@Francesco69
Se è carina ed è in Italia da 10 anni e tu non sei un miliardario non penso che abbia troppi doppi fini... d'altra parte non gli converrebbe mirare su qualche soggetto più danaroso se davvero volesse soltanto sistemarsi?
Conosco una ragazza thai della stessa età, bella, divorziata e con una figlia, che abita nel milanese e non credo che farebbe una cosa del genere solo per trovare una sistemazione (ma non è la stessa perché da quanto ne so sta per ritrasferirsi in Thailandia con il suo nuovo compagno statunitense...)
Comunque se già tu sei in dubbio è ben difficile fornire un giudizio attendibile...
E' giusto il consiglio del saggio Zest: vai avanti giorno per giorno con i piedi di piombo!
@Zest
Interessante riflessione. Secondo te è applicabile anche al mondo femmile thai estraneo al sex business?
Ho viaggiato più volte in Thai ed ho conosciuto moltissime ragazze, spesso via internet tramite siti come DiA e simili e talvolta sul posto tramite amicizie comuni.
Si tratta di ragazze di livello culturale diverso: studentesse universitarie, laureate con ruoli direttivi o comunque con attività ben retribuite, impiegate, commesse, sia dell'Isan sia di Bkk e dintorni, alcune più conservatrici, altre molto più aperte, con cui ho avuto piccole avventure, amicizie più intime o semplicemente rapporti amicali sani e semmai soltanto affettuosi. Ho fatto amicizia anche con simpatici ladyboy, assolutamente non invadenti e che mai hanno avuto atteggiamenti scomposti nei miei confronti.
Le tue riflessioni valgono anche per questo insieme di soggetti che ho descritto?
Te lo chiedo perché molto spesso ho riscontrato in queste ragazze notevole interesse nei miei confronti nonostante io facessi ben capire che ero interessato ad un rapporto di amicizia e nulla di più o che comunque - e questo vale per quelle con cui ho avuto brevi avventure - la cosa non avrebbe avuto un seguito e sebbene mai abbia lontanamente concesso o promesso qualcosa in cambio.
@Pinco
Ovvio che se non la incolli non vale, ma se sei in partenza la puoi sempre applicare... lo stesso non vale naturalmente al ritorno oppure nel caso in cui l'esigenza sia quella di riparare a violazioni commesse negli anni precedenti.
Quanto all'annullamento, non è necessario con le marche attualmente emesse con il sistema di Lottomatica, che indica sulla marca la data di emissione della marca ma che può essere utilizzata in un qualsiasi momento successivo.
Ciao a tutti, questo è il mio primo post... vi leggevo da un po' ed ora ho deciso di contribuire direttamente, sebbene evitandovi la presentazione nell'apposita sezione...
Ottima l'idea di prenotare su volagratis: te lo stavo per consigliare ma ho visto che l'hai dedotto da solo... io ho già viaggiato da Milano a Bkk con scalo a Muscat mesi fa con Oman Air - tutto perfetto, pasto incluso - e replico a febbraio...
Il biglietto l'ho trovato anche a meno e con uno sconto di volagratis (di soli venti euro mi pare, ma che fa sempre piacere) che rendeva il volo più economico rispetto al sito della compagnia aerea.
Anch'io ho optato per la stessa assicurazione, visto che con il lavoro non si sa mai cosa può succedere!
La marca è obbligatoria per tutti i voli diretti extra UE, idem per quelli dal cui biglietto risulta direttamente che la destinazione UE è soltanto uno scalo.
Spesso capita ad esempio che il check-in in Italia includa sia la tratta infra UE sia quella extra UE: in tutti questi casi la marca viene comunque richiesta.
Diverso è il caso - più raro - in cui acquisto separatamente due voli, uno infra UE e l'altro extra UE: se al momento del controllo non risulta che la destinazione finale è extra UE (ad esempio perché si esibisce un unico biglietto con destinazione UE) nessuno può mettere in dubbio quello che viene dichiarato.
All'estero nessuno è interessato e comunque autorizzato a svolgere controlli sul rispetto di tale regola, prevista dalla normativa fiscale nazionale.
Al ritorno invece i timbri sul passaporto dimostrano in modo inconfutabile da dove si arriva, quindi sarà più difficile sostenere versioni non corrispondenti al vero.
Sul discorso delle annualità, l'interpretazione più corretta vorrebbe che in occasione del controllo l'agente possa incrociare le date dei timbri sul passaporto e verificare che per ogni anno nel quale si è entrati in un paese extra UE sia stata applicata una marca da bollo (con data non successiva a quella dell'anno in questione). Il conteggio del termine annuale decorre
comunque a partire dalla data di rilascio del passaporto.
Salvo che non intervengano regole specifiche - ma non mi risulta che ve ne siano - la sanzione può essere irrogata per violazioni commesse nei cinque anni precedenti a quelli del controllo.
In realtà le prassi applicative - come sempre - sono differenti e comunque molto spesso il controllo non viene minimamente effettuato. Personalmente non mi è mai capitato di vedere gli agenti verificare la presenza di marche sul mio passaporto, pur avendo sempre viaggiato in regola, e in un'unica occasione in cui ho chiesto informazioni ho ricevuto risposte da cui ho dedotto una notevole ignoranza sull'argomento.
In tutti i casi dubbi un suggerimento potrebbe essere quello di viaggiare con una marca da bollo inserita nel passaporto ma non incollata, da applicare in caso di necessità.
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luca99
Newbie
28/12/2012 | 01:06
0
@Francesco69
Se è carina ed è in Italia da 10 anni e tu non sei un miliardario non penso che abbia troppi doppi fini... d'altra parte non gli converrebbe mirare su qualche soggetto più danaroso se davvero volesse soltanto sistemarsi?
Conosco una ragazza thai della stessa età, bella, divorziata e con una figlia, che abita nel milanese e non credo che farebbe una cosa del genere solo per trovare una sistemazione (ma non è la stessa perché da quanto ne so sta per ritrasferirsi in Thailandia con il suo nuovo compagno statunitense...)
Comunque se già tu sei in dubbio è ben difficile fornire un giudizio attendibile...
E' giusto il consiglio del saggio Zest: vai avanti giorno per giorno con i piedi di piombo!
@Zest
Interessante riflessione. Secondo te è applicabile anche al mondo femmile thai estraneo al sex business?
Ho viaggiato più volte in Thai ed ho conosciuto moltissime ragazze, spesso via internet tramite siti come DiA e simili e talvolta sul posto tramite amicizie comuni.
Si tratta di ragazze di livello culturale diverso: studentesse universitarie, laureate con ruoli direttivi o comunque con attività ben retribuite, impiegate, commesse, sia dell'Isan sia di Bkk e dintorni, alcune più conservatrici, altre molto più aperte, con cui ho avuto piccole avventure, amicizie più intime o semplicemente rapporti amicali sani e semmai soltanto affettuosi. Ho fatto amicizia anche con simpatici ladyboy, assolutamente non invadenti e che mai hanno avuto atteggiamenti scomposti nei miei confronti.
Le tue riflessioni valgono anche per questo insieme di soggetti che ho descritto?
Te lo chiedo perché molto spesso ho riscontrato in queste ragazze notevole interesse nei miei confronti nonostante io facessi ben capire che ero interessato ad un rapporto di amicizia e nulla di più o che comunque - e questo vale per quelle con cui ho avuto brevi avventure - la cosa non avrebbe avuto un seguito e sebbene mai abbia lontanamente concesso o promesso qualcosa in cambio.
luca99
Newbie
27/12/2012 | 23:26
0
@Pinco
Ovvio che se non la incolli non vale, ma se sei in partenza la puoi sempre applicare... lo stesso non vale naturalmente al ritorno oppure nel caso in cui l'esigenza sia quella di riparare a violazioni commesse negli anni precedenti.
Quanto all'annullamento, non è necessario con le marche attualmente emesse con il sistema di Lottomatica, che indica sulla marca la data di emissione della marca ma che può essere utilizzata in un qualsiasi momento successivo.
luca99
Newbie
27/12/2012 | 23:04
0
Ciao a tutti, questo è il mio primo post... vi leggevo da un po' ed ora ho deciso di contribuire direttamente, sebbene evitandovi la presentazione nell'apposita sezione...
Cerco subito di rendermi utile come posso.
@samallardyce
Ottima l'idea di prenotare su volagratis: te lo stavo per consigliare ma ho visto che l'hai dedotto da solo... io ho già viaggiato da Milano a Bkk con scalo a Muscat mesi fa con Oman Air - tutto perfetto, pasto incluso - e replico a febbraio...
Il biglietto l'ho trovato anche a meno e con uno sconto di volagratis (di soli venti euro mi pare, ma che fa sempre piacere) che rendeva il volo più economico rispetto al sito della compagnia aerea.
Anch'io ho optato per la stessa assicurazione, visto che con il lavoro non si sa mai cosa può succedere!
@mirko84 @joepesci @gimmie @pistola962 @pinco
La marca è obbligatoria per tutti i voli diretti extra UE, idem per quelli dal cui biglietto risulta direttamente che la destinazione UE è soltanto uno scalo.
Spesso capita ad esempio che il check-in in Italia includa sia la tratta infra UE sia quella extra UE: in tutti questi casi la marca viene comunque richiesta.
Diverso è il caso - più raro - in cui acquisto separatamente due voli, uno infra UE e l'altro extra UE: se al momento del controllo non risulta che la destinazione finale è extra UE (ad esempio perché si esibisce un unico biglietto con destinazione UE) nessuno può mettere in dubbio quello che viene dichiarato.
All'estero nessuno è interessato e comunque autorizzato a svolgere controlli sul rispetto di tale regola, prevista dalla normativa fiscale nazionale.
Al ritorno invece i timbri sul passaporto dimostrano in modo inconfutabile da dove si arriva, quindi sarà più difficile sostenere versioni non corrispondenti al vero.
Sul discorso delle annualità, l'interpretazione più corretta vorrebbe che in occasione del controllo l'agente possa incrociare le date dei timbri sul passaporto e verificare che per ogni anno nel quale si è entrati in un paese extra UE sia stata applicata una marca da bollo (con data non successiva a quella dell'anno in questione). Il conteggio del termine annuale decorre
comunque a partire dalla data di rilascio del passaporto.
Salvo che non intervengano regole specifiche - ma non mi risulta che ve ne siano - la sanzione può essere irrogata per violazioni commesse nei cinque anni precedenti a quelli del controllo.
In realtà le prassi applicative - come sempre - sono differenti e comunque molto spesso il controllo non viene minimamente effettuato. Personalmente non mi è mai capitato di vedere gli agenti verificare la presenza di marche sul mio passaporto, pur avendo sempre viaggiato in regola, e in un'unica occasione in cui ho chiesto informazioni ho ricevuto risposte da cui ho dedotto una notevole ignoranza sull'argomento.
In tutti i casi dubbi un suggerimento potrebbe essere quello di viaggiare con una marca da bollo inserita nel passaporto ma non incollata, da applicare in caso di necessità.