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2 GIORNI IN SCOPOLANDIA: PART 2 DI ?

La signora alla reception non parla la lingua d’albione (buon segno, vuol dire che da queste parti passano pochi turisti) ma in compenso chiama una bella fanciulla mora ungherese che ci fa da cicerone, mostrandoci dove sono gli spogliatoi. Per il resto sappiamo perfettamente come funziona, ossia all’ingresso paghi una sola volta, in questo caso 120 euro, e con tale cifra hai accesso a tutto il bengodi, non dovrai sganciare piu’ un centesimo fin quando non ti sarai saziato all’inverosimile di patata.

Ti viene consegnato il kit (un braccialetto con la chiave del tuo armadietto, le ciabatte sterilizzate e un telo da usare a mo’ di kilt scozzese).

Una bella doccietta e via al piano superiore, su per una scala a chiocciola, che termina in due ampi saloni con divani. Le fichen son già li che ci aspettano. Pochi avventori, in numero inferiore alle fighe presenti (una quindicina, ma nel corso della serata arriveranno a due dozzine).

Facciamo appena in tempo a sistemarci sul divano, che già siamo presi di mira. Bisogna che faccia una premessa. Chiedo venia ai lettori del blog (e alle signorine del locale) se non sono in grado di ricordarmi nessun nome delle fanciulle con cui ho giaciuto, ma buona grazia se ricordo la successione di marcature (vi confesso che la notte stessa tornati in albergo me le sono segnate utilizzando i soprannomi che le avevo dato su di un foglietto, e meno male perché se no ora rischierei di fare confusione, poi capirete il perché…).

Dicevamo: veniamo abbordati da due signorine che non sono gran tope: entrambe sui 37-38 anni: una tedesca mezza porchetta e una dominicana porchetta. (con porchetta intendo non a letto, ma mi riferisco a una ragazza in carne). Siamo appena arrivati, siamo affamati, non c’è da pagare, e allora come primo assaggio non andiamo tanto per il sottile e va bene quello che c’è: non ci opponiamo e le seguiamo.

Funziona così in quel locale: le ragazze fanno marchette, ogni volta che vanno in camera con un cliente il barista-segnapunti mette una sigla sulla loro scheda personale e a fine nottata le loro prestazioni vengono liquidate dai gestori del locale, pertanto le signorine hanno interesse ad andare in camera il piu’ possibile con gli avventori.

Anziché in camera ci portano al “cinema”, dove ci sono tre comodi divanoni-materasso

rossi. Le camere da letto al piano superiore sono poche rispetto al numero delle ragazze, per cui spesso sono finito a far un po’ di “cinema al cinema” per evitare di fare la fila per le stanza: i film che venivano proiettati potete anche immaginarveli facilmente, io cmq non li guardavo perché concentrato sulle fanciulle, però si sentiva forte l’audio - anche quello di genere facilmente intuibile- e mi ingrifavo.

Con la frau tedescotta è andata bene, belle poppe naturali, un po’ di pancetta ma non grassona e un bel sederone giunonico. L’ho tamburata per benino, piegandola in due come una graziella quand’era sotto, poi si è mossa molto bene quando era lei sopra per poi passare alla pecorina, divertendomi a sbattere forte il culone a cui non sono abituato visto che preferisco i culetti a mandolino.

Dai che te dai nel frattempo il cecchino ha sparato la sua prima cartuccia con la sua signora, fa una battuta che ora non ricordo e l’ammonisco con un “shhhh”: mi sto concentrando per venire, cribbio!

Se ne va dal cinema mentre son lì che ci do, ma niente, sono lontano anni luce dal venire mentre sono alle prese con il sederone, per cui torna a farmi la pompa. La faccio mettere a 69 ma mi guardo bene dal leccarla e mi impressiona - ora che la vedo vicinissima - per il gran canyon che si ritrova tra le cosce! Non lecco ma mi piace digitilazzare, prima la patatonza e poi il culone dove infilo tutto il dito medio senza problemi. In genere quando faccio il ditaculo poi mi eccito fino a venire, ma qua niente: nonostante l’alta professionalità dimostrata dalla frau in questione, non vengo, sarà che sono abituato a un altro tipo di fisico. Per cui mi scuso per non avere sparato la cartuccia, la ringrazio, e ce ne ritorniamo verso gli spogliatoi per la doccia di rito.

Con la seconda voglio alzare il livello, e in effetti la tedescotta risulterà la piu’ brutta figa che mi sono fatto in quel locale, mentre il cecchino sparerà il suo secondo e terzo colpo con due grassone anche se entrambe con tettoni naturali stratosferici, cosa che lui gradisce assai.

Una doccia e un drink al bar, per poi scambiare qualche occhiata e sorrisoni con una bella fanciulla rumena: alta magra giovane e, in poche parole, una bella gnocca. Mi invita con un gesto a venire a sedere vicino a lei, così vado. Solo che non parla nemmeno una parola delle lingue che conosco, e addirittura non capisce neppure le poche frasi che so dire nell’idioma di Scopolandia. Al contempo, io non conosco nulla della lingua rumena, per cui abbiamo sfiorato un’impresa da guinness dei primati: sesso tra due persone senza che nessuno dei due capisse minimamente quello che l’altro diceva! Ma per fortuna esiste anche il linguaggio del corpo e così dopo pochi minuti mi ritrovo di nuovo al cinema; stavolta scegliamo il divano numero 1, quello attaccato allo schermo.

Il mio buon proposito partito da casa era quello di fare tutto sempre rigorosamente coperto ma si sa, in certi frangenti il cervello si disconnette perché tutto il sangue affluisce in un’altra parte del corpo…

Così mi ritrovo sotto “pompacabrio-salivata”: non solo un ottimo uso della bocca, lingua e saliva, ma si mette a fare delle espressioni da maiala, che bisognerebbe filmarla.

Mi eccita così tanto che quando mi si struscia sopra (per infilarmi poi il preservativo) mi ritrovo a limonare pesantemente con lei (speriamo non abbia fatto pompe con l’ingoio prima… ), con lei animalesca che si dimena come tarantolata (a un certo punto mi ha morsicato pure la lingua, sta bella draculessa) e rotea gli occhi in finte ma eccitanti espressioni d’estasi, mentre chiaramente io non chiedo di meglio che sbattermela con foga come prima, solo che stavolta il fisico c’è tutto! Varie posizioni (la migliore di lato e di schiena) finchè non vengo mentre siamo a missionaria, tanto per cambiare mentre ci stiamo ficcando a vicenda un metro di lingua in bocca: se ricordo bene nella due giorni è stata l’unica con cui ho limonato, cosa che infatti in generale sconsiglio di fare nei partytreff, ma lì la situazione era particolare e poi confidavo nel fatto di essere - se non il suo primo uomo in assoluto di quella giornata - , sicuramente uno dei primi.

L’ho incrociata poi ovviamente molte volte nel locale e alle tre di notte era ancora carichissima che era lì che ballava sui tavoli e faceva un gran casino con le amiche e con gli avventori: sarà stata l’energia da ventenne, o un’energia procurata da altro? Nel primo caso complimenti, nel secondo caso cazzi suoi.

Mi ritrovo in sala con il cecchino, che avevo perso di vista dopo il primo round al cinema. Come già accennato, il secondo match l’ha disputato con una tettona mostruosa, nel senso che a parte avere grandissimi tettoni, per il resto era un mostro.

Siamo lì su un divano in sala che ci stiamo bevendo il nostro drink (tutta roba analcolica) che non riusciamo neppure a finire di bercelo in pace che siamo puntati di nuovo: io da una dominicana piu’ che passabile e con due belle bocce, lui invece da una giovane porchetta teutonica, che mi ricorda obelix in versione femminile

Vorremmo scacciarle e starcene un po’ per i cazzi nostri che tanto la giornata è ancora lunghissima, ma si sa, quando una donna incomincia a strusciarsi, fare moine, toccarti nei punti giusti.. chi cazzo ce la fa a dir di no?

Stavolta riesco a comunicare bene, almeno quello Le dico che vorrei un attimo rilassarmi e quindi stare in sala, ma lei risponde che non c’è problema, che possiamo anche andare in camera e farmi solo un bel massaggio. Mi spiega che prendono pochissimo per ogni volta che salgono in macchina, quindi per fare soldi devono andare il piu’ possibile su in camera, mentre a noi clienti salire non costa nulla, possiamo farlo tutte le volte che vogliamo, anche con la stessa.

Lo so che detta così vi chiederete “e tu una volta finito con una, tornavi nel salone e non ne accalappiavi subito un’altra: sarai mica diventato frocio?”

Siamo entrati alle 2 del pomeriggio e siamo usciti alle 3 di notte: quando siamo entrati sapevamo che nessuno ci aspettava da nessuna parte e che volendo potevamo stare lì’ fino alla chiusura delle 4, per cui che fretta c’era? E poi, soprattutto, mi sarebbe un po’ scocciato andare continuamente su e giù dalle stanze: presupponendo che non ho un cazzo bionico, l’uomo addetto al “ segnapunti” forse si sarebbe messo a guardarmi storto, visto che a fine giornata tenendo ritmi folli quanto incamerato con il mio biglietto di ingresso sarebbe stato inferiore al costo delle marchette da liquidare alle signorine!

Lei invece insiste, mi dice che i gestori sono delle teste di cazzo, che pagano pochissimo le marchette e ogni tanto provano a fare i furbi dimenticandosi di segnare “il punto” sulla scheda. Che stronzi, a questo punto decido di darle una mano! E’ una battuta. Da che mondo è mondo si sa che quello che dicono le latine è sempre da prendere con molto beneficio d’inventario e che tendono sempre a fregarti (nel corso della serata mi proporrà non solo di uscire con lei e andare al mio hotel, ma addirittura di andare con lei a dicembre a santo domingo), comunque sia dopotutto non è male fisicamente ed è simpatica, per cui un giretto in stanza con lei si può fare. “Fammi moh sto massaggio a sto giro, che poi scopiamo piu’ tardi nel corso della serata.”

E così mi ritrovo al cinema, con lei che fa il solito massaggio classico, finchè le dico di farmi un tette-massaggio. Mi spalma la schiena di crema e via che sento i tettoni sodi che mi scivolano addosso, fino a ritrovarmi con la nuca piacevolmente pressata in mezzo ai due meloni.

Mi giro e si rifà la stessa cosa ma dall’altro lato. Ma sì, un bel massaggio ci poteva anche stare, tanto per quel che mi costa!

Bello rilassato, dopo la doccia faccio base in mezzo alle sue amiche domenicane: in totale con lei sono 5, di cui due gran belle fighe, lei e un’altra carine e l’ultima la porchetta bruttarella che era stata la prima del cecchino.

Indovinate con quale delle cinque non sono stato…

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