Andiamo

Tucoh

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IlMarchese
Silver
30/03/2023 | 12:05

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@Tucoh said:
Che roba eccezionale. Mai stato particolarmente interessato ai fetish ma un'esperienza del genere vorrei proprio provarla. Leggo che ci sono diversi appuntamenti annuali. Ne sai parlare o hai partecipato solo a questo? Leggo inoltre che a Berlino lo danno al famoso Kitkat CLub, un posto in cui vorrei proprio andare.

Cerco di partecipo regolarmente come un buon cristiano santificherebbe i giorni di festa.
L'evento al KitKat Club a Berlino è immancabile, un pò come il santo natale del Fetish.

IlMarchese
Silver
14/01/2023 | 17:06

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Attero a Jakarta che è notte. Venti ore di viaggio, jetlag, intestino irritato, l’autista dell’uber che mi ha sfiancato con la sua conversazione, si fanno sentire. Jakarta è un immenso agglomerato urbano con un piano edilizio che sembra un tetris. Club e locali dove rimediare una scopata sono sparsi per la città, inoltre, il covid ancora circola. Tutto gioca contro di me. Quindi di uscire stanotte non se ne parla. Non mi do per vinto. Mi metto subito all’opera sui social per programmare le chiavate del giorno dopo. Mitraglio alla cieca sulla folla delle fighe online messaggi tipo “Hi Miss Jakarta” o anche il sempreverde acchiappafiga ““How are you? beautiful!” e poi ❤, 🤩 e stronzate assortite. Dopo un minuto, telefono comincia a trillare come un fringuello. Mi arrivano decine di notifiche di risposta. Sembra che tutto il parco gnocche di Jakarta sia online all’una di notte aspettando appuntamenti. Faccio una scrematura dei profili: Via questa, è un bufalo degli acquitrini. Questo c’ha i baffi. Questa non la tromberei nemmeno col cazzo vostro. Questa sono 500 euro. Questa è mia cugina. Avevo spammato alla cieca tre-quattromila messaggi. Alla fine, Fisso una decina appuntamenti per il giorno dopo. Meglio avere un piano b,c,d etc. Nella pole position, entrano Tiny e Martina. Tiny, almeno dalle foto, sembra la più trombabile. Un viso da brava ragazza, di quelle che presenteresti alla mamma. Ma anche Martina non scherza, però è più di quel tipo che tua madre ti direbbe: ma che troia ti porti in casa. Inoltre, io e Tiny stabiliamo un feeling speciale. No, non le mando subito le foto del cazzo come fareste voi. Mi da ufficio informazioni con una serie di dritte dove fare cosa a Jakarta. Io e Tiny ci diamo appuntamento la domenica sera, a cena, al Mall Grand Indonesia, nel centro di Jaka, alle 16! Rispondo che alle 16 io faccio la merenda, va bene per le 20? ma il Mall chiude alle 21 dice lei. Troviamo un compromesso: le 18.30. Con Martina il randevouz e per mezzora più tardi, un aperitivo in un bar sempre in centro. Non avendo il dono dell’ubiquità, domani ci sarà una ragazza a Jakarta che mi odierà dibbrutto. Per tutta la domenica, fino a dieci minuti dall’appuntamento Tiny mi tempesta di messaggi. Perché non è che si fida tanto di me, teme le dia buca. Arrivato al Mall, il gorilla all’ingresso indica un cartello, per entrare è obbligatoria mascherina ffp2. Ovviamente ho portato di tutto: preservativi, lubrificanti, scottex, manette, ma la mascherina ffp2 no. Dall’altra parte del vetro vedo una tipa che assiste la scena, poi se ne va. Ecco, penso, mi sono giocato Tiny e i suoi pompini. Sto per passare al piano B. Con il telefono in mano per chiamare Martina che già mi aveva mandato una decina di messaggi, perché sono già in ritardo, quando appare il popup il nome Tiny sul display. Era corsa a comprarmi la mascherina. Brava Tiny, la davo già per volatilizzata. Mi raggiunge all’ingresso. Timide presentazioni, strette di mano, bacino sulla guancia. Nell’emozione del momento indosso la mascherina al contrario. Solo dopo mezz’ora Tiny me lo farà notare, me la sentivo strana, infatti. E io che davo colpa alle cazzo di mascherine indonesiane. Tiny ha quel viso tipico indonesiano: zigomi che sembra abbia preso dei pugni in faccia, labbra da succhiona, naso a patata, un sorriso luminoso e acceso come un’alba di Sumatra. Porta i capelli lunghissimi sciolti come piacciono a me, castani, con colpi di sole. Lascio andare avanti Tiny per un po', per studiarle il culo. Ora, Tiny è un nome che ti fa venire in mente qualcosa di sottile e piccolo. Il culo di Tiny è tutt’altro. Due belle chiappone paffute, tonde, da schiaffoni amano aperta. Sono lì che mi sfrego le mani quando Tiny si gira e sorride, are you ok? mi fa, sempre con quel sorriso incredibile. Poi mi lascia andare avanti, sento i suoi occhi puntati sul il mio di culo. Una volta finito di studiarci il culo, ci sediamo in questo ristorante di cucina tipica Indonesiana. Il telefono continua a vibrare. Martina è passata dalle intimidazioni agli insulti. Quando presentano il menù non ho la più pallida idea di cosa ordinare. Tiny lo fa per me. Si presenta il cameriere con una serie di portate che sfamerebbero tutta la squadra di calcio giavanese. Io e Tiny parliamo e parliamo. Lei fa la baby-sitter, è madre single di una figlia. Ovviamente è la prima volta che si presenta all’appuntamento con un tipo incontrato sui social. Poi viene il mio turno di parlare di me, e racconto tutta una serie di cazzate.
Dopo cena decidiamo di andare in un locale dove suonano musica dal vivo. Ci accoccoliamo su un divanetto. Suona una band che fa le solite cover rock. Inizio le operazioni di studio per valutare le percentuali di scopata. Le prendo la mano, l’accarezzo il dorso col pollice, poi le metto un braccio intorno ai fianchi, la stringo. Finora tutto bene. Le quotazioni di scopata stanno salendo. L’alcol va in circolo e Tiny inizia a sciogliersi. Nonostante Tiny sia musulmana, l’alcol non le fa schifo. Evidentemente nemmeno il maiale, visto che mi si fa sempre più vicina. Provo a baciarla, ma lei si ritira. Insisto, ma ottengo solo un bacino che daresti a tua sorella. Ahia. A questo punto le percentuali di scopata crollano drasticamente. Sto già pensando a Martina, che probabilmente è più da battaglia. Come se l’avessi evocata. Mi arriva una videochiamata, Martina Jakarta, l’ho memorizzata in rubrica per distinguerla dalle 7-8 Martine della mia vita. Lo so, sono un Martin pescatore. Martina sta lanciando maledizioni. Alla fine, mi sono rotto le palle di ascoltare l’ennesima cover di Brian Adams e il cazzo devo infilarlo da qualche parte. Faccio la mia all-in.
Sussurro nell’orecchio a sventola di Tiny la fatidica: “Do you want to come to my place?”
La risposta è “Where?”
Prima che ci ripensi, voliamo al taxi.
Al mio hotel, faccio appena in tempo a chiudermi dietro la porta di camera, che a Tiny switcha in modalità porca. Parte all’assalto. La mano sul cazzo. Un metro di lingua fiondata in bocca, nemmeno un camaleonte del Madagascar. Se l’avessi fatto io lo chiamerebbero stupro. La cosa quasi mi spaventa. Per prendere tempo dico, e che cazz.. Tiny un secondo che mi faccio una doccia. Devo almeno pisciare. Dopo la doccia, esco dal cesso e trovo Tiny reggiseno e mutande sdraiata sul letto. Tiny, se avesse avuto una bottiglia, una banana, un ombrello o qualsiasi cosa similcazzo, gliela avrei trovata piantata in figa tanto è arrapata e impaziente. Tiny mi srotola l’asciugamano legato alla vita, resta un secondo a studiarmi il cazzo, lo solleva, mi soppesa le palle, un tanto all’etto. Poi divora tutto con un solo boccone. Le spingo la faccia verso di me e sinistri gorgoglii mi fanno capire la sto per strozzare. Prima che l’istinto di conservazione le dica addenta! libero la presa. Lei ancora con la bava alla bocca spalancata, mi guarda. Schiaffeggio questa ingorda a colpi secchi di cazzo bavoso. È che Tiny non riesce a stare senza il cazzo in bocca. Lo vorrebbe ingoiare, digerire e cacare. Poi si sdraia. Spogliami tutta, mi dice. Le tolgo le mutande e la figa è una coltivazione intensiva di pelacci.
Prima di passarci la lingua annuso l’aria che tira. Non è aria di primavera. Atterro sulle tette. Tiny ha le tette grandi, morbide e color marroncino e capezzoli come uvette. Le tette di Tiny sembrano due panettoni. Ho più capezzoli io. Però non potendo succhiarmi i capezzoli, mi accontento di quello che passa il convento e li succhio a Tiny. Ho il cazzo duro e dritto. Pizzami in terra e se mi dai uno schiaffone, giro come una trottola. Tiny lo sente questo tronco dell’amore tra le cosce. Tutto quello che vuole è coltivarlo come un pino in quel fitto bosco pubico. Visto che ancora non glielo sto trapiantando, fa da sé. Lo prende in mano, sta per interrarlo in quella buca profonda. Mi ritiro, dico, e che fai… non ho messo il preservativo. Lei, “Don’t worry. I’m clean”
Se lo avessi ficcato senza cappotto ogni volta che mi sono sentito dire “Don’t worry. I’m clean” mi sarebbe già caduto il cazzo da quel dì. Forse avrei anche qualche centinaio di figli. Più probabile, avrei scritto recensioni dei miei viaggi tra Lourdes, Medjugorje e il santuario di padre Pio.
M’incappuccio. Tiny che nel cervello ha riso bollito sembra quasi offesa, come se la trattassi da troia. Per punizione le faccio assaggiare la cappella, giusto passandola sulle labbra della figa, poi mi ritiro. Vado avanti così fino a che quasi piange. Alla fine, non resisto nemmeno io alla voglia di piantarci il cazzo. Inizio a lavorare di su e giù. Tiny vorrebbe strillare come un macaco crestato del Sulawesi. Si tiene una mano sulla bocca. Prende a sbatacchiare le mani sul materasso. È in preda alle coliche.
La fica di Tiny è tenera e calda e sugosa che sembra bagna cauda. Troppo bagna, però. Mi guardo il cazzo. È diventato tipo quando lo infili nel sugo di pomodoro. Non che l’abbia mai infilato nel sugo di pomodoro, ma immagino che se un giorno mi venisse in mente di farlo, uscirebbe così.
Tutto rosso e gocciolante.
A quel punto mi devo asciugare il pisello con dei fazzoletti. Diventa tutto un operare e tamponare sangue. Mi sento come E.R. - Medici in prima linea.
Dice Tiny che le sue cose dovevano arrivare la prossima settimana. Ti fa schifo, mi fa?
L’ho ficcato in posti peggiori, faccio io.
Alla fine dopo che ha perso qualche litro di sangue, l’emorragia sembra arrestarsi. Cambio posizione. Vista la stazza di Tiny evito di chiavarmela a smorza. Non vorrei piegarmi come uno sgabello. Giro Tiny come un pancake. La cuocio bene anche sull’altro lato. A pecora Tiny offre il suo profilo migliore. Come uno squalo tigre eccitato dal sapore del sangue, vorrei farle sanguinare anche il culo. Le allargo le chiappe, prendo il suo bucio del culo per una sputacchiera. Ci sto quasi piantando il cazzo come una bandiera di guerra. Tiny mi ferma. Non vuole. Il culo no. Non sta bene, ci siamo appena conosciuti. Però mi lascia intendere che potrebbe anche darmelo, però non ha mai provato, ovviamente.
È bello sapere che là fuori esistono ancora ragazze con una solida morale.
Back to fica, allora.
Così girata, tra le chiappe, la figa di Tiny mi si presenta come un musetto rosso con i baffi. Piazzo in quel musetto centimetri di cazzo. La galoppo, manca solo che faccia Hop Hop.
Agguanto Tiny per i capelli e prendo a schiaffeggiarla quel culo che è il mio obiettivo fin da quando l’ho adocchiato al Mall. Nell’albergo penseranno la sto menando. Tiny mi guarda da sopra le spalle con quel faccione sempre allegro. Vorrei sborrarle in faccia e vedere se la smette di sorridere. Però schizzo lava bollente nella di fica di Tiny che nemmeno un’eruzione del Krakatoa. Mi accascio sulla sua schiena
Vado al cesso e sciacquarmi il pisello, quando rientro in camera Tiny è già vestita. Le avevo detto che il giorno dopo avevo il treno presto per Yogyakarta, per fortuna non le viene in mente di dormire da me. Chiamo un taxi. L’accompagno in strada. In attesa del taxi parliamo di come sia stato incredibile il nostro incontro. Facciamo già progetti per il futuro. Le ho sparato tante di quelle balle così convinto quasi ci credo anch’io. Tipo, che sarei tornato dal mio viaggio di lavoro di pochi giorni a Jakarta da Yogya. Ci saremmo rivisti la settimana dopo. Tiny mi dice che avrebbe potuto venire a Yogya a trovarmi, visto che è la sua città di origine, e saremmo ritornati a Jakarta insieme. Sicuro faccio io, sarebbe bellissimo. Ovviamente tutto questo non succederà mai. Se vai pescare le uniche cosa vere, nel cesto delle cazzate assortite che ho regalato a Tiny, ci sono: una che sì partivo Yogyakarta ma come tappa del viaggio senza tornare a Jakarta. Due, ero sì in Indonesia per lavoro, ma non come programmatore software, ma programmatore di scopate. Sale sul Taxi, mi fa ciao ciao. Il suo faccione che mi guarda triste dal finestrino è l’ultimo screenshot di Tiny. Guardo il telefono, ci saranno tipo cento notifiche tra messaggi video chiamate di Martina. Alla fine Martina ha smesso di maledirmi in Inglese e ha preso a iniziato a mandare messaggi in indonesiano. La partenza è all’alba. È ancora mezzanotte, ho il tempo per farmi un’altra chiavata. Messaggio a Martina, la butto sul tragico voglio fare leva sulla sua comprensione. Le mando una cosa tipo cosa tipo “Scusa, Honey, sono stato rapito da una banda di terroristi della Jemaah islamiyah, non potevo risponderti. Ora mi hanno liberato, siamo ancora in tempo per vederci?”
Attendo ancora una risposta da Martina.

IlMarchese
Silver
17/02/2023 | 17:10

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Kuala Lumpur non è solo la capitale politica della Malesia, ma anche della gnocca. Il fatto che ci crescano più Minareti che alberi, e le gnocche che vedi in giro hanno la testa coperta da un fazzoletto, non vuol dire che non che ha Kuala Lumpur se lo mettano solo nel cul.

Forte di questa consapevolezza, la prima sera m’intrufolo al Beach Cafè, un bar prevalentemente frequentato da locali. Locali mignotte, intendo. Dal momento che la spiaggia più vicina è a cento leghe, il nome più adatto sarebbe Bitch cafè. Mi sento sottotono e moscio come un sottaceto. Ho passato tutto il giorno al cesso. Sarà stato il frullato mango e cocco bevuto al parco, l’infuso di erbe esotiche che mi hanno fatto assaggiare al centro commerciale, il pranzo con il pollo morto che galleggiava nella zuppa al mercato cinese, insomma, è che inizio a pisciare dal culo e cagare dalla bocca. L’unico rimedio in questi casi, come diceva mio nonno, che si era laureato in farmacologia e occultismo in galera, è un bel impacco de figa. Per avere un’autonomia di qualche ora e non cagarmi nei pantaloni, tiro giù una manciata di Imodium, aiutato da tre redbull a goccia per reidratarmi. Le redbull sono ghiacciate quindi l’effetto è quello di cagare ancora di più. Risolti per il momento miei problemi intestinali, come dicevo, arrivo in questo bar, siamo nella zona est dove spuntano locali, troie e loschi figuri ad ogni angolo. Quindi, ci sentiamo come lombrichi nel nostro humus. Per chi vuole scendere più in basso, c’è la red light zone a Jalan Bukit Bintag, ma stasera non mi andava di estrarmi un coltello dal polmone. Al Beach, capannelli di gnocche ai tavoli, che non stanno certo lì a sorseggiare Mojito ammirando lo spettacolo del tramonto sull’oceano. Ordino un altro paio di redbull, a questo punto sono su di giri, peggio che mi fossi pippato un etto di colombiana. Mi piazzo su un trespolo, inizio a fare i colloqui di lavoro. Tra i vari curriculum presentati, alla fine delle selezioni la candidata prescelta è Han. Han è un mix antropologico, un po' asiatica, un po' occidentale, un po' africana, un po' vacca. Porta i capelli con la zazzera, ha un non so che di sofisticato, ma soprattutto ha due tette che ci potresti aprire un lattificio. E poi, non parla troppo, e stasera ho solo voglia solo di spurgare quel mezzo litro di sborra. Perdiamo il minor tempo possibile in chiacchere e ballo e porto la vacca al mattatoio.

Nella mia stanza di hotel non c’è l’aria condizionata. L’unica cosa che fa accapponare la pelle, ma non per la temperatura, è il sinistro cigolio del ventilatore. Le pale di questo coso sono ricoperte da uno strato di insetti spiaccicati sopra che si sono accumulati negli anni. Questo è il solo comfort, se escludiamo l’acqua corrente. Le finestre le ho tenute chiuse per non ritrovarmi la stanza occupata da una famiglia rom malesiana. Dopo aver passato il pomeriggio a cagare, l’aria che si respira non è da alpi svizzere. Ma Han sembra non farci caso, anche perché le alpi svizzere non sa nemmeno cosa cazzo siano. Mi chiede subito quei 300 ringgit di stipendio e inizia male. Han va a farsi una doccia. Per fortuna sua esce dal cesso abbastanza in fretta, appena in tempo perché devo fare un’ultima spruzzata. Mi guizza anche l’idea malata di unire l’utile al dilettevole e usarla come water, però non ho avuto il tempo materiale di farlo. Alla prossima scarica glielo propongo. Han si posiziona subito in ginocchio sul letto, s’attacca alla canna del cazzo. Dopo qualche poppata, le piazzo il pisello tra quelle grosse bombe, mi chiede se ho del gel. L’unico gel che ho è crema nivea. Spruzzo questa crema color latte, un po' in mezzo alle tette e un po' sopra l’asta, tipo quando metti la maionese sull’hotdog. Vedo il cazzo scomparire tra quelle colline e poi spuntare fuori. Quando la cappella riemerge le arriva alla bocca e ci dà una lappata. Andiamo avanti così tette/bocca/tette che Han è tutta impiastricciata, il mio cazzo unto che sembra una sardina sott’olio. Mi asciugo, incappuccio la bestia. Han, come se mi leggesse nel pensiero, rimane a quattro zampe, si gira. Mentre la scopo, le mungo quelle grosse mammelle. Le manca solo la coda che scodinzola e le mosche che ronzano sul culo. Non mi stupirei se facesse muuuuuuuu. Poi, siccome sono stanco di fare il pastore, mi sdraio, la faccio appollaiare sul cazzo. Scopami, dico. Il culo di Han che sbatte ritmico contro le mie cosce, il ventilatore che cigola e gira e gira e gira, la terra che ruota intorno al sole. Potrei andare avanti così fino a che non diventiamo vecchi o almeno fino al giorno del check out in albergo. Alla fine, Han rallenta, è affannata. Questa non è una scopata, ma un’ora di zumba. Sborro, ma solo per farle un favore. Poi ci addormentiamo, o meglio, lei si addormenta, io resto a fissare le pale del ventilatore, noto che le crepe del soffitto assomigliano a un polimero di nucleotidi. Sono le quattro e trentadue del mattino o forse cinque e dodici o le sei meno diciotto, quando un urlo atroce, mi fa sussultare come se fosse esplosa una bombola del gas, è la voce gracchiante sparata dal megafono della moschea. Una specie di “Donne arriva l’arrotino” ma come uscito da un megafono anteguerra e più deprimente di una canzone dei Joy Division. Han è una statua, la bocca semiaperta schiacciata sul cuscino, un po' di bavetta le cola da un angolo della bocca. Le osservo il respiro per vedere se è ancora viva. È impossibile non svegliarsi con questo casino. È viva. A questo punto di dormire non se ne parla. Cerco di scuoterla leggermente, vedere se si rianima e rimediare una seconda scopata, così per ottimizzare tempo e denaro. La scuoto con più energia. Si gira dall’altra parte, facendo un verso gnamgnamqualcosa che deve essere tipo un vaffanculo malese. Il mio hotel è praticamente una propaggine della moschea accanto. La mia stanza è nel minareto. Il muezzin, deve ringraziare Allah che nel bagaglio a mano non mi c’entrava un bazooka. Resto così a rimuginare pensieri d’odio religioso, fino quando il sole è già alto, inizia il concerto di clacson e finalmente Han si leva dai coglioni. Mi riaddormento, un venti minuti. Poi ancora uno strillo sinistro ahahahahlalllaaahhhkbhbbbarkallaaaaaahhhh, e che cazzo è Jihad dichiarata tra di noi!

Il giorno dopo cambio aria, non della stanza, qualla rimane una camera a gas. Vado in un disco pub, il Mango’s che è proprio di fronte al puttanaio della notte prima. Mentre ieri mi sentivo un ottantenne, stasera va meglio, me ne sento una settantina. Domani magari sarei arzillo come un sessantenne. Peccato che sto a Kuala solo tre giorni, sennò tornavo un bebè. Quando entro nel locale è l’atmosfera accogliente di quando ti ritrovi in un posto in cui tutti condividono i tuoi interessi, tipo un club filatelico, il torneo di burraco, il mercoledì del libro. Sì, è proprio un mercoledì, non del libro, ma della gnocca. Appena entrato è come se mi aspettassero da sempre. Sul palco c’è un gruppo che suona musica heavy metal. La cantante tutta vestita in pelle nera, trucco pesante che risalta quegli occhi da natural born fucker. Sbraita, gorgheggia e salta con quel non so che da donna delle caverne che stuzzica la mia libido neandertaliana. Verso mezzanotte la situazione si anima. Cambiano anche musica, parte qualcosa di ballereccio. Cerco con lo sguardo la metallara, ma è già presa. Nel tragitto cesso-bar inciampo nell’amore della mia vita. Vent’anni, minuta, occhietti felini, una cascata di lucenti capelli neri, vestita con un abitino da sera che sembra una fatina. La fatina pompina. Dallo sguardo che mi lancia quando l’incrocio capisco che siamo fatti l’uno per l’altra. Le sfioro con un dito le spalle nude. Le mi guarda, fa la finta tonta. Le sussurro una cazzata all’orecchio, una cosa tipo “come ti chiami”. Lei si vede ha capito di più “tremore di rami “, ma sorride lo stesso. All’anagrafe suina fa Ayu. Alla fine, quel traduttore universale che è l’amore, ci rende entrambi poliglotti. Ayu è una grandissima poliglotta. Ayu, la pelle così candida che sembra abbia visto il sole solo in tv. Le labbra infiammate da un rosso madreperla, risaltano ancora di più sull’incarnato color perla, sul quale riflettono le piccole gocce di perla che le pendono dagli orecchi. E perlamadonna Ayu sembra un banco ambulante di bigiotteria. Le prendo le mani, la inizio a una danza eroticoselvatica, di cui io solo conosco i movimenti. Lei volteggia leggera come un batuffolo di cotone. Ayu è talmente delicata e preziosa che sarà difficile gestirla senza incrinarle un paio di costole. Dovrò prestare la massima cautela. Sarà come sbattersi un vaso di cristallo di boemia. Le passo una mano attorno a quei fianchi sottili che sembrano uno stelo di giglio. Me l’appiccico addosso come un’etichetta. Su quell’etichetta c’è un prezzo con tanti zeri. Sono a Kuala da 48 ore e dovrò già rivedere tutto il budget per resto del mio viaggio. Digiuni, alberghi con le piattole, autostop, pur di averla. Tra la mia anima e quello di Ayu solo una cosa ci separa, lo spessore del mio cazzo che aumenta. Ayu se ne accorge, sorride, però è un sorriso che nasconde timore. Dopo un po' che ci dimeniamo, siamo sfiniti ed ebbri di lussuria. Mi fa Ayu, andiamo al tavolo che ti presento le mie amiche. Arriviamo al tavolo dove c’è un’altra ragazza. A parte il vestito diverso, gli orecchini grossi come cerchi di ruote di mountain bike è la copia di Ayu, la chiameremo Ayu bis. Tra la penombra, l’alcol e lo sturbo che sempre mi prende di fronte all’abbagliante bellezza, le guardo meglio e sembrano cacate dalla stessa madre, non a distanza di mesi ma di qualche minuto. Chiedo, ma siete gemelle? Si mettono a ridere, le mani davanti alla bocca come se avessero fatto il ruttino. Non lo sapremo mai, ma ci piace immaginarlo. Intorno a noi, puttanieri affamati come sciacalli, vorrebbero avventarsi sugli avanzi delle mie prede, li sfido mostrando i denti, e quelli se ne vanno con la coda tra le gambe. Probabilmente sto rovinando il business a Ayu bis. Ma a tutto c’è un perciò, come si scoprirà.
Stiamo lì a chiacchera, accenno qualche passo di danza lasciva anche con Ayu bis. Il tempo stringe, la notte è piccola, e l’universo è infinito. Partiamo a mercanteggiare. So già che mi caricherò Ayu e il suo clone. Quando Ayu me lo chiede, faccio anche l’ingenuo. Poi mi chiede se sono mai stato con due ragazze insieme. Intendi nelle ultime ventiquattr’ore? Rispondo. Finalmente stiamo per uscire dal locale mentre tengo Ayu con una mano e Ayu bis con l’altra, quando incrociamo una loro amica. Me la presentano. Diciamo che se le due Ayu sono due perle della Malesia, questa è più una melanzana della Malesia. Iniziano a confabulare, ogni tanto mi guardano e ritornano a parlottare, e io so già cosa succederà. Ayu mi fa, la mia amica è sola, te le piaci: che tradotto vuol dire, nessuno se l’è ancora caricata e non c’è due senza tre. Poi mi chiede sei mai stato con tre ragazze? Quello che all’inizio con Ayu era un prezzo due per uno, era diventato un due per tre con Ayu Bis e ora un tre per quattro. Il portafoglio mi dice lascia perdere, il cazzo dice il contrario. Agguanto anche la melanzana. Spero che nei dieci metri che ci separano dall’uscita non incontrino altre amiche, altrimenti devo noleggiare un pulmino. Fuori del Mango’s una folla di tassisti ci assalta, ci mancano solo i flash dei fotografi e il tappeto rosso. Al momento di salire sul taxi, dico alla melanzana malesiana che c’ho ripensato. Mentre entriamo in auto, lei rimane lì, sul marciapiede a sbraitare frasi in Malesiano, che mi dicono le due Ayu hanno come soggetto mia madre.

All’hotel adibito a moschea, mentre saliamo le scale per andare in camera sono seguito dallo sguardo carico d’odio del frocetto alla reception. Gli toccherà sentirmi sbatacchiare il pisello tra questa parure di gnocche malesiane. Non può nemmeno segarsi su youporn, perché in Malesia è bloccato, quindi si segherà su di noi. Arriviamo in camera. Ci facciamo qualche selfie. Io in mezzo a queste due perle gemelle che fanno le faccine. Quando si dice dare le perle ai porci. Le 2 Ayu vanno in bagno a prepararsi per il lavoro. Mi sdraio sul letto. Riguardo le foto. Il sandwich italomalesiano imminente. Penso che dio esiste, almeno a Kuala Lumpur. invio selfie di me e le fatine ad amici e parenti. Passano venti minuti, le Ayu sisters non sono ancora uscite dal cesso. Va bene l’accurata igiene, ma stanno esagerando. Se non le sentissi cinguettare come galline malesi, penserei che se la sono svignata dalla finestra. Entro in bagno senza bussare. Sono lì nella doccia tutte e due che si fanno i gargarismi alla passera. Mi spoglio, a pisello sciolto irrompo nella doccia, facendomi spazio tra di loro. Con il vapore acqueo che non si vede un cazzo, schizzi e schiuma, mi pare di essere dentro un autolavaggio di un metro per un metro. Da crisi di panico per claustrofobici. Le loro manine me le sento sulla schiena e cazzo. Stanno dieci minuti a farmi la lavanda al pisello. Ora è così pulito e brillante che lo potrebbero usare per la pubblicità dell’omino bianco. Mi passano anche un po' di sapone tra le chiappe. Poi le lavo io. È già mezz’ora che siamo in ammollo, mi si stanno macerando le palle. Ci asciughiamo, saltiamo nel lettone, così tutti nudi come Adamo ed Eva ed Eva bis e c’è pure il serpente. Non so da chi iniziare a leccargliela, faccio la conta: Ambarabà Ciccì Coccò la leccata a chi lo do.
Inizio da Ayu n°1. Così maneggevole, è una specie di gnocca laptop, comoda da portarsi in viaggio, la pieghi e la metti in valigia. Mi si stringe al collo con movimenti delicati e lenti che sembra un koala lascivo. Intanto Ayu N°2 decide di lavorarmi il cazzo come una panettiera. Ci sputa sopra, rivolta, impasta per farne uno sfilatino. Io sono lì che mordicchio Ayu N°1 sul collo e quelle piccole tettine acerbe. Le passo la mano i tra i capelli così lungi e setosi che mi ci potrei impiccare. Usa la mia faccia come un cuscino. Si sistema comoda. Sulla sua passerina ci strofino il naso, qualche peletto mi fa il solletico. C’ha quell’odore inodore. Così immerso in paradiso, non ho la più pallida idea di cosa staia facendo Ayu n° 2 con il mio uccello. Se sta infornando la pagnotta nella bocca, nel culo o in fica o lo abbia reciso per appenderlo all’albero di Natale. Succhio anche il buchetto cacatorio di Ayu n°1, di sicuro sarà più igienico del succo al cocco avariato, del pollo marcio o dell’infuso al piscio del primo giorno prima. Poi faccio con la mano il gesto di girarsi, da brave scimmiette ammaestrate obbediscono. Stanno lì con le fiche che mi fissano aperte tra le gambe spalancate. Rosse come tagli e pelate. Prendo Ayu n°2 per le caviglie e la trascino ai bordi del letto. Gioco un po' con la cappella, su e giù tra le labbra della passera. Poi a tradimento lo faccio scivolare dentro. Lei rovescia la testa, gira gli occhi all’indietro, che più che scoparla sembra le stia facendo un esorcismo. Ayu n°1 accanto sempre a gambe larghe, la prendo per la nuca e la stringo a noi. Diventiamo un groviglio. Le piazzo un dito nella figa e la lingua nella faringe. Mentre sotto di noi la sorella, la gemella, la cugina o quel che cazzo che, è schiacciata. Il ciaf ciaf dei nostri corpi che sbattono deve rimbombare per i corridoi dell’hotel fino alla moschea. Nel pomeriggio sono stato a visitare le torri gemelle, le Petronas Towers. Come un architetto sporcaccione costruisco anch’io le mie torri gemelle. Impilo queste due troiette una sopra l’altra in una torre di figa e culi, le Troionas towers, così le battezzo. Partono risolini che sembrano due bimbette al parco giochi sull’ottovolante. Queste due ridono tutto il tempo. Le lecchi, e ridono. Le infili un dito nel culo, ridono. Le pianti un cazzo in figa, ridono. Si guardano, mi guardano, ridono. Ridono, e ridono e cominciano a darmi sui nervi. Ora le prenderei a schiaffi e vedere se così ridono ancora. Il mio cazzo non ha ancora fatto conoscenza con la passera di Ayu n°1. Una lacuna da colmare. Ayu bis è in cima alla torre, non avendoci ahimè, un secondo cazzo le affondo un dito medio nella fregna. Sbavo sul culetto stretto, lo titillo con l’indice, affondandolo piano piano. Lo vedo scomparire, il dito, fino alla falange, quando lei mi ferma con la mano, e indovinate nate cosa fa? Ride.
Vado avanti a fotterle così cazzo/figa/culo/dita, fino che Ayu bis sfiancata dal peso del clone sopra di lei non sta per cedere. Ayu n°1 sarà stata leggera e leggiadra come una foglia di salice, ma provate voi a stare a quattro zampe con qualcuno a cavalcioni sulla schiena e avere un dito infilato nel culo. Sarà anche divertente, ma alla fine le gambe cedono. Prima che la Troionas Tower collassi miseramente, in preda al furore bellico chiedo un doppio anale carpiato, ma niente da fare. Offro mari e monti, convertirmi all’Islam, sposarle, tingermi i capelli di rosa, ma sono irremovibili. Allora mi stappo la preserva. Glasso di sbroda bollente questo capolavoro di architettura neo-puttanesca. È a quel punto che parte il richiamo del muezzin, e in coro anch’io inizio a salmodiare parole incomprensibili.
È una preghiera, una bestemmia o un semplice alaahahallallakbaralalahhhhhsborrooooo !!!!

Rfburton
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05/03/2023 | 00:48

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Phuket 1989

Anno Domini 1989. Mi trovo a Phuket con la famiglia, 19enne in vacanza scazzato ed annoiato.
Ovviamente me ne scappo alla grande dall'hotel e mi fiondo con un tuk tuk a provare il famoso massaggio thailandese. Chiedo al tassista e lui mi consiglia il Pearl Hotel, che non esiste più e non ricordo neanche dove si trovasse. Qui ricordo ancora le ragazze dietro il vetro con il numero appuntato sul vestito e che la specialità della casa era il Soapy massage corpo a corpo.
In sintesi mi diverto alla grande e perdo la verginità in quel di Phuket, innamorandomi come un fesso della massaggiatrice, che rivedrò poi altre tre volte prima di partire...

Phuket 2023

Dopo 34 anni, due matrimoni e separazioni e tutti i cazzi che ci possono ballare dentro, nel mese di settembre decido di programmare per Gennaio un ritorno laddove tutto era iniziato. Prenoto i voli con Emirates a 1200 euro e 25 notti in hotel su Booking.
Nella mia testolina l'idea di fare un tour della penisola condito da spiagge, buon cibo, escursioni ed hotel 4-5 stelle con piscina magari anche privata. Ed ovviamente figa a volontà, essendomi negli anni sempre rimasta la passione per le orientali.
Già verso novembre installo sul cellulare Thai Friendly e mi metto alla ricerca di tutte le freelance disponibili tra i 18 ed i 35 anni...e scopro che sono veramente tantissime! Spesso l'attività è mascherata con un profilo equivoco che rimanda più alla ricerca di una relazione o altro, ma dopo due-tre domande viene fuori che fanno quasi tutte il “mestiere”. Scoprirò poi che molte hanno un impiego saltuario, bar, centro estetico, ristorante, oppure sono studentesse universitarie. Ed arrotondano alla grande. In sintesi recupero una tale quantità di numeri di telefono da contattare con Whats App o account Instagram e Line (un app di messaggistica molto utilizzata in Thailandia) che potrei chiamarne/chiavarne due diverse al giorno per almeno tre mesi!
Direte voi, perchè non venire e cercarle sul posto nei numerosi locali? Principalmente perchè, pur essendomi studiato You Tube ed i vari Forum, ed essendo certo di trovare figa a volontà in Bangla Road la sera...non so se spostandomi su altre zone avrò difficoltà, magari anche nel periodo pomeridiano. Tale intuizione si rivelerà corretta ed i numeri di contatto mi serviranno eccome!

Alloggio per i primi 5 giorni all'Anona Beachfront di Patong, camera con ingresso diretto in piscina, posizione perfetta vicino a tutto. Operazione fondamentale prendere al 7/11 una scheda SIM thailandese da inserire in un secondo telefono.
Nel primo pomeriggio cocktail all'annesso bar Coco Copper ed incontro V., la prima freelance contattata su Thai Friendly. Mi rendo subito conto che il difetto principale dei social è la veridicità delle foto, abbastanza photoshoppate in quasi tutti i casi. Ma comunque la tipa alla fine non è male e passiamo il pomeriggio in hotel, cena al ristorante Baan Laimai lì vicino, passeggiata in Bangla e notte insieme. Per questo Long Time esteso mi chiede 5000 baht.
Capitolo prezzi: non ho mai contrattato anche perchè chiedevo prima e sceglievo in base alla bellezza ma anche alla simpatia, per passare comunque del bel tempo insieme. Avendo intervistato tantissime girl sul social mi sono reso conto della variabilità dei prezzi: Short Time in media sui 1500-2000, long time 3000-4000, se esteso dal pomeriggio anche 5000. Lo s.t. spesso è a tempo, di solito 1,5-2 ore, da passare insieme a letto per un bis/tris o magari al bar o al ristorante. Phuket a quanto pare è più cara di Pattaya, che non conosco, i cui prezzi sono intorno ai 1000.
Ho trovato congeniale per me, che non sono più un ragazzino, gestire gli incontri in modo non solo di trombare a più non posso ma anche di uscire insieme, conoscere la ragazza, parlarle a lungo per farla sentire a suo agio con me. Il tutto ovviamente porta vantaggi non indifferenti nel loro porgersi a te, le fa sentire più desiderate anche come persone e nel sesso tendono ad essere più disinibite e a godersela anche loro.
Tornando alla prima sera, la cenetta insieme si dimostra un ottimo investimento, in quanto V. poi mi porta in Bangla a fare una sorta di tour guidato nel quale mi descriverà molti dei locali nei quali lavorano le sue amiche. Entriamo anche da Harem, go-go bar nel quale conosce bene la mamasan. Infatti non mi spennano, ci prendiamo una birra a pochi baht e mi godo lo spettacolo. Circa 5-6 ragazze nude che ballano avvinghiate alle pertiche ed altrettante che girano per il locale, non particolarmente grande. Tre o quattro giovanissime e di bellezza stellare, corpi perfetti intagliati nel marmo e sorrisi lascivi. Ovviamente essendo già in compagnia non me le posso caricare ma mi godo lo spettacolino che danno schiaffeggiandosi il culo a vicenda con enormi cazzi di gomma!
Usciti da Harem ci facciamo un giro veloce anche da Suzy Wong, dove saluta un'altra sua amica. Inutile dire come il giretto conoscitivo in Bangla, oltre ad essere istruttivo, mi ha messo di nuovo in tiro per concludere bene la nottata. Ma prima ci divertiamo sulla spiaggia di Patong ad accendere le lanterne e farle volare in cielo nella notte. Come mi sento romantico prima di una trombata...

Il giorno dopo saluto V., mi faccio un giro in spiaggia, che però non mi ispira più di tanto da fare il bagno ed inizio a programmare la serata. Pranzetto veloce in un ristorantino thai lì vicino e giro pomeridiano con cocktail al Kudo Club, locale italiano sulla spiaggia molto in voga e gettonatissimo da ragazze thai che ne fanno in continuazione storie su Instagram. Per la sera mi fiondo in Bangla con l'idea di conoscere le ragazze dello Strip, bar molto visualizzato su You Tube (di solito mi gusto i video del canale Nine Media, molto ben fatti). Ho già precontattato S. per il dopocena, non dovessi caricare qualcuno...
Al bar invece incontro V. , uno sguardo stupendo al di là dei tavoli e del concetto stesso di tempo...Rimango come uno scemo a guardarla mentre le altre mi chiedono di sedermi a bere qualcosa ed è inutile dire che è amore a prima vista. Parliamo e beviamo per un'oretta..e qui occhio alle bevute perchè si fa in fretta ad offrire da bere ed arrivare ad un conto di 700-800 baht o peggio. Ovviamente mi faccio lasciare il numero per contattarla nei giorni successivi perchè comunque avevo già S. che mi aspettava vicino l'hotel. Fisico splendido, da ginnasta, simpatica ed amante delle cavalcate, chiude in bellezza la serata per 2500 baht s.t. (un po' più caro della media ma la tipa era veramente bella).
La mattina dopo mi gusto Freedom Beach, stupenda, all'andata in taxi ed al ritorno in barca, cosa che consiglio vivamente perchè la risalita è veramente lunga. In spiaggia inizio a rendermi conto di quanti Russi ci siano a Phuket. Sono almeno il 90% dei turisti presenti, in linea di massima famiglie ma anche parecchie coppie o ragazze da sole. Molti si fermano per settimane o mesi ed hanno affittato appartamenti per defilarsi da eventuali casini/arruolamenti forzati con la guerra. Comunque, tornando alla figa, per il pomeriggio contatto B., che riceve a casa sua per 1500 baht. Ragazza a mio parere molto bella, magra, occhi stupendi, un fisico da teenager con l'apparecchio per i denti, la incontrerò ancora due volte con estrema soddisfazione. Sesso sfrenato con lei che mi incita a prenderla a 90 gradi sul letto colmo di pupazzi tipo orsacchiotti ed Hello Kitty, praticamente il sogno proibito del genere Teen, anche se ha 24 anni! E' molto attiva sui social e la incontrerò anche in discoteca all'Illuzion.
Il giorno dopo parto per un'escursione all'isola di Koh Rook, organizzata molto bene dal tour operator locale Siam Adventure World, che ha il pregio di avere guide italiane e barche nuove e veloci. Rientro nel pomeriggio, mi rivedo con la finta teen del giorno prima per un ulteriore appassionato giro e ceno alle bancarelle del Chino Market vicino all'hotel con una squisita aragosta cucinata alla piastra e birra per circa 25 euro.

L'indomani mi sposto a Kata Beach all'hotel Wekata Luxury, dove dopo un giro conoscitivo mi rendo conto che non c'è tanta disponibilità di fighe a portata di mano. Si vedono ovunque moltissime famiglie russe ma ci sono pochi locali e le thai sono un po' stagionate.
Nei tre giorni che starò qui sarà utilissima la mia agendina preparata con i numeri delle freelance. Ne provo tre. La prima è D., corpo stupendo, figa pazzesca con la frangetta stile Valentina di Crepax, s.t. a 2000 baht. Studentessa universitaria in Lingue, scoprirò poi su Instagram essere fidanzata ed innamoratissima con un ragazzo australiano della sua età che però cornifica per arrotondare.
Piccola digressione sulle cosiddette “island girls”: per loro il concetto di amore è molto diverso dal nostro, hanno ben chiare le necessità primarie e non si disdegnano di prendere cazzi a go-go per guadagnare qualcosa da portare in famiglia o per tirare avanti. Ma il bello è che aprono le gambe con il sorriso sulle labbra, hanno questa capacità innaturale rispetto a molte altre donne del globo di farti sentire l'unico uomo sulla terra per loro in quello specifico momento. E sono ovviamente per questo a rischio innamoramento. La loro morale è però improntata alla sopravvivenza ed al “take care of me” prima di tutto e questo per noi è fondamentale comprenderlo prima di partire.
La seconda tipa incontrata a Kata, che chiamerò G. (s.t. a 1500 baht) è pure lei studentessa universitaria in Arte, molto carina ma con poca esperienza ed un po' impacciata. Comunque una bella scopata soprattutto considerando il fisico eccezionale. Mi manda ancora foto di lei mentre prepara spettacoli teatrali in costume thai tradizionale...
La terza ragazza, che di nome fa A., la scelgo per il pomeriggio/notte ed è veramente di classe. Arriva verso le sei fasciata in uno stupendo vestito da sera nero stile Balenciaga/Armani, alta 175, fisico snello, viso molto bello e sorriso incredibile. Dopo il primo giro in hotel andiamo a cena al ristorante The Boathouse di Kata Beach, direttamente sulla spiaggia. Il classico posto elegante e chic dove in Italia porteresti la tua fidanzata per farle proposte di vita insieme...La notte si fa poi molto movimentata ed anche questo sogno se ne va insieme a 5000 baht.
Il pomeriggio successivo visito le spiagge di Kata e poi mi gusto con un amico italiano DJ ospite dell'Illuzion un'ottimo cocktail presso il Kata Rocks, resort di extra lusso sulla scogliera, un posto favoloso per foto e storie su Instagram.

A proposito di Thai Friendly, quello che posso consigliare è scegliere bene la ragazza allo scopo di passare con lei bei momenti anche al di là del sesso...Se la tipa merita, trattarla come solo noi italiani sappiamo fare, scherzarci, corteggiarla... Con questo approccio oltre a trombate più appassionate ne ho ricavato bellissime foto insieme, messaggi ancora oggi dopo settimane e un sacco di bei ricordi. Sempre con la testa ben sulle spalle però, perchè non bisogna mai dimenticarsi che per loro è un lavoro e che per noi “la migliore scopata è sempre la prossima”, ovviamente con una ragazza diversa...
Nel trittico di notti successive mi sposto presso Cape Panwa, nel sud est della penisola. Lì ho adocchiato il Panwaburi Beachfront, un resort che dire stupendo è poco. Ho preso per 150 euro a notte la villa con piscina interna, uno splendore. E' però importante sapere che intorno non c'è assolutamente un cazzo e che ti devi per forza di cose fare arrivare qualcuna da fuori.
Ma ero organizzato per le trasferte. Ed infatti la villa con la piscina me la sono goduta alla grande prima con M., Thai girl pienotta del genere “chubby” e poi con G., simpaticissima ragazza della porta accanto. Entrambe non professioniste che arrotondano, incontrate in due serate diverse, ragazze qualunque con altri lavori (una alla reception in hotel e l'altra in un campo da golf), mi hanno fatto divertire non poco prima a letto e poi nella piscina privata. Costi in linea con le altre ma comunque onesti considerando la trasferta di diversi chilometri per arrivare a Cape Panwa. Qui devo dire che il lavoro di preparazione con Thai Friendly mi ha proprio salvato.
Organizzo con entrambe una cenetta romantica al The Cove, ristorantino economico ma di ottima qualità sulla spiaggia lì vicino. A proposito di spiagge, quella di Ao Yon dietro l'hotel è stupenda e solitaria per un perfetto relax.
Il giorno successivo affitto per 1000 baht un simpatico tassista davanti l'hotel e mi dedico al turismo. Mi scarrozza per tutto il mattino al Big Buddha, al Tiger Park, allo spettacolo di delfini a Chalong e poi per una degustazione alla distilleria di rum Chalong Bay. Infine mi lascia a Phuket Old town, dove pranzo benissimo e faccio un giro al Naka Market per un po' di shopping.

L'indomani mi sposto a Kamala Beach, dove alloggio all'Amala Grand Bleu. Resort di suite enormi e stupende con la piscina sul terrazzo a soli 125 euro a notte! In Italia non basterebbero 300-400. Essendo un po' fuori mano contatto K. per pomeriggio e notte. Dopo esserci scritti su Line la recupero a Patong e la porto in hotel per la notte. Corpo stupendo, sodo come marmo di Carrara, visetto furbetto in perfetto stile Thai, mi farà divertire tutta la notte prima a letto e poi nella piscina privata sul terrazzo....roba da mille e una notte. Esborso di 5000 baht ma li valeva tutti.
Nei giorni successivi visito le belle spiagge di Bang Tao, Surin e Kamala e la sera andiamo con il mio amico DJ al Cafè del Mar, uno dei club più gettonati in zona. Allora, il mio consiglio, conoscendo parecchie ragazze su Instagram che bazzicano le discoteche di Phuket, è di non dare per scontato di caricarle sul posto. L'impressione è che anche per loro le discoteche siano un luogo più di svago che di lavoro. Ed infatti finiamo poi per conoscere due russe di 25 anni che però sono troppo ubriache per gestirle nel modo giusto. Fortuna vuole che mi raggiunge anche V., la mia preferita incontrata al bar le prime sere, con la quale si fa colazione insieme ed una passeggiata sulla spiaggia come due fidanzatini...ma niente sesso perchè non mi conosce abbastanza! Roba da matti.

Il giorno dopo esploro il capitolo massaggi. Già a Kata avevo provato quello tradizionale senza componente sessuale, eseguito con tanto di riflessologia applicata da una paziente donna sulla cinquantina. Ve lo consiglio per riprendervi dalle sessioni trombatorie multiple che coinvolgono ogni muscolo del corpo che dunque necessita di essere massaggiato e coccolato.
Imparo dunque che esistono tre tipi diversi di massage shops: il primo è classico e tradizionale e non contempla alcun tipo di prestazione sessuale. Eseguito da donne avanti con gli anni e vestite con pantaloni o lunghe gonne, è riservato anche a turiste donne o coppie. Il secondo è quello per cui venite in continuazione fermati per strada da ragazze giovani ed abbastanza svestite. Ovviamente contempla l'happy ending di vario tipo, mano, pompino o scopata, a discrezione del portafoglio del cliente.
Il terzo tipo, sul quale mi sono soffermato in quanto poco presente dalle nostre parti, è il Soapy o Nuru. Nella versione Nuru, per un prezzo variabile tra i 70 ed i 90 euro, ti si presentano non meno di 6-7 ragazze mediamente giovani e carine tra le quali sceglierne una o due con cui:
1- fare la doccia insieme 2- venire massaggiati corpo contro corpo con il Nuru, un gel caldo ed estremamente eccitante 3- infine ovviamente concludere con una splendida scopata. Il tutto per 1 o 2 ore, come desiderate. Invece del classico Christin, che non sono riuscito a provare, sono stato da “Nuru” in Soi Sansabai, la continuazione della Bangla, che ovviamente non posso non consigliarvi!

L'ultima settimana della vacanza l'ho dedicata a Patong, tranne che per un giorno impegnato dal classico tour alle Phi Phi Island e Maya Bay. Per fortuna per tutto gennaio il tempo è stato stupendo, avendo piovuto solo una sera per qualche ora.
Ho alloggiato al The Nature, all'inizio della salita verso Kalim. Hotel bellissimo, con rapporto qualità prezzo incredibile. Ho preso la camera con il vascone idromassaggio, da consigliare senza dubbio. Qui sono stato con G., splendida e simpaticissima versione thai di Scarlett Johansonn e con J. altra bellissima thai bionda e dai lineamenti più in stile russo, rimorchiata la sera sulla Bangla. A proposito, non devi neanche sforzarti, attaccano bottone loro...Certo aiuta essere un bel tipo, giovanile, curato, pulito e vestito decentemente. Una sera mi sono invece portato prima a cena e poi in hotel a costo zero L., un'infermiera dell'ospedale con cui chattavo da tempo!
Negli ultimi tre giorni ho infine recuperato V., l'unica che non mi ero ancora portato a letto...forse la più bella di tutte, 22 anni, un sogno...Dopo altri due appuntamenti ed una divertente corsa in motorino senza casco alle quattro del mattino, sono finalmente riuscito a portarla in hotel, dove poi ci siamo chiusi per due giorni di sesso sfrenato in stile Mundialito, per chi si ricorda il celebre torneo di calcio degli anni 80 in cui si giocavano parecchie partite una dopo l'altra con pochissime interruzioni!
Incredibilmente non ha voluto soldi...a furia di corteggiarla è stata con me perchè le piaceva. Ancora oggi non riesco a capirne il motivo. E' vero che sono ancora un bell'uomo ma comunque porca miseria..ho 30 anni più di lei! Da vero signore però dopo averla scopata in tutte le salse le offerto la cena e le ho comprato un bel vestito nuovo...ma nulla di più di quello che faresti in Italia per la tua fidanzata.
Per tutta la vacanza ho avuto sempre l'impressione che la differenza di età non sembra importare alle Thai, sicuramente perchè associano l'uomo maturo ad una posizione sociale ed economica che le rassicura e le soddisfa maggiormente, soprattutto se vedono che alloggi in hotel di lusso e non badi a spese.

Con la vacanza che volge a termine inutile dire che non scopavo così tanto e con così tanta qualità da tantissimo tempo. Promuovo a pieni voti l'utilizzo di Thai Friendly come metodo alternativo al baccaglio sul posto. E' veramente efficace soprattutto per organizzare incontri in luoghi ed orari in cui magari i locali sono chiusi o non c'è disponibilità. Inoltre tramite chat puoi valutare anche il carattere della ragazza ed escludere le potenziali fregature e contratti e definisci prima gli accordi. Di contro l'utilizzo sfrenato dei filtri sulle foto in alcuni casi mi ha obiettivamente fuorviato.
Per concludere...meglio oggi nel 2023 con mille esperienze di vita e portafoglio pieno o meglio da pischello di 19 anni in una Patong ante litteram del 1989 con zero turismo? Le mie due avventure a Phuket si sono svolte ad oltre 30 anni di differenza ma ora ho una sola certezza...non ne passeranno né altri 30 né 10 né 1...sarò già lì questa estate, con la mia agendina piena di numeri, il cazzo pronto, una faccia da schiaffi ed il sorriso sulle labbra.

Trombamico
Gold
Wrocław
20/02/2023 | 01:05

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@Giovanni@
Per rispondere a te ma anche all'altro collega, fare prevenzione è sempre un'idea lodevole e responsabile. Così come farsi regolarmente altri tipi di test ed esami clinici ma qui già rischiamo di finire O.T.
Occhio però a non fare confusione, perché fare determinate cure per proteggere se stessi da alcuni rischi non significa diventare altresì immuni dall'essere portatori di infezioni... un po' come il discorso (dibattuto molto a lungo) sull'effetto dei vaccini anti COVID e la diffusione del virus.
Ci siamo capiti, spero!
L'unica soluzione veramente efficace per contrastare al massimo le infezioni rimane sempre e solo l'uso del "vecchio" profilattico, sempre se adoperato correttamente. E questo nonostante sia ampiamente appurato che, pur non essendo sicuro al 100%, faccia indiscutibilmente bene il proprio sporco lavoro da sempre (e questo non lo dico io ma dati attendibili!)

birichen
Silver
15/02/2023 | 15:18

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oltre hiv, devi considerare anche le altre malattie sessualmente trasmissibili, che non sono esattamente una passeggiata. Comunque la prep ho letto che è efficace se assunta correttamente, ciò nonostante io la cavia non la faccio.

skeggia
Silver
11/02/2023 | 07:02

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Ho trovato un paio di foto d'archivio del Vietnam di 15 anni fa e in effetti non sembrava male

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La signorina non era da buttare via

Tequilo22
Silver
Profondo Nord |  36-50
10/02/2023 | 23:36

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Rubo le parole si bocca a @sexybangkok: eeeeehhhhh sono 10 anni che non è più la Thailandia (15 per il Vietnam) di 10 anni fa'....😆😆😆👍 E rubo pure le parole di Lao Tzu che immagino sia stato un grande gnoccatravel ai suoi tempi e una volta disse: Se sei depresso, stai vivendo nel passato. Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro. Se sei in pace, stai vivendo nel presente.

erag0n
Newbie
10/02/2023 | 19:42

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@Tucoh brasile nettamente.. qualita in belezza e in sesso.. a loro piace.. sono safade...
sono stato un po dapertutto...
se vuoi piu info parla con Alfonse.. uno che ha girato tutto il mondo compreso marocco..

skeggia
Silver
10/02/2023 | 15:22

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@kineaw noti molto male sei un pessimo lettore, comunque non temere non c'è nessun astio è solo che ho troppo stile. io sono un genio incompreso.
1) la gara a chi ne sa di più non l'ho mai fatta con nessuno, almeno non in un forum in cui scrivo/cerco info di locali/zoccole/drinks
2) ti ringrazio del consiglio ma la magia a volte sta tutta nei dettagli, insomma se per quelli come me Pattaya=Thailandia, Pattaya=dettagli. come dire: non ci si va per fare tristi e deprimenti rapporti sessuali a missionaria con dei ghiaccioli di carne
3) nell'introduzione o poco prima devo aver scritto più volte che proprio quel mercato, la fica di alto livello, non mi interessa (e mai mi è interessato) in Thailandia. uno col mio reddito che fa vacanze da 220/230€ al giorno di budget si sente più vip di quei poveracci tipo Briatore e Bezos. andare a dimezzare il divertimento dimezzando la durata della vacanza solo per accedere a dei bambolotti di carne un 50% più belli e con prestazioni un pò troppo variabili al ribasso sarebbe una scelta letteralmente di merda per uno con la mia filosofia
4) stime sull'accessibilità della fica d'alto livello sul nostro planisfero non posso farne perchè avrei dovuto scoparne altre centinaia/migliaia e soprattutto in fascia alta quindi con soldi che non ho. sono però pronto a scommettere dei bei soldi sul fatto che quando lo infili dentro alla più figa/performante facilmente accessibile a 1000/1500 bath la sensazione è del tutto analoga a quando lo infili dentro a Megan Fox e i suoi cloni
5) a leggere alcune persone/nickname (sai, i molti frustrati con vari nickname) sembra che scopare con qualsiasi cosa sia leggermente inferiore alla top model del momento faccia schifo. ti garantisco che è molto molto molto bello. è troppo bello. specie se lo fai ritoccando spesso alcuni record e più volte al giorno con donne diverse. lo consiglio vivamente a tutti. tu pensa che uno dei miei (purtroppo) pochi insegnanti di vita avendo poco di meglio da fare nel tempo libero si interessava piuttosto di frequente di quel che capitava all'interno delle mie mutande e del mio portafogli battendo sempre dove gli doleva il dente, le top model... ebbene, pensa che poi andava a scoparsi le stesse che scopavo io in soi 6 e manco 2/3 volte al giorno. credo più una/due al mese viste le ristrettezze economiche
6) grazie a Buddah questa fantomatica ricerca della fica top pare essere un fenomeno limitato a gnoccatravels. insomma, qui fuori nel mondo reale il 99% di quelli che hanno un pene in mezzo alle gambe striscerebbero per terra per scopare o anche solo per sfiorare una delle più discrete che mi scopavo al pomeriggio per 1000 bath. questi sono i numeri reali
7) la fica in formato digitale (onlyfans e altre trovate da segaioli) non mi ha mai attratto più di tanto preferisco quella fatta di carne vera

skeggia
Silver
08/02/2023 | 21:52

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@UnaBottaeVia ti do un indizio visto che sembri interessato alla materia principale più che al gossip da teenergers col prurito in mezzo alle gambe
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Segui il canto dell'uccellino, occhio solo agli schiaffi quando viene, voglio dire non è una che fa Muay Thai ma è comunque meno doloroso che passare 24h al giorno a trollare nei forum anziché bere e scopare.
Tra l'altro per 2000 Bath se hai abbastanza energie puoi fare che scopartela due volte senza problemi, e non c'è nessun rischio che ti pisci addosso come altre. Tranquillo che di gente in giro che ne spende ce n'è poca quindi zero concorrenza, faranno anche ridere 2000 Bath ma non tutti li hanno in tasca ultimamente.

PS: in falsetto ci viene ma non ti canta nessuna canzone, forse ci va la mancia per quello, se resti senza soldi tranquillo te la posso sempre cantare io che sono bravo pure a cantare

skeggia
Silver
08/02/2023 | 15:25

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@erag0n con quel bracciale e quel telefono mi immagino che gran scopate ci escono 🤡🤡🤡🤡
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Jeff Bezos ha speso 38 miliardi di $ solo per divorziare da questa più stanze varie e chissà quanti ladydrink... tuttavia mi sembra un affare di merda

skeggia
Silver
08/02/2023 | 15:27

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@Tucoh lascia perdere sarebbe come parlarti della mia infanzia son passati troppi anni, non farti abbagliare da due donne

Tequilo22
Silver
Profondo Nord |  36-50
07/02/2023 | 22:53

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@Tucoh io ho volato con Oman a metà settembre fino prima settimana di Ottobre a 620€. Ho prenotato 2 settimane fa dal 30 aprile al 20 maggio sempre a 620€ e sempre con Oman... Mi piace molto l'orario del volo che parte alle 22 da Milano e arriva a BKK alle 18 del pomeriggio...scalo a Muscat di 2 ore e mezza, aeroporto piccolino, aerei belli e moderni, cibo a bordo non so in quanto è da 10 anni che non tocco più cibo sull'aeromobile... Hostess gentili, niente preghiere in volo, birra e vino senza problemi, un po'di gentaglia islamica a bordo e specialmente nell'aeroporto, molto fastidioso quando sti invasati religiosi si lavano i piedi nel lavabo prima di andare in sala di preghiera... Bellissimo invece vedere le donne locali vestite come i Nazgul né il Signore Degli Anelli, quelle orrende visioni nell'attesa di imbarcarsi sull aereo per BKK fanno passare le ore di attesa fantasticando sulle belle thailandesine che si vedranno a breve...

siamhousepattaya
Gold
06/02/2023 | 16:19

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Un consiglio è quello di andare a vedere e guardarsi un po' intorno, bere qualcosa e approcciarsi con educazione alle tipe
Io credo sia sempre fondamentale affidarsi alle proprie sensazioni Quindi se vogliono proporre qualcosa lo faranno Se vogliono dare un numero di telefono lo daranno anche lì con molta attenzione
Di solito non c'è barfine classico come negli altri locali però una soluzione si trova sempre se c'è reciproca volontà
Un inconveniente che poche parleranno inglese

siamhousepattaya
Gold
06/02/2023 | 15:40

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@mack said:
@siamhousepattaya sulla sintesi sono totalmente d’accordo! Però aprire un capitolo belle per i canoni di bellezze asiatici forse meriterebbe il caso di aprirlo e sia d’interesse anche per i farang, poi forse mi sbaglio! Comunque mi ricordo che in nana Plaza c’era un go go che aveva all’ 80 % questo tipo e ci andai per un paio di sere ma il locale era strapieno di coreani o cinesi e le tipe nemmeno mi guardavano di striscio e la mamasan appena finito la birra in malo modo ti diceva o bevi o di lasciare il posto e così me ne andai e la seconda sera idem! Ma ormai mi ero impuntato così decisi di andarci prima appena aperti i battenti e neanche L ombra di coreani e ne scelsi una che portai nelle stanze e allora gli chiesi perché le serate precedenti non mi guardasse e se ne era accorta perché mi disse che mi aveva notato perché la fissavo dal bancone dove lei ballava sopra praticamente era in costume da bagno e mi disse che erano gli ordini della mamsan di favorire i coreani perché erano clienti affezionati e molto numerosi ma non aveva problemi ad andare con i farang! Pagato il conto alla mamasan con mancia la
Mamasan mi volle offrire una birra da bere cosa che accettai ! Poi tornai la sera dopo sempre solita ora e ne presi un’altra.

Apri tutti i capitoli che vuoi ci mancherebbe però io non parlavo di gogo bensi di locali decisamente asian oriented molto soft più simil Karaoke
A pattaya li trovi in 3ª strada e zone limitrofe
Bella figa ma spendi molto molto di più

ILovePattaya
Newbie
06/02/2023 | 14:42

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@Tucoh Ovviamente ti consiglio di girarne il più possibili se hai tempo, non che ne debba perdere molto se non trovi cosa cerchi, paghi il tuo drink e vai nel prossimo.

ILovePattaya
Newbie
06/02/2023 | 14:14

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@Tucoh gogo bar sicuramente in soi lk metro vai al Queen e Lady love, in Waling street è pieno, Pin,Up, Skyfall, Baccara,Sensations, sono un casino per elencarli tutti, comunque in soi lk metro il Queen è il top. In Waking street girateli troverai quello che cerchi senza dubbio se vuoi qualità. Puoi andare anche nelle disco se ti piace far serata anche li puoi trovare qualche perla, ma nei gogo sicuramente vai a botta sicura.

skeggia
Silver
06/02/2023 | 12:57

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@Tucoh sono stato solo al Pin Up in Walking Street.
Immagino ce ne siano altri ben forniti ma il Pin Up ha una quantità di figa dentro che fa abbastanza paura. Se ne chiavi due al giorno lì dopo un mese non hai ancora finito di fartele tutte.

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