Il gogo Las Vegas è uno dei bar di più recente apertura nel cuore della zona a luci rosse più famosa di Bangkok: Soi Nana. Particolarità e vantaggio di questo posto è la sua posizione, un po’ anomala. In questo caso infatti siamo direttamente sul soi 4 della Sukhumvit e non dentro il noto, o forse famigerato, Nana Plaza.
Passato qualche mese dall’apertura sono riuscito finalmente a trovare il tempo di dare un’occhiata al suo interno. Quella che segue è l’esperienza all’interno di ciò che posso definire il più “sciatto” gogo bar di soi Nana.
Dove si trova il gogo Las Vegas
La posizione di questo gogo è forse il suo aspetto migliore. Il Las Vegas è infatti il risultato di una lunga ristrutturazione di un vecchio e malandato beer bar posizionato di fronte al Dynasty Inn Hotel. Praticamente siamo letteralmente a pochi passi da Nana Plaza, solo pochi metri dopo Hooters per dare un ulteriore riferimento.
Posizione eccellente quindi con la porta di entrata direttamente sulla strada. Dall’esterno, a parte qualcuno del personale del gogo, non si vede nulla dell’interno. La porta è aperta ma la tenda copre la visuale. Facilissimo da raggiungere e questo penso sia il vantaggio del gogo Las Vegas. Per quanto mi riguarda questo è l’unico reale vantaggio.
Quello che ho visto…
L’interno del locale non è di per sé neanche così male. Lo spazio è stato sfruttato al meglio scegliendo di non realizzare la classica pista ben rialzata come altri gogo ma solo una piccola pedana che si solleva dal pavimento di pochi centimetri. Niente pali cromati ma questa pedana è realizzata con quel pavimento stile disco anni ’70 con dei quadrati in vetro al cui interno sono posizionate delle luci che, tramite uno specchio, forniscono un effetto di profondità alla pedana stessa. Ci mancava giusto Tony Manero con una camicia con il colletto con le punte vistose. La pedana in oggetto è circondata dai divani, da una parte una fila doppia, dall’altra singola. In fondo il bar. Meglio di così non si poteva sfruttare la geometria del locale.
Il soffitto non è alto (rispetto a quelli di altri gogo bar della zona) e in alto sono stati posizionati degli schermi a led. Una realizzazione interessante probabilmente realizzata costruendo dei controsoffitti tali da ricavare lo spazio utile per gli schermi. Questi schermi a led sono posizionati su tutti e quattro i lati della parte del soffitto in corrispondenza della pedana centrale. Schermi lunghi, rettangolari e sui quali scorre incessante una grafica colorata alternata alla scritta del nome del gogo che passa.
Peccato ci sia un errore. O meglio un refuso, segno chiaro della classica sufficienza e poca attenzione ai dettagli tipica dei thailandesi. La scritta che passa recita Las Vagas al posto di Las Vegas.
Ora io so benissimo che gli errori di battitura e i refusi sono bestie infami. I refusi in un testo scritto si mimetizzano bene tra le parole e sono sempre pronti a saltare fuori per infastidire il giusto scorrere di un testo. Ma in questo caso si tratta del nome di una delle città più famose al mondo. Un nome composto da due parole per un totale di 8 lettere. E su queste 8 una è errata. Che roba pessima.
Tuttavia il refuso nel nome è anche il problema minore del tutto. A disposizione nel locale c’erano circa una decina di ragazze. No, non tutte erano ragazze almeno dal punto di vista anagrafico. Diciamo donne. La più magra era sui 65 kg, la più giovane sui 40 anni. Come al solito le ragazze in pedana si alternano, la metà ballano e l’altra metà sono in giro per il locale. Qualcuna ci prova anche a lanciare uno sguardo cercando un po’ di intesa ma che cosa vuoi intendere? Che è meglio cambiare locale?
Oltre al lato estetico discutibile c’è anche poca attitudine. Nel senso: se la bellezza non è il tuo forte e l’età anche avanza almeno punta sul coinvolgimento e sulla simpatia. Quelle che non erano impegnate a dimenarsi sulla pedana erano sedute qua e là. Una, era vicino a me e ho scrutato cosa facesse con il telefono, era impegnata a guardare dei video di ricette su Facebook. Un’altra gironzolava con un vestito rosa che aveva visto giorni migliori e le pantofole della doccia stile anni ’70. Altre parlavano tra di loro totalmente disinteressate a tutto il resto. Solo una pareva cercasse un vero scambio di sguardi ma anche lei non era certo pensabile di poterla pagare. Ma soprattutto una mangiava…
…ma soprattutto ho sentito al gogo Las Vegas
Probabilmente è un caso, spero non si ripeta anche se difficilmente avrò voglia di ricontrollare. Siamo entrati (eravamo in tre) e siamo stati accolti non da delle belle fighe (che proprio non c’erano) ma da un forte odore che, a essere buoni, era un misto di muschio e cuoio ma in realtà era un vero e proprio un odore di merda.
Pungente e aleggiante nell’aria con i ventilatori che diffondevano ulteriormente questo olezzo malefico. Mai sentito un odore così in un bar ma al gogo Las Vegas il tanfo era quasi da svenimento. La causa dell’esalazione veniva dalla ragazza di cui sopra, quella che che mangiava. Non da lei proprio ma da quello che stava ingurgitando. Non le ho chiesto quale finissima delicatezza si stava gustando, il mio olfatto mi ha impedito di avvicinarmi, ma era uno di quei piatti thai immangiabili per una qualsiasi persona dotata di buon senso.
La ragazza stessa a un certo punto ha capito che il suo pasto era oggetto delle nostre critiche, lei evidentemente l’olezzo non lo percepiva avendo abituato sia il suo palato che le sue narici a tale afrore, e quindi dopo qualche minuto, pur non avendolo terminato ha messo questa bomba olfattiva dentro un sacchetto di plastica e chiuso con un nodo, spero ermetico.
Ora, io posso sopportare, mi pare normale, che una addetta ai clienti mangi, anche che lo faccia su uno dei tavoli destinati a loro ma che mangi una roba che impesta tutto il locale mi pare davvero troppo. Non era certo un caso che alcuni clienti, entrati successivamente a noi abbiano lasciato il locale alla velocità della luce nonostante un drink ordinato. Un’esperienza davvero ammorbante…
Qualche ultima considerazione
Per quello che ho visto nella mia veloce visita al gogo Las Vegas c’è una concentrazione di errori colossali. Personale un po’ scazzato, scritte sballate, donne selezionate direttamente dal peggio che si poteva trovare, attitudine poca e interesse ai fatti propri, ambiente che dava realmente l’idea di disordine e menefreghismo e non ultima quella che mangiava, su uno dei tavoli destinati ai clienti, una roba dall’odore insopportabile.
Per chi vuole sapere come NON si gestisce un locale del genere ecco servito il gogo Las Vegas, o meglio Las Vagas…
Anche se gnocca quando le vedo mangiare quei loro intrugli di pesce puzzolentissimi mischiati a chissà che cosa mi tolgono qualsiasi tipo di appetito.
Una volta barfinai una poi prima di andare in hotel ha voluto fermarsi in una di queste baracche e alla fine ho dovuto chiederle di lavarsi i denti
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sexybangkok
29/04/2025 | 10:12
Bangkok
Moderatore
Il gogo Las Vegas è uno dei bar di più recente apertura nel cuore della zona a luci rosse più famosa di Bangkok: Soi Nana. Particolarità e vantaggio di questo posto è la sua posizione, un po’ anomala. In questo caso infatti siamo direttamente sul soi 4 della Sukhumvit e non dentro il noto, o forse famigerato, Nana Plaza.
Passato qualche mese dall’apertura sono riuscito finalmente a trovare il tempo di dare un’occhiata al suo interno. Quella che segue è l’esperienza all’interno di ciò che posso definire il più “sciatto” gogo bar di soi Nana.
Dove si trova il gogo Las Vegas
La posizione di questo gogo è forse il suo aspetto migliore. Il Las Vegas è infatti il risultato di una lunga ristrutturazione di un vecchio e malandato beer bar posizionato di fronte al Dynasty Inn Hotel. Praticamente siamo letteralmente a pochi passi da Nana Plaza, solo pochi metri dopo Hooters per dare un ulteriore riferimento.
Posizione eccellente quindi con la porta di entrata direttamente sulla strada. Dall’esterno, a parte qualcuno del personale del gogo, non si vede nulla dell’interno. La porta è aperta ma la tenda copre la visuale. Facilissimo da raggiungere e questo penso sia il vantaggio del gogo Las Vegas. Per quanto mi riguarda questo è l’unico reale vantaggio.
Quello che ho visto…
L’interno del locale non è di per sé neanche così male. Lo spazio è stato sfruttato al meglio scegliendo di non realizzare la classica pista ben rialzata come altri gogo ma solo una piccola pedana che si solleva dal pavimento di pochi centimetri. Niente pali cromati ma questa pedana è realizzata con quel pavimento stile disco anni ’70 con dei quadrati in vetro al cui interno sono posizionate delle luci che, tramite uno specchio, forniscono un effetto di profondità alla pedana stessa. Ci mancava giusto Tony Manero con una camicia con il colletto con le punte vistose. La pedana in oggetto è circondata dai divani, da una parte una fila doppia, dall’altra singola. In fondo il bar. Meglio di così non si poteva sfruttare la geometria del locale.
Il soffitto non è alto (rispetto a quelli di altri gogo bar della zona) e in alto sono stati posizionati degli schermi a led. Una realizzazione interessante probabilmente realizzata costruendo dei controsoffitti tali da ricavare lo spazio utile per gli schermi. Questi schermi a led sono posizionati su tutti e quattro i lati della parte del soffitto in corrispondenza della pedana centrale. Schermi lunghi, rettangolari e sui quali scorre incessante una grafica colorata alternata alla scritta del nome del gogo che passa.
Peccato ci sia un errore. O meglio un refuso, segno chiaro della classica sufficienza e poca attenzione ai dettagli tipica dei thailandesi. La scritta che passa recita Las Vagas al posto di Las Vegas.
Ora io so benissimo che gli errori di battitura e i refusi sono bestie infami. I refusi in un testo scritto si mimetizzano bene tra le parole e sono sempre pronti a saltare fuori per infastidire il giusto scorrere di un testo. Ma in questo caso si tratta del nome di una delle città più famose al mondo. Un nome composto da due parole per un totale di 8 lettere. E su queste 8 una è errata. Che roba pessima.
Tuttavia il refuso nel nome è anche il problema minore del tutto. A disposizione nel locale c’erano circa una decina di ragazze. No, non tutte erano ragazze almeno dal punto di vista anagrafico. Diciamo donne. La più magra era sui 65 kg, la più giovane sui 40 anni. Come al solito le ragazze in pedana si alternano, la metà ballano e l’altra metà sono in giro per il locale. Qualcuna ci prova anche a lanciare uno sguardo cercando un po’ di intesa ma che cosa vuoi intendere? Che è meglio cambiare locale?
Oltre al lato estetico discutibile c’è anche poca attitudine. Nel senso: se la bellezza non è il tuo forte e l’età anche avanza almeno punta sul coinvolgimento e sulla simpatia. Quelle che non erano impegnate a dimenarsi sulla pedana erano sedute qua e là. Una, era vicino a me e ho scrutato cosa facesse con il telefono, era impegnata a guardare dei video di ricette su Facebook. Un’altra gironzolava con un vestito rosa che aveva visto giorni migliori e le pantofole della doccia stile anni ’70. Altre parlavano tra di loro totalmente disinteressate a tutto il resto. Solo una pareva cercasse un vero scambio di sguardi ma anche lei non era certo pensabile di poterla pagare. Ma soprattutto una mangiava…
…ma soprattutto ho sentito al gogo Las Vegas
Probabilmente è un caso, spero non si ripeta anche se difficilmente avrò voglia di ricontrollare. Siamo entrati (eravamo in tre) e siamo stati accolti non da delle belle fighe (che proprio non c’erano) ma da un forte odore che, a essere buoni, era un misto di muschio e cuoio ma in realtà era un vero e proprio un odore di merda.
Pungente e aleggiante nell’aria con i ventilatori che diffondevano ulteriormente questo olezzo malefico. Mai sentito un odore così in un bar ma al gogo Las Vegas il tanfo era quasi da svenimento. La causa dell’esalazione veniva dalla ragazza di cui sopra, quella che che mangiava. Non da lei proprio ma da quello che stava ingurgitando. Non le ho chiesto quale finissima delicatezza si stava gustando, il mio olfatto mi ha impedito di avvicinarmi, ma era uno di quei piatti thai immangiabili per una qualsiasi persona dotata di buon senso.
La ragazza stessa a un certo punto ha capito che il suo pasto era oggetto delle nostre critiche, lei evidentemente l’olezzo non lo percepiva avendo abituato sia il suo palato che le sue narici a tale afrore, e quindi dopo qualche minuto, pur non avendolo terminato ha messo questa bomba olfattiva dentro un sacchetto di plastica e chiuso con un nodo, spero ermetico.
Ora, io posso sopportare, mi pare normale, che una addetta ai clienti mangi, anche che lo faccia su uno dei tavoli destinati a loro ma che mangi una roba che impesta tutto il locale mi pare davvero troppo. Non era certo un caso che alcuni clienti, entrati successivamente a noi abbiano lasciato il locale alla velocità della luce nonostante un drink ordinato. Un’esperienza davvero ammorbante…
Qualche ultima considerazione
Per quello che ho visto nella mia veloce visita al gogo Las Vegas c’è una concentrazione di errori colossali. Personale un po’ scazzato, scritte sballate, donne selezionate direttamente dal peggio che si poteva trovare, attitudine poca e interesse ai fatti propri, ambiente che dava realmente l’idea di disordine e menefreghismo e non ultima quella che mangiava, su uno dei tavoli destinati ai clienti, una roba dall’odore insopportabile.
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Articolo originale pubblicato su https://sexybangkok.info/gogo-las-vegas-bangkok/
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01/05/2025 | 08:28
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Silver
Anche se gnocca quando le vedo mangiare quei loro intrugli di pesce puzzolentissimi mischiati a chissà che cosa mi tolgono qualsiasi tipo di appetito.
Abbandonati al relax e al piacere, scopri i centri massaggi della tua citta'!Una volta barfinai una poi prima di andare in hotel ha voluto fermarsi in una di queste baracche e alla fine ho dovuto chiederle di lavarsi i denti
sexybangkok
25/09/2025 | 19:04
Bangkok
Moderatore
Non mi sono sbagliato di tanto effettivamente.... il locale e' tornato a essere un bar, come era precedentemente, e ora si chiama Rumours
speriamo gli vada meglio
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