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Federico8989

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Commenti

Federico8989
Newbie
07/10/2016 | 03:58

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@bagascia si è' vero concordo, la zona roja e' un terno al lotto. Non so se ho sfidato troppo la sorte o cosa, so per certo che voglio essere sincero con voi nobili amici, e devo ammettere che alla zona rossa spesso ho avuto non dico paura ma quasi. Chi ci è' stato sa di cosa parlo e chi ci andrà capirà, e' un barrio davvero incredibile, e una disattenzione può costarti cara. Ad ogni modo mi sento di dire che facendosi i cazzi propri si può andare ovunque, certo il Barrio Santa Fe signori non è' per deboli di stomaco. Secondo me andarci come ho fatto io con un tassista può essere una soluzione, e ricordatevi di non rompere i coglioni a nessuno e di non attirare l'attenzione su di voi. Fa paura è' vero, ma se la vincete il paradiso vi aspetta. Ps che ricordi...come vorrei tornarci!

@anatematica Bogotà tutta la vita, in me hai un alleato. Ah che città, un fascino tutto nascosto e a disposizione di chi sa coglierlo...

comunque si sono andato a caccia solo di sera e solo a Santa Fe, the best or nothing. Ho avuto paura qualche volta, lo ammetto. davvero quel Barrio alle volte sembra l'inferno, e' popolato davvero dalla peggior gente che possa esistere a Bogotà, ma che gnocche popolano quell'inferno miei nobili amici...

A mio avviso se si ha basso profilo, non si parla, non si arriva a piedi (impensabile, mi raccomando non fatelo mai), e ci si fanno i cazzi propri, si può andare anche andare...il consiglio che posso darvi e' di arrivarci in taxi e entrare immediatamente in un bordello, ogni secondo che passate in strada è'un pericolo. E anche dentro occhio a tutto quello che vi ho detto, specialmente al trucchetto del burundanga, quello è' un bel guaio se ve lo fanno. Ah il Barrio Santa Fe, come mi manca ragazzi....

Ps mi ero documentato su gnocca travels e su isg

@frimaind @licantropo teutonico grazie ragazzi, mi fa piacere vi sia piaciuta. Ho dovuto scriverla, perché bogota mi ha dato così tanto che non potevo non condividere con voi gentiluomini tali belle avventure!

Federico8989
Newbie
05/10/2016 | 13:22

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@Gnoccatravels grazie amici, detto da voi e' realmente un grandissimo onore!

Federico8989
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05/10/2016 | 01:30

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Gentiluomini, sono nuovo su gnocca travel e quindi non capisco come taggarvi per la risposta (spero di averlo fatto correttamente). Rispondo in ordine alle domande di voi falchi:

@imasle

1 - Il mare di Cartagena non e' malaccio ma non aspettarti mare azzurro carabico...se vuoi quello devi andare alle isole del Rosario, vicine a Cartagena (si raggiungono con un oretta e mezza di barca, contratti i prezzi sulle spiagge e non si parla di molto, specialemte se siete un gruppo, contratta e vedrai che spuntate un buon prezzo, noi con 20 euro a testa circa siamo andati al Cholon, altre isolette meravigliose a un oretta da Cartagena)

2 - Spiaggia di Cartagena: per correttezza devo ammettere che l'ho vista pochissimo, in quanto era sempre stanco dalle scorribande e dalle battute di caccia delle sere precedenti, in hotel mi hanno consigliato di lasciar perdere e avendo solo pochi giorno ho voluto vedere le isolette vicine perche' amo il mare bello...

3 - Qualita' della figa: le fighe gira che ti rigira sono sempre quelle e girano anche loro, ma per quello che ho visto io, un po' meno che a Bogota', ritengo di poter affermare che a Cartagena c'e' maggior ricambio di passera. Ti consiglio di farti un giretto nella piazza dell'orologio dopo le 10 di sera e vedrai un mercato all'aperto di passera fresca. Mi raccomando vai a visitare all'Isis Club, ne vale la pena, e' super safe e le ragazze sono da sballo, pollastre di vera qualita'.

4 - 2 settimane a Cartagena sono davvero troppe, ti consiglio di ridurre a 7 giorni massimo 10, oppure di fare escursioni. E' meritevole il Cholon (cera su google immagini e capirai di cosa parlo). Il mare forse non e' come alle isole del Rosario (ma e' cmq piu' bello di Cartagena) e l'atmosfera e' super divertente. Si mangia in tavoli immersi nell'acqua, c'e' musica alta e si fa festa tutto il giorno, insomma divertente. Pieno di colombiani, turisti zero, insomma molto meritevole, io ci sono finito perche' ho interrogato il tipo della reception dell'albergo stressandolo tutto il tempo per avere un posto che non fosse turistico e devo dire che al Cholon ho passato una giornata bellissima tra mare cocktails e moto d'acqua che affittano in loco per prezzi contrattabili fino al ridicolo (io sono riuscito a trattare per circa 30 euro piu' di mezz'ora).

@Boquero91

Prima di andare se vuoi dritte scrivimi quando vuoi! Dunque io Pedro diciamo che me lo sono ''creato'', quindi ti consiglio di cercare di fare la stessa cosa con il primo tassista che ti risulta simpatico e disposto a guadagnare qualche pesos extra (magari vuole andare a mignotte pure lui, ahahahha). Spostati solo con i taxi a Bogota', tanto costano cosi poco che non avrebbe senso prendere i mezzi pubblici (pieni zeppi di borseggiatori). Una corsa media a Bogota' di costa qualche euro e sei safe. Ti consiglio di fare cosi di modo che sarai tranquillo, proponi al tassista il deal che ho fatto io, vedrai che sara' felice di accontentarti e ti portera' ovunque, non e' poco avere un locale con te se hai intenzione di visitare la zona di tolleranza del Barrio Santa Fe. Non andarci da solo specialmente se ci vai di notte e se non parli spagnolo!

@Ste

Per il cambio direi come vuoi tu, io avevo cambiato tutto a Parigi perche' mi annoiavo nelle tre ore di scalo. Se decidi di cambiare li fallo in aereoporto quando arrivi oppure in hotel chiedi consiglio, non cambiare soldi in mezzo alla strada o in posti in bella vista perche' sarebbe davvero sciocco a Bogota'. Io pagavo con carta di credito gli hotel e le cene, mentre quando andavo a caccia uscivo solo con contanti in pezzi di piccola taglia, lasciando a casa tutto a parte la fotocopia del passaporto. Se fai cosi non rischi assolutamente nulla! Un mio amico l'anno prima e' stato derubato del passaporto in Colombia perche' era nello zaino che gli hanno rubato in giro e ha passato la vacanza in ambasciata, quindi e' sufficiente una fotocopia del passaporto per andare in giro, l'originale lascialo al sicuro in hotel.

Per chiarire, in nessun posto ti chiedono i documenti per entrare, ma avere la fotocopia con se e' garanzia di sicurezza.

Godetevi la Colombia amici, che nostalgia....

Federico8989
Newbie
04/10/2016 | 18:25

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Bogota' e Cartagena: la gnocca pay comlombiana

Ciao a tutti carissimi GT, mi sono finalmente deciso a scrivere questa recensione, pur essendo tornato dalla Colombia da ormai due mesi. Ho trascorso 10 giorni in quella meravigliosa terra, 5 a Bogota e 5 a Cartagena, per poi proseguire in direzione delle isole di San Andres e Providencia, paradisi naturali meravigliosi ma sicuramente non interessanti dal punto di vista dei paradisi, pur sempre naturali, che interessano a noi nobili GT.

Per correttezza con voi uomini d’onore vi dico subito che la mia recensione e’ orientata prettamente sul PAY, in quanto avendo solo pochi giorni a disposizione non avevo davvero voglia di applicarmi a bagnare la figa di qualche mignottella locale con i vari metodi di invito a cena/uscite per arrivare al dunque, sbattimento che avrebbe anche potuto portare i suoi frutti se facessimo una considerazione basata sul lungo termine, ma ahimè, non disponevo di tutto quel tempo da dedicare alla seppur nobilissima arte di sgrillettamento e preparazione. Inoltre, proprio non avevo voglia amici, perché’ volevo anche godermi il paese, essendo la prima volta in Colombia per il sottoscritto. Ho quindi deciso, dopo una attenta ed accurata valutazione del rischio e della variabili alle quali mi sarei esposto perseguendo la pista del FREE, di attaccare subito le prede colombiane con il sicuramente meno romanzesco ma piu' pratico PAY.

Nobili signori amanti della gnocca, vi prego di scusarmi ma dovrò’ fare alcune premesse prima di arrivare a parlare del succo che interessa a noi tutti (appunto, la benamata gnocca), ma ci tengo quantomai ad essere preciso e soprattutto utile a chiunque di voi miei cari familiari si rechi in terra colombiana con l'aristocratico intento di aprire una battuta di caccia; prendo infatti molto sul serio il mio dovere morale di GT; se scrivo una recensione voglio essere soprattuto obiettivo ed onesto (essendo anche la prima che scrivo, voglio che sia precisa ed obiettiva). La gnocca e l’etica vengono prima di tutto signori miei, stiamo parlando di un codice d’onore. non certamente di bazzecole.

In questa recensione cerchero’ di essere il più’ obiettivo possibile, cosi da dare un’idea il più’ coerente e reale di quello che e’ davvero la Colombia, o almeno quella che ho avuto la fortuna di vedere io. Potrei annoiarvi in questo preambolo che precede il succo della recensione, ma leggetelo. Vi prenderà’ pochi minuti e potrebbe servirvi sul serio se state per recarvi in Colombia.

Premetto che ho cercato di ottimizzare i tempi e quindi di documentarmi al massimo prima di andare, dato che in vacanza si sa che il tempo e’ sempre poco per fare tutto e volevo sfruttare al massimo le potenzialita’ della fauna che questo paese ha cosi gentilmente regalato all’universo maschile. Non volevo certo sprecare sul campo di battaglia del tempo utilissimo che avrei potuto invece utilizzare ed investire in nobili ed onorevoli battute di caccia grossa. Ho letto tantissimo sulla Colombia prima di partire, fino all’inverosimile.

Facciamo chiarezza signori: c’e’ chi dice che e’ un posto molto pericoloso e chi dice che non succede assolutamente nulla. Come al solito la verità’ sta sempre in mezzo, e i dati ufficiali sono alla portata di tutti, viviamo nell’era di internet e siamo nel 2016. Il tasso di omicidi e di rapimenti e’ online, andate a cercarlo se vi interessa, io non ve lo riporto in quanto non e’ questo la sede per discuterne, e toglierei righe ed energie a cio’ che interessa a noi nobili e spietati falchi. Ho letto moltissimo e si sa che le fonti del web sono non sempre attendibili e spesso discordanti, specialmente se non sono dati ufficiali. Spesso le fonti mancano di quella capacita’ critica di saper capire che cio’ che hai visto non e’ necessariamente cioè’ che il paese e’ realmente. Mi spiego meglio: cio’ che capita a te magari non capita a tutti gli altri, e viceversa, ovviamente. Magari sei stato sfortunato e magari invece sei stato fortunato. Quindi tutti dovrebbero avere la capacita’ di scindere la situazione da soggettiva ad oggettiva e saperle interpretare e contestualizzare. Per farla breve: posso dire che la Colombia non e’ un posto dove si può’ abbassare l’attenzione, mai. Ma da qui a dire che i narcotrafficanti vi rapiranno con un coltello affilato fra i denti e una pistola in mano, beh, direi che ce ne passa e, tranquilli, non dovrebbe succedere. Sicuramente la Colombia non e’ più’ quella di 20 anni fa, quando bande di narcos giravano indisturbatamente per le strade delle maggiori metropoli del paese (Bogota’, Medellin, Cali); oggi il paese sta cambiando volto e il governo e’ in grado di garantire sempre maggiore sicurezza per cittadini e turisti; i tempi delle sparatorie per le strade sembrano quindi tramontati ma non bisogna abbassare la guardia, siamo pur sempre in Colombia amici GT. Vedrete voi stessi quando andrete che alcune zone di Bogota’ hanno letteralmente un agente di polizia armato ad ogni angolo del quartiere (la Candelaria ne e’ l’esempio più’ concreto). Va da se che se c’e’ un agente ad ogni angolo, significa che c’e’ un buon motivo per il quale ce lo hanno piazzato. E’ una questione di logica, fine della storia.

C’e’ da dire pero’, che le zone di guerriglia e del narcotraffico ormai si concentrano ben fuori delle città, cioè’ nelle campagne, quindi difficilmente incontrerete problemi se non ci andate (e queste zone non sono turistiche quindi non dovreste finirci, o almeno lo spero per voi, perché’ noi andiamo a caccia di succulenta gnocca e non certo di guai). Diciamo che in Colombia ci vuole la testa sulle spalle, non siete ne a Ibiza ne a Mykonos e se non siete pronti a rischiare qualcosina, beh allora cambiate il vostro volo. Comunque, essere obiettivi e sapere fare valutazioni e’ un codice etico che chiunque dovrebbe rispettare quando scrive una recensione (sia che si parli di gnocca, come si parlerà’ più’ avanti, sia che si dia qualche dritta generale sulla Colombia), in quanto non e’ giusto generare allarmismi senza motivo agli amici GT che fanno un viaggio cosi lungo (e per uno scopo cosi aristocratico, aggiungo io) ma non e’ neanche giusto essere superficiali e dire che state andando in un posto di villeggiatura in Scozia, perché’ non e’ cosi.

Avevo letto che la Colombia e’ pericolosa e avevo letto che e’ sicura, e, per concludere, la mia posizione ufficiale sta nel mezzo, quindi confermo solo alcune delle fonti che troviamo in rete. Posso dire che il generale allarmismo che si evince dal materiale che troviamo sul web e’ quantomeno esagerato cosi come e’ esagerata la superficialità’ di chi minimizza i rischi. Riassumiamo e chiudiamo: chi e’ abituato a viaggiare il mondo e vivere le metropoli non solo dalla hall degli alberghi e conosce le regole generali del buon senso da applicare, a meno che i guai non vada proprio a cercarli, e’ difficile che li trovi, anche in Colombia. Diciamo piuttosto che in Colombia ci sono alcune regole basilari da seguire per evitare di rovinarsi le vacanze, piccoli accorgimenti che non costano molto sforzo ma possono salvarti da casini con conseguenze molto spiacevoli, specialmente nei quartieri dove si trovano i paradisi della gnocca che noi andiamo a cercare signori (e che vi illustero’ in seguito con estrema precisione e devozione, resistete amici, ci siamo quasi). Detto cio’, se usate il buon senso, tutto andrà’ liscio, tutto il mondo e’ paese e se non rompete le palle a nessuno e non fate gli splendenti attirando l’attenzione su di voi, e’ difficile che i problemi vengano a bussarvi alla porta.

Dunque, passiamo al mio arrivo nella terra delle meravigliose dee colombiane.

Sono arrivato a Bogota’ il 2 agosto con un volo Air France da Milano via Parigi. Atterro alle 15.30 un po’ provato dal lungo volo, prendo un taxi e mi faccio portare al mio hotel in zona Chapinero. L’hotel si chiama Exe Bacata Hotel (l’indirizzo e’ Calle 95 esquina Carrera 14, non so se vi interessa). Si tratta di un 4 stelle davvero bello (in offerta su booking a 40 euro a notte per una doppia, quindi imperdibile a mio avviso). Il tassista mi dice subito che e’ una delle zone più’ sicure di Bogota’ perché’ si trova a nord, e questo mi rassicura subito, nonostante avessi gia’ letto che al Nord Bogota’ sia generalmente più sicura che a Sud. Fa un po’ freddo ma c’e’ il sole, il tassista e’ molto simpatico, e le montagne di Bogota’ iniziano a palesarsi davanti a me mentre ci lasciamo alle spalle l’aeroporto internazionale El Dorado. Cercate di abituarvi subito all' argomento ‘sicurezza’ perché’ verra’ trattato sempre, e’ inevitabile, ogni destinazione che avete e che direte al tassista subira’ dei commenti da parte sua tipo ‘’ok e’ sicura’’ oppure ‘’no non e’ sicura’’, e beh, siamo in Colombia, cosa vi aspettavate?

Non riesco ancora a capire che impressione mi faccia Bogota’, mi fa solo strano realizzare che cosi tanti milioni di persone (7 o 8 mi dice il tassista) vivano ai piedi di una montagna, insolito ed affascinante per una metropoli, ma, mi dice il tassista, cosa abbastanza tipica in America Latina.

La cosa mi incute quasi timore e mi affascina nello stesso momento, e' bello vedere questa immensa città’ cresciuta letteralmente ai piedi di una montagna che per meta’ la tiene in ombra, devo ammettere che nonostante Bogota’ non sia bella come Cartagena ha un fascino oscuro che mi ha davvero stregato non poco durante il mio soggiorno, ma non aspettatevi una città’ la cui bellezza vi lascia senza parole.

Prima regola sui taxi: prendetene sempre uno ad una stazione di taxi, uno prenotato con l’app mytaxi oppure fatevelo prenotare dal ristorante/hotel dove state (saranno contenti di farlo, il colombiano medio e’ tendenzialmente gentile e ci tiene a farvi vedere che il suo paese non e’ solo cocaina e narcos). Non fermate mai un taxi per la strada, specialmente di notte in zone poco raccomandabili, potrebbero rapinarvi e costringervi con maniere poco amichevoli a prelevare tutto cio’ che potete dal vostro conto in banca al primo bancomat disponibile o portarvi fuori citta’ e rapinarvi di cellulare e portafoglio per poi molto amichevolmente lasciarvi li, e non penso sia divertente tornare in hotel alle 5 di mattina a piedi dopo una serata, magari mezzi ubriachi, senza soldi e telefono, magari non sapendo neanche dove andare (Bogota’ e’ enorme, quanto Londra per darvi un’idea) e magari non parlando la lingua (ricordate che il colombiano medio non parla inglese).

Altra cosa da dire (che vedremo più’ avanti), e’ che chi parla lo spagnolo avrà’ molti più’ benefici anche nei discorsi che si vanno ad intavolare con la gnocca nelle nostre trattative diplomatiche che precedono la meritata ora dove eserciteremo la nobile arte, ma procediamo con ordine amici GT, arriveremo a tutto.

Chiarita questa cosa sui taxi, c’e’ da dire che tutti i quartieri a nord della città’ sono relativamente sicuri (dico relativamente perché’ vedrete coi vostri occhi che anche in queste zone benestanti e abitate dalla buona borghesia colombiana non mancano guardie armate fino ai denti persino in banali supermercati, come quello sotto il mio hotel, dove c’era una simpatica guardia armata che sorvegliava lo store, con il quale ho fatto amicizia perché’ mi vedeva comprare le sigarette ogni santa mattina dopo colazione). Dal centro storico di Bogota’ in giu’ invece le zone non sono assolutamente sicure (dalla zona della Candelaria in giu, per intenderci). Questo non significa che ci troviamo a Kandahar, ma significa che dovete avere la testa sulle spalle signori. A piedi non dovete girare in queste zone (lo dicono gli stessi tassisti e gli stessi local, non io) e non dovete avere oggetti di valore addosso o in vista, specialmente telefonini, catenine, orologi vistosi, computer portatili, ipad, fotocamere, ecc.

C’e’ anche da dire che difficilmente potreste capitare in queste zone in quanto non c’e’ nulla di turistico (a parte la Candelaria che comunque di giorno mi e' sembrata relativamente tranquilla), ma si sa, e io sono il primo, che alle volte e’ anche bello avventurarsi fuori dai circuiti turistici per respirare un po’ di vera atmosfera, quindi fatelo solo se avete un buon livello di esperienza delle metropoli del Sud America o se avete la faccia da cattivi-duri-palestrati (per buttarla a ridere, ecco). Scherzi a parte, lascerei perdere comunque anche se rispecchiaste queste caratteristiche cari amici. Questa cosa di dover avere mille occhi la sanno tutti a Bogota’, ve lo dirà’ chiunque, dalla gente dell’albergo dove risiedete, ai tassisti, ai locali con i quali se vorrete scambierete due chiacchiere ( il colombiano medio e’ molto cordiale e allegro, non rifiuta mai due parole e una risata).

C’e’ un quartiere che tutti in città’ temono e si chiama Ciudad Bolivar, cercate di non finirci neanche per sbaglio, se qualcuno vi da appuntamento li o qualche affascinante puttanella vi ci vuole portare non andateci, pare sia il vero centro della malavita colombiana, nessuno di noi occidentali durerebbe molto li in mezzo. E’ un quartiere assolutamente fuori dalle rotte turistiche (ma vi avviso lo stesso, non si sa mai, ci tengo alla incolumita' dei miei familiari GT). Tale quartiere si trova molto a sud (ai piedi delle montagne), e’ il barrio più’ temuto di Bogota nonché’ il centro di ogni cosa brutta e non legale che possa esistere, non ci entra nemmeno la polizia (me lo ha anche confermato una deliziosa mignottella che mi sono trapanato, in quanto mi piace sempre chiedere conferma di quello che sento in giro, per avere più’ pareri e vedere dove sta la verita’). Persino il tassista, quando gli ho domandato di parlarmi di del barrio Ciudad Bolivar e’ diventato scuro in volto e, dopo essersi mostrato sorpreso che fossi a conoscenza di un tale postaccio, mi ha detto categoricamente di non andarci mai per nessuno motivo. Mi ha anche detto che in questo barrio si sono verificati episodi di turisti adescati nel quartiere da belle gnocchette sul web e letteralmente rapinati da capo a piedi da personaggi poco simpatici e poco disposti al dialogo (probabilmente d’accordo con le gentili e rispettabili donzelle), e noi GT andiamo in Colombia per assaporare il dolce sapore della gnocca, non per cercare casini, quindi alla larga da Ciudad Bolivar miei nobili amici GT. Ricordate il nome di questo quartiere e non andateci ne di giorno ne di notte, dopodiché godetevi Bogota’, in quanto e’ una città’ che ha tanto da dare.

Ultima premessa prima di passare alle mie nottate, e questo ho sperimentato su me stesso, e’ fondamentale cercare di parlare lo spagnolo. L’inglese purtroppo non e’ molto parlato, se parlate solo inglese cercate di parlarlo il meno possibile, perché’ in Colombia nei posti dove andiamo noi non amano molto chi parla inglese. o meglio, non hanno nulla contro chi lo parla ma lo considerano un turista mediamente ricco e quindi succulento polletto da spennare fino al midollo in quanto benestante. Va da se, quindi, che l’atteggiamento arrogante tipico degli americani, quello del ‘i have dollars, no worries bro’, da queste parti otterrà’ solo l’effetto opposto, indisponendo i locali e vi metterà’ al centro dell’attenzione e in una posizione sbagliata nella trattativa (situazione davvero poco consigliata nei bordelli colombiani, data la presenza di poco simpatici e raccomandabili figuri che bazzicano codeste losche tane piene zeppe di profumata gnocca miei nobili amici).

Non appena aprite bocca parlando inglese (meglio l’italiano a questo punto) sembrerete dei gringos e da questi parti non amano molto i gringos. Alcuni lo sapranno gia' ma chiariamo chi sono i gringos: loro chiamano cosi gli americani in modo non cattivo ma certo non amichevole, cioe’ con una leggera punta di disprezz). Il gringo nella testa dei colombiani e’ il classico stereotipo dell’americano arrogante e maleducato che arriva senza rispetto alcuno, pensando di risolvere tutto con i soldi, e il rispetto in Sud America e’ una cosa seria, credetemi sulla parola.

L’atteggiamento spavaldo e stupefatto se qualcuno non rispondete al vostro’ ‘oh, non parli inglese?’’ vi metterà’ in una posizione di svantaggio, anche con le dolci ed adorabili puttanelle che volete giustamente trapanarvi, quindi cercate di evitare signori, credetemi. Sforzatevi di tirare fuori qualche parola in spagnolo, non e’ cosi impossibile, siamo italiani no?

Ricapitolando, ci vuole rispetto per il posto in cui ci troviamo e i colombiani apprezzeranno molto questo vostro piccolo gesto che verra’ vissuto come forma di educazione e rispetto verso di loro. Basta poco e partite subito con il piede giusto. Il rispetto passa anche dal provare a parlare la lingua locale, provateci anche se non sapete lo spagnolo, non e’ poi cosi impossibile. Io, nel mio piccolo, ci ho provato e ho notato una generale reazione positiva dalle persone con le quali mi interfacciavo, nonostante fosse evidente che loro capissero non ero local, ma provare a parlare la loro lingua abbatteva quella sorta barriera virtuale che fluttuava tra me e loro e dimostrava subito che avevo rispetto per loro, e subito si diventava amici. In questi quartieri il rispetto viene prima di tutto, anche prima dei soldi. E ricordatevi che non amano gli americani da queste parti. Traete voi le vostre conclusioni.

Altre regole base per girare a Bogota’ nei posti che piacciono a noi sono diciamo le regole base del buonsenso sopra citate, so di averlo gia’ detto ma lo ripeto, quindi niente orologi di valore o catenine d’argento/oro, niente smartphone nuovi in bella vista come si fa a casa nostra, niente carte di credito, lasciate tutto in hotel. Il basso profilo vince. Se avete una fluente disponiblita’ di denaro sarà’ sicuramente meglio per voi e non e' questa la sede per parlarne, ma non datelo a vedere qui, non e’ proprio il posto dove fare gli sbruffoni (al massimo fatelo con le gnocche una volta portata a casa la trattativa, ecco). Queste cose le ho sperimentate sulla mia pelle e te lo dicono tutti a Bogota’.

Ma ora miei nobili GT, ho finito con il fumo, e passo al fottutissimoo arrosto. Basta chiacchiere, veniamo al dunque, ovvero a cio’ che più’ ci preme, e voi sapete bene di cosa io stia parlando.

Lo sapete perche' l’avete li in testa da quanto avete iniziato a leggere codesta recensione, e ora, beh, ci siamo. Bando alle ciance miei cari gentiluomini e iniziamo con cio’ che ci interessa, la gnocca signori miei, si, proprio la nostra adorata gnocca.

Ed eccoci, finalmente, al tanto sospirato dunque (scusate le lungaggini ma la precisione e l’obiettività’ sono fondamentali), volevo solo esservi utile. E Ora diamoci dentro amici, vi rivelerò’ tutto e condividero’ tutto affinché’ possiate spassarvela anche voi come me la sono spassata io.

La prima sera, dopo il mio arrivo hotel, mi faccio una doccia ed esco, ho il jet lag e sono un po' stordito ma non non sa certo il fuso orario a fermare la mia battuta di caccia, perche' qua si fa sul serio. Quindi decido di andare a mangiare in un ristorantino in zona perché’ ero stanco e volevo dedicare le mie energie alla nottata che si avvicinava, Bogota’ l’avrei visitata con calma il giorno seguente.

Ribadisco che la mia recensione e’ orientata sul PAY, perche' stando cosi poco non avevo voglia di mettermi ad andare a caccia di FREE, nonostante con un po’ di impegno non sembrasse molto difficile, ma proprio mancava la voglia.

Dopo cena torno in albergo e chiamo un taxi, lascio in hotel orologio, telefono e carta di credito, esco con l’equivalente di 80 euro in tasca in pezzi di piccola taglia (in caso che qualcuno vi rompa le scatole per qualche spicciolo questo piccolo e semplice accorgimento può’ salvarvi dai casini). Ricordate che Bogota’ e’ piena zeppa di strani vagabondi drogati che girano ovunque, specialmente in centro di notte, sembrano degli zombie, li vedrete voi stessi, sono ovunque a parte nella zona Chapinero (chiunque e' gia' stato a Bogota' lo sa). Salgo sul taxi e gli dico di portarmi al Barrio Santa Fe, precisamente alla cosiddetta ‘zona di tolleranza’ di quel barrio (solo il nome vi fa immaginare la quantità’ e la qualità’ di attivita' che accadano dentro a quel delizioso quartiere). Curiosità’ vuole, miei nobili lettori, che tale zona abbia proprio la forma di un triangolino (ditemi che questo non e’ divertente e che non e’ un caso…).

Praticamente, la zona di tolleranza e’ un triangolino nel quartiere di Santa Fe; tale piccolo triangolo e’ costituito appunto da tre lati: la Carrera 17, la Calle 22 e la Azienda carrera 14. Santa Fe e’ un distretto abbastanza grande di Bogota’, la zona roja, cioe' rossa non e' da non confondere assolutamente con la zona rosa che e’ invece un quartiere benestante e sicuro piu' a Nord dove si radunano i ricchi colombiani per bere, mangiare e ballare. La zona di tolleranza, detta appunto zona rossa,

si trova all’ interno di Santa Fe ed e’ minuscola, la polizia tollera la presenza di questa zona per motivazioni di natura storica e per ragioni logistiche, ma non e’ questa la sede per parlarne, lo potete intuire voi stessi o informarvi meglio, non vi annoio più’ con qualcosa che non sia relativo alla gnocca da qui alla fine delle recensione. Tutto cio’ che si trova dentro questo magico triangolino e’ il paradiso della gnocca signori. La zona de tolerancia si trova a due passi dal centro storico. Purtroppo, e qui non ci vuole un genio per intuirlo, la zona roja di Santa Fe non e’ popolata da medici e avvocati e dovrete stare abbastanza attenti a come vi muovete. Non voglio allarmarvi ma questa zona non e' sicuramente una zona sicura. Tale zona e’ ahimè popolata da brutti ceffi di ogni estrazione e provenienza. quindi andateci cauti.

Quando il tassista sente dove gli chiedo di portarmi ha subito una reazione non buona, diciamo cosi, e mi chiede se ho la minima idea di dove sto andando. Io non batto ciglio e gli dico che so dove sto andando, gli spiego con calma le mie intenzioni di andare a gnocca e lui capisce, ride, e io rido con lui. Mi dice che Bogota’ e’ piena di bordelli anche in altre zone ( per esempio nella zona Nord, ma evitateli amici, sono cari e non ne vale la pena, in seguito ne parlero’). Io mi sono ben guardato dal capitarci (a parte una volta, ma ho deciso, dopo una attenta riflessione, di non castigare la pollastrella in quanto troppo esosa nelle richieste di denaro per poterla infilzare, quindi la sua passerina e' tristemente rimasta impunita). Lasciate perdere i bordelli della zona Nord se non avete voglia di incappare in prezzi fatti per europei e americani. Insomma miei nobili amici GT io avevo voglia di qualcosa di local e vero, a voi la scelta quando sarete a Bogota’ (dipende se preferite farvi spennare o se preferite una bella botta di adrenalina andando nella zona roja, più’ autentica e vera, sebbene un po’ off limits). A voi la scelta signori, io penso che ogni GT abbia il sacrosanto diritto di trapanare le donzelle che piu' aggradano i suoi nobli desideri e di decidere in totale liberta’ le zone dove andare a procacciarsi le adorabili fighette colombiane che poi si sbattera’ (ci mancherebbe signori, siamo gentiluomini e in quanto tali siamo assolutamente liberi delle nostre scelte).

Ad ogni modo, il tassista non molla e insiste dicendo che conosce molti bordelli vicino al mio hotel (esattamente i bordelli per turisti di cui vi parlavo e di cui sapevo gia') e che non c’e’ nessun senso nell’attraversare tutta la città’ a mezza notte per andare a ficcarsi nella zona di tolerncia del barrio Santa Fe. Mi dice che la zona roja (la zona di tolleranza) e' un rischio inutile quando, dice lui, posso farmi una trombata sicura e tranquilla in zona Nord, ma io non mollavo ragazzi. I bordelli vicino all hotel ‘’sono sicuri’’ dice lui, zero problemi, sono vicini al mio hotel, sicurezza alle stelle anche dentro al bordello, gente tranquilla, posto pulito e di classe dice lui (ma donne a 80/100 euro l’ora, ma anche no amici). Pensate signori che sotto all’albergo ne avevo uno (da fuori non si capisce che sia un posto dove si esercita la nobile arte), si chiama Lido (davanti all’ingresso c’e’ un tipo che fa finta di fare il parcheggiatore ma e’ decisamente troppo elegante per un parcheggiatore, e se gli sorridete vi aprirà’ le porte di questo simpaticissimo ma costoso bordello). L’indirizzo del Lido e’ esattamente l’angolo tra la Calle 95 (dove si trovava il mio hotel, l’Exe Bacata 95) e Alameda de los Descalzos. Ad ogni modo non serve l’indirizzo, se volete andare al Lido andate all’angolo di queste due strade che vi ho detto, sono deserte la sera, c’e’ solo il finto parcheggiatore appunto, guardatelo e sorridetegli, lui vi aprirà’ la porta del Lido (e’ vestito di nero e ha un auricolare e dei guanti neri, un ragazzo molto gentile, lo riconoscerete subito, ma appena vi vedra’ cicinschiare li davanti sarà’ lui a sorridere a voi). Ci sono andato una delle ultime sere ed e’ stata una completa delusione amici. Caro come il fuoco, qualità’ della gnocca medio alta per carità’, ma amici GT, il gioco non vale per nulla la candela. La cosa positiva e’ che devo ammettere che e’ sicuro perché si trova nella zona del Chapinero (una delle più’ sicure di Bogota’, come gia’ detto prima), nessuno qui vi rompera’ le palle e non siete mai in pericolo, ma e’ un posto per allocchi turisti, il fatto che dentro non ci siano colombiani e’ gia’ un indizio che dovrebbe far riflettere. Il fatto e’ che il Lido sembra (anzi e’) fatto apposta per spennare le nostre nobili tasche signori (i rates sono 350-400k cop per un’ora con una chica, cioe' siamo sui 100 euro, ed e’ dura trattare perché’ non mollano il colpo sapendo che chi sta al Chapinero generalmente ha buona disponiblita' economica, le simpatiche galline sono ben istruite dai loro simpatici ed onesti papponi). Io avevo provato a trattare ma la dolce pollastrella non mollava neanche un pesos (che stronza), e dire che io sono abbastanza abile nelle trattative, ma niente. Mollai il colpo signori. La cosa positiva del Lido (e direi anche unica) e’ che e’ uno di pochi bordelli di Bogota’ dove parlano inglese (le chicas non troppo ma i loro papponi si, quei nobili uomini si venderebbero anche la madre pur di spillarvi dollari, tanto che hanno imparato l’inglese pur di estorcerci pesos). Io vi racconto tutto cio’ in modo che ognuno possa scegliere il posto che fa per lui, per le sue tasche, per la sua voglia di evitare pericoli, ecc. Per concludere, andate al Lido solo se avete voglia di spendere 100 euro per una trombata, se volete tranquillità’ e se non volete casini di nessun genere. Io personalmente lascerei perdere, ma e’ solo il mio parere amici. Il Lido secondo me non ha nulla di Bogota’ (vi perdereste la vera Bogota’, che non e’ a Nord), le consumazioni vi costeranno l'equivalente di 15 euro l’una e poi dovete anche pagare un rate in più’ .Oltre ai 350-400k per svolgere per un’ora di trombata con la chica, dovrete aggiungere il costo della stanza dove consumerete l’atto di tale aristocratica arte, perché’ udite udite, non e’ inclusa e costa 150k in loco (una stanzetta al piano di sopra) e 200k per fare un take away della dolce puttanella. Siamo ai limiti del ridicolo nobili amici. Io ovviamente, come vi ho gia’ detto, ho lasciato stare. Io avevo l’Hotel davanti, ammetto che l’idea mi ha sfiorato ma sapendo cosa c’era in giro, beh, ho declinato miei cari gentiluomini, ho finito la mia Club Colombia (la birra locale, discreta ma nulla di che), pagata la modica cifra di 15 euro (sorvoliamo…) e me ne sono andato. Ovviamente in questo posto tutto avviene in totale relax, quindi niente scenate coi papponi, nessuno vi fa i trucchetti tipici dei bordelli dell’ Est Europa, assolutamente no. Se non volete fare nulla e nessuno vi costringe con cattive maniere o si inventa (come in Est Europa appunto) che il tavolo costava X o che la chica ha ordinato da bere champagne che costava X, insomma niente teatrino, il posto e’ sicuro, siamo in una zona ricca e discreta, Il simpatico finto parcheggiatore con i guanti neri vi salutera’ con un cordiale ‘goodbye sir’, e voi tornerete indisturbati da dove siete venuti. La discrezione e l’educazione al Lido sono di casa (almeno quello..).

Comunque, al Lido siete in un posto assolutamente non pericoloso, e magari qualcuno ci andrà’, affari vostri, ci mancherebbe altro che io debba giudicarvi miei cari amici GT. Scopatevi tutte le dolci gnocchette che volete, anche al Lido se lo desiderate, dopotutto, l’indirizzo lo trovate qualche riga più’ su e le pollastre certo non sono brutte, sono solo care come il fuoco.

Tornando a noi, in pratica il tassista non voleva portarmi alla zona rossa del barrio Santa Fe, o almeno non faceva i salti di gioia, tentennava. Allora me lo lavoro un po’ e dopo 10-15 min cede e arriviamo ad un patto.

Tutto il mondo e’ paese e qualche pesos in più’ lo convince. Ha pero’ preteso in cambio da me alcune promesse prima di portarmi alla zona rossa. Mi dice che oltre alla mancia di qualcosa come 5 euro (più’ ovviamente la corsa) avrei dovuto dare la mancia anche ai loschi figuri che avremmo incontrato al barrio e che avrebbero voluto guardarci la macchina. Inoltre mi chiede di fargli gestire la situazione una volta arrivati in loco in quanto dopo aver notato che parlo davvero poco spagnolo, penso che si fosse preoccupato della sorte a cui potevo andare in contro nella zona di tolleranza del temuto Barrio Santa Fe senza di lui. Mi dice cucirmi la bocca, insomma di farmi i cazzi miei, e non ci trovo nulla di strano. Io di mio sono gia’ fatto cosi, quindi nessun problema. Era un uomo buono e simpatico che si e’ dimostrato davvero gentile, mi ha anche mostrato le foto della sua famiglia, una allegra famigliola colombiana di quelle perbene, sembrava. Insomma lui voleva aiutarmi e guadagnare portandomi in giro ma non voleva che mi accadesse nulla altrimenti avrebbe perso il cliente e aveva capito che trovandomi bene lo avrei usato tutti i giorni quindi per lui si prefigurava un bel gruzzoletto giornliero di profumati pesos per tutto il mio soggiorno in citta’. Stando a me amici, era proprio cio’ che cercavo, cioè’ un tassista onesto che mi desse qualche dritta locale, qualcuno di cui potermi fidare anche alle 4 di mattina se avessi bevuto qualche bicchiere in piu’. Diventiamo subito amici e mi lascia il numero e tutti i giorni seguenti lo avrei poi chiamato. Mi chiede di non parlare inglese per nessun motivo una volta arrivati al barrio, in quanto avrei attirato solo l’attenzione su di me, e questo non andava bene, diceva lui. Dice inoltre che sarebbe entrato con me per evitarmi casini (questa parte all’inizio non l’ho gradita e l’ho vissuta come un’ invadenza ma poi ho capito che e’ stata una idea sensata, perché mi ha tenuto lontano tutti gli scocciatori che mi avrebbero fatto la festa molto volentieri). Sicuramente questa notizia toglie un po’ di avventura alla serata ma aggiunge sicurezza.

Ed eccoci alla zona roja del barrio, mentre chiacchieriamo del più’ e del meno (in un misto di italiano spagnolo e inglese che faceva quasi ridere). La zona roja del Barrio Santa Fe si trova vicinissimo alla zona della Candelaria e non e’ molto estesa, anzi a dire la verità’ e’ proprio piccola, un triangolino con 3-4 vie, tanto piccolo quanto temuto. Chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni ragazzi e questo non e’ un quartiere residenziale della campagna inglese, credetemi sulla parola.

Addirittura il tassista mi ha detto che al Barrio Santa Fe da qualche tempo si e’ diffuso lo spaccio di una droga davvero particolare che si chiama burundanga, che viene usata per indurre le persone in stato d incoscienza, cosi da derubarle in totale tranquillità’ dopo che viene sciolta nel drink, quindi guardate sempre che la birra ve la aprano davanti, il tassista quando ho ordinato la mia Club Colombia non ha mollato il contatto visivo col cameriere neanche per un istante (mentre io fissavo le gnocche sbalorditive).

Qua si vi davvero nei guai in un attimo, ve lo dico anche più’ volta con il rischio di risultare noioso ma ci tengo che i miei amici GT si godano la gnocca ed evitino altri casini, a noi interessa la figa signori, non altro. Il tassista mi aveva detto lui di non prendere cocktail proprio perché non avrebbe potuto controllare come li facevano, anche se escludeva che trovandomi io in compagnia di un colombiano si sarebbero permessi di fare lo scherzetto del burundanga (pare che questo trattamento sia riservata solo ai turisti, ti risvegli dopo due ore senza niente addosso e capisci che ti hanno gabbato, la sostanza e' inodore e incolore, quindi e' impossibile accorgersene se ve lo fanno).

La zona rossa del Barrio

Santa Fe non e’ un posto semplice da raccontare, e’ estremante piccolo e a piedi lo gireresti in circa 5 minuti, ma non fatelo. Se andate in qualche bordello della zona di tolleranza fatevi portare davanti ed entrate subito, non girate a piedi in giro. Appena fiutano che non siete colombiani attirate l’attenzione e non e' un bene.

Sulle strade del barrio ci sono mignotte squallide praticamente nude sedute su marciapiedi e sedie distrutte e rattoppate, loschi figuri che bevono in strada ubriachi e drogati che infastidiscono le puttane. Vi dico la verità’, tutto questo teatrino e’ una scena fa un po’ schifo e lo trovo un pochino triste, ma pazienza, non sono mica venuto in Colombia a fare la guerra coi cartelli per proibirli di controllare il traffico di droga e prostitute, ci mancherebbe altro, saranno cazzi loro.

Il tassista mi dice che quelle sulla strada costano l’ equivalente di 6-7 euro

e che nessuna persona con buon senso ci andrebbe (credetemi quelle che stanno in strada sono davvero brutte), la cosa mi lascia senza parole. D’altronde sono pietose e gli domando chi ci vada, lui mi risponde ‘’quasi nessuno’’, anzi, ‘’chi non ha più di 7 euro’’. Sorvoliamo amici.

La scena che mi si presenta entrando al barrio e’ la seguente: un ragazzino che avrà’ avuto 18 anni ci fa segno che vuole parlarci, menre il tassista parcgheggia. Il ragazzino e’ tutto tatuato e pieno di cicatrici sul collo e si crede un duro nonostante abbia 18 anni massimo secondo me, ha una birra in mano e deve averne gia bevute molte dato il suo aspetto poco fresco, insomma non ha l’aspetto di laureando di Harvard, per rendere l’idea. Si atteggia a gangster (bandana calata sugli occhi, camminata arrogante, sputa per terra come un lama, insomma una bella personcina educata). Ci chiede con aria scortese dove andiamo e il mio buon tassista Pedro, gentilissimo e tranquillissimo, gli dice che il suo passeggero vuole andare in uno dei bordelli della zona a spassarsela un po’, non specifica quale e non specifica neanche di dove sono. Come mi aveva detto mentre andavamo al barrio, ‘’la dentro meno parli e meglio e’, quindi rispondi solo a che ti domanda qualcosa, e non fare domande o dare risposte domande che nessuno ti ha fatto’’.

Che bravo il mio Pedro, sempre tranquillo, gestiva tutto alla perfezione. Unica cosa che sembra non piacere al piccolo gangster o presunto tale e’ che si vede lontano un miglio che io non sono colombiano, in quanto sono abbastanza alto, moro e con la barba quindi proprio il tipico italiano, ma il ragazzino dopo qualche smorfia da duro non sembra essere interessato più’ di tanto alla mia nazionalità’, seppur mi guardi torvo e si limita a dire che lasciare il taxi li sarebbe pericoloso e che quindi mentre noi entriamo lo guarda lui, ma vuole la ‘propina’ (la mancia). Quindi più’ che al fatto che sono italiano e’ interessato ai soldi, insomma tutto il mondo e’ paese amici GT. E va bene, gli diamo, anzi gli do, questa cazzo di ‘propina’ e ok.

Non abbiamo scelta dice il tassista, non puoi dire di no a uno ti chiede qualcosa al Barrio Santa Fe. E, penso io, non sarà’ il caso di mettersi a litigare per quella cifra. Quindi lasciamo la macchina con il ragazzino al quale ho dovuto mollare una roba come 4-5 euro, insomma niente di che, ma almeno non rompe i coglioni e non succede nulla al taxi, altrimenti voglio sapere come torno indietro da un quartiere del genere e come trovo un taxi senza cellulare, lontano dal mio albergo, senza parlare spagnolo e senza soldi, dato che li spenderò al bordello. Scendendo dal taxi ho tutti gli occhi addosso e mi rendo immediatamente di essere al centro dell’attenzione, la cosa non mi piace molto ma pazienza, me ne sto bello tranquillo e non raccolgo tutte le occhiate che ricevo, sono vestito in tuta nera, t shirt scura e scarpe scure, tutto senza loghi in vista, non ho ne orologio ne cellulare. Mi rendo conto di dove sono e penso che ci sono voluto venire io, non che non lo sapessi ma quando sei li diciamo che non ti lascia indifferente, il barrio Santa Fe di notte sembra davvero un film amici GT. Tutti mi guardano e chiedono al tassista chi io sia ma il tassista risponde sempre cordiale e con simpatia che voglio farmi un giretto al Paisa Club, gestendo la situazione perfettamente, devo ammetterlo. Poi alcuni mi iniziano a dire i nomi dei loro bordelli e iniziano con le solite frasi (vuoi droga vuoi donne ecc), e fino a li chi se ne frega, ci mancherebbe. Io sorrido ed ignoro come suggerito dal tassista, cercando di farmi i cazzi miei ed entriamo al Paisas Club, uno dei migliori bordelli con rapporto qualità’ prezzo, come diceva il tassista. Altri bordelli di serio livello sono in questo meraviglioso fazzoletto di terra sono:

  • il FIEBRE che si trova a fianco al Paisas (nella Carrera 16 a poco prima dell’ incrocio con la Calle 24), non potete mancarlo amici, e’ esattamente a fianco del Paisas Club, a 3-4 metri di distanza, sono entrambi nella Carrera 16)

  • la PISCINA che si trova nella via dietro cioè’ la Carrera 15

(riguardo la Piscina devo dirvi che i rates sono poco più’ alti, ma ci sta perché’ e’ il bordello più’ famoso del quartiere, comunque si contratta alla grande e potete chiudere a 150 nonostante loro partano da 200-220k se ci sapete fare, il livello della gnocca e’ altissimo amici, siamo su livelli planetari, vi consiglio di farci un giretto

  • EL CASTILLO ( angolo tra le Avveniva Carrera 14 e la Calle 23), un altro dei migliori insieme al Paisas, i rates sono gli stessi del Paisa, dopo li vedremo

Ma torniamo a noi e al Paisas Club (che con gli altri 4 forma i migliori bordelli della zona rossa)

Arrivo alla porta, ci perquisiscono fino alle mutande (letteralmente, credetemi….) ed entriamo. Il tassista dice che non vogliono gente con le armi (ah ora si che mi sento tranquillo…).

E’ fatta penso, entrando scorgo di quelle gnocche ragazzi che lasciamo stare. Creature pazzesche che deambulano per il locale sorridendoti, gnocche da capogiro in grado di alzartelo alle 5 di mattina dopo 10 drink, delle autentiche dee.

Le colombiane ragazzi sono davvero pazzesche, io sono uno che ha sempre amato l’est europa, ma devo ammettere che le colombiane non scherzano per niente, ma deve piacerti il genere, sono mediamente tutte completamente rifatte, si rifanno persino i culi oltre che tette/labbra e sono di statura media. Se vi piace quel genere li, beh, in Colombia ci lascerete il cuore signori miei.

Io e il tassista ci sediamo, mi prendo una birra e gli chiedo cosa vuole, mi sembra il minimo della cortesia dato quanto si sta sbattendo per non farmi andare nei guai (non voleva bere perché doveva guidare quindi ha accettato solo un succo di frutta, che brava persona). Mi dice di accennargli che ragazza voglio e che ci avrebbe parlato lui, in quanto in spagnolo sarebbe andata meglio e la pollastra non avrebbe neanche provato a fregarmi. Non amano i gringos da queste parti (i pappponi del locale più che altro, perché le ragazze invece si divertono eccome con loro, e vorrei ben vedere, dato che sono mediamente più’ gentili, carini e ricchi dei colombiani). Infatti le care mignottelle guardano verso di più’ che con curiosità’ e divento subito l'attrattiva del locale. Mi sento osservato ma pazienza.

Nel mentre, la scena accanto al nostro tavolo e’ davvero pietosa, una bella gnocca si sta praticamente facendo leccare la figa e infilare dentro il collo di una bottiglia di birra da due orribili personaggi colombiani completamente sbronzi, praticamente sul tavolino a fianco al nostro. Ci mancherebbe che uno non possa leccare la figa a chi gli pare (il diritto mi sembra più’ che sacrosanto miei nobili amici), ma che bisogno c’e’ di farlo sul tavolo dove stai bevendo una birra davanti a mezzo club? Boh. Io comunque non giudico nessuno, vi riporto solo la scena perché’ mi e’ rimasta impressa e mi e’ sembrata un po’ squallida, tutto qua, ma la cosa era assolutamente normale per il posto, dato che nessuno guardava e sembravo essere l’unico scandalizzato. Io cercavo di non guardare ma l’occhio mi cadeva (la gnocca era notevole ragazzi), culo sodo e quarta soda (avrei voluto vedere se voi nobili falchi foste riusciti a non guardare…). Il tassista più’ volte mi riprende e mi chiede cosa ci sia di strano, dice che i ragazzi si stanno ‘’solo divertendo un po’’, e pure lui aveva ragione (ahaha, la Colombia, che nostalgia). Comunque, mi dice di non guardare che qua e’ un attimo che succede un casino se faccio incazzare i due tipi. Ci mancherebbe, e chi ha voglia di litigare con due personaggi del genere, leccassero pure la figa alla mignotta sul tavolo del bar e le infilassero pure il collo di altre bottiglie nella figa, mi sembra una cosa molto igienica, romantica e cavalleresca. Ve l’ho detto che siamo gentiluomini!

Ma torniamo a noi miei cari GT. Indico al tassista la ragazza che mi piace e lui le fa un cenno, lei viene subito. Il tassista le chiede le tariffe: vuole 80.000 pesos (meno di 30 euro) per stare un ora con lei in una stanzetta del locale e fare tutto cio’ che voglio. Io sono allibito e mi sembra di essere in paradiso, e’ una gnocca ragazzi che lasciamo stare. Alta, con la coda, castano scura, culo perfetto e quarta di reggiseno rifatta. Li inizio a parlarci anche io dato che il rate ormai e’ fissato e si rivela anche simpatica, secondo me non le pare vero di trovare un ragazzo straniero in quel quartiere (non molti hanno le palle di andarci, anche se non mi prendo il merito della battuta di caccia in quanto senza il tassista non so che fine avrei fatto). Appena le dico che sono di Milano perde la testa, noi italiani sulle donne all’estero abbiamo davvero una bella fama ragazzi, si sapeva gia’ ma fa sempre piacere riscontrarlo. Quindi iniziamo a chiacchierare, le offro una birra, che costa esattamente come la mia (quindi niente trucchetti stile est europa che quando la tipa ordina da bere poi magicamente i conti lievitano alle stelle non si sa perché’), probabilmente dato che il mio amico tassista e’ colombiano mi trattano bene, persino il bar man che porta i drink mi sorride (ma non troppo). Beviamo e la chica mi chiede cosa voglio fare, c’e’ proprio feeling, avete presente quando lo avvertite? Inizia a strusciarmisi ecc ecc. A me il posto faceva un po’ schifo e ho gia’ visto a sufficienza della zona rossa Barrio Santa Fe, anche perché una volta entrato nel locale mi ero girato verso il tassista e avevo esclamato tutto rilassato: ‘beh, dai, se riesci a passare tutti gli step poi e’ tranquillo no?’, lui si era voltato e mi aveva detto ‘beh, per ora’. Non ho mai capito cosa volesse dire Pedro con quella frase e non ci tengo a saperlo. E quindi ci risiamo con la storia che a Bogota’ i posti non si capisce quanto siano sicuri (a detta dei locali e non dei paurosi turisti, quindi se lo dicono i locali…) e non si capisce mai perché’, nel senso, non si capisce mai fino in fondo. Questa cosa un po’ ti fa pensare ma in fin dei conti mi rimane anche simpatica, non chiedetemi perché. Quindi chiedo alla gnocca quanto vuole per venire in hotel invece che stare li e lei mi chiede 130k invece che 80 (capirai….). Io accetto perché’ la prospettiva di scoparmela in quel loculo non mi eccitava molto, quindi la adorabile puttanella va a cambiarsi, sparisce per 5 minuti e io e Pedro (il tassista) la raccattiamo sul retro del Paisas. Il bambinetto che si crede un duro e’ stato di parola e ci ha davvero guardato la macchina ma ora vuole altri pesos, il tassista mi dice assolutamente di sganciarli, io sono un po’ infastidito in quanto glieli avevo gia’ dati prima. La cosa mi da fastidio per il principio più’ che altro, non certo per i 3 euro che alla fine gli mollo, e cosa devo fare? Non ho certo sbatti di litigare con il gangster minorenne che si atteggia a Tony Montana, il quale probabilmente non era Tony Montana ma se avesse fatto mezzo fischio sono certo che sarebbe sceso mezzo barrio in sua manforte, quindi gli do i suoi dannati pesos e il bambino si toglie dai coglioni, sicuramente si sarà’ sputtanato quei pesos in altre due birre o in qualche droga che dio sa dove sarà’ andato a pescare. Ad ogni modo, cazzi suoi, io sono concentrato sulla mia bella preda che continua a mignotteggiare nel taxi, siamo seduti entrambi dietro e continua a mettermi le mani ovunque. E’ evidente che la pollastra non aspetta altro che essere trapanata da capo a piedi, miei cari amici GT. Andiamo al mio hotel. Saliamo in camera (avevo una doppia) e ragazzi… ciao. Un corpo perfetto, lei simpatica, bellissima, perfetta. Beviamo qualcosa dal frigo bar e lei mette la sua musica preferita sul cellulare e si accende anche una canna alla finestra (rischiando di farmi saltare l’allarme anti fumo, ma che importa, come fai a sgridare un tale gioiellino che possiede un culetto 42 e una quarta di reggiseno mentre fuma mezza nuda alla finestra della tua camera di hotel? Rideva dell’allarme antifumo, quando glie l’ho fatto presente…e io ridevo con lei nonostante non avessi fumato). Alla fine trombiamo per un ora (ovviamente con condom, pompino non cabrio, ma ci mancherebbe altro aggiungo io….). Lei ha provato diverse volte a baciarmi in bocca, vi ho detto che avevamo molto feeling, ma io non ho acconsentito (e’ pur sempre una troia signori). Volevo sfondarle il culetto ma quello non me lo ha permesso, ma non ho neanche insistito, se avessi tirato fuori altri pesos avrebbe aperto anche il culetto, questo e’ ovvio. Ma pazienza, in fondo non e’ una cosa che amo particolarmente. Comunque un’ora pazzesca, trombata in ogni modo e in ogni posizione. Lei si trova talmente bene che vuole rimanere e mi chiede il numero, la sento ancora ogni tanto su wapp, siamo rimasti amici. Praticamente siamo entrati in hotel all’ una e lei e’ uscita alle 4, altro che un ora, me la sono addirittura riscopata dopo la doccia. Secondo me non le pareva vero di andare in un hotel carino e stare con un ragazzo diciamo più’ ‘’educato’’ della media di gente che c’era al barrio, chi sa come la trattano i colombiani la povera crista, non voglio pensarci alla mia dolce Paulita in mano a due figuri come quelli che leccavano la figa sul tavolo alla mignotta di turno, molestandola con la bottiglia di birra. La cifra e’ rimasta quella pattuita, non mi sembrava neanche tanto interessata ai soldi, che comunque ha contato fino all’ultimo pesos, ma mi sembrava molto felice di passare qualche ora in una bella stanza d’albergo fuori dalla zona rossa con uno straniero che la faceva divertire, mi chiedeva dell’Italia e voleva vedere foto dell’Italia, si e’ divertita un mondo e ci siamo pure mangiati un club sandwich dopo la trombata ridendo come due scemi perché abbiamo aperto quasi nudi al tipo del room service che’ e’ salito in camera a portarci lo spuntino. In seguito si e’ fatta una doccia ed e’ tornata dalla doccia con la crema per il corpo che ha deciso di spalmarmi ovunque di sua spontanea volontà’ (in seguito me la sono riscopata), insomma non voleva piu’ andare via ahahaha. Io poi ero morto e cotto dal viaggio e l’ho dovuta mollare al suo triste destino, mosso a compassione per la chica e per quanto sono stato bene le ho anche dato i soldi del taxi per tornare nel posto dove l’avevo pescata, cioè’ a quell’adorabile barrio frequentato da quella simpatica gente onesta e per bene. E cosi il pesce e’ tornato nell’ oceano signori, nel suo habitat naturale. Bisogna vivere queste storie senza prendersi troppo sul serio e con un pizzico di ironia, divertendosi, sapendo che finisce li ragazzi (non innamoratevi di una mignotta perche andate in rovina ragazzi, ahahah). Loro ovviamente puntano a quello, perché’ vogliono uscire dal paese in cerca di una vita migliore e sono molto brave a farvi perdere la testa ma non abboccate, ti fanno sentire speciale ma suppongo facciano con ogni ragazzo mediamente carino e non colombiano che capita in zona, solo ed esclusivamente perché’ potete salvarle dallo schifo di vita che fanno, chi sa tutti i complimenti che ha fatto a me ora a chi li sta facendo. Io ho comunque passato una serata da ricordare, e abbiamo riso e scherzato tutta la notte. Rapporto qualità’ prezzo 10, sono stato da dio, non la scorderò facilmente dato che continua a mandarmi whatsapp delle sue tette tra l’altro, chiedendomi quando torno in Colombia o quando le pago un volo per Milano (ahahahah, che tenera……)

Non dimenticherò’ mai questa notte di Bogota’ ragazzi, andate in Colombia!

Le altre notti non sono interessanti come la prima dal punto di vista della storia, i posti dove sono andato sono quelli elencati sopra (quindi avete indirizzo e tutto quanto), ci sono sempre tornato con Pedro in taxi con la solita formula di lui che entrava con me, sono anche diventato amico del piccolo gangster che voleva la mancia al parcheggio (e alla fine si e’ rivelato solo un tipo tranquillo che voleva fare il duro e spillare più’ pesos possibile, quindi poco male). Ho ho visitato tutti i bordelli del barrio (Piscina, Fiebre, El Castillo), si equivalgono tutti (la Piscina forse e’ quello più figo visivamente con addirittura le mignotte che fanno uno spettacolo in piscina). Le mignotte posso dirvi che sono le stesse che girano al barrio Santa Fe, alcune le ho riviste una sera in un posto e la sera dopo nell’altro bordello, quindi girano. I bordelli sopra citati sono tutti allo stesso livello, vi ripeto, forse solo la Piscina e’ una spanna in più’, ma parliamo di sfumature (ed e’ leggermente più’ caro, ma anche qui parliamo di sfumature, come vi ho gia’ citato sopra)

Ecco ora mi ha preso la nostalgia.

CARTAGENA

Essendo rimasto solo tre giorni anche qui vado sul PAY signori miei.

Premetto che Cartagena e’ stupenda e non bruttina come Bogota’. Fa un caldo terrificante (35 gradi alle 10 di sera) ma la bellezza mozzafiato della città’ in parte ti fa perdonare il clima. La città’ e’ tutta colorata e piena di stupende case coloniali. Io non vedo l’ora che scenda la notte per imbattermi in qualche altra avventura, ben sapendo che Cartagena e’ più turistica (e decisamente più’ sicura di Bogota’).

Dormivo in un hotel proprio dietro piazza dell’orologio, trovato sempre su booking a ottimo prezzo. Dopo cena mi dirigo all’ Isis Club, un simpaticissimo bordellino consigliato da molti locali con cui ho parlato nel pomeriggio nella usuale battuta di caccia che faccio dopo il check in in hotel (scendo in strada e parlo

e scherzo un po’ con la gente per avere un quadro più’ chiaro della situazione e della fertitilta’ del terreno). L’Isis Club si trova a mezzo minuto di camminata dalla piazza dell’orologio (se date le spalle all’orologio e’ la prima via che vedete leggermente sulla vostra destra). L’indirizzo dell’ Isis Club e’ Cra. 5 #3310, ma comunque lo trovereste anche senza indirizzo, e’ letteralmente a 1 minuto dalla piazza dell’orologio e basta chiedere a chiunque, e’ una vera istituzione in città’ miei cari amici GT. Per diritto di cronaca vi dico che l’Isis Club, per ironia della sorte, e’ il bordello dove sono finiti nei guai gli agenti segreti del governo Obama, proprio in occasione di una visita ufficiale di Obama a Cartagena. Questi simpatici agenti segreti, direi gnocca travel agguerriti, quindi membri della famiglia, hanno deciso di praticarsi una sana trombata all’Isis, peccato pero’ che non abbiamo voluto pagare il conto (pare) e quindi siano finiti nei guai (non fate incazzare i capponi delle chiesa amici, anche se siete agenti segreti). Insomma successe un bordello e se lo ricordano ancora tutti in città’ se chiedete in giro. Ognuno ha la sua versione su quella notte, quella ufficiale la trovate su google, la verità’ ve la racconteranno a Cartagena amici miei. Fortunatamente noi non siamo agenti segreti del governo americano e quindi, se andiamo a mignotte, non frega un cazzo a nessuno (meno male…). Non e’ questa la sede per approfondire le goliardie dei simpatici agenti segreti americani (nonostante siano dei GT anche loro), la trovate su google, e’ documentata ovunque, ha fatto il giro del mondo quella buffa storia (risale al 2012). Secondo me avevano solo bevuto troppo, avranno contestato il conto ed ecco fatta la frittata. Ma torniamo a noi. Vi parlavo dell’Isis Club perché’ e carinissimo. Non andate al Tucandela ragazzi (davanti all’orologio, proprio in piazza), e’ turistico e scadente. Se proprio volete potete andare al Paprika sul tardi (l’ex Elektra), li i rates scendono perché il club apre tardi e le mignotte hanno voglia di cash se non hanno concluso nulla nella giornata. Al Paprika trovate tutte le chicas del Tucandela ma al Paprika si svendono perché’ la serata sta per finire. Se volete fare un giro al Tucandela fatevelo pure ma non dite che non vi avevo avvisato… l’ingresso costa l’equivalente di 5 euro quindi non mi sembra un investimento in grado di spostare gli equilibri della nottata ma io sono rimasto davvero deluso dopo esserci entrato. Avevo letto che era turistico ma dato che io non credo mai a nulla se non lo verifico ho deciso di entraci e niente, avevano ragione le recensioni. E’ nella piazza dell’orologio non potete mancarlo ma gia’ questo vi dice tutto. Per le mignotte abbiamo prezzi più’ alti e da polli, le mignotte inoltre sono di medio livello. Le trovate persino fuori dal locale in attesa di qualche imbecille turista, occhio ai falchi che le stanno attorno, sono i loro papponcelli e appena vi vedono vengono a proporvi la chica, cercate di ignorarli perché passando tramite questi simpatici personaggi pagherete di più’. Se volete scoparvi una della tipe che sta fuori al Tucandela fate pure, ma andate direttamente dalle mignotte, tagliate fuori i ragazzi, loro non verranno se vi vedono decisi e gia’ lanciati nella conversazione. Non avrete dubbi a riconoscere le mignotte se non volete entrare al Tusandela e se volete pescarle all’esterno, stanno tutte li fuori, impossibile mancarle, credetemi, vedrete voi stessi. Il mio consiglio e’ di gettare le reti fuori dal Tucandela, bypassando i papponcelli, non succede nulla, l’ho fatto almeno tre volte, a loro alla fine interessa che paghiate la chica. Ovvio che se vi vedono indecisi proveranno a farsi la cresta sulla chica e ad alzare il rate, perché’ sembrerete dei turisti polli e indecisi. Andate ad attaccare la preda direttamente, senza pietà’. I rates della piazza sono gli stessi dell’Isis (200k all’ora). Comunque Cartagena, al contrario di Bogota, e’ molto turistica e per colpa della ben nota maleducazione degli americani le mignottelle alzano i prezzi, l’atteggiamento del ‘pago tutto/quanto vuoi/posso pagare’ tipico dell’arroganza insita nel dna statunitense ha un po’ rovinato la festa degli abili intenditori che trattano invece i rates come diplomatici degli anni ’30 a Tangeri ma d’altronde gli americani sono fatti cosi e non li giudico, ci mancherebbe, dico solo quello che ho visto coi miei occhi e che mi hanno raccontato i ragazzi locali con qui ho chiacchierato all’ ISIS club quando si parlava del più’ e del meno mentre aspettavo di saldare il conto alla graziosa mignottella che sarei andato a sbattermi di li a poco. Anche a Cartagena quindi, ovviamente, non amano troppo gli americani.

Tornando a noi, all’ ISIS peschi la ragazza che ti piace, non e’ assolutamente pericoloso, anzi e’ proprio tranquillo, tutto super tranquillo, buttafuori cordiali, niente truffe, niente assalitori all’esterno, entri se ti va e nessuno ti rompe le palle, quindi ci sta. Diciamo che andare a mignotte a Cartagena risulta davvero molto più’ easy e non richiede uno stress psicologico come a Bogota’ dove invece devi avere occhi anche dietro la faccia (se vai ovviamente al barrio santa fe, se vai al bordello del nord di bogota non rischi nulla ma vi ho gia detto che paghi 80-100 euro, hai meno qualità’ ed e’ come non essere in colombia, quindi ecco. dai….).

Tutto il centro storico di Cartagena e’ super tranquillo e potete girare a piedi senza problemi, anche con cellulare ecc, e’ pieno di polizia notte e giorno, non vi succederà’ nulla ed e’ pieno di turisti. Se uscite dalla mura invece occhio, anche se niente a che vedere con Bogota’. Occhi aperti specialmente alla zona Bocagrande, quella lingua di terra sul mare, ma ripeto, niente a che vedere con i pericoli in cui potete incorrere nei barrios di Bogota’.

I prezzi dell’ ISIS sono ok, 200.000 pesos per un ora all inclusive cioè’ il doppio di Bogota’ ma qui e’ più turistica la situazione quindi ok, ci sta, e a meno non chiuderete. Si va in un alberghetto li dietro o nel tuo hotel, io questa volta ho optato per l’alberghetto squallido a 20.000 pesos all’ora senza un motivo preciso, cosi, giusto per cambiare e anche perché non avevo un feeling cosi forte come quello con la chica di bogota, questa mi piaceva solo fisicamente ma niente feeling, non era molto simpatica e parlava poco, quindi niente stanza di albergo (non se l’e’ meritata) e niente teatrini da coppietta sbronza o room service e canne in albergo come nei tempi d’oro di Bogota’. La chica non era molto friendly e finita l’ora mi dice che e’ scaduto il tempo, quindi vengo e me ne vado, e cosa devo fare? Ma tu guarda che modi…mi sono sognato la mia bella Paulita! Comunque anche questa niente male, ci mancherebbe, voto 8, rapporto completo e protetto, ma ogni tanto ridere un po’ non le farebbe male, se la vedete scopatevela anche voi, magari diventa più’ friendly! ( si chiama Isa ed e’ mora con due tette e un culo perfetti, occhi scuri e faccia da stronza). Le sere dopo sono tornato all’ ISIS perché’ mi trovavo bene e mi sono sbattuto qualche altra mignottella davvero impeccabile per i rates dichiarati sopra ma niente, la ragazza di Bogota’ non e’ stata eguagliata da nessuno.

ISOLE

Ho fatto solo mare, non penso vi interessi che tipo di crema solare usavo o quanti coco loco ordinavo sulla spiaggia per sbronzarmi al tramonto. A voi giustamente interessa la gnocca, e ci mancherebbe!

Siamo giunti alla conclusione delle recensione, spero di essere stato utile e rimango a disposizione se qualcuno ha qualche domanda. Mi sono innamorato di questa terra meravigliosa che e’ la Colombia e vorrei tornarci, mi ha lasciato dei ricordi stupendi ed e’ una terra davvero meravigliosa. E le donne sono stupende amici GT. Spero di essere stato utile a qualcuno della famiglia GT che si recherà’ presto in quella magica terra!

Ps mi aspetto una recensione del genere da qualsiasi gnocca travel sul prossimo paradiso della gnocca che si appresta ad andare a timbrare!

Andate in pace, anzi andate a caccia.

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