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Viaggiatore17542

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Commenti

Viaggiatore17542
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01/02/2014 | 01:32

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...porca zozza benedetta, non ce posso crede, oh!!X_X

@luporosso... ma dove l'hai beccata st'immagine?! :O ...lì mortacci de mì nonno, assomiglia tale e quale alla Gabi, giuro!!!

L'unica differenza è che la Gabi portava i capelli tinto biondo, ma per il resto è proprio SPICCICATA!!

Complimenti a te amico mio.... m'hai proprio letto nel pensiero: avanzi nà birra eh?! ;-)

A' ragà, ma non dovevo esse io a fare "marameo" a voi e non viceversa?.... ve possino, oh! #-O

Viaggiatore17542
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31/01/2014 | 07:27

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@Trombamico - amico mio, suvvìa non prendertela cor pischello @Vivo_a_Bucharest: i rumeni sò fatti così; stralunati, capoccioni, alla Cirio insomma...come natura crea! ;-)

Viaggiatore17542
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30/01/2014 | 20:29

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Uff!!... e che palle ragà! #-O

Ma se ho appena scritto che agli amici non ne faccio burle... Siate fiduciosi dai!

Viaggiatore17542
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30/01/2014 | 20:20

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timatissimo @Trombatore, ...ma non me stà a rompere i cojoni và! :-)) :-))

Spero che non sia un tipo permaloso dato che scherzo naturalmente, ma se avessi letto bene la mia rece di presentazione, ho scritto che io non ne faccio di burle agli amici (..e quindi anche tutti voi, anche se virtuali!) ma solo alla gnocca. ;-)

Per quanto riguarda la narrazione della mia esperienza in Romania, l'amico @Vivo_a_Bucharest ti potrà confermare che quello che sto scrivendo è tutto reale, anche se a tratti sa molto di colorito e fantasioso.

Certo, non è che pretendo di sapere se in tutta la Romania hanno le stesse usanze, ma per quanto riguarda almeno la regione della Moldavia è così che festeggiano i matrimoni, e su questo sarei pronto a metterci la mano sul fuoco dato che quella zona la conosco abbastanza bene. Ciao eh! :-h

PS.: Il prosieguo è in elaborazione - STAY TUNED! ;-)

Viaggiatore17542
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30/01/2014 | 00:52

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(continua parte 4°)

"E piantala di dirgli certe stronzate... siamo tutti in festa!" intervenne Geo rivolgendosi a Laura con espressione sorniona, mentre nel contempo prese a sterzare il volante della macchina iniziando ad effettuare una manovra di parcheggio di fronte ad una piccola di bottega notturna.

Le luce artificiale proveniente da fuori rifletteva copiosa dai finestrini: eravamo giunti già in città.

Laura a quel punto non disse più nulla, forse per non alimentare ulteriori polemiche così prese a raddrizzarsi sedendosi compostamente sul suo posto. Geo aprì la portiera al suo fianco ed uscì in un guizzo; "dove stai andando?" gli domandai sporgendomi col capo tra i sedili, "A prendere il riscatto!" rispose egli tempestivo. "Vuoi venire anche tu?" proseguì tenendo un braccio appoggiato sulla portiera aperta; "hmm... perchè no?!" gli dissi in tutta risposta. Aprendo a mia volta la portiera per poter uscire, mi voltai guardando le due donne come a voler ricevere da loro del consenso, entrambe mi guardarono: "Ok, a dopo..." sentii dire da Laura con voce tenue; "Ciao!.." seguì a ruota anche Gabi (in italiano) agitando una manina abbozzando un sobrio sorrisetto. Uscii e chiusi la portiera, altrettanto fece anche Geo.

Durante il tragitto che dava dalla macchina al negozietto, colsi finalmente l'occasione per farmi spiegare una volta per tutte in cosa consisteva tutta questa sceneggiata del rapimento, ritrovamento della sposa e successivo riscatto: "E' una nostra vecchia usanza!" mi rispose Geo con un certa fierezza; "...in tutti i nostri matrimoni si usa fare così, è un modo come un'altro per divertirsi tutti insieme!" sentenziò concludendo. "Ah!.." esclamai, "...adesso mi è tutto più chiaro" aggiunsi, mentre cercavo di mantenere il suo passo deciso mentre camminavamo fianco a fianco. Entrammo nel piccolo negozio notturno e Geo salutò tenacemente. Prese a parlare con una esile donna aldilà del banco finchè la stessa, dopo aver pronunciato un "Da", si ritirò nel retrobottega per prendere ciò che era stato chiesto. Dopo circa un minuto ricomparì di fronte a noi posando sul banco che ci divideva, visibilmente usurato dal tempo, una cassettina di whisky "Johnnie Walker" in formato mignon. Geo tirò fuori dal taschino della giacca il portafogli, estrasse delle banconote e le porse nelle mani della bottegaia;

Salutò ringraziando, prese in mano la cassettina di mignon e fece cenno col capo. Era il momento di rientrare in macchina. Una volta usciti dal negozio non potetti fare a meno di chiedergli se per caso il famigerato "riscatto" da pagare non consistesse in quella misera cassettina di liquori; "Ti pare poco?!..." rispose lui con un abbozzo di sorriso sulle labbra! "Non saprei..." gli risposi con un certo smarrimento: "Tutto sto casino per... una cassettina di liquorini?!" incalzai insistente poichè sentivo che il tutto avesse poco senso; Geo si soffermò quindi un nanosecondo e guardandomi dritto in faccia disse: "Marameo, sai quanto me che in questo mondo bisogna cercare di essere più furbi degli altri!"; riprendemmo a camminare in direzione dell'auto e proseguì "...e quelli che hanno fatto il rapimento sono stati troppo ingenui...". Ancora non riuscivo a capire, ma feci a meno di chiedere ancora delucidazioni in merito: eravamo già arrivati dinanzi alla sua Duster; dovevamo rientrare e ripartire!

Una volta presi posto nell'abitacolo, sentii immediatamente Laura e Geo prendere a discutere animatamente nella loro lingua; -oddio!, n'altra volta a litigare questi qua!- pensai un tantino sbalordito!

Quando ebbero a darsi una tregua, intervenni un pò seccato nel chiedere cosa avessero da litigare ancora; immediatamente Laura si voltò dalla mia parte e rispose seccata: "Ma ti sembra questa cosettina una cosa giusta da dare come riscatto?..." - "Laura, ma che cacchio ne posso sapere io!..." risposi a mia volta totalmente smarrito; "Stasera col cavolo che ci lasciano uscire dalla discoteca con la sposa, e tutto grazie al genio di mio marito... vedrai!!" sentenziò ella incavolata peggio di prima. "Non starla ad ascoltare, Marameo!" intervenne Geo dal suo posto guardandomi dallo specchietto; "loro quando hanno chiesto il riscatto, hanno solo specificato di volere una cassa di whisky Johnnie Walker, nient'altro: non hanno specificato nè da quante bottiglie doveva essere la cassa ne la capacità, se da litro o piccole, se invecchiato o non invecchiato; chiaro che hanno sbagliato loro ad essere troppo generici e quindi per me questa cassettina va bene così... non sei daccordo?" ... Più smarrito di prima, ammutolii sconsolato non sapendo bene cosa rispondere a sta coppia di matti!

Gabi, dal canto suo, dopo aver ascoltato un dialogo espresso in una lingua a lei sconosciuta, prese come a risvegliarsi da una sorta di torpore e, ponendo una mano su un mio ginocchio raddrizzandosi sul sedere, senza perdersi troppo d'animo, intervenne inaspettatamente all'attenzione dei due pronunciandosi: "Laura, desigur ca este bine!" ( o più o meno così).

-FINE-

:-h

Viaggiatore17542
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29/01/2014 | 22:12

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Bene, ora che l'assetata Raissa ha preso la via del ritorno lasciandomi a secco di sacro semen, torniamo quindi a noi con il prosieguo del mio diario di viaggio in Romania, ringraziandovi ancora per la pazienza mostrata: Buona lettura!


(continua parte 3°)

“Halo…” esordì Laura, ed ebbe inizio il colloquio telefonico; noi altri rinchiusi in nell’abitacolo rimanemmo ammutoliti per non disturbare. Naturalmente non riuscivo a carpire una beata ceppa da quel dialogo ma nemmeno mi interessava più di tanto: la mia attenzione era rapita da una sola presenza, quella della Gabi la quale, pur non essendo riuscita a concludere la sua richiesta, continuò a rimanere col busto chino tra lo spazio dei due sedili anteriori ferma, immobile e curiosa di percepire qualche informazione inerente quella telefonata che era ancora in corso. Sicuramente lei era più informata di me sulla discussione, io invece ne ero tagliato fuori ma non ne facevo un dramma. Terminata la telefonata, Laura parlò all’attenzione di tutti… o quasi, dato che si espresse in rumeno, ma qualcosa riuscii a carpire: “discoteca”, “Club Kremlin”, “Ileana”; a questo punto mi feci più curioso, volevo saperne di più. “…che succede Laura?!” domandai; lei quindi prontamente rispose: “la sposa, Ileana…”

“…Hei Marameo, perchè non lo chiedi a Gabi che succede!?...” intervenne bruscamente Geosovrapponedo la sua voce a quello della moglie, non lasciandole modo di proseguire la spiegazione. “tranquillo sai Marameo, che non ti morde mica ..hahaha! concluse con sogghigno la battuta mentre strizzava l’occhio guardandomi dallo specchieto; –Cazzo! ha ragione…- concordai!

Volsi l’attenzione verso la Gabi, lei fece altrettanto: “Gabi,…” esordii un tantino spiazzato, “ehm… so, what’s happenig?..” prosegui fingendomi interessato, chinando leggermente il capo su un lato; lei, che poco prima seguiva la mia domanda seguendo perlopiù il labiale, d’un tratto abbassò lo sguardo fissando per un nano secondo il vuoto, dopodichè rialzò lo sguardo e con una smorfia di rassegnazione, scosse lievemente il capo sussurrando: “sorry!... no english!” rispose perplessa ma decisa; “oh!..” – “scuze” m’affrettai a rassicurarla lisciandole una mano su un avambraccio.

“Me puede hablar en Español, Marameo…” proseguì lei, cancellando di colpo quella espressione imbarazzata di un’istante prima; “oh!... habla españolGabi?!” esultai con entusiasmo… “yo también!” conclusi sollevato mentre lei annuiva contenta.

In Spagna ci avrò messo piede una 20na di volte, è la mia seconda casa: per lavoro, per gnocca, per vacanze estive, attuando scorribande di ogni genere in molte città, dalle più famose a quelle dimenticate da dio. Ma di questo ne parleremo in separata sede… (se si così può dire) Fu un autentico colpo di culo per me, d’ora in avanti la barriera linguistica rappresentava il problema minore; l’ostacolo più arduo adesso rimaneva soltanto uno: conquistare la fi… hem!... il cuore di Gabi, riuscire farla finalmente mia! ;-)

Precisazione doverosa: d’ora in avanti, in segno di rispetto a coloro che non abbiano dimestichezza con la lingua spagnola, i dialoghi tra Gabi e me saranno scritti in italiano.

“al telefono era Dragos, (un’altro dei 10.000 e passa cugini di Florin  ) ha detto che hanno individuato la discoteca dove i rapitori hanno portato Ileana” riferì Gabi con evidente sforzo verbale, “…ed hanno incaricato Geo di provvedere al riscatto richiesto e poi raggiungerli!” concluse sbuffando come essersi liberata d’un grande peso; “a proposito: riscatto… rapitori…” incalzai titubante ed incuriosito inarcando le sopracciglia, “io non è che ci stò a capendo un gran che… puoi dirmi di più?!” le chiesi avvicinandomi appositamente spostando le natiche verso il centro del sedile posteriore e posando un gomito sul bordo dello schienale. La ragazza si pose due o tre dita in fronte concedendosi qualche attimo prima di rispondermi nuovamente, forse per elaborare al meglio la traduzione quand’ecco, quello scellerato Re degli “tigani” di Geo, invece di starsene li a guidare e starsene zitto una volta tanto, intervenne strillando come un babbuino infoiato: “Mexicooo!… Mexicooo!... arrìba!-arrìba!-arrìbaa!! - Hasta la vista seniorita, so mexicanoo!!”, il tutto mollando di colpo il volante dell’auto e mimando, con entrambe le mani verso l’alto, un gesto simile a quello effettuato dai suonatori di nacchere alternato a battiti energici.

Inutile dire che la moglie Laura, vedendo il marito mettersi a fare il pagliaccio lasciando l’auto in balia di se stessa, afferrò dapprima il volante cercando di tenerlo fermo, dopodichè, una volta che lui rimise le mani dove dovevano essere, afferrò la borsetta che aveva appoggiato sulle gambe e gliela suonò sulla testa! “Esti pula?!...” esclamò lei subito dopo incazzata nera verso Geo; “Ma volevo parlare anche io mexicano!... li senti quei due?!” controbattè lui in italiano e con tono tra il sarcastico ed il divertito. Laura, ormai visibilmente seccata e spazientita, prontamente rispose... (sollevando nuovamente la borsetta ed agitandola in segno di minaccia verso di lui, ma senza colpirlo) pronunciando acidamente qualche parola in lingua rumena: bè, ovviamente non capii dettagliatamente le frasi che disse, comunque, considerando alcune similitudini verbali tra i due idiomi, intuii senza indugio che lei gli abbia detto qualcosa del tipo “Ti ci mando io in Messico ma a calci in culo, idiota!”. Inevitabile che a quel punto Gabi si abbandonò ad una sonora risata, seppur composta, ponendosi una mano tesa all’altezza delle labbra; ed ovviamente anch’io non potetti resistere nell’esternare dell’ilarità, però alla romanaccia maniera: piegandomi su un lato, poggiandomi a peso morto sulla spalla sx di lei ed emettendo ghigni a minimo 150 decibel!

Non vi dico ragazzi miei quante lacrime potettero uscire dai miei occhi in quel frangente. Quando mi passò mi ritrovai il viso fracico peggio de na spugna. Cercai di ricompormi alla meglio che potevo, ma non avevo neanche un cazzo di fazzoletto per potermi tergere il viso: posai quindi due indici sotto gli occhi per rimuovere almeno l’eccesso di quelle lacrime quando tutto ad un tratto, sentii due soffici manine posarsi delicatamente sulla mia faccia per poi compiere movimenti semicircolari attorno alla faccia, rimuovendo ogni traccia di bagnato: non solo da lacrime ma anche dalle goccioline di sudore in fronte!!

Ebbene si, avete capito benissimo amici miei: proprio lei, la mitica Gabi, si prendette la briga di tergermi il volto a mani nude; - Tè pòssino!…- pensai piacevolmente sorpreso, -guarda un po te se avessi mai visto nà catorcia delle nostre passare per l’anticamera della capoccia di fare una roba del genere: come minimo l’avrei presa per nà impedita! – sentenziai nella mia mente, veramente sbalordito ed incredulo.

“Multumesc mult!!..” esclamai con entusiasmo sino alle stelle, e appositamente in rumeno, all’attenzione di Gabi la quale nel frattempo non nascose la sua espressione soddisfatta per aver fatto un gesto così carino.

“Marameo, belle le donne rumene, vero amico mio?...”. Era Geo ad aver posto tale quesito, il quale proseguì subito dicendo: “...all’inizio tutte così fanno, ...e poi guarda tu stesso che gran scassapalle che diventano! ..Hahaha!!” concluse egli sogghignando mentre con l'indice della mano dx indicava la moglie Laura seduta accanto a lui; Lei, assimilata la battuta sarcastica del marito, emettette prima un sonoro sbuffo scuotendo i capelli, dopodichè prese a voltarsi col busto ed il capo in mia direzione, e senza indugio, mi guardò negli occhi e tenne a precisare: "Marameo, caro... ti prego, non starlo proprio a sentire a questo qui... comunque lascia che ti dico una cosa: se quando invecchierai come lui diventi scemo uguale, per favore... non stare a prenderti una moglie rumena; non andrai molto lontano" ... "rimani così come sei invece," proseguì la Laura con tono più pacato "...e vedrai che qualsiasi ragazza prenderai, rumena o on rumena, avrete la felicità sempre in vostra casa!"

-FINE-

:-h

Viaggiatore17542
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29/01/2014 | 21:26

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@Frank22... ma com'è umano leii!! O:)

@Trombatore, mitico Pupone! ... ma ancor più mitica è la sua signora: ;)) confesso che se fossimo stati fratelli gl'avrei volentieri dato nà mano nelle "faccende domestiche" durante le sue trasferte :p

Viaggiatore17542
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28/01/2014 | 23:59

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Comunque ora è ufficiale: domani sera la belva se ne torna al paese suo (che avete capito?... a Viterbo!) ed io potrò finalmente completare in santa pace il terzo atto del mio diario di viaggio in quel di Bacau. Ora però vi devo proprio lasciare amici miei: a furia de sta seduto sur cesso mi sta seccando tutto lo sterco da sotto! :-)) Dasvidaniaa :-h

Viaggiatore17542
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28/01/2014 | 23:47

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@IlDrago ciao boss! Visto che anche tu c'hai l'ucc...le mani in pasta, allora spiegaglielo pure te a quelli che si lamentano qui che le ragazze russe-ucraine-bielorusse e compagnia bella "non trombano più come una volta" ...ammazza oh! emmenomale che tromberebbero meno adesso: pensa un po se questa la incontravo 20 anni fa che cazzo me combinava allora X_X

Viaggiatore17542
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28/01/2014 | 23:22

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@oasiall, morto disBorrato si...forse hai ragione :-)) ma la prognosi sarebbe in via di guarigione, spero! ;-)

@magic_mirror & friends, sono in questo momento seduto sul cesso ad espletare... ad espletare! e mi son munito di tab alla mano per poter dialogare con voi! Di là, in camera da letto c'ho la belva umana chiamata Raissa, una mia trombamica ucraina che da ieri mi sta cannibalizzando l'uccello il quale, a furia di piangere, ormai non ha più "lacrime". Pure per venire a cagare mi tocca chiedere il permesso: pensa te se dovrei mettermi al computer :-)) A sto punto credo che mi rivolgerò ad un donatore dato che ha sta fissa di cospargersi il viso perchè

"farebbe bene alla pelle"...ma guarda un po te se questa m'ha scambiato per un tubetto Nivea!!

Viaggiatore17542
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28/01/2014 | 11:35

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@magic_mirror e tutti gli altri;

Mi scuso tanto con tutti voi ma causa inaspettato contrattempo non sono riuscito a buttar giù più di 2-3 righe! :-( Non mi sono dimenticato di voi, grazie comunque per la pazienza e vi abbraccio ;-)

Viaggiatore17542
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27/01/2014 | 13:03

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@magic_mirror :-D hihihihi! ...ma potrei anche non averla ficcata :-D il condizionale è d'obbligo!

@Trombatore ;-) ...e faresti bene amico mio: Gabi è davvero l'emblema di un sogno erotico! :-D

Stasera buttero giù il terzo atto del mio viaggio: non mancate!! (che faticazza però..)

Viaggiatore17542
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26/01/2014 | 23:27

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A disposizione, @IlDrago Presidente! (o Crozza?) :-)) :-))

Viaggiatore17542
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26/01/2014 | 23:23

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La cosa positiva dei loro matrimoni però è che puoi tranquillamente disertare la cerimonia in chiesa tanto non glie fà na sega a nessuno... :-)) se solo potessimo farlo anche qui da noi... :-D

Addio al celibato?... una festicciola a base di maialino arrosto, manele music ed ettolitri di whisky in una villetta affittata sino a notte inoltrata, ma tutti insieme: maschi e femmine;

Se l'allegro sposo provava solamente ad allontanarsi si segava le gambe da solo...poveraccio!

Quante volto c'ho detto: ma chi te lo fa fare...

Viaggiatore17542
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26/01/2014 | 22:47

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Magari se ti riferivi all'usanza piuttosto eccentrica di festeggiare i matrimoni in Romania, ti dico che non sei il primo a dirlo: qualcuno le reputa "kitsch", altri "trash", altri ancora "Cip&Ciop"; alla fine ognuno naturalmente è libero di pensarla come gli pare ma in fondo, come recita il proverbio, il mondo è bello perché vario! ;-)

Viaggiatore17542
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26/01/2014 | 22:13

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@oasiall, non c'ho capito un tubo, caro collega. Potresti spiegarti meglio? Cosa ci troveresti di trash nella mia esperienza?

:-?

Viaggiatore17542
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26/01/2014 | 18:26

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@IlDrago, ciao capo! :-) Nonostante l'apparenza garantisco a te e gli altri colleghi della gnocca che il mio racconto non è un surrogato di romanzo stile "Harmony", e nemmeno finirà tale. Non aggiungo altro!

Avevo promesso in presentazione pieno coinvolgimento nei contesti ove venivano svolte le mie esperienze di viaggio, ed è questo quindi quel che sto cercando di fare: mantenere la parola data ;-)

Viaggiatore17542
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26/01/2014 | 16:47

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Ok stimatissimi colleghi ;-) mi avete convinto!!! =D>

Vi ringrazio ancora per i complimenti e soprattutto per la vostra pazienza; eccovi quindi il prosieguo del mia esperienza di viaggio in Bacau. Ma sappiate che una storia lunga, spero di non annoiarvi troppo:


(continua, parte 2°)

Mi lasciai trascinare quindi dalla lieve trazione della mano di codesta dolce fanciulla, coinvolto da un mix di sensazioni di euforia e curiosità mai provati prima dall’ora, dritti verso l’uscita del ristorante per poter raggiungere l’auto del cugino Geo il quale si trovava parcheggiato giusto poco più avanti, col motore della sua Dacia Duster nera già messa in moto e le portiere posteriori aperte. Giunti dinanzi alla vettura, separammo le nostre mani che durante il tragitto incrociarono le dita. La Gabi s’accinse quindi a piegare il capo in avanti ed a salire a bordo entrando dal lato dx, mentre io rimanevo in attesa che si sistemasse, ed infatti subito dopo essersi messa seduta, tirò verso il basso il lembo anteriore della sua corta gonna color violetto che nel frattempo s’era leggermente ritratto: Oh…le sue gambe!… che ve lo dico a fare; apparirono semplicemente favolose in tutto il loro splendore, appena abbronzate, dalla pelle visibilmente liscia e vellutata. Le fissai ancora per un’attimo, erano evidenziate dalla sola luce fioca dell’abitacolo dato che s’era fatto già buio pesto per l’ora tarda ma senza che mi fossi accorto di niente, e ad un certo punto la mie fantasie più intime iniziarono a prendere il sopravvento: immaginavo codeste meraviglie della natura già in preda al tocco voluttuoso delle mie mani mentre, nel contempo, esse iniziarono a tremolare, sudare quasi freddo;

  • Chissà se sarò così tanto fortunato!… - ...pensai, fissandoli tanto estasiato, ma anche parecchio dubbioso.

“Marameo!...ti serve l’invito per salire o cosa?... “ esclamò veemente Geo dal posto di guida, colla testa lievemente abbassata e con lo sguardo rivolto alla mia attenzione; ritornato coi “piedi per terra” dopo quella breve parentesi d’incanto così bruscamente interrotta, scossi la testa: “ehm… arrivo!” risposi prontamente con un fil d’imbarazzo; chiusi la portiera dx ma aldilà del vetro non potetti fare a meno di scorgere lo sguardo di Gabi che mi puntava divertito. Girai repentino dal retro della macchina e presi a salire anch’io sulla porzione di sedile posteriore, accanto a lei. Una volta entrato, chiusi energicamente la portiera posta alla mia sx mentre sentivo lo stereo acceso diffondere note di musica manele a basso volume. L’auto cominciò a muoversi. “Sicuro di star bene?...” esordì subito Laura la moglie di Geo, adagiata sul sedile passeggero anteriore, mentre tra il divertito ed il curioso fissava lo specchietto retrovisore frontale cercando la mia attenzione; “hmm…mi sa che c’ho dato un po troppo dentro con la zuica!” risposi abbozzando un espressione moderatamente sconsolata, mimando volutamente un’aria finto-rassegnata, nella vana speranza di sviare ogni sospetto: infatti non mi andava troppo a genio che chi mi stava intorno in quel momento s’accorgesse di quanto fossi oramai cotto, rincoglionito, colla testa fra le nuvole, vulnerabile come un liceale adolescente; Gabi compresa!

Ma ero visibilmente teso e stralunato, realizzando quindi che avrei dovuto rendermi quanto più credibile possibile, ad ogni costo.

“Siamo solo all’inizio ragazzo mio!...già ti lamenti?!; hahaha!!” esclamò sogghignando Geo mentre, nel contempo, Laura annuiva consenziente alla frase del marito fissandomi negli occhi col capo girato in mia direzione per pochi secondi. Non dissi nulla ma abbandonai la schiena sul sedile appoggiando la nuca sul poggiatesta, fissando il vuoto sopra di me esternando un sonoro sospiro. Chiusi gli occhi, la quantità d’alcool ingerito faceva il suo corso ancor più prepotentemente messo in quel modo: sentivo il cervello dimenarsi, la musica manele diffusa soffusamente dalle casse laterali pareva dar ritmo alle strambe figure illuminate e mobili che si materializzavano nei miei pensieri, sempre più numerosi, sempre più invadenti… mi sentivo un verme, una cozza aperta forzatamente, ma non volevo darlo troppo a vedere; avevo una “missione” da portare a compimento!

“Noapte bunaaa!..” era la voce di Gabi che penetrando nel timpano del mio orecchio dx, mi procurò un sussulto. Riaprii le palpebre degli occhi, e mi ricomposi raddrizzandomi seduto quasi di scatto. “Gabi!…” esordii, e lei mi fissò curiosa arricciando la punta del naso. “Marameo!…” intervenne Geo quasi con intromissione; “…ma che italiano d’acqua dolce sei, ragazzo mio?!...” aggiunse scrutandomi dallo stretto di uno specchietto retrovisore.. “oh, che c’è zingaro!... c’e l’hai con me stasera?!” incalzai in tutta risposta, ma naturalmente con tono ironico. “Lo zingaro” è infatti il soprannome affibbiato in tono puramente scherzoso e bonario al buon Geo dai suoi colleghi di lavoro, amici e conoscenti italiani e rumeni stessi, in riferimento al tono olivastro della sua pelle, nonché dalla sua capigliatura arricciata e perennemente ingellata.

Anch’egli, come sott’inteso, lavora ed è residente in Italia dal lontano 2001 assieme alla moglie Laura. “…Per sole quattro gocce di zuica che hai bevuto al ristorante trascuri così una bella ragazza?!” proseguì egli, “è da mezz’ora che ti stà fissando, cazzo: fa qualcosa no?...parlale!” concluse in tono quasi polemico. “Quattro gocce… ammazza!!...” sbottai meravigliato ponendomi le mani sul viso sino a coprirlo. “Pensa a guidare tu… di cosa ti impicci?” intervenne Laura dandogli un buffetto su una coscia; “ma sai almeno da che parte dobbiamo andare?...” concluse lei troncando il discorso.

Gli sguardi tra me e Gabi s’incrociarono, la sua espressione appariva perplessa e curiosa: non riusciva ad intuire di cosa stavamo parlando! Cosicchè sporse il busto trai i due sedili anteriori e, mentre il suo profumo di donna prendeva ad invadere le mie narici, avendo abbreviato la distanza tra noi, sentii chiedere: “Geo, ce zic…”; Gabi dovette interrompere la domanda: prese improvvisamente a trillare il telefono di Laura dal fondo della sua borsetta.

-FINE-

:-h

Viaggiatore17542
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25/01/2014 | 23:41

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@Trombamico, @magic_mirror, @Gnoccapacker, @Benzai: vi ringrazio davvero per l'apprezzamento! ;-) tornerò al più presto ma preferirei che il mio aneddoto venga prima letto ed apprezzato da qualche altro collega: vorrei comunque prima capire se ne varrà la pena continuare, non vorrei ancora sottopormi allo sforzo immondo di buttar giù altrettante righe di cazzi miei, sottraendo ore della mia vita senza che poi, in fondo, riceva almeno un adeguato numero di consensi.

Viaggiatore17542
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25/01/2014 | 23:22

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@Vivo_a_Bucharest, il mio amico e consorte invece se ne sono guardati bene dal spiegarmi dettagliatamente riti ed usanze nei matrimoni, incluso il loro: si limitarono a dirmi che tutt'al più si "faceva baldoria"; si beveva, si mangiava e si ballava allegramente con musica dal vivo, e che i festeggiamenti duravano due o tre giorni in giro per le case dei parenti. Ma di tutto il resto non me ne hanno mai fatto cenno. Forse per timore che rinunciassi spaventato oppure per una questione di sorpresa... non saprei: quasi quasi glielo chiedo appena posso: sin'ora non l'ho ancora fatto :-) ma certamente tutto potrei dire tranne d'essere rimasto pentito della mia decisione!

Viaggiatore17542
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25/01/2014 | 03:19

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Chiunque tu sia, stimatissimo collega, non iniziare col sputtanarmi la suspance... [-O< Grazie! ;-)

Viaggiatore17542
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25/01/2014 | 02:47

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Dopo una presentazione di rito...poco riuscita a quanto pare ma non importa sono lieto di iniziare la mia avventura su Gnoccatravels raccontando il mio recente viaggio in quel di Bacău, (dicasi bakò) ridente città universitaria di 200.000 anime circa situata nella regione Moldavia, distante circa 140 di km dal confine con la Repubblica di Moldavia. Una città nel complesso piacevole, dall’atmosfera di altri tempi, ma attiva e frenetica, anche piuttosto rilassante grazie alla presenza di numerosi parchi e da due graziosi laghetti che la bagnano, uniti dal fiume Bistrita, che taglia in due la città. Bruttarella e dall’aria un po meno rassicurante direi invece per quanto concerne le zone appena al difuori del centro, caratterizzato da alcuni pericolosi marciapiedi dissestati, cantieri fermi, temerari “cercatori di tesoro” riversi nei cassonetti della nettezza urbana, nonchè zeppo di fastidiosi mendicanti "tigani" (zingari) tanto appiccicosi quanto un collante da dentiera; ma a giudizio complessivo, indubbiamente popolato da una notevole varietà di fauna femminile locale, molto più disponibile in fase di approccio ma soprattutto un po più ingenue e sognatrici delle più materialiste rumene domiciliate in casa nostra. Lo scopo per cui mi sono recato a Bacău lo scorso mese di agosto è stato per presenziare ad un matrimonio, quello del mio caro amico Florin: inizialmente scettico nel volermi recare nuovamente in Romania, data una non troppo felice esperienza trascorsa durante un viaggio di lavoro fatta a Bucarest una decina di anni fa circa, laddove ogni due-tre isolati venivo molestato da strambi personaggi sempre pronti ad offrire incontri non richiesti con "mercanzia" di dubbio gusto, branchi di sudici ragazzini che giravano per le vie respirando della colla tipo “HUHU” raccolta in un sacchetto di carta, cifre assurde sparate da furbastri tassisti senza scrupoli, file di scaldacazzi della peggior specie già abbondantemente foraggiate da sponsor, composti generalmente da benestanti 50-60enni stranieri spacciati per loro fidanzati oppure...I LORO RAGAZZI e così via; ho voluto infine accettare comunque di seguirlo nella sua città per assisterlo nell'accingersi al "grande passo" (della rovina )con la sua compagna Ileana ed allo tesso tempo, provare a sfruttare questa nuova occasione per assecondare una pulsante curiosità di visitare una città diversa dalla capitale, sicuramente più genuina, meno inflazionata da barbare ed arrapate presenze maschili straniere e soprattutto meno condizionata e meno abbindolata dagli invadenti costumi occidentali. Il giorno della partenza dall’aeroporto di Roma Fiumicino con un volo BlueAir, mi sentivo indubbiamente carico di entusiasmo e fiducioso di buone aspettative, innescate, oltre che da coloriti racconti del mio amico, anche dalla visione di infiniti videoclips di musica "manele" trasmesse a manetta in casa sua da vari canali rumeni con l'ausilio di una parabola con annesso decoder ...nella quale erano perpetuamente contornati da cotanta procace gnocca danzante, dal quale mi sentivo sempre più attratto, stregato, e quindi invogliato ad imbattermi in una nuova avventura in terra rumena. Giunti finalmente all’aeroporto “George Enescu” di Bacau, veniamo accolti come ospiti presso i genitori di Florin, i quali abitavano in una modesta casa nella campagna circostante. Il “boss” di casa, padre di Florin, un tipo sulla 70ina di nome Bogdan, molto cordiale e parecchio loquace, dopo le presentazioni di rito non perse tempo nel volermi catapultare quasi di botto nel vivo dello stile di vita locale per mettermi il più possibile a mio agio. La prima mossa fu quella di radunare la stessa sera in casa sua una bella fetta di vicinato, amici di famiglia storici e qualche parente, musica in sottofondo, carne già marinata piccante, chili di “mititei”, (salsicciotti speziati locali) qualche pannocchia e fornace ardente pronta a cuocere tutto quel bendiddio. Ma il vivo della “tradizione” non aveva ancora preso il via: dopo aver mangiato sino a svenire, scherzato un po per finta (purtroppo non carpivo molte battute se Florin non traduceva) e bevuto della birra “Ursus” e “Stella Artois”, il buon Bogdan e prodi figlioli tirarono fuori da tinello la prima bottiglia di un liquore locale chiamata “Zuica”, (spero d’averlo scritto bene!) dall’aspetto più o meno simile alla grappa nostrana ma ricavato dalle prugne.

E fu cosi che immediatamente i padroni di casa diedero inizio alle danze!

Tutta la compagnia seduta intorno ad un unico tavolo, a turno si riempiva i bicchierini e poi…tutti in coro si pronunciava “noroc!” (Salute! in rumeno), fumata di sigaretta e poi ancora, riempita di bicchierini e “noroc!”, altra fumata e poi un’altro “noroc!” … finendo in una sorta di “circolo infernale” che terminò solo dopo aver prosciugato (tutti insieme) ben 6 bottiglie da litro di zuica, quasi 2 pacchetti di sigarette a testa, ritrovandoci il cranio trottolante e fracassato all’inverosimile sino alle 5:30 del mattino! Nei restanti due giorni di permanenza in quella casa fortunatamente non si ripetette una simile maratona suicida, ma comunque una bottiglia di zuica volava ugualmente alla sera! Decisi quindi che fosse arrivato il momento di disintossicarmi un po da cotanto alcool ed allegria quindi, con la scusa che non volevo creare altri disagi in casa con la mia presenza, visto che dormivamo già in 4 nel tinello e altri 3 in camera, decisi di sloggiare altrove. Venni a sapere che un amico di amici di Florin possedeva un bilocale non lontanissimo dal centro di Bacau, in zona “Nord” nei pressi dell’omonimo parchetto –e così presi la palla al balzo – chiesi di incontrarlo, presentazioni di rito, caffè tutti insieme al bar con conversazioni misti in rumeno-anglo-italiano, consegna chiavi senza vedere la casa, rientro, preparazione valige alla sera, successivo passaggio in loco e sistemazione definitiva: il giovanile proprietario, un simpaticone di nome Marius prima di congedarsi mi disse cordialmente a gesti di non voler nulla, ma pareva un gesto troppo sfacciato accettare tale proposta, e così, dopo estenuanti altri gesti comunicativi, mi puntai di pagargli 20 euro al giorno, almeno per le spese ed il disturbo.

Che signore che sono!! beh, almeno l’appartamentino meritava: ottima base per castigare eventuali gnocche… -pensai- ci riuscirò?!... Abbastanza scettico nel crederci veramente ma speranzoso. Stiamo a vedere!

Il giorno di inizio matrimonio: tra sfarzi, mazzi, frizzi e lazzi vari, l’evento durò praticamente 3 lunghi giorni. Ma andiamo per ordine: Primo giorno. Funzione nella chiesa ortodossa alle 16:00 circa d’un pomeriggio di agosto (in rito ortodosso rumeno: guai generalizzare!); non per dirvi una sana stronzata ragazzi, ma durante tutta l’esecuzione della funzione religiosa avrò notato, si e no, la presenza di una 20na di invitati o poco più in totale!! Oh!...emmenomale che il buon Florin, quasi sempre all’unisono con la sua futura moglie, prima della partenza non facevano che scassare i marroni dalla sera alla mattina nel ripetere copiosamente a qualunque essere umano o umanoide gli si muovesse difronte, che al matrimonio sarebbero venuti più di 200 invitati tra: parenti stretti, parenti larghi, parenti dall’estero, amici cari, amici veri, amici di passaggio, facce di merda, autoinvitati, gente mai vista prima e molto probabilmente anche una qualche inquietante annunciata presenza aliena. Mi veniva da chiedere quindi, notando una tale pochezza di gente, se tutti gli altri tanto canzonati invitati avessero dato buca attuando insieme lo stile di “ammutinamento generale” per un motivo a me sconosciuto oppure… a pensarla positivamente, e considerando l’era moderna, se costoro stessero sì seguendo la funzione, ma tramite l’uso della videoconferenza Skype ma senza che mi stessi accorgendo di niente?!... Fatto sta che ci rimasi un po cosi, ma non conoscendo l’idioma non sapevo a che santo votarmi pur di ottenere una risposa plausibile. La risposta la ottenni, ma dopo, molto dopo (a ridosso del rientro in Italy) dallo stesso sposo il quale mi rassicurò dicendo che lì da loro è tranquillamente concesso di poter saltare la funzione, che non rappresenta motivo di offesa per nessuno, l’importante però che siano tutti puntuali (e generosi) alla festa in ristorante!

Strambo?... di mio ci rimasi di cazz… di stucco, ovvio ma ragazzi miei: anche questa è Romania!

Infatti, terminata la funzione matrimoniale (di cui vi risparmio la narrazione sennò allunghiamo il brodo!) gli sposi si allontanarono per le foto di rito mentre io, unito agli altri presenti intraprendemmo la via verso il ristorante. Una volta giunti in loco non credetti ai miei occhi!! Pareva che m’avessero portato in un bunker in attesa di imminente catastrofe, un lager nazista d’altri tempi… insomma, c’era tanta di quella gente dentro, fuori, nei giardini, sui tetti ed intorno l’edificio che, giuro, la gran mole di profughi albanesi giunti sulle coste pugliesi negli anni ’90 raggrumati sulla triste-nota nave “Vlora” gli avrebbero fatto giusto un baffo!

Le “danze” non erano ancora state aperte, ma non feci a meno comunque di notare che 3/4 di invitati erano già in ritmo. Gli sposi ci raggiunsero finalmente dopo un’oretta e mezza, in Hummer scortati da 3 BMW nere in stile nostro Silvietto nazionale . Scesa artistica dall’Hummer con relative 10.000 flescianti foto. Altra marcetta nuziale con tanto di banda sonante, accompagnarli nel tragitto che dava dalla vettura sino al loro tavolo in sala, durante il quale si sprecarono tanti di quei chili di riso da poter sfamare Africa ed Asia interi. A quel punto tutto era pronto.

Fu l’iniziò quindi della “catastrofe” annunciata pocanzi, ovvero la FIESTA: via ad interminabili balli di gruppo; messi tutti in cerchio , brindisi a manetta principalmente a base di zuica, Jack Daniel’s o vodka per gli uomini, mentre le donne bevevano invece del vino dolce o spumante. Ogni tanto però cascava… la pausa… uff! che benedizione!!... giusto 15 minuti per un boccone e poi ancora, tutti in piedi, altro brindisi, musica manele a go-go, balletti, brindisi ancora, pausa foto ricordo di gruppo con annessa cessione “bustarella” magica, e poi di nuovo, ancora… “noroc!” urlato tutti in coro e poi giù, TUTTO GIU’, perché se m’azzardavo solo pensarci di lasciare pure un micro mm. di liquido nel bicchierino ..ERO UNA SPIA!

E poi ancora, balletti: in fila indiana, fila africana, fila alle poste, ed ancora file, file, umori e ritmi mai concepiti nella mia carriera di vecchio viaggiatore. Si tornava spesso in posizione accerchiata (me l’avranno detto forse 100 e uno volte l nomi dei balletti “incriminati” ma… scusate, proprio non mi ricordo un tubo) dopodichè, mentre la testa ormai ballottava più veloce delle gambe e la vista tendeva ad annebbiarsi come accade in pianura padana, causa ingurgiti d’alcool oramai già a livelli di ettolitri, perdendo completamente la percezione spazio-tempo e chiedendomi, durante lievi sprazzi di lucidità, come cazzo potevo esser stato così masochista da accettare di dilaniarmi in quel modo, ad un certo punto… PANICO!!... urla schizzofreniche prevalentemente femminili giungono alle mie orecchie, non capisco, non afferro cosa inducesse tutti a strillare in quel modo!

E mentre piano piano realizzavo che praticamente tutti s’erano messi con le mani in alto, un sentimento di sgomento cominciò a pervadermi tra le vene: vedo entrare repentini in sala 4 tizi dal volto coperto con dei collant e…CAZZO!! … con delle pistole ben strette tra le mani! Esordiscono minacciando dapprima qualcosa in rumeno dopodichè, dopo aver appurato che tutti fossimo tranquilli ed immobili colle mani in alto, uno di loro s’avvicinò alla sposa, se la caricò di forza sulle spalle portandosela via… Lei però, Ileana, non oppose alcuna resistenza durante il suo sequestro. Anzi, scorsi… almeno mi sembrò di scorgere in quel frangente, un sorrisetto quasi beffardo, azzarderei persino divertito.

“Oh porca puttana!... ma che cazz…” esclamai in quasi perfetta coscienza ed in italiano volgendo lo sguardo verso la mia destra. Mi bloccai di botto!

Stropicciai gli occhi: proprio non riuscivo a connettere ciò che avevo appena visto due secondi prima e ciò che invece tendeva a sagomarsi dinanzi alla mia vista. Acuisco il campo visivo, quand’ecco scorsi bruscamente il materializzarsi un sogno. La sagoma d’una bella fighettina, alta ed attillata, tinta bionda, visino delicatamente stupendo, occhi da cerbiatta e fresca come una rosa. Costei si trovava giusto al mio fianco, appena a 10cm da me, e con la sua manina nella mia, dato che poco prima facevamo “cerchio” per ballare, ma senza però essermi accorto d’un cazzo: prendendo subito atto della probabile gaffe causata dall’esternazione non proprio francesistica della mia esclamazione, (pur non sapendo se conoscesse o meno una parola di italiano), mi scusai farfugliando uno “scuze” talmente strozzato che parve una sorta di suono d’un gorgoglio da tazze di gabinetti. Mi ricomposi fingendo di tossire, scossi per un’attimo la testa per capire se fossi vittima di una grave allucinazione da zuica o chissà cosa dopodichè, una volta appurato d’essere ancora integro e ragionevole seppur nei minimi sindacali, notai con gradevole stupore che la tipettina al mio fianco, Bbòna, ma Bbòna proprio pari pari a quelle sventolone le quali ancheggiavano continuamente nei clips “manele”, diventate croce e delizia della mia mente, che se la rideva di gusto guardandomi sott’ecchi continuando a tenermi ancora per la manina: “ah!... pensai! - Giuro che questa benedetta mano dal signore (la mia!) non me la laverò più per i prossimi 100 anni!!”

“Cos…” -ma no cazzo,- pensai, -stà qui non capirà una ceppa se le parlo italiano… ma ora che faccio?!.. provo un improbabile rumeno?... e vvai... ma si, chissenefrega! Tanto tra un po’ i rapinatori ci faranno secchi! – continuai a rimuginare.

“Ce mai faci?” le accennai; “Bine..si tu?” rispose lei, spaccandomi un sorriso tale da svenire!

“Ehm… bine!” risposi a mia volta come un’ebete…;

dopo quel frangente mi feci più coraggioso ed incalzai:

“Numele tau?” pronunciai… ma esattamente come lo avete letto! Lei sghignazza divertita…

-ho detto un’altra cagata- pensai girando la direzione dello sguardo per un nano secondo, per poi tornare ancora tra le “grinfie” dei suoi occhi ancora divertiti: “Numele meu?” rispose indicando se stessa con la mano libera… “ha capito!!...” esultai esclamando nel pensiero, quindi annuii, pronunciando un “Da!” secco e sicuro (e grazie a cazzo!)

“Gabriela…,Gabi” pronunciò al seguito la dolce fanciulla, facendo spallucce nel farmi intendere che il nome accorciato fosse più propizio; “…si tu?” (shi-tu?) proseguì. “Marameo” risposi prontamente, pronunciando il soprannome che mi porto da una vita, col preciso scopo di strapparle un altro sorriso!

“Marameo?!...” ripetè un po’ indugiata; “acest nume este?...” incalzò, acuendo lo sguardo chinando nel contempo leggermente il capo su un lato.

-Bingo!.. esultai - capii la domanda!!

“(il) mea…” le risposi quasi sfacciato, generando un miscuglio di idiomi tra l’imbranato ed il finto tonto, sempre al fine ultimo di tenere alto un’elettrizzante ritmo tra noi due.

“Placere!” pronunciò lei, Gabi, con voce quasi come uno squittìo. E con una nuova bozza di sorriso sulle labbra, agitò la sua manina che ancora si trovava incastonata con la mia, ma stavolta con una presa dal maggior vigore!

Chinai leggermente il capo in avanti durante la presentazione, ma senza dire nulla per non rischiare di fare il pappagallo ripetitivo. Le nostre mani (finalmente?!...diciamo così per dire) si staccarono tra loro con lasciva delicatezza. Era giunto ora il momento di rispolverare le mie doti, le mie armi, il mio carisma… insomma, muovere il culo, far qualcosa per non permetterle di scappare via, perdersi tra la folla, sparire dalla mia vista, perderla nel peggiore dei modi possibili. -Facile a dirsi…- pensai tra me e me, -ma mò che cazzo gli dico altro a questa qui?!...-

Porcazza puttana ragazzi miei! Ero praticamente nella merda: avevo esaurito tutto il mio misero repertorio di rumeno da manuale; cosa potevo inventarmi ancora?... purtroppo non mi era dato saperlo!

“Senti Gabi...” farfugliai in lingua madre (la mia), “ehm… do you speak english?” virai nel seguito della frase!

Mi guardò, scosse leggermente il capo, non capì praticamente un tubo. Si avvicinò a me sino alla soglia massima di tenuta dei freni inibitori, posò una mano sulla mia spalla destra, sporse il capo verso il mio, si scostò i lunghi capelli lisci da un orecchio e fece cenno di voler risentire quel che avevo detto poco prima: “iarta-ma?” (iàrt-m) sussurrò lei; -che cavolo avrà detto stavolta- pensai angoscioso e colle palpitazioni a 1000 in gola… quando tutt’a d’un tratto, ecco che piombò tra noi lui, Florin! Con voce roca e visibilmente agitato, strillò qualcosa in rumeno (ovviamente) all’attenzione della Gabi dopodichè… hmm!... mi fissò per un secondino, che in quel preciso frangente mi sembrò un’eternità:

-Che cazzo mai avrò combinato?!...- pensai titubante, ma in fondo tranquillo; -non gli starò mica provandoci con una che proprio non dovrei? - rimuginai intontito!

“Marameo!..” esclamò Florin, “…cacchio ci fate ancora qui tu e lei: ma non vedete che sono usciti quasi tutti dalla sala?” sbottò un po’ seccato. “Forza!, e datevi una mossa voi due altrimenti chissà dove andrà a finire che porteranno Ileana” proseguì egli...

“Andate insieme se volete, ma muovetevi!... mettetevi in macchina con Geo (Si, si. Proprio come quel programma scientifico trasmesso su Rai 3, ed era un suo caro cugino) e dateci una mano a cercarla!” … “l’hanno rapita, dobbiamo trovarla prima possibile e pagare loro un riscatto, altrimenti la festa non potrà continuare!” … “Dai!” esclamò in conclusione; “…ci rivedremo qui più tardi” si allontanò strizzandomi l’occhietto. Guardai la “mia” Gabi, qualcosa di positivo sentivo attraversare i miei bulbi piliferi poiché sapevo ora di aver una nuova chance per starle vicino, ma la perplessità sulla successione di quanto stava accadendo sotto il mio naso non mi lasciava altresì totalmente indifferente!

–Questi sò tutti impazziti!- sentenziai nei miei pensieri.

“Marameo…vin,haide!” (o qualcosa del genere) esclamò subito dopo Gabi attirado la mia attenzione, ri-afferrando ancora una volta la stessa mano "benedetta dal signore" energicamente, strizzando l'occhietto accennando nel contempo uno scatto col capo facendomi intendere di seguirla…

-FINE-

Viaggiatore17542
Newbie
24/01/2014 | 16:48

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...ma considerando che questo forum della gnocca non è frequentato da soli 3 iscritti, a tutti gli altri pigroni che latitano sarà dedicata una gran burla: ;-) ve la siete cercata; preparatevi al peggio!! :-))

Viaggiatore17542
Newbie
24/01/2014 | 16:40

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Ringrazio @gnoccatoscana, @oasiall e @Trombamico per l'accoglienza ;-)

Viaggiatore17542
Newbie
22/01/2014 | 03:05

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Esattamente come voi, mi reputo un viaggiatore della gnocca anche se negli ultimi anni ho rallentato un po, ma senza mollare!

Il nick che ho scelto per unirmi finalmente a questa community un po stramba ma originale è il soprannome che porto da sempre, il quale rispecchia fedelmente la mia natura di eterno burlone, ma non verso gli amici, soprattutto verso la gnocca...

A breve vi delizierò (spero) con i miei numerosi aneddoti di viaggi & gnocca, ma in un modo diverso dal solito: non con recensioni alla LonelyPlanet Style, ma proverò a rendervi emotivamente partecipi di ogni singolo momento da me vissuto nei viaggi; spero quindi di riuscire a coinvolgervi al meglio cosicché potrete, oltreché divertirvi, scoprire le informazioni che necessiterete inerenti persone, usi e costumi e quotidianità. Perché di informazioni prettamente logistiche ne è già satura la Rete, ed anche il forum stesso!

A presto quindi... con una recensione episodica del mio ultimo viaggio nell'est Romania!

MARAMEO! =;

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