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Quando verrà regolamentata la prostituzione in Italia di nuovo?

Durante i passati periodi matriarcali, invece, i rapporti sessuali erano maggiormente regolati dalla simpatia tra gli individui.

Questa me la devi spiegare un po' meglio.

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whip69
28/08/2019 | 09:19
Brescia |  51-100
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@ales23 said:

Durante i passati periodi matriarcali, invece, i rapporti sessuali erano maggiormente regolati dalla simpatia tra gli individui.

Questa me la devi spiegare un po' meglio.

Posso darti una mia ipotesi?
Forse si riferiva all'epoca dell'uomo delle caverne, ma ritengo che in quell'epoca il sesso fosse meno un sollazzo rispetto ad oggi (forse).

In sostanza é inutile fare troppe indagini, in Italia siamo talmente arretrati che nemmeno in 50 anni ci adegueremo agli stati più evoluti.

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io personalmente penso che la prostituzione non sia una cosa socialmente sostenibile nel medio periodo.
Ciò perchè funziona solo se ci sono forti disparità economiche, e infatti, fatte le debite proporzioni non è che in Italia ci siano molte prostitute italiane, come nei bordelli tedeschi non ci sono tedesche etc. Non per ragioni morali, solo perchè per spingere un numero di donne sufficente ad avere un mercato ( e infatti tutti si lamentano sempre che nei FKK sono troppo poche rispetto agli uomini) il prezzo della prestazione deve essere proporzionato a quello che viene valutato conveniente.
In pratica, non giudico ma è il mercato, perchè le occidentali trovino interessante questo lavoro dovreste pagarle molto di più, e invece è chiaro che, perchè ci sia un numero di clienti tale da giustificare delle strutture tipo FKK il prezzo non può essere più alto di 100 a botta (e comunque per l'italia è tanto, anzi per certe zone il massimo sarebbe la metà).
Infatti ci sono quasi solo rumene, perchè per loro questi guadagni sono molto più alti di quello che potrebbero avere con un lavoro normale, o anche facendo le mantenute in romania.
Non discuto le ragioni, ma è chiaro che 5000-6000 euro al mese per una tedesca non sono abbastanza per accettare di fare questo mestiere.
Ergo il gioco funziona finchè ci sono delle disparità economiche con la Romania (o l'ucraina se un domani daranno i visti).
Ora, vi faccio notare che in Germania la prostituzione non era legale prima della caduta del muro.
Caduto il muro, con i paesi dell'est ridotti alla fame e una disparità di ricchezze così grande sono stati costretti a legalizzarla, perchè se no una massa enorme di denaro sarebbe uscita dalla germania ed entrata in repubblica ceca ad esempio, oppure la qualtità di ragazze (e papponi) dai paesi dell'est avrebbe reso il fenomeno incotrollabile se illegale.
A ruota, l'Austria e la Svizzera sono state costrette a fare lo stesso.
Si tratta di un caso storico un po' particolare, infatti gli altri paesi occidentali al massimo tollerano il fenomeno ma non permettono una prostituzione organizzata, per non parlare degli stati uniti, dove prostituirsi è illegale.
A mano a mano che i paesei confinanti con la germania migliorano le condizioni economiche piano piano si tornerà indietro sulla legalizzazione della prostituzione.
Ergo, nel medio periodo gli stati torneranno a impedire la prostituzione organizzata, questo è inevitabile, figuriamoci se uno stato che non la permette cambierà idea.
questo per ragioni evidenti e gravi.

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@ales23 said:

Durante i passati periodi matriarcali, invece, i rapporti sessuali erano maggiormente regolati dalla simpatia tra gli individui.

Questa me la devi spiegare un po' meglio.

Nell'antichità, non si conoscenza la funzione del liquido spermatico e, quindi, erano le donne a gestire la maggior parte delle società, unendosi ai maschi grazie ai doni, ovvero alla prostituzione anche religiosa, o per semplice simpatia.

Con la comprensione della funzione del liquido spermatico il maschio rivendicò sia la partenità dei figli che della donna che li generava, costruendo le deleterie relazioni monogamiche patriarcali che portarono a vedere l'atto sessuale come una mera forma di ritorno dal sesso femminile ovvero o per doni o per legame matrimoniale al fine di farsi mantenere dal maschio.

La maggior parte delle società matriarcali, in Europa, sono scomparse intorno al 1250 a.C., in linea con la mitologica guerra di Troia.

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@javiercercas said:
io personalmente penso che la prostituzione non sia una cosa socialmente sostenibile nel medio periodo.
Ciò perchè funziona solo se ci sono forti disparità economiche, e infatti, fatte le debite proporzioni non è che in Italia ci siano molte prostitute italiane, come nei bordelli tedeschi non ci sono tedesche etc. Non per ragioni morali, solo perchè per spingere un numero di donne sufficente ad avere un mercato ( e infatti tutti si lamentano sempre che nei FKK sono troppo poche rispetto agli uomini) il prezzo della prestazione deve essere proporzionato a quello che viene valutato conveniente.
In pratica, non giudico ma è il mercato, perchè le occidentali trovino interessante questo lavoro dovreste pagarle molto di più, e invece è chiaro che, perchè ci sia un numero di clienti tale da giustificare delle strutture tipo FKK il prezzo non può essere più alto di 100 a botta (e comunque per l'italia è tanto, anzi per certe zone il massimo sarebbe la metà).
Infatti ci sono quasi solo rumene, perchè per loro questi guadagni sono molto più alti di quello che potrebbero avere con un lavoro normale, o anche facendo le mantenute in romania.
Non discuto le ragioni, ma è chiaro che 5000-6000 euro al mese per una tedesca non sono abbastanza per accettare di fare questo mestiere.
Ergo il gioco funziona finchè ci sono delle disparità economiche con la Romania (o l'ucraina se un domani daranno i visti).
Ora, vi faccio notare che in Germania la prostituzione non era legale prima della caduta del muro.
Caduto il muro, con i paesi dell'est ridotti alla fame e una disparità di ricchezze così grande sono stati costretti a legalizzarla, perchè se no una massa enorme di denaro sarebbe uscita dalla germania ed entrata in repubblica ceca ad esempio, oppure la qualtità di ragazze (e papponi) dai paesi dell'est avrebbe reso il fenomeno incotrollabile se illegale.
A ruota, l'Austria e la Svizzera sono state costrette a fare lo stesso.
Si tratta di un caso storico un po' particolare, infatti gli altri paesi occidentali al massimo tollerano il fenomeno ma non permettono una prostituzione organizzata, per non parlare degli stati uniti, dove prostituirsi è illegale.
A mano a mano che i paesei confinanti con la germania migliorano le condizioni economiche piano piano si tornerà indietro sulla legalizzazione della prostituzione.
Ergo, nel medio periodo gli stati torneranno a impedire la prostituzione organizzata, questo è inevitabile, figuriamoci se uno stato che non la permette cambierà idea.
questo per ragioni evidenti e gravi.

Veramente un'ottima analisi, infatti, la prostituzione è legata al bisogno estremo di denaro di chi si prostituisce.
Anche se, a volte, c'è un desiderio nel prostituisi.
Caso famosissimo è quello di Valeria Messalina, imperatrice consorte dell'imperatore Claudio, che si vendeva per piacere trasgressivo e non certo per racimolare denaro per vivere.
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whip69
28/08/2019 | 23:31
Brescia |  51-100
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Finalmente qualcosa di interessante da leggere, bravi!

Dissento solo sul fatto che la prostituzione possa estinguersi come fatto sociale, perché se viene chiamato "il lavoro più antico del mondo" la cosa ha un senso (ad esempio in epoca romana, anche le patrizie, ossia le benestanti, si potevano prostituire occasionalmente per permettersi qualche gioiello o sfizio...ovvio, forse basso rango e non la consorte di un governatore), magari cambia, si adegua alla società, ma ci sarà sempre.

Inoltre, per il discorso guadagni, ci sono escort che seppur non avendo né arte, né parte, incassano in genere (se non sfruttate, o munte eccessivamente dal fish) stipendi da capitano d'industria (ma senza le relative responsabilità, hanno qualche rischio, ma calibrato). Quindi non mi si dica che guadagnano poco, ci saranno casi di povertà pure tra loro, ma di certo 5000/6000 euro/mese (minimo) non mi si dica che è una miseria (se per voi lo è allora siete beati). Se poi fidelizzano qualche cliente, la cifra lievita.

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@whip69 non discuto che 6000 euro siano tanti (e forse in qualche FKK ne prendono di più) ma chiaramente non sono abbastanza per una occidentale per andare a lavorare in un FKK, o meglio, hanno alternative migliori che le rumene non hanno.

Il discorso non verte sulla prostituzione in sé, ma sulla sotenibilità economica della prostituzione organizzata, se non ci fosse un paese interno all'unione europea ma con enormi disparità economiche il sisyema dei FKK non funzionerebbe.
In Italia infatti ricordo che la prostituzione è legale, ciò che è illegale è il favoreggiamento, cioè la parte "organizzativa". Infatti per il legislatore, ricevere un compenso purchèssia per favorire l'attività di una prostituta è un po' come sfruttarne il lavoro.
Qui non si parla di escort di lusso, che sono numericamente insignificanti su un paese di 60 milioni, e non si parla di fenomeni sociali in cui una concede i propri favori in cambio di vantaggi economici o altro, cosa che esula dal campo di azione della legge (e molte femministe la pensano come molti di voi, che il matrimonio in ultima analisi sia un prostituirsi a forfait).
Il punto è che molti vorrebbero delle strutture tipo FKK invece che destreggiarsi tra gli appartamenti e gli annunci su Bakeca, ma questo sposterebbe il problema su un piano socialmente inaccettabile per vari motivi,non solo morali, eccone alcuni a cui forse non avevate pensato:

  • dove lo costruisci? Se già i comuni fanno di tutto per non avere un night nel loro territorio, immaginate la situazione in cui viene presentata al sindaco la richiesta per aprire un FKK, va su tutti i giornali e si trova il municipio assediato. E io sono sicuro che i sindaci della lega (che sono gli stessi che mettevano le multe stradali per i clienti) direbbero no. Quindi facile dire legalizziamo, molto più difficile concedere il permesso.
  • quale imprenditore legherebbe il suo nome a un bordello?
  • se già attività normali come le imprese di costruzioni sono controllate da organizzazioni criminali, immaginate i bordelli.
  • un conto è dire, le ragazze sono libere, un conto è la pratica, e infatti tutti si lamentano del fatto che non ci sia unostandard uguale per tutti i clienti, e non ci sia un management che fa rispettare le regole, tipo, qualcuno che eviti i missili. Se è legale le ragazze devono essere completamente libere di fare o non fare, non mi pare che molti qui dentro siano entusiasti della situazione.
    Poi, vi piace la varietà no? ogni tot ragazze nuove, poi dopo 5 anni una che aveva 25 anni ne ha 30 e invece voi volete sempre ragazze giovani. Chi va a cercale in romania? Chi le convince? Chi fa i documenti? Mai pensato?
  • molti di voi lo fanno notare tra le righe, spesso anche nei FKK le ragazze hanno dei clienti "fidanzati" o "sponsor", cioè dei clienti che si sono innamorati e che non ragionano più solo in termini di "mi svuoto le palle con una bella figa". Questo è lo stesso processo mentale che sta dietro a chi gioca alle macchinette o diventa dipendente dalla coca. C'è chi compra un gratta e vinci ogni tanto e chi invece si spende tutto lo stipendio. Questo è un fenomeno umano comune e si chiama vizio. Le società tendono a ridurre gli spazi morali e pratici per queste cose, e infatti è sotto gli occhi di tutti il fatto che il gioco d'azzardo, seppur legale, ha delle ricadute sociali pesantissime. I bordelli avrebbero problemi simili e questo non può essere ignorato o non considerato. Quindi pensate sempre che ci sarà gente che si rovina per le prostitute e che magari rovina la famiglia, i figli etc.
  • poi mi direte, ma io lo farei lo stesso, affari loro, il male minore etc. io sto solo dicendo perchè in italia non verrà legalizzata la prostituzione organizzata e perchè invece piano piano verrà vietata anche nel resto d'europa.
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whip69
29/08/2019 | 12:26
Brescia |  51-100
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A mio avviso dilaga un falso moralismo, e un femminismo latente.

Sfido chiunque a provare a chiedere a commesse di outlet (da 800 euro/mese con turni durante tutte le feste), bariste, postine, commesse al supermercato, ecc...di passare da 800/1000 euro a 6000/10.000 euro, tante dicono no (ma ci pensano), ma tantissime dicono si. Ovvio che servono condizioni "tecniche" accettabili: presenza, carattere, età, predisposizione naturale (perché le vere puttane di solito sono quelle gratis).
Se io fossi donna, stringerei i denti e lo farei, perché in pochi anni andrei in pensione da giovane.

Capisco il discorso filosofico in generale, ma la realtà é che in Italia, se non avessimo la chiesa e una classe politica bigotta (e ridicola), le case chiuse dilagherebbero (perché nel nostro ecosistema sociale, forse, un Fkk non sarebbe adatto). Il sesso in Italia pare un tabù e in generale gli uomini sono repressi da donne/melanzane che non la concedono, se non per grazia ricevuta.

Ma tu sai quanti miliardi di euro i punter italiani esportano in tutto il mondo? Secondo te un sistema redditizio come questo si estingue o diventa, piano, piano, di nicchia? Secondo te i clan rom sono scemi ad aver monopolizzato la prostituzione in Unione Europea?

Adesso non dirmi che i paesi come Austria, Germania, Svizzera siano arretrati. Hanno politiche dalla mente aperta, in generale, e sempre in generale sono Stati dove le cose funzionano (magari non sono paradisi, ma a confronto di "noi altri", ci fanno le scarpe, pure oggi che anche loro sono in recessione).

Ma tu hai girato la Romania? A parte certe zone rurali, in molte zone sono più avanti di noi, sia come cultura che come infrastrutture (anche grazie ai fondi europei che usano bene), la loro idea di sesso é più aperta e libera della nostra.

In generale nei paesi nordici ed estici hanno una sessualità meno repressa della nostra, poi lascia stare che in Romania nello specifico hanno i capi rom/zingari che monopolizzano la prostituzione in tutta l'Unione Europea (come detto sopra).

Se non erro, FORSE, in Svezia la prostituzione è molto osteggiata se non vietata, ma non é un paradiso, anche per altri fattori hanno un tasso di suicidi elevatissimi per infelicità, nonostante sia un paese dove il sesso free é abbastanza semplice (vedasi apertura mentale nordica), se pure loro aprissero dei locali "a tema" forse avrebbero uno svago in più in particolare tra i giovani.

Guarda caso più ci si allontana da Roma e più si scopa, che strano...

Ripeto: capisco i tuoi discorsi e non concordo. Mi sembrano discorsi utopici.

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@whip69 al volo, il tasso di suicidi in svezia è in linea col resto d'europa.

Lasciando perdere l'Italia, perchè nei FKK o negli appartamenti in germania non ci sono Tedesche?
Se i clan rom hanno il controllo della prostituzione, vuol dire che non è una scelta così libera oppure che gestire la prostituzione senza organizzazioni losche è molto difficile.

Io non so se 10.000 euro al mese sono abbastanza, dico solo che però su milioni di persone le donne preferiscono fare le commesse a 800 euro al mese invece che scopare con 10 estranei al giorno.
Del perchè non lo so, ne prendo atto.
Altrimenti non si spiega perchè ci sono così poche italiane su Bakeca e tutte milf.
Oppure in qualche altro posto è pieno di italiane che esercitano ma sul forum non se ne ha notizia.
Io ripeto, non so perchè, prendo atto che per fare questo mestiere ci vuole una grande sproporzione economica tra clienti e prostitute, infatti i GT vanno a cuba e non in svezia, sarà per il mare, senza polemica, prendo atto della realtà fino a che mi si mostra il contrarrio

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@whip69 io non ho fatto discorsi utopistici, prendo atto del fatto che i paesi "civili" Germania etc. sono stati costretti a legalizzare la prostituzione organizzata appunto per la vicinanza con paesi che dopo il crollo del muro erano diventati molto più poveri e contenre il fenomeno era impossibile.
Appunto perchè come dici tu in italia ik fenomeno dilagherebbe non lo permetteranno.
Nessun governo lo farebbe, destra o sinistra, perchè la cosa comporta dei problemi sociali enormi, compresa appunto l'uscita di milioni di euro dall'economia "pulita".
Non puoi comparare le migliaia di persone che vanno in svizzera/germania ora con i milioni di potenziali clienti che avrebbero queste strutture.
Se già è intollerabile la situazione del gioco d'azzardo, pensa che disastro sociale sarebbe avere in ogni città bordelli aperti.

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whip69
29/08/2019 | 14:13
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A mio avviso é un disastro sociale NON avere i bordelli, del resto ognuno ha la propria opinione.

E se le italiane non esercitano, il motivo é culturale in primo luogo, e in secondo caso per opportunismo, in quanto molto spesso gravitano a spese dei familiari ed é più semplice accomodarsi che intraprendere un lavoro così complesso (oltre al fatto che molte non avrebbero le caratteristiche fisiche per farlo).

Per il discorso Svezia avevo fatto un preambolo FORSE, mi pare.

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Anche per me l'Italia perde a non avere più i bordelli legalizzati.

Un maschio italiano, sapendo che può andare in questo genere di locali, penserebbe solo a curare la sua salute, a lavorare tantissimo per poi svagarsi la sera anche con 2-3 donne alla volta.

Ricordo che Mussolini, quando vi erano le Case Chiuse in Italia, spronava i giovani ad andarci dopo la giornata lavorativa per riacquistare la pace mentale e provare la virilità fisica.

In merito alla storia della prostituzione dell'era Pre e Post Legge Merlin in Italia, comunque, vi consiglio il bellissimo film di Tinto Brass "Paprika".
https://it.xhamster.com/videos/paprika-1991-by-tinto-brass-5890426

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ItaloRussian
05/09/2019 | 00:29
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@javiercercas se la prostituzione sarà messa al bando, sarà da attribuirsi al dilagare del nazifemminismo e al progressivo strozzamento della democrazia e delle libertà, già in atto da un po' di tempo...

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ItaloRussian
05/09/2019 | 00:32
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Poi, morto un papa se ne fa un altro, e il mestiere più antico del mondo esisterà SEMPRE, giacché la domanda è sempre in aumento, e il nazifemminismo dominante sta distruggendo la famiglia e la coesione fra i due sessi... Vedi te

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@ItaloRussian non so valure da un punto di vista sociologico il "nazifemminismo".

Ed è ovvio che non esisterà mai un mondo senza prostituzione.
Però vorrei far notare che proprio questo sito da una chiara idea di quanto il punter (o cliente) medio sia disposto a spendere in Italia.
E ripeto, non stiamo parlando della prostituzione alto livello, clienti selezionati, tanti soldi, stiamo parlando della prostituzione "per tutti". In questa fascia mi pare evidente che ci sia un problema di incontro domanda offerta, basta scorrere Bakeca per capire che sono per la stragran maggioranza provenienti non da paesi dell'europa occidentale.
Oppure esiste un sito pieno di tedesche, svedesi, italiane e su questo sito nessuno ne ha mai parlato..
Per non parlare delle stradali, a parte qualche caso ormai sono tutte straniere anche nelle città del sud.
Ora, con le stradali posso anche immaginare che ci sia un'organizzazione che impedisce alle povere italiane di mettersi in vendita, ma su internet non vedo proprio come questo sarebbe possibile, oppure negli FKK. E' pieno di ragazze italiane che lavorano in germania in tutti i settori, non capisco perchè non lavorano negli FKK. Forse la mafia rumena lo impedisce? O forse cento euro a botta non sono abbastanza interessanti per una che può campare facendo dell'altro?
Poi, per carità, stiamo parlando di PAY, l'indi o altre forme più o meno dirette di scambi di favore esistono in ogni parte del mondo.
A me pare che le italiane che provano a vendersi non manchino, ma mi pare anche che le cifre siano proibitive per il punter medio.
Ora, immaginiamo per un secondo la situazione in cui, i bordelli sono legali, le rumene e le extra comunitarie non sono ammesse, secondo voi quante ragazze lavorerebbero? e quanto chiederebbero?'
Secondo me senza rumene non avreste mai prostitute giovani a 70-100 euro a botta.
Quindi, finchè l'europa tiene fuori i lavoratori ucraini, russi etc. gli unici paesi che possono fornire questo mestiere sono la Romani e la Bulgaria, e infatti così è.
Ora, che succede quando questi paesi tra qualche anno aumenteranno il loro tenore di vita?

P.S. faccio notare, per capire, che perfino nella Grecia della crisi pur essendo la prostituzione legale le prostitute non sono greche, e però non ci sono prostitute greche negli FKK. Per dire...

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ItaloRussian
05/09/2019 | 10:57
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@javiercercas in GRECIA e negli FKK tedeschi è pieno delle autoctone, magari un po' più su di età, cioè cosiddette milf.
E nella malaugurata ipotesi che la proibiscano in tutta l'Europa dell'ovest, a parte che la cosa è poco probabile (perché i tedeschi non si fanno mettere piedi in testa dai governicchi non eletti da nessuno, come succede in Italia), rimane pure la Svizzera, e i Paesi dell'est, l'ukraina ecc. I prezzi in Italia delle loft girls, si abbasserebbero - la legge della domanda e dell'offerta, bellezza!

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Da liberista penso che si dovrebbe comunque provare l'importazione del modello tedesco, per quanto le considerazioni di @javiercercas siano del tutto condivisibili.
PS: trovo esilarante il fatto che qualcuno potesse credere che il baciatore di rosari e installatore di crocefissi Salvini avesse intenzione di riaprire i bordelli

E il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda 
E la lotta si fa scivolosa e profonda

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Sapete che danno per l’economia se aprono gli fkk in Italia? Vorrà dire non viaggiare più all’estero per miglioni di abitanti italiani e Ryanair fallisce😂

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@nicolavic ahahahahah io ho prenotato ieri sera il volo per il prossimo gt proprio con Ryanair 😂😂😂

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@Italorussian io non frequento gli FKK, ma a giudicare da quello che scrive la gente qui dentro non mi pare che sia pieno di tedesche seppur avanti con gli anni (e qui dovremmo chiederci perchè non ci sono tedesche di 20 anni).

Ma il problema resta @marco_kraljevic. La prostituzione non è un mercato come gli altri, anzi, come il gioco d'azzardo, il fumo, le droghe, comporta dei problemi non secondari a livello sociale.
Che si voglia o no ha dei costi sociali non indifferenti e ogni stato ci pensa bene.

Mi pare di leggere benissimo proprio da questo forum di come i rapporti tra clienti e prostitute non siano sempre improntati solo al consumo di una esperienza, tipo andare al cinema, ma che spesso il gioco diventa quello di sfruttare i "sentimenti" o creare un legame speciale con il cliente.
E questo è un problema simile a quello dei fumatori, o la differenza tra chi si fa una canna ogni tanto e chi comincia con le canne e finisce con l'eroina.

Non entro minimamente nel tema dello sfruttamento della prostituzione da parte di organizzazioni criminali perchè so che genererebbe un ginepraio di polemiche che non mi interessano e non ho voglia di andare a reperire dati e ricerche sulla situazione tedesca, però se siete curiosi emerge un quadro un po' meno roseo di quello che potreste pensare.

Resterà l'Ucraina, sicuramente, secondo me nel medio periodo tutti i paesi occidentali prenderanno misure sempre più retrittive nei confronti della prostituzione organizzata, un po' come è successo per le sigarette, o come sta succedendo per il gioco d'azzardo.

Con ciò, non è che se uno vieta una cosa per legge poi la gente non lo fa, questo lo sappiamo, però se ci sono politiche restrittive, tipo fatti 800 km per andare in un bordello sicuramente scoraggiano, invece che avere il bordello sotto casa.

Comunque per capire il gioco dei prezzi basta guardare i night e il loro declino. Intanto tanto per cambiare non c'è un'italiana a pagarla (ed è solo mostrare le tette, pensate voi) e poi chissà perchè prima della crisi trovavano facilmete ragazze e clienti e dopo la crisi invece non trovano più ragazze e i locali sono vuoti. Però i prezzi non scendono... mistero

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whip69
05/09/2019 | 21:39
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I night sono in declino perché sono una formula superata, guardare, spendere tanto, e niente fare. Se vai in qualche Fkk, che so, il Wellcum, prova a vedere se é in declino.
Tedesche, italiane, francesi, ecc...non fanno spesso le meretrici, perché lo fanno in altra forma subdola senza entrare in Fkk, fare le loft o le stradali.

Concordo che il mercato del sesso faccia parte delle droghe pesanti e che molti, deboli di cuore, corrano rischi con le ragazze. Ma li bisogna capire che si tratta di fantasia e non di realtà, anche se ritengo che, molti, prima di entrare nei locali avessero di base qualche patologia.

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06/09/2019 | 02:23
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@javiercercas said:
@Italorussian io non frequento gli FKK, ma a giudicare da quello che scrive la gente qui dentro non mi pare che sia pieno di tedesche seppur avanti con gli anni (e qui dovremmo chiederci perchè non ci sono tedesche di 20 anni).

Ma il problema resta @marco_kraljevic. La prostituzione non è un mercato come gli altri, anzi, come il gioco d'azzardo, il fumo, le droghe, comporta dei problemi non secondari a livello sociale.
Che si voglia o no ha dei costi sociali non indifferenti e ogni stato ci pensa bene.

Mi pare di leggere benissimo proprio da questo forum di come i rapporti tra clienti e prostitute non siano sempre improntati solo al consumo di una esperienza, tipo andare al cinema, ma che spesso il gioco diventa quello di sfruttare i "sentimenti" o creare un legame speciale con il cliente.
E questo è un problema simile a quello dei fumatori, o la differenza tra chi si fa una canna ogni tanto e chi comincia con le canne e finisce con l'eroina.

Non entro minimamente nel tema dello sfruttamento della prostituzione da parte di organizzazioni criminali perchè so che genererebbe un ginepraio di polemiche che non mi interessano e non ho voglia di andare a reperire dati e ricerche sulla situazione tedesca, però se siete curiosi emerge un quadro un po' meno roseo di quello che potreste pensare.

Resterà l'Ucraina, sicuramente, secondo me nel medio periodo tutti i paesi occidentali prenderanno misure sempre più retrittive nei confronti della prostituzione organizzata, un po' come è successo per le sigarette, o come sta succedendo per il gioco d'azzardo.

Con ciò, non è che se uno vieta una cosa per legge poi la gente non lo fa, questo lo sappiamo, però se ci sono politiche restrittive, tipo fatti 800 km per andare in un bordello sicuramente scoraggiano, invece che avere il bordello sotto casa.

Comunque per capire il gioco dei prezzi basta guardare i night e il loro declino. Intanto tanto per cambiare non c'è un'italiana a pagarla (ed è solo mostrare le tette, pensate voi) e poi chissà perchè prima della crisi trovavano facilmete ragazze e clienti e dopo la crisi invece non trovano più ragazze e i locali sono vuoti. Però i prezzi non scendono... mistero

I prezzi son scesi e come, da qui a 15 anni fa, al giorno d'oggi si paga un terzo. Forse non te lo ricordi, ma io si'!
E si stava all'epoca economicamente molto meglio di adesso.
Parlo dell'Italia, ovviamente.
Per cui sono già al minimo sindacale.
Non vuoi mica dire che 50 euronzi siano troppi per una classica mezz'ora.
E a quel prezzo una non guadagna 6000 da te descritti. Ma mooolto e moooolto meno.

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@javiercercas said:
io personalmente penso che la prostituzione non sia una cosa socialmente sostenibile nel medio periodo.

Quanto davvero non è sostenibile ancora a lungo è il gioco delle donne occidentali, le quali reclamano PARITA’ in ogni aspetto del “mondo come rappresentazione” (studio, lavoro, posizione sociale, cultura, denaro, potere, ovvero tutto quanto non è dato in natura, non esiste di per sé, ma è stato creato ex nihilo –e semplicemente, appunto “rappresentato” sulla scena della vita - dalla mente umana per “vivere sopportabilmente”, nascondendo dietro un “velo di Maya” la tragedia dell’esistenza – “il basso stato e frale e il mal che ci fu dato in sorte”, direbbe Leopardi - e lo spietato meccanicismo della “natura matrigna”) proprio mentre, nel “mondo come volontà” (ovvero quanto esiste da sempre per la sopravvivenza della specie e di cui fanno parte desiderabilità, amore sessuale, riproduzione, attrazione e quindi potere di scelta e forza contrattuale nei rapporti amorosi e tutto quanto davvero conta innanzi tanto alla natura e alla discendenza quanto ad una vera felicità individuale intesa come appagamento dei bisogni naturali) continuano a sfruttare, senza limiti, remore né regole, in ogni modo, tempo e luogo (fuori e dentro la prostituzione, dalle discoteche agli uffici, dalle spiagge alle vie, nell’incontro più fugace e occasionale come in quello più studiato e duraturo), le DISPARITA’ naturali (di numeri e desideri, volute dalla Natura per i suoi fini di propagazione e selezione della vita, totalmente avulsi dai concetti umani – troppo umani – di felicità, libertà, giustizia, uguaglianza, solidarietà, ecc.: se le femmine desiderabili fossero in numero pari ai maschi disianti e se il desiderio femminile avesse sorgesse con la stessa fulminea rapidità e la medesima tuonante intensità di quello maschile – come credono certi antropologi freudomarxisti - la femmina non potrebbe selezionare efficacemente e la Natura non otterrebbe di escludere i maschi “meno adatti” dalla riproduzione), grazie alle quali (qualora non intervengano “bilanciamenti sociali” in grado di dare desiderabilità e potere contrattuale anche agli uomini) possono pressoché unilateralmente scegliere il partner, aprire e chiudere qualunque rapporto, stabilire o cancellare qualunque “regola” di convivenza e “decisione condivisa” (ché chi non la condivide finisce in un millisecondo a “fare all’amore col telescopio”, non avendo a disposizione gli altri 364 potenziali sostituti da cui ogni donna è mediamente corteggiata nei suoi anni migliori) e rispetto alle quali tutto quanto la voce mendace del femminismo chiama “discriminazione” o addirittura “oppressione” è semplice giusto, equo ed umano “bilanciamento”.

In occidente in genere si è raccontato per troppo tempo al giovane maschio che siamo nati tutti uguali e tutti ugualmente destinati a godere del diritto di vivere “liberi e felici”. Su questa base lo si è convinto a ripudiare certi schemi e certe protezioni “tradizionali” (storicamente funzionanti nella prassi) in nome di una teorica, anzi, mitologica “emancipazione” la quale si è rivelata a senso unico femminil-femminista. Razionalmente è difficile giustificare, in un mondo di persone teoricamente “libere ed uguali”, perché mai chi nasca maschio abbia il dovere della cosiddetta “conquista” e chi nasca femmina il privilegio di star ferma sul piedistallo della bellezza (anche quando non vi è, basta l’illusione generata dal desiderio) mettendo alla prova i pretendenti (costretti ad offrire e soffrire a capriccio della “dama”) e selezionando chi eccelle nelle qualità volute, perché mai i primi debbano sempre “fare qualcosa”, “lavorare su se stessi”, agire e parlare per soddisfare qualche aspettativa o compiacere la società e le donne, siano costretti ad una tensione degna di un esame (di cui peraltro non si conoscono chiaramente né programma di studio né criteri di giudizio) mentre le seconde siano tutte a priori “speciali” (“perché voi valete”), possano essere amorosamente disiate, socialmente accettate, universalmente mirate, per quello che sono (sicuramente donne, forse belle), non abbiano il dovere di mostrare doti particolari o di compiere quelle “imprese” (siano esse sociali, lavorative o amorose) cui sono invece obbligati i cavalieri, possano rilassarsi e scegliere comodamente (e perfidamente) se ridere e divertirsi CON loro o SU (contro) di loro. La frottola dell’uguaglianza viene tenuta in piedi invertendo mondo vero e mondo apparente: l’hegelismo residuale della cultura moderna viene usato dal femminismo e dal progressismo in genere per far credere che gli esseri umani, proprio come fossero “figure dello spirito”, abbiano come loro finalità “naturali” raggiungere una certa posizione lavorativa, guadagnare tot euro, ammantarsi di un dato tipo di prestigio sociale, ecc. (tutti, insomma obiettivi “rappresentativi”), quando ogni sguardo capace di superare il velo di Maya vede chiaramente come, per il fatto di essere prima di tutto “animali” (etimologicamente: esseri dotati di anima, esseri, quindi, viventi), essi, semmai usino lavoro, posizione sociale e potere/prestigio per appagare i veri bisogni: l’istinto sessuale, la riproduzione, la necessità psicologica di sentirsi mirati, disiati, apprezzato. Proprio il privilegio naturale femminile fa sì che, avendo le donne tutto questo molto spesso “in partenza”, abbiano molti meno motivi per cercarlo attraverso la fatica, lo studio, il lavoro e tutto quanto si possa conseguire con la fortuna o il merito individuale nel “mondo come rappresentazione”. Non per incapacità (come credono i vetero-maschilisti) o per discriminazione (come vogliono far credere le femministe), ma per statisticamente minore bisogno coloro che hanno già nel “mondo come volontà” il loro potere, la loro realizzazione e la loro “felicità” perdono la parte migliore della loro vita a ricercare quanto invece gli uomini sono obbligati ad inseguire (se non vogliono restare sessualmente negletti e socialmente trasparenti).
Solo stupidità maschilista e demagogia femminista possono credere il contrario e presentare come prova di debolezza o di discriminazione la conseguenza di una preminenza naturale e di un privilegio. Se non ci arriva la filosofia a spiegare questo ai maschi, ci sta arrivando la vita, in termini di contatto crudo con la realtà naturale e la stronzaggine femminile. E i movimenti di pensiero sprezzantemente definiti “misogini” ma in realtà semplicemente “disincantati” (qualcuno, sulla scia di Matrix, direbbe “redpillati”) sono destinati a moltiplicarsi a livello planetario. E’ il tipico caso in cui la psiche ferita arriva, per istinto, a svegliare la ragione ottenebrata dallo pseudo-illuminismo. Le ragioni della necessità di vivere prevalgono sulle costruzioni sedicenti “razionali” (morale, progresso, civilizzazione ecc.).

Psicologicamente è pesante dover tollerare una società libertina a parole e continuamente suscitante disio per immagini e al contempo puritana nei fatti (ché la maggioranza dei maschi sotto i 40, al contrario delle femmine, ha meno rapporti ora rispetto a mezzo secolo fa: causa del cosiddetto “fenomeno incel” - il quale, lungi dal dipendere esclusivamente da problemi psicologici individuali, esistenziali e contingenti, è invece un fenomeno sempre più comune destinato a divenire una bomba sociale nel medio periodo - e frutto della cosiddetta “ipergamia” femminile la quale porta le donne, dalle belle alle brutte, a concentrarsi tutte su quella ristretta percentuale di uomini “capibranco”, ovvero detentori del primato e del prestigio sociale variamente declinato nell’apparire mediatico o nella possibilità economica) e repressiva nei comportamenti (la prostituzione, a parte il paradiso germanico, è quasi ovunque criminalizzata o resa inaccessibile all’uomo medio, mentre persino uno sguardo è molestia, un invito violenza, un corteggiamento non arrendevole stalking). Ormai le nuove generazioni di maschi, se non de-virilizzati per tempo dall’educazione “gender-free” (ammesso sia possibile su larga scala vincere la natura con le balle della cultura: magari i femministi/mangina politicamente corretti di oggi un giorno, per reazione, esploderanno come bruti), non tollerano più il diritto di sbatterci le tette in faccia accostato al dovere non solo di non toccarle ma pure, sempre più spesso, di non guardarle (troppo) ed al divieto di pagare una donna adulta e consenziente per poterle finalmente toccare!
“Il sesso non è un diritto” Ci dicono. “E’ di più” dico io “ è un bisogno”. I diritti sono costruzioni sociali, culturali e umane spesso arbitrarie e sempre mutevoli (talvolta pure sbagliate, come nel mondo attuale dove si chiamano con questo nome pure capricci senza capo né coda tipo cambiare genere a caso o riprodursi fra persone dello stesso sesso), mentre i bisogni (e il sesso è uno di quelli primari) sono certezze universali della natura. E quando i primi si contrappongono ai secondi, alla fine della fiera è la natura a prendere (giustamente!) il sopravvento. Per quanto indottrinate, le masse maschili un giorno si rivolteranno “per istinto” se non (perché questo è difficile laddove la cosiddetta “intelligenza” sia controllata dal potere mediatico manipolatorio) “per ragione” al giochino cinico e baro del femminismo sopra descritto (e proprio dal mondo anglo-americano, dove il cancro femminista è più maligno e l’epidemia progressista più virulenta, stanno provenendo i primi segnali in tal senso, dall’elezione del “puttaniere” Trump al “politicamente scorretto” Boris Johnson).

In Italia in particolare, non ne possiamo più (e questo sito ne è una spia) di fanciulle di bellezza non alta ma di comportamento sempre altezzoso che trattano con malcelata sufficienza quando non con aperto disprezzo chiunque tenti in qualsiasi timido approccio, di coetanee di livello estetico-intellettivo non certo superiore al nostro che pretendono attenzioni, regali e corteggiamenti degni di miss mondo, di stuoli di amici/ammiratori pronti dare tutto in pensieri, parole ed opere per la sola speranza. Spesso la colpa di questa “corte dei miracoli d’amore”, che attende come un cliente d’epoca romana davanti alla casa di un patrizio con la sportula in mano, è attribuita alla “stupidità” del maschio italiano. Questa analisi confonde la causa con l’effetto. Il comportamento stupido è causato dalla disperazione del non avere alternative, data l’estrema rarità di fanciulle davvero avvenenti e il conseguente assoluto potere contrattuale di ogni creatura vagamente somigliante a qualcosa in grado di suscitare un sia pur minimo palpito di desiderio. Solo perché nell’est Europa migliori combinazioni genetiche garantiscono maggiore disponibilità di fanciulle attraenti non vediamo certi comportamenti fra i nostri simili di quelle terre.
La prostituzione è ormai l’unica via percorribile, per cui va difesa ad ogni costo come la linea del Piave, se non vogliamo ridurci (anche noi che “abbiamo aperto gli occhi”!) come chi, inginocchiato o prostrato (nell’anima prima ancora che nel corpo) mendica amore e attenzioni a colei dal cui solo altero gesto dipendono il paradiso della concessione o l’inferno della negazione.

Ciò perchè funziona solo se ci sono forti disparità economiche, e infatti, fatte le debite proporzioni non è che in Italia ci siano molte prostitute italiane, come nei bordelli tedeschi non ci sono tedesche etc. Non per ragioni morali, solo perchè per spingere un numero di donne sufficente ad avere un mercato ( e infatti tutti si lamentano sempre che nei FKK sono troppo poche rispetto agli uomini) il prezzo della prestazione deve essere proporzionato a quello che viene valutato conveniente.
In pratica, non giudico ma è il mercato, perchè le occidentali trovino interessante questo lavoro dovreste pagarle molto di più, e invece è chiaro che, perchè ci sia un numero di clienti tale da giustificare delle strutture tipo FKK il prezzo non può essere più alto di 100 a botta (e comunque per l'italia è tanto, anzi per certe zone il massimo sarebbe la metà).
Infatti ci sono quasi solo rumene, perchè per loro questi guadagni sono molto più alti di quello che potrebbero avere con un lavoro normale, o anche facendo le mantenute in romania.
Non discuto le ragioni, ma è chiaro che 5000-6000 euro al mese per una tedesca non sono abbastanza per accettare di fare questo mestiere.
Ergo il gioco funziona finchè ci sono delle disparità economiche con la Romania (o l'ucraina se un domani daranno i visti).

Verissimo quanto dici e proprio per questo non sono mai stato un "socialista", nel senso di un sostenitore di un mondo "giusto". Ho sempre saputo che per poter vivere sopportabilmente avrei avuto bisogno di ingiustizie sociali a mio (o nostro) vantaggio!
Per qualche decennio abbiamo potuto, come italiani, godere collettivamente di disparità economiche che ci permettevano di uscire da una situazione invivibile (mio padre mi ha sempre detto che se non avesse incontrato per caso mia madre, gnocca polacca in gita per sfuggire dal femminismo sposandosi, non avrebbe mai accettato di sposarsi una melanzana). Ecco quindi che una lucida linea politica dovrebbe essere quella di cercare di riprodurre tali condizioni in futuro con paesi opportuni, mentre attualmente vedo il popolo italiano disposto all'esatto contrario: farsi depauperare da paesi nord-europei (giusti i tuoi paragoni successivi fra il poter di acquisto italiano e tedesco), spesso con meno problemi in termini di gnocca (sia in termini di qualità, sia soprattutto di disponibilità, dato che il tiraggio delle italiane anche bruttine non è eguagliato neppure dalle tedesche che potrebbero sfilare in passerella).

Ora, vi faccio notare che in Germania la prostituzione non era legale prima della caduta del muro.
Caduto il muro, con i paesi dell'est ridotti alla fame e una disparità di ricchezze così grande sono stati costretti a legalizzarla, perchè se no una massa enorme di denaro sarebbe uscita dalla germania ed entrata in repubblica ceca ad esempio, oppure la qualtità di ragazze (e papponi) dai paesi dell'est avrebbe reso il fenomeno incotrollabile se illegale.
A ruota, l'Austria e la Svizzera sono state costrette a fare lo stesso.
Si tratta di un caso storico un po' particolare, infatti gli altri paesi occidentali al massimo tollerano il fenomeno ma non permettono una prostituzione organizzata, per non parlare degli stati uniti, dove prostituirsi è illegale.

Qua mi permetto di dissentire. Il fatto che la legge tedesca voluta da SPD e Verdi nel 2001 sia stata motivata da una contingenza storica non cancella né l'intelligenza di chi ha concepito quella legge ascoltando le parti coinvolte (comitati diritti civili delle prostitute, associazioni ecc.) né la stupidità di chi (Francia, Italia ecc.), in condizioni simili (l'emergenza migratoria dall'est vi è stata anche da noi) ha preferito ascoltare l'ideologia femminista (Francia, con la sua legge simil-svedese) o far finta di nulla (l'Italia con le proposte dell'inconcludente Lega ed i proclami opposti dei mangina di sinistra). E' la storia a creare le situazioni particolari, ma sono i politici a prendere le decisioni giuste o sbagliate.

A mano a mano che i paesei confinanti con la germania migliorano le condizioni economiche piano piano si tornerà indietro sulla legalizzazione della prostituzione.
Ergo, nel medio periodo gli stati torneranno a impedire la prostituzione organizzata, questo è inevitabile, figuriamoci se uno stato che non la permette cambierà idea.
questo per ragioni evidenti e gravi.

Mano a mano che l'est Europa migliorerà, peggioreranno in compenso altri paesi (il saldo è anzi negativo, dato come viene gestita la globalizzazione), per cui ci sarà sempre una parte del mondo o di società europea da cui arrulare "volontarie" per il "culto di Venere" (sempre più anche in Italia).
I motivi per legalizzare (primo fra tutti: far incamerare allo stato denaro altrimenti destinato all'estero o al mercato nero) non vengono meno. Se poi calerà l'offerta, aumenteranno i prezzi e quindi, come sempre, ci sarà un riequilibrio. Per ora, comunque, ho visto solo prezzi stabili o addirittura in discesa a fronte di un'offerta migliorata qualitativamente (almeno da un punto di vista estetico). Sarà che, invecchiando, sono diventato più "affamato"?

INCONTRA DONNE VOGLIOSE
Blumedico

@javiercercas said:
@whip69 non discuto che 6000 euro siano tanti (e forse in qualche FKK ne prendono di più) ma chiaramente non sono abbastanza per una occidentale per andare a lavorare in un FKK, o meglio, hanno alternative migliori che le rumene non hanno.

Difatti, se noi uomini sapessimo fare il nostro interesse come lo sanno fare le donne (le quali conoscono benissimo la verità del loro naturale privilegio natuale, e proprio per questo la nascondono con la menzogna femminista-pseudoegalitaria), faremmo in modo di mettere il maggior numero possibile di donne nella situazione attuale delle rumene! Poverine? Sarebbero infelici? Dovremmo per questo avere degli scrupolo morali? Certo: gli stessi scrupoli morali che hanno le donne quando "accettano" che una percentuale stimata dall'80 al 95 percento degli uomini viva da "segaiolo represso"....

Il discorso non verte sulla prostituzione in sé, ma sulla sotenibilità economica della prostituzione organizzata, se non ci fosse un paese interno all'unione europea ma con enormi disparità economiche il sisyema dei FKK non funzionerebbe.
In Italia infatti ricordo che la prostituzione è legale, ciò che è illegale è il favoreggiamento, cioè la parte "organizzativa". Infatti per il legislatore, ricevere un compenso purchèssia per favorire l'attività di una prostituta è un po' come sfruttarne il lavoro.
Qui non si parla di escort di lusso, che sono numericamente insignificanti su un paese di 60 milioni, e non si parla di fenomeni sociali in cui una concede i propri favori in cambio di vantaggi economici o altro, cosa che esula dal campo di azione della legge (e molte femministe la pensano come molti di voi, che il matrimonio in ultima analisi sia un prostituirsi a forfait).

Esula fino ad un certo punto dato che un ex-presidente del consiglio è stato condannato per una situazione limite molto simile! Con la definizione "allargata" di prostituzione si salvano ben pochi free! Comunque, anche restando alla definizione "ristretta", il fenomeno clientela in Italia non è certo meno significativo che in Germania. Semplicemente in parte è sommerso, in parte si sposta all'estero. Davvero non capisco perchè, se hanno legalizzato loro, non dovremmo farlo anche noi.

Il punto è che molti vorrebbero delle strutture tipo FKK invece che destreggiarsi tra gli appartamenti e gli annunci su Bakeca, ma questo sposterebbe il problema su un piano socialmente inaccettabile per vari motivi,non solo morali, eccone alcuni a cui forse non avevate pensato:

Ci abbiamo pensato noi e soprattutto ci hanno pensato i governi più saggi di quello italiano.

  • dove lo costruisci? Se già i comuni fanno di tutto per non avere un night nel loro territorio, immaginate la situazione in cui viene presentata al sindaco la richiesta per aprire un FKK, va su tutti i giornali e si trova il municipio assediato. E io sono sicuro che i sindaci della lega (che sono gli stessi che mettevano le multe stradali per i clienti) direbbero no. Quindi facile dire legalizziamo, molto più difficile concedere il permesso.

Di solito in zone industriali, lontano dalle abitazioni, dove nessuno si può lamentare del via-vai.
In Austria funziona semplicemente così: si indice un referendum in cui, all'eventualità del sì, si accompagna la contropartita di una drastica riduzione dei contributi locali (perchè il comune incassa dalle imposte sull'immobile-bordello). Immagina tu il risultato.

  • quale imprenditore legherebbe il suo nome a un bordello?

Gli stessi tipi umani che lo legano al business delle scommesse. Tipi umani forse non peggiori di quelli che oggi guadagnano sul business dell'accoglienza degli immigrati o della "redenzione" delle prostitute. Principio primo del capitalismo (che Marx espose riprendendo le parole di un deputato inglese dell'epoca): "per un adeguato guadagno, non vi è nessuna legge umana o divina capace di dire no".

  • se già attività normali come le imprese di costruzioni sono controllate da organizzazioni criminali, immaginate i bordelli.

Ma sì, certo. Poichè la 'ndrangheta si è infiltrata nelle imprese edilizie al nord, la soluzione è vietare la costruzione di nuove abitazioni, cancellare i diritti sindacali, abolire tutte le regole sul lavoro, lasciare i lavoratori in balia del mercato nero o costringerli ad emigrare. Non già studiare il problema e capire come migliorare le regole esistenti per ridurre l'ambito d'infiltrazione della criminialità! Troppo difficile! Meglio la soluzione ideologica che fa prendere applausi dal vaticano e dalle lobbies progressiste.
Veramente un ottimo modo di ragionare. Potresti avere un futuro nell'attuale scenario della politica italiana! Ragioni proprio come le femministe e i mangina.

  • un conto è dire, le ragazze sono libere, un conto è la pratica, e infatti tutti si lamentano del fatto che non ci sia unostandard uguale per tutti i clienti, e non ci sia un management che fa rispettare le regole, tipo, qualcuno che eviti i missili. Se è legale le ragazze devono essere completamente libere di fare o non fare, non mi pare che molti qui dentro siano entusiasti della situazione.
    Poi, vi piace la varietà no? ogni tot ragazze nuove, poi dopo 5 anni una che aveva 25 anni ne ha 30 e invece voi volete sempre ragazze giovani. Chi va a cercale in romania? Chi le convince? Chi fa i documenti? Mai pensato?

In Austria ogni ragazza fa la tariffa che vuole, specie con gli extra ed è ovviamente libera di fare e non fare. La Svizzera tedesca ha regole un po' più "unificanti" che impongono una tariffa-base e un servizio "standard" garantito, ma anche lì, alla fine, poichè ognuno di noi vuole sempre "qualcosa in più", sono sistematiamente le lavoratrici a decidere "cosa" e a "quanto". Mi trovo bene in entrambi gli ambienti, salvo l'imbarazzo, all'uscita del Globe, del dover rispondere alla receptionist (giovane, carina e sconosciuta) che (quasi fosse una mia amica) mi chiede se "mi sono divertito con la nuova".

Sono tutti problemi marginali che possono essere risolti in diversi modi. Così come quelli dell'arruolamento. Le donne non sono stupide e se vogliono venire a lavorare in un FKK europeo sanno benissimo come si fa. Non puoi credere alla favola messa in giro ai tempi dei Mondiali Germania 2006 degli "arruolatori" in giro per le steppe estiche a rapire con l'inganno ingenue fanciulle (tipo il capitano prussiano che arruola Barry Lindoln nel film di Kubrik).

  • molti di voi lo fanno notare tra le righe, spesso anche nei FKK le ragazze hanno dei clienti "fidanzati" o "sponsor", cioè dei clienti che si sono innamorati e che non ragionano più solo in termini di "mi svuoto le palle con una bella figa". Questo è lo stesso processo mentale che sta dietro a chi gioca alle macchinette o diventa dipendente dalla coca. C'è chi compra un gratta e vinci ogni tanto e chi invece si spende tutto lo stipendio. Questo è un fenomeno umano comune e si chiama vizio. Le società tendono a ridurre gli spazi morali e pratici per queste cose, e infatti è sotto gli occhi di tutti il fatto che il gioco d'azzardo, seppur legale, ha delle ricadute sociali pesantissime. I bordelli avrebbero problemi simili e questo non può essere ignorato o non considerato. Quindi pensate sempre che ci sarà gente che si rovina per le prostitute e che magari rovina la famiglia, i figli etc.

Qua sei ridicolo (e mi dispiace perchè prima ragionavi lucidamente). Verissimo quanto dici, ma ti faccio notare che la "dipendenza amorosa" è una droga che colpisce molto, ma molto più spesso gli uomini non-puttanieri, e che tutte le donne più o meno carine possono "spacciare". Dipende, infatti, non dalla società ma dalla natura: le disparità di desideri di cui parlavo prima hanno il loro effetto non solo sul corpo ma pure sulla psiche! E' quindi facile che il bisogno naturale di piacere si tramuti in debolezza sentimentale. Il ricorso al culto di Venere serve proprio ad evitare che questa "forza dionisiaca", con cui si viene a contatto nell'ambiente chiuso e controllato del bordello (in maniera simile a come si veniva a contatto con lo spirito dionisiaco nel teatro greco), trabocchi all'esterno travolgendo la serenità "apollinea" della vita di un uomo. E' molto più probabile che un uomo spenda tutto lo stipendio nel tentativo (spesso vano) di conquistare una stronzetta qualunque (che se la può tirare tanto più quante meno alternative ha l'uomo per appagare il proprio bisogno di bellezza e piacere dei sensi e delle idee) piuttosto che per una sacerdotessa di Venere, il cui costo e le cui intenzioni sono manifeste. Proprio nei paesi come gli Usa dove la prostituzione è vietata vedi uomini rovinarsi vita e carriera per una relazione (occasionale o meno) con una giovane "donna fatale" (mantenuta o indirettamente pagata a caro prezzo,o anche solo inseguita e corteggiata senza speranza ma con tanto sacrificio non solo economico). Proprio laddove la prostituzione non c'è il "costo", in termini non di denaro, ma anche e soprattutto di tempo, fatiche, sincerità, dignità, recite da cavaliers ervente, sale alle stelle.

Poi certo la prostituzione, per quanto male minore, è sempre un male (Sant'Agostino docet) - in quanto in ogni modo espressione del maggior potere sessuale femminile - e quindi anche lì ci può essere la "gazzella" (scusate questa rimembranza dei miei tempi con Chiara di Notte nell'altro forum) che si fa sbranare dalla leonessa. Questo però non può essere un argomento contro la legalizzazione, proprio perchè la prostituzione legalizzata è ciò con cui gli uomini più avveduti hanno capito potersi mettere limiti e previsioni al "costo", alle pretese ed agli inganni femminili nell'amore sessuale.

  • poi mi direte, ma io lo farei lo stesso, affari loro, il male minore etc. io sto solo dicendo perchè in italia non verrà legalizzata la prostituzione organizzata e perchè invece piano piano verrà vietata anche nel resto d'europa.

No. In Italia non è legalizzata perchè a favore vi è (anzi, vi sarebbe) soltanto la Lega (inconcludente sul tema dal 2003: stavo facendo la tesi a San Diego ed ora sono ormai un docente "veterano") e contro vi è tutto lo schieramento ex catto-comunista (vaticano, 5 checche, pdioti, mangina assortiti della sinistra e pure stronzette liberali berlusconiane). E la stessa Lega non è immune dal nazifemminismo: basti citare le assurde proposte di "castrazione chimica" (contrarie non solo alla costituzione, ma pure al buon senso: troppo aleatoria è la definizione e soprattutto la dimostrazione attuale della cosiddetta "violenza") e porcherie legislative come il "codice rosso" (praticamente si tratta un accusato di stalking alla stregua di un mafioso a cui confiscare i beni prima ancora del processo) o il carcere preventivo (roba di 10 anni e per fortuna a suo tempo cassata dalla corte costituzionale).

In Svezia è vietata da 20 anni perchè quella è la terra originaria dell'ur-femminismo. In Francia resterà vietata finché ci sarà un Macron servo del femminismo (lo stesso che ha vietato pure i complimenti per strada associandoli alle molestie). In Spagna la vieteranno perchè c'è una tal feccia rossa da far rimpiangere che Franco nel 39 non abbia agito più duramente (sono talmente femministi che considerano anche le favole tradizionali come "patriarcali" solo perchè il maschio-principe ha una parte positiva, che ci sono già insegnanti di scuola secondaria che parlano di "castrare i maschi prima che diventino adulti", che hanno una "legge integrale contro la violenza" con la quale si finisce in galera con una telefonata).

Se verrà vietata nel resto d'Europa sarò solo perchè gli Europei si saranno fatti infinocchiare dalle fake news che hanno motivato la risoluzione del Parlamento Europeo del febbraio 2014 (la commissione Holleyball, composta da femministe militanti e da figuri dell'associazionismo abolizionista, escluse i riceratori indipendenti non disposti a piegare i dati all'ideologia femminista, piegò alla propria arbitraria interpretazione i rapporti delle varie polizie e si basò su "numeri" aleatori e gonfiati nè più nè meno di quanto lo sono, ad esempio, quelli sulla "violenza" sparati dall'Istat qualche anno fa: questionari con domande a trabocchetto e senza possibilità di riscontro, altro che dati oggettivi).

Un motivo in più, per gli europeisti veri, per puntare alla demolizione di quel costrutto oppressivo chiamato "Unione" (anti-)Europea" (la quale, in questo come in altri campi, vuole renderci una brutta copia degli Usa ed a loro asserviti: altro che "premio Carlo Magno").

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@javiercercas said:
@ItaloRussian non so valure da un punto di vista sociologico il "nazifemminismo".

Allora te lo definisco io. Il nazifemminismo è la trasposizione di idee, metodi e soprattutto mitologie naziste alla questione dei sessi. O, se vogliamo, come prima di me ha provocatoriamente (ma non infondatamente) scritto il membro di un forum incel, è stato il nazismo a non essere nient’altro se non l’essenza della selettività femminile passata dalla sferra della sessualità a quella dell’ideologia politica.

Come ragiona, nel proprio intimo, una femmina “alpha” (ovvero, per come sono vanitose le donne, qualunque femmina)? “Io sono un ovulo senziente. Gli ovuli sono rari e limitati, non certo come gli spermatozoi (leggi: gli uomini) sì numerosi e sacrificabili. Ogni ovulo é un dono e deve essere riservato solo ai maschi eccellenti”. La constatazione Schopenhaueriana della disparità di desideri fra i sessi (“un uomo potrebbe generare in un anno cento figli, a prescindere dalla nascite gemellari, avendo a disposizione altrettante donne, mentre una donna un figlio solo, a prescindere dal numero di uomini; ne consegue che la donna segua in amore la costanza, l’uomo l’incostanza”) diviene il punto di partenza non già (come deve essere per noi “redpillati”) per la risoluzione su basi oggettivi di problemi erotico-sentimentali, bensì per giustificare l’idea della donna come “più preziosa” dell’uomo, e soprattutto come avente diritto ad infliggere qualunque perfidia, qualunque tirannia, qualunque arbitrio a noi “spermatozoi senzienti” in nome del “superiore interesse” della specie (leggi: dell’umanità), della sua selezione e della sua evoluzione. Insomma: tutto quanto per il nazista è proprio della “razza eletta”, per la nazifemminista è prerogativa della donna in quanto tale.

Dal “diritto” ad usare la bellezza (e la sua illusione) come mezzo per attirare tutti e selezionare spietatamente (magari dopo prove di resistenza, sofferenza e inganno) chi eccelle nelle doti volute, la femmina “alpha” passa facilmente a quello di usare gli stessi “mezzi naturali” nella vita di tutti i giorni, per “difendersi” dalla “violenza maschile” (tutti i costrutti sociali non manipolabili a capriccio, tutti i comportamenti non influenzabili dal “femminile”, tutte le idee non sottoponibili al proprio arbitrio, sono per una nazifemminista “violenza” o “cultura dello stupro”) o, banalmente, per “ottenere quello che voglio”. La mitologia dell’oppressione patriarcale e dell’emancipazione sono quindi terreno fertile per la trasposizione in ambito sociale della propria preminenza naturale nella sfera sessuale.
Come ogni pugnale (o, se vogliamo, come ogni veleno usato da animali fisicamente più deboli per prevalere sui predatori) anche l’arma erotica deve, per essere massimamente efficace, restare nascosta fino all’ultimo. Ecco perché tutte le nazifemministe dichiarano, al contrario, che il loro fine non è la dominazione femminile, bensì la parità, l’uguaglianza, il “ritorno” ad un ordine “giusto e naturale”. Più riescono a convincere il mondo di questo, più hanno libertà per usare i loro mezzi “naturali” per il loro nascosto ma in fondo chiarissimo fine.

La mitologia matriarcale è funzionale a questo. Nella realtà della preistoria e della natura, le società governate delle femmine sarebbero invivibili per maschi senzienti. Da quella della api, in cui i fuchi sono apolidi, vengono selezionati dalla regina per l’accoppiamento e, se vincono la competizione con gli altri, hanno in premio il venire lanciati nel vuoto dopo l’amplesso, a quella degli elefanti, dove la matriarca costringe i maschi, cacciandoli, ad una vita di solitudine e frustrazione, anche per quei pochi che riescono, per una volta, a riprodursi, tutte queste società “female-led” fanno pensare a qualcosa di inumano se trasposto al mondo di individui dotati di autocoscienza.
Eppure, la narrazione femminista (e pure qualche ochetto qui che ci crede) parla del matriarcato come di un mondo fatto di pace, uguaglianza, felicità e pure “sesso libero” (altra cavolata sessantottina). E allo stesso modo descrive come pacifico e vivibile il rapporto fra i sessi di oggi, dove, tolta la prostituzione, nemmeno un quinto degli uomini ha una vita sessuale soddisfacente e comunque più o meno tutti devono “pagare” (ancora una volta, non solo e non tanto in denaro, quanto anche e soprattutto in sofferenze, frustrazioni, irrisioni, derisioni, illusioni, recite da giullare, dignità) per avere una “chance”. Eppure la propaganda nazifemminista dipinge l’occidente come il territorio del “sesso anche troppo facile” e della possibilità per tutti di “amare”.

Appena si fa notare l’infelicità dei maschi, subito questa viene attribuita a deficienze o addirittura a colpe soggettive. E quando si riesce a smascherare anche questa spiegazione semplicistica (mostrando come non solo i brutti e i gobbi o gli asociali o i malati mentali o gli affetti da problemi psichici siano “amorosamente infelici” o comunque nel caso si tratti di un effetto e non di una causa) se la cavano con un “le pene amorose sono naturali. E comunque il sesso non è un diritto”. Tutto, insomma (anche l’infelicità che da sessuale diviene esistenziale e sfocia nel suicidio o nella perdita di interesse per la vita) viene giustificato come “natura”, quando altro non è se non l’effetto dell’eugenetica che la femmina (sedicente) “alpha” (sempre più diffusa in occidente) applica sul nostro sesso: dobbiamo primeggiare socialmente, dobbiamo avere un’immagine affascinante, dobbiamo garantire un miglioramento delle loro vite, se vogliamo “meritarci” una speranza di successo amoroso (anche solo occasionale). Tutto quanto la femmina media racconta in televisione circa l’inclusione, la solidarietà e l’uguaglianza (quando si parla, ad esempio, di migranti), viene smentito quando si parla di ciò che davvero per lei conta. Si viene scartati per il minimo difetto fisico, per il minimo decadimento sociale, per la minima diminuzione di benessere, con un rigoro degno del miglior Mengele in azione nel tentativo di ottenere il superuomo. Sostengono l’inclusività ed i diritti umani quando si parla di “Open Arms”, ma quanto si dovrebbe parlare di “open legs” diventano non dico Salvini, ma Hitler. La felicità (che passa anche per l’appagamento sessuale) non è più un diritto, ma un premio concesso, forse, solo ai migliori e l’umanità sparisce (delle sofferenze maschili ridono bellamente e, se le prendono sul serio, bollano i nostri pianti come “misoginia”). Ogni severità e persino crudeltà (la stronzaggine, come da me definita in altri post, è per loro un diritto) nella “selezione” diventa lecita alla luce del fatto che “loro e solo loro hanno la vagina” (il “ci faccio quello che voglio io” va sempre letto come: “devi fare quello che dico io se ci vuoi entrare. E poi si vedrà”). E quando ci lamentiamo della loro tirannia, dentro di loro (e a volte anche in certe voci dal sen fuggite) rispondono che “così deve essere, perché la donna è anche madre” (e quindi, nella loro ideologia, anche “super-partes” e generatrice di vita alla pari di dio).

Così come nel nazismo, nel nazifemminismo il dato biologico viene quindi posto come fondamento di valore e quindi di diritto. Ciò non è per nulla contraddetto dal fatto che le nazifemministe (almeno oggi) militino spesso nelle file di partiti progressisti e di movimenti “gender-free” che, a parole, predicano l’uguaglianza, la solidarietà, la parità di diritti e raccontano l’identità sessuale essere un costrutto.
Come credete che il nazismo abbia preso il potere? Raccontandosi semplicemente come un movimento di estrema destra che voleva ridurre in schiavitù mezzo mondo giustificandosi con la superiorità razziale e basta? No, presentandosi come “socialismo” (anche se nazionale). Raccontando che era lì per difendere i lavoratori tedeschi dagli sfruttatori ebrei.
Esattamente allo stesso modo, le nazifemministe, quando sono al di fuori dei luoghi delle loro autocelebrazioni, pongono avanti il vittimismo e la favola anacronistica (è difatti anacronistico tutto quanto giudica i fatti di ieri con i criteri morali di oggi) secondo cui l’uomo avrebbe sempre oppresso la donna e continuerebbe a farlo anche oggi con il “patriarcato” (entità ancora più misteriosa ed evocata a sproposito dei “Savi di Sion”) e proprio per questo il femminismo avrebbe diritto anche allo “shock” di certe “maniere forti” (vedi, solo per dirne l’ultima, la montatura del metoo). C’è differenza con i nazisti che giustificavano le discriminazioni e le aggressioni anti-ebraiche con la storia del “se non ci difendessimo così, quelli ci opprimerebbero con l’usura e lo sfruttamento, protetti dai loro confratelli in tutto il mondo”? L’unica differenza è che le nazifemministe sono appena all’inizio, alla fase dell’espulsione dall’università e dal licenziamento dal lavoro di chi osa contestarle, alla fase delle quote rosa che solo indirettamente sono leggi razziali antimaschili. Quando avranno campo libero, potranno arrivare liberamente ad attuale i loro propositi più apertamente nazisti, come quello di ridurre la popolazione maschile ad un 5-10 percento (perché altrimenti “ci sono troppe guerre” e “l’uomo non ha valore sessuale e quindi, non scopando, stupra”) o di castrare in massa i giovani (“così si riduce la violenza e si fa capire cosa significhi la castrazione cui sono state culturalmente sottoposte le donne per secoli” non è uno scherzo che in Spagna sia emerso un caso simile di propaganda scolastica). Ma d’altronde, cos’è di fatto vietare la prostituzione, se non condannare ogni nato maschio non abbastanza ricco, famoso e bello, ad una vita da castrato?

Le nazifemministe odiano tutto quanto è maschile (o semplicemente è vagamente percepito come tale) esattamente come i nazisti odiavano tutto quanto era (o era più o meno fondatamente propagandato come tale) ebraico. Odiano la storia, vista come corruzione di uno stato primigenio felice e matriarcale (e per questo appoggiano la distruzione globalista di ogni identità storica: famiglia, patria, religione). Odiano la sessualità, vista sempre come violenza (“ogni coito è uno stupro”, “ogni prostituzione è violenza mediata dal denaro” e via andare). Odiano persino le scienze esatte, quando non riescono in un modo o nell’altro ad entrarci in massa (vedi le polemiche sull’infelice Strumia). Ed amano solo e soltanto quanto esce dalla loro vagina: promesse di “accoglienza”, desiderio sessuale diffuso ma non appagato, e “vita” in senso bassamente biologico (di cui si sentono le uniche custodi: vedi l’aborto visto come diritto assoluto e inalienabile di decidere chi nasce e chi no). E, come i nazisti, giustificano tutto con “la pace nel mondo”. Dicono che un mondo “macho-free” (o, nei casi più estremi, proprio senza maschi e senza sesso come vorrebbero certi esperimenti svedesi) sarebbe migliore, esattamente come Hitler diceva che un mondo “liberato dai giudei” ed unificato dal suo Reich sarebbe vissuto in pace e prosperità per millenni! Anche quando non lo dicono, tutto questo è alla base delle loro scelte ideologiche giustificate nei più diversi modi.

Potete dimostrare con argomenti razionali che gli antichi privilegi (galanteria, corteggiamento, protezioni varie) non possono sussistere assieme ai moderni diritti. Potete convincere con ragionamenti impeccabili che uno stato veramente egalitario non può trattare in maniera tanto sistematicamente diversa i sessi in caso di divorzio, mantenimento e affidamento. Potete anche sciorinare tutto il Beccaria per dimostrare che non è conforme al diritto ed alla ragione dare a qualunque donna il diritto di mandare in galera qualunque uomo sulla sua sola parola, anche prima ed anche senza riscontri oggettivi o testimonianze terze, e addirittura senza una definizione oggettiva e a priori di “violenza”. Ebbene, il loro privilegio sarà sempre “natura” che nessuno potrà o dovrà mai toccare, i nostri diritti saranno sempre “recessivi” dinnanzi a quelli di chi “è anche madre”, la presunzione d’innocenza e l’oggettività del diritto saranno sempre “maschilismo” e “seconda violenza”.

Il più affilato dei ragionamenti può contraddire altri argomenti razionali, ma sarà sempre uno spadino che si spezza quando cozza contro l’impenetrabile sciabola di un discorso mitico. E le femministe usano il mito matriarcale così come i nazisti usavano quello dell’Ur-Heimat. E con esso si sono impadronite del potere mediatico, culturale, morale, legislativo e giudiziario. Perché di quel mito sono avvelenati soprattutto gli uomini, i giudici, i giornalisti, i politici. Siamo sempre noi i sacrificabili (guardate all’ultimo governo: ha fatto il codice rosso che piaceva alla Bongiorno, ma ha sacrificato la legge Pillon!) Siamo sempre noi i colpevoli. Sia che si parli di un processo per presunta violenza (senza testimoni), sia che si parli del problema della prostituzione (ecco perché i discorsi iper-razionali ed iper-economicisti sono qui risibili come spiegazione: è l’unico mercato illegale in cui viene punito chi acquista ma non chi spaccia!). La prostituta viene presentata come “vittima” anche quando va in piazza contro le leggi proibizioniste per rivendicare la propria libera scelta! Vittimizzare le sex-workers è il modo per colpevolizzare il desiderio maschile. E’ ovvio. Non c’entrano il potere d’acquisto, le migrazioni e i paragoni con il gioco d’azzardo!

Inutile anche citare dati. Contro il mito secondo cui la donna è il prezioso ovulo circondato da spermatozoi famelici che devono all’occorrenza essere falcidiati non c’è scienza che tenga.

Quali sono gli effetti sociali di tutto questo (che non è detto esplicitamente, ma sta alla base, conscia o meno, di ogni azione ideologica femminista)?
Quelli da me elencati anche qui in passato:

  • Rappresentazione mediatica dell’uomo o come un pupazzo da sollevare nell’illusione e gettare nella delusione con il massimo del dolore e dell’irrisione possibili (vedi, simbolicamente, le pubblicità della Breil in cui anche un bel ragazzo, dopo essere stato sedotto, viene gettato come un tovagliolo usato) o come un bruto da punire in ogni modo variabile dal calcio nelle palle alle smitragliate (vedi i vari film con donnine salta e spara o anche la media della cinematografia hollywoodiana, per non dire dei “videogiochi antimolestie”);

  • Bombardamento “educativo” (dalla scuola all’informazione più o meno “scientifica”, dalla cultura “ufficiale” dei media alle battute informali in ufficio) volto a rappresentare tutto quanto è più o meno fondatamente sentito come femminile quale bello, buono, evoluto, pacifico, complesso e tutto ciò che più o meno sensatamente viene presentato come maschile quale brutto, cattivo, primitivo, violento, semplice (anche, ironicamente, quando la storia e l’attualità farebbero magari supporre piuttosto il contrario), fino a sparate giornalistiche come “le donne hanno più cervello” o a mantra politici come “con più donne il mondo è migliore”;

  • Conseguente perdita della fiducia in se stessi (per non dire della voglia di lottare e vivere) da parte dei giovani maschi, i quali (essendo in un’età ben lontana non solo dall’acquisizione di potere, prestigio e ricchezza, ma pure dalla formazione di un’identità psicologica stabile) non solo si chiedono perché mai siano nati così “sbagliati”, così “stupidi”, così “violenti”, ma pure che senso abbia studiare e lavorare per fare la fine del “maschio sacrificabile”, per essere comunque “meno intelligente, meno evoluto, meno cool”.

E poi venite a dire sull’altro topic: “perché non corteggiamo più?” Neanche vi rispondo.

Ed è ovvio che non esisterà mai un mondo senza prostituzione.

Speriamo!!!

Però vorrei far notare che proprio questo sito da una chiara idea di quanto il punter (o cliente) medio sia disposto a spendere in Italia.
E ripeto, non stiamo parlando della prostituzione alto livello, clienti selezionati, tanti soldi, stiamo parlando della prostituzione "per tutti". In questa fascia mi pare evidente che ci sia un problema di incontro domanda offerta, basta scorrere Bakeca per capire che sono per la stragran maggioranza provenienti non da paesi dell'europa occidentale.
Oppure esiste un sito pieno di tedesche, svedesi, italiane e su questo sito nessuno ne ha mai parlato..
Per non parlare delle stradali, a parte qualche caso ormai sono tutte straniere anche nelle città del sud.
Ora, con le stradali posso anche immaginare che ci sia un'organizzazione che impedisce alle povere italiane di mettersi in vendita, ma su internet non vedo proprio come questo sarebbe possibile, oppure negli FKK. E' pieno di ragazze italiane che lavorano in germania in tutti i settori, non capisco perchè non lavorano negli FKK. Forse la mafia rumena lo impedisce? O forse cento euro a botta non sono abbastanza interessanti per una che può campare facendo dell'altro?

Tutto vero, ma non sposta una virgola sul tema della legalizzazione. Si legalizza per chi vuol esercitare. Non conta la nazionalità delle esercenti. Poi se non esercita nessuno sarà una legge meno sfruttata...

Poi, per carità, stiamo parlando di PAY, l'indi o altre forme più o meno dirette di scambi di favore esistono in ogni parte del mondo.
A me pare che le italiane che provano a vendersi non manchino, ma mi pare anche che le cifre siano proibitive per il punter medio.

Si vendono in modalità indipay, a cifre più alte. Ma una barzelletta dice: "Una bella ragazza passa sculettando. Un distinto signore la ferma e le propone un milione di euro per una notte. La fanciulla ci pensa e accetta. Poi il signore dice: e per 100 euro cosa fai? - Ma per chi mi ha presa? Chi tu sia lo abbiamo già stabilito. Stiamo solo decidendo il prezzo".

Ora, immaginiamo per un secondo la situazione in cui, i bordelli sono legali, le rumene e le extra comunitarie non sono ammesse, secondo voi quante ragazze lavorerebbero? e quanto chiederebbero?'
Secondo me senza rumene non avreste mai prostitute giovani a 70-100 euro a botta.
Quindi, finchè l'europa tiene fuori i lavoratori ucraini, russi etc. gli unici paesi che possono fornire questo mestiere sono la Romani e la Bulgaria, e infatti così è.

Perchè vorresti escludere le rumene? Così come lavorano in Germania, potrebbero lavorare anche da noi. Non cambierebbe nulla. Solo, le tasse sarebbero riscosse da Roma e non da Berlino. E dici niente!
Guarda che io sono adirato non in quanto puttaniere del mondo, ma in quanto cittadino italiano. Come puttaniere non mi cambia nulla andare a trombare in Carinzia o in Ticino piuttosto che in Friuli o in Lombardia, giacchè comunque accoppio le trombate alle mie gite in montagna. Come cittadino invece cambia parecchio, se penso alla fatica che il nostro stato fa a cercare di far quadrare i conti ad ogni finanziaria!

Ora, che succede quando questi paesi tra qualche anno aumenteranno il loro tenore di vita?

Dobbiamo impedire che ciò avvenga rispetto al nostro tenore!

P.S. faccio notare, per capire, che perfino nella Grecia della crisi pur essendo la prostituzione legale le prostitute non sono greche, e però non ci sono prostitute greche negli FKK. Per dire...

Io invece ho conosciuto (biblicamente) una greca in un FKK. Non era giovanissima, ma era in compenso molto esperta e fantasiosa. Una maestra nell'arte dell'eccitazione in acqua. Diceva che svolgeva quel lavoro per poter mettersi da parte il necessario per aprire una scuola di danza. Chissà ora cosa starà facendo...
Se non ci fosse stata la crisi greca, non avrei mai avuto modo di scoprire certi segreti e di immergermi in un tipo di piacere assieme intellettuale e carnale. Ricordo ancora oggi la sua capacità di coinvolgermi celebralmente nel dialogo. Pare che certe donne si aprano davvero (non solo fisicamente) soltanto esercitando il mestiere...

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@javiercercas said:
@Italorussian io non frequento gli FKK, ma a giudicare da quello che scrive la gente qui dentro non mi pare che sia pieno di tedesche seppur avanti con gli anni (e qui dovremmo chiederci perchè non ci sono tedesche di 20 anni).

Ma il problema resta @marco_kraljevic. La prostituzione non è un mercato come gli altri, anzi, come il gioco d'azzardo, il fumo, le droghe, comporta dei problemi non secondari a livello sociale.
Che si voglia o no ha dei costi sociali non indifferenti e ogni stato ci pensa bene.

Lo stesso stato che non si fa scrupoli a mandare in rovina gli imprenditori con equitalia e simili e gli ex-mariti con le leggi femministe sul divorzio, diventa improvvisamente sensibile al vecchio professore che potrebbe innamorarsi dell'angelo azzurro in vendita al Maxim, al Globe o al Wellcum.
Rispondendoti in veneto: ma va' in mona!

Come detto prima: il rischio dipendenza le fanciulle lo danno in quanto donne, non in quanto prostitute. Per cui, vedi il mio primo post (prostituzione male minore anche dal punto di vista del rischio spennamento).

Mi pare di leggere benissimo proprio da questo forum di come i rapporti tra clienti e prostitute non siano sempre improntati solo al consumo di una esperienza, tipo andare al cinema, ma che spesso il gioco diventa quello di sfruttare i "sentimenti" o creare un legame speciale con il cliente.
E questo è un problema simile a quello dei fumatori, o la differenza tra chi si fa una canna ogni tanto e chi comincia con le canne e finisce con l'eroina.

E con la differenza che quello sessuale è un bisogno naturale, indipendente per intensità e frequenza da cultura, intelligenza ed educazione, mentre quello di droga è un "bisogno" indotto da problemi sociali, culturali o proprio mentali! Di droga si muore, mentre di scopate...magari!

Non entro minimamente nel tema dello sfruttamento della prostituzione da parte di organizzazioni criminali perchè so che genererebbe un ginepraio di polemiche che non mi interessano e non ho voglia di andare a reperire dati e ricerche sulla situazione tedesca, però se siete curiosi emerge un quadro un po' meno roseo di quello che potreste pensare.

E allora, se non ci vuoi entrare, perchè lanci il sasso e nascondi la mano? Certo, se vuoi sostenere quello che le femministe sostengono nel rapporto Holleyball, ti meriti tutte le polemiche del mondo almeno qua dentro: come fai a parlare di scientificità nella relazione fra modello legislativo e sfruttamento/violenza, quando i dati su ciò si basano su "sondaggi" di associazioni di assistenza (quindi fonte sospetta) che classificano come "segni di sfruttamento" tutte le volte in cui la prostituta si è rivolta alle forze dell'ordine (magari per denunciare una violenza, un furto o per altro tipo di assistenza? Capisci che con questo metodo finisce per essere classificato negativamente un evento positivo (possibilità per la sex worker di ricorrere alle forze dell'ordine)?

Quando si leggono i paper scienfici, le fonti vanno controllate. E di fonti come quelle che fecero "indagini" a suo tempo ad noi io non do credito.

Ovvio che i numeri siano "sovrastimati" (come avvenne qualche anno fa in Italia: "80 percento di schiave" titolavano roboanti i giornali). E tornando alla Germania, gli avversari della legalizzazione si permettono di sostenere che questa abbia aumentato lo sfruttamento basandosi sul semplice aumento dei casi rilevati prima e dopo la legge del 2001. Ma questo, semmai, dimostra proprio che grazie alla legalizzazione è possibile perseguire quei casi che altrimenti resterebbero nell'ombra. Là dove la prostituzione è vietata, all'indagatore superficiale sembra che non esistano nè prostituzione, nè sfruttamento. E' ovvio. C'era un link molto chiaro della polizia tedesca (dati del 2013 che mandai a tutti gli europarlamentari nel mio accorato appello inascoltato), ahimè ora non raggiungibile.

Ne parlai a suo tempo nel mio blog:
http://fightbackthenazifeminism.blogspot.com/2014/03/perche-sono-contrario-alla-risoluzione.html

Con questo non voglio dire che in Germania o altrove non esista sfruttamento anche in attività apparentemente legali e non esistano problemi con la regolamentazione. Dico solo che il modo per risolverli non è abolirla o renderla più restrittiva (come è stato, ahimè fatto), ma ascoltare almeno il parare di chi nell'ambiente ci lavora:
https://abbattoimuri.wordpress.com/2017/01/18/il-comitato-per-i-diritti-civili-delle-sex-workers-dice-no-al-modello-svedese/

E se una risoluzione e' osteggiata proprio da chi dovrebbe tutelare e' evidente l'intento demagogico!,

E una risuluzione ignorante perchè, scusa se mi autocito:

ignora il report (di qualche anno fa) dello stesso governo norvegese
http://jonathanx.altervista.org/estero/duello6.html
(che pure poi l'ha copiata), il quale dimostra come politica regolamentatrici e liberali quali quella olandese migliorano la situazione sia per le prostitute sia per le vittime della tratta, mentre quelle proibizioniste come quella svedese peggiorano la condizione delle sex-workers e non riducono affatto il problema (aumentando invece il grado di insicurezza e criminalità in esso), ignora il parere contrario delle sex workers
http://www.lucciole.org/content/view/822/3
(e se una risoluzione e' osteggiata proprio da chi dovrebbe tutelare e' evidente l'intento demagogico), ignora i dubbi espressi dalla comunità scientifica sulla presunta scientificità dei dati presentati dalla Signora Honeyball
http://www.lucciole.org/content/view/829/14
ignora i dati della polizia tedesca i quali dimostrano come non vi sia stato alcun aumento della tratta
http://www.bka.de/DE/ThemenABisZ/Deliktsbereiche/Menschenhandel/Lagebilder/lagebilder__node.html?__nnn=true
e ignora infine che i tentativi mediatici di affermare il contrario si basano su un malinteso (per non dire peggio)
http://feministire.wordpress.com/2013/06/06/does-legal-prostitution-really-increase-human-trafficking-in-germany/
Il fine dunque della legge non è affatto proteggere le donne-prostitute (come dimostra questa interessante testimonianza di una escort svedese:
http://sensuellqkonsult.wordpress.com/2007/05/26/lies-about-sexwork-in-sweden/
ma colpire la prostituzione in quanto tale, da un punto di vista puramente ideologico, e, con essa, tutti gli uomini i quali si rifiutano, ogni volta che sentono il naturale desiderio di congiungersi carnalmente alla bellezza, di passare per le forche caudine del corteggiamento nella quali le "Donne" (ch'aman scriversi con la maiuscola) potrebbero infliggere di tutto (sia fisicamente, sia psicologicamente, sia economicamente, sia legalmente).

Per chi è curioso, come dici tu, questo è un sito che lavora sul tema da diversi lustri (ed ha sempre smontato la propaganda femminista proibizionista che tu sembri subdolamente avallare):
https://jonathanxblog.wordpress.com/category/statistiche-e-dati-essenziali/

Resterà l'Ucraina, sicuramente, secondo me nel medio periodo tutti i paesi occidentali prenderanno misure sempre più retrittive nei confronti della prostituzione organizzata, un po' come è successo per le sigarette, o come sta succedendo per il gioco d'azzardo.

Con ciò, non è che se uno vieta una cosa per legge poi la gente non lo fa, questo lo sappiamo, però se ci sono politiche restrittive, tipo fatti 800 km per andare in un bordello sicuramente scoraggiano, invece che avere il bordello sotto casa.

Sempre meglio che fare 100km con tipe trovate su tinder che danno buca o che si rivelano cessi inchiavabili.

Comunque per capire il gioco dei prezzi basta guardare i night e il loro declino. Intanto tanto per cambiare non c'è un'italiana a pagarla (ed è solo mostrare le tette, pensate voi) e poi chissà perchè prima della crisi trovavano facilmete ragazze e clienti e dopo la crisi invece non trovano più ragazze e i locali sono vuoti. Però i prezzi non scendono... mistero

Perchè, c'è ancora qualcuno che va per night? Non hanno ancora capito che le stesse ragazze che lì ti fanno vedere solo le tette, per la stessa cifra ti danno tutto di là dalla frontiera? Basta aspettarle.
Chi, dieci anni fa, ancora andava a night, mi raccontava comunque che le italiane erano fra le più "scatenate".

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MI accorgo di un lapsus freudiano. Mia madre (originaria di Varsavia) era ovviamente in fuga dal comunismo, non dal femminismo. Poichè però è anche alquanto antifemminista, fin da piccolo sono stato avvezzo a sovrapporre i due mali.

Mi scuso con gli onesti (più o meno ex) comunisti (ne ho conosciuti) che ancora oggi non rinnegano Marx, pur disprezzando il sinistrume pseudoprogressista e soprattutto le femministe.

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@javiercercas said:
@whip69 io non ho fatto discorsi utopistici, prendo atto del fatto che i paesi "civili" Germania etc. sono stati costretti a legalizzare la prostituzione organizzata appunto per la vicinanza con paesi che dopo il crollo del muro erano diventati molto più poveri e contenre il fenomeno era impossibile.
Appunto perchè come dici tu in italia ik fenomeno dilagherebbe non lo permetteranno.
Nessun governo lo farebbe, destra o sinistra, perchè la cosa comporta dei problemi sociali enormi, compresa appunto l'uscita di milioni di euro dall'economia "pulita".

Qua ti contraddici. Hai detto prima che i Tedeschi hanno legalizzato per non far confluire fuori dai confini la massa di denaro proveniente dai loro puttanieri. Ed ora dici che noi non dobbiamo legalizzare perchè i proventi dei bordelli sarebbero in qualche modo legati ad attività illecite e al mercato nero. Ma se in Germania la legalizzazione è servita proprio ad impedire che il denaro si spostasse dall'economia "pulita" a quella "nera", perchè ciò non dovrebbe funzionare anche in Italia?

Non puoi comparare le migliaia di persone che vanno in svizzera/germania ora con i milioni di potenziali clienti che avrebbero queste strutture.
Se già è intollerabile la situazione del gioco d'azzardo, pensa che disastro sociale sarebbe avere in ogni città bordelli aperti.

Il numero di persone che oggi va a puttane all'estero sarebbe più o meno quello che ci andrebbe in Italia. Se si gestisce un traffico frontaliero si potrebbe gestirne ancor meglio uno interno, non credi?

Se parliamo di nero, se devo "riciclare", che ne so, delle banconote da 500 non "spendibili" in Italia (causa controlli quasi sicuri), lo faccio proprio andando a puttane in Svizzera, non in Italia (a cui torno con il resto in banconote da piccolo taglio). E' la situazione attuale a favorire l'autoriciclaggio, non quella legalizzata (dove si paga con carta di credito!)

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@Beyazid_II tante cose, ma mi fa piacere che si ragioni con la testa e mi lusinga che qualcuno si sia preso la briga di leggere e commentare, vuol dire che ho scritto cose utili al dibattito una volta tanto su questo sito.

Non posso rispondere a tutto ma posso fare una precisazione visto che da acuto osservatore smascheri alcuni trucchetti retorici che uso (a fin di bene).

Io non voglio prendere posizione su temi molto delicati, come il nazifemminismo o la presenza della criminalità organizzata nella gestion degli FKK, so che non tutti sono d'accordo con i dati e che è materia di polemiche a mio avviso inutili a rispondere alla domanda di fondo:

  • perchè in italia non legalizzano i bordelli?

Io non ho le risposte a tutto, ho solo provato a far vedere dei problemi "marxisti" in senso detrministico del termine. Io credo cioè che la legalizzazione della prostituzione sia una di quelle cose che dipendono da circostanze storiche non controllabili, e metto in luce alcuni punti del perchè lo stato (tutti gli stati moderni) tendono a restringere il fenomeno, a torto o a ragione.

Poi, più in generale, vedo che abbiamo punti di vista sostanzialmente opposti sulla visione della realtà, e ciò detto con il massimo rispetto e la massima stima.

Vedi, tu, ed altri, vorreste un mondo più giusto, più corretto almeno, "fair" si direbbe in inglese, come chi vorrebbe le partite di calcio "giuste" passami il termine.
Io credo che invece l'iterazione tra strutture mentali e problemi economici nell'epoca della globalizzazione sia sostanzialmente un processo incontrollabile e spesso incomprensibile e rinuncio da subito all'idea di un mondo "giusto", almeno per qul che riguarda la vit sessuale e i rapporti tra giovani ( e meno giovani) uomini e giovani ( e meno giovani )donne.

Io resto un pratico impenitente, so come funziona per me e so come farlo funzionare, tra errori e approssimazioni, imprevisti e colpi di fortuna, come tutte le arti pratiche.

Vorrei solo concludere con una nota di politica spiccia, appunto perchè sono un pratico spesso prevedo il futuro. Vi assicuro che se mai fosse possibile aprire dei bordelli la lega sarebbe in prima fila a protestare contro l'apertura dei singoli esercizi, anche in zone industriali remote.
Se qualcuno vota lega solo perchè spera nella legalizzazione resterà sempre amaramente deluso.

Su questo sono pronto a scommettere.

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whip69
06/09/2019 | 20:22
Brescia |  51-100
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@Beyazid_II

Parole santissime, bisogna difendere la prostituzione e, di conseguenza, la libertà di scopare a spada tratta, concordo su tutto (anche sulla scelta di tuo papà per la mamma polacca).

Mi sento di dissentire solo su una cosa minima, le tue parentesi! Troppo lunghe, che quando ne uscivo perdevo il filo del discorso, ho dovuto "stamparti" per capire la prima parte, pena una ubriacatura.

Saluti.

sugargirls_discussioni
Blumedico

whip69
06/09/2019 | 21:01
Brescia |  51-100
Newbie

@javiercercas

Purtroppo, chiunque votasse qualsiasi partito (nessuno escluso), in Italia, non caverebbe nessun ragno dal buco, figuriamoci un bordello.

Forse Berluskaiser, da sempre appassionato di fica, nel suo profondo avrebbe legalizzato la prostituzione, ma come si vede i "ben pensanti" l'hanno trombato pure a casa sua. Ma a pensarci bene, sti ben pensanti li trovi di fianco a te in Fkk a trombare...

La società italiana é arretrata e bigotta, molti bla-bla-bla e zero fatti concreti. Checché lo nominino come zar o imperatore della corruzione, qui da noi ci servirebbe un Putin, non dico un dittatore, ma uno con le palle vere per raddrizzare una nave che naviga male.

INCONTRA DONNE VOGLIOSE
alfamedic_mobile

Dal rapporto 2022 dell'ufficio federale di polizia criminale sulla tratta e sfruttamento di esseri umani in Germania

(scaricabile da:
https://www.bka.de/DE/AktuelleInformationen/StatistikenLagebilder/Lagebilder/Menschenhandel/menschenhandel_node.html),

questa tabella sulla distribuzione delle vittime dello sfruttamento della prostituzione evidenzia la crescita negli appartamenti (Wohnungsprostitution) e in hotel/casa (Haus- un Hotelbesuche), mentre una diminuzione nei bordelli (e anche sulla strada, che in Germania gioca comunque un ruolo marginale):

Untitled.png

Con buona pace della senatrice Merlin, che in Italia per combattere lo sfruttamento delle prostitute si inventò la chiusura dei bordelli .

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wellcum_mobile

Dico la mia
La mafia penso non ha niente a che fare.
La colpa principale ce l'hanno il Vaticano e ancora di piu' la mentalità "mega cattolica" di mezza Italia, sopratutto da Bologna a scendere.
I bordelli in Italia ci saranno in questo secolo solo se passa qualche legge Europea che lo permette in ogni paese, cosa penso molto improbabile.
Rassegnamoci

Dalla Svizzera con furore

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Mettiamo caso che un giorno possano legalizzare il mestiere più antico…( non accadrà mai) . Le ragazze Ovviamente sarebbero delle indipendenti, quindi farebbero il cazzo che gli pare, creerebbero delle regole a loro vantaggio, nulla a che vedere con le mestieranti di Germania Austria Svizzera Olanda Spagna ecc ecc. insomma sarebbe una cosa All’ITALIANA.

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