Sulla faccenda dei soldi (dichiarare di essere al verde) non saprei che dire ... potrebbe anche essere un modo per difendersi dagli assalti di quelle più esagitate; certe volte mi capita di dover dire di essere stanco o altro solo per prendere tempo o per non essere maleducato nel dire ad una ragazza che proprio lei non mi piace (anche per loro non deve essere così piacevole essere rifiutate).

ultimotango
Newbie
31/03/2018 | 09:56

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Sapevo che il mio post avrebbe raccolto commenti
Su qualsiasi argomento ciascuno può avere le proprie convinzioni, tutte legittime, basta non avere certezze, non ho problemi a cambiare posizione in presenza di argomentazioni forti.

Allora ecco un po di repliche (replico quando ho un po di tempo per farlo):
Sul discorso sfruttamento so bene che c'è chi tra le ragazze lo fa perché è un mestiere che permette volendo di guadagnare bene (in certi casi molto bene).
Altre che lo fanno come 'scorciatoia' rispetto ad un lavoro 'normale'.

Ma fatto salvo queste categorie (minoritarie), ci stanno quelle che lo fanno per necessità.
Non di rado ci sono dietro figli, situazioni familiari difficili ecc.
Sia chiaro lo stesso dispiacere ce l'ho a lasciare le monetine alla signora davanti ai cessi dell'autogrill.

A mio parere molte delle ragazze del Wellcum fanno parte di questa categoria, di solito sono quelle che fanno il mestiere non continuativamente ma con una certa periodicità, talvolta anche nascondendo il fatto che lo fanno (in altri casi la famiglia finge di non sapere).
In quel caso mi sento un po a disagio perchè mi sembra di approfittarne.
Nel contempo so che se non fossi lì sarebbero senza alternative, piccoli scrupoli di coscienza.

Che sia giusta o sbagliata la frequentazione di questi posti?
Non mi permetto di giudicare, in ogni caso se ci sono venuto vuol dire che sono favorevole.
Anzi mi sembra assurdo che in Italia non ci siano (sulla carta).
In ogni caso se anche ci fossero andrei in quello in Austria, figurati se mi fido dei controlli sanitari e delle ragazze come li fanno da noi.
Il paradosso è che se li aprissero in Italia cominceremmo ad avere molte più prostitute italiane, quelle sulla strada continuerebbero a fare prezzi bassi con sfruttamento e tutto il resto, perché tipico italiano è creare qualcosa di legale e poi continuare a tollerare l'illegalità.
Non immaginerei poi questi posti in meridione gestiti dalla malavita.

Quanto allo 'svegliarsi bene' probabilmente a qualcuno serve, ci può stare.
Ci sono anche persone che fisicamente sono inaccettabili dalle ragazze e che solo pagando riescono ad ottenere certe esperienze.
Poi ci sono altre categorie come i disabili che hanno comunque una loro sessualità (anche se quelli di solito vanno gestiti in casa).
Insomma è un messtiere che esiste ed ha ragione di esistere.

Chi 'trova contraddizione' dovrebbe dirmi dove ...

Quanto al fatto di essere etichettati da 'morti di fame' perché hai detto che non hai più soldi per non far perdere tempo ed illudere chi ti sta davanti, se è una persona intelligente capisce che lo hai fatto per lei contro il tuo interesse.
Tanto per essere chiari sono stato lì sono una volta, ho avuto mdo di frequentare per altri motivi posti da 'ricconi' e ti garantisco che basta guardare le auto parcheggiate per vedere la differenza (e non parlo della sporadica Ferrrari).
Chi ha tanti soldi, tranne l'eccezione non va al Wellcum, o lo fa in villa oppure in uno dei megacastelli dove non ti sputtani se ti riconoscono.

Il Wellcum a mio parere è un bel locale (che se legalizzano la prostituzione in Italia perde gran parte del lavoro).
Target Medio, massimo medio alto, posto ben curato, cura per l'igene e ben organizzato, e prodotti di qualità, (e non è un ristorante).
Definirlo Bordello (che erano locali ben diversi), mi sembra fuori luogo,

Chi poi commentava la frase 'torno nel mondo reale fatto di conquiste'.
dicendo 'Pensare che per un pompino sei andato in un bordello'.
Non c'è nulla di incoerente in questo, una professionista è una professionista e per fare certe cose è difficile trovare una 'dilettante' tecnicamente all'altezza.
Mi sono tolto lo sfizio una volta nella vita di godermi non 'il pompino più bello del mondo', ma sicuramente quello più bello della mia vita.
Mi rimane uno sfizio quello di farlo con due ragazze contemporaneamente, se non mi capita prima potrebbe essere un buon motivo per tornarci un ultima volta.

TITANO
Gold
16/03/2018 | 14:30

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Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d'accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari - Friedrich Wilhelm Nietchze"

Preambolo

Onde evitare lamentele o vesti stracciate, premetto che parlerò in termini non proprio idilliaci del locale e di quanto vi ho visto, quindi se qualche avventore abituale e/o vicino alla canizie può risentirsene, è il caso che non prosegua nella lettura.

Recensione approvata dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria e dal Partito dei Pensionati.

Non sono stati maltrattati animali durante la stesura (a differenza di quelli della mensa).

Sponsored by Dr. Gibaud

Iniziamo.

MARINA SAUNACLUB – 12.3.2018 – “(NON) E’ UN PAESE PER VECCHI”

Il pacco ci è stato confezionato in prima mattinata, ed era tardi per rimediare.
Con un mio grandissimo compagno di merende, punter-viaggiatore teutonico di prima categoria sotto ogni aspetto, infatti, ogni tanto amiamo sollazzarci un mezzo pomeriggio con donzelle particolarmente avvenenti e semi (o per nulla)-prof (quindi non chiedetemi dettagli in privato, n.d.R.) in contesto esclusivo. Ma questa è un’altra storia, e forse, un giorno…

Ad ogni modo la cosa era saltata in extremis, e seppur presto, era tardi per imbastirne un’altra.
L’Austria per noi era lontana come l’Asia, e avvicinabile solo con congiunture astrali verificabili con tempi Halleyani, e quindi non rimaneva che il locale a Nova Gorica.
I miei amici (non scrivono qui, ma gente molto esperta, n.d.R.) me ne hanno parlato con toni molto delusi, recentemente”, lo avevo ammonito. Non a caso, pur abitando ad un tiro di schioppo dal locale, vanno sempre in NRW. “Tentiamo”, mi fa. E tentativo sia.
Ineluttabile precondizionamento? Direi di no.
Oramai infatti il tempo lo avevamo liberato, quindi obtorto collo….
Mi faccio di nascosto il segno della croce dato che gli aruspici non erano dei migliori.
Spicchiamo un salto nel vuoto.

In un batter d’occhio - unico motivo buono, insisto, per andarci - siamo arrivati, sotto un cielo grigio piombo foriero dei peggiori auspici.
Dense nuvole trascorrono. Ma si sa. Il giusto cade sette volte.
Qualche taxi e qualche auto portavano le ragazze, ed i reception con una ragazza con una pregevole faccia metallica, le operazioni sono passate spedite.
Vestizione, doccia e rivestizione e in sala.
Attraversiamo l’ingresso e saliamo in arena.
Le puttane indicano con il dito. Parlano volubilmente. Braccia rapaci tese.
Io avevo fame, ma come sempre si è deciso di consumare prima di consumare.

La solita decorativa Adela, lineamenti tirati, tossisce dietro a una mano, con il solito asciugamano in vita che leverà per pochi istanti a mostrare un panettone che andrebbe alleggerito di qualcosa.
Tra gli altri volti noti incrocio subito lo sguardo di Anca, bar lato smoking room, in costumino nero con frangette e capelli piastrati.
Qualche parola con lei mentre mi fa un cenno Emma, dall’altra parte del bancone lato mensa.
Soffermandomi a parlare con le due donzelle, intanto mi guardavo intorno, e non potevo fare a meno di notare la età media molto elevata degli avventori, per lo più visibilmente spaesati, che ogni tanto incrociavo.
Non so se avessi beccato una giornata particolare (che ci sta, sia chiaro) o se in generale fosse così spesso i primi giorni della settimana.
Ovviamente nulla contro i frequentatori anziani.
Come ho scritto in un post di replica a qualche esagitato, in NRW se ne trovano, a volte, intenti a giocare sui tavolini da ping pong (anche con le fanciulle) o in partite a scacchi. Ma lì vi è una politica dei locali favorevoli, dato che – non scherzo – il certificato di pensione in certi giorni (di regola domenica e lunedì) consente begli sconti, ed in aggiunta ce ne sono di molto benestanti. Guardate anche il sito dell’Artemis. Certo non sempre dai più anziani si impara qualcosa, ma al sottoscritto, anche all’Andiamo del primo periodo, è accaduto di intrattenermi in elevate conversazioni con personaggi di spessore e notevole esperienza, specie su come gli FKK siano riusciti ad unire il rigore teutonico alla libertà sessuale delle ragazze dell’est in un bel business.
Questi però si differenziavano notevolmente da quelli osservati in Slovenia, che in sala si dimostravano a disagio e quasi impauriti, e non mi sembra di averne scorti portare in stanza le ragazze.

L’ottima Emma – che mi abbraccia strettamente, pallida e ossuta, appolaiata allo sgabello mentre fa dondolare una gamba – confermava che ci avevo visto giusto, e che era il “lunedì del pensionato” (come ribattezzato dalle ragazze), una giornata in cui in genere si affacciavano orsi alquanto aged e come detto fuori contesto, a osservarli.
Maggiore illuminazione dell’ambiente, rispetto al passato, e aspetti positivi finiti qui.
Mosso da curiosità siamo usciti a fumare all’esterno.
Più che altro volevo vedere se ci fossero dei cantieri aperti in zona piscina, tali da attrarre tanti amici older, ma ahimè c’era solo una catena che impediva di accedere alle sdraio e alla piscina.
Rientrati in sala, partiva la perlustrazione.

Purtroppo pascolavano all’orizzonte una serie di ragazze con fisici alquanto discutibili, per il mestiere intrapreso. Diverse freaks. Una colored molto bella di viso, ma seno non pervenuto e scendendo, no comment…molte new entries, alcune delle quali non avrebbero sfigurato nelle foto di confronto delle diete, ovviamente come “prima”, anziché “dopo”.
E più guardavo in giro più mi prendeva lo sconforto.

Vengo approcciato da Marta, in body nero,capelli neri e volto sorridente, molto educata, ma…mammamia, non si può tesoro. Rivestita di un considerevole strato di grasso, ovviamente mammifera. Non si può.

Segue Tina,ex Ying Yang (quello il suo nome lì, forse ora ne ha altro) di Roermond, locale con eccellente nomea e prastazioni, e se una vi lavora fa curriculum di certo. Arrivata da pochissimo, avvolta in body (che vedo tornato di gran moda nei bordelli, essendo intesi a suggerire una certa rotondità di anche, ma deleteri levati) semitrasparente color pesca, capelli neri, contattata con lenti azzurre e labbroni d’ordinanza, ma anche lei un culo e gamboni improponibili. E sul davanti ben prominenti due protuberanze di volume assai rispettabile, inclini a caderle.
Si riproporrà poi nel corso del pomeriggio con amica bionda e di (s)fattezze simili, ma ci sdraieremo a terra e fingeremo morti, così, dopo averci annusato, passeranno oltre.

In quella zona scorgo poi Ivanka, femmina esuberante, pure lei in body, e non ci penso due volte, essendomi già trovato bene in precedenza, dato che non disdegna i giochi con la saliva e il morso con le dita in bocca a pecora. Mi guida verso gli scalini per le stanze,attirandomi con il suo odore, che è quello di tutti i maschi che l’hanno posseduta, ed il vizio dipinto negli occhi. Maniaco sessuale, mi chiama, mentre facciamo colare rivoli reciproci. Le annuso i capelli. Crede nel calore animale, quindi come non amarla? E mentre si piega sinuosamente tiene botta come sempre molto bene, ma non le faccio prendere il comando, altrimenti tenderebbe a divenire teatrale; quindi gestisco in prima persona l’intera mezz’ora di modo da frenarne condotte che sortirebbero ilarità, anziché eccitazione.
Domata e presa correttamente, è come tutte le russe. Donna tre volte.
Bella camera.
Il mio amico aveva provato la collega di Ivanka, Alexa, bella russa (io avrei azzardato ucraina…così, a naso, ma in effetti il numero di telefono è russo… Per simili favori i cavalieri del bel tempo antico misero a repentaglio la vita) con (finalmente) fisico proporzionato, capelli neri, occhi azzurri, e immancabile body nero, che a mio avviso nascondeva qualche inestetismo, particolare riportato al mio amico, che lo confermerà una volta di rientro ma sarà comunque contento della prestazione, tanto da convincermi, in seconda battuta.

Entriamo in mensa come al patibolo, dato che credevamo di trovare, vista la clientela, semolino/pastina in brodo, purè, stracchino e mela cotta.
Magari fosse stato così!
Il desinare che si rammostra a noi è imbarazzante.
Pollo a tocchettoni secco, e altro che naviga in intingoli. Tagli di carne di maiale stopposi e nodosi in indefiniti sughi, e un imbarazzante risotto di pesce con gamberi non sgusciati. Soliti affettati, verdure, e nulla da segnalare in positivo.
E si che ricordavo di aver mangiato decentemente agli albori.
Il caffè è buono, se non fosse per l’attesa dovuta alle due bariste, non propriamente fulmini, e si che di ressa non ce n’era. Ragazze inoperose e camere sempre libere.
La “gioventù bruciata” non stava macinando.
Mentre ci gustiamo il nostro espresso, siamo presi di mira da Elif, turca (nel senso di nazionalità, non di avvenenza, anche se…). A differenza di un’altra che si professava turca (ho perso il pizzino con nome e descrizione, scusate, n.d.R.) ma evidentemente era rumena e conosceva qualche parola di turco perché andava in vacanza dove sono soliti andare i rumeni in Turchia, Izmir (l’esperienza, n.d.R.), Elif – che ha un bel viso e occhiali da pornosegretaria – è realmente turca. Ha un ché di Demetra Hampton, e stuzzica a guardarla negli occhi, ma non volgete lo sguardo altrove, dato che il corpo è come i capelli della gorgone Medusa, e non a caso mi sono impietrito.
Un fisico che non vi dico…non ci siamo…San Peo Colombo…”I love la cara e vecchia faiga”…io non posso pagare per scopare ragazze così…poi se altri vogliono farlo, liberissimi.

Cammina con passo leggero e manierato ed è leggermente meglio Beatrix, bulgara, bel viso con qualche ritocchino, ma body-busto-reggicalze-calze che – come per il PD – lascia intuire un disastro a spoglio avvenuto.
Lo esamino curiosamente da sotto le sopracciglia dipinte e rispondo con un sorriso al suo saluto frettoloso.

Per me la giornata poteva pure finire, ma vedere Anca passeggiare nervosamente per via della scarsa movimentazione e delle poche camere che si facevano (lei inclusa), ed essendo l’alternativa estetica migliore nel locale Soraya (prestazionalmente nota ai più) e Nadine (capelli rossoramato legati in coda, unica total naked con seno e labbroni vistosamente rifatti, una sorta di Beatrice del Wellcum, ma che a richiesta dato l’interesse che mi ha destato mi ha sciorinato un bel prezziario per extra, facendomi soprassedere dato che non sarò io il gonzo a pagare le spese), mi decido di fare l’ennesimo giro in giostra.
Con chi?
Vedere Anca lavorarsi i clienti in arena mi eccita non poco.
Grande professionista, camaleontica come deve essere. Sembra la Ginger di Casinò di Scorsese.
Una che conosce bene il mestiere e gli uomini, altro che le critiche che qualcuno le muove.
Mi fa il solito terzo grado su diverse cose, e come al solito io da politico consumato parlo per diversi minuti senza dire nulla. Non posso Anca dire qualcosa, ma grosse novità sono in arrivo, sul versante ragazze…certi nomi…, gestioni e nuove aperture.
E presto le vedranno anche gli avventori. Aspetta come gli altri.
Uno spasso i nostri teatrini.
Il fisico è sempre di prim’ordine e in stanza si può affondare tranquillamente, o attaccarla al muro, gravati dal di lei peso e assicurandosi l’equilibrio. Lingua in bocca e non batte ciglio per 30 minuti.
E le puoi cacciare la faccia in mezzo alla forca delle cosce.
Rinfranca e mi fa vibrare.

Prima di cena un po’ di tempo nell’imbarazzante area relax (?).
Com’è noto non ci si può rilassare, essendo udibile la musica (propinata in continuazione durante la giornata) sin sotto le scale,quando non interrotta dallo zoccoleggiante saliscendi delle meretrici.
Una menzione d’onore per l’idro tiepida e per le saune (ricordo agli avventori che non si entra in sauna con le ciabatte, e sulle porte a vetri ci sono pure i disegnini di divieto).
Se quella a 85 gradi era ad 85 gradi, nelle Andamane (sto approntando la rece, stay tuned, n.d.R.) questo inverno ce n’erano 70.
Segnalo alla reception che la clessidra è rotta (vorrei evitare decessi di chi la gira e, sollevando lo sguardo ogni tanto, crede di esservi appena entrato) e porgo un paio di asciugamani con vistosi buchi che mi erano capitati, ma la giovine alla cassa non credo raccoglierà la segnalazione, vista la reazione seccata e inqualificabile.
Direttori di sala, di ragazze, sicurezza…non pervenute.
Ma a contribuire alla meravigliosa qualità dell’insieme, arriva il momento della cena che, se possibile, è peggiore del pranzo.
Credo fosse una parmigiana di melanzane quella dentro una untuosa teglia in cui non mi sono avventurato. Credo.
Del pesce lesso, ancora pollo (anche fritto su uno spiedino), qualche verdura, crocchette di patate fritte e – cosa che non credevo di ritrovare più – la mitica frutta sciroppata (ananas e pesche), oltre a dei biscotti in confezioni da due monoporzione.

Un buon caffè al bar, e il socio ed io siamo raggiungiamo la soglia in cui siedono due consorelle puttane, approcciati al bar lato ristorante.
Con un bel corpo (della quindicina da salvare esteticamente – ma a prestazioni poi? – sulla cinquantina presenti). Lucia (mora) e Catia (bionda), ovviamente rumene.
Della prima non saprei, visto che colloquiava con il socio e non mi ha riportato nel viaggio di ritorno dettagli particolari, ma Catia che strabuzza gli occhi, squittendo, mi attraeva in quanto aveva lo sguardo e l’espressione da pesce lesso che mi faceva ricordare Dora/Celine. Testa narcotizzata. Il loro approccio è disastroso, ma tra un guizzo e un lazzo con il socio, rimaniamo a coglionarle un po’ (non si fa, lo so…non lo faccio più, giuro. Messaggio sociale: Non coglionate le ragazze) , tra il serio (poco) e il faceto (molto). Tutto è follia.
In aggiunta alle risate con le ragazze, Ivanka, con l’amica, sta cenando al ristorante ed è in vista a me, e come non bastasse mi guarda e simula un pompino con una banana al di là del vetro.

Congediamo le ragazze al bar e ci facciamo un giro.
Urtando.
Sfuggendo.
Solito gruppetto teen-missilistico salito le scale sulla sinistra, in cui individuo (credo) Roberta, ma sembra molto dimagrita quindi potrei sbagliare. Caprioleggia, cangureggiando da un lato all’altro della sala, con il suo tatuaggio sopra la spalla sinistra. Tepido effluvio femminile trasuda da quella zona.
Ne approccio qualcuna, ma cambiano le pelli come le serpi e mutano le piume molteplici come un uccello.Rossetto ciliegia e denti gialli.
Volti impassibili. Mascelle serrate o che schioccano. Nessuna tecnica.

Un paio di latine adagiate sui divani in fondo lato zona cinema, anche loro avanti con gli anni, e rifatte in malo modo. Beffardo nitrito di riso, ghigniamo.
Circondato da oscenità stantie, resto a braccia conserte, e decidiamo di terminare scambiandoci le russe, con buone prestazioni entrambe, PSE Ivanka e GFE Alexa.
Quest’ultima, pura per un puro, varca la soglia. Io esito, sapendo cosa c’è sotto il body. Muri tappezzati. Aquilone dalla coda tremula. Lei si volta e, tendendo le mani, mi tira dentro. Io faccio un salto. Mi acciglio, e sorrido preoccupato al suo denudarsi, dato che ci avevo visto bene come prima impressione, ma abbasso le luci e andrà in maniera più che sufficiente.
Dotto bardo il mio amico, ma pure io ho i miei momenti.

Usciamo sul presto, mentre un po’ di brava gioventù idiota si manifesta in 3 ragazzi cui passare il testimone.
Lasciatemi andare ora.
In genere esito, in un turbine di odore e sensazioni, o resto come un male necessario, ma in questo locale no. Nessun sulfure di foia. Nessun ruggito. Nessuna nudità promiscua.
Faites vos jeux
Les jeux sont faits
Rien va plus

E con troppe poche ragazze con gesti ricercati e degne di mettersi dalla parte degli angeli.
Sono esausto, abbandonato, non più giovane, e qui non va meglio, dato che non trovo la verità che cerco.
Strozzato dalla rabbia, porto via il mio orgoglio ferito ed i miei sbadigli silenziosi.
Mi auguro non debba ricapitare occasione che mi riporti qui, in un simile giorno.

Dedicato all’amico G.
Spero invecchieremo un’ora insieme sui divanetti di qualche postribolo, scambiandoci un sacco di idee sbagliate.
-Titano-.

POPA.Adrian
Newbie
01/02/2018 | 07:45

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@pubertolo said:
Mi rimane solo un dubbio.... mi sembra di aver capito che la prostituzione al chiuso in slovenia non è propriamente legale, anche se accettata. Non c'è il rischio di rimanerci in mezzo se cambia il vento?

... il Marina ha aperto i battenti nelll'agosto del 2014 ... hai mai letto che qualcuno di quelli che lo frequentano c'è rimasto in mezzo ? ... Non riesco a capire tutte ste seghe mentali che ultimamente i nuovi utenti si fanno ...

TITANO
Gold
29/10/2017 | 17:36

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FKK WELLCUM – Fine ottobre 2017 – “La vecchia guardia”

Sotto uno splendente sole fine ottobrino percorro la desolata autostrada che mi condurrà ad Arnoldstein per una fugace apparizione.
Sole inatteso; come la mia presenza, data oramai da una serie di incastri ed eventi che fatico a comandare.
Neppure disporre di sé stessi sembra concesso con la facilità di un tempo, quindi tanto vale annunciarsi.
Aria frizzante ed io vagabondo.
Si può desiderare altro?

In reception poco dopo l’apertura uno sparuto numero di clienti in attesa che le ragazze, che ho il tempo di osservare bene, paghino il loro fio.
Una meravigliosa Barbara governa le operazioni, che quindi procedono spedite e senza intoppi.
Faccio passare avanti due ragazzi alle mie spalle, giusto per intrattenermi poi a conversare senza fretta con lei.
Certo che se fosse per quello che ho visto al di qua del bancone mentre ero in coda – riferito ovviamente all’avvenenza delle suddette ragazze – avrei quasi preferito girare i tacchi”, esordisco. “Fortunatamente ci sono molte ragazze dentro, e poi la vecchia guardia…” continuo.
Nel mentre parliamo, apre la porta dello spogliatoio femminile che dà sulla reception un volto noto, ma che non vedevo da un po’.
Avvolta sola di un asciugamani, di fantasmini bianchi e ciabatte con pelouche giallo (che apprendo essere di gran moda in Patria), lei, Paula.
Mi riconosce subito e si portà la mano al cuore, sorridendo, come a fingere un piccolo trasecolamento, mentre a me – che pur sapevo della sua presenza – a momenti il mancamento viene davvero, preso come sono, negli istanti che seguono, a masticare il fieno della reminiscenza.
Ci salutiamo con la promessa di rivederci di lì a poco – dovendosì lei preparare.
Ma i suoi “5 minuti” diverranno per magia 3 ore. Donne.
Vederla salire per la scalinata che la conduce alla stanza è comunque – ciabatte pelose a parte – una di quelle scene che non si dimenticano.

Arranco con le gambe irrigidite nello spogliatoio.
Entro nel mio accappatoio.

[Gente di un certo livello (cit.) – Spogliatoio – Mi si avvicina un ragazzo giovane, evidentemente alla prima apparizione, ma che cercava di darsi un tono consumato.
Sai dove posso prendere un altro asciugamano?” mi fa, sventolando quello che aveva in mano. “Chiedi in reception, oppure ce ne sono in zona wellness”.
“Dove???”
“Chiedi alla ragazza all’ingresso”.
“Ah…vieni spesso qui?”
“Quando posso”.
“Certo che…si pagano 85 euro, che non è poco, ma poi posso andare con tutte le ragazze, vero?”.
“Se le paghi, si”.
“Ma quindi non sono comprese con l’ingresso!!!”
“A meno che non siano cambiate le cose, direi di no. Ma tu prova a fare un tentativo e chiederglielo”
.
Avrei voluto vedere le facce delle interrogate.]

Mi manifesto in arena.
Puttane da 4 soldi e sciatte servette, sole e a coppie, di mediocre avvenenza e in notevole numero, chiamano da porte e angoli.
Qualche rara vitellina focosa di aspetto piacevole, come Stephanie (credo il volto più bello da me mai visto in un locale, veramente peccato per il sedere “fuori sagoma” cit.), ma io oggi non ho occhi che per la vecchia guardia, degnamente rappresentata in apertura da Beatrice e Dana, stanziali al tavolino centrale sotto la gabbia.
La prima, all naked, con una imponente cotonatura di un elaborato colore che mi riferisce ma ho dimenticato, lenti azzurre e stivaloni rossi a mezza coscia che sono troppo per me, ormai.
O così almeno credevo.
Quando tutti i cliché irrompono senza decenza (capelli vistosi,rosse labbra grandi, seno rifatto, stivaloni etcetcetc) si raggiungono profondità omeriche. Uno fa sorridere. Cento commuovono.
Dana, deliziosa, in un costumino intero nero a pois bianchi, è la ragazza – con qualche veste in più ça va sans dire – che presenteresti ai tuoi.
Sanno che ho sempre avuto del tenero per loro.

[Apice bancone del bar sotto palo da lap. Mi si siede accanto uno esile e grazioso scricciolo in body di pizzo bianco. Lunghi capelli castani piastrati. Occhi neri. Sorriso: 32 perle bianche. Culino.
Un osservatore attento capirebbe che ha ben più dei vent’anni che le si darebbero.
Ciao mi chiamo Sorina”, mi fa in italiano porgendomi la mano.
Dopo le presentazioni inizia a parlare uno stentato inglese.
Sei nuova?” le faccio nell’idioma che aveva scelto,.
Si, oggi è il primo giorno…scusa ma parlo poco inglese, preferisco il tedesco”.
“Da dove vieni”
le faccio in tedesco.
Sono Turca ma ho lavorato in Germania in appartamento per poco. Mai in FKK” mi fa in un tedesco ancora più stentato dell’inglese.
Peraltro, a onor del vero, tutte informazioni veritiere, come avrò modo di appurare.
Le faccio altre domande, ma non capisce.
Andiamo-in-camera?” mi ribatte, in un eccellente italiano.
La congedo educatamente, confortato dal fatto che quello che le serviva per lavorare lo conosceva.
O forse no?
A volte l’incomunicabilità è un bene.]

Vado in area relax – unica presenza – che sarà raramente frequentata nel corso della giornata.
Entro nel caldo idromassaggio e mi perdo nella costellazione delle luci del soffitto.
Chiudo gli occhi e perpetuo i ricordi delle gite trascorse in anni passati, con le stesse protagoniste.
Sono così reali e vividi che devo allungare le mani per scacciarli.
Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato” dice un Maestro.
Senza tempo.

Quando termino mi si presentano due strade: consumare un pasto o sfogare la mia brama smodata di lascivia.
In genere la seconda è il preludio della prima da anni, ma Paula latita.
Il Fato vuole che – rientrato in arena per un apfelschorle e una sigaretta – dalla porta dello spogliatorio femminile faccia capolino un altro volto noto.
Realizzo in ritardo, perché doveva avere la giornata libera.
Mirella.
Vestita e pericolosamente bellissima.
Si affaccia in sala come stesse cercando qualcuno.
Mi accorgo poi che quel qualcuno sono io.
Mi fa un cenno e vado a salutarla.
I pochi minuti di attesa che mi chiede di pazientare - per cambiarsi - sono rispettati.
Entra in arena in uno strepitoso completino oro che ha il colore del tempo trascorso con lei.
Salgo per la prima camera della giornata e per l’ennesima con lei, in quasi 10 anni di frequentazioni oramai.
Affonda la lingua nel mio sterno, come una lama affilata.
Quanto tempo è passato, ma il letto è sempre il suo regno.
Mirella è una Dea meritevole di venerazione.

Scendo e mi reco al ristorante.
Eccellente il filetto di maiale e le verdure. Ottime omelette e così tutto quello che ho provato. Tra i primi dei tortelloni ripeni e altra pasta che non ho preso. Il giovane cuoco sembra in gamba e ben disposto a spiegare la composizione dei piatti ai curiosi clienti come il sottoscritto. Se ne fosse scritta la composizione non sarebbe male, la butto lì. Affiancato da qualcuno con più esperienza – e mi auguro accada – potrebbe essere l’elemento che ha fatto trovare la quadratura del cerchio sul versante ristorazione.
Mancano sempre i cappelli al personale di cucina.
Repetita iuvant.

Prendo un caffè ed esco all’aperto.
L’aria fresca all’esterno è celestiale e lucente. Cielo molto azzurro. Sole pungente sull’erba.
Incredibile e deliziosa giornata.

[Gente di un certo livello (cit.) 2 – Arena – Bar lato spogliatoio femminile – Due bellimbusti abbronzati, ritengo sloveni dalla parlata, avanzano in un’arena semioscura indossando occhiali da sole, rolex e mutande sotto l’accappatoio. Uno tiene l’accappatoio legato sotto le ascelle, con un nodo fatto per le braccia dell’indumento, tipo mutanda fantozziana. Un altro sembra più interessato a guardare i clienti che gli sguardi rapiti e adoranti delle rumenine.
Sapendo leggere le persone, preferisco quindi mettermi schiena rasente al bancone. Non si sa mai.

Un attempato avventore, che ha soverchiamente bevuto, percorre il tragitto dal bar allo spogliatoio femminile ininterrottamente, trascinandosi avanti e indietro, in una specie di moto perpetuo. Se si incrocia il suo sguardo fa un sorriso. E poi avanza inesorabile a terminare la vasca e virare. Ognuno ha i suoi obiettivi, nella giornata.]

Rientro in arena e alla vecchia guardia già presente si sono aggiunte Paula e Romina (quest’ultima non la solita Maledizione, ma quella piccola con lunghi capelli neri). In riposo, purtroppo, Ribana.
Mi intrattengo in una lunga conversazione con la prima, in completino intimo nero.
Rivanghiamo il tempo trascorso in giro per l’Europa e cosa abbiamo fatto durante le reciproche lontananze.
Vorrei proferire più accorte parole, ma così ora sta la cosa, a pelle.
La maturazione datale dall’esperienza si vede, seppure leggermente impacciata dal recente rientro.
Ho trovato una donna non più di umore aspro e bizzoso, ma che fa trasparire dal parlare e dagli occhi un fondo di velata malinconia.
Saliamo in camera.
Stesso genere di incanto della prima stanza che ho fatto.
Il suo seno, lussureggiante e rigoglioso, è ricetta di segreti e mi risana.
Un viaggio interstellare, e devo fermarmi un paio di minuti durante il rapporto, o mi avrebbe letteralmente ucciso con il suo inverecondo e serpigno avvolgersi e attorcigliarsi.
Il Signore ne scampi.
Ha il fuoco, o qualsiasi parola di senso somigliante.
Ancora inebriato da questo antidoto alla vecchiaia, ridiscendo.

Della vecchia guardia in sala, oltre alle citate, ritrovo Ramona e Alicia.
Con la prima, che è sempre uno spettacolo, mi accorgo immediatamente che qualcosa è cambiato.
Il volto tirato è corrugato da un ghigno e saluta a fatica.
Tento la lotta ed il dialogo abbassando la voce con tono velato.
Ma è una sfinge sullo sgabello che scruta il nulla, e non riesco a risalire ai miei torti, mai ce ne fossero.
Per amore dell’amor di un tempo mi lascio quindi ad un sorriso comprensivo, dato che mi evita di sprecare denaro.
La bellezza necessita anche di ombre, oltre che luci.

[“Ciaoamorebelloandiamoalcinema?” mi fa con rauco gracchiare il missilone Bianca, lunghi capelli neri e body rosso, appena esco dalla porta dall’area relax. La cosa fa svanire l’effetto benefico della sauna. Declino gentilmente, chiedendo di evitare di essere interpellato nuovamente, per evitare perdite di tempo ad entrambi, e auguro buon lavoro alla ragazza.

Gente di un certo livello (cit.) 3 – Il giovane che avevo istruito, o così credevo, nello spogliatoio mi avvicina in sala, mentre sono al bar vicino al ristorante, nel corso del pomeriggio “Scusa, sai dove posso trovare un asciugamano?”. Prima di andare in bagno a vedere nello specchio se avevo qualche scritta in fronte che prometteva risposte a richieste di informazioni, allungo il dito verso l’area relax. Lui procede spedito. Non ho avuto neppure il tempo di chiedergli se avesse parlato con qualche ragazza circa l’ingresso all you can fuck.
Peccato. Ma ero certo lo avrei rivisto perché mi avrebbe richiesto dove trovare un asciugamano.

Stessa zona del bar.Wasser mit zitrone e sigaretta. Una ragazza mi tocca il sedere. Bianca. “Ciaoamoreandiamoincamera?”.
Le spiego che le avevo già chiesto di essere lasciato solo.
Ma noi non ci siamo mai visti!” mi fa.
La teoria del doppio forse ha un fondamento, e il mio – tra tutti i posti del mondo – deve trovarsi con me nel locale, oggi.
Avrei un amico da presentarti, è andato a prendere un asciugamano. Passa dopo.” le dico.
Che camera sarebbe venuta fuori tra quei due!
Se ne va lasciandomi con l’idea di stare vivendo in piena farsa.]

Alicia, al bancone del bar lato spogliatoio femminile, in caschetto castano scuro, indossa solo un top nero ed occhiali.
Le nostre camere, come per Mirella, in quasi 10 anni si perdono nella notte dei tempi, e scommetterei che molte coppie di pari durata hanno consumato di meno in questo lasso di tempo.
Sola soletta.
Mi avvicino dato che brama mi punge e poi in due è la migliore compagnia.
Parleremo molto durante il resto del tempo.
Prima però salgo a mangiare del frutto dell’albero proibito.
Si raccoglie i capelli e, come al solito, rimaniamo in doccia a lungo.
Nel talamo, mani in piani che si intersecano e dita in procinto di aprirsi.
Baci infiniti.
Ritrae gli artigli e mi lascia sprofondare in lei.
Beato l’uomo su cui questa Donna riversi i suoi favori.
Una camera con lei è una tenera perdizione che ogni volta ritorna come un nuovo miracolo.

La cena è di livello pari al pranzo. Eccellente il salmone, che saccheggio. Ottima la crema al mascarpone con le fragole. Ritornerò altre volte a piluccare qualcosa.

La mia ultima concubina doveva darmi parecchi stimoli fisici.
Fiacco di gambe, infatti, stavo per fermarmi.
Dana o Beatrice?
Stuzzico la prima, che è un dolce peccato, ma non lasciatevi ingannare che sa mordere e dire la sua in camera, ma si accoccola.
Senza rendermene conto svanisco da sotto i suoi occhi e mi ritrovo su uno sgabello.
Mi saltabecca incontro Beatrice e si ferma.
Testa un po’ svampita.
Sfiora con la lingua la cavità esterna del mio orecchio. Risveglia la mia pelle dal torpore.
Ecco da cosa si vede il buon commerciante. Ti fa comprare quello che lui vuole vendere” dice un altro Maestro.
Riceve il comandamento e saliamo.
Quello che ci voleva. Gran professionista e ragazza di mestiere.
Avevo voglia di una con più culo che anima.
E gli stivali rossi a mezza coscia con lei in piedi sulla parete wengè fanno un bel contrasto.
Bacia le mie ferite e mi frantuma.

Trascino il mio corpus delicti per un ultimo giro in area relax, perdendomi – unico avventore – nel vapore della splendida piscina esterna.

Termino la mia giornata ritemprato e forte della sana stanchezza, inclinandomi verso l’autunno.

Squisita ristorazione.
Wellness di livello superiore.
Encomiabile pulizia e accoglienza.
Troppe giovani cedibili o su cui glissare.
Datemi retta, che ho un passato alle spalle.
Trovatemene una trentina come quelle citate.
Fate questo gioco di prestigio, e poi…siparium.

Saluto la imprescindibile “vecchia guardia”, prezioso vino di cui sono avaro e cui sono legato come da una catena, e i ricordi che mi hanno regalato anche oggi, inesprimibili per sempre.

E non è un addio.

FLASHBANG324
Newbie
26/12/2017 | 11:24

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MC 16 DICEMBRE 2017

Ciao a tutti, avendo tempo oggi, vi faccio la rece della Marinara di 16 dicembre.

Arrivo prestino, in arena tante facce nuove e prontamente respingo le avances delle matricole. Aspetto l’arrivo della “mia” EMMA che compare dopo un pò. Bel social e la porto subito alla 1° CAMERA : Mi fa perdere la testa, ottima camera come sempre!
Torno al bar dove trovo Irene, Diana e Crista. Baci, abbracci e resto in loro dolce compagnia finché Diana mi chiede perché non stanzo la sua amica CRISTA che torna a casa il giorno successivo. CRISTA è una ragazza molto bella ma timida (è giovane e parla solo Inglese per questo fa fatica a socializzare alla MC), mi incuriosisce e decido di portarla alla 2° CAMERA : bel fisico, pelle di seta, bacia solo a stampo ma la bellezza compensa questa “mancanza” e vederla a 90° vale pienamente il biglietto, buona camera.
Pausa pranzo e sosta al bar dove mi viene a salutare LORY, con fare da gatta mi si struscia contro e ci mette poco a convincermi a portarla alla 3° CAMERA : dolcissima e bacia veramente bene, con lei il tempo vola… ottima camera.
Trovo il grande NSBP, Popa.Adrian, Barilli1982 che mi presentano Giannlu e Xamik. Grazie a tutti per la bella giornata passata in compagnia.
Durante un giro di perlustrazione, vengo dolcemente “assalito” dalla bionda MIRIAM, anche lei mi avvisa che sarebbe partita presto. Fisico eccezionale, una delle poche a potersi sempre permettere il total naked, mi convince a salutarla con la 4° CAMERA : Bacia e sa come far godere un uomo, buona camera.
Pausa restoro con gli amici al ristorante con i sempre graditissimi scambi di opinioni e consigli.
Durante la pausa di ricarico su divanetti mi approccia AMY. Buon social e dopo un po’ di strusciamenti mi convince a portarla alla 5° CAMERA : una delle teen con il fisico più sodo di Marina, tette eccezionali: una 4° piena naturale con la consistenza “assurda”, bacia ed è dolcissima. Buonissima camera.
Ottima cena a base di pesce e parte la musica a palla con l’arrivo del Dj. Sfilata delle amate Marinarette, “il palo” di Luna, le danze su balcone di Daniela, Adela, Miriam e su più tardi un lesbo show spinto a 4 : eccezionale !
Avendo promesso una camera alla bella biondina MILENA, dopo la lunga pausa è lei che porto alla 6° CAMERA: dolcissima, bacia bene e fa del tutto per accontentarti: buona camera.
Alle 2 stanco ma soddisfatto, dopo un bel caffettino saluto gli amici, le ragazze, doccia bollente e torno a casa nella fredda notte Slovena.

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