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Commenti

bigeorge
Newbie
19/10/2012 | 18:37

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grazie @acumismatico per la lode. "lo scherzo" non lo conosco comunque vedrò di colmare la lacuna.. io ti consiglio le poesie di Màcha, in patria conosciutissimo, ma raramente tradotto. Brno è una bellissima!

bigeorge
Newbie
19/10/2012 | 17:52

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ciao a tutti, sono nuovo nel forum pur essendo parecchio tempo che leggo i vari interventi, specie di alcuni utenti (come chi ha aperto questo topic), con cui mi trovo pefettamente in linea.
un plauso a @DrMichaelFlorentine perchè l'equilibrio e quell'alone romantico che vela il necessario disincanto per chi ha a che fare con una certa qualità di donne, mi emoziona e in alcuni passi vi ritrovo me stesso.

credo che questo sito sia importante al di là delle informazioni logistiche e pratiche che fornisce, in quanto sbatte in faccia a tutti le esperienza, gli errori, le gioie; insomma il lato umano e più vero di chi - essendo "diverso" - si è sentito ad un certo punto della propria vita di cercare qualcosa che andasse oltre alla mediocrità in cui siamo costretti a vivere e che quasi tutti intorno a noi sembrano accettare, sfogandosi con la sbronza ed il match calcistico del weekend.

vorrei portare un piccolo contributo in questa sezione perchè credo che arrivi almeno una volta nella vita di ciascuno di noi il momento in cui le difese cadono, veniamo rapiti, e facciamo una esperienza. ed essendomi ritrovato molto nelle considerazioni che tutti voi avete fatto, vorrei dire la mia sperando di poter essere utile a qualcuno. e forse anche per sfogarmi un po'.

qui si parla di donne Russe, io posso parlare di una esperienza molto intensa di oltre 3 anni con una ragazza della Rep. Ceca. conosciuta in Italia, anche se ho sempre avuto la fortuna di viaggiare parecchio in tutto il mondo.

mi ritengo un esterofilo, uno di quelli che per vivere ha bisogno dell'esotismo, cioè della fuga reale o semi-reale da una realtà di base cui non si sente di appartenere, un qualcuno che ha bisogno di una alterità radicale che lo accolga per potersi così identificare e trovare sè stesso, chi si è veramente.
ho avuto la possiblità di conoscere davvero la realtà ceca (e non parlo di praga), la famiglia (umile), le tradizioni, la lingua, lo humour, la letteratura, etc.
si parlava del processo di "russificazione", io potrei parlarne indirettamente, o potrei parlare di "cechizzazione", ma il nocciolo del discorso lo condivido: è necessario essere predisposti a rinunciare almeno parzialmente alla propria identità italiana per condividere al vita con loro, e per farlo non bisogna essere innamorati dell'italianità. io ci sono riuscito e, onestamente, senza enormi difficoltà. è giusto mantenere gli aspetti corretti del carattere latino o perderemmo totalmente una parte di ciò che la ha fatte innamorare di noi (es. il calore, la passionalità, la gentilezza e l'amore per l'essere femmina in genere) ma è altrettanto necessario limarne altri (es. comportamenti e dialogo con altre donne sue connazionali, tipologia di alimentazione) o addirittura adattare anche i medesimi aspetti positivi dell'essere latino alla loro cultura.
Beh, insomma: mi sono integrato alla grande nelle numerose volte in cui sono stato per periodi più o meno lunghi in Rep. Ceca, amo quel paese. L'ho aiutata ad integrarsi in Italia (dopo tre mesi convivevamo, per un anno in Italia, per uno in Australia, per un altro - l'ultimo - sempre in Italia), abbiamo fatto mille esperienze insieme con un grado di simbiosi che mai avevo potuto nemmeno lontanamente immaginare.

E' finita dopo tre anni perchè è stata una storia così intensa che ce la siamo bruciata, e qui ho forse peccato di gioventù. o non ho saputo gestire nel lungo termine la personalità esplosiva, intensa, e la bellezza incantatrice.
forse avremo modo di rimediare, non lo so. ma non importa ora.
Non so chi lo ha provato o lo sta provando se può confermare, ma a me ad un certo punto si sono scaricate la batterie... sono cavalli selvatici, estremamente belli e affascinanti, e quando li domi ti danno tutto, ma ogni tanto ti disarcionano. per poi magari tornare, perchè sanno dentro di loro che sei stato l'unico a saperle cavalcare e guidare, anche se forse non del tutto. e questo io lo attribuisco all'essere un GT autentico, un amante della donna estera, a cui piace si trombare e molto spesso, ma che non ha nell'orgasmo fine a sè stesso l'unico metro esistenziale. non sempre, perlomeno.
Sai che hai vissuto un legame vero, autentico, che ti sei sentito fottutamente uomo anche se quando facevi l'amore o la guardavi negli occhi in una notte d'inverno a passeggio insieme, a volte non la sentivi al 100% tua, nonostante tutto, perchè fa parte della loro natura. sono inestinguibili fonte di gioia ma io credo che le sia ami così tanto perchè non ti danno mai la certezza di averle in toto, di averti donato del tutto corpo e anima. io credo che la loro sottile ed innata arte sia proprio quella di alimentare l'amore in continuazione con una tensione perpetua, perchè hanno nei geni la consapevolezza (dimostrata sia in filosofia sia in psicologia) che l'amore brucia e vive finchè non c'è la certezza del possedere (vittoria = la fine della lotta), finchè c'è un ostacolo - seppure piccolo - fra te e lei (e viceversa).
e qui ripenso al famoso sorriso triste o allo sguardo di ghiaccio di cui parlavate... siamo sulla stessa linea d'onda. ma del resto non è che Dostoevskij o Kafka fossero maestri del sorriso... la letteratura russa e slava non è allegra ma è profonda e complessa, così lo sono i popoli, ancor più le donne. Come il cinema del resto.
In quanto alla necessità di certezze economiche, etc. io parlerei di materialismo comprensibile. rileggendo i lavori che voi GT fate si tratta di posizioni di rilievo, cui siete giunti per meriti ma (come me) anche perchè nessuno di noi, credo, ha mai provato la vera mancanza del pane o di un tetto, la vera povertà, come non ha mai vissuto un regime in tutte le molteplici sfaccettature che esso comporta nella vita quotidiana, familiare e anche degli affetti. il materialismo e l'ateismo marxista hanno inevitabilmente lasciato traccia nella loro forma mentis e sul tipo di educazione che i genitori hanno loro impartito. la materialità è simbolo di benessere, non è una materialità fine a sè stessa. è uno stare bene, avere delle sicurezze, delle certezze e dell'indipendenza. è avere ciò che non hanno mai avuto e prima di loro nemmeno i loro genitori e nonni hanno potuto avere.
e come è stato già rilevato da altri, il fascino per il valore della famiglia, il rispetto per il focolare di cui l'italiano cattolico è il simbolo (teoricamente.. parlo per gli italiani veri come noi, che guarda a caso prima o poi una perla la trovano, e si sentono dire "tu non sei italiano, sei diverso")... cos'altro sono se non il contraltare a ciò che hanno vissuto nell'infanzia/adolescenza?
infine quoto immensamente Michael F. quando parla della loro "mascolinità caratteriale" che talvolta emerge e così tanto ci attrae, in quanto compendiata da una femminilità estrema: ti fanno sentire uomo, il migliore del mondo. sai di passeggiare con una donna che tutti ti invidiano, curata, bella, sorridente, aperta. ma non è solo vacua impressione, è realtà.
e sanno fare tutto in casa, dalla cucina al ferro da stiro. come le nostre madri: è risaputo che tendiamo a ricercare una figura femminile che di dia quelle sicurezze che ci ha dato la madre da infanti.
affrettiamoci prima che il progresso e la globalizzazione rovinino anche quest'area così ricca di meraviglie, ancorchè pericolose.
e poi insomma, sotto le coperte...
crescono in società fondamentalmente di stampo matriarcale dove "la donna è l'uomo di casa". il bello è che sono anche la donna di casa... senza che tu non possa essere te stesso ed avere il tuo ruolo, perchè sono abili anche a non sottrarti il tuo ruolo di pater familias.
Ma come fai a non perdere la testa?!
cosa te ne fai di una melanzana tutta speedypizza & grandefratello, anche solo analizzando l'aspetto caratteriale mediamente diffuso?!
poi è chiaro, parlo delle Donne russe e slave con la D maiuscola, quelle di cui solo un GT può trovare, perchè siamo una elite costretta a vivere in silenzio in questo paese per poi fuggire ed essere sè stessa solo in mezzo alle valchirie (quoto ancora una volta chi ha detto che dovremmo inziare a combattere seriamente il sistema).
Ho amici che lavorando in pianta stabile all'estero hanno avuto relazioni con ceche, slovacche e bielorusse, e questi tratti li ho percepiti nei loro racconti in maniera pressochè identica.
è il marchio si fabbrica, saranno birra, vodka e patate a fare la differenza, questo non lo so, ma è così.

vorrei concludere questo lungo post con una considerazione rivolta a tutti quanti.
non rimpiangerò MAI tutto quel che abbiamo fatto insieme, non cambierei una virgola di niente. come non rimpiango di non aver avuto nessuna altra donna durante questo periodo con lei. non ne ho avuto la necessità. non puoi decidere quando arriva un treno, a volte forse arriva nel momento non ideale e questo può portare poi all'esaurirsi del rapporto. Ma non dell'amore. di questo ne sono convinto. certe cose rimangono dentro per sempre, ti marchiano a fuoco e ti cambiano fino alla fine dei tuoi giorni. Ma ti cambiano in meglio. Io mi sento di dire a chiunque, dall'alto dell'esperienza e della conoscenza, senta di aver trovato una persona speciale e non la scroccona di turno, di salire su quel treno, perchè potrebbe non passare mai più. era una ragazza bellissima, di una dolcezza infinta, grande intuito, un cuore grande così e soprattutto di una semplicità disarmante. con tali attributi, fosse stata italiana, sarebbe stata inavvicinabile. invece è stata la mia donna. e nonostante abbia passato mesi nel dolore e nelle lacrime sono convinto di aver vissuto 30 anni in 3, e di essere un uomo migliore, che si riaffaccerà alla vita con diversa consapevolezza e maturità, in qualunque direzione andrà. e nonostante gli occhi mi si inumidiscano anche ora a pensare a quella persona, non sono nemmeno così convinto sia tristezza: sono più convinto sia la dolceamara sensazione di aver toccato il paradiso con un dito.

Saluti a tutti

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