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Feynman
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04/03/2024 | 15:44

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In realtá le prime ragazze in fondo a destra sono delle figuranti con contratto Squid Games, sono pagate per girare il collo al passaggio di chiunque passi davanti… 😅

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Feynman
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12/02/2024 | 04:25

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@manraniero

Loro se la ridono perché chi fa domande come la tua manifesta, a loro avviso, un’ingenuitá di fondo che lascia intendere che non ha capito nulla della Thailandia, dell’evoluzione psico-fisica-sessuale delle persone e della filosofia di vita in genere.
Quindi il loro modo “goliardico” di riprenderti non è cattiveria ma un modo sottile di stimolare l’intelligenza e metterti sulla buona strada di una percezione più realistica della realtá.

Non esistono categorie Kantiane in cui inquadrare le persone, maschi / femmine, ma esiste un’attitudine a interazioni con altre persone, indipendentemente dai cromosomi di provenienza. In Thailandia c’è promiscuitá, libertá e divertimento, indipendentemente da chi e che cosa. Le persone che sono legate a stereotipi ferrei di appartenenza di genere vengono viste come retaggi fuori moda del passato, e comunque al di fuori della cultura di tolleranza e di inclusione tipica della Thailandia e del buddismo (ma allora perché c’è la dittatura ? Vabbé, lasciamo perdere).

Per questo ti consigliano: vuoi essere sicuro che non sia un ladyboy ? Chiediglielo. In genere una persona dignitosa si presenta per quello che è, oppure pensi che un ladyboy abbia piacere di ingannare un cliente presentandosi per donna dalla nascita quando così non è ?

Poi se proprio vuoi essere sicuro, cerca i segni del fatto se la tua interlocutrice abbia avuto figli. Se ha i segni di un parto cesareo o inequivocabili indizi sui social che ha figli è una donna dalla nascita.
Perchè per quanto ne so non è stato ancora trovato il modo di fare un trapianto di utero e ovaie, ma è possibile soltanto modificare la conformazione dei genitali esterni.

Poi, come dicono in America: se si muove come una papera, parla come una papera e sembra proprio una papera, allora stai sicuro che per te è proprio una papera. 😊

P.s. E adesso arriva la battuta “finché la papera non te lo mette in colon !”… ah ah ah faccine faccine faccine numero 5 5 5 55555 ! 😅

Feynman
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11/02/2024 | 12:01

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Come disse un famoso fisico, tutto è relativo.

Magari un professionista che in patria ha uno stipendio mensile netto di 7.000 Euro al mese puó ben permettersi 3.000 baht al giorno per 5 giorni, quindi 400 Euro in tutto, per avere con sé una ragazza che gli permetta di vivere un’esperienza positiva e indimenticabile. E fa bene a spenderli cosí, sono soldi ben spesi. E la stessa spesa credo che sia alla portata di tutti quelli che hanno uno stipendio fisso occidentale. Per americani, inglesi e scandinavi poi sono davvero spiccioli.

Teniamo conto che 100 Euro al giorno sono quasi niente. Negli FKK tedeschi ormai con 100 Euro ci fai mezz’ora, poco piú di una sveltina con le sigle essenziali. E quasi quasi, anche nei centri massaggi cinesi in Italia sono arrivati a chiederti 100 Euro per un finto massaggio di un’ora e un happy ending. Poi se ti lamenti scendono a 80 Euro. Ma sono 80 Euro per una sega !

Con quanto uno spenderebbe da noi per una stagione, si comprerebbe il biglietto aereo per la Thailandia A/R con tutti i vantaggi annessi e connessi di una vacanza.

Feynman
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10/02/2024 | 10:11

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@Tequilo22 said:
@Feynman 🤣🤣🤣🤣👍 per il proibizionismo dei cannoni non darei troppo peso alle notizie trovate su pagine italiane, gira un grosso business e soldi sulla questione... Comunque non sono un fumatore e mi da fastidio l'odore ma sono comunque pro canne, anche se regolamenterei l'uso tipo ad Amsterdam... D'altronde a me piacciono le puttane e il vino e mi girerebbero altamente i maroni se li vieterebbero... Chi vuole farsi una ceppa che se la fumi in santa pace senza ovviamente dar fastidio agli altri... 😉 Pace amore e W Bob Marley!

Io sono per il “Vivi e Lascia Vivere”, quindi ognuno è libero di farsi le canne se vuole, meglio se dentro i Coffee Shop come ad Amsterdam, oppure a casa sua.
Pessima è invece la situazione di quando uno va in un luogo pubblico, come ad un concerto, ed è costretto a sorbirsi i vapori di canne degli altri. 😎

Feynman
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09/02/2024 | 22:34

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@Tequilo22 said:
@Feynman comunque un vero farmacista che si rispetti (il quale solitamente indossa una maglia di qualche squadra di calcio) vende anche pacchetti turistici e ha pure qualche locale di fiducia per gentlemen dove mandarti.... 🤣

Beh… io penso che un farmacista che sta in Soi 4, di fronte a Nana Plaza, come minimo ha una distilleria clandestina di Kamagra nel retrobottega, e non penso che voglia diversificare il business…😅

Avente sentito che dopo il concerto dei Coldplay vogliono cambiare la legge sulla cannabis e azzerarne il business per uso ricreativo ? Secondo me fanno bene, molti negozi dovranno chiudere… 😊👍

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Feynman
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09/02/2024 | 12:39

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Immaginate di andare in un’agenzia di viaggi per acquistare un passaggio in minibus taxi da una localitá all’altra della Thailandia.
Una mezz’ora dopo vi trovate in un negozio di abbigliamento dove una signora di mezza etá vi ha fatto accomodare sul divano in fondo al negozio, tra gli armadi pieni di vestiti, varie cianfrusaglie sul tavolino di fronte, residui di una cerimonia del té, gomme da masticare, Zigulì, e un paio di ventilatori sparati al massimo per attenuare il clima caldo umido tropicale.

La signora è da mezz’ora che sta telefonando al marito, per spiegargli la situazione con il turista che ha di fronte, che sarei io, ma cade sempre la linea. Riesce a malapena a dire due frasi, il marito risponde e poi cade subito la linea, in continuazione. E ancora, e ancora.

La signora mi dice che nel negozio il cellulare non prende bene, che il marito sta facendo la doccia, e forse dentro la doccia il cellulare del marito non prende il segnale, e chiede di avere pazienza perché lui gestisce l’agenzia di viaggi, ed è anche l’autista del minivan che trasporta i turisti, lui deve solo confermare se per il giorno indicato c’è posto e se puó trasportare una persona in piú alla destinazione stabilita.

Siamo a Pattaya, in un negozio che si trova all’inizio di una strada che si prende alla rotonda di fronte al Terminal 21, nella stessa strada ci sono i soliti centri massaggi alternati a locali dove mangiare cibi da streetfood, a lavanderie, minibar, etc.

In Thailandia, come ho giá capito, esistono dei negozi ibridi che svolgono varie attivitá integrate, spesso a conduzione familiare. In un’altra recensione (per scherzo) ho parlato del ristorante con integrato massaggio piedi della nonna, ma è anche vero che a Bangkok, quando ho chiesto al farmacista in Soi 4 di indicarmi un’agenzia di viaggi in zona, mi ha detto che ce n’era una all’interno del centro estetico sulla Sukhumvit principale, subito sulla destra. Per la cronoca, mai trovato.

Così a Pattaya, quasi all’angolo della rotonda, c’era questo negozio di abbigliamento con fuori un carretto, appeso al quale c’era un cartello con sopra scritto “travel agensy”, o qualcosa del genere, e sotto un poster di un paesaggio naturale con la spiaggia e le palme.

Nemmeno mi fermo un attimo per capire la ragione sociale dell’attivitá commerciale, l’iscrizione alla Camera di Commercio, la partita IVA, se fa duty free, se si puó pagare con la carta di credito e se ci sono i rispettivi simboli Visa e Mastercard, la licenza esposta, il nulla osta delle autoritá competenti, e la scadenza del bollo auto, che esce questa signora un po’ attempata, mi prende quasi per un braccio e mi chiede se voglio un vestito cerimoniale su misura, giacca, camicia, pantaloni, cravatta e panciotto, la coppola indossata nel film di Francis Ford Coppola, o il giubbotto invernale Moncler con abbinati i doposci da neve della Moon Boot.

Ci metto un po’ a farle capire che, proprio no, che giá sto sudando in pantaloncini e maglietta, che non devo andare a cerimonie e l’abito su misura non mi serve, nemmeno per quando ritorneró nelle lande desolate invernali occidentali, che altri vestiti non mi servono, che giá muoio di caldo così, nemmeno la camicia hawaiana, nemmeno la maglietta di calcio del Manchester United, o il completo coloniale bianco con i taschini da caccia in stile savana africana, nemmeno la pancera del dottor Gibó, nemmeno il giubbino salvagente autogonfiabile in acqua, nemmeno il salvagente a forma di pony rosa o della pantera rosa o la pancera rosa, nemmeno la paperella da BALLO del QUA QUA, nemmeno la maglietta di Bob Marley o di Jimi Hendrix, nemmeno il completino usato da poliziotta, infermiera, crocerossina, come souvenir del locale gogo in walking street.

Non mi serve niente, sto bene così, le dico, volevo solo un passaggio per andare a Koh Chang, e le indico il cartello del negozio con la scritta “Travel Agensy”.
Mi dice, non ti preoccupare vieni con me, e mi porta nella parte in fondo del negozio dove c’è una specie di salottino con tavolino da té, mi fa accomodare sul divano, dove arriva l’aria sparata a rotazione da un ventilatore, e mi dice, adesso telefono a mio marito.

Mi ha assicurato che il viaggio da hotel a hotel, da Pattaya a Koh Chang, su minibus condiviso costa 750 baht (circa 20 Euro), e che deve solo assicurarsi se c’è posto e se il marito le dá la conferma. Nel frattempo mi dá il biglietto da visita del marito, Mr. Chang o Mr. Singh, non ricordo, comunque un nome orientale molto comune, una specie di Mario Rossi del Siam.

Non ci vuole uno scienziato per capire dov’era il marito e cosa stava facendo, dice che stava facendo la doccia, per mezz’ora cadeva la linea, perché stava facendo la doccia, facile immaginare dove e con chi.
Siamo a 5 minuti a piedi da due dei soapy massage piú famosi di Pattaya, grandi quanto interi edifici, quanto l’Empire State Building, con cartelloni pubblicitari alti tre metri, insegne pubblicitarie visibili fin dai Castelli Romani e da Frosinone.
Carovane di turisti da tutto il mondo si fanno mille-mila chilometri d’aereo per venire qua e farsi un body massage anche solo di mezz’ora, i pensionati italiani si fanno pagare la pensione dell’INPS come residenti a Pattaya, pensione pagata da dipendenti dell’INPS che lavorano in smartworking da Pattaya, con i dirigenti dell’INPS che vanno e vengono in trasferta da Pattaya per fare riunioni, meeting, brainstorming e pisello-storming a Pattaya, ... e tu ? ...
Tu che sei thailandese, vivi, abiti e sei residente a Pattaya, fai un lavoro per cui stai sempre in giro, hai una moglie thailandese (che non dico altro sennò mi dicono che faccio il bidi-body-sceming), ... e tu ? Stai a casa tua e ti stai facendo la doccia ? Ma chi ssei ? Un igienista dentale ? Mastrolindo ? Il Mago del Pulito ? Mr. Gled Magic Water ??? Lavori alla Centrale Nucleare e devi lavarti via le scorie di plutonio ? Sei un infermiere del reparto anti-malattie infettive o anti-COVID ? Lavori in officina o all’autolavaggio ???

Così, mi immagino che la conversazione al telefono della signora con il marito sia del tipo: “senti... koticá... ci sta un turista qua... che vorrebbe andá...”, “SII... bella troia... prendilo tutto... AHH... sí, cosí... bene... mi fai morire... AHH AHH...” (e cade la linea).
E poi di nuovo: “senti... koticá... il turista qua... vorrebbe andá a KOH CIA’...”, “SII... ancora... ancora... AHH... sí, cosí... ancora... mi fai morire... AHH AHH...” (e cade la linea). E poi ancora: “senti... koticá... il turista qua... voleva sapé se lo puoi portá....”, “SII... ancora... ancora... AHH AHH AHH”... (e cade la linea)

Mi chiedo, ma queste cose potrebbero succedere da noi in Italia ? Immaginate d’andare alla DESPAR o alla CONAD e la cassiera alla cassa fa l’annuncio col microfono “il direttore è desiderato alla cassa con il codice 456”... e il direttore risponde in vivavoce per tutto il supermercato “AHH AHH.. BELLA MAIALONA... SCOP-AMI tutto... siiii... fai la schiuma... fai il soapy massage... prendi il bagnoschiuma BADEDAS alla MELA VERDE... quello a 9,95 IVA compresa... siii... mettitela tutta lí la mela verde... ahah... come godo... come godooo”.

Vabbé in tutto questo trambusto va a finire che, in una delle telefonate con caduta della linea, il marito riesce a dire alla signora thailandese che non c’è posto, che se il turista vuole puó essere trasportato a Koh Chang, ma non in hotel, bensí lí sull’isola dove poi deve prendersi un taxi che lo porti in hotel. E vabbé... il costo è lo stesso, sempre 750 baht, prendere o lasciare.

Cosí ho dovuto accettare, per scoprire poi che il minivan a Koh Chang non c’arrivava proprio, arrivava soltanto al porto d’imbarco sulla terraferma, e che un altro passeggero aveva pagato lo stesso viaggio 500 baht.
Vabbé, alla fine l’autista del minivan si sará trovato 250 baht in piú da dare di mancia al soapy - massage, contento lui... contenti tutti... 😂

P.s. No, non mi potevo chiavare la moglie, e no, non le ho fatto una foto e non la posso postare qui... 😁

Feynman
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31/01/2024 | 16:38

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@Tequilo22 said:
@Feynman se proprio ti interessa fare foto, la prossima volta prova a chiedere alla mamasan e sotto dovuta mancia e offerta di bevute puoi farti tutti i selfie, foto ,video e dirette Istagram che vuoi con le tipe che sculettano sullo stage dentro al locale... 😉

Grazie per l’informazione. 😁

Non mi interessa fare foto nei locali, preferisco essere concentrato sullo spettacolo e sull’interazione con le ragazze.

Il messaggio che mi era stato mostrato all’ingresso del Crazy House era in via preventiva e per informazione prima d’entrare.

Altrove, ho fatto una foto panoramica al Nana Plaza, in cui non si distinguevano le persone, e mi hanno sparato col raggio laser (credo), oppure era un effetto speciale sfuggito da una discoteca che per caso mi ha colpito negli occhi. 😁

Feynman
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31/01/2024 | 11:18

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Informazione utile: nei locali dove le ragazze si esibiscono sul palco, è severamente vietato fare foto, per ovvi motivi, attenzione quindi, quando tirate fuori il cellulare, a dove lo puntate.

Quando andai al Crazy House di Bangkok, il tizio all’entrata, alle tende rosse, mi mostró un biglietto scritto in lingua thailandese ed inglese: “vietato fare foto, i trasgressori saranno puniti con una multa di 20.000 baht”. (circa 500 Euro)

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Feynman
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30/01/2024 | 22:44

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@Tequilo22

Tra insetti, scorpioni, squali, salsa piccante, etc., esistono una tale quantità di cibi esotici in Thailandia che, a chi è interessato, consiglio di dare un’occhiata ai video di Chef Rubio su Facebook e YouTube, di quando ha fatto un viaggio proprio alla scoperta di queste specialitá thailandesi… 😄

Feynman
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30/01/2024 | 18:30

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Informazioni utili: a Pattaya vendono il coccodrillo girarrosto... 😅

(Foto mia al Central Marina)

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Feynman
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30/01/2024 | 13:04

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@ElFlaco

Risposta: non lo so, credo di no, che non si possa importare in Italia, comunque per non rischiare ho buttato via le bustine avanzate prima di mettermi in viaggio.

Feynman
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30/01/2024 | 12:34

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Pattaya (parte 2)

Facciamo un passo indietro. Sono stato due giorni a Pattaya.
Del primo giorno ho giá parlato, direi una giornata soft, conclusa con il sopralluogo in Soi6 tra fritture ambulanti, traffico di motorini e tuktuk, e l’umore non proprio giusto.
Il secondo giorno lo definirei da giornata hard. La prima parte tra massaggi di vario tipo, e la serata di nuovo in Soi6.

È incredibile quando vai nello stesso luogo, con lo stesso caos, il traffico, i rumori e tutto quanto, e quando sei con l’umore giusto fai tutt’altro tipo di esperienza.
Sono di nuovo le 10:00 di sera, i locali sono mezzi vuoti, e mi intercetta verso metá strada una ragazza che così, a pelle, mi piace subito. Non è molto appariscente, ma quando mi prende il braccio, mentre sto passando, sento tutta la sua incertezza, quasi imbarazzata o timida, che trasmette un pensiero del tipo “questo qui mi manderá a quel paese, come altri turisti appena passati, o si ferma ?”.
Ormai si sará capito che il tipo di ragazza che mi piace è la “ragazza della porta accanto” (o, come diceva un mio amico dell’universitá, la “ragazza della PorCa accanto” 😅), e vabbé...

Tralascio i dettagli irrilevanti, ma si instaura subito un rapporto del tipo GFE.

Entro nel bar, dopo essermi assicurato che la ragazza è barfinabile, e intanto vedo altre bellezze, alcune hanno il top e i pantaloncini rossi, scarpe rosse con tacco alto, e calze a rete nere, molto arrapanti. La mia ragazza invece non ha questa specie di “divisa” da intrattenitrice, veste in modo piú ordinario.
Mentre è andata al bancone a prendere la mia birretta Chang e il ladydrink che le ho subito concesso, mi sistemo a un tavolino, e arriva subito un giovane inglese sui trent’anni che si presenta, mi dá la mano ed avvia una simpatica conversazione.
Ci metteró un po’ a capire che il tizio è il capo del locale, e il mio atteggiamento passa dal “che cazz vuole questo ?” a “me too and I am honored to accept this offer !”. Mi dice che è di Birmingham, che ha investito i suoi soldi nel locale, e che adesso se ne sta lí a godersi il clima caldo, mentre i suoi connazionali se ne stanno con le palle al ghiaccio, nel freddo e umido clima inglese.
Gli dico che ha realizzato il sogno di tanti uomini, avere un bar a Pattaya sempre in vacanza e pieno di zoccole. Cambia espressione e mi confida “non credere, sembra bello, ma non immagini che stress e rottura di cojones a gestire un bar con tutte queste ragazze...”.

Per fortuna arriva la mia ragazza con i drink, e il tizio comprende diplomaticamente che è meglio se ci lascia soli, perché temo che mi chieda se tifo per il Manchester United, per il Casalpusterlengo o per il Santa Maria Capua Vetere Lions.
Mi saluta piú volte con quel modo a pugni contrapposti toccando le nocche, tipo jeeg robot, e la serata prosegue poi felicemente con la ragazza. Lei si prodiga molto nel take care, il tempo trascorre rapidamente e piacevolmente. Mi fa piacere notare che le altre ragazze sono notevoli, è un bel bar, forse il fatto che è gestito da un inglese ha portato delle ragazze piú in linea con i gusti occidentali, o forse non c’entra niente, comunque mi sento molto a mio agio, se dovessi stare piú giorni a Pattaya questo sarebbe il mio bar, e le ragazze le proverei tutte.

Ma andiamo al dunque: “tariffe ?”, le chiedo.
Lei, sicura: short time 3.000 baht, longtime 6.000 baht. Alla mia reazione incredula, mentre le dico “Allora sei una superstar ! Sei Wonderwoman !” 😅, lei abbassa lo sguardo e, temendo che la rifiuti, dice: “no, short time 1.500 baht, longtime 3.000 baht”. Per il barfine mi dice che se aspetto le 11:00 hanno un prezzo scontato.

La porto via alle 11:00 con barfine 1.000 baht (e meno male che era scontato), drink + ladydrinks 500 baht, longtime fino alla mattina dopo 3.000 baht.
Dopo il waka-waka delle ragazze, che fanno ogni volta che un cliente ne prende una, i pugnetti pugnetti del boss del bar, che non ho capito bene se con tutte quelle ragazze poi si fa le pugnette, il cambio d’abito della ragazza da “uniforme” a “versione civile”, dunque ci dirigiamo verso l’hotel.

C’è l’episodio dell’acquisto dei preservativi al 7 Eleven, dove per non sbagliare ne prendiamo vari e di varia misura, e ci avviamo a piedi verso l’hotel (per risparmiare i 10 baht del baht-bus, no... scherzo ! 😅). Arrivati di fronte all’hotel IBIS chiedo alla ragazza se vuole prendere qualcosa da mangiare, risponde di no, che sta bene.

Arrivati in camera... (racconto tipo SuperSex tchen tchen)... fino alla mattina dopo.

Il giorno dopo facciamo colazione insieme in hotel. Io ho il pullman che passa a prendermi alle 8:30 per portarmi a Koh Chang. Lei dice che le piacerebbe venire a Koh Chang, che ha appena cominciato a lavorare da poco e che potrebbe prendersi subito una vacanza perché non ha ancora un vero e proprio contratto.
Mi spara 3.000 baht al giorno (quasi 100 Euro al giorno) per una settimana. Io penso al mazzetto di euro che mi sono portato in contanti, e che è stato appena appena intaccato finora, ci penso un attimo, e ritengo che per me andrebbe pure bene. Mi sembra strano peró che lei, senza nemmeno passare da casa per un cambio vestiti verrebbe subito a koh Chang, e le dico di aspettare che, quando arriva il pullmino, chiedo all’autista (che è anche proprietario del pullmino) se c’è posto e lei si puó aggiungere.

Il problema peró sorge dalla comunicazione whatsapp o line tra la ragazza e il boss del bar. Sembra che ci sia qualche problema. Non le concede una settimana di ferie o non gli va bene il barfine, non ho capito. Lei quindi cambia versione, dice che in realtá lavora al bar da due anni e non ha ancora maturato i 7 giorni di ferie. Vabbé, qualunque sia la balla che si è inventata, mi rendo conto, mentre siamo a tavola a colazione, che il tenore della conversazione è molto noioso, rischerei di portarmi in vacanza una che, a parte il sesso, per me sarebbe un peso morto.
Cosí restiamo d’accordo che, appena arrivo a Koh Chang, la chiamo e ci mettiamo d’accordo. Naturalmente da lí la vacanza è proseguita e non l’ho piú chiamata.

Ma lei è stata comunque un’ottima scelta, una piacevole compagnia, una bella persona, e le sono molto grato. Se un giorno ripasseró da Pattaya sicuramente la chiav... ahem... la chiameró. 😂

Feynman
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29/01/2024 | 11:24

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@Kai , donne e motori...

Per caso ho letto che nel tuo viaggio in Isaan hai visto dei concessionari Ducati, mi sono ricordato che un giorno che m’ero perso nelle vie di Bangkok presi una via in un vicoletto malfamato, fatto di baracche, e fui colpito da una moto parcheggiata in una stradina secondaria... la fotografai, mi ricordo d’aver notato che era una moto italiana... la guardo ora ed è proprio una Ducati (o un’imitazione cinese della Ducati, non lo so, magari qualcuno la riconosce perché gliel’hanno rubata la scorsa estate a Cesenatico 😅).

(Foto mia dello scorso dicembre)

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Feynman
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28/01/2024 | 21:28

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Lei tromba un altro e tu trombi un’altra, così va la vita, la scelta finale è sempre di quello con i baht, se rilanciare o prendersi un’altra, mica stiamo parlando di voler conquistare Cenerentola… 😅

Feynman
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28/01/2024 | 18:30

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Feynman
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28/01/2024 | 18:18

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@troiaccia_eva

L’ideale sarebbe portare con sé una ragazza da Pattaya a Koh Chang.

L’isola è bella ma puó essere difficile reperire risorse in loco. Il complesso di baretti dalle parti di Kai Bae Beach è poi quanto di più misero abbia mai visto, ci sono passato quest’anno e sembrava l’Autogrill di Grottaminarda.

Qui qualche riferimento dalla recensione “inventata di sana pianta” di qualche anno fa:

https://www.gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/157956/sta-scherzando-mr-feynman-vita-e-avventure-in-thailandia-capitolo-ii/p4/

Feynman
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27/01/2024 | 10:41

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Mai dire May (parte 3)

Vabbé, concludo il racconto della serata dicendo che, facendo il giro degli altri bar, ho incontrato poi un’altra ragazza carina, con un carattere piú tranquillo e meno complicata.

Tralascio la descrizione da Collezione Harmony e da Supersex tchen tchen, arriviamo alle informazioni utili:

Barfine 500 baht, costo della ragazza 1.500 baht ST, costo drink + ladydrink 400 baht circa. Livello della prestazione: piú che soddisfacente.

Feynman
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26/01/2024 | 12:33

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Mai dire May (parte 2)

C’è quindi questa May con cui m’ero dato appuntamento il giorno dopo.

Il giorno dopo, per una serie di circostanze e per le tante attivitá turistiche sull’isola, ho mancato d’andare all’appuntamento. Che sará may ? Tanto quella lavora ogni giorno al bar, se la trovo bene, se non la trovo pazienza. Non è un vero bidone, sono il cliente e vado quando lo ritengo opportuno, oggi, domani o forse may.
E invece no, il giorno dopo ancora, nelle mie peripezie pomeridiane verso le 7 di sera, passo davanti al bar e sono intercettato da May che stava giá lá.
È un orario da pre-lavapavimenti, un orario da elettricista cambia-lampadine-fulminate, un orario da idraulico stura-lavandino-otturato perché la barista ci ha versato il cocktail con tutti i semi di mango, anguria e kiwi.

Quello che mi ero dimenticato è che per la donna orientale, quando la prendi con te, prendi tutto il pacchetto completo (se poi è un ladyboy la prendi letteralmente con il pacco completo 😅), ecco perché le orientali usano l’espressione moglie in affitto. Ti prendi gli onori e pure gli oneri. Così, se non ti presenti all’appuntamento, ti prendi la piazzata da scassacazzi.
Quando passo davanti al bar May mi prende per un braccio, mi chiede dove ero finito, e alle mie scuse, lei in un inglese perfetto mi dice “you owe a woman !”, che mi lascia un po’ perplesso (deve aver ripassato il manuale English for bargirls) e traduco mentalmente con “sei in debito con una donna !”. Che vorrá dire ? Che le devo pagare la tariffa di ieri anche se non l’ho manco vista ? Bando alle ciance, le dico che vado a cenare, il tempo di cambiarmi, una doccia e ripasso. Tutto ok, è un po’ scettica, mi lancia qualche avvertimento, qualche minaccia se le dó un altro bidone, bacetti, bacetti e la saluto.

Ritorno verso le 10:00, giusto in tempo per il calcio d’inizio della finale di Champions League, ho preso pure il kamagra preventivo tattico, tutto a posto, ma entro nel bar e di May non c’è traccia. Ci sono altre bargirls trenta-quarantenni che si propongono, turisti ai tavoli e al torneo di biliardo, con una partita all’ultima stecca, così vado dalla mamasan e le dico che volevo May. Non ci capiamo col nome, per un istante sembra quasi che mi voglia dire che lì non c’é mai stata nessuna May, proprio may ? Mai mai, May mai ? Mai, mai... (eh basta co ‘ste bambinate sui nomi... 😂).
A questo punto, giuro che è vero, la mamasan prende un megafono che aveva lí sotto il bancone del bar (ma che ci fa un megafono al bar ? Che è ? Una sindacalista col doppio lavoro ? Una scioperante etica ? Se l’era dimenticato Landini quando era andato a protestare perché i bar non pagano le tasse, l’IMU e l’ICI ? Boh !) e, giuro, comincia a girare tutti i bar urlando nel megafono qualcosa tipo: “il bambino Feynman si è smarrito e cerca la mamma...”, “chi ha perso il bambino Feynman si rivolga al reparto cocktail e aperitivi del bar... ripeto, il bambino Feynman...”, 😂
No, scherzo, probabilmente diceva “May, andostai brutta zoccola che se non esci fuori subito e me fai perdere il barfine te rispedisco nelle risaie dell’ISAAN a trascinare bufali e ripulirne gli escrementi dalla mattina alla sera !”

All’improvviso, May e una sua amica si materializzano davanti a me: “eccomi ! Non credevo che un tirasòle come te sarebbe venuto davvero al bar stasera !”, mi dice (a proposito, come si dice tirasòle in inglese ? 🤔).
La guardo, s’era appena sistemata per un cliente che l’aveva prenotata. Oppure era appena tornata dalle stanzette a ore dietro i bar dopo un threesome, non lo so.
Indica un tizio seduto a un tavolino sull’altro lato del bar, e dice che sta giusto andando via con quello che l’ha prenotata per due ore, ma ci tiene molto a stare con me (o piú esattamente ai miei baht), quindi se l’aspetto tra due ore ritorna e concludiamo. Guardo verso quel tizio e lo vedo un po’ preoccupato, gli si legge in faccia quello che pensa “chi è quello ? Mi fregherá la ragazza ? Dopo che ho fatto un mutuo con la banca, la fidejussione e dato la garanzia con la carta di credito ?”.
Mi spiace per lui, e da cavaliere gli cederei il posto, ma giá mi vedo dopo due ore a ripulire May con la lingua dagli schizzi di sperma di quel tizio fin dentro le orecchie della ragazza, non è una bella immagine, lo so, ma non mi piace proprio l’idea di stare al bar ad aspettare due ore a fare che ? A vedere la partita del Manchester United ?
May mi fa promettere che al suo ritorno, tra due ore, saró ancora lí, io e i miei baht, ad attenderla pazientemente. Mi dá anche la mano per suggellare la promessa, parola d’onore, mepossinocecá, giurogiurogiuro, te lo prometto sulla testa dell’ex ministro Di Maio, l’ex premier Conte e Lex Lutor, che me possino cecá de nuovo se sto a dì una bugia ! Che poi fare una promessa sulla parola come una bargirl fa ridere, probabilmente dopo due ore lei e il suo carico di sperma spalmato sui glutei e sulle tette, poteva essere tranquillamente barfinato dal tassista del tuktuk a 50 baht per pagarsi la corsa e ritornare al bar alle prime luci dell’alba...

Così, la guardo tutta sculettante che va verso il tizio che l’ha prenotata, col suo vestitino bianco con sopra cuoricini rossi che la fa molto Marilin Monroe in versione orientale, e il tizio che cambia espressione e distoglie lo sguardo dal suo cellulare dove stava giá bloccando la transazione con la carta di credito...

Quando se ne va, la mamasan col megafono mi urla nell’orecchio “allora ti porto il drink, ladydrink, tuttalabottiglia-drink, la vodka-consolazione, il whisky, il gintonic, la damigiana di vino di Alberobello, i biscotti Colussi, il grappino, la genziana e la gassosa o gazzosa omaggio ?”.

Le prendo il megafono, glielo giro contro e le urlo “SI, COR CAZZO !!!”. E vado al bar di fronte.

Costo del barfine: 0 baht, costo della ragazza: 0 baht, costo dei drink e ladydrink 0 baht.

(segue)

Canzone anni ‘70: “Arrivederci a forse May”... 😂

Feynman
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25/01/2024 | 23:06

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@Kai
No, finalmente mi hanno rivelato l’arcano nell’ultima escursione in barca. Nell’isola, dalle parti di white sand beach c’è una grande montagna che sembra una scultura naturale di un elefante. È tale e quale, l’ho anche fotografata. Da lì è stata chiamata l’isola dell’elefante. Nella lingua thailandese Chang è l’elefante. La birra non c’entra niente con l’isola, si chiama birra Chang semplicemente perché ha un elefante sull’etichetta. 😊

Feynman
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25/01/2024 | 21:56

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@Kai , ma se rileggi dall’inizio l’ho scritto tante volte… vabbé, è koh Chang, adesso si scateneranno carovane di turisti alla ricerca dei luoghi visitati da Feynman… 😄

Feynman
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25/01/2024 | 20:17

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Feynman
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25/01/2024 | 16:41

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@Kai said:
@Feynman
Non intendo farmi i fatti tuoi, solo per mera informazione, e al momento pure un briciolo d’invidia, durante una breve pausa pranzo con colleghi noiosi, se ti va di elencare l’soletta, e in quanto a tattoo strani, una volta una tipetta molto sexy, aveva tatuata sulla schiena la tabella di Mendeleev, mentre era a pecorina vedevi e potevi collegare i vari elementi, pensando, chissà che massa atomica crescente sto producendo ….. esagero lo so ah ah.

Sì, qualcosa tipo: 😂

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Feynman
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25/01/2024 | 16:36

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@Tequilo22 said:
@Feynman bentornato! 🤣🤣 Comunque hai perso tempo prezioso con il traduttore, in caso di ragazze con livello d'inglese pari ai Russi il sistema migliore per comunicare è il linguaggio dei segni tipo discorso tra sordomuti... Bastava che mimavi una mano socchiusa a reggi cazzo ✊ che si infilava in bocca 😯...

Sì, certo, mi ci vedo proprio a mimare pompini nell’aria tra i tavolini di un bar... 😂

Feynman
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25/01/2024 | 13:39

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Mai dire May

“Pompino”, “Blowjob”, “ปอมปิโน”: “Pym Pi No”, “Fellatio”, “อมดูดควย”, “Xm düd Khway”, “Fellation”, “Mamada”, “Blasen”,...
Sono 15 minuti circa che i nostri rispettivi cellulari, quello mio e quello della bargirl, che dice di chiamarsi May, si stanno fronteggiando a forza di traduzioni con google traduttore, con la parola blowjob pronunciata dentro al bar a tutto volume e in tutte le lingue straniere e dialetti locali. È ancora presto al bar, un orario da lavapavimenti, ci sono pochi altri clienti e non c’è musica di sottofondo, quindi queste parole riecheggiano per tutto il comprensorio.
Siamo su un’isola remota della Thailandia, in un bar complex che comprende una ventina di bar e una discoteca, c’è poca gente e poche ragazze in giro.
Questa qui, May, è alquanto carina, bocca di rosa la chiamerei, perché porta un rossetto rosso acceso molto vistoso. Ieri non c’era, ma oggi mentre sono passato davanti al bar, facendo il vago, mi sono lasciato abbordare al terzo KOTICA’ e al secondo trascinamento di forza per un braccio, dicendo che ero lí per caso, stavo facendo una passeggiata e... sì, che forse un drink l’avrei preso per me stesso volentieri. Tutta contenta, la ragazza, May, mi fa accomodare a un tavolino di fronte allo schermo di un televisore, appeso in alto al muro, che trasmette l’ennesima partita del Manchester United contro il Liverpool, che sarebbe come dire come Roma - Lazio all’Olimpico. Mi guardo intorno, è lo stesso bar di quattro anni fa della disavventura con la bargirl Y. che mi rimbalzò perché un altro l’aveva giá barfinata per tutta la vacanza. La proprietaria, sua zia, peró deve aver venduto il bar, adesso il bar ha un nuovo nome, nuova gestione, nuovo allestimento, nuove ragazze e nuova atmosfera.
Adesso, May, mi ha appena portato la birra Chang e si è seduta vicino a me al tavolino. Ho avuto modo di guardarla bene mentre andava e tornava dal bancone.
Ha una specie di maglioncino di tessuto rosso ampiamente bucherellato, e sotto si vede un tatuaggio esteso su gran parte del corpo, con un motivo molto articolato ma impercettibile, bello, ma non si capisce cos’è. Mi piacerebbe dopo toglierle il maglioncino e capire meglio. Il rosso è il suo colore preferito, ha lo smalto rosso alle unghie, anche quelle dei piedi.
Metto in atto il mio modus operandi, dopo il mio drink ordino un ladydrink per lei che è seduta vicino a me e sta mettendo in atto diligentemente le regole del take care. È carina e simpatica, con un bel fisichetto, dice che ha 22 anni, e ogni tanto stampa in viso un sorriso stereotipato e splendente, mostrando denti che per fortuna non portano l’apparecchio metallico, ha dei denti bianchi perfetti, un po’ una raritá tra le ragazze dell’ISAAN, da dove dice che proviene.
Lei prende una spremuta d’arancia con vodka e ghiaccio, e dopo aver detto che ha cominciato a lavorare da poco (come dicono tutte) mi confida che è una fan del Manchester United, e mentre si gira un attimo verso lo schermo mi chiede se tifo per il Manchester United o per il Liverpool. Non so che dire, chemmenefregaammé del Manchester United e del Liverpool, per me potrebbe essere pure una partita di squash, di cricket o di tamburelli sulla spiaggia. La conversazione è un po’ misera, anche perché lei parla poco l’inglese, e s’aiuta con il google traduttore. Dopo un po’ prendo anche io il google traduttore, perché lei proprio non comprende alcune frasi che le dico, e risponde ad minchiam, tipo “da quale cittá provieni ?”, e lei risponde” sì, sono soltanto due mesi che lavoro !”.
Potrei parlarle delle funzioni di Bessel e del Teorema di Chapman-Kolmogorov, così, giusto per darmi un toner, così la stampante Samsung è contenta, ma temo che poi lei mi risponda dicendo che sto avendo un atteggiamento bambinesco, e che la conversazione diventi poi un’intervista marzulliana tipo Mezzanotte e dintorni.
Così afferro il suo sgabello e la trascino con forza vicino a me, le indico la mia guancia e le dico: mi dai un bacetto ? E lei me lo dá, poi mi giro e accenno a baciarla sulla bocca ma mi fermo all’ultimo. Bene, ci sta, le cingo la vita e la tengo vicina a me. Lei nel frattempo ha bevuto il ladydrink e dice che l’alcool le sta facendo girare la testa. Io vorrei restare al bar il meno possibile, mi guardo intorno, vedo che la mamasan ci sta guardando e sorride, alcuni turisti stranieri stanno giocando al biliardo con l’impegno come se fossero al torneo di Wimbledon, e poi alla fine mi giro verso la ragazza e le dico: “You ! Barfine ?”.
Se mi dice di no, buonanotte al secchio e me ne vado via (come dicono a Malibú), se mi dice di sì andiamo direttamente al dunque e la porto in hotel.
Dice di sì, “Shortime ? Longtime ?”, mi chiede. Shortime, tanto per cominciare, le rispondo, e sono 500 baht barfine e 2.000 baht per lei. Le dico poi che dev’essere una superstar, perché nei bar vicini fanno 500 baht barfine + 1.500 baht la ragazza. Mi risponde che sì, lei è sopra la media, e poi che le ho chiesto di venire in hotel, e la tariffa è piú alta. Sono d’accordo che lei è una spanna sopra le altre, che poi nemmeno ci sono in giro, decido di offrirle un altro ladydrink, e lei mi mostra un sorriso che le illumina tutto il suo bel viso. Ha i capelli biondi tinti colore naturale, con un ciuffo davanti tipo dei capelli ricci. Ha anche delle belle gambe, culo e tette ben proporzionate, e dei piedi delicati e femminili, con smalto alle unghie, incredibile raritá per l’ISAAN dove sembra quasi che i piedi li tengano tutto il tempo affondati nelle risaie. Prima di decidere definitivamente di portarla via dal bar, mentre lei sta bevendo la seconda spremuta d’arancia con vodka, mi voglio assicurare su quello che farebbe nello shortime. La tengo sempre stretta a me e ci scambiamo altri bacetti ogni tanto. C’è feeling, ma la sento un po’ trattenuta a lasciarsi andare, e temo che in camera si trasformi in una fregatura, il classico missile.
Voglio capire se May in camera è una May-alona, oppure è una che non te la dará Mai ! Mi conferma che Shortime sarebbe una o due ore con uno shot. E qui mi sembra un po’ una risposta sibillina, perché se una riesce a farti venire dopo dieci minuti, vale che hai fatto lo shot e il contratto quindi è concluso, e ti fa ciao ciao con la manina e se ne puó andare.
Non sono sicuro, le chiedo se bacia e risponde di sí. Le specifico French kiss ? Cioé... le faccio il gesto con la lingua, e lei dice di sí... peró... bleah... insomma, se costretta sì, ma la disgusterebbe...
Suonano dentro di me i campanelli d’allarme, allora vado a chiedere deciso: blowjob ? Fai blowjob ? Blowjob ! BLOWJOB ? 😁
Lei non capisce. Che vuol dire ? Tira fuori il telefono e chiede di scrivere su google traduttore. Scrivo “pompino” e poi traduzione da italiano a thailandese. Ma le cose sono due, o google ha interpretato “pompino” come la pompetta della bicicletta, oppure lei fa la finta tonta e dice che non capisce...
Nel frattempo che c’è questa impasse, mi viene un dubbio, e le chiedo se posso assaggiare un po’ della sua spremuta d’arancia con vodka. Dice di sì, l’assaggio, e sento che non c’è nessuna traccia di vodka, nemmeno una goccia, il ladydrink da 150 baht è succo d’arancia con ghiaccio, e ne ha giá presi due. Bugiardina.
Sono un po’ contrariato, metto nel traduttore “blowjob” in inglese, faccio ascoltare la traduzione in thailandese, finché ‘sto cazzo di blowjob riecheggia in tutti bar del comprensorio, con lei che non capisce, gli stranieri che giocano a biliardo che si fermano con la stecca appoggiata sotto al mento, guardano verso di noi e sorridono, il Manchester United nel frattempo ha fatto GOOOL... e nel sottofondo i nostri cellulari: BLOWJOB, POMPINO, BICICLETTA, RUOTA SGONFIA, ... ChatGPT ti chiede se hai bucato, se vuoi che ti chiami un’officina di riparazione nei dintorni...
La ragazza, dopo aver esultato col ciuffo ribelle pet il gol, continua a dire che non capisce, cos’è un blowjob ? Anche il gatto nero siamese, che stava su un vaso di fiori sul davanzale attaccato alla ringhiera, s’è messo la zampa davanti agli occhi e pensa... ma si può ? Una bargirl che chiede cos’è un blowjob, è come un imbianchino che chiede cos’è una cazzuola, come una professoressa del liceo che chiede chi cazzo sono i Promessi Sposi, come un ingegnere dell’ANAS che chiede cos’è uno strallo, come un laureato in matematica che non conosce la tabellina del DUE.
Decido di fare un po’ il prezioso, secondo me la bargirl se la sta un po’ tirando, e poi questa è una serata in cui non ho preso il Kamagra, mi ci vuole almeno mezz’ora quando lo prendo per fare effetto, e decido di rimandare tutto a domani.
Comunque... mai dire mai, anzi mai dire may, le dico che forse ritorno domani, vado a pagare i due ladydrink e la mia chang 450 baht in tutto, il prezzo tutto sommato di una cena leggera, non male come spesa per una bevuta al bar.
Il mio dovere l’ho fatto, sono consapevole che i bar ti mettono a disposizione l’ambiente, l’elettricitá, l’allestimento, il wifi, la partita del Manchester United del 1986, le spese loro e del loro personale, piú tutte le spese e le tasse annesse e connesse, che il bar è un’impresa e non può lavorare gratis.
La ragazza, May, rosica un po’, forse perché non ci sono molti altri clienti in giro.
Ma il prezzo è onesto, quindi mi faccio dare qualche altro bacetto, che lei mi dá volentieri, e le dó appuntamento per domani. Ciao ciao e a domani.

(Segue)

Informazioni utili: 500 baht barfine + 2.000 baht ST bargirl + 450 baht drinks.

(Mi spiace se hai letto fino a qua e volevi sapere solo questo, ah.. per gli amanti del genere, no, May non è un ladyboy... mi spiace... alla prossima ! 😁)

Feynman
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31/12/2023 | 15:44

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@UnQuarantenne said:

@Hathaway said:
Stasera Lusty Lady no? Durante la tua assenza c'è chi ha chiesto di te...

Che sarebbe un buon motivo per non andarci😁

Mi stavo dimenticando che esiste ma non è una cattiva idea, grazie per lo spunto, magari ci attracco prima di mezzanotte

Un Quarantenne, no dai, passaci, sennó a chi resta il cerino acceso del conto di 7.000 baht di ladydrink da pagare, quando tutti si sono giá dileguati ? E qualcuno s’è pure cagato nei pantaloni… 😄

Feynman
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30/12/2023 | 13:52

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Sono appena arrivato da Bangkok a Pattaya, taxi privato con conducente, 1.500 baht (40 Euro circa), dopo due ore di autostrada.
Il tempo di sistemarmi nel solito hotel IBIS, prenotato per due notti, una doccia e esco subito per rendermi conto della situazione.
L’area è quella poco piú a sud del Terminal 21 e, rispetto al periodo pre-Covid di quattro anni fa, è stata completamente rivoluzionata.
Interi isolati di ristoranti, baretti, attivitá commerciali, sono stati smantellati e ricostruiti o trasferiti. Soltanto l’area che credo sia una specie di China Town è rimasta simile a prima, tutto il resto riqualificato e riammodernato. Alcuni cantieri sono ancora in corso.
Vado a mangiare al centro commerciale Central Marina, di una grandezza enorme rispetto a una cittadina così piccola, di fronte agli storici soapy massage del luogo.
Ho constatato che mangiare ai ristoranti / tavola calda dei centri commerciali della Thailandia ha un ottimo rapporto qualitá prezzo, funziona con una carta ricaricabile, scegli quello che vuoi e poi chiedi allo sportello dello chef corrispondente di cucinartelo, e aspetti seduto al tuo tavolo con aria condizionata. Tempo cinque minuti e stai giá mangiando.

Pur essendo una localitá di mare, Pattaya ha un clima alquanto afoso.

Trascorro il pomeriggio esplorando visivamente l’area del lungomare. Mi fermo per un massaggio di quelli tradizionali, senza sconfinamenti.
Mi accorgo che i sandali mi danno uno strano fastidio ai piedi. Mi viene un sospetto, che poi nei giorni seguenti si rivela una tragica certezza. Le mie Birkenstock da qualche parte sono state scambiate con una cinesata che al posto della suola hanno un pannello di legno rigido. Incredibile non essermene accorto subito. Ma per non smentire la mia fama di scienziato con la testa tra le nuvole devo constatare che mi hanno scambiato i sandali, complice il fatto che quando li lasci fuori dai centri massaggi o dai negozi restano lá incustoditi alla mercé di chiunque.

Concluso il giro pomeridiano, mi avvio verso le strade del divertimento che è giá sera. Non faccio altro che sudare. Maglietta e pantaloncini, freschi e puliti, diventano rapidamente inzuppati di sudore.
Appena entrato poi in SOI6 dalla parte del lungomare, si entra in un’altra dimensione. Non soltanto il caldo umido incredibile (saranno le 10 di sera), ma la strada si è trasformata in una specie di Porta Portese di attivitá commerciali e di street food che sono collaterali a quelle dei baretti con le ragazze.
Tutta la strada ha una quantitá enorme di tuktuk, o motocicli con sidecar, su cui è allestita una cucina frittura e girarrosto vagante. Così nella strada arrivano vagonate di fumi e vapori di frittura, carne arrosto, patatine fritte e pollo arrosto.
Poi, un traffico enorme di veicoli. Per poter percorrere a piedi la strada ho dovuto mettermi in fila dietro a un tuktuk con frittura in corso, che cercava di risalire la strada nell’unica corsia disponibile ma dove restava continuamente bloccato dai veicoli della direzione opposta. Nemmeno la guida creativa thai riusciva a districarlo dall’ingorgo, e dietro di lui decine di altri tuktuk friggitrici ambulanti, motocicli, papponi in mercedes, taxi con clienti che vogliono arrivare al baretto in taxi, corrieri espresso per le forniture dei bar, negozi di abbigliamento mobili, c’è di tutto su quella strada, sembra di stare sulla tangenziale di Milano viale Certosa.
Naturalmente, nell’incolonnamento dell’Incisa, mi sono preso i vapori roventi di frittura al punto che i capelli ormai avevano assunto la consistenza oleosa del pollo Amadori, e sotto le ascelle l’odore delle patatine fritte di Mac Donalds.

È proseguito cosí il giro esplorativo, io che sono concentrato sul percorso che smadonno perchè quello col tuktuk ha frenato di botto e si è messo di traverso, per non farsi superare a destra, il passaggio davanti ai bar in cui le ragazze quando passa uno o piú turisti urlano KOTICA’ per attirare l’attenzione, alzano gonnellini, agitano le braccia, ballano, fanno la Hola, urlano come ragazzine assennate e isteriche,
file di ragazzine per strada, che quando passi tutto sudato ti accolgono come fossi Pantani che sta facendo la scalata del passo dello Stelvio, ti toccano i pettorali, il culo e qualcuna ci prova a toccarti pure il pacco, due o tre volte qualcuna ti prende il braccio e prova a trattenerti, ma tu sei madido di sudore misto a fritture di Burgers King e scivoli via come un’anguilla.
Fai appena in tempo a dare un’occhiata alle ragazze ai lati dei locali, ce ne sono un’infinitá, e i locali dentro sono mezzi vuoti di clienti, ma la sequenza di immagini: pollo fritto del tuktuk, motorino smarmittato che ti supera, gonnellino scozzese alzato, vampata di gas di scarico, odore di pesce, urla di KoTICA’, blocco stradale, persino un’ambulanza a sirene spiegate, tutto questo non dispone bene l’umore.

Arrivato a fine strada, dove finalmente la situazione è piú calma, c’è un po’ di ossigeno, e finalmente il tuktuk s’é dileguato a 200 all’ora sulla Salerno - Reggio Calabria, quando tutto è tranquillo arriva una ragazza, che sarebbe pure carina, e ti urla all’improvviso dentro l’orecchio KOTICA’ !
Tu fai un salto per lo spavento, ti giri, la guardi e le dici, ma vaffanc... a te, alla SOI6, a Pattaya, ai tuktuk col girarrosto, al gonnellino scozzese, all’anatra all’arancia, al culo, alle tette, al Cabernet, al fritto misto, a Pavarotti & Friends e alle previsioni del tempo del colonnello Giuliacci con allegato figlio, a fare la pubblicitá sul sedile di dietro della cinquecento !

Quella mi guarda e mi dice: O’ ma che voi ? Mica t’ho detto KOTICA, eh ? 😅

(Segue)

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Feynman
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26/12/2023 | 12:16

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Tequilo22 , nei due giorni trascorsi a Pattaya, sono passato per SOI6 entrambe le sere , strada che avevo scoperto autonomamente nel precedente viaggio, e che ho trovato estremamente cambiata, merita un paio di post a parte, naturalmente ho incontrato e portato una ragazza in albergo per il long time, con la quale avevamo un mezzo accordo di proseguire la vacanza insieme alle isole. Poi fortunatamente ci ho ripensato e ho proseguito da solo.

RFBurton ha descritto bene la situazione attuale di SOI6:

https://www.gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/206271/agente-555-dalla-thailandia-con-amore/#c1

Feynman
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25/12/2023 | 08:18

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@Tequilo22

Ok, scherzo Tequilo22, per me 5 ragazze in 18 giorni, (+una reclutata due volte), tra Bangkok, Pattaya e Koh Chang, con vacanze al mare, escursioni turistiche e quant’altro, fanno una media di una ragazza ogni tre giorni, e per me è una media soddisfacente.
(Senza contare le seghe ai centri massaggi a parte, ed esperienze soft con ragazze free che hanno portato a situazioni marginali).

Tra l’altro, con l’aiutino ogni incontro è stato di due ore di sesso senza sosta, in un caso un long time tutta la notte, alla fine le ragazze mi hanno ringraziato, e all’ultima per scherzo alla fine ho detto che era lei che doveva pagare me, non il contrario.
Per un attimo m’ha guardato come se parlassi sul serio, poi s’è fatta pure lei una risata. 😂

P.s. Buon Natale a tutti, e che la gnocca sia con voi. 😄

Feynman
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24/12/2023 | 16:17

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@Tequilo22

Certo, come no ? intendevo 5 ragazze contemporaneamente, senza contare ladyboys, donne anziane, Godzilla, tric e trac, e Alien contro Predator.
Tutto questo ripetuto otto volte al giorno, tutti i giorni della settimana dal lunedì al venerdì, con domeniche, festivi e giorni a targhe alterne nella zona a traffico limitato ZTL. 😅

Feynman
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24/12/2023 | 13:39

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Grazie a @Jeff , @Tequilo22 , @UnaBottaeVia , @sammy72 , @Sardus , @Kai , @voyage , @dotgnocca , @marko_kraljevic e tutti gli altri che hanno commentato e seguito.

Seguiranno altre storielle in differita, anche se magicamente si sono riproposte in questo viaggio situazioni molto simili alle precedenti, tipo escursioni con Oral B (ragazze turiste con costume filo interdentale), massaggi sibillini (quelli non mancano mai), seguiti di storie con persone reincontrate (massaggiatrice Linn, signora seria e perbene, portata in stanza d’albergo), neonato a cui cambiavano il pannolino al ristorante sette anni fa, che nel frattempo è diventato un ragazzino cameriere nel ristorante di famiglia, e mi ha portato direttamente lui al tavolo il fruit-shake con chiazze marroni, facendosi delle grasse risate ! 😅

Ah... dimenticavo, grande fortuna con le ragazze, quest’anno sono stato con cinque ragazze, alcune incontrate piú volte, ed è stata un’esperienza che meglio di cosí non poteva andare !
Incredibile a dirsi, quest’anno niente missili ! Forse sto imparando qualcosa ? 🤔😂😂😂

Feynman
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24/12/2023 | 13:18

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A proposito di bagaglio a mano, una scelta intelligente è stata quella di buttare via le bustine di Kamagra jelly avanzate in un bidone dei rifiuti in cittá, prima di andare in aeroporto.
Tra l’altro, quando le ho comprate e ho chiesto al farmacista il week pack, semplicemente ha aperto una confezione da 50, ne ha prese 7, e me le ha vendute a parte.
Quando ho preso la coincidenza in un Paese europeo molto rigido sulle regole, mi hanno fatto aprire il bagaglio, e se le avessi importate le bustine le avrebbero certamente scoperte.
Rischiare imputazioni per 10 Euro di Kamagra ? No, grazie.

P.s. Nota aggiuntiva sui presunti effetti collaterali del Kamagra, i bruciori di stomaco della prima volta che l’ho preso probabilmente erano dovuti all’assunzione dopo piú di due ore dai pasti. Le volte successive questo effetto non l’ho riscontrato o l’ho riscontrato lievemente perché preso una mezz’ora dopo i pasti.

Feynman
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24/12/2023 | 12:17

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L’ultimo giorno a Bangkok, nei pressi dell’aeroporto, ho usufruito del massaggio al Reuanpech 2.

Da come è strutturato l’ambiente, con stanzette isolate con doccia interna, e dalla buona qualitá delle ragazze, mi ha fatto pensare al solito bordellino camuffato da centro estetico e massaggi (ce ne sono alcuni nei pressi dell’aeroporto).

Infatti a metá massaggio è arrivata la proposta della prestazione da falegnameria, che è stata accettata ed eseguita dall’operatrice in modo molto soddisfacente. Ho chiesto se faceva bum bum, ha detto di no, ma secondo me dipendeva da tempo, soldi, entropia dell’universo e gradimento da parte della operatrice.

Prima della pesata del “bagaglio a mano” all’aeroporto, una svuotata di palle ci voleva. Se superava i 10 kg me lo imbarcavano come bagaglio da stiva, perdeva la coincidenza, e adesso era arrivato da solo alle isole Mauritius. 😁

Feynman
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23/12/2023 | 20:33

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Basta chiedere?
(tratto dal libro Sta Scherzando Mr. Feynman)

Da Cornell scrivevo a una ragazza che avevo conosciuto in Nuovo Messico. In una lettera lei a un certo punto aveva menzionato un altro amico, per cui giudicai opportuno andarla a trovare, subito dopo la fine dell'anno accademico, per cercar di salvare la situazione. Una volta sul posto scoprii però che era ormai troppo tardi, e mi ritrovai in un motel di Albuquerque con tutte le vacanze davanti e niente da fare.
Il Motel Casa Grande era sulla strada nazionale 66, che attraversa la città. Un po' più avanti c'era un piccolo locale notturno, e, dal momento che mi piaceva osservare e incontrare gente nei bar, e per di più non avevo appunto altro da fare, ci andavo spesso.
La prima volta, mi misi a chiacchierare con un altro frequentatore, finché notammo una tavolata di splendide ragazze, hostess della TWA, mi sembra - festeggiavano un compleanno. Il mio amico disse: «Dai, facciamoci coraggio e invitiamole a ballare!»
Ballammo, e le due ragazze ci invitarono a sederci al loro tavolo. Dopo qualche bicchiere, arrivò di nuovo il cameriere. «Desiderate qualcosa?»
Mi piaceva far finta di esser ubriaco, anche se ero perfettamente sobrio: mi voltai verso la ragazza con la quale avevo ballato e le chiesi con voce avvinazzata se voleva bere qualcosa.
«Cosa posso bere?» «Tutto quello che vuoi.»
«D'accordo. Allora champagne», rispose felice.
E disse, a voce alta perché tutti nel bar potessero sentire, «OK. Champagne per tutti».
Udii il mio amico sussurrare alla ragazza che non era carino approfittare del fatto che ero ubriaco per spillarmi dei soldi. Cominciai a temere d'aver fatto uno errore.
Il cameriere mi si avvicinò sussurrandomi cortesemente all'orecchio «Sono sedici dollari alla bottiglia, signore.»
Decisi di lasciar perdere e con voce ancora più stentorea esclamai: «Allora pazienza!»
Rimasi stupito quando pochi attimi dopo il cameriere arrivò al tavolo con tutto l'occorrente: una salvietta bianca sul braccio, un vassoio carico di bicchieri, un secchio argentato, e dentro una bottiglia di champagne. Aveva capito «Pazienza per il prezzo», mentre invece io intendevo «Pazienza per lo champagne».
Versò champagne a tutti, io pagai i sedici dollari, e l'amico si arrabbiò moltissimo con la ragazza che mi faceva spender soldi. Per me era morta lì, anche se poi quello risultò l'inizio di una nuova avventura.
Andavo spesso in quel locale e, col passar delle settimane, gli spettacoli cambiavano. Gli artisti in tournée si fermavano in città, prima di ripartire per Amarillo, nel Texas, e poi per chissà dove. C'era una cantante fissa, Tamara; quando arrivava una nuova troupe, Tamara mi presentava una delle ragazze, che poi veniva a sedersi al mio tavolo. Le offrivo da bere, si chiacchierava. Mi sarebbe piaciuto andar oltre la semplice conversazione, ma all'ultimo momento qualcosa girava sempre storto. Non riuscivo a capire come mai Tamara si prendesse la briga di presentarmi tutte quelle ragazze carine visto che poi, anche se l'inizio andava bene, alla fine non combinavo niente. E neppure il mio amico, che non godeva delle presentazioni di Tamara. Eravamo imbranati.
Dopo alcune settimane di spettacoli diversi e varie ragazze, Tamara me ne presenta una della nuova troupe; tutto procede come al solito - le offro da bere, chiacchieriamo, lei è gentile. Va a fare il suo numero, torna al tavolo: tutto regolare. La gente si girava a guardarci e pensava: «Cos'avrà di speciale quello lì per attrarre una come lei?»
Verso la fine della serata però dice una cosa che avevo già sentito spesso, ormai: «Mi piacerebbe star con te, ma abbiamo una festa. Domani sera, magari…». Sapevo per esperienza che «domani sera» era l'equivalente di mai.
Mi ero accorto però che per tutta la serata la ragazza - si chiamava Gloria - aveva parlato col presentatore, sia durante lo spettacolo che quando andava nei camerini.
Quando il presentatore mi passò davanti, proprio mentre Gloria era alla toilette, ebbi un intuizione: «È simpatica, sua moglie».
«Sì, davvero. Grazie», mi rispose. Parlammo un po', credeva me lo avesse detto lei. Gloria tornò, e credette che me l'avesse detto lui. Chiacchierammo tutti e tre, e mi invitarono a passar da loro dopo la chiusura del locale.
Alle due andai a trovarli nel motel in cui alloggiavano. Non c'era nessuna festa, naturalmente, e parlammo a lungo. Mi fecero vedere un album di fotografie, risalivano a quando si erano incontrati per la prima volta, nell'Iowa. Gloria era allora una ragazzotta prosperosa e ipernutrita; nelle foto successive appariva più snella, poi uno schianto. Il marito, che le aveva insegnato molte cose, non sapeva né leggere né scrivere. Strano, dato che come presentatore doveva leggere i nomi dei numeri e degli artisti che partecipavano al concorso per dilettanti. Non mi ero mai accorto che non sapesse leggere quello che stava leggendo. La sera dopo capii il trucco: quando Gloria accompagnava qualcuno sul palco, dava un'occhiata al foglio che lui aveva in mano e nel passargli accanto gli sussurrava il nome dell'artista.
Erano una coppia vivace e cordiale, e ho avuto con loro molte conversazioni interessanti. Ricordai come ci eravamo incontrati, e chiesi perché Tamara continuasse a presentarmi nuove ragazze.
«Prima di presentarmi a te, Tamara m'aveva detto che m'avrebbe fatto conoscere l'unico uomo disposto a spendere», mi spiegò Gloria.
Dovetti riflettere un po' prima di capire che la bottiglia di champagne da sedici dollari, dovuta al mio malinteso «pazienza!», era stata dopotutto un ottimo investimento. Mi ero fatto la reputazione di un eccentrico, di uno che non si sapeva vestire ma era sempre pronto a scialare con le ragazze.
Mi spinsi con loro fino a confidare quello che mi aveva colpito: «Io forse sono abbastanza intelligente solo per quanto riguarda la fisica… però nel bar ci sono un sacco di tizi intelligenti - petrolieri, industriali, uomini d'affari… - anche loro comprano da bere alle ragazze senza ottenere nulla in cambio.» (Ero giunto infatti alla conclusione che anche gli altri non combinassero mai niente.) «Com'è possibile che un uomo intelligente rimbecillisca entrando in un locale?»
Il presentatore era un esperto del campo: «Le darò delle lezioni, dopo le quali riuscirà a combinare con le ragazze in un qualsiasi locale simile a questo. Prima di insegnarglielo, per dimostrare che so il fatto mio, farò in modo che Gloria convinca un altro a offrirle un cocktail allo champagne. Sì, proprio a lei, Feynman!»
Mi chiedevo come diavolo avrebbe fatto.
«Deve seguire alla lettera le istruzioni, però. Domani sera vada a sedersi lontano da Gloria. E quando lei le farà segno, si avvicini.»
«Sì», disse Gloria. «Sarà facile.»
L'indomani sera mi sistemai in un angolo del bar dal quale potevo osservare Gloria. Passa un po' di tempo, un tizio le si siede accanto; passa un altro po' di tempo e lui sembra tutto contento. Gloria mi fa l'occhiolino. Mi alzo e mi avvicino, con fare disinvolto. Mentre le passo accanto Gloria si volta ed esclama sorpresa e felice: «Oh, ciao Dick! Quando sei tornato? Dove sei stato?»
Il suo accompagnatore si gira per squadrare quel «Dick» e gli vedo negli occhi un sentimento che capisco perfettamente, per averlo provato spesso.
Prima occhiata: «Arriva la concorrenza, mi soffierà la ragazza alla quale ho pagato da bere! Cosa faccio?»
Seconda occhiata: «No, è soltanto un amico; sembra che si conoscano da parecchio». La sua faccia era un libro aperto, sapevo esattamente cosa provava.
«Jim, vorrei presentarti un caro amico: Dick Feynman.»
Ulteriore occhiata: «Mi conviene essere cortese con lui, così lei mi apprezzerà maggiormente».
«Piacere Dick. Vuol bere qualcosa?»
«Perché no?»
«Cosa vuol bere?»
«Quello che beve Gloria mi va bene.»
«Barman, un altro champagne cocktail, per favore.»
Era stato un gioco da ragazzi. Quella sera, dopo la chiusura del locale, andai a trovare Gloria e il presentatore. Ridevano felici: aveva funzionato alla perfezione. «Va bene,» dissi, «sono assolutamente convinto che ci sapete fare. Quando iniziano le lezioni?»
«Ascolta bene», attaccò lui. «Il principio base è questo: ogni uomo vuol fare il signore. Non vuol essere giudicato maleducato, rozzo o, peggio ancora, taccagno. Una volta che la ragazza ha capito le tue motivazioni, fa di te quello che vuole.»
«Quindi», proseguì, «non comportarti da signore in nessun caso. Devi essere sgarbato. E la prima regola è: non pagarle niente, neppure un pacchetto di sigarette, prima d'averle chiesto se verrà a letto con te, e d'esserti convinto che ci sta e non mente.»
«Scusa… vuoi dire che… insomma… basta chiedere?»
«Lo so, è soltanto la prima lezione, e farai fatica ad esser tanto brutale. Quindi compra pure qualcosa, una cosina, prima di chiedere. D'altronde così rendi le cose più difficili.»
Per capire, a me basta conoscere il principio. L'indomani mi sono preparato psicologicamente, mi sono ripetuto che quelle ragazze erano miserabili donnacce, orribili sanguisughe pronte a farsi pagar da bere senza mai ceder nulla in cambio. Non sarei stato un signore, con quelle carogne. Me lo sono ripetuto finché mi sono convinto.
E la sera mi accinsi provare la nuova tecnica. Entro nel locale, come al solito, e il solito amico mi dice: «Dick, devi vedere la ragazza che ho trovato stasera. È andata a cambiarsi, ma ora torna.»
«Sì, sì.» Non mi son lasciato impressionare, e sono andato a sedermi a un tavolo per vedere lo spettacolo. La ragazza di cui m'aveva parlato entra proprio mentre comincia lo spettacolo. «Non me ne frega niente che sia carina; vuole soltanto che lui le paghi da bere, e in cambio non gli darà niente», mi dico.
Alla fine del primo numero, lui viene a presentarmela. «Ann, questo è un caro amico, Dick Feynman.»
«Salve», non mi giro neanche e continuo imperterrito a guardare lo spettacolo.
Dopo un po' Ann viene a chiedermi di raggiungerli. La solita vigliaccata, lui le paga da bere e lei invita un altro!
«No grazie, da qui vedo benissimo.»
Poi entra un tenente della vicina base militare, con una bella divisa. Non passa molto tempo e Ann si va a sedere di fianco al tenente! Più tardi, mentre sono al bar, Ann sta ballando col tenente e mentre lui mi volta le spalle, lei mi scocca un grande sorriso. «Che disgraziata! Ora frega anche quel povero tenente.»
Le avrei dato una lezione: non l'avrei più guardata finché non fossi stato visibile anche dal tenente, allora avrei sorriso di modo che lui capisse cosa si tramava alle sue spalle. La ragazza ha dovuto desistere.
Pochi minuti dopo ha mollato il tenente, si è avvicinata al bar, il barista le ha dato il cappotto e la borsetta. «Vado a fare un giro. Nessuno vuol fare una passeggiata con me?» ha chiesto a voce alta e chiara.
Mi son detto che non potevo continuare a dire di no, a respingere ogni ragazza per sempre. Che senso avrebbe avuto? A un certo punto dovevo farmi avanti. «Ti accompagno io», ho detto freddamente.
Usciamo, camminiamo per un po' e avvistiamo un bar. «Ho un'idea», dice lei. «Facciamoci dare del caffè e dei panini, e andiamo a mangiarli a casa mia.»
L'idea mi pare ottima. Entriamo nel bar, lei ordina tre caffè e tre panini. Pago io.
Usciamo, mi rendo conto che c'è un panino di troppo.
E mentre l'accompagno al motel mi dice: «Sai, non farò in tempo a mangiare i panini con te, viene a raggiungermi il tenente…»
Bocciato.
Il presentatore si era prodigato con le sue lezioni, ma io avevo sbagliato. Le avevo comprato un dollaro e dieci centesimi di panini senza chieder niente in cambio, ora non avrei più ottenuto nulla. Dovevo riscattarmi, non fosse che per non umiliare il mio insegnante.
Mi fermai di botto: «Tu… sei peggio di una puttana.»
«Cosa?»
«Mi hai fatto comperare i panini, e cos'avrò in cambio? Niente!»
«Che tirchio! Se la prendi così te li rimborso, i panini!»
Volevo vedere se bluffava: «Allora rimborsameli.»
Rimase senza fiato. Pescò nella borsetta i pochi soldi che aveva, me li diede. Presi il mio panino e il mio caffè, e me ne andai per la mia strada.
Finito di mangiare tornai nel locale, per riferire al presentatore. Gli spiegai tutto, chiesi scusa per come m'ero lasciato fregare, dissi come avessi cercato di rimediare.
La prese con calma. «OK Dick, va tutto bene. Non le hai pagato niente e stanotte, vedrai, verrà a letto con te.»
«Cosa!?»
«Certo.» Era proprio fiducioso. «Verrà con te. Lo so.»
«Ma non è neppure qui, è a casa sua col te…»
«Dai retta a me.»
Arrivano le due, il locale sta per chiudere e Ann non è ricomparsa. Chiedo al presentatore e a Gloria se posso andar da loro. Naturalmente mi dicono di sì.
Mentre usciamo dal locale, chi attraversa correndo la Statale 66 e mi viene incontro? Ann. Infila il braccio sotto il mio: «Dai, vieni da me.»
Il presentatore aveva ragione. Una lezione magistrale.
In autunno tornai a Cornell. Ballavo con una ragazza della Virginia, in visita dal fratello, studente dell'ultimo anno. Era molto carina, e l'invitai in un locale a bere.
Per strada cercavo il coraggio di metter in pratica con una ragazza per bene le lezioni. Dopotutto, mancar di rispetto all'entraineuse che vuol farsi pagar da bere, non è niente; ma con una ragazza del Sud, carina e bene educata?
Appena entrammo nel locale, le dissi chiaramente: «Senti, prima di pagarti da bere voglio sapere una cosa: verrai a letto con me, stasera?»
«Sì.»
Funzionava anche con le ragazze per bene! Per quanto quella tecnica fosse efficiente, però, non la usai quasi più dopo quella volta. Non mi piaceva molto. Rimaneva comunque interessante sapere che le cose funzionavano in modo assai diverso da come m'era stato insegnato a credere.

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