Battere una nazione, una località o un´area geografica presuppone una progressiva familiarizzazione con il posto, che in teoria dovrebbe anche implicare anche un apprendimento linguistico -sepur minimo-
che ci consente in primo luogo di avere la minima idea di cosa ci succede intorno, capire persone e situazioni e sfruttare tutto a nostro vantaggio. Questa non deve essere una teoria, ma una prassi. In secondo luogo, se un fuoriscala lettone o danese -per caso!- dovesse avvicinarvi per chiedevi qualcosa, quel “do you speak English?”
preferibilmente non dovra´ essere la prima cosa che vi uscirà dalla bocca. Utilizzare (come minimo) un frasario base è cosa da Professionisti. E per esperienza vi dico che nella maggior parte dei casi passerà all´ inglese anche molto volentieri, incuriosita da una circostanza leggermente insolita. Vi dirò di piu´, e ancora una volta per esperienza diretta: nel caso una vi stia guardando insistentemente, e vi puzza (o meglio, vi odora) di Seconda o di Terza Fase Diretta (vedi mini eBook) perchè addirittura si avvicina spontaneamente, NON dite una singola parola in inglese MA se non potete fare altro NON parlatele per niente sorridendo e guardandola negli occhi, avvicinadovi e cercando di entrare in Fase: vi conviene!
Diciamoci la verità:
l´ inglese oggi, da solo, non basta. In molti dei locali migliori a Riga -i piú adatti a noi, intendo-
non fanno neanche entrare i turisti. E stiamo parlando di locali dove la Fase Notturna conta ancora qualcosa, occhio! (vedi ultima esperienza descritta, queste cose proprio li succedono). Le soluzioni quindi sono due: o ti introduci al doorman in lettone, o sei con un amico lettone, o tutte e due le cose insieme. Per quella serata. Ma la soluzione vincente, per tutti i giorni e per tutte le circostanze, è quella di essere effettivamente intenzionati ad approcciare una terza ed una quarta lingua, che saranno quelle dei posti che voi battete. Allora la domanda è: quali sono le lingue che contano, quali sono quelle da parlicchiare e quelle da approfondire? Al primo gruppo rientrano quelle scandinave e baltiche, al secondo il russo e il polacco. Alcuni ci sono arrivati, altri invece se lo stanno chiedendo: per quale motivo? Le lingue da approfondire sono quelle che il Professionista può utilizzare in aree geografiche pressochè vaste, nelle quali ha un buon range di citta´ con 350000 o piú abitanti dove egli continua a battere senza esaurire le risorse o perdere interesse in una città : in questo senso approfondire il lettone o il danese non vi darà i vantaggi che il russo può darvi, a meno che non restiate in una nazione piccola in pianta stabile per lunghi periodi. Il che può anche portare ad un appiattimento e ad una perdita di stimoli. A me ad esempio piace molto alternare, di PL in LV, di DK in RU, di S in UA, di mare in mare, di fiore in mare soffiano i venti italiani.
C è una lingua infine, che seppur non direttamente coinvolta con i Campi da Gioco , indirettamente lo è: il tedesco, un ulteriore asso nella manica che a volte può essere determinante. Tra le estiche (PL e CZ soprattutto, ma un po anche LV ed una categoria speciale di RU) ci sono elementi che ignorano quasi o perfettamente l´ inglese e che parlano invece il tedesco. Vuoi per formazione scolastica, che per motivi familiari o geopolitici. Tale tipologia può essere lavorata anche in tedesco se per caso lo si parla. Inutile stare a spiegare i vantaggi, quando una non parla quasi per niente inglese.
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EnchantingBoy
06/07/2012 | 03:45
Newbie
Battere una nazione, una località o un´area geografica presuppone una progressiva familiarizzazione con il posto, che in teoria dovrebbe anche implicare anche un apprendimento linguistico -sepur minimo-
che ci consente in primo luogo di avere la minima idea di cosa ci succede intorno, capire persone e situazioni e sfruttare tutto a nostro vantaggio. Questa non deve essere una teoria, ma una prassi. In secondo luogo, se un fuoriscala lettone o danese -per caso!- dovesse avvicinarvi per chiedevi qualcosa, quel “do you speak English?”
preferibilmente non dovra´ essere la prima cosa che vi uscirà dalla bocca. Utilizzare (come minimo) un frasario base è cosa da Professionisti. E per esperienza vi dico che nella maggior parte dei casi passerà all´ inglese anche molto volentieri, incuriosita da una circostanza leggermente insolita. Vi dirò di piu´, e ancora una volta per esperienza diretta: nel caso una vi stia guardando insistentemente, e vi puzza (o meglio, vi odora) di Seconda o di Terza Fase Diretta (vedi mini eBook) perchè addirittura si avvicina spontaneamente, NON dite una singola parola in inglese MA se non potete fare altro NON parlatele per niente sorridendo e guardandola negli occhi, avvicinadovi e cercando di entrare in Fase: vi conviene!
Diciamoci la verità:
l´ inglese oggi, da solo, non basta. In molti dei locali migliori a Riga -i piú adatti a noi, intendo-
non fanno neanche entrare i turisti. E stiamo parlando di locali dove la Fase Notturna conta ancora qualcosa, occhio! (vedi ultima esperienza descritta, queste cose proprio li succedono). Le soluzioni quindi sono due: o ti introduci al doorman in lettone, o sei con un amico lettone, o tutte e due le cose insieme. Per quella serata. Ma la soluzione vincente, per tutti i giorni e per tutte le circostanze, è quella di essere effettivamente intenzionati ad approcciare una terza ed una quarta lingua, che saranno quelle dei posti che voi battete. Allora la domanda è: quali sono le lingue che contano, quali sono quelle da parlicchiare e quelle da approfondire? Al primo gruppo rientrano quelle scandinave e baltiche, al secondo il russo e il polacco. Alcuni ci sono arrivati, altri invece se lo stanno chiedendo: per quale motivo? Le lingue da approfondire sono quelle che il Professionista può utilizzare in aree geografiche pressochè vaste, nelle quali ha un buon range di citta´ con 350000 o piú abitanti dove egli continua a battere senza esaurire le risorse o perdere interesse in una città : in questo senso approfondire il lettone o il danese non vi darà i vantaggi che il russo può darvi, a meno che non restiate in una nazione piccola in pianta stabile per lunghi periodi. Il che può anche portare ad un appiattimento e ad una perdita di stimoli. A me ad esempio piace molto alternare, di PL in LV, di DK in RU, di S in UA, di mare in mare, di fiore in mare soffiano i venti italiani.
C è una lingua infine, che seppur non direttamente coinvolta con i Campi da Gioco , indirettamente lo è: il tedesco, un ulteriore asso nella manica che a volte può essere determinante. Tra le estiche (PL e CZ soprattutto, ma un po anche LV ed una categoria speciale di RU) ci sono elementi che ignorano quasi o perfettamente l´ inglese e che parlano invece il tedesco. Vuoi per formazione scolastica, che per motivi familiari o geopolitici. Tale tipologia può essere lavorata anche in tedesco se per caso lo si parla. Inutile stare a spiegare i vantaggi, quando una non parla quasi per niente inglese.
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