@stunned84 said:
Non capiró mai la gente che fa 10000km per trombarsi una con la pelle (semi) bianca e gli occhi azurri (finti) in Thai..bah..misteri della fede..senza offendere nessuno eh? Parere personale!
A me piaccino con la pelle scura, molto scura e occhi neri come la notte. Le slavate me le trombo qui.
Perchè Pattaya a molti di noi piace così tanto? Perchè quelli che non ci sono mai stati non potranno mai capirlo? Ecco provo a descriverla.
A Pattaya abbiamo la possibilità di essere chi vogliamo, noi stessi o molto di più, abbiamo la possibilità di essere apprezzati, di essere amati per un minuto, di sentirci diversi, per un attimo.
Pattaya è un luogo dell’anima, un luogo che paragono ad un inferno Dantesco senza uscita, i paragoni da fare sono molti. La divina Commedia è un poema allegorico e didascalico.
Pattaya è una città fortemente allegorica, così come è allegorico il poema dantesco. Le allegorie di Pattaya sono moltissime e sono nell’aria. Ogni avvenimento non è casuale, ma accade per una sua logica ben precisa. Le ragazze in quantità industriale, disponibili a qualsiasi prezzo ed a qualsiasi ora, ci ricordano le illusioni, ebbene si perché danno un piacere momentaneo, illusorio ed effimero, lungi da quelli che sono i valori capisaldi della nostra vita, ma questa illusione ci piace, ci piace talmente tanto da non riuscire a rinunciarci, cos’ come l’uomo non riesce a rinunciare alle proprie illusioni, un esempio? La religione, la figura di Dio, una semplice illusione per sfuggire alla paura dell’ignoto. Così come l’uomo in generale rifugge le negatività con cure palliative, così noi ci rifugiamo in questo oceano di ragazze, illusorie, effimere; c’è poco da scherzare molte di loro rimangono a Pattaya anche per periodi brevi della propria vita, quindi sono li in quel momento per regalarci un illusione e sparire successivamente. In tali momenti si apprende appieno il nostro essere transeunti, ed ecco un’altra grandissima allegoria. L’allegoria di come noi siamo transeunti e di come sia passeggiare la felicità, ebbene questa esiste, esiste nel preparare una serata, esiste nell’avere una donna bellissima, esiste magari innamorandosi, ma poi quel maledetto taxi verso l’aeroporto ti riporta alla dura realtà, relegando quando accaduto al novero dei momenti di gloria dell’esistenza. Pattaya tra le altre cose per l’uomo che vi mette piede rappresenta senz’altro una nuova occasione, un nuovo inizio e porta quindi con sé l’allegoria del viaggio e della rinascita, e del suo potere salvifico e benefico. Questa capacità la città non la perde mai, perché ogni viaggio ha la capacità di essere una storia a sé, scollegato dal precedente, in una logica di rinnovamento continuo e di continuo reinventarsi. Ogni giorno lì avrà io sapore del viaggio, il sapore della novità e della nuova avventura, ogni giorno inoltre per noi rappresenta la possibilità di lasciarsi alle spalle senza rimpianti e con la testa leggera, quello che è accaduto il giorno precedente.
Allegoricamente prendo in prestito uno dei concetti della filosofia buddhista : l’eterno presente. Secondo la filosofia Buddhista, noi uomini dobbiamo sforzarci di vivere il presente, senza farci ossessionare dalle ombre del passato o dagli ologrammi, proiezioni del futuro. Ebbene Pattaya simboleggia anche questo l’eterno presente.
Ma Pattaya non è solo allegorica è anche soprattutto didascalica, è didascalica perché in tutto quello che succede c’è una lezione da apprendere, sulle donne, sull’amore, sulla vita, insomma su tutto. Le lezioni sono talmente tante che mi ci perderei ad elencarle tutte, vorrei ritornare su una in particolare che per me rappresenta un passaggio obbligato nella formazione all’ars amatoria di ciascun uomo.
A Pattaya abbiamo la possibilità di uscire e parlare con una qualsiasi delle bellissime donne che affollano i nostri locali, corteggiarle con un po’ di charm e di savoir faire, accordarle con discrezione la somma pattuita, ed a quel punto si può passare con loro una serata spettacolare, fatta di danze nel locale e sotto le coperte. Dopo una notte del genere in cui ci sentiamo super uomini, in cui ci sentiamo conquistatori, in cui abbiamo avuto al nostro fianco una donna tra le più belle di Pattaya e di tutta la Thailandia, la donna in questione torna alla sua vita, alle sue occupazioni e la stessa cosa anche noi. Tuttavia è molto facile rimanere storditi da una donna che ci fa passare serate del genere, la sera successiva noi ci rechiamo magari allo stesso locale, ovviamente, ma ancora storditi dal ricordo della donna bellissima della sera prima, un ragazzetto appena sbarcato a Pattaya son sicuro che non sarebbe capace di togliersela dalla testa. Proprio in questo momento però vediamo la nostra bellissima musa con un altro, magari più brutto di noi, magari più bello di noi. In quel momento scatterebbe di certo un po’ di gelosia, un po’ di dolore, ma attenzione, quelle sensazioni sono altamente istruttive, non è accaduto nulla di diverso da ciò che accade in una relazione, vivi momenti bellissimi, perdi la testa e poi un giorno ti svegli e la tua lei è nella braccia di un altro. Pattaya quindi con queste semplici dinamiche quotidiane diventa una palestra, in cui abituarci a queste cose. Ma Pattaya insegna anche a non darsi mai per vinti e a non disperare mai, poiché nonostante la nostra lei della sera prima sia impegnata, noi anche possiamo guardarci intorno e magari trovare qualcosa di meglio, anzi qualcosa che sicuramente sarà meglio; ma questo purtroppo non vale nella vita, questo accade solo e soltanto a Pattaya.
Le didascalie di questa città sono migliaia e dovrei scrivere un libro per elencarne alcune, fatto sta che a Pattaya c’è davvero molto da imparare.
Nei giorni a casa si ha l’occasione per riflettere su tutto quanto accaduto, si ha molto tempo per farlo. LA vita a casa in effetti è esattamente il contrario di quella che si fa lì, il tempo per riflettere non manca, ed è un elemento positivo, visto che consente di rimettere insieme i pezzi del puzzle e quindi trarne beneficio e vantaggio. Durante le riflessioni purtroppo si prende anche atto che ormai la tua anima appartiene a quel posto, quel posto è dentro di te, talmente tanto in profondità che non puoi stare nemmeno un giorno senza pensarci, senza sprecare almeno un minuto del tuo tempo a pensare, a parlare con qualcuno o a ricordare i bei momenti. Fortunatamente però non c’è sempre tempo per pensare al viaggio precedente, ma si pensa sempre a quello futuro, al prossimo, si ci organizza mentalmente un bel po’ di cose da fare, ma puntualmente queste cose non vengono fatte, ma ne vengono fatte moltissime altre.
Tutto questo ed altro ancora è Pattaya per me, mi stavo giusto chiedendo se la mia concezione è lobtana dagli amici del forum
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io.tu.e.le.rose
Gold
MILANO | 36-50
05/11/2018 | 08:41
3
ciao io presente ma preferisco farmi i cazzi miei
laiser
Silver
28/07/2018 | 17:49
2
A me piaccino con la pelle scura, molto scura e occhi neri come la notte. Le slavate me le trombo qui.
scarface93
Newbie 18-25
23/05/2018 | 13:41
5
Perchè Pattaya a molti di noi piace così tanto? Perchè quelli che non ci sono mai stati non potranno mai capirlo? Ecco provo a descriverla.
A Pattaya abbiamo la possibilità di essere chi vogliamo, noi stessi o molto di più, abbiamo la possibilità di essere apprezzati, di essere amati per un minuto, di sentirci diversi, per un attimo.
Pattaya è un luogo dell’anima, un luogo che paragono ad un inferno Dantesco senza uscita, i paragoni da fare sono molti. La divina Commedia è un poema allegorico e didascalico.
Pattaya è una città fortemente allegorica, così come è allegorico il poema dantesco. Le allegorie di Pattaya sono moltissime e sono nell’aria. Ogni avvenimento non è casuale, ma accade per una sua logica ben precisa. Le ragazze in quantità industriale, disponibili a qualsiasi prezzo ed a qualsiasi ora, ci ricordano le illusioni, ebbene si perché danno un piacere momentaneo, illusorio ed effimero, lungi da quelli che sono i valori capisaldi della nostra vita, ma questa illusione ci piace, ci piace talmente tanto da non riuscire a rinunciarci, cos’ come l’uomo non riesce a rinunciare alle proprie illusioni, un esempio? La religione, la figura di Dio, una semplice illusione per sfuggire alla paura dell’ignoto. Così come l’uomo in generale rifugge le negatività con cure palliative, così noi ci rifugiamo in questo oceano di ragazze, illusorie, effimere; c’è poco da scherzare molte di loro rimangono a Pattaya anche per periodi brevi della propria vita, quindi sono li in quel momento per regalarci un illusione e sparire successivamente. In tali momenti si apprende appieno il nostro essere transeunti, ed ecco un’altra grandissima allegoria. L’allegoria di come noi siamo transeunti e di come sia passeggiare la felicità, ebbene questa esiste, esiste nel preparare una serata, esiste nell’avere una donna bellissima, esiste magari innamorandosi, ma poi quel maledetto taxi verso l’aeroporto ti riporta alla dura realtà, relegando quando accaduto al novero dei momenti di gloria dell’esistenza. Pattaya tra le altre cose per l’uomo che vi mette piede rappresenta senz’altro una nuova occasione, un nuovo inizio e porta quindi con sé l’allegoria del viaggio e della rinascita, e del suo potere salvifico e benefico. Questa capacità la città non la perde mai, perché ogni viaggio ha la capacità di essere una storia a sé, scollegato dal precedente, in una logica di rinnovamento continuo e di continuo reinventarsi. Ogni giorno lì avrà io sapore del viaggio, il sapore della novità e della nuova avventura, ogni giorno inoltre per noi rappresenta la possibilità di lasciarsi alle spalle senza rimpianti e con la testa leggera, quello che è accaduto il giorno precedente.
Allegoricamente prendo in prestito uno dei concetti della filosofia buddhista : l’eterno presente. Secondo la filosofia Buddhista, noi uomini dobbiamo sforzarci di vivere il presente, senza farci ossessionare dalle ombre del passato o dagli ologrammi, proiezioni del futuro. Ebbene Pattaya simboleggia anche questo l’eterno presente.
Ma Pattaya non è solo allegorica è anche soprattutto didascalica, è didascalica perché in tutto quello che succede c’è una lezione da apprendere, sulle donne, sull’amore, sulla vita, insomma su tutto. Le lezioni sono talmente tante che mi ci perderei ad elencarle tutte, vorrei ritornare su una in particolare che per me rappresenta un passaggio obbligato nella formazione all’ars amatoria di ciascun uomo.
A Pattaya abbiamo la possibilità di uscire e parlare con una qualsiasi delle bellissime donne che affollano i nostri locali, corteggiarle con un po’ di charm e di savoir faire, accordarle con discrezione la somma pattuita, ed a quel punto si può passare con loro una serata spettacolare, fatta di danze nel locale e sotto le coperte. Dopo una notte del genere in cui ci sentiamo super uomini, in cui ci sentiamo conquistatori, in cui abbiamo avuto al nostro fianco una donna tra le più belle di Pattaya e di tutta la Thailandia, la donna in questione torna alla sua vita, alle sue occupazioni e la stessa cosa anche noi. Tuttavia è molto facile rimanere storditi da una donna che ci fa passare serate del genere, la sera successiva noi ci rechiamo magari allo stesso locale, ovviamente, ma ancora storditi dal ricordo della donna bellissima della sera prima, un ragazzetto appena sbarcato a Pattaya son sicuro che non sarebbe capace di togliersela dalla testa. Proprio in questo momento però vediamo la nostra bellissima musa con un altro, magari più brutto di noi, magari più bello di noi. In quel momento scatterebbe di certo un po’ di gelosia, un po’ di dolore, ma attenzione, quelle sensazioni sono altamente istruttive, non è accaduto nulla di diverso da ciò che accade in una relazione, vivi momenti bellissimi, perdi la testa e poi un giorno ti svegli e la tua lei è nella braccia di un altro. Pattaya quindi con queste semplici dinamiche quotidiane diventa una palestra, in cui abituarci a queste cose. Ma Pattaya insegna anche a non darsi mai per vinti e a non disperare mai, poiché nonostante la nostra lei della sera prima sia impegnata, noi anche possiamo guardarci intorno e magari trovare qualcosa di meglio, anzi qualcosa che sicuramente sarà meglio; ma questo purtroppo non vale nella vita, questo accade solo e soltanto a Pattaya.
Le didascalie di questa città sono migliaia e dovrei scrivere un libro per elencarne alcune, fatto sta che a Pattaya c’è davvero molto da imparare.
Nei giorni a casa si ha l’occasione per riflettere su tutto quanto accaduto, si ha molto tempo per farlo. LA vita a casa in effetti è esattamente il contrario di quella che si fa lì, il tempo per riflettere non manca, ed è un elemento positivo, visto che consente di rimettere insieme i pezzi del puzzle e quindi trarne beneficio e vantaggio. Durante le riflessioni purtroppo si prende anche atto che ormai la tua anima appartiene a quel posto, quel posto è dentro di te, talmente tanto in profondità che non puoi stare nemmeno un giorno senza pensarci, senza sprecare almeno un minuto del tuo tempo a pensare, a parlare con qualcuno o a ricordare i bei momenti. Fortunatamente però non c’è sempre tempo per pensare al viaggio precedente, ma si pensa sempre a quello futuro, al prossimo, si ci organizza mentalmente un bel po’ di cose da fare, ma puntualmente queste cose non vengono fatte, ma ne vengono fatte moltissime altre.
Tutto questo ed altro ancora è Pattaya per me, mi stavo giusto chiedendo se la mia concezione è lobtana dagli amici del forum
FlautoMagico
Gold
Roma | 36-50
21/12/2017 | 17:35
3
Non ci sono più i propositi per l'anno nuovo di una volta…
passatoredellago
Silver
rimini | 36-50
26/10/2017 | 14:59
1
@CJsnare
@FlautoMagico
Mi vedo la "Boldrini" alzarsi in piedi sulla sedia di montecitorio con in mano già la tassa sul silicone addio gommosità