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IlMarchese

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Commenti

IlMarchese
Silver
20/07/2015 | 21:42

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@anatematico

quello della negra e parrucca ero sempre io, il post era relativo al Kenya. Dove era il bar mi sembra di averlo spiegato, il nome francamente non ricordo, cmq se passi da Bkk e sei in zona verifichi con

mano.

IlMarchese
Silver
20/07/2015 | 10:34

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@anatematico

mi viene di schizzo scrivere. Di Bkk nemmeno io ne conoscevo bene la fauna.

Quando mi ritrovo per caso in un locale pieno di cioccolatine credevo, che visto la mia passione per il cacao, mi avessero seguito dall'Africa. Nessun problema di approccio, solo non fermarle di strada al mattino quando vanno a fare la spesa che s'incazzano. Poi le nere al mattino nn sono così nere. Grazie per l'apprezzamento. Sì al Club del Marchese!

IlMarchese
Silver
25/05/2015 | 17:52

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Grazie a tutti per i commenti. W la Thailandia, Bangkok, le Thai, le nere.

IlMarchese
Silver
22/05/2015 | 16:23

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Qui non stiamo a parlare d’esotiche nane da circo o del signore degli anelli zulù. Per chi non lo sapesse Nana è una zona alluvionata di Bangkok, dove piove fica h24. Si trova vicino alla fermata dello skytrain chiamata Nana, appunto. In questa zona nell’area che so trova tra la Soi 5 e la Soi 13 puoi trovarti come teletrasportato in una delle strade Mombasa o di Kinshasa o nei pressi della stazione Termini di Roma se non fosse per le insegne in Thailandese, l’odore di soia, e uomini pelati vestiti in arancione. Per uno come me che a forza di glassare limoni ha bisogno ogni tanto un po’ di cioccolata, è una piacevole sorpresa. Senza saperlo cammino di sera sono per strada quando un tratto penso: ‘che cazzo queste thai hanno esagerato con il solarium’. Invece sono circondato da pura carne di vitella africana. Può sembrare un controsenso chiavare un’africana in Tailandia, a voi magari può sembrare, non a me. In una stradina mezza buia m’imbuco nel primo bar decente. Luci soffuse, un cane rognoso all’ingresso. Ordino una birra Chang, mi siedo su uno sgabello girevole. Io e il barista tailandese ci guardiamo, poi guardo lo specchio, per non dargli la falsa aspettativa di volermelo inchiappettare. Dietro le mie spalle vedo tutto un mondo afro agitarsi. Quei gran culi strizzati in jeans corti e sfilacciati, riccioli e pelle color fegato sudaticcia di sesso. Grossi uomini neri seduti a controllare gli affari. C’è pure qualche ragazza thai che si aggira, col viso rincagnito e passa inosservata come una scorreggia d’un piccione in una piccionaia. Tutto è così fottutamente come dovrebbe essere. Uomini bianchi alla caccia. La Chang che sa di piscio, il barista frocio che si scaccola.

C’è pure una nana o è una figa thai sotto la media. Poi davanti a me passa un’autentica gazzella africana che si nutre di cetrioli rosa e yogurt caldo. Il fatto che sia fica e sicuramente una grandissima troia la rende abbastanza furba da far finta di non cagarmi. Scendo dallo sgabello e quella cazzo di nana thai mi taglia la strada. Le darei un calcio in culo se non fosse che porta male dare un calcio i culo a una nana. La musica dance martella, io con la bottiglia di Chang accenno un saluto alla nera. Lei risponde alzando la sua di bottiglia, parte con un balletto sul posto, muovendo quel suo gran culone come solo le afrognocche sanno fare. Mi avvicino al suo orecchio e prima di aprire bocca i riccioloni neri mi accarezzano il naso.

Invoco il dio delle negre: “Fai che sia ricciola anche sotto.”

Le fighe nere devono essere come avvolte nelle bambagia, perché l’aroma non si disperda.

Parte il solito botta e risposta: come stai, come ti chiami, codice fiscale etc.

Balliamo, due, tre ore. Le faccio sentire l’arma contundente sbattendola sui fianchi, lei sorride. L’agguanto

per il culo. L’annuso: l’ascella è arrivata alla giusta maturazione. È il momento di chiedere quanto vuole per tutta la notte. Chiede 2000 baht ma visto che il mio hotel è vicino e l’ora ormai è tarda arriviamo a 1000. A Bangkok in quei giorni sto al Royal Ivory. Ivory, Ebony ci vorrebbero solo gli Gnu e saremmo al completo. In albergo Vicky inizia subito a spogliarsi, poi saccheggia il frigo bar e va in bagno a pisciare o cagare. Passano i minuti che trascorro guardando alla tv un’avvincente soap opera indiana. Mi sto quasi per fare un lavoro di falegnameria. Chiamo: ‘Vicky?” col cazzo in mano: “Are you alive?”

quando sento l’acqua della doccia che inizia a scrosciare. La testa di Vicky spunta dalla porta socchiusa, con la cuffietta di plastica, che sembra una stramaledetta zia negra, mi dice: “C’amon honey”. Vuole che ci docciamo insieme. Mi strappo i vestiti. Salto in doccia. Iniziamo a baciarci, con questo cosa duro e dritto tra noi. Il pisello tutto insaponato sembra mi stia sputando la testa di un puffo. Le infilo due dita in figa e con il pollice lavoro sul buchetto del culo. Vicky si abbassa e inizia a spompinare selvaggia come attaccata alla cannella per dissetarsi. Alza ogni tanto gli occhioni su di me, ma il sapone le va sugli occhi. Poi giro la troia contro la parete. Lei in piedi, gambe allargate stile perquisizione anale della gestapo. Mi inginocchio e da dietro faccio giochi di prestigio con i suo clitoride e il suo buchetto cacatorio. Tra l’acqua della doccia che scorre, il sapore della figa di Vicky, il sapone, potrebbe anche pisciarmi in bocca, tanto non me ne accorgerei. Probabilmente lei ha la stessa idea. Il sapore dell’acqua inizia a diventare più salato, l’acqua non è più così trasparente. La situazione è troppo maledettamente porca per non coglierla. Un piede fuori della doccia, allungo la mano al per armarmi di preservativo. Sono sicuro che a ‘Sta vacca glielo avessi infilato dentro senza armatura non avrebbe detto un’h tanto è arrapata e gonfia d’alcool. Visto che il pisello dovrebbe essere un bene durevole da ammortizzare evito, almeno altre tre quattro milioni di scopate vorrei farmele.

Le struscio solo delicatamente la cappella così ‘nature’ tra le labbra della figa un paio di volte, tanto per oliare il motore. Inizio a pomparmela in piedi, da dietro. Vicky con la faccia spiaccicata alle piastrelle della doccia. L’acqua su di noi, sembrano le cascate del Niagara negro. Poi me la rigiro con una gamba alzata e visto il pavimento scivoloso rischiamo di finire la chiavata in ortopedia. Mentre sto per venire tiro via la preserva, che ormai era quasi pieno d’acqua col pesce rosso dentro. La preserva schizza come un elastico. Vicky si abbassa e faccio appena in tempo a schizzarle sulle tette, sode, piccole e dai capezzoli pensili. La sborra, e l’acqua

le scorrono sul corpo. Poi corro in camera per non perdermi il finale della mia telenovela indiana preferita. Vicky mi raggiunge e vorrebbe farsene un’altra subito. Come al Monopoli ritornare al via senza passare dal parco della Vittoria. Riprende in bocca l’uccello grinzoso come un neonato. Il lavoro di quelle labbrone succhione è fantastico. Intanto faccio zapping col telecomando, poi guardo la schiena nuda di Vicky che termina con due chiappe bronzee e paffute dove si riflette la luce azzurra della tv dove c’è un tizio al telegiornale che borbotta in tailandese. Cambio canale, c’è

un incontro di Muhay Thay. Chiedo a Vicky come cazzo c’è finita a Bangkok. Non risponde. La testa riccioluta di Vicky attaccata alla pompa della sborra fa su e giù. Cambio canale, c’è una specie di isola dei famosi cinese. Vicky mi sale sull’uccello. Cambio canale…

IlMarchese
Silver
06/05/2015 | 17:22

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@tony76

grazie per il commento. Veramente sto lavorando anche a un libro sulla metafisica aristotelica applicata alla passera, spero di vederlo pubblicato e gli amici di Gnoccatravel ci troveranno delle storie inedite di sicuro interesse.

Aggiungo in risposta ai vari commenti che ho letto

che per chi avesse intenzione di andare al Devil's Den e fare delle storie con il Boss perché magari non gli piace la carta da parati, il set degli asciugamani nel cesso è scombinato, i colori del vibratore giallo canarino non si intonano con il blu mare delle lenti a contatto delle fighe, faccio presente che il Boss del Den sembra un pacioccone. Dico... sembra. Gestisce il 'Covo del Diavolo' a Pattaya e non la gelateria 'dal Golosone' nella piazza del vostro paesello. E se vi riempie di calci nel culo ve lo siete meritato.

IlMarchese
Silver
04/05/2015 | 15:58

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@ketna Grazie

@rimbasia Quentin me ne stava prorpio parlando l'altra sera durante la Gang Bang

@Glandioso se vuoi il Boss è anche attivo/passivo magari quando sei lì glielo chiedi

Grazie a tutti per i commenti. Anche di chi ha scritto cazzate perché si ritrova una tastiera sotto le dita e non il proprio uccello come al solito.

IlMarchese
Silver
30/04/2015 | 21:06

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Puoi farti tutti gli short che vuoi. i miei short in genere durano 90 minuti, ci puoi stare anche 4 ore con le fighe, pagando il giusto prezzo. Credo sia inclusa nel prezzo anche l'ambulanza. I 90 minuti partono quando suona il fischietto...

IlMarchese
Silver
30/04/2015 | 17:27

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Arrivo al Devil’s Den che è quasi ora di chiusura. Sono le dieci di sera, il Den chiude a mezzanotte. A quell’ora non aspettatevi di trovarci delle ragazze fresche come fiori dio loto bagnate dalla rugiada dell’aurora. Semmai le fighe hanno delle gocce addosso, quella non è rugiada. È dalle 10 di mattina, orario di apertura del Den che prendo cazzi e schizzi. Comunque rischio quasi di non farmi proprio l’esperienza Den. Sono qui a Pattaya da 2 giorni. I tempi sono frenetici, domani già devo prendere il volo per Patong. Quindi Devil’s Den ora o mai più. La giornata è iniziata presto con la prima chiavata domenicale. Un ripasso della sera prima. Nel pomeriggio sono stato agganciato da un mignottone sulla beach road, quando cercavo di rilassarmi un po’ in preparazione della serata al Den, ma questa la leggerete in una recensione a parte. Ora parliamo del Devil’s Den. Convinco il Barone ad accompagnarmi, la nostra guest house è distante un tiro di cocco. Il Den si trova in una traversa di soi Buakhao, in mezzo al bordello dei Gogo Bars. È più piccolo di come immagineresti vedendo il sito, se non fosse per il simbolo rosso giallo del diavoletto non lo riconoscesti nel casino generale. Entrati veniamo subito accolti dal Boss. Il Boss è un ciccione dall’accento americano. Sembra più un venditore di polizze assicurative che un magnaccia. La prima cosa che attira la mia attenzione è una linea gialla che sta sul pavimento davanti al bancone del bar, tipo quella disegnata sulle banchine delle stazioni ferroviarie. Non oltrepassare la linea gialla o sono cazzi tuoi. Sono le 22.30 e il io mio treno per la chiavata è in partenza. Il Ciccio Boss mi spiega le regole. Le regole è che non ci sono regole. Devi solo scegliere da 2 fighe in su. Chiavarsi una sola figa al Devil’s Den è da froci. Alcune danno il culo, altre no. Ora la linea gialla assume un senso, perché quando le ragazze si mettono in fila, le inchiappettabili stanno alla destra della linea, quelle che non vogliono cazzi in culo sono sulla sinistra. Io sto nel mezzo, con un piede tra le due scuole di pensiero. Sono lì che mi studio le fighe che entrano da un altro ingresso laterale e si mettono schierate come prosciutti. Il Ciccio Boss si mette al lato delle inchiappettabili, non so se è un messaggio che in qualche modo dovrei cogliere. Il Boss è lì che mi fissa, Il Barone è accanto a me e sta tracannando una birra, mi osserva e poi guarda le gnocche. Le otto fighe, 4 per parte, sono lì che mi guardano, alcune sorridono altre no. Tutti aspettano una mia decisione, pendono dalle mie labbra. C’è silenzio. La tensione è palpabile. È una delle tante situazioni assurde che ti capitano in Thailandia. Alcune gnocche hanno la faccia un po’ sbattuta e di sicuro non è la sola cosa che hanno di sbattuto. Altre sono più pimpanti, sorridono fisse o c’hanno la mascella slogata, in ogni caso danno l’impressione di essere vive. Punto il dito su una delle ragazze lato culo: alta, capelli taglio corto, pelle olivastra, naso schiacciato, classica faccia Thai o Cambogiana. Vorrei prendere 2 inculabili, ma la mia attenzione viene calamitata dalla sezione chiappe chiuse. Tra le varie fighe c’è una nanetta, tutta con le curve giuste, delicata, del tipo porcellona cinesine. Ce ne sono di più belle, ma lei ha una certa luce negli occhi che non me la racconta giusta.

Fatta la scelta tutti tirano un sospiro di sollievo. Non sia mai che un cliente entri, ti fai schierare le fighe e poi dica che c’hai ripensato, di clienti così ne è piena la cantina. Si avvicina il Boss preceduto dalla sua panzona. Mi accompagna alla cassa, praticamente mi sta blindato al culo. Sgancio alla cassiera 4000 Baht per un’ora e mezza di smaialate indocinesi.

Saluto il Barone, ci diamo appuntamento per proseguire la serata di caccia, perché non è certo con queste 2 gnocche che il trombaggio della giornata finisce. L’ingresso per le sale da monta è da una porta accanto a quella del locale. Prima di salire le scale, l’occhio mi cade all’interno di una stanza. Attraverso la porta socchiusa vedo le ragazze di prima. Alcune sdraiate su delle stuoie, altre che si truccano e si sono rimesse in stand by per essere richiamate dal nuovo cliente. Entriamo nella camera della monta. È tutta rivestita di specchi, anche sul soffitto, un’altalena sopra il letto, cazzi finti su delle mensole, flaconi di lubrificanti, preservativi, altre oggetti fantasiosi. Un cazzo di televisore trasmette un film porno dove c’è una bionda che prende tre pali neri insieme, urla come se la stessero scuoiando viva. Il volume è altissimo. Dico alla nanetta di abbassarlo perché c’ho già l’emicrania. Ci presentiamo: la piccoletta thailandese si chiama Kayla l’altra che è cambogiana, Cory. Facciamo la doccia, le ragazze mi fanno un lavaggio completo: palle, buco del culo, tutto. Poi facciamo tutti e tre gargarismi con il listerin. Esco dal bagno che sono sterilizzato come un biberon. Mi sdraio sul campo di battaglia e osservo me stesso riflesso sul soffitto. Palle all’aria, due gnocche a culo nudo che fanno gattoni verso di me. C’è chi se la passa peggio. La nanetta armeggia con un vibratore lillà, ci calza un preservativo. Mette in moto l’aggeggio, poi lo punta in direzione del mio culo. Lo fa con un gesto automatico, senza nemmeno chiedermi se voglio che mi pianti quel coso nel retto. Certo non mi sono fatto 12000 chilometri, 15 ore di volo e speso 4000 baht per farmi ficcare un vibratore nel culo da una cazzo di thai. Fermo Cory

prima dell’inevitabile,

mi dice che quasi tutti si fanno sturare il culo con quel coso. Faccio di no con la testa. Dico “inizia a succhiarmelo che è meglio”. Mentre la piccoletta ci da di bocca, l’altra mi succhia mordicchia i capezzoli, mi passa la lingua sul petto. La prendo per i capelli e le infilo la lingua in bocca. La bionda in tv prende ancora cazzi a tutto spiano e non la smette di gridare. Inizio a sditalinare Kayla che produce tanto sugo che nemmeno un cesto di lumache. Poi sul mio uccello c’è un cambio bocca. È

il turno di Cory. Cory ha un pompinaggio più delicato, lecca le palle, passa la lingua sull’asta, arriva fino alla cappella e ci da colpetti decisi con la punta delle labbra. La nanetta sembra un pistone di un motore a tremila cavalli. Tutte e due quando spompinano ogni tanto sputano dentro un asciugamano. Mi piazzo la nanetta sulla faccia, è meglio stia lì. Con la sua fighetta sbarbarbatella, mi guardo allo specchio sul soffittto e sembra che mi sia cresciuto il pizzetto. Invece sono i peluzzi di Kayla morbidi come batuffoli di cotone che mi fanno il solletico. Le mordicchio la figa, lavoro sul clitoride, con le mani le titillo i capezzoli. La nanetta è quasi ground zero a tette,

però ha un culetto sodo e tondo che anche il Budda se lo menerebbe a vederlo. Questa piccola puttanella è maneggevole e leggera come un macaco. Non che mi sia mai chiavato un macaco, è chiaro. Le agguanto il culetto e affondo la lingua tra le chiappe in cerca del buchetto segreto. Ha un buon sapore devo dire, il buchetto di questa macaca. Il lavoro le piace, lo vedo dai movimenti di bacino. Poi arriva il momento delle cose serie. Kayla si disarciona dalla mia faccia, che è tutta fradicia di succhi di figa e saliva, mi calza una preserva e salta sul cazzo. Così come pompa di bocca, pompa di figa. Il suo scopo è evidente: farmi venire subito e passare il resto dei 60 minuti a parlare di politica economica nel sud-est asiatico. Mi vedo questa scimmietta che ci da dentro dibbrutto sul mio cazzo, intanto l’altra zoccolona, la faccio sedere sulla mia bocca che ormai è diventata un bidè. Lei mi si mette in piedi sopra la faccia, sembra quasi mi voglia pisciare addosso o peggio. Poi alza e si abbassa facendosi scopare dalla mia lingua che tengo tutta fuori rigida, come se fossi dal dottore. ‘Dica trentatre: Tetanateee’. Tengono un ritmo alternato deve essere una specie di danza thai del cazzo, una sbatte sulle palle, l’altra sulla faccia. Andiamo avanti così per un dieci minuti buoni, la lingua non me la sento più e l’uccello potrebbe essermi stato anche inghiottito e cagato. È tempo di prenderci una pausa e far giocare le due monelle tra loro. Dico di leccarsela a 69. Le vedo lì avvinghiate. Slurp slurp, e nooooo, non posso fare a meno di piazzare in corpo alla prima che mi capita sotto un pezzo di salame piccante. L’uccello credo di infilarlo in Cory, è che sono talmente un tutt’uno di figa, bocca, capelli e chiappe che non metterei la mano sul fuoco. L’altra mi lavora di lingua da sotto. Mi guardo allo specchio e la scena è proprio quella che mostreresti in un ipotetico filmato dei momenti salienti della tua vita da mostrare a parenti, amici e a tua moglie al pranzo del tuo matrimonio. ‘Questa è la prima comunione. Lì il giorno della mia laurea. Questo è il viaggio in Egitto con Francesca. Il cammello è quello senza la borsetta Dolce & Gabbana. Ah sì ecco che mi ricordo: questa è la volta dell’orgia con due troie thai al Devil’s Den’. Noto che il vibratore lillà è rimasto inutilizzato lì vicino sul letto. Lo prendo e ci spalmo su un po’ di gel lubrificante. Lo avvito delicatamente nel culo a Cory che non fa una piega. Su quel culo si sono visti tanti di quegli uccelli che nemmeno nel famoso film di Hitchcock intitolato “Uccelli”, appunto. Intanto in tv la solita bionda continua a succhiare cazzi, non mi stupirei se strisciasse fuori dallo schermo, lei e pure i cazzi, tipo il film The Ring. Ormai tra lamenti di Cory, Kayla, i miei grugniti, della bionda che ha più buchi di un Emmenthal e tutto lo stato del congo che se la sfondano, c’è una sinfonia orgasmica da paura. Mi è quasi venuta voglia di infilarmi il vibratore nel culo ma è sparito da qualche parte. Cory la sgancio dalla sua amichetta e la piazzo nel centro del letto. Si posiziona sulla griglia di partenza mettendosi a culo in su e un guanciale sotto la pancia. Pronti, attenti e via… e la corsa dei 5000 metri piani nel culo inizia. Kayla, per non tenerla disoccupata, me la sdraio a gambe aperte accanto a Cory tutta concentrata e sudata per l’inculata. Mentre pompo il culo a Cory, con un movimento da contorsionista, affondo la faccia tra le piccole labbra della fighetta di Kayla già tutta bella bavosa della slurpata della sua amica. Poi rispunta quel cazzo di vibratore lillà. Lo do alla piccola troietta. Lei cambia il preservativo, si mette pericolosamente dietro di me e dallo specchio vedo che ritenta di ficcarmelo in culo. Mi viene in mente che la cosa è più semplice e sicura è se lei sale sulla schiena a Kayla e mi offre la figa e culo da baciare, così evito di rimanere con la schiena piegata a L per il resto dei miei giorni o di trovarmi corpi estranei nel culo. Ricapitolando: mi ritrovo davanti il culo Cory con il mio cazzo sprofondato dentro, in groppa a Cory c’è Kayla. Le chiappette di Kayla che le allargo e ci affondo lingua e naso, agguanto i capelli lunghi e neri e cavalchiamo verso il Valhalla delle chiavate. È in questi momenti che realizzi quanto Dio sia stato crudele e ingiusto per non averti fornito in dotazione almeno due cazzi. Quando comincio a sentire l’infarto che si avvicina, e vedo che anche le ragazze sono provate, ci rilassiamo un minuto. Sopra gli asciugamani disseminati sul il letto Kayla fa notare a Cory una strisciata marrone, c’è scritto il suo sopra il suo nome. Faccio finta di nulla.

A Cory devo averle aperto così tanto il culo che sta smerdando ovunque. Scappa in bagno e rimaniamo io e Kayla la diavoletta ninfomane. Dobbiamo passare almeno un’altra mezz’ora e ci inventiamo un nuovo gioco. Guardo l’altalena, poi guardo Kayla. Un secondo dopo eccola a dondolare felicemente da una parete e l’altra della stanza. Mi metto in piedi sul letto che me la chiavo furiosamente, tenendo l’altalena stratta per le corde. Guardandomi allo specchio non so se ridere o cosa. Do un paio di colpi e poi spingo di nuovo l’altalena. La lascio andare forse anche troppo violentemente, quasi Kayla si spiaccica come un moscone contro la parete a specchio. In quel caso Ciccio Boss, diosolo sa come reagirebbe, quello specchio altro che 4000 baht. Kayla dondola per la stanza, ride sta troietta, c’ha sempre il sorriso sulle labbra, anche quando si accorge della strisciata di merda sulle lenzuola e ordina alla sua amica di andarsi a pulire il culo non lo dice incazzata ma ridendo. C’avevo visto giusto, lei, la piccola Kayla è una cazzuta Kapò nazista. Col senno di poi avrei voluto che la frustasse e castigasse a dovere Cory, insultandola pesantemente. Poi arriva il momento del gran finale. Mi sdraio e mi trovo 4 mani e due lingue che mi lavorano il pisello. Ogni tanto si guardano tra loro respirando con affanno per la fatica. Ma il lavoro lo concludono alla grande, il tappo della bottiglia di champagne sta per saltare. Parte uno schizzo abbondante sulla faccia di tutte e due, poi Cory si affretta ad aprire la sua boccuccia, succhia fino all’ultimo spermatozoo. Mi rivesto, saluto le ragazze. È circa mezzanotte, devo raggiungere il Barone perché la serata sta per cominciare. Sarà un’altra lunga nottata piena di figa e imprevisti di vario genere… la leggerete su un’altra recensione.

IlMarchese
Silver
09/03/2015 | 15:36

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@yeah1964 non esiste un luogo in particolare, dipende dal tipo di ragazza che trovi a me sono capitate conosciute in locali diversi. Sarò stato "fortunato io"...

@solo quando c'ho voglia di mettermi a scriverla. Ciao

IlMarchese
Silver
06/03/2015 | 16:15

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@siamhousepattaya Non era una battuta la mia, dicono qualcosa in Thai che non è sexyman.

Mi sono sentito dare del sexyman, ma questo lo sa già di esserlo...

Anche con l'inglese storpiato da loro non si avvicina a questo suono

Suona come Meu paaaa quando passano uomini davanti ai locali.

Spero ci sia qualcuno che mi sappia dare una risposta, strano che nessuno si sia fatto sta domanda.

Forse dicono "Mio Dio questo me lo farei anche gratis..."

A te nn gridano nieente perché evidentemente se vivi lì ti conoscono...

IlMarchese
Silver
06/03/2015 | 16:09

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In Thai tra le freelancers o Indipay come le volete chiamare trovi le situazioni più disparate, secondo la mia esperienza più che altre località scoperecce dei cinque continenti. A leggere i vari post mi ero fatto uno schema mentale anch'io che poi è crollato già dalla prima sera sul campo. Ho trovato da chiavare tutta la notte e mattina compresa con una ragazza normale, dolcissima e molto carina di 23 anni a 600 baht con lei che mi da indietro 100 baht (e si dimentica in camera un utilissimo caricabatterie x il samsung che ovviamente non restituisco). Trovo quella che al tavolino con la sua amica mi offre 2 bevute, trovo quella che pretende la faccia venire e non si stacca dall'uccello x 1500 baht è lei a voler chiavare fino alla morte, quella che mi chiede 8000 baht, quella che x 2000 baht la chiavi un'ora e poi ti dice che la mattina presto deve andare a lavorare, ma se vai al suo negozio ti fa lo sconto. Trovi quella che la scopi gratis 2 sere e poi alla terza ti dice che di lavoro va con i clienti a pagamento e quindi alla 3' si paga, l'importante in questi casi è: o fermarsi a 2 o x essere stronzi alla terza serata almeno un 1000 dopo la chiavata sganciarli. Noi siamo stronzi.

IlMarchese
Silver
06/03/2015 | 15:53

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@siamhousepattaya la domanda che faccio a te come esperto non c'entra una sega con l'argomento del post ma forse è anche più interessante:

Ma cos'è che dicono tutte quelle galline quando passi per strada, un richiamo...

Fanno tipo: "Meuuu paaaa" è una domanda che mi porto dentro insieme a quali tipi di epatite mi sono preso.

Mi sai dare una traduzione?

IlMarchese
Silver
06/03/2015 | 15:45

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Il free è un investimento a lungo termine. è una tecnica usata, generalmente da quelle non troppo fighe che spesso da i suoi frutti. Tipo una slot machine che invece di mettere la moneta ci metti la figa gratis e spesso ci prendi di più che a fartela pagare in una botta sola. Oddio forse ho detto troppo...

C'è una amico di mio cugino che invece s'è fatto inculare free da un Ladyboy.

IlMarchese
Silver
03/03/2015 | 12:52

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Qualcuno sa quanto chiedono per barfinare una della banda? quella col trombone a sinistra nella seconda foto non è male. E poi bisogna chiedere al direttore d'orchestra come papasan?

IlMarchese
Silver
27/02/2015 | 16:10

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@siamhousepattaya in effettti rompono il cazzo, letteralmente. Ma tanto sono un sistema di mettere le ragazze in mostra. Una zoccola, l'altra volta mentre prendeva slancio x un tiro quando stavo passando con la bevuta verso il terrazzino del'Ibar m'ha dato una stecca sulle palle che quasi mi viene la voce a soprano. E sappiamo quanto siano fondamentali le palle a Pattaya. Hai voglia d'avere i soldi...

IlMarchese
Silver
27/02/2015 | 14:41

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@jerrazzo bisognerebbe far capire alle tipe che non possono mangiare padthai spicy e poi dopo un minuto farti un pompino scoperto... quando poi non si può andare a sciacquarci l'uccello

Questo poi ve la racconto....

IlMarchese
Silver
27/02/2015 | 14:36

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@siamhousepattaya

te lo dicevo io che c'era una ripresa della figa. Ibar/insomnia poi sono veramente un bel locale. Le fighe che giocano a biliardo poi.... mmmhhh.

IlMarchese
Silver
27/02/2015 | 09:50

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@Fanfulla da Lodi

Quello che scrivo è per divertimento e memoria storica mia. Poi chi le legge ci può credere, ridere, prendere spunti o pulircisi il culo.

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 17:08

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@siamhousepattaya

Gogò solo per fare una bevuta e 2 risate. Body massage, qualche mignottella short time. Ma le serate solo freelancers che sia Pattaya Patong Bangkok se c'hai un po' di fiuto e ci sai fare(non basta solo pagare) ti diverti come in nessun altro posto.

Te lo dico io che di puttanai ne ho girati. Medaglia d'oro al lavoro delle Thailandesi. Non ci mettono solo la figa, anche quell'ingrediente in più che alla fine da a tutto un altro sapore. 99% per me è stato così.

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 16:35

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@ramen79

no preoccuparti il trucco c'è sempre, basta non cascarci. Nessuno è nato ieri. Lo spiegherò nelle mie recensioni. Che spero leggarai prima di partire.Vai e divertiti e scopa.

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 16:32

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@siamhousepattaya avevo letto su Facebook che il propietariosi era sparato tipo un a settimana fa, sarà una cazzata, solo che mi sarebbe dispiaciuto visto che l'avevo incontrato. Per la mia impressione è moscia ovunque a parte l'Insomnia-Ibar che fa da padrona, altri locali semi-vuoti, ma te vivendoci hai un'esperienza diversa. Posso solo immaginare com'era ai tempi d'oro. Certo nei gogo bars sparano cifre assurde e a me piace più fare serata con le free lancers. Sai come si chiama il Gogo in fono alla strada lato opposto al whatsup? (whatsup fighe notevoli e bei spattocoli) quello un po' scalcinato dove c'è la tipa che piscia nella vasca? non ricordo ma lo volevo segnalare in una mia recensione.

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 16:10

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@solo

@ramen79

quello che a voi potrebbero sembrare balle in realtà sono fatti reali. Poi ogni persona

ha le sue esperienze e il suo modo di saper approcciare le gnocche.

Non è tutti sono Il Marchese.

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 15:55

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@sexybangkok l'unico rimpianto che ho di Bangkok e di non averti conosciuto personalmente. Sono capitato al Dr Bj di sera e una delle tue impiegate mi ha detto di ripassare la mattina dopo. Ma la mattina dopo e le mattine dopo a Bangkok sono un dramma dopo le serate prima...

Grazie comunque delle dritte che hai lasciato sul tuo sito. Sono state fondamentali.

Alla prossima.

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 15:51

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Pensavo in Thailandia la parola free fosse bestemmia. Mi sono ricreduto. Non solo free ma capitato a me che pattuito 600 baht x long time alla mattina la ragazza ne vuole solo 500. Restate sintonizzati a presto recensioni e dritte del Il Marchese su Pattaya, Patong e Bangkok

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 15:49

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@siamhousepattaya è vero che il prorpietario dell'Endorphin s'è sparato?

situazione moscia all'Insomnia? c'ero 3 settimane fa... vorrei vederlo quando è in tiro allora. Alla fine è l'unica disco con l'Ibar di sotto a essere pieno di gnocca.

A presto recensioni dettagliate e dritte su Pattaya, Patong e Bangkok

restate tutti sintonizzati col Marchese

IlMarchese
Silver
26/02/2015 | 15:33

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A presto i miei resoconti e dritte su Pattaya, Patong e Bangkok. Esperienze free, esperienze low cost, ladyboy, ladygirl, Kathoey, vibratori, pisiciate, orge, cavallette, scarafaggi, baci al vomito e pompini al Padthai.

Thailandia Voto da 1 a 10 1000. Tutti gli allarmismi, le rece negative, i pessimismi, le seghe mentali che ho letto prima di partire, o erano fasulle oppure l'80% qui sul forum non c'ha capito un cazzo. Certo, nel mucchio qualche stronza è capitata pure, situazioni surreali, psicopatiche ninfomani ma le ragazze Thai sono favolose e sanno divertirsi e far divertire.

W la Thailandia!

Restate sintonizzati col Il Marchese.

IlMarchese
Silver
22/12/2014 | 15:22

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@bagascia l'odore della fregna africana è come quando dopo un bagno termale che ti rimane quell'odore di zolfo addosso e sui vestiti che nemmeno dieci lavaggi dopo va via. Poi una cosa che volevo aggiungere è che le gnocche dopo che me ne sono andato, al momento di rimettersi le mutandine spesso passano del tempo cercarle sotto il letto e tra i vestiti lasciati alla rinfusa. In macchia voi appendete allo specchietto retrovisore l'arbre magique alla mela verde, io c'ho appeso pizzo alla fica nera.

IlMarchese
Silver
18/12/2014 | 16:09

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@Ilpoetadeibordelli

la ringrazio anche per il castello che non conoscevo, nonostante tutta la nobiltà che frequento.

IlMarchese
Silver
18/12/2014 | 16:08

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E l'assedio a quel castello farò fare al mio pisello.

Bella recensione. Sei biglietti da cento, lei sì che se la gode.

IlMarchese
Silver
17/12/2014 | 21:01

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Per la seconda vola mi ritrovo a Bruxelles. Se avete letto la mia prima recensione e ancora non vi siete decisi a partire, dopo aver letto questa mia seconda sarà il vostro uccello prendere direttamente il volo. Il Conte si trova in quel di Bruxelles in compagnia del Duca. Mi chiede di raggiungerlo per un weekend di sollazzi. Penso che alla fine Bruxelles merita anche una seconda visita. Il Conte e il Duca mi vengono a prendere alla stazione. A Bruxelles non si era mai vista così tanta nobiltà riunita. È sera, fa freddo anche se è inizio maggio. Il Conte e il Duca nei due giorni precedenti hanno chiavato l’impossibile. Infatti li trovo un po’ abbattuti. L’atmosfera non è delle più brillanti. Piove, devo cagare, il mib è al ribasso. Inizialmente l’idea è che saremmo andati a cena, letto presto. Il giorno dopo gita per Lussemburgo. Al massimo una birretta per festeggiare l’arrivo del Marchese, non di più. Ci ritroviamo al Delirium café con davanti tre bicchieri d’assenzio. Dopo l’assenzio le ginocchia si fanno deboli, quindi ci sediamo e ordiniamo un paio di shot di Vodka per tirarci sù. Poi perdiamo il conti degli shot di vodka. So che il Conte e il Duca sono appassionati di architettura. Infatti mi sanno descrivere alla perfezione ogni frontone fiammingo, ogni colonna corinzia, ogni ghirigoro liberty di rue D’Areschot. Ma soprattutto mi sanno descrivere ogni vetrina e le zoccole che ci sono dietro. Rue d’Areschot per chi non lo sapesse è la via del mignottaggio. Decidiamo che al massimo una chiavatina ce la saremmo fatta, però dopo letto presto e Lussemburgo. Prendiamo il taxi e ovviamente al Conte viene in mente di chiedere al tassista se conosce qualche posto dove possiamo trovare della cioccolata.

Il Conte ovviamente non intende cioccolata fondente, ma cioccolata fottente.

Il tassista è quello giusto. È il genio della lampada. Dei tre desideri che dobbiamo esprimere il Duca si brucia il secondo e chiede dove trovare anche un po’ di bamba. Due isolati dopo il tassista scende senza nemmeno spegnere la macchina. Et voilà. Risale con una pallina incellophanata che consegna al nostro Duca per ottanta euro. Quando il tassista ci lascia a destinazione il terzo desiderio me lo scordo, perché al momento sono come in paradiso. Ovunque mi giri vedo vetrine con ragazze nere nelle pose più porche. Per la commozione mi metto subito a pisciare dietro una macchina, poi come palline lanciate a caso vedo il Duca e il Conte che rimbalzano da una vetrina all’altra anche loro increduli. Questa via dello shopping negro mi era sfuggita alla mia prima visita, e dire che si trova proprio dietro rue D’Aereschot. Il fatto che non ne abbia fiutato l’odore la volta scorsa è inspiegabile. Ma ora sono qui per rimediare. Il Duca mi si avvicina e prepara tre striscine di bamba ordinate per quanto l’alcool e l’emozione negra glielo consentano sopra un portafoglio. Tiriamo che sembriamo dei formichieri. Tutto quello che succede dopo è pura allucinazione.

Il Conte dice qualcosa su Lussemburgo o che voleva fare il chirurgo, comunque sparisce. Intanto il Duca detto "il Gran Duca" e non certo per via dell'altezza, lo vedo parlare con una nera e sparire dopo un minuto inghiottito dal buio. Io rimango solo in strada e ancora non mi sono deciso con quale manza africana iniziare la montata. Come spesso accade è lei a scegliere me. Se il Marchese non va dalla mignotta è la mignotta che va dal Marchese. Praticamente mi trovo la porta aperta e una mano nera mi trascina dentro. Un minuto dopo mi trovo sdraiato sul letto con una ragazza in guêpière nero a righe bordeaux. Questa damina d’altri tempi iniziai massaggia le palle. La luce viola rende la faccia della ragazza di un colore alieno negro. Con tutto l’alcool che ho in corpo se non fosse stato per sacra comunione di bamba sarei lì con la nera che mi canta la ninna nanna o il padre nostro o we are the world. Invece l’uccello trova in qualche modo la sua strada della sua fica. Inizio a chiavarmela in stato catatonico. Mi do anche qualche schiaffo da solo per tenermi vigile, poi lei imbarazzata mi chiede se sono ubriaco. Più per educazione. Io le rispondo se lei è nera o dipinta e la nostra conversazione finisce lì. Non ho pagato 50 euro per fare salotto. Le agguanto i capelli e poi me la rigiro sopra di me allargandole le gambe con le ginocchia. Sullo specchio di fronte c’è lei in spaccata e io sotto il suo culo e un pistone bianco che fa su e giù, una catena di montaggio vera e propria. La sua fica sembra una spremuta di fica fatta con la centrifuga di cazzo. Gocce calde m’inzuppano le palle. Voglio sperare che sia lei a sbrodolare e non stia lo sciaquettìo di chi mi ha preceduto. e strizzo un po’ i capezzoli e lei fa ahi. Ahi e il ciaf ciaf del suo culo contro il mio inguine sono la colonna sonora della chiavata e mi risveglia un po’. Alla fine le sborro con prepotenza dentro l’utero. Poi l’avrei pagata altre cinquanta euro per farmi rimanere lì qualche minuto, perché il mondo inizia a girarmi intorno. Ma lei mi mette fretta. Come spesso accade non le chiedo come si chiama o se me l’ha detto di sicuro non era un’informazione interessante. Mi ritrovo in strada di nuovo. Mando un sms al Duca. Ho assolutamente bisogno di un altro tiro di bamba.

Dove c’è il Duca c’è bamba.

Però hai voglia di pregarlo, di sicuro s'è tirato pure il cellophane. Come punto di ritrovo s’era stabilito un bar. Il bar è quello della la crème del quartiere. Un metro quadrato stipato di mignotte, magnaccia, clienti che si riprendono dal dopo chiavata. Il Conte e il Duca non pervenuti. S sono fatti già il secondo giro o qualcuno gli sta già espiantando fegato e reni. Esco dal bar seguito da due troioni che mi si contendono. In qualche modo le semino e mi rifaccio il giro delle vetrine. Sembrano tante madonne negre in preghiera. L’imbarazzo è della scelta. Nere culone, bamboline d’ebano in biancheria sexy, scimpanzé appollaiati su sgabelli che muovono la lingua esprimendosi in un linguaggio dei segni porco. Tutte per richiamare l’attenzione bussano al vetro, per cui non fai che voltarti da una parte all’altra che poi ti rincretinisci e finisci con l’uccello piantato nel culo di una qualsiasi per disperazione. È quello che mi capita a me. In vetrina c’è una gnocca che non fa che agitare il culo come se le andasse a fuoco. Lo schiaccia contro il vetro come una ventosa. Mi appoggio la faccia al vetro e ci passo la lingua. Intanto le macchine passano e di sicuro non sto dando uno spettacolo esaltante. Dall’altro lato della strada, stessa storia, una tipa tutta riccioli e tette spropositate picchietta il vetro e io faccio amabrabà cicci coccò questo uccello a chi lo do. Non ricordo nemmeno più dove m’imbuco. Un minuto dopo sono incastrato in un 69. La figa pelosa esalta tutto quell’odore tipico afro. È difficile spiegarvelo a parole. Prendete un bastoncino di cannella ficcatevelo nel culo e annusatelo, ci siete quasi vicini. Non chiedetemi come sono arrivato a scoprire questa cosa.

Ora che vi siete tolti il bastoncino dal culo potete ricominciar a leggere e rimettere il bastoncino al suo posto per la torta. Immerso in questo caleidoscopio di odori subsahariani, la ragazza inizia a palleggiarmi i coglioni con la punta della lingua. La mia cappella le finisce piantata nell’esofago perché sento un calore avvolgermi tutto il cazzo. Il mio naso è sempre immerso nel pelame caprino, ce lo struscio contro e respiro tutta quest’odore di passera che m’inebria a bestia. Le passo lingua alternando il buco del culo e figa. Poi arriva il momento di salirle in groppa. Metto la tipa a pecora in sponda del letto e inizio a pompare e sculacciare quel grosso culo bantù. Il mio telefono che non la smette di squillare. Di sicuro sono il Conte e il Duca che mi cercano, saranno anche preoccupati non vedendomi più, ma stanno rompendo i coglioni. Mentre chiavo la tipa, le passo una mano sotto la pancia e lavoro sul clitoride, l’effetto è che inizia a squirtare che sembrano le sorgenti del Nilo. Poi lei mi agguanta il culo e mi spinge contro di lei, come se volesse che oltre al cazzo dentro di lei ci finissi per intero. Sudo come un dannato negro. Mi rendo conto che non verrò almeno per le prossime tre ore. Le chiedo il culo e mi partono altre 20 euro. Il buco del culo non c’è bisogno nemmeno che ci passi un lubrificante. Ci potrei anche piantare una gamba al primo colpo. Invece ci infilo il cazzo, mi rimetto a lavorare di contrappunto sulla fica. La ragazza si rende conto di avere a che fare con montone di prima scelta, per cui pur di farmi venire inizia a dire porcate in tutte le lingue che le passano per la testa e che probabilmente le sono passate nel culo. Alla fine una sborrata liberatoria con la testa che mi cade davanti sulla schiena della mignotta. Esco in strada e raggiungo il Conte e il Duca al bar degli artisti. Saranno le cinque di mattina. In effetti per Lussemburgo si doveva partire presto.

IlMarchese
Silver
07/12/2014 | 13:23

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@Arces

se il racconto leggerai la risposta troverai.

IlMarchese
Silver
03/11/2014 | 12:14

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@Immerweiter

@Ilpoetadeibordelli - la colazione del Marchese ;-) ;-)

@FlautoMagico

Grazie

x i commenti

IlMarchese
Silver
01/11/2014 | 13:16

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Mel, la trovo vestita da strega mignotta. Trucco nero pesante, naso adunco finto, cappello floscio in testa, calze a rete sbrindellate e zero mutande. Quando si toglie la maschera non è che Mel sia tanto meglio. Mi fa sdraiare sul letto e quasi non mi si pianta un ferro nel culo. Perché Mel tra 'na chiavata e l'altra lavora a maglia e sta preparando un maglioncino per l'inverno. Questo maglioncino sarà pronto per la prossima glaciazione perché Mel i dritti e i rovesci più che con i ferri li fa coi cazzi. Mel spompina attenta a non toccarti la cappella con denti. Non so se è una maniaca dell'igene dentale o soltanto teme di portarti via mezzo cazzo. Io lo chiamo pompino della nonna, quello fatto solo con le gengive. Poi Mel si sdraia e c'ha una sorca che è sul grigio azzurro. Sembra un fungo pioppino. Le dico girati a pecora ma Mel non le piace a pecora. Allora mi trovo a chiavarla sulla sponda del letto, ma evito di guardarla in viso perché fa tutta una serie di faccine strane che poi mi viene da ridere. Mel crede che sia eccitante metterti in faccia i piedi puzzolenti con le calze bucate. Il problema che come ogni incubo vorresti che finisse presto, e invece il mio cazzo c'ha una testa per conto sua che non riesco a schizzare, recito mentalmente la danza dello schizzo. Poi mi dico che è solo un altro film dell'orrore di quelli che si vedono la sera di Halloween.

IlMarchese
Silver
30/10/2014 | 16:28

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@viva la susina

ti assicuro che di xfiles a livello di gnocca me ne sono capitati che sarà materiale per le prossime recensioni

IlMarchese
Silver
29/10/2014 | 14:56

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@Ilpoetadeibordelli

se per caso diventa un best seller e te la compri la Casa Carinthia o qualsiasi altra casa con arredamento di gnocca, invitaci il Marchese che il chiavar vuole a tue spese....

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