caro Tirofijo, grazie per leggere le mie storielle, se ti è piaciuto Tropico Banana, sociologia spicciola a parte, credo che in Viva Brasil!, soprattutto nell'ultima sezione dedicata alla dea Xibiu, troverai cosette succose.
che dire, posso bestemmiare? dopo vent'anni di frequentazioni brasiliote, ho fatto il pieno del Paìs do Futuro. mi ha stomacato. chiaro, sarei contento di tornarci domattina e mi ci sento sempre a casa, ma oggi non è più la meta dei miei sogni. al momento sono tutto dedito al Giappone, paese che considero la vera Centrale (di che cosa vedi tu, oltre a quelle nucleari). ti scrivo da Okinawa, un po' la mia seconda casa di questa parte dell'esistenza. puoi leggerne sul mio blog dedicato al reportage, 'Pietro Times'.
passa una buona estate, ciao!
PieScòz
caro Tirofijo, perdonami se insisto, ma sono della vecchia scuola, quella per la quale i bei libri, quelli veri, non dovrebbero essere venduti assieme ai pelati e al dentifricio. Paolo Coniglio è un'industria, tanto da vendere più di Amado, già negli ultimi anni di vita di quest'ultimo. ma alla quantità raramente corrisponde la qualità. penso che Coniglio sia stato uno di quegli autori da un-colpo-solo (L'Alchimista), e che poi, avendo venduto un best-seller, si sia dato al commercio. ovvio, chiunque scrive vuole vendere, o almeno essere letto dal maggior numero di persone possibile. condividere ciò che si pensa e si cerca di trasmettere. la produzione industriale di certi 'scrittori' (soprattutto figli della madre di tutte le fogne, la tv) e degli avvoltoi che stanno alle loro spalle (editori), però, ha fatto sì che nelle librerie ci siano miliardi di titoli e che i buoni scrittori - quelli fortunati, che hanno trovato un buon editore e un buon distributore - fatichino a trovar spazio in vetrina. per non parlare di quei buoni scrittori sfigati che, nonostante scrivano libri eccellenti, NON trovano spazio, in quanto già occupato dai conigli che affollano l'universo. dunque, per me, non gloria ai roghi culturali, ma gloria all'autocensura, quella del lettore attento, con gli occhi aperti e la giusta sensibilità, in grado di distinguere la bontà dalla monnezza.
e per concludere: gli autori citati sono tradotti in un mare di lingue, italiano incluso, dunque non certo relegati ai brasilianisti. basta guardarsi un po' attorno.
per chi vuole leggere un Gran Libro sulla Gnocca, in italiano, da http://www.bol.it/libri/Lussuria.-casa-dei-Budda-beati/Joao-Ubaldo-Ribeiro-na/ea978886559053/
Lussuria. La casa dei Budda beati
Joao Ubaldo Ribeiro
Editore: BEAT
Anno di pubblicazione 2011
Collana: BEAT
I contenuti:
Proprio mentre i giornali annunciano che Joao Ubaldo Ribeiro sta scrivendo un libro sulla lussuria, lo scrittore riceve un manoscritto. Sono gli originali del testo che viene pubblicato e permettono ai lettori di conoscere la storia di un personaggio affascinante ed eccezionale in tutti i sensi: CLB, una donna di 68 anni di Rio de Janeiro che nella sua vita non si è mai tirata indietro quando si è trattato dei piaceri e delle infinite possibilità offerte dal sesso. Impudico e provocatore, il grande maestro della letteratura brasiliana ha scritto un libro senza censure, provando che sotto l'Equatore il peccato non esiste...
per carité, i roghi culturali non sono più di moda, in passato qualcuno ci ha già provato, e gli è andata malino.
QUELLO CHE VOLEVO DIRE è che al supermercato e nelle librerie ci sono troppi alberi strappati alle foreste, e i caminetti vanno pure accesi con qualcosa, no?
libertà di pensiero sì, libertà di intasare le librerie con il ciarpame e di togliere vetrina ai buoni autori, PER ME, no.
vivi un po' in Brasile, capirai come Paolo Coniglio è un affarista, e come i bei libri li hanno scritti altri.
ciaoooo
noopproblem, caro Tirofijo, per la 'sociologia spicciola', anch'io ne sono consapevole rileggendo Tropico Banana a distanza di anni: è vecchio e oggi ho rivisto molti miei atteggiamenti nei confronti dell'amato (a-tutti-i-costi) Brasile.
per rimanere in tema: Paolo Coniglio, dopo l'Alchimista, ha scritto solo cagate da supermercato, mettendo nel frullatore facili ideali tardo-freak e un buon senso per il busine$$. il vero cantore della buceta brasileira fu, e sempre sarà, il santo Jorge Amado, pace all'anima sua. nessuno come lui ha saputo far sognare i lettori a riguardo dell'interno-coscia delle bahiane e associate.
un consiglio: bruciate nel caminetto il coniglio, e leggetevi l'opera omnia di Amado.
abraços
PieScòz
PS: by the way, il libro brasiliano più fantastico in quanto a sorca è, e sempre sarà, A Casa dos Budas Ditosos, del sommo João Ubaldo Ribeiro
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PieScoz
Newbie
27/07/2012 | 06:38
0
caro Tirofijo, grazie per leggere le mie storielle, se ti è piaciuto Tropico Banana, sociologia spicciola a parte, credo che in Viva Brasil!, soprattutto nell'ultima sezione dedicata alla dea Xibiu, troverai cosette succose.
che dire, posso bestemmiare? dopo vent'anni di frequentazioni brasiliote, ho fatto il pieno del Paìs do Futuro. mi ha stomacato. chiaro, sarei contento di tornarci domattina e mi ci sento sempre a casa, ma oggi non è più la meta dei miei sogni. al momento sono tutto dedito al Giappone, paese che considero la vera Centrale (di che cosa vedi tu, oltre a quelle nucleari). ti scrivo da Okinawa, un po' la mia seconda casa di questa parte dell'esistenza. puoi leggerne sul mio blog dedicato al reportage, 'Pietro Times'.
passa una buona estate, ciao!
PieScòz
PieScoz
Newbie
22/07/2012 | 06:35
0
caro Tirofijo, perdonami se insisto, ma sono della vecchia scuola, quella per la quale i bei libri, quelli veri, non dovrebbero essere venduti assieme ai pelati e al dentifricio. Paolo Coniglio è un'industria, tanto da vendere più di Amado, già negli ultimi anni di vita di quest'ultimo. ma alla quantità raramente corrisponde la qualità. penso che Coniglio sia stato uno di quegli autori da un-colpo-solo (L'Alchimista), e che poi, avendo venduto un best-seller, si sia dato al commercio. ovvio, chiunque scrive vuole vendere, o almeno essere letto dal maggior numero di persone possibile. condividere ciò che si pensa e si cerca di trasmettere. la produzione industriale di certi 'scrittori' (soprattutto figli della madre di tutte le fogne, la tv) e degli avvoltoi che stanno alle loro spalle (editori), però, ha fatto sì che nelle librerie ci siano miliardi di titoli e che i buoni scrittori - quelli fortunati, che hanno trovato un buon editore e un buon distributore - fatichino a trovar spazio in vetrina. per non parlare di quei buoni scrittori sfigati che, nonostante scrivano libri eccellenti, NON trovano spazio, in quanto già occupato dai conigli che affollano l'universo. dunque, per me, non gloria ai roghi culturali, ma gloria all'autocensura, quella del lettore attento, con gli occhi aperti e la giusta sensibilità, in grado di distinguere la bontà dalla monnezza.
e per concludere: gli autori citati sono tradotti in un mare di lingue, italiano incluso, dunque non certo relegati ai brasilianisti. basta guardarsi un po' attorno.
per chi vuole leggere un Gran Libro sulla Gnocca, in italiano, da http://www.bol.it/libri/Lussuria.-casa-dei-Budda-beati/Joao-Ubaldo-Ribeiro-na/ea978886559053/
Lussuria. La casa dei Budda beati
Joao Ubaldo Ribeiro
Editore: BEAT
Anno di pubblicazione 2011
Collana: BEAT
I contenuti:
Proprio mentre i giornali annunciano che Joao Ubaldo Ribeiro sta scrivendo un libro sulla lussuria, lo scrittore riceve un manoscritto. Sono gli originali del testo che viene pubblicato e permettono ai lettori di conoscere la storia di un personaggio affascinante ed eccezionale in tutti i sensi: CLB, una donna di 68 anni di Rio de Janeiro che nella sua vita non si è mai tirata indietro quando si è trattato dei piaceri e delle infinite possibilità offerte dal sesso. Impudico e provocatore, il grande maestro della letteratura brasiliana ha scritto un libro senza censure, provando che sotto l'Equatore il peccato non esiste...
ciaooooo
dal Giapp
PieScòz
PieScoz
Newbie
19/07/2012 | 07:35
0
per carité, i roghi culturali non sono più di moda, in passato qualcuno ci ha già provato, e gli è andata malino.
QUELLO CHE VOLEVO DIRE è che al supermercato e nelle librerie ci sono troppi alberi strappati alle foreste, e i caminetti vanno pure accesi con qualcosa, no?
libertà di pensiero sì, libertà di intasare le librerie con il ciarpame e di togliere vetrina ai buoni autori, PER ME, no.
vivi un po' in Brasile, capirai come Paolo Coniglio è un affarista, e come i bei libri li hanno scritti altri.
ciaoooo
PieScoz
Newbie
18/07/2012 | 22:39
0
noopproblem, caro Tirofijo, per la 'sociologia spicciola', anch'io ne sono consapevole rileggendo Tropico Banana a distanza di anni: è vecchio e oggi ho rivisto molti miei atteggiamenti nei confronti dell'amato (a-tutti-i-costi) Brasile.
per rimanere in tema: Paolo Coniglio, dopo l'Alchimista, ha scritto solo cagate da supermercato, mettendo nel frullatore facili ideali tardo-freak e un buon senso per il busine$$. il vero cantore della buceta brasileira fu, e sempre sarà, il santo Jorge Amado, pace all'anima sua. nessuno come lui ha saputo far sognare i lettori a riguardo dell'interno-coscia delle bahiane e associate.
un consiglio: bruciate nel caminetto il coniglio, e leggetevi l'opera omnia di Amado.
abraços
PieScòz
PS: by the way, il libro brasiliano più fantastico in quanto a sorca è, e sempre sarà, A Casa dos Budas Ditosos, del sommo João Ubaldo Ribeiro
PieScoz
Newbie
18/07/2012 | 06:39
0
opere fresche??
http://pietrowrites.blogspot.it/2012/03/viva-brasil.html
e
http://pietrowrites.blogspot.it/2012/03/cuore-matto.html
buona lettura!
Pietro Scòzzari (quello della sociologia spicciola...)