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Cosacco

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Commenti

Cosacco
Silver
24/12/2012 | 11:55

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@Ussaro77 ok, ci accordiamo via PM, io comunque sarò libero più in là...

Cosacco
Silver
24/12/2012 | 11:53

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@Dott.Pussy&Cats Sul paragone con il mercato immobiliare: condivido quanto tu dici, ma intendevo i mutui subprime perché gli immobili (le melanzane) sono saliti alle stelle perché i compratori (gli zerbini) erano pronti a spendere e le banche (il sistema del credito italiano che si poggia sulle garanzie reali) li finanziavano. A un certo punto, il vero valore degli immobili era talmente drogato che nemmeno le assicurazioni potevano coprire i costi di un mancato pagamento... insomma, un mercato finto, come quello italiota.
@pawelotti Purtroppo il discorso non è affatto trito e ritrito. O meglio, chi lo conosce lo può sviscerare in tanti modi, ma è sempre bene cercare di aprire gli occhi a potenziali Uomini. Ce ne sono ancora alcuni, magari sono nascosti e hanno paura di uscire dal guscio costruito da una società così omologante come quella italiota. Vanno stanati, come faccio da tanti anni (e qualche soddisfazione me la sono tolta), e sottratti a una vita infelice con le melanzane.
Concordo sulla distinzione del limite dei 35 anni (che rimangono comunque tantissimi, a ben pensarci) fra le melanzane, ma vi invito comunque a valutare il fatto che non è normale, rispetto ad altri paesi, la platea che una donna può in teoria permettersi superata una certa età. Vedo italiane cinquantenni, tutt'altro che fighe, permettersi di poter scegliere e di essere corteggiate, anche da allupati giovani. Una situazione decisamente anomala.

Cosacco
Silver
23/12/2012 | 22:12

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Ho pubblicato due volte, e ora ho cancellato riscrivendoci sopra. I'm sorry :)

Cosacco
Silver
23/12/2012 | 22:11

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La stessa discussione, sotto un'angolatura leggermente diversa, sta prendendo piede quasi in parallelo su quest'altro post http://gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/6272/su-skype-con-unitaliana

Però il tuo post merita di certo un commento. Intanto, condivido in massima parte quanto hai scritto. Nulla di nuovo, per chi conosce le melanzane e si è confrontato con le straniere (perdonate la generalizzazione così estrema, fuori dall'Italia c'è il mondo).
I punti interessanti che hai messo in luce sono, a mio avviso, almeno un paio. Primo: la scelta. La melanzana ha serie difficoltà a scegliere, non è abituata a concentrarsi nella sua "azione", proprio perché tendenzialmente sta su un piedistallo. E qui sta il primo errore dei senzapalle italici: le hanno regalato il piedistallo e si sono prostrati ai suoi piedi. Il verbo "concedere" vi fa pensare qualcosa? "La donna si è concessa". Eh, no, cavolo. La donna ha scelto di fare sesso con me, e mi dovrebbe in definitiva ringraziare se io sono bravo nel soddisfare i suoi desideri (perché spesso loro, inchiodate dal loro piedistallo, non hanno le nostre stesse attenzioni a letto). Perciò, sia per mia esperienza che per le innumerevoli testimonianze raccolte, mi sembra di poter dire che la melanzana non sa "tenersi un uomo" usando appropriatamente il sesso come arma (a meno che non sia davvero follemente innamorata e, comunque sia, le manca quell'attitudine al sesso fatto con femminilità perché certi caratteri non li ha mai assimilati).
E qui mi ricollego al secondo punto. Se lei lascia/viene lasciata, in genere (salvo momentanee depressioni/seghe mentali) ha a disposizione un parco (magari ne fossero solo tre @Dott.Pussy&Cats) di uomini (?) pronti a diventare confidenti, "scaldafiche" (bel termine usato in Toscana), autisti, amici, accompagnatori, ufficiali pagatori, zerbini, telefonisti, cuochi, intrattenitori e saltimbanchi. Tutte funzioni svolte nella speranza di annusare un pò di pelo. Il problema è che di italici pronti a recitare queste commedie ce ne sono troppi. E quindi le probabilità che uno di loro giunga al risultato sono progressivamente in calo. Gli zerbini, in pratica, giocano una folle partita al ribasso, e lei gode al centro di questi intrecci!! Si sente bella, desiderata, sa di non essere mai sola, di avere a volte anche vacanze pagate, sa che non sarà mai sola a casa il sabato o nelle feste comandate. Quindi avrà il tempo per scegliersi il pollo migliore da spennare, salvo dopo un pò annoiarsi e tornare di nuovo sul mercato.
Già, perché è qui il problema: in Italia - salvo casi estremi - una donna continua ad avere "mercato" laddove in altri paesi una donna sarebbe già stata rottamata. La melanzana, sapendo che fino a 55 anni sarà sempre desiderata, ha solo da tenere in conto il suo orologio biologico per fare un figlio, non certo la sua bellezza che sfiorisce.
Fateci caso (fatte salve le dovute eccezioni): in caso di separazione o divorzio, chi ha più facilità nel rifarsi una vita? E chi invece in genere ne esce con le ossa spezzate, non solo a livello economico? Se vivete in Italia, sapete già la risposta.

Cosacco
Silver
23/12/2012 | 21:37

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@Ussaro77 @longjohnsilver (bel nick, da L'Isola del Tesoro ;) )
"sai il russo?" да, конечно ma sto migliorando ancora e conto di fare un bel passo avanti nei prossimi mesi. Il russo è una lingua difficile (e questo è un bel deterrente contro i pappagalli, basta uscire fuori Mosca e SPB), e soprattutto mi ci sto impegnando seriamente con la grammatica e quindi la scrivo (e leggo) anche benino (cosa da non sottovalutare nella vita pratica nella Grande Madre Russia).
Io ci starei per il viaggio, ma tre o quattro saremmo troppi. Non me ne vogliate, ma capite che se si vuole giocare bene la partita, al massimo servono due punte. ;)

Per le melanzane, rimane il solito discorso che può essere poi inquadrato da mille angolature: sono inadeguate, e sono quotate su un mercato completamente "drogato". Come i mutui subprime americani (e chi conosce la storia, si rende conto delle inquietanti analogie...). Il problema è che questa bolla non può scoppiare fragorosamente come quella dei mutui, per il discorso che ho già esposto in questo stesso topic e che riassumo nei punti fondamentali (perdonatemi se mi ripeto):
"Purtroppo non credo che le melanzane vadano in massa dietro ai nuovi ricchi. Vi spiego perché (oltre al fatto basilare che non parlano le lingue): hanno ancora parecchio da spolpare qui. Oltre al 10% di famiglie che possiede gran parte d'Italia, ci sono ancora molte persone con ricchezze "nascoste" in capitali scudati e immobili. Ancora molti polli, quindi". [...] "Per le melanzane di basso rango, ci sono ancora abbastanza zerbini pronti a indebitarsi, ad accoltellarsi, a far a pugni semplicemente per mancanza di opportunità. L'Italia è in gran parte insediata nelle province e, a parte le eventuali "interferenze" di rumene e qualche moldava, i giochi si fanno ancora fra italiani/e (specialmente al Sud. Situazione differente nel Nord-Est. Ma vado off-topic). Infine, qualche italiana che sa le lingue, si sistema volentieri con inglesi e americani (ancora percepiti come ricchi). Siamo a percentuali basse, ma esistono".
Detto questo, qualcosa si muove anche in questo paese di morti di figa. Ma ne riparleremo più approfonditamente, anche se noi siamo una testimonianza vivente di "resistenza attiva" ad una vita da zerbini/pappagalli/polli spennati che le melanzane vorrebbero imporci ;)

Infine, mi permetto di ricordarvi qualcos'altro che contraddistingue da chilometri le nostre melanzane: la patetica borsa Luis Vitton :D . Un vero must per la cessa italica, che non vi rinuncia mai per non perdere il treno dell'omologazione tanto gettonato in questa nazione.

Cosacco
Silver
23/12/2012 | 10:00

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@mrtwenty diciamo pure che tutti i soggetti sono funzionali a qualcosa, ivi compreso il far girare l'economia... ;) in questo senso, sono gli schiavi moderni. Mi viene da ridere che nella società e nell'epoca della libertà, ci siano così tanti "schiavi" e forse mai come oggi la parola libertà possa davvero significare così tanto e così poco (scusate se sono andato off-topic).
@StefanoMilan Non parliamo di questi soggetti, a molti dei quali andrebbe tolto il passaporto e non andrebbe fatta la carta d'identità valida per l'espatrio...

Cosacco
Silver
23/12/2012 | 09:53

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@Ussaro77 Anche se ultimamente mi muovo sempre più in solitaria, ci sto a organizzare un GT culturale (ma tutto free ;) ). Non sono un fanatico dei musei, ma a volte riservano sorprese interessanti.... ;) proprio in termini di gnocca... ;)
E qui si si torna al solito, amaro discorso: fuori dai confini nazionali (con sfumature diverse da paese a paese), le donne hanno profondi interessi culturali, sono incentivate a farlo, vengono educate in questa direzione, c'è una tendenza alla riflessione e all'introspezione quasi sconosciute in Italia (salvo le dovute eccezioni, è davvero poco comune trovare una strafiga italiana in un museo).

Cosacco
Silver
22/12/2012 | 13:12

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@Sensei_2 Ti credo che ti siano brillati gli occhi :) ... come fai a raccontare quell'adrenalina da cabina telefonica a un 20enne? Quel correre il pomeriggio appena squillava il telefono "E' per me, non rispondete!!!"? E quando ti arrivava una lettera, quante emozioni nel vedere quella busta chiusa? Hai centrato il punto: noi puntavamo alla sostanza, e non solo la gnocca in quanto tale. Cioè eravamo (e siamo) capaci di focalizzarci sul nostro obiettivo, lavorandocelo bene, offrendo la sostanza dei rapporti umani.
Se ci pensi, e se ci pensate tutti, internet ha allontanato le persone, ha "falsificato" i rapporti, creando false percezioni. A molti 25enni gasati da una melanzana che gli ha dato l'amicizia su FB ho spesso chiesto: "E ora? Credi di aver raggiunto un traguardo? Quella ha la fila di cavalieri zerbini e allupati, tu sei solo un numero!!". Se non c'è riscontro reale, dal vivo, sono tutte cazzate. La storia mi ha sempre dato ragione.
A meno che (qui sta l'eccezione) la tecnologia non venga usata ex post per mantenere o continuare le comunicazioni o anche per chiudere, a stretto giro di posta, la partita. Altrimenti, e in Italia il fenomeno è molto accentuato, la comunicazione da social network diventa fine a se stessa, per il narcisismo della melanzana di turno.
@mrtwenty Quoto la fotografia socio-economia che hai fatto. E' tutta una finzione, e i polli non sanno di star consumando più di quanto producono (quando c'è, si mangiano il patrimonio di famiglia). Lavorano in una ruota infernale, credendo che tutto questo porterà un vantaggio in termini di gnocca. Se fossero più freddi, più razionali, comprenderebbero che il gioco non vale la candela. Ma, in un perverso meccanismo da sindrome di Stoccolma, sono ben felici non solo di collaborare con l'aguzzino (e fin qui è la sindrome), ma anche di combattere per quella causa (un materialismo fine a se stesso, un mostrar le piume tanto inutile quanto costoso...).

Cosacco
Silver
22/12/2012 | 12:56

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@Roy Quoto su tutta la linea. Sappiamo bene, noi che ci siamo confrontati seriamente, che la finzione italiana e tutte le menate sono un triste pedaggio fatto pagare agli uomini nel paese occidentale in cui il rapporto è maggiormente squilibrato con le donne.
Ma ritorna il mito della caverna di Platone. Chi non è mai veramente uscito (ripeto, se qualche pappagallo sta leggendo, sappia che quei viaggi low cost verso Est, quell'andare in branco in discoteca, quell'ululare a qualsiasi essere femminile, quel vantarsi di scopate mai avvenute, quell'esibizione "cafonal" di oggetti buoni per le melanzane NON significano "aver viaggiato", aver conosciuto l'Est. E se mai trovate una disperata cessa ubriaca che ve la offre in una discoteca, non significa che le estiche siano facili), non sa di cosa si parla. E' un dialogo fra sordi.
Per gli altri, i veri viaggiatori, è musica suadente, è miele, è ricordi di esperienze indimenticabili, di piaceri mai assaporati.
@Ussaro77 E anche io potrei citarti tanti casi di donne bellissime che sapevano unire sesso e cultura, kamasutra e Puskin, femminilità e stile, dolcezza e Balzac. Oppure poter parlare, dopo una sana sgroppata, di storia e antropologia, di caratteri nazionali e di grandi capitali europee...

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 22:41

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A mio avviso, l'analisi di @mrtwenty (senza voler entrare in pieno nei dettagli economici) coglie perfettamente un punto: la spensieratezza di quegli anni (basta risentirsi le canzoni). Ero piccolo negli anni '80, ma l'onda lunga arrivata fino ai primi anni '90 la ricordo benissimo. E la percezione della crisi economica, in un paese materialistico come il nostro, ha fra le sue conseguenze proprio la perdita di quella gioia nelle relazioni, quel fare sesso per il piacere di farlo e senza avere tornaconti (perché la percezione della crisi ha "incattivito" i rapporti, è sotto gli occhi di tutti).
@corganish il cellulare e internet, se da un lato hanno facilitato le comunicazioni, dall'altro hanno rincoglionito i ragazzi facendogli perdere quel gusto del "proibito". Mi spiego: era una bella palestra (e richiedeva inventiva) riuscire a combinare da teenager un appuntamento al Sud. Si usciva per andare alla cabina telefonica, se rispondeva il padre si riattaccava, se era la madre si diceva una bugia ("sono un amico"), finché parlando metà in codice, metà in slang, si riusciva a fissare.
Quando si adocchiava una tipetta, bisognava aspettare il sabato, trovare il modo di farsela presentare, lunghi appostamenti, momenti in cui ci si giocava il tutto per tutto sulla strada. E non erano ammesse repliche o errori. Chi ha vissuto quegli anni, sa cosa intendo. Per i giovanissimi potrebbe sembrare fantascienza. Ad ogni modo, era richiesta una grande capacità relazionale, bisognava saper stare sulla scena. Non c'era FB, chat, "mi piace", non c'era uno schermo a fare da filtro. Poi bisogna sempre considerare che tutte queste fatiche erano per le melanzane, quindi i risultati potevano essere frustranti... :-S :-S :-S però, quando c'era l'eccezione italiana o la bella straniera, allora si decollava... ;)
Detto questo, fuori dalla retorica della nostalgia, c'erano anche belle soddisfazioni, rapporti forti e duraturi, c'era una forte voglia di stare insieme, anche senza tornaconti. Cosa che oggi, negli under 20 non vedo così preponderante.

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 22:01

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@longjohnsilver Il punto sta in ciò che dici all'inizio: "cose verissime che solo chi conosce un minimo l'est può condividere". Detto questo, poi può parlare solo chi ha potuto veramente conoscere (appunto almeno un minimo, non sicuramente con viaggi pappagallo-style in gruppi da 49 maschi allupati) queste eccezionali realtà dal punto di vista umano. Polonia (in gran parte) e Repubblica Ceca (come anche la Slovacchia) fanno in realtà parte della regione meglio definita come Mitteleuropa. Ma le melanzane e i pappagalli che ne sanno? Non sanno che Kafka è nato a Praga (vabbè, non sanno nemmeno chi è Kafka, ma sorvoliamo ;) ) e che i paesi sopracitati appartenevano all'Impero austro-ungarico (la Polonia però non tutta).
Poi c'è un altro punto che tu hai giustamente ribadito: la femminilità. Un insieme di caratteristiche troppo lungo da elencare, troppo riduttivo descrivere, troppo bello vivere (come controparte maschile).

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 01:05

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Dimenticavo. Le italiane (pochissime) che hanno conosciuto davvero le donne dell'Est, non parlano del tema "soldi" (sanno che il bue non può dire all'asino "Cornuto!"), le temono seriamente come avversarie e c'è anche chi mi ha confessato: "Contro una slava, con la sua carica di femminilità e sensualità, non c'è storia". E parlo di belle donne, anche per gli standard italiani...
Ah, ecco... quando ero fidanzato con donne nordeuropee decisamente più ricche della media italiota, sapete cosa dicevano le melanzane per screditarle? "Ma le tedesche non si lavano, non si depilano". Falso, ovviamente. "Ma le scandinave sono facili a letto!". No, sono semplicemente più dirette. "Le inglesi non sanno cucinare!". Vero, ma a me che me ne frega? Mica ci devo mangiare sulla gnocca...

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 00:53

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@HBS le italiane sono delle cortigiane, pronte a vendersi al miglior offerente. E chi paga i suonatori decide anche la musica. Noi italiani non siamo più capaci di decidere la musica, e - condizionati da mamme troppo presenti - finiamo per credere che tutte le donne siano potenzialmente buone come le nostre madri. Errore mortale.
Gli arabi e, in misura maggiore, i russi sono privi di questi "complessi" di carattere culturale. Le melanzane lo fiutano subito, e si adeguano. Da autentico popolo colonizzato.

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 00:45

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Discussione interessante, e potenzialmente infinita. Uno degli argomenti usati per delegittimare qualcun altro è sempre proiettare su questa persona qualcosa dei propri peggiori timori. Facendolo, però, si lascia scoprire anche una parte della propria personalità. E' quello che fanno le melanzane tacciando di materialismo le estiche.
E' dal 1990 che sento questa storia delle donne dell'est povere a caccia del pollo. Se in alcuni casi, a quei tempi, è davvero successo, ciò era anche una conseguenza di una repressione durata 50 anni. Passata la prima ondata, poi, la situazione ha preso contorni di normalità.
Una donna dell'est (non finirò mai di scusarmi per questa generalizzazione banale: l'est è immenso, e i popoli slavi hanno variazioni significative fra loro, al netto dei caratteri comuni) negli ultimi anni ha conosciuto un benessere conquistato passo a passo, mai garantito da papà e mamma, dalla casa/pensione della nonna o dai soldi del pollo del paesello. Ma come fai a spiegare a una melanzana che una donna dell'est viaggia anche da sola, impara le lingue, è curiosa del mondo e della vita e si guadagna tutto giorno per giorno, e anche con una certa allegria e vitalità?
@Ussaro77 @HBS Putroppo non credo che le melanzane vadano in massa dietro ai nuovi ricchi. Vi spiego perché (oltre al fatto basilare che non parlano le lingue): hanno ancora parecchio da spolpare qui. Oltre al 10% di famiglie che possiede gran parte d'Italia, ci sono ancora molte persone con ricchezze "nascoste" in capitali scudati e immobili. Ancora molti polli, quindi. Certo, il ruspante cinese integrato non se lo fanno scappare. Tanto, a quel punto si sarà anche lui "italianizzato" (chi può vada a Prato a vedere: già 10 anni fa i cinesi "pratesi" arrogantelli scarrozzavano un po' di troiette del posto in mercedes).
Per le melanzane di basso rango, ci sono ancora abbastanza zerbini pronti a indebitarsi, ad accoltellarsi, a far a pugni semplicemente per mancanza di opportunità. L'Italia è in gran parte insediata nelle province e, a parte le eventuali "interferenze" di rumene e qualche moldava, i giochi si fanno ancora fra italiani/e (specialmente al Sud. Situazione differente nel Nord-Est. Ma vado off-topic). Infine, qualche italiana che sa le lingue, si sistema volentieri con inglesi e americani (ancora percepiti come ricchi). Siamo a percentuali basse, ma esistono.
Dunque, chi è quella che pensa ai soldi?

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 00:14

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@Ussaro77 Grazie mille :) Si vede proprio che militiamo nello stesso esercito, quello imperialista dello Zar ;) e siamo abituati alle grandi cavalcate nella steppa (beh, la metafora è stata troppo invitante...) :D

Cosacco
Silver
21/12/2012 | 00:10

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Grazie a tutti GT per la vostra gentile e calorosa accoglienza. Spero davvero di dare il mio contributo, seppur molto più frammentario di tanti GT con esperienza da vendere. E magari potrei anche farmi qualche amico... in Italia tanti parlano e vogliono la gnocca, ma poi - terrorizzati dalle melanzane - si comportano nei fatti come dei conigli, e non sanno affrontare/gestire situazioni di gnocca al di fuori dei loro giretti. La gnocca è una passione autentica, non è l'hobby della domenica!
@DrMichaelFlorentine Permettimi la citazione: "Gli uomini passano le idee restano" (Giovanni Falcone). Se poi le idee sono spiegate bene, magari entrano anche in qualche zucca non ancora completamente svuotata. Perché ancora oggi c'è chi continua (in verità sempre meno) a leggere i classici latini e greci e via dicendo? Grazie ancora per il tuo contributo!

Cosacco
Silver
20/12/2012 | 09:11

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@StefanoMilan
Figurati se vado dietro alle italiane... è dalla metà degli anni '90 che, dopo aver scoperto cosa si cela oltre confine, le ho mollate (e quelle melanzane che mi sono capitate sono state sempre uno sbaglio, un errore di percorso: alla fine sono tutte tarate, complessate e non reggono il confronto con le donne nordeuropee, per non parlare di quelle dell'est - maestre di femminilità e sensualità).
Ti quoto in pieno sull'intelligenza delle donne dell'est e sul loro avere tre marce in più rispetto alle melanzane.
Non sono purtroppo d'accordo sul discorso delle 30enni italiane. Mi spiego: da quanto vedo io, sebbene diventi sempre più difficile farsi sposare (anche se zerbino e allupato, l'uomo medio italico si comincia a fare qualche conto...), le melanzane che superano i 30 - anche se cesse - trovano sempre molto facilmente un uomo se lo vogliono. Questo è il problema. Sono d'accordo sul fatto che dovrebbe essere l'uomo ad avere il coltello dalla parte del manico, ma anche dopo i 30 gli italioti continuano a essere i soliti zerbini.
Facci caso: in giro ci sono battaglioni di donne separate con figli a carico che cercano attivamente un pollo che le mantenga. Per quanto vedo nel Centro-Sud (le zone nelle quali vivo attualmente), questa ricerca è nella maggioranza dei casi fruttuosa. Addirittura vedo ultra 40enni che non hanno problemi ad avere partner anche più giovani disposti a mantenere loro e la prole (e parlo di donne che nell'Est non le guarderebbero neanche i cani). Non so al Nord, e specificatamente a Milano (dove pure ho vissuto), come sia la situazione adesso.

Cosacco
Silver
20/12/2012 | 01:04

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Questa analisi - assolutamente veritiera - ricordo di averla già letta qualche anno fa, e probabilmente proprio su seduction.net. Cosa aggiungere? Che mi sembra che solo in questo paese di allupati una donna creda di essere ancora desiderabile a 50 anni e oltre. Pensateci: a quell'età spesso qui in Italia si sentono ancora fighe, e spesso hanno gli atteggiamenti di una ragazzina (non sto contestando le Milf, attenzione). Ciò che non va bene è questa "eterna" possibilità di scelta che è contro il ciclo naturale.
Russe, rumene, ceche si sparano le loro cartucce da giovani, perché d'altronde la bellezza non è una qualità eterna... un russo giovane tendenzialmente non guarda una donna che ha passato una certa età. Sa di poter contare su un parco di gran lunga superiore, e oltretutto molto attivo. Che se ne fa di una "vecchia"?
Infatti, molte donne che hanno superato gli "anta" - magari anche con figli a carico - vengono in Italia, dove in un tempo relativamente breve si rifanno una vita con un uomo piacente e benestante. Siamo il paese delle opportunità (per le donne). Una sorta di american dream al contrario.

Cosacco
Silver
20/12/2012 | 00:50

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Il fatto che questo post sia stato così discusso e sviscerato è un sintomo del malessere profondo dei rapporti fra uomo e donna in questo paese. Quoto in pieno @wlf2011 che ha colto – in uno degli ultimi commenti – alcuni punti decisamente interessanti.
Quando le melanzane citano – nel loro eterno “chiagne e fotte” sulla parità – i paesi scandinavi (se ancora li citano...), bisognerebbe loro ricordare che laddove le donne comandano e decidono in via ufficiale, questo comporta per loro anche responsabilità ben precise (correggetemi se sbaglio).
In Italia, al contrario, il potere (e soprattutto il fica-power – copyright by Massimo Fini) passa attraverso le cosce delle donne, che condizionano pesantemente i partner nelle loro scelte senza mai prendersi le responsabilità. Quindi, se le cose vanno bene, è merito della donna. Quando vanno male, la colpa è dell’uomo.
Vi siete resi conto – e perdonatemi il riferimento alla brutale attualità – che la stragrande maggioranza delle persone che si sono suicidate a causa della crisi sono di sesso maschile? Vi siete chiesti il perché? E io dovrei lavorare e sudare per essere continuamente sotto ricatto di una melanzana, che minaccia la separazione e il conseguente mantenimento? No, grazie. Le melanzane possono morire zitelle, per quanto mi riguarda.

Cosacco
Silver
20/12/2012 | 00:45

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Buona sera a tutti,
permettetemi qualche riga per presentarmi, come si conviene ad un nuovo marinaio appena arrivato. Ho superato i 30, vivo e lavoro in Italia (ahimè…) ma ho soggiornato per qualche periodi all’estero per motivi di studio. Ho viaggiato abbastanza in tutta Europa per mantenere la rete delle mie relazioni con l’altro sesso e ogni viaggio mi ha arricchito (riservandomi a volte sorprese inaspettate). Ho sempre evitato luoghi turistici e, soprattutto, le orde di italici allupati pronti a fiondarsi su qualsiasi cosa avesse sembianze femminili (ha ragione chi ha qui scritto che andrebbero bruciati i passaporti).

Vi seguo da un bel po’, mi interessa tutto quello che riguarda il mondo “free” (ma presto particolare attenzione alle dinamiche “indipay”: talvolta il confine è labile, ma finora sono stato sempre molto fortunato) e soprattutto ho apprezzato e appoggiato silenziosamente le lunghe discussioni contro le italiche melanzane e contro gli zerbini e i pappagalli (che regolarmente si presentano sul forum con domande “dove si può avere la migliore gnocca senza nessun impegno?”, “in quali posti le donne aspettano a gambe aperte gli italiani senza chiedere una lira?” e altre assurdità simili, ben presto cassate dagli utenti intelligenti del forum). Anche a causa di queste tipologie di soggetti questo paese è arrivato in questa situazione semi-terminale. E la crisi economica non fa altro che peggiorare lo stato dei rapporti uomo-donna.

Spero di potervi offrirvi anche il mio umile contributo nella vostra quotidiana “battaglia” contro l’omologazione verso la quale spinge questo paese.

Desidero infine ringraziare quanti hanno contribuito, con discussioni di alto livello, a farmi capire che non ero da solo in questa battaglia (ultradecennale, ma qualcuno l’ho salvato e di ciò vado fiero) contro le melanzane e contro un sistema pesantemente finto e viziato. Non li cito perché sarebbero troppi (e alcuni di loro sono stati successivamente bannati).
Faccio solo un’eccezione, dal momento che un plauso speciale va a @DrMichaelFlorentine. Con tutto il rispetto per altri utenti, molti dei suoi interventi hanno dimostrato una capacità di ragionamento, introspezione e divulgazione al di sopra della pur alta media.

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