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PedritoElDrito
Newbie 36-50
04/01/2018 | 23:18

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Ciao a tutti.
Mi sono iscritto a questo meraviglioso sito per raccontare la mia esperienza di gnoccaviaggiatore in quel del Perù, dove ormai da qualche tempo mi reco sovente per questioni professionali.
Innanzitutto mi preme dire che le precedenti recensioni negative sulle peruviane che ho trovato qui sono, a mio modesto avviso, da non considerare minimamente. I gusti sono gusti: se cercate le bianche alte, diafane e magre, in questa rece non ne troverete traccia alcuna, per quanto posso assicurarvi che ci sono modelle peruviane che corrispondono a queste caratteristiche (Laura Spoya, Millet Figueroa, Vanessa Jerì, Sheyla Rojas, Daniela Tamayo, eccetera...)
Ma se vi piacciono le latine (personalmente ne vado pazzo), questo Paese è un vero paradiso.
Vi racconterò come è andata a me, e mi rendo disponibile a fornire qualsiasi verifica e a dare ulteriori dettagli qualora venissero richiesti.
Dove possibile, cercherò di corredare con foto le tipe che mi sono timbrato, dato che talvolta è stato possibile fotografarle e talvolta no per ragioni comprensibili.
Come ovunque, per noi cacciatori di topa le possibilità di trombare sono anche qui essenzialmente due: free o pay. Non mi sono fatto mancare nessuna delle due opportunità. Per quanto sia ovviamente preferibile la prima opzione, anche riguardo la seconda mi sono davvero divertito.

FREE
In questo paese più di altri, per avere opportunità concrete di chiavare aggratis è necessario soddisfare alcuni presupposti, in ordine di importanza:
1) Conoscere lo spagnolo piuttosto bene: in Perù scordatevi che capiscano o parlino inglese, figuriamoci l’italiano.
2) Per avere risultati concreti con le tipe più acculturate (a mio avviso interessanti intellettualmente e sufficientemente porche), è utile conoscere un po’ di cultura generale ma soprattutto peruviana (presidenti, storia nazionale, cucina, calcio, ecc).
3) Avere un’età ed un aspetto quantomeno presentabile. Io non sono un adone, ho 45 anni, sono alto 174 e ho un fisico discreto (nonostante la scarsa altezza ho giovato a basket a livello semipro fino a 5 anni fa). Questo sicuramente aiuta in città come Lima e Cusco, ma soprattutto vi apre moltissime strade in posti più remoti come Puerto Maldonado o Tarapoto che si trovano nella selva: qui le ragazze sono calientissime, e appena vedono che sei gringo ti manifestano apertamente il loro interesse.

Per quanto riguarda le free, soprattutto a Lima, le possibiltà sono tre:

  • Centri commerciali
  • Parque Kennedy
  • Tinder / Happn / Lovoo

Centri commerciali / MALL
A Lima ce ne sono tantissimi. Il più importante e frequentato è il Jockey Plaza, in centro. Ma quelli dove si cucca di più sono il Mega Plaza (a Los Olivos) e il Minka (Callao).
Una piccola spiegazione: a Lima vanno fortissimo le Chibolitas: questa è la parola che definisce le ragazze dai 18 ai 25 anni che fanno di tutto per dimostrarne meno. E ci riescono.
Funziona così: fai due passi per il Mall e si gioca ad incrociare gli sguardi; contrariamente a quanto ho letto, vi assicuro che NESSUNA di loro lo abbassa. Si fanno quindi le classiche vasche, e se appunto incroci lo sguardo della stessa tipa che ti interessa per più di un paio di volte, è praticamente fatta. Non racconto nulla di nuovo nel gioco delle parti del sesso: ci si saluta, si socializza, la inviti a bere qualcosa, scambi il contatto Whatsapp: qui è la normalità, e il più delle volte sono loro a chiedertelo, proprio come da noi... Se riesci a farle accettare un invito a cena, il dopo è assicurato.
Parto da qui perchè per la sezione “Free” questo è il metodo meno proficuo... A me è riuscito di concludere con due, una al Mega Plaza (Camila, vedi foto 1, semi milf piuttosto slanciata per lo standard locale ma che dichiaratamente predilige esteticamente gli standard europei, e io di certo non sembro peruviano...) e Yuliana (vedi foto 2, giovinetta carina e scuretta con fianchi stretti e culotto pieno, piuttosto maiala che avrebbe voluto continuare la storia sperando, purtroppo per lei, un futuro in Europa...).

Parque Kennedy
Questo parco non è grandissimo, e verso sera si popola di ogni tipo di umanità: anziani soli all’ultimo stadio, drogati (pochissimi) e ubriachi (tanti) dato che l’alcool è sensibilmente più a buon mercato degli stupefacenti, OTR di qualsiasi razza ed età (uno di pochi posti dove trovarle, dato che la prostituzione in Perù è legale) ma pure moltissime free (e chibolitas...anche se alcune di loro possiamo considerarle freelancers) e ovviamente una marea di turisti per lo più yankees, perchè lo sanno che qui ci sono le chicas. E’ dunque d’obbligo lo struscio: si passeggia, i soliti incroci di sguardi, eccetera, non devo spiegarvelo io... Le freelancers sono per lo più Limenas, cioè originarie di Lima, perchè il costo della vita è più alto rispetto al resto del Perù, e anche qui come in altre parti del mondo ci sono fantastiche studentesse che mantengono una parte dei loro studi in questo modo. Dato che non sono professioniste, bisogna contrattare un po’: potrebbero partire con una richiesta di 50 o perfino 100 / 150 soles (intorno ai 25/30 euro, 1 euro vale circa 4 soles), ma se gli piacete e magari ve le portate (ancora) a cena, potreste passare ottime serate (e trombate) con 50/60 soles. Altra faccenda invece le Serrane, quelle che vengono dai posti che i Limeni chiamano appunto Sierras. Sicuramente dipende da dove arrivano, ma Lima è probabilmente il primo posto dove vedono girare un po’ più di grano di quello a cui sono abituate. Il Perù è enorme, per cui le Sierras possono essere qualsiasi: arrivano a Lima dall’Amazzonia o Madre de Dios (Iquitos o Puerto Maldonado), da Ayacucho (la terra di Sendero Luminoso), da Ica (al Sud, terra di ottimi vini), da Trujillo (città molto pericolosa ma dove si mangia da Dio) e da tanti altri luoghi. In materia di ragazze però, secondo la mia esperienza, le Charapitas sono imbattibili. Sono quelle che arrivano da Tarapoto, la città in cui si fanno i sigari peruviani. Con le dovute solite eccezioni, un esempio di charapita media ha: fisico da thailandese (con più tette...), viso da latina e un approccio a letto da africana. Continuano a volervi trombare finchè non vengono, e dopo aver goduto vogliono avere altri orgasmi. Sconsigliate per i deboli di cuore, se siete dei veri maiali ai quali piace scopare forte (tipo hairpulling che io adoro) fanno al caso vostro. Volete vedere qualche esempio ? Andate su Google Immagini (o anche video...) e cercate charapitas: mi ringrazierete...

Tinder / Happn / Lovoo
Ecco la fondamentale differenza con il nostro paese, dove anche il più cesso se la tira peggio di una fionda pensando di averla inventata lei: con queste 3 app, qui trombi.

Tinder
Sicuramente il migliore qui: ovviamente aiuta un pochino la presenza (non faccio così schifo evidentemente...) e come detto in precedenza lo spagnolo deve essere quantomento discreto. Veramente: vi basta aprirlo in aeroporto, e nel tragitto che vi separa dal vostro alloggio, i matches vanno che è un piacere. Io ho messo un filtro sull’età: 18-35, e alla sera già prima uscita (e trombata: Miluzka, foto 3 4 e 5, infermiera Limena 26enne). Un consiglio: leggete un pochino sul paese, parlate della loro cultura e della loro cucina, ricordatevi del nome di qualche calciatore peruviano, ed è fatta. Cena, sfoggio culturale e gambe che si aprono in Hostal. Afrori e sapori latini, cosa desiderare di più ? Di sicuro anche lei desiderava il mio cazzo, i suoi occhi scuri e indagatori se lo mangiavano quasi quanto lei ha fatto con la bocca, e i suoi fianchi sembrava avessero delle vere e proprie maniglie per poter spingere il più in fondo possibile. Brava infermiera, esame passato.

Happn
L’ho scoperto qui, non lo avevo mai usato prima. La stessa esperienza con la stessa app nel nostro cazzo di bel paese è agli antipodi. Oh ragazzi, vi garantisco che qui sono loro che vi messaggiano sei si accorogno di avervi incrociato e che siete ancora nei paraggi. Qui ho affondato con una charapita di cui sopra (Irene, foto 6 e 7, 22 anni, universitaria) accalappiata in un parco vicino a dove stavo lavorando (Plaza San Jose a Jesus Maria). La incontro con due sue amiche, parliamo un pochino, sfoggio la mia cultura sulla storia andina e mi offro di pagare la cena a tutte e tre: fare lo sborone in certi ambiti può aiutare (solitamente non lo sono). La più grassa e la più giovane non accettano (per fortuna), ma Irene dice alle sue amiche “me gusta este gringo” con un sorriso fra l’innocente e il seduttivo che me lo fa rizzare all’istante, e me la porto a cena. Mi racconta tutto della sua vita (che a voi risparmio ma a me ha attizzato a mille mentre la guardavo parlare) e concludiamo in un Hostal del centro. Notte passata insieme, con lei che avrà avuto almeno 4 orgasmi di cui uno mentre le leccavo i turgidissimi capezzoli scuri che, come disse il mitico Verdone, sembravano du’ chiodi.

Lovoo
Questo invece è più utilizzato dalle milf. Mentre sono in attesa di incontrare una persona per lavoro, mi trastullo con l’applicazione e mi capita un match con Erika. Dopo un po’ di classico chatting di superficiale reciproca conoscenza, decidiamo di vederci presso un ristorante che lascio scegliere a lei. Appuntamento alle 20, alle 19.55 la contatto su Whatsapp (come già ho detto ottenere il numero delle ragazze qui è normale, altra mentalità rispetto alle cavernicole italiane) e mi dice che lei è già dentro perchè conosce i proprietari (ahia, brutto segno mi dico... libertà di movimento zero sto pensando). La riconosco subito (foto 8): ha 38 anni, separata, senza figli, viso rotondo frutto di un intrigante mix latino/giapponese (il Perù è pieno di discendenti di cinesi, giapponesi e koreani che vennero qui nel dopoguerra), e un fisico tornito davvero niente male. La conversazione è molto piacevole, scopriamo di avere parecchie cose in comune (letture, viaggi, ci scambiamo le rispettive esperienze con AirBNB...) ma resto di sasso quando mi dice che lavoro fa: country manager di una importantissima (e ricchissima) multinazionale francese di profumi. Esticazzi ! Ci facciamo fuori una boccia di vino italiano (ha apprezzato il fatto che l’avessi scelto io abbinandolo alle pietanze scelte) e per ringraziarmi si offre di pagare lei la cena (!). Capisco d’altro canto che per stasera l’unico contatto sarà un abbraccio e un bacino appena accennato sulle labbra (e un mio accarezzamento delle sue mani per ammirare gli anelli...). Per rispettivi impegni professionali, scopriamo che potremo rivederci solo il giorno prima della mia partenza. Questa volta però mi chiede di andare a prenderla alla sua uscita dal lavoro, e mi chiede se me la sento andare a cena da lei. Beh guarda, veramente no, non me la sentirei, ci conosciamo da così poco.... Si si, credeteci che ho risposto così. Saliamo sul suo SUV (!!!) e via verso Miraflores, il quartiere dei ricconi di Lima. Parcheggio sotterraneo di un palazzo alto 12mila piani tutto di acciao e vetro, e ascensore che arriva direttamente in appartamento, grande quasi quanto una sorta di piazza d’armi. La cena non è fatta da lei, ma viene recapitata a casa proveniente dal ristorante Maido... Sono nuovamente ospite, non riesco a trattenermi dal dirvi che spero di avere ripagato piuttosto bene l’invito, e credo che fosse questo ciò che lei si aspettava. Ancora ho negli occhi e nelle orecchie le sue cavalcate e le sue grida, con quel suo morbido corpicino orientale e latino. La signorina doveva recuperarne di tempo perso (tra l’altro l’ex marito aveva 25 anni più di lei e non se la trombava mai), e sono orgoglioso che abbia scelto me per farlo. Ovviamente siamo ancora in contatto, e quando questa primavera sarà a Parigi per la riunione annuale della sua Compagnia, un bel permessimo di un paio di giorni per raggiungerla nella capitale francese è ovviamente d’obbligo.

PAY
Nonostante la mia attività con le free sia stata più che appagante, quando sono a Lima non mi sento completo se non faccio qualche passaggio in uno dei più grandi ed antichi bordelli del Perù e del Sudamerica: il Trocadero / Botecito.
Perchè due nomi ? Perchè in realtà i bordelli sono due, e più avanti andrò a descrivervi come funzionano e cosa ci si può fare (indovinate un po’ ? ;-D ).
Prima di prosegure però, mi sento in dovere di darvi tutte le relative info riguardanti questo aspetto, quello Pay appunto. Innanzitutto, c’è un sito in tutto e per tutto uguale al nostro bakekaincontri, che si chiama Skokka https://pe.skokka.com . Se conoscete il nostro, questo è identico ma in spagnolo.
Altro sito che può essere utile è https://www.photokinesiologas.com/. Come tutte le cose, questo sito ha dei pro e dei contro: il pro è dato da tutta una serie di filtri che puoi impostare per ricercare la tipa che maggiormente ti attizza: caratteristiche, età, nazionalità (un sacco di venezuelane e colombiane, meno ecuadoregne e boliviane), colore, servizi, se sono indipendentes (freelance)..., la città e il quartiere in cui operano e se in casa (anfitrionas=ospitante), o in Hostal (una sorta di motel cittadino) “convenzionato”...); ma soprattutto è indicata la TARIFFA !!. Ci sono diversi range, da 0 a 400 soles (100 euro) dove le più care sono ovviamente le più fighe (ma anche le più professioniste). Il tutto è corredato da foto esplicative, che sono altresì la parte contro... Sì, perchè spesso la ragazza che si presenta NON E’ quella della foto. La prima volta che mi è successo ho accettato la cosa perchè avevo già pagato l’hostal dove mi era stato detto di fissare una stanza. Questa è la loro tattica: se hai già pagato la tariffa dell’Hostal (da 20 a 40 soles a seconda), hai meno voglia di rifiutare la ragazza. In questo caso comunque avevo voglia di trombare, la tipa che si è palesata era piuttosto piacente e si è dimostrata pure brava, ma questo non potevo saperlo in anticipo... Ho ancora il suo Whatsapp e mi ha promesso uno sconto se la contatto come independiente. La seconda volta ho rifiutato due ragazze di fila: se rigetti la prima, te ne mandano un’altra, e così via. Quando fai notare la differenza tra la foto e la realtà, la loro spiegazione è che le foto sono “de referencia”... Ma quale cazzo di referencia ! Se voglio scopare una ventenne con il culo a mandolino, non accetto di pagare per una trentacinquenne con il fisico di un frigorifero ! Al secondo rifiuto ho sentito troppa puzza di bruciato (la tipa ha iniziato a fare chiamate con il suo cellulare) e sono uscito velocemente dall’Hostal: mi aspettavo arrivasse da un momento all’altro il pappa con cattive intenzioni cosa che, per fortuna e per completezza di informazione, non è successa. In conclusione, il sito è indubbiamente valido soprattutto per l’ampia scelta, ma si ha qualche sicurezza in più solo se si scelgono le ragazze economicamente più care. Cosa che ovviamente ho fatto con buona soddisfazione (vedi foto 9 e 10).

Per quanto riguarda i bordelli, a Lima ce ne sono almeno 5 o 6, ma hanno fondamentalmente 3 difetti per cui non ve li elenco e se volete cercateli su Google: sono lontani dal centro, sono in mano alla mafia e hanno prezzi fuori dalla norma locale.
Il Trocadero/Botecito invece è...comunale !!! Esatto: il comune di Lima ne è proprietario da quasi 60 anni, ed eccovi il racconto della mia ultima esperienza in questo assoluto paradiso della gnoccapay.
Il fatto che sia praticamente un posto pubblico me lo rende simpatico a prescindere. Si trova al Callao, il quartiere dell’aeroporto, ed è infilato in mezzo alla zona industriale dove passano miriadi di camion. Ci si può arrivare in svariati modi: se avete noleggiato un’auto, di fronte agli ingressi c’è un ampio parcheggio dove ci sono anche i taxi e dove arriva il Micro, sorta di vanette con 8/10 posti che in tutto il Perù si utilizza al posto degli autobus (meno sicuri e puliti ma assolutamente caratteristici). Ce n’è uno apposito, el TrocaMobil, che parte vicino Plaza Dos de Mayo in Avenida Zamora: il vigile urbano (!) chiama gli eventuali clienti dicendo “Sitio ! Sitio !”, cioè “il posto”. Non si parte finchè il micro non è pieno, e talvolta tra i passeggeri potrebbe capitare di incrociare qualcuna delle ragazze che lavora al Sitio. Pro: il costo è di 1,5 soles, cioè meno di 40 centesimi... Contro: ci mette davvero un sacco ad arrivarci, il traffico di Lima è perennemente congestionato e il Troca Mobile per fare questi 10 km ci mette 45 minuti... In alternativa il mio consiglio è questo: fatevi portate con un taxi fino al centro commercaile Minka (Avenida Argentina 3093, merita una visita perchè c’è una parte enorme riservata alla incredibile varetà di frutta, verdura e pesci che il perù può vantarsi di avere). Da lì prendete un altro taxi e fatevi portare al Troca. Perchè questo ? Perchè la distanza da qui è breve e il taxista non potrà chiedervi più di 5 soles (1,5 euro), mentre se prendete un taxi dal centro di Lima per portavi al Trocadero di soles ve ne chiederanno 30 o 40...
Se capite lo spagnolo questo ottimo video su YouTube vi aiuterà a modo: https://youtu.be/O13dTky9iDw

TROCADERO / 1
Eccoci finalmente arrivati al Trocadero/Botecito. L’edificio è praticamente un magazzino su due piani, diviso in due sezioni adiacenti e contiene entrambi i bordelli: l’entrata a sinistra è per il Botecito, le due a destra per il Trocadero. Quali quindi le differenze ? Nessuna riguardo l’orario di apertura, entrambi sono operativi dalle 15.30 a mezzanotte. Sostanziale invece a proposito dei prezzi: al Troca l’ingresso costa 20 soles e la prestazione base delle ragazze si paga 30 soles. A conti fatti con 20 euro (70 soles) entrate e vi fate due belle trombate. Al Botecito l’entrata è invece di 15 soles e le ragazze prendono 20 soles a servizio. A parità di prestazioni nel secondo ve la cavate con 15 euro. Penserete: ma con questi prezzi, chissà che cessi... Niente di più lontano dal vero, come spiego più avanti. Nel Troca ci sono 200 stanze, mente al Bote ce ne sono 100.
Decido di partire dal più grande, perchè consigliato da tutti i taxisti con cui ho parlato, e che legano il fattore del prezzo alla qualità estetica delle ragazze. Più avanti, ribadisco, scoprirete che non è una verità assoluta, anzi.
Si entra facendo una piccola coda, dove sarete inevitabilmente squadrati perchè si vedrà lontano un miglio che non siete peruviani. Basta fregarsene, tanto siamo tutti lì per trombare... Pagamento solo in contanti attraverso una minuscola feritoia (vi danno eventualmente il resto) e dopo aver ritirato il biglietto entrate al piano terra. L’ambiente è diviso in 3 sezioni, A, B e C. La sezione A è al piano terra ed è un lungo corridoio con porte a destra e sinistra che introducono alle singole stanze delle ragazze.. In fondo al corridoio c’è un bivio: con la scala si sale al 2° piano raggiungendo il corridoio B, stessa struttura di A con lo stesso numero di stanze, mentre a destra si arriva alla sezione C, anche questa con pianoterra e primo piano. E’ decisamente più larga, tanto che ha grandi scalinate al centro che portano su una sorta di balconata a sua volta gremita di stanze e ragazze.
Come dicevamo, si parte dala tariffa base. Con 30 soles potete usufruire del classico bocca/figa rigorosamente coperto. Se siete disposti ad arrivare a 50, a questa cifra potete trattare per Rai2 e fare foto e video alle tipe. Tenete presente che ufficialmente i cellulari non sono ammessi (così come gli zaini), ma nessuno vi perquisisce o controlla. Io l’ho scoperto una volta dentro, per cui purtroppo non ho immortalato nessuna prestazione...
La scelta di ragazze è davvero incredibilmente ampia e piacevole, sono 200... Giovani, giovanissime (chibolitas), culone (nalgonas), tettone (tetonas), alte, magre (flaquitas), grasse, nere (negras), bionde (gringas), ricciolone, milf (che qui chiamano Tie, cioè zie), grannies ... Camminate lungo i corridoi e fate la vostra scelta. Su ogni porta c’è un numero e un nome: quest’ultimo potrebbe cambiare, perchè una ragazza che c’è oggi potrebbe non esserci domani (le storiche in realtà occupano sempre la stessa stanzetta). Ora che so come funziona faccio così: una prima passata e mi segno corridoio e numero di chi mi ha attizzato, tipo battaglia navale dove intendo sparare il missile. Se ad esempio una che mi ispira è la numero 65 nel corridoio B mi segno B65, nelle note del cellulare ovviamente... Ci sono addiritura dei forum che ti anticipano le attuali presenze ed esprimono valutazioni.
Cliccate questi link e divertitevi
http://zonacaleta.com/foro/viewtopic.php?f=8&t=38514
http://zonacaleta.com/foro/viewtopic.php?f=8&t=37584

Durante la passeggiata si possono fare quattro chiacchiere con le ragazze sulla porta (che nel caso sia chiusa vuol dire che la chica è occupata), e scambiarsi sguardi con le tipe interessate (ai tuoi soldi). Bene, dopo il primo giro eccomi alla mia prima scelta: B18 cioè Dani, boliviana, scuretta e ben formata, che mi ha attirato con il suo sorriso. Nota a margine: per la mia esperienza le ragazze sorridenti sono le migliori, se la tirano di meno e il social è più coinvolgente. Per cui entro, un po’ di social mentre mi spoglio e lei si toglie le uniche due cose che indossava. Le stanze sono tutte più o meno uguali, max 4 x 4 metri con un lavandino (alcune anche la doccia) e i muri scrostati. Il letto ad una piazza e mezza invece è pulito, così come il comodino pieno di accessori e prodotti atti alla bisogna (preservativi, lubrificanti, disinfettante intimo, ecc.). Ci accordiamo per il servizio base e metto i 30 soles sul comodino. Importante: cercate di avere sempre con voi banconote da 10 e da 20, in modo da non avere problemi con eventuali resti, cambi o aggiunte. Lavatina e disinfettatina al pisello e via di pompa coperta, prima in piedi e poi sdraiati. Sono entrato alle 4, per cui sono il primo della giornata per lei che quindi è particolarmente attiva e profumata. Me la chiavo in 4 o 5 posizioni diverse: cavalcata frontale e reverse, missionario e sborrata a pecora, con quelle belle chiappotte che regalano il loro rumore caratteristico sciaff sciaff mentre sbattono sontro il mio inguine. Niente male davvero e glielo dico, lei apprezza e dopo il bacetto di commiato (niente GFE qui) le lascio altri 10 soles sul comodino, assolutamente meritati.
Mi sento ok e mi faccio un altro paio di giri per ricaricarmi: ci sono panchine su cui ci si può sedere, di fronte a una c’è un TV di non più di 27” sul quale passato film porno americani anni 70... C’è una specie di bar dove vendono snack e bevande, ovviamente ad un prezzo doppio di quello che puoi tovare fuori. Nel frattempo penso alla C1 del primo piano, che ho visto al primo passaggio ma ora ha la porta chiusa, con un altro tipo che aspetta di fuori. E’ davvero una gran figa, un fisico spaziale e pelle color biscotto. Alta più o meno come me, vita strettissima, 3a abbondante e culo di marmo. Una Lupe Fuentes se possibile ancora più porca. Ora è uscita, e balla sulla balconata con una sua collega. Ammiro lo spettacolo per una decina di secondi e mi faccio avanti. Lei mi sembra scazzata di dover interrompere il suo ballo ma mi porta in stanza. Ho solo banconote da 50 e mi chiede: completo ? Intende anal, ma la cosa non mi ispira perchè qui il social è da dimenticare: non un sorriso, non una parola, è davvero scazzata... Riesco a sapere solo che si chama Carla, è di Lima e ha 23 anni. Però ha un fisico che lo farebbe rizzare a un morto, e questo lei lo sa benissimo. Ora che è nuda vedo che ha parecchi tatuaggi, su gambe, braccia e bassa schiena. Dopo la pompa si parte a missionario, ma il suo scazzamento mi indispone un po’ e la metto a pecora. Neanche un accenno di gemito e quindi le sborro dentro concentrandomi al massimo su quel fisico pazzesco.
Ok, la prima delle tre giornate passate al Troca/Bote e mi sento parzialmente compiaciuto. A bordo di un Taxi me ne torno al mio alloggio.

TROCADERO / 2
Decido di passare un secondo pomeriggio al bordellone. Adotto la mia tattica di passeggio e scelta e decido di pistonare la A1. E’ la classica chibolita e mi dirà che ha 18 anni, ma ne dimostra davvero di meno. Per darvi un’idea, ricorda incredibilmente Jane March nel film L’Amante, ma con i tratti più esotici e più orientali. Sfortunatamente anche qui la dicotomia tra aspetto estetico e parte social è totale. Presumo che sia all’inizio della sua carriera, in quanto mi dirà poi che è appena arrivata da Tarapoto, luogo che di conseguenza mi prefiggo di visitare prima o poi. La trombata è giocoforza senza infamia e senza lode, e la concludo dicendomi che la prossima la sceglierò con maggior acume.
Eccomi allora a ripasseggiare nei corridoi, dove me ne segno parecchie. Quelle che mi attraggono maggiormente ancora me le ricordo: ce n’è una magra con un viso da coreana porca, una piccoletta ricciolina con un culo da favola (e infatti sta sulla porta più di spalle che di fronte), una scurissima con due bocce da bowling, un’altra ricciolona con il fisico che sembra scolpito, una che sembra rumena ma molto molto figa (personalmente non apprezzo particolarmente il genere) e tantissime altre che meriterebbero ognuna una sana timbratura. Mi accorgo che in uno dei corridoi di collegamento c’è sempre coda, e mi rendo conto che non ho mai visto la occupante perchè la porta è costantemente chiusa. Passo nel momento in cui uno dei clienti sta uscendo, e capisco il perchè del traffico: la signorina sembra una di baywatch, alta, bionda e pettoruta. Qui è merce piuttosto rara. Molto più probabilmente è colombiana, ma ancora mi chiedo come cazzo sia finita lì. Al corridoio C, dove ci sono le più storiche, l’ospite gringo è particolarmente apprezzato: las tias si sono rotte il cazzo dei peruviani e se vedono uno yankee cercano almeno di divertirsi con qualcosa di diverso. Vengo abbordato da una latinona bionda ossigenata, bikini blu e fisico da Sarah Jay. A me piace il tipo, ma oggi ho voglia di altro. Lei mi struscia le chiappone addosso e mi mette la faccia tra le tettone, assicurandomi che mi farebbe venire due volte. Magari ripasso, le dico io. Te espero aqui gringo !, mi dice lei. Io però ho già deciso che la mia prossima tappa è proprio al B65 usato per l’esempio, giusto di fronte cioè all’americanona. Da lei il passaggio è sensibilmente minore, è incredibile penso tra me e me. Recupero un po’ della sfiga inziale con il fatto che anche lei è appena arrivata, e posso quindi godermela bella fresca. E’ alta almeno 1,75, capelli lunghi ricci, fisico da modella dell’intimo e viso tra il selvaggio e il dolce. Mi attizza alla grande. Si chiama Yolanda, ha 22 anni e da dove arriva ? Da Tarapoto (e sono tre). Un bel social e una buona partecipazione alla cavalcata, che si conclude con un apprezzatissimo hair pulling in piedi, una mano affondata in quei fantastici ricci e l’altra riempita da una morbidissima tetta. Ne esco molto molto appagato, ripromettendomi che l’ultimo giorno del mio viaggio lo vorrò passare nell’edificio adiacente.

BOTECITO
E’ il mio giorno finale qui a Lima. Ho l’aereo per Madrid alle 20.30, e organizzo la mia ultima giornata lavorativa per fare un passaggio al Botecito. Apre alle 16 e ci vogliono solo 10 minuti per arrivare all’aeroporto, per cui ho tempo per fare le cose con calma, quindi alle 4 eccomi all’ingresso. Come detto, qui si paga di meno sia l’entrata che la prestazione. Solita fessurina in cui inserire i soldi e ritirare il biglietto e sono dentro. Qui c’è un unico corridoio con 50 ragazze al pianoterra e altrettante al primo piano. Adotto la tattica consolidata, ma al primo passaggio già mi sto quasi innamorando: incrocio lo sguardo con una panterona ricciolissima e un fisico da infarto, noostante si veda benissno che viaggia intorno ai 35. Mi dico che se iniziamo così, chissà cosa c’è dopo ! Allora completo il tour, ma la sinapsi cazzo/cervello non vuole abbandonare i pensieri maialosi su quella latina prorompente. Per cui mi fiondo da lei prima che qualcun altro chiuda la porta. Mi accoglie con un sorriso e mi dice: “lo sabia que viniste a mì....” Maldita ! Ci scambiamo i nomi e spogliandoci ci parliamo: si chiama Pamela ed è di Lima (potrebbe tranquillamente essere confusa per brasiliana, cosa che le faccio notare con suo finto e compiacente imbarazzo), e di anni ne ha 37. Chissenefrega degli anni, questa è la trasposizione fisica della parola “burrosa”. Ricorda fisicamente Nigella Lawson, però scura, con un viso identico a quello di Galyn Gorg. Io arrivo dalla notte passata con la peruvianagiapponese, ma questa mi rimesta completamente il sangue. Quando siamo nudi, lei mi dice “que lindo el contraste”, riferendosi ai diversi colori di pelle. Io le rispondo “me gusta mucho esto”, e prima ancora di fare qualsiasi altra cosa, mi aggrappo a quella sesta di zinne scure; immediatamente il capezzolo si ingrossa, il piu grosso che abbia mai visto e ciucciato in vita mia. Difficile staccarsi, ma lo faccio volentieri perchè lei dopo il pompino (maestoso) inizia a cavalcarmi e io mi godo lo sballonzolamento di quelle due fantastiche tettone. Con i capezzoli mi sembra di stare sintonizzando una radio a transistor, e lei (forse fingendo...?) mi dice che il mio cazzo è uno dei più belli su quali si sia seduta. Ma una così voglio scoparmela anche di fronte, e mentre la spingardo per bene mi godo i sommovimenti delle sue belle minne. Finale d’obbligo a pecora con lei che, sdraiata sul letto, fa un verso che potrebbe farmi intendere di essere venuta. Se è un’attrice, si merita il premio oscar del cazzo. Io la Pamelona non me la voglio far scappare. Ci scambiamo il Whatsapp consapevoli entrambi che nel giro di qualche ora avrò un aereo che mi porta a 13000 km di distanza, ma siamo d’accordo che quando torno usciamo insieme. Eccheccazzo. Non gliel’ho chiesto, ma sicuramente cercherò di ottenere un LT, forse sono troppo ottimista sperando in qualcosa di meno commerciale...
Bene, ho ancora un po’ di tempo e mi faccio un altro giro. Ogni volta che ripasso dalla Pamelona, ci facciamo l’occhiolino e un sorrisetto. Questo cazzo di posto straborda di sorca, di veramente inguardabili non ne ho viste ma di clienti ce ne sono molti di meno che dall’altra parte ! Chi cazzo li capisce ‘sti peruviani... Ad un certo punto una piccoletta magrolina con i capelli raccolti mi sorride più insistentemente delle altre e ad un mio passaggio mi ferma. Non so se avesse particolarmerne bisogno di grana, può darsi che sia così, ma fino adesso non avevo visto nessuna delle ragazze fare in questo modo. Questa mi dice chiaramente che gli piacciono gli europei, e che vorrebbe proprio chiavarmi. Si chiama Sandra, 28 anni, pelle bianca e liscia come la seta. Arriverai mica da Tarapoto ? le chiedo. Come fai a saperlo ?, mi risponde. Devo trovare il modo di farmi mandare dalla mia azienda fuori da Lima, magari verso nord... Scriverò nel mio rapporto che abbiamo assoluto bisogno di sviluppare in nostro business in Amazzonia... Ne vedo di altre chicas che mi istigano, ma questa ormai mi ha catturato, ed entro da lei consapevole di avere ormai poca riserva in canna... Io addirittura glielo spiego, ma lei mi ribadisce che ha voglia di scoparmi e comincia a farmi di tutto. Ogni volta che cambia posizione se lo prende un po’ in bocca. Le posizioni le facciamo tutte, e ci metto davvero tanto a venire. Mi ricorda una mia ex collega che mi trombai con piacere tempo fa, e questo stimola la mia libido e la mia polluzione. Prima di andarmene mi dice che ha finito con questa attività, e se ne torna a casa sua. Mi complimento con lei e ci scambiamo prima il numero (così posso andare a trovarla) e poi un bacio ! Ottima e degna comnclusione prima di andare in aeroporto.

CONCLUSIONI
Confido di avere fatto cambiare idea a qualcuno di voi rispetto a questo paese sudamericano, in materia di sgnacchera. Se si riesce a concludere con le Free, queste si rivelano molto più calde e porche perchè sono consapevoli di quello che stanno facendo e non sono costrette a scopare con fini diversi da quelli di un sano rapporto sessuale. D’altro canto, non riesco a fare a meno di pensare che alcune professioniste lo fanno perchè comunque si divertono (fatte le doverose eccezioni). La prossima volta, se non riesco ad ottenere un relativo incarico professionale in loco, attacco le ferie al lavoro perchè una settimana a Tarapoto la voglio davvero passare.

Buon sesso a tutti !

TITANO
Gold
15/06/2018 | 22:31

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-Inizio-

Frequento la Thailandia da oltre 20 anni.
Di rado certo, così come per Cuba, o per la Russia, o il Sud America.
Che poi bisognerebbe chiarire la locuzione “di rado”.
Io la intendo come “non quanto vorrei”.
Il Mondo infatti è grande ed il tempo non assorbito dal lavoro, dalla famiglia, e dal quotidiano è maledettamente poco.
In ogni viaggio ho sempre cercato di unire la passione ed il rispetto per i luoghi, con quello altrettanto importante, dell’incontro con le donne che quei luoghi popolavano.
Subito dopo lo tsunami del 2014 – e sono stati versati fiumi d’inchiostro e girate bobine di pellicola per raccontare quell’evento catastrofico – mi recai in alcune zone non colpite che potevano essere frequentate dai turisti, oltre che nell’immancabile Città degli Angeli.
La natura che si riappropria del suo ruolo e dei suoi spazi, e mi spingo a dire “purificare”, se si volesse trovare una chiave religiosa in certe catastrofi naturali.
L’acqua fu per la Thailandia quello che il fuoco fu per Sodoma e Gomorra?
Divagazioni.

-BKK-

Da FKK a BKK cambia molto più che una lettera.

Io sono solo un viaggiatore - non un turista - che ha la fortuna, di quando in quando, di dare una sbirciatina, ed il privilegio di raccontare ciò che ha visto, filtrandolo attraverso le proprie esperienze.
Non starò qui a entrare nei dettagli che mi hanno consentito di passare un paio di settimane di inizio anno tra Bangkok, Phuket e le Andamane.
Motivi di relax e personali.
E una buona occasione per rifuggire da quello che stanno diventando i locali europei che tanto ho amato, e scrollarsi di dosso il noviziato - con molto poco da dire ed ancora meno esperienza - che li frequenta e li racconta nei Forum, .
Ho avuto occasione di liberarmi dal quotidiano e ritornare il ragazzo, entusiasta e spericolato a pensarci oggi, appena 20enne che era partito con pochi amici, lustri fa, in una terra per noi totalmente nuova e sconosciuta.
Poi furono il Laos, il Vietnam, la Cambogia.
Altri anni. Altri tempi.
Ho visto molte cose cambiare, in Thailandia.
Ma chi ci vive e lo scrive nei Forum, raccontandolo, potrà spiegarvelo meglio di me.

L’arrivo è stato nel primo pomeriggio.
Le solite operazioni per il visto, per l’acquisto di una sim card thai e per il cambio al Superich.
Taxi e dentro il traffico caotico e avvolgente di Bangkok.
Ringrazio per le dritte un seppur virtuale amico (@Sexybangkok) che ci vive e con il quale purtroppo, per ristrettezze di tempi e gli impegni di entrambi, non avremo mai modo di trovarci, neppure al rientro da Phuket.
La fortuna di conoscere persone in tutti i posti del mondo ti può far risparmiare un sacco di seccature.

L’arrivo all’hotel è stato tutto sommato rapido, e ci ha consentito poi, tramite la app Grab, che sarà sempre utilizzata durante il viaggio, insieme ad Eatigo, di dirigerci rapidamente e a costo irrisorio, avendo sempre utilizzato il Meter anziché contrattare la tariffa, a Phrom Phong.
Non avevamo infatti intenzione di perdere un secondo – dovendoci ancora adattare al fuso – con la BTS o la MRT, che avremmo utilizzato a mani basse nei giorni seguenti.

Con gli occhi iniettati di sangue l’importante ora era copulare.
Sukhumvit Soi 24.
Uno dei tanti teen massage.
Il Mango, l'Apple o il Pink erano i papabili studiati a tavolino.

L’afa di Bangkok è sempre indescrivibile.
E ancora frastornati dal viaggio, pesava sulle nostre spalle, assieme all’età, oltre quello che immaginavamo.

Arrivati in loco non eravamo granchè ispirati dalle numerose ragazze, in divisa - composta da maglietta a maniche corte, shorts e scarpette con il tacco - che ti chiamavano a destra e a manca nel vicolo.
Notevole fauna invece si presentava fuori dal “BB Massage”.
Maglietta aderente fuxia e shorts neri con scarpe in tinta.
Entriamo.
Solito cliché, che si ripropone immutabile come un rituale millenario.
La Mamasan ci fa accomodare su un divanetto e tutte le ragazze disponibili formano un ferro di cavallo di fronte a noi.
Scegliamo.
Inchino a mani giunte delle prescelte e sorriso delle scartate.
Si paga in cassa. 2000 bath (circa 50 euro), per un’ora molto abbondante.
Si lasciano le scarpe al piano terra e ci vengono porte delle ciabatte.
Le ragazza prende il kit – contenuto in cesto simile a quelli di plastica che si usa per fare la spesa nei supermercati – e una bevanda a tua scelta e si sale.
Le stanze sono alquanto spartane – nulla a che vedere con quelle del Poseidon o del Christine a Phuket – ed hanno giusto un letto con un comodino, un condizionatore ed una doccia.
Quello che basta.

La mia bella, della quale avevo intravisto gli estremi di un enorme tattoo che le ammantava la schiena, era magra con un sedere che ti poteva stare in una mano e con due seni da fantascienza, evidentemente rifatti. Slanciata seppur minuta.
Viso con lineamente spigolosi e capelli a caschetto scalati in senso inverso.
Si spoglia.
Nessuna brutta sorpresa.
Il fisico è molto bello, e mi leva bermuda e maglietta, pregandomi di accomodarmi in doccia.
Regolazione temperatura dell’acqua, cui provvede lei.
Mi lava ovunque, non lesinando le parti basse.
Neppure quando mi lavo da solo lo faccio con tale maestria.
Ovviamente ricambio.
Mi asciuga - e io lei- e ci dirigiamo, con tre passi, nel letto.
So che il FK non va per la maggiore, e francamente non mi interessa per oggi.
Inizia a spalmarmi di olio per il corpo e a strofinarsi, ma dura poco dato che stavo bucando il materasso.
Quando mi giro capisce che è il momento di affondare con il BBJ, molto ben eseguito.
Da una scatola le faccio prendere un preservativo.
Memore di certe difficoltà incontrate con marche autoctone mi ero premurato di portarne una scatola dei miei.
Ma i durex che mi porge andavano benissimo.
E’ stretta ma non troppo. Perfetta.
Proseguiamo in diverse posizioni sino a prenderci tutto il tempo.
Scendo con lei dopo un’altra doccia assieme.

Mamasan mi chiede come sia andata, in uno stentato inglese.
Sorrido e giungo le mani.
Mi rimetto le scarpe.
Gli amici mi aspettavano sul divano degli ospiti.
Usciamo per la cena, prenotata tramite Eatigo.
Durante il viaggi in taxi ci scambiamo le reciproche impressioni, positive per tutti.
Cerchiamo di non farci sopraffare dal fuso e dalla stanchezza mentre mangiamo del pesce eccellente al The Dock – Seafood Bar, sorseggiando una Asahi.
Sono così ricchi come noi di tradizioni enograstronomiche che è difficile capire dove sono i difetti ed i pregi di un piatto, ma posso dire che ho mangiato divinamente per tutto il tempo e in ogni posto, dal più lussuoso, e ce ne sono stati molti, allo street food che amo particolarmente.
Dal punto di vista culinario, anzi, da qualsiasi punto di vista, Bangkok si conferma leggendaria.
Tutto quello che avete sentito, e anche di più.

Non poteva mancare una tappa in Nana Plaza, ma prima di arrivarci c’è da camminare sul marciapiede e lo spettacolo è sempre lo stesso. Immutabile.
A sinistra locali con gente seduta a bere, e a destra – sempre sul marciapiede – postazioni dove cucinano e vendono di tutto, dal pesce al viagra, mentre le macchine camminano a passo d’uomo in strada.
Insegne luminose e luci al neon intermittenti ovunque, mentre cercate di non calpestare rivoli di qualcosa.

All’ingresso in Nana Plaza ci sono i blocchi di cemento – anche qui sono arrivati i venti degli attacchi terroristici – e gli zaini, mio incluso, vengono controllati da solerti funzionari.

Come Roma era il centro dell’immenso Impero Romano, così per la prostituzione e la lascivia Bangkok è l’Impero Romano e Nana Plaza è Roma.

Sulla scritta giallo fluo “Nana Plaza” che vi accoglie campeggia una bocca rossa con dei denti bianchi, e sotto la scritta un’altra, “The World Largest Adult Playground” che non necessita di traduzione.
Impossibile rimanere indifferenti.
Su tre piani – credo – la più perversa e completa delle offerte sessuali.
Locali con donne, trans, e dio sa cosa solo…mani che che vi toccano ovunque… ragazze di ogni fattezza che cercano di portarvi nei locali…. gente che mangia pasti a portar ia vsopra le colonnine che delimitano la balconata… scritte Lollipop rossa e bianca ed happy hours e strips… predominanza di colore viola e rosso….dettagli di ragazze che ballano e si strusciano sugli avventori fanno capolino dalle porte dei locali mentre si aprono per farne entrare e d uscire avventori.
Mi verso queste ridondanti immagini negli occhi e ne esco inebetito.

Il solito scotto da pagare nei viaggi intercontinentali, in aggiunta, ti fa ricordare il peso di non essere giovane con determinate capacità di recupero.
Comunque siamo viaggiatori, in una città sconvolgente.
Al limite della dissoluzione psicologica progressiva.
Al limite della perdita d’identità
Terminiamo un bel giro e rientriamo.

L’indomani, mattina impegnata, e non è di interesse per chi legge.
Poi eccellente pranzo all’Holyday Inn, sempre tramite l’app Eatigo, nella meravigliosa zona esterna con piscina ammirando lo skyline, e giro al Terminal 21.
Prima di recarci in aeroporto per Phuket non poteva mancare un passaggio all’eccellente Mango Massage, in Sukhumvit Soi 24.
Locale più raffinato sicuramente rispetto al BB della sera prima, seppur di pari costo,
Anche qui, nonostante gli abituali mi dicano sia in leggero calo, siamo ad alti livelli.
Minor numero di ragazze presenti, anche in esterna, dato l’orario.
Prima vedo il catalogo.
Non credo che una così ci possa essere sul serio”, penso mentre indico alla Mamasan la foto della ragazza che volevo.
E invece…
La bella che mi si materializza dopo essere stata chiamata è Bo, ha 23 anni ed è 1,65 cm. Capelli lunghi castano-ramato. Magra con un bel seno naturale, belle gambe e sedere e bellissima dentatura. D'altronde ho visto cliniche dentali ovunque.
Molto devota e paziente nella prestazione, che prevede l’uso di quantità industriale di olio.
Termino con sommo gaudio.
Usciamo giusto in tempo per rientrare in hotel in tuk tuk – esperienza che avevo dimenticato, e dopo averla riprovata ho capito il perché della rimozione – guidato da un pazzo con occhi crepati che riuscivo a intravedere dallo specchietto retrovisore e asciugamano al collo, che a momenti non poneva fine anzitempo alla vacanza.
Riusciamo a prendere un taxi per arrivare per un pelo al Don Mueang.
Tentacolare, riferito a Bangkok, l’avrete letto 1000 volte come aggettivo.
Ma anche squallida e scintillante.
Dove a due metri convivono templi buddisti immacolati e sacche evidenti di povertà con madri e figli che dormono sotto le scalinate che portano alla BTS.
Grattacieli e locali alla moda, con gente che cucina sui marciapiedi qualsiasi cosa e vende qualsiasi cosa.
E vogliamo parlare di quei dannati cavi elettrici a poco più dell’altezza d’uomo o del sempiterno traffico paralizzato?
Alcuni ritengono che il castigo di Dio sia inevitabile, e conducono vita ritirata e di privazioni, altri per lo stesso motivo preferiscono darsi ad ogni tipo di licenza e vizio.
E credo questi ultimi vengano qui.
Lascio una città dove tutti possono trovare ciò che desiderano, e ne riparlerò come esaltante tappa finale del mio tour.

Federico8989
Newbie
04/10/2016 | 18:25

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Bogota' e Cartagena: la gnocca pay comlombiana

Ciao a tutti carissimi GT, mi sono finalmente deciso a scrivere questa recensione, pur essendo tornato dalla Colombia da ormai due mesi. Ho trascorso 10 giorni in quella meravigliosa terra, 5 a Bogota e 5 a Cartagena, per poi proseguire in direzione delle isole di San Andres e Providencia, paradisi naturali meravigliosi ma sicuramente non interessanti dal punto di vista dei paradisi, pur sempre naturali, che interessano a noi nobili GT.

Per correttezza con voi uomini d’onore vi dico subito che la mia recensione e’ orientata prettamente sul PAY, in quanto avendo solo pochi giorni a disposizione non avevo davvero voglia di applicarmi a bagnare la figa di qualche mignottella locale con i vari metodi di invito a cena/uscite per arrivare al dunque, sbattimento che avrebbe anche potuto portare i suoi frutti se facessimo una considerazione basata sul lungo termine, ma ahimè, non disponevo di tutto quel tempo da dedicare alla seppur nobilissima arte di sgrillettamento e preparazione. Inoltre, proprio non avevo voglia amici, perché’ volevo anche godermi il paese, essendo la prima volta in Colombia per il sottoscritto. Ho quindi deciso, dopo una attenta ed accurata valutazione del rischio e della variabili alle quali mi sarei esposto perseguendo la pista del FREE, di attaccare subito le prede colombiane con il sicuramente meno romanzesco ma piu' pratico PAY.

Nobili signori amanti della gnocca, vi prego di scusarmi ma dovrò’ fare alcune premesse prima di arrivare a parlare del succo che interessa a noi tutti (appunto, la benamata gnocca), ma ci tengo quantomai ad essere preciso e soprattutto utile a chiunque di voi miei cari familiari si rechi in terra colombiana con l'aristocratico intento di aprire una battuta di caccia; prendo infatti molto sul serio il mio dovere morale di GT; se scrivo una recensione voglio essere soprattuto obiettivo ed onesto (essendo anche la prima che scrivo, voglio che sia precisa ed obiettiva). La gnocca e l’etica vengono prima di tutto signori miei, stiamo parlando di un codice d’onore. non certamente di bazzecole.

In questa recensione cerchero’ di essere il più’ obiettivo possibile, cosi da dare un’idea il più’ coerente e reale di quello che e’ davvero la Colombia, o almeno quella che ho avuto la fortuna di vedere io. Potrei annoiarvi in questo preambolo che precede il succo della recensione, ma leggetelo. Vi prenderà’ pochi minuti e potrebbe servirvi sul serio se state per recarvi in Colombia.

Premetto che ho cercato di ottimizzare i tempi e quindi di documentarmi al massimo prima di andare, dato che in vacanza si sa che il tempo e’ sempre poco per fare tutto e volevo sfruttare al massimo le potenzialita’ della fauna che questo paese ha cosi gentilmente regalato all’universo maschile. Non volevo certo sprecare sul campo di battaglia del tempo utilissimo che avrei potuto invece utilizzare ed investire in nobili ed onorevoli battute di caccia grossa. Ho letto tantissimo sulla Colombia prima di partire, fino all’inverosimile.

Facciamo chiarezza signori: c’e’ chi dice che e’ un posto molto pericoloso e chi dice che non succede assolutamente nulla. Come al solito la verità’ sta sempre in mezzo, e i dati ufficiali sono alla portata di tutti, viviamo nell’era di internet e siamo nel 2016. Il tasso di omicidi e di rapimenti e’ online, andate a cercarlo se vi interessa, io non ve lo riporto in quanto non e’ questo la sede per discuterne, e toglierei righe ed energie a cio’ che interessa a noi nobili e spietati falchi. Ho letto moltissimo e si sa che le fonti del web sono non sempre attendibili e spesso discordanti, specialmente se non sono dati ufficiali. Spesso le fonti mancano di quella capacita’ critica di saper capire che cio’ che hai visto non e’ necessariamente cioè’ che il paese e’ realmente. Mi spiego meglio: cio’ che capita a te magari non capita a tutti gli altri, e viceversa, ovviamente. Magari sei stato sfortunato e magari invece sei stato fortunato. Quindi tutti dovrebbero avere la capacita’ di scindere la situazione da soggettiva ad oggettiva e saperle interpretare e contestualizzare. Per farla breve: posso dire che la Colombia non e’ un posto dove si può’ abbassare l’attenzione, mai. Ma da qui a dire che i narcotrafficanti vi rapiranno con un coltello affilato fra i denti e una pistola in mano, beh, direi che ce ne passa e, tranquilli, non dovrebbe succedere. Sicuramente la Colombia non e’ più’ quella di 20 anni fa, quando bande di narcos giravano indisturbatamente per le strade delle maggiori metropoli del paese (Bogota’, Medellin, Cali); oggi il paese sta cambiando volto e il governo e’ in grado di garantire sempre maggiore sicurezza per cittadini e turisti; i tempi delle sparatorie per le strade sembrano quindi tramontati ma non bisogna abbassare la guardia, siamo pur sempre in Colombia amici GT. Vedrete voi stessi quando andrete che alcune zone di Bogota’ hanno letteralmente un agente di polizia armato ad ogni angolo del quartiere (la Candelaria ne e’ l’esempio più’ concreto). Va da se che se c’e’ un agente ad ogni angolo, significa che c’e’ un buon motivo per il quale ce lo hanno piazzato. E’ una questione di logica, fine della storia.

C’e’ da dire pero’, che le zone di guerriglia e del narcotraffico ormai si concentrano ben fuori delle città, cioè’ nelle campagne, quindi difficilmente incontrerete problemi se non ci andate (e queste zone non sono turistiche quindi non dovreste finirci, o almeno lo spero per voi, perché’ noi andiamo a caccia di succulenta gnocca e non certo di guai). Diciamo che in Colombia ci vuole la testa sulle spalle, non siete ne a Ibiza ne a Mykonos e se non siete pronti a rischiare qualcosina, beh allora cambiate il vostro volo. Comunque, essere obiettivi e sapere fare valutazioni e’ un codice etico che chiunque dovrebbe rispettare quando scrive una recensione (sia che si parli di gnocca, come si parlerà’ più’ avanti, sia che si dia qualche dritta generale sulla Colombia), in quanto non e’ giusto generare allarmismi senza motivo agli amici GT che fanno un viaggio cosi lungo (e per uno scopo cosi aristocratico, aggiungo io) ma non e’ neanche giusto essere superficiali e dire che state andando in un posto di villeggiatura in Scozia, perché’ non e’ cosi.

Avevo letto che la Colombia e’ pericolosa e avevo letto che e’ sicura, e, per concludere, la mia posizione ufficiale sta nel mezzo, quindi confermo solo alcune delle fonti che troviamo in rete. Posso dire che il generale allarmismo che si evince dal materiale che troviamo sul web e’ quantomeno esagerato cosi come e’ esagerata la superficialità’ di chi minimizza i rischi. Riassumiamo e chiudiamo: chi e’ abituato a viaggiare il mondo e vivere le metropoli non solo dalla hall degli alberghi e conosce le regole generali del buon senso da applicare, a meno che i guai non vada proprio a cercarli, e’ difficile che li trovi, anche in Colombia. Diciamo piuttosto che in Colombia ci sono alcune regole basilari da seguire per evitare di rovinarsi le vacanze, piccoli accorgimenti che non costano molto sforzo ma possono salvarti da casini con conseguenze molto spiacevoli, specialmente nei quartieri dove si trovano i paradisi della gnocca che noi andiamo a cercare signori (e che vi illustero’ in seguito con estrema precisione e devozione, resistete amici, ci siamo quasi). Detto cio’, se usate il buon senso, tutto andrà’ liscio, tutto il mondo e’ paese e se non rompete le palle a nessuno e non fate gli splendenti attirando l’attenzione su di voi, e’ difficile che i problemi vengano a bussarvi alla porta.

Dunque, passiamo al mio arrivo nella terra delle meravigliose dee colombiane.

Sono arrivato a Bogota’ il 2 agosto con un volo Air France da Milano via Parigi. Atterro alle 15.30 un po’ provato dal lungo volo, prendo un taxi e mi faccio portare al mio hotel in zona Chapinero. L’hotel si chiama Exe Bacata Hotel (l’indirizzo e’ Calle 95 esquina Carrera 14, non so se vi interessa). Si tratta di un 4 stelle davvero bello (in offerta su booking a 40 euro a notte per una doppia, quindi imperdibile a mio avviso). Il tassista mi dice subito che e’ una delle zone più’ sicure di Bogota’ perché’ si trova a nord, e questo mi rassicura subito, nonostante avessi gia’ letto che al Nord Bogota’ sia generalmente più sicura che a Sud. Fa un po’ freddo ma c’e’ il sole, il tassista e’ molto simpatico, e le montagne di Bogota’ iniziano a palesarsi davanti a me mentre ci lasciamo alle spalle l’aeroporto internazionale El Dorado. Cercate di abituarvi subito all' argomento ‘sicurezza’ perché’ verra’ trattato sempre, e’ inevitabile, ogni destinazione che avete e che direte al tassista subira’ dei commenti da parte sua tipo ‘’ok e’ sicura’’ oppure ‘’no non e’ sicura’’, e beh, siamo in Colombia, cosa vi aspettavate?

Non riesco ancora a capire che impressione mi faccia Bogota’, mi fa solo strano realizzare che cosi tanti milioni di persone (7 o 8 mi dice il tassista) vivano ai piedi di una montagna, insolito ed affascinante per una metropoli, ma, mi dice il tassista, cosa abbastanza tipica in America Latina.

La cosa mi incute quasi timore e mi affascina nello stesso momento, e' bello vedere questa immensa città’ cresciuta letteralmente ai piedi di una montagna che per meta’ la tiene in ombra, devo ammettere che nonostante Bogota’ non sia bella come Cartagena ha un fascino oscuro che mi ha davvero stregato non poco durante il mio soggiorno, ma non aspettatevi una città’ la cui bellezza vi lascia senza parole.

Prima regola sui taxi: prendetene sempre uno ad una stazione di taxi, uno prenotato con l’app mytaxi oppure fatevelo prenotare dal ristorante/hotel dove state (saranno contenti di farlo, il colombiano medio e’ tendenzialmente gentile e ci tiene a farvi vedere che il suo paese non e’ solo cocaina e narcos). Non fermate mai un taxi per la strada, specialmente di notte in zone poco raccomandabili, potrebbero rapinarvi e costringervi con maniere poco amichevoli a prelevare tutto cio’ che potete dal vostro conto in banca al primo bancomat disponibile o portarvi fuori citta’ e rapinarvi di cellulare e portafoglio per poi molto amichevolmente lasciarvi li, e non penso sia divertente tornare in hotel alle 5 di mattina a piedi dopo una serata, magari mezzi ubriachi, senza soldi e telefono, magari non sapendo neanche dove andare (Bogota’ e’ enorme, quanto Londra per darvi un’idea) e magari non parlando la lingua (ricordate che il colombiano medio non parla inglese).

Altra cosa da dire (che vedremo più’ avanti), e’ che chi parla lo spagnolo avrà’ molti più’ benefici anche nei discorsi che si vanno ad intavolare con la gnocca nelle nostre trattative diplomatiche che precedono la meritata ora dove eserciteremo la nobile arte, ma procediamo con ordine amici GT, arriveremo a tutto.

Chiarita questa cosa sui taxi, c’e’ da dire che tutti i quartieri a nord della città’ sono relativamente sicuri (dico relativamente perché’ vedrete coi vostri occhi che anche in queste zone benestanti e abitate dalla buona borghesia colombiana non mancano guardie armate fino ai denti persino in banali supermercati, come quello sotto il mio hotel, dove c’era una simpatica guardia armata che sorvegliava lo store, con il quale ho fatto amicizia perché’ mi vedeva comprare le sigarette ogni santa mattina dopo colazione). Dal centro storico di Bogota’ in giu’ invece le zone non sono assolutamente sicure (dalla zona della Candelaria in giu, per intenderci). Questo non significa che ci troviamo a Kandahar, ma significa che dovete avere la testa sulle spalle signori. A piedi non dovete girare in queste zone (lo dicono gli stessi tassisti e gli stessi local, non io) e non dovete avere oggetti di valore addosso o in vista, specialmente telefonini, catenine, orologi vistosi, computer portatili, ipad, fotocamere, ecc.

C’e’ anche da dire che difficilmente potreste capitare in queste zone in quanto non c’e’ nulla di turistico (a parte la Candelaria che comunque di giorno mi e' sembrata relativamente tranquilla), ma si sa, e io sono il primo, che alle volte e’ anche bello avventurarsi fuori dai circuiti turistici per respirare un po’ di vera atmosfera, quindi fatelo solo se avete un buon livello di esperienza delle metropoli del Sud America o se avete la faccia da cattivi-duri-palestrati (per buttarla a ridere, ecco). Scherzi a parte, lascerei perdere comunque anche se rispecchiaste queste caratteristiche cari amici. Questa cosa di dover avere mille occhi la sanno tutti a Bogota’, ve lo dirà’ chiunque, dalla gente dell’albergo dove risiedete, ai tassisti, ai locali con i quali se vorrete scambierete due chiacchiere ( il colombiano medio e’ molto cordiale e allegro, non rifiuta mai due parole e una risata).

C’e’ un quartiere che tutti in città’ temono e si chiama Ciudad Bolivar, cercate di non finirci neanche per sbaglio, se qualcuno vi da appuntamento li o qualche affascinante puttanella vi ci vuole portare non andateci, pare sia il vero centro della malavita colombiana, nessuno di noi occidentali durerebbe molto li in mezzo. E’ un quartiere assolutamente fuori dalle rotte turistiche (ma vi avviso lo stesso, non si sa mai, ci tengo alla incolumita' dei miei familiari GT). Tale quartiere si trova molto a sud (ai piedi delle montagne), e’ il barrio più’ temuto di Bogota nonché’ il centro di ogni cosa brutta e non legale che possa esistere, non ci entra nemmeno la polizia (me lo ha anche confermato una deliziosa mignottella che mi sono trapanato, in quanto mi piace sempre chiedere conferma di quello che sento in giro, per avere più’ pareri e vedere dove sta la verita’). Persino il tassista, quando gli ho domandato di parlarmi di del barrio Ciudad Bolivar e’ diventato scuro in volto e, dopo essersi mostrato sorpreso che fossi a conoscenza di un tale postaccio, mi ha detto categoricamente di non andarci mai per nessuno motivo. Mi ha anche detto che in questo barrio si sono verificati episodi di turisti adescati nel quartiere da belle gnocchette sul web e letteralmente rapinati da capo a piedi da personaggi poco simpatici e poco disposti al dialogo (probabilmente d’accordo con le gentili e rispettabili donzelle), e noi GT andiamo in Colombia per assaporare il dolce sapore della gnocca, non per cercare casini, quindi alla larga da Ciudad Bolivar miei nobili amici GT. Ricordate il nome di questo quartiere e non andateci ne di giorno ne di notte, dopodiché godetevi Bogota’, in quanto e’ una città’ che ha tanto da dare.

Ultima premessa prima di passare alle mie nottate, e questo ho sperimentato su me stesso, e’ fondamentale cercare di parlare lo spagnolo. L’inglese purtroppo non e’ molto parlato, se parlate solo inglese cercate di parlarlo il meno possibile, perché’ in Colombia nei posti dove andiamo noi non amano molto chi parla inglese. o meglio, non hanno nulla contro chi lo parla ma lo considerano un turista mediamente ricco e quindi succulento polletto da spennare fino al midollo in quanto benestante. Va da se, quindi, che l’atteggiamento arrogante tipico degli americani, quello del ‘i have dollars, no worries bro’, da queste parti otterrà’ solo l’effetto opposto, indisponendo i locali e vi metterà’ al centro dell’attenzione e in una posizione sbagliata nella trattativa (situazione davvero poco consigliata nei bordelli colombiani, data la presenza di poco simpatici e raccomandabili figuri che bazzicano codeste losche tane piene zeppe di profumata gnocca miei nobili amici).

Non appena aprite bocca parlando inglese (meglio l’italiano a questo punto) sembrerete dei gringos e da questi parti non amano molto i gringos. Alcuni lo sapranno gia' ma chiariamo chi sono i gringos: loro chiamano cosi gli americani in modo non cattivo ma certo non amichevole, cioe’ con una leggera punta di disprezz). Il gringo nella testa dei colombiani e’ il classico stereotipo dell’americano arrogante e maleducato che arriva senza rispetto alcuno, pensando di risolvere tutto con i soldi, e il rispetto in Sud America e’ una cosa seria, credetemi sulla parola.

L’atteggiamento spavaldo e stupefatto se qualcuno non rispondete al vostro’ ‘oh, non parli inglese?’’ vi metterà’ in una posizione di svantaggio, anche con le dolci ed adorabili puttanelle che volete giustamente trapanarvi, quindi cercate di evitare signori, credetemi. Sforzatevi di tirare fuori qualche parola in spagnolo, non e’ cosi impossibile, siamo italiani no?

Ricapitolando, ci vuole rispetto per il posto in cui ci troviamo e i colombiani apprezzeranno molto questo vostro piccolo gesto che verra’ vissuto come forma di educazione e rispetto verso di loro. Basta poco e partite subito con il piede giusto. Il rispetto passa anche dal provare a parlare la lingua locale, provateci anche se non sapete lo spagnolo, non e’ poi cosi impossibile. Io, nel mio piccolo, ci ho provato e ho notato una generale reazione positiva dalle persone con le quali mi interfacciavo, nonostante fosse evidente che loro capissero non ero local, ma provare a parlare la loro lingua abbatteva quella sorta barriera virtuale che fluttuava tra me e loro e dimostrava subito che avevo rispetto per loro, e subito si diventava amici. In questi quartieri il rispetto viene prima di tutto, anche prima dei soldi. E ricordatevi che non amano gli americani da queste parti. Traete voi le vostre conclusioni.

Altre regole base per girare a Bogota’ nei posti che piacciono a noi sono diciamo le regole base del buonsenso sopra citate, so di averlo gia’ detto ma lo ripeto, quindi niente orologi di valore o catenine d’argento/oro, niente smartphone nuovi in bella vista come si fa a casa nostra, niente carte di credito, lasciate tutto in hotel. Il basso profilo vince. Se avete una fluente disponiblita’ di denaro sarà’ sicuramente meglio per voi e non e' questa la sede per parlarne, ma non datelo a vedere qui, non e’ proprio il posto dove fare gli sbruffoni (al massimo fatelo con le gnocche una volta portata a casa la trattativa, ecco). Queste cose le ho sperimentate sulla mia pelle e te lo dicono tutti a Bogota’.

Ma ora miei nobili GT, ho finito con il fumo, e passo al fottutissimoo arrosto. Basta chiacchiere, veniamo al dunque, ovvero a cio’ che più’ ci preme, e voi sapete bene di cosa io stia parlando.

Lo sapete perche' l’avete li in testa da quanto avete iniziato a leggere codesta recensione, e ora, beh, ci siamo. Bando alle ciance miei cari gentiluomini e iniziamo con cio’ che ci interessa, la gnocca signori miei, si, proprio la nostra adorata gnocca.

Ed eccoci, finalmente, al tanto sospirato dunque (scusate le lungaggini ma la precisione e l’obiettività’ sono fondamentali), volevo solo esservi utile. E Ora diamoci dentro amici, vi rivelerò’ tutto e condividero’ tutto affinché’ possiate spassarvela anche voi come me la sono spassata io.

La prima sera, dopo il mio arrivo hotel, mi faccio una doccia ed esco, ho il jet lag e sono un po' stordito ma non non sa certo il fuso orario a fermare la mia battuta di caccia, perche' qua si fa sul serio. Quindi decido di andare a mangiare in un ristorantino in zona perché’ ero stanco e volevo dedicare le mie energie alla nottata che si avvicinava, Bogota’ l’avrei visitata con calma il giorno seguente.

Ribadisco che la mia recensione e’ orientata sul PAY, perche' stando cosi poco non avevo voglia di mettermi ad andare a caccia di FREE, nonostante con un po’ di impegno non sembrasse molto difficile, ma proprio mancava la voglia.

Dopo cena torno in albergo e chiamo un taxi, lascio in hotel orologio, telefono e carta di credito, esco con l’equivalente di 80 euro in tasca in pezzi di piccola taglia (in caso che qualcuno vi rompa le scatole per qualche spicciolo questo piccolo e semplice accorgimento può’ salvarvi dai casini). Ricordate che Bogota’ e’ piena zeppa di strani vagabondi drogati che girano ovunque, specialmente in centro di notte, sembrano degli zombie, li vedrete voi stessi, sono ovunque a parte nella zona Chapinero (chiunque e' gia' stato a Bogota' lo sa). Salgo sul taxi e gli dico di portarmi al Barrio Santa Fe, precisamente alla cosiddetta ‘zona di tolleranza’ di quel barrio (solo il nome vi fa immaginare la quantità’ e la qualità’ di attivita' che accadano dentro a quel delizioso quartiere). Curiosità’ vuole, miei nobili lettori, che tale zona abbia proprio la forma di un triangolino (ditemi che questo non e’ divertente e che non e’ un caso…).

Praticamente, la zona di tolleranza e’ un triangolino nel quartiere di Santa Fe; tale piccolo triangolo e’ costituito appunto da tre lati: la Carrera 17, la Calle 22 e la Azienda carrera 14. Santa Fe e’ un distretto abbastanza grande di Bogota’, la zona roja, cioe' rossa non e' da non confondere assolutamente con la zona rosa che e’ invece un quartiere benestante e sicuro piu' a Nord dove si radunano i ricchi colombiani per bere, mangiare e ballare. La zona di tolleranza, detta appunto zona rossa,

si trova all’ interno di Santa Fe ed e’ minuscola, la polizia tollera la presenza di questa zona per motivazioni di natura storica e per ragioni logistiche, ma non e’ questa la sede per parlarne, lo potete intuire voi stessi o informarvi meglio, non vi annoio più’ con qualcosa che non sia relativo alla gnocca da qui alla fine delle recensione. Tutto cio’ che si trova dentro questo magico triangolino e’ il paradiso della gnocca signori. La zona de tolerancia si trova a due passi dal centro storico. Purtroppo, e qui non ci vuole un genio per intuirlo, la zona roja di Santa Fe non e’ popolata da medici e avvocati e dovrete stare abbastanza attenti a come vi muovete. Non voglio allarmarvi ma questa zona non e' sicuramente una zona sicura. Tale zona e’ ahimè popolata da brutti ceffi di ogni estrazione e provenienza. quindi andateci cauti.

Quando il tassista sente dove gli chiedo di portarmi ha subito una reazione non buona, diciamo cosi, e mi chiede se ho la minima idea di dove sto andando. Io non batto ciglio e gli dico che so dove sto andando, gli spiego con calma le mie intenzioni di andare a gnocca e lui capisce, ride, e io rido con lui. Mi dice che Bogota’ e’ piena di bordelli anche in altre zone ( per esempio nella zona Nord, ma evitateli amici, sono cari e non ne vale la pena, in seguito ne parlero’). Io mi sono ben guardato dal capitarci (a parte una volta, ma ho deciso, dopo una attenta riflessione, di non castigare la pollastrella in quanto troppo esosa nelle richieste di denaro per poterla infilzare, quindi la sua passerina e' tristemente rimasta impunita). Lasciate perdere i bordelli della zona Nord se non avete voglia di incappare in prezzi fatti per europei e americani. Insomma miei nobili amici GT io avevo voglia di qualcosa di local e vero, a voi la scelta quando sarete a Bogota’ (dipende se preferite farvi spennare o se preferite una bella botta di adrenalina andando nella zona roja, più’ autentica e vera, sebbene un po’ off limits). A voi la scelta signori, io penso che ogni GT abbia il sacrosanto diritto di trapanare le donzelle che piu' aggradano i suoi nobli desideri e di decidere in totale liberta’ le zone dove andare a procacciarsi le adorabili fighette colombiane che poi si sbattera’ (ci mancherebbe signori, siamo gentiluomini e in quanto tali siamo assolutamente liberi delle nostre scelte).

Ad ogni modo, il tassista non molla e insiste dicendo che conosce molti bordelli vicino al mio hotel (esattamente i bordelli per turisti di cui vi parlavo e di cui sapevo gia') e che non c’e’ nessun senso nell’attraversare tutta la città’ a mezza notte per andare a ficcarsi nella zona di tolerncia del barrio Santa Fe. Mi dice che la zona roja (la zona di tolleranza) e' un rischio inutile quando, dice lui, posso farmi una trombata sicura e tranquilla in zona Nord, ma io non mollavo ragazzi. I bordelli vicino all hotel ‘’sono sicuri’’ dice lui, zero problemi, sono vicini al mio hotel, sicurezza alle stelle anche dentro al bordello, gente tranquilla, posto pulito e di classe dice lui (ma donne a 80/100 euro l’ora, ma anche no amici). Pensate signori che sotto all’albergo ne avevo uno (da fuori non si capisce che sia un posto dove si esercita la nobile arte), si chiama Lido (davanti all’ingresso c’e’ un tipo che fa finta di fare il parcheggiatore ma e’ decisamente troppo elegante per un parcheggiatore, e se gli sorridete vi aprirà’ le porte di questo simpaticissimo ma costoso bordello). L’indirizzo del Lido e’ esattamente l’angolo tra la Calle 95 (dove si trovava il mio hotel, l’Exe Bacata 95) e Alameda de los Descalzos. Ad ogni modo non serve l’indirizzo, se volete andare al Lido andate all’angolo di queste due strade che vi ho detto, sono deserte la sera, c’e’ solo il finto parcheggiatore appunto, guardatelo e sorridetegli, lui vi aprirà’ la porta del Lido (e’ vestito di nero e ha un auricolare e dei guanti neri, un ragazzo molto gentile, lo riconoscerete subito, ma appena vi vedra’ cicinschiare li davanti sarà’ lui a sorridere a voi). Ci sono andato una delle ultime sere ed e’ stata una completa delusione amici. Caro come il fuoco, qualità’ della gnocca medio alta per carità’, ma amici GT, il gioco non vale per nulla la candela. La cosa positiva e’ che devo ammettere che e’ sicuro perché si trova nella zona del Chapinero (una delle più’ sicure di Bogota’, come gia’ detto prima), nessuno qui vi rompera’ le palle e non siete mai in pericolo, ma e’ un posto per allocchi turisti, il fatto che dentro non ci siano colombiani e’ gia’ un indizio che dovrebbe far riflettere. Il fatto e’ che il Lido sembra (anzi e’) fatto apposta per spennare le nostre nobili tasche signori (i rates sono 350-400k cop per un’ora con una chica, cioe' siamo sui 100 euro, ed e’ dura trattare perché’ non mollano il colpo sapendo che chi sta al Chapinero generalmente ha buona disponiblita' economica, le simpatiche galline sono ben istruite dai loro simpatici ed onesti papponi). Io avevo provato a trattare ma la dolce pollastrella non mollava neanche un pesos (che stronza), e dire che io sono abbastanza abile nelle trattative, ma niente. Mollai il colpo signori. La cosa positiva del Lido (e direi anche unica) e’ che e’ uno di pochi bordelli di Bogota’ dove parlano inglese (le chicas non troppo ma i loro papponi si, quei nobili uomini si venderebbero anche la madre pur di spillarvi dollari, tanto che hanno imparato l’inglese pur di estorcerci pesos). Io vi racconto tutto cio’ in modo che ognuno possa scegliere il posto che fa per lui, per le sue tasche, per la sua voglia di evitare pericoli, ecc. Per concludere, andate al Lido solo se avete voglia di spendere 100 euro per una trombata, se volete tranquillità’ e se non volete casini di nessun genere. Io personalmente lascerei perdere, ma e’ solo il mio parere amici. Il Lido secondo me non ha nulla di Bogota’ (vi perdereste la vera Bogota’, che non e’ a Nord), le consumazioni vi costeranno l'equivalente di 15 euro l’una e poi dovete anche pagare un rate in più’ .Oltre ai 350-400k per svolgere per un’ora di trombata con la chica, dovrete aggiungere il costo della stanza dove consumerete l’atto di tale aristocratica arte, perché’ udite udite, non e’ inclusa e costa 150k in loco (una stanzetta al piano di sopra) e 200k per fare un take away della dolce puttanella. Siamo ai limiti del ridicolo nobili amici. Io ovviamente, come vi ho gia’ detto, ho lasciato stare. Io avevo l’Hotel davanti, ammetto che l’idea mi ha sfiorato ma sapendo cosa c’era in giro, beh, ho declinato miei cari gentiluomini, ho finito la mia Club Colombia (la birra locale, discreta ma nulla di che), pagata la modica cifra di 15 euro (sorvoliamo…) e me ne sono andato. Ovviamente in questo posto tutto avviene in totale relax, quindi niente scenate coi papponi, nessuno vi fa i trucchetti tipici dei bordelli dell’ Est Europa, assolutamente no. Se non volete fare nulla e nessuno vi costringe con cattive maniere o si inventa (come in Est Europa appunto) che il tavolo costava X o che la chica ha ordinato da bere champagne che costava X, insomma niente teatrino, il posto e’ sicuro, siamo in una zona ricca e discreta, Il simpatico finto parcheggiatore con i guanti neri vi salutera’ con un cordiale ‘goodbye sir’, e voi tornerete indisturbati da dove siete venuti. La discrezione e l’educazione al Lido sono di casa (almeno quello..).

Comunque, al Lido siete in un posto assolutamente non pericoloso, e magari qualcuno ci andrà’, affari vostri, ci mancherebbe altro che io debba giudicarvi miei cari amici GT. Scopatevi tutte le dolci gnocchette che volete, anche al Lido se lo desiderate, dopotutto, l’indirizzo lo trovate qualche riga più’ su e le pollastre certo non sono brutte, sono solo care come il fuoco.

Tornando a noi, in pratica il tassista non voleva portarmi alla zona rossa del barrio Santa Fe, o almeno non faceva i salti di gioia, tentennava. Allora me lo lavoro un po’ e dopo 10-15 min cede e arriviamo ad un patto.

Tutto il mondo e’ paese e qualche pesos in più’ lo convince. Ha pero’ preteso in cambio da me alcune promesse prima di portarmi alla zona rossa. Mi dice che oltre alla mancia di qualcosa come 5 euro (più’ ovviamente la corsa) avrei dovuto dare la mancia anche ai loschi figuri che avremmo incontrato al barrio e che avrebbero voluto guardarci la macchina. Inoltre mi chiede di fargli gestire la situazione una volta arrivati in loco in quanto dopo aver notato che parlo davvero poco spagnolo, penso che si fosse preoccupato della sorte a cui potevo andare in contro nella zona di tolleranza del temuto Barrio Santa Fe senza di lui. Mi dice cucirmi la bocca, insomma di farmi i cazzi miei, e non ci trovo nulla di strano. Io di mio sono gia’ fatto cosi, quindi nessun problema. Era un uomo buono e simpatico che si e’ dimostrato davvero gentile, mi ha anche mostrato le foto della sua famiglia, una allegra famigliola colombiana di quelle perbene, sembrava. Insomma lui voleva aiutarmi e guadagnare portandomi in giro ma non voleva che mi accadesse nulla altrimenti avrebbe perso il cliente e aveva capito che trovandomi bene lo avrei usato tutti i giorni quindi per lui si prefigurava un bel gruzzoletto giornliero di profumati pesos per tutto il mio soggiorno in citta’. Stando a me amici, era proprio cio’ che cercavo, cioè’ un tassista onesto che mi desse qualche dritta locale, qualcuno di cui potermi fidare anche alle 4 di mattina se avessi bevuto qualche bicchiere in piu’. Diventiamo subito amici e mi lascia il numero e tutti i giorni seguenti lo avrei poi chiamato. Mi chiede di non parlare inglese per nessun motivo una volta arrivati al barrio, in quanto avrei attirato solo l’attenzione su di me, e questo non andava bene, diceva lui. Dice inoltre che sarebbe entrato con me per evitarmi casini (questa parte all’inizio non l’ho gradita e l’ho vissuta come un’ invadenza ma poi ho capito che e’ stata una idea sensata, perché mi ha tenuto lontano tutti gli scocciatori che mi avrebbero fatto la festa molto volentieri). Sicuramente questa notizia toglie un po’ di avventura alla serata ma aggiunge sicurezza.

Ed eccoci alla zona roja del barrio, mentre chiacchieriamo del più’ e del meno (in un misto di italiano spagnolo e inglese che faceva quasi ridere). La zona roja del Barrio Santa Fe si trova vicinissimo alla zona della Candelaria e non e’ molto estesa, anzi a dire la verità’ e’ proprio piccola, un triangolino con 3-4 vie, tanto piccolo quanto temuto. Chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni ragazzi e questo non e’ un quartiere residenziale della campagna inglese, credetemi sulla parola.

Addirittura il tassista mi ha detto che al Barrio Santa Fe da qualche tempo si e’ diffuso lo spaccio di una droga davvero particolare che si chiama burundanga, che viene usata per indurre le persone in stato d incoscienza, cosi da derubarle in totale tranquillità’ dopo che viene sciolta nel drink, quindi guardate sempre che la birra ve la aprano davanti, il tassista quando ho ordinato la mia Club Colombia non ha mollato il contatto visivo col cameriere neanche per un istante (mentre io fissavo le gnocche sbalorditive).

Qua si vi davvero nei guai in un attimo, ve lo dico anche più’ volta con il rischio di risultare noioso ma ci tengo che i miei amici GT si godano la gnocca ed evitino altri casini, a noi interessa la figa signori, non altro. Il tassista mi aveva detto lui di non prendere cocktail proprio perché non avrebbe potuto controllare come li facevano, anche se escludeva che trovandomi io in compagnia di un colombiano si sarebbero permessi di fare lo scherzetto del burundanga (pare che questo trattamento sia riservata solo ai turisti, ti risvegli dopo due ore senza niente addosso e capisci che ti hanno gabbato, la sostanza e' inodore e incolore, quindi e' impossibile accorgersene se ve lo fanno).

La zona rossa del Barrio

Santa Fe non e’ un posto semplice da raccontare, e’ estremante piccolo e a piedi lo gireresti in circa 5 minuti, ma non fatelo. Se andate in qualche bordello della zona di tolleranza fatevi portare davanti ed entrate subito, non girate a piedi in giro. Appena fiutano che non siete colombiani attirate l’attenzione e non e' un bene.

Sulle strade del barrio ci sono mignotte squallide praticamente nude sedute su marciapiedi e sedie distrutte e rattoppate, loschi figuri che bevono in strada ubriachi e drogati che infastidiscono le puttane. Vi dico la verità’, tutto questo teatrino e’ una scena fa un po’ schifo e lo trovo un pochino triste, ma pazienza, non sono mica venuto in Colombia a fare la guerra coi cartelli per proibirli di controllare il traffico di droga e prostitute, ci mancherebbe altro, saranno cazzi loro.

Il tassista mi dice che quelle sulla strada costano l’ equivalente di 6-7 euro

e che nessuna persona con buon senso ci andrebbe (credetemi quelle che stanno in strada sono davvero brutte), la cosa mi lascia senza parole. D’altronde sono pietose e gli domando chi ci vada, lui mi risponde ‘’quasi nessuno’’, anzi, ‘’chi non ha più di 7 euro’’. Sorvoliamo amici.

La scena che mi si presenta entrando al barrio e’ la seguente: un ragazzino che avrà’ avuto 18 anni ci fa segno che vuole parlarci, menre il tassista parcgheggia. Il ragazzino e’ tutto tatuato e pieno di cicatrici sul collo e si crede un duro nonostante abbia 18 anni massimo secondo me, ha una birra in mano e deve averne gia bevute molte dato il suo aspetto poco fresco, insomma non ha l’aspetto di laureando di Harvard, per rendere l’idea. Si atteggia a gangster (bandana calata sugli occhi, camminata arrogante, sputa per terra come un lama, insomma una bella personcina educata). Ci chiede con aria scortese dove andiamo e il mio buon tassista Pedro, gentilissimo e tranquillissimo, gli dice che il suo passeggero vuole andare in uno dei bordelli della zona a spassarsela un po’, non specifica quale e non specifica neanche di dove sono. Come mi aveva detto mentre andavamo al barrio, ‘’la dentro meno parli e meglio e’, quindi rispondi solo a che ti domanda qualcosa, e non fare domande o dare risposte domande che nessuno ti ha fatto’’.

Che bravo il mio Pedro, sempre tranquillo, gestiva tutto alla perfezione. Unica cosa che sembra non piacere al piccolo gangster o presunto tale e’ che si vede lontano un miglio che io non sono colombiano, in quanto sono abbastanza alto, moro e con la barba quindi proprio il tipico italiano, ma il ragazzino dopo qualche smorfia da duro non sembra essere interessato più’ di tanto alla mia nazionalità’, seppur mi guardi torvo e si limita a dire che lasciare il taxi li sarebbe pericoloso e che quindi mentre noi entriamo lo guarda lui, ma vuole la ‘propina’ (la mancia). Quindi più’ che al fatto che sono italiano e’ interessato ai soldi, insomma tutto il mondo e’ paese amici GT. E va bene, gli diamo, anzi gli do, questa cazzo di ‘propina’ e ok.

Non abbiamo scelta dice il tassista, non puoi dire di no a uno ti chiede qualcosa al Barrio Santa Fe. E, penso io, non sarà’ il caso di mettersi a litigare per quella cifra. Quindi lasciamo la macchina con il ragazzino al quale ho dovuto mollare una roba come 4-5 euro, insomma niente di che, ma almeno non rompe i coglioni e non succede nulla al taxi, altrimenti voglio sapere come torno indietro da un quartiere del genere e come trovo un taxi senza cellulare, lontano dal mio albergo, senza parlare spagnolo e senza soldi, dato che li spenderò al bordello. Scendendo dal taxi ho tutti gli occhi addosso e mi rendo immediatamente di essere al centro dell’attenzione, la cosa non mi piace molto ma pazienza, me ne sto bello tranquillo e non raccolgo tutte le occhiate che ricevo, sono vestito in tuta nera, t shirt scura e scarpe scure, tutto senza loghi in vista, non ho ne orologio ne cellulare. Mi rendo conto di dove sono e penso che ci sono voluto venire io, non che non lo sapessi ma quando sei li diciamo che non ti lascia indifferente, il barrio Santa Fe di notte sembra davvero un film amici GT. Tutti mi guardano e chiedono al tassista chi io sia ma il tassista risponde sempre cordiale e con simpatia che voglio farmi un giretto al Paisa Club, gestendo la situazione perfettamente, devo ammetterlo. Poi alcuni mi iniziano a dire i nomi dei loro bordelli e iniziano con le solite frasi (vuoi droga vuoi donne ecc), e fino a li chi se ne frega, ci mancherebbe. Io sorrido ed ignoro come suggerito dal tassista, cercando di farmi i cazzi miei ed entriamo al Paisas Club, uno dei migliori bordelli con rapporto qualità’ prezzo, come diceva il tassista. Altri bordelli di serio livello sono in questo meraviglioso fazzoletto di terra sono:

  • il FIEBRE che si trova a fianco al Paisas (nella Carrera 16 a poco prima dell’ incrocio con la Calle 24), non potete mancarlo amici, e’ esattamente a fianco del Paisas Club, a 3-4 metri di distanza, sono entrambi nella Carrera 16)

  • la PISCINA che si trova nella via dietro cioè’ la Carrera 15

(riguardo la Piscina devo dirvi che i rates sono poco più’ alti, ma ci sta perché’ e’ il bordello più’ famoso del quartiere, comunque si contratta alla grande e potete chiudere a 150 nonostante loro partano da 200-220k se ci sapete fare, il livello della gnocca e’ altissimo amici, siamo su livelli planetari, vi consiglio di farci un giretto

  • EL CASTILLO ( angolo tra le Avveniva Carrera 14 e la Calle 23), un altro dei migliori insieme al Paisas, i rates sono gli stessi del Paisa, dopo li vedremo

Ma torniamo a noi e al Paisas Club (che con gli altri 4 forma i migliori bordelli della zona rossa)

Arrivo alla porta, ci perquisiscono fino alle mutande (letteralmente, credetemi….) ed entriamo. Il tassista dice che non vogliono gente con le armi (ah ora si che mi sento tranquillo…).

E’ fatta penso, entrando scorgo di quelle gnocche ragazzi che lasciamo stare. Creature pazzesche che deambulano per il locale sorridendoti, gnocche da capogiro in grado di alzartelo alle 5 di mattina dopo 10 drink, delle autentiche dee.

Le colombiane ragazzi sono davvero pazzesche, io sono uno che ha sempre amato l’est europa, ma devo ammettere che le colombiane non scherzano per niente, ma deve piacerti il genere, sono mediamente tutte completamente rifatte, si rifanno persino i culi oltre che tette/labbra e sono di statura media. Se vi piace quel genere li, beh, in Colombia ci lascerete il cuore signori miei.

Io e il tassista ci sediamo, mi prendo una birra e gli chiedo cosa vuole, mi sembra il minimo della cortesia dato quanto si sta sbattendo per non farmi andare nei guai (non voleva bere perché doveva guidare quindi ha accettato solo un succo di frutta, che brava persona). Mi dice di accennargli che ragazza voglio e che ci avrebbe parlato lui, in quanto in spagnolo sarebbe andata meglio e la pollastra non avrebbe neanche provato a fregarmi. Non amano i gringos da queste parti (i pappponi del locale più che altro, perché le ragazze invece si divertono eccome con loro, e vorrei ben vedere, dato che sono mediamente più’ gentili, carini e ricchi dei colombiani). Infatti le care mignottelle guardano verso di più’ che con curiosità’ e divento subito l'attrattiva del locale. Mi sento osservato ma pazienza.

Nel mentre, la scena accanto al nostro tavolo e’ davvero pietosa, una bella gnocca si sta praticamente facendo leccare la figa e infilare dentro il collo di una bottiglia di birra da due orribili personaggi colombiani completamente sbronzi, praticamente sul tavolino a fianco al nostro. Ci mancherebbe che uno non possa leccare la figa a chi gli pare (il diritto mi sembra più’ che sacrosanto miei nobili amici), ma che bisogno c’e’ di farlo sul tavolo dove stai bevendo una birra davanti a mezzo club? Boh. Io comunque non giudico nessuno, vi riporto solo la scena perché’ mi e’ rimasta impressa e mi e’ sembrata un po’ squallida, tutto qua, ma la cosa era assolutamente normale per il posto, dato che nessuno guardava e sembravo essere l’unico scandalizzato. Io cercavo di non guardare ma l’occhio mi cadeva (la gnocca era notevole ragazzi), culo sodo e quarta soda (avrei voluto vedere se voi nobili falchi foste riusciti a non guardare…). Il tassista più’ volte mi riprende e mi chiede cosa ci sia di strano, dice che i ragazzi si stanno ‘’solo divertendo un po’’, e pure lui aveva ragione (ahaha, la Colombia, che nostalgia). Comunque, mi dice di non guardare che qua e’ un attimo che succede un casino se faccio incazzare i due tipi. Ci mancherebbe, e chi ha voglia di litigare con due personaggi del genere, leccassero pure la figa alla mignotta sul tavolo del bar e le infilassero pure il collo di altre bottiglie nella figa, mi sembra una cosa molto igienica, romantica e cavalleresca. Ve l’ho detto che siamo gentiluomini!

Ma torniamo a noi miei cari GT. Indico al tassista la ragazza che mi piace e lui le fa un cenno, lei viene subito. Il tassista le chiede le tariffe: vuole 80.000 pesos (meno di 30 euro) per stare un ora con lei in una stanzetta del locale e fare tutto cio’ che voglio. Io sono allibito e mi sembra di essere in paradiso, e’ una gnocca ragazzi che lasciamo stare. Alta, con la coda, castano scura, culo perfetto e quarta di reggiseno rifatta. Li inizio a parlarci anche io dato che il rate ormai e’ fissato e si rivela anche simpatica, secondo me non le pare vero di trovare un ragazzo straniero in quel quartiere (non molti hanno le palle di andarci, anche se non mi prendo il merito della battuta di caccia in quanto senza il tassista non so che fine avrei fatto). Appena le dico che sono di Milano perde la testa, noi italiani sulle donne all’estero abbiamo davvero una bella fama ragazzi, si sapeva gia’ ma fa sempre piacere riscontrarlo. Quindi iniziamo a chiacchierare, le offro una birra, che costa esattamente come la mia (quindi niente trucchetti stile est europa che quando la tipa ordina da bere poi magicamente i conti lievitano alle stelle non si sa perché’), probabilmente dato che il mio amico tassista e’ colombiano mi trattano bene, persino il bar man che porta i drink mi sorride (ma non troppo). Beviamo e la chica mi chiede cosa voglio fare, c’e’ proprio feeling, avete presente quando lo avvertite? Inizia a strusciarmisi ecc ecc. A me il posto faceva un po’ schifo e ho gia’ visto a sufficienza della zona rossa Barrio Santa Fe, anche perché una volta entrato nel locale mi ero girato verso il tassista e avevo esclamato tutto rilassato: ‘beh, dai, se riesci a passare tutti gli step poi e’ tranquillo no?’, lui si era voltato e mi aveva detto ‘beh, per ora’. Non ho mai capito cosa volesse dire Pedro con quella frase e non ci tengo a saperlo. E quindi ci risiamo con la storia che a Bogota’ i posti non si capisce quanto siano sicuri (a detta dei locali e non dei paurosi turisti, quindi se lo dicono i locali…) e non si capisce mai perché’, nel senso, non si capisce mai fino in fondo. Questa cosa un po’ ti fa pensare ma in fin dei conti mi rimane anche simpatica, non chiedetemi perché. Quindi chiedo alla gnocca quanto vuole per venire in hotel invece che stare li e lei mi chiede 130k invece che 80 (capirai….). Io accetto perché’ la prospettiva di scoparmela in quel loculo non mi eccitava molto, quindi la adorabile puttanella va a cambiarsi, sparisce per 5 minuti e io e Pedro (il tassista) la raccattiamo sul retro del Paisas. Il bambinetto che si crede un duro e’ stato di parola e ci ha davvero guardato la macchina ma ora vuole altri pesos, il tassista mi dice assolutamente di sganciarli, io sono un po’ infastidito in quanto glieli avevo gia’ dati prima. La cosa mi da fastidio per il principio più’ che altro, non certo per i 3 euro che alla fine gli mollo, e cosa devo fare? Non ho certo sbatti di litigare con il gangster minorenne che si atteggia a Tony Montana, il quale probabilmente non era Tony Montana ma se avesse fatto mezzo fischio sono certo che sarebbe sceso mezzo barrio in sua manforte, quindi gli do i suoi dannati pesos e il bambino si toglie dai coglioni, sicuramente si sarà’ sputtanato quei pesos in altre due birre o in qualche droga che dio sa dove sarà’ andato a pescare. Ad ogni modo, cazzi suoi, io sono concentrato sulla mia bella preda che continua a mignotteggiare nel taxi, siamo seduti entrambi dietro e continua a mettermi le mani ovunque. E’ evidente che la pollastra non aspetta altro che essere trapanata da capo a piedi, miei cari amici GT. Andiamo al mio hotel. Saliamo in camera (avevo una doppia) e ragazzi… ciao. Un corpo perfetto, lei simpatica, bellissima, perfetta. Beviamo qualcosa dal frigo bar e lei mette la sua musica preferita sul cellulare e si accende anche una canna alla finestra (rischiando di farmi saltare l’allarme anti fumo, ma che importa, come fai a sgridare un tale gioiellino che possiede un culetto 42 e una quarta di reggiseno mentre fuma mezza nuda alla finestra della tua camera di hotel? Rideva dell’allarme antifumo, quando glie l’ho fatto presente…e io ridevo con lei nonostante non avessi fumato). Alla fine trombiamo per un ora (ovviamente con condom, pompino non cabrio, ma ci mancherebbe altro aggiungo io….). Lei ha provato diverse volte a baciarmi in bocca, vi ho detto che avevamo molto feeling, ma io non ho acconsentito (e’ pur sempre una troia signori). Volevo sfondarle il culetto ma quello non me lo ha permesso, ma non ho neanche insistito, se avessi tirato fuori altri pesos avrebbe aperto anche il culetto, questo e’ ovvio. Ma pazienza, in fondo non e’ una cosa che amo particolarmente. Comunque un’ora pazzesca, trombata in ogni modo e in ogni posizione. Lei si trova talmente bene che vuole rimanere e mi chiede il numero, la sento ancora ogni tanto su wapp, siamo rimasti amici. Praticamente siamo entrati in hotel all’ una e lei e’ uscita alle 4, altro che un ora, me la sono addirittura riscopata dopo la doccia. Secondo me non le pareva vero di andare in un hotel carino e stare con un ragazzo diciamo più’ ‘’educato’’ della media di gente che c’era al barrio, chi sa come la trattano i colombiani la povera crista, non voglio pensarci alla mia dolce Paulita in mano a due figuri come quelli che leccavano la figa sul tavolo alla mignotta di turno, molestandola con la bottiglia di birra. La cifra e’ rimasta quella pattuita, non mi sembrava neanche tanto interessata ai soldi, che comunque ha contato fino all’ultimo pesos, ma mi sembrava molto felice di passare qualche ora in una bella stanza d’albergo fuori dalla zona rossa con uno straniero che la faceva divertire, mi chiedeva dell’Italia e voleva vedere foto dell’Italia, si e’ divertita un mondo e ci siamo pure mangiati un club sandwich dopo la trombata ridendo come due scemi perché abbiamo aperto quasi nudi al tipo del room service che’ e’ salito in camera a portarci lo spuntino. In seguito si e’ fatta una doccia ed e’ tornata dalla doccia con la crema per il corpo che ha deciso di spalmarmi ovunque di sua spontanea volontà’ (in seguito me la sono riscopata), insomma non voleva piu’ andare via ahahaha. Io poi ero morto e cotto dal viaggio e l’ho dovuta mollare al suo triste destino, mosso a compassione per la chica e per quanto sono stato bene le ho anche dato i soldi del taxi per tornare nel posto dove l’avevo pescata, cioè’ a quell’adorabile barrio frequentato da quella simpatica gente onesta e per bene. E cosi il pesce e’ tornato nell’ oceano signori, nel suo habitat naturale. Bisogna vivere queste storie senza prendersi troppo sul serio e con un pizzico di ironia, divertendosi, sapendo che finisce li ragazzi (non innamoratevi di una mignotta perche andate in rovina ragazzi, ahahah). Loro ovviamente puntano a quello, perché’ vogliono uscire dal paese in cerca di una vita migliore e sono molto brave a farvi perdere la testa ma non abboccate, ti fanno sentire speciale ma suppongo facciano con ogni ragazzo mediamente carino e non colombiano che capita in zona, solo ed esclusivamente perché’ potete salvarle dallo schifo di vita che fanno, chi sa tutti i complimenti che ha fatto a me ora a chi li sta facendo. Io ho comunque passato una serata da ricordare, e abbiamo riso e scherzato tutta la notte. Rapporto qualità’ prezzo 10, sono stato da dio, non la scorderò facilmente dato che continua a mandarmi whatsapp delle sue tette tra l’altro, chiedendomi quando torno in Colombia o quando le pago un volo per Milano (ahahahah, che tenera……)

Non dimenticherò’ mai questa notte di Bogota’ ragazzi, andate in Colombia!

Le altre notti non sono interessanti come la prima dal punto di vista della storia, i posti dove sono andato sono quelli elencati sopra (quindi avete indirizzo e tutto quanto), ci sono sempre tornato con Pedro in taxi con la solita formula di lui che entrava con me, sono anche diventato amico del piccolo gangster che voleva la mancia al parcheggio (e alla fine si e’ rivelato solo un tipo tranquillo che voleva fare il duro e spillare più’ pesos possibile, quindi poco male). Ho ho visitato tutti i bordelli del barrio (Piscina, Fiebre, El Castillo), si equivalgono tutti (la Piscina forse e’ quello più figo visivamente con addirittura le mignotte che fanno uno spettacolo in piscina). Le mignotte posso dirvi che sono le stesse che girano al barrio Santa Fe, alcune le ho riviste una sera in un posto e la sera dopo nell’altro bordello, quindi girano. I bordelli sopra citati sono tutti allo stesso livello, vi ripeto, forse solo la Piscina e’ una spanna in più’, ma parliamo di sfumature (ed e’ leggermente più’ caro, ma anche qui parliamo di sfumature, come vi ho gia’ citato sopra)

Ecco ora mi ha preso la nostalgia.

CARTAGENA

Essendo rimasto solo tre giorni anche qui vado sul PAY signori miei.

Premetto che Cartagena e’ stupenda e non bruttina come Bogota’. Fa un caldo terrificante (35 gradi alle 10 di sera) ma la bellezza mozzafiato della città’ in parte ti fa perdonare il clima. La città’ e’ tutta colorata e piena di stupende case coloniali. Io non vedo l’ora che scenda la notte per imbattermi in qualche altra avventura, ben sapendo che Cartagena e’ più turistica (e decisamente più’ sicura di Bogota’).

Dormivo in un hotel proprio dietro piazza dell’orologio, trovato sempre su booking a ottimo prezzo. Dopo cena mi dirigo all’ Isis Club, un simpaticissimo bordellino consigliato da molti locali con cui ho parlato nel pomeriggio nella usuale battuta di caccia che faccio dopo il check in in hotel (scendo in strada e parlo

e scherzo un po’ con la gente per avere un quadro più’ chiaro della situazione e della fertitilta’ del terreno). L’Isis Club si trova a mezzo minuto di camminata dalla piazza dell’orologio (se date le spalle all’orologio e’ la prima via che vedete leggermente sulla vostra destra). L’indirizzo dell’ Isis Club e’ Cra. 5 #3310, ma comunque lo trovereste anche senza indirizzo, e’ letteralmente a 1 minuto dalla piazza dell’orologio e basta chiedere a chiunque, e’ una vera istituzione in città’ miei cari amici GT. Per diritto di cronaca vi dico che l’Isis Club, per ironia della sorte, e’ il bordello dove sono finiti nei guai gli agenti segreti del governo Obama, proprio in occasione di una visita ufficiale di Obama a Cartagena. Questi simpatici agenti segreti, direi gnocca travel agguerriti, quindi membri della famiglia, hanno deciso di praticarsi una sana trombata all’Isis, peccato pero’ che non abbiamo voluto pagare il conto (pare) e quindi siano finiti nei guai (non fate incazzare i capponi delle chiesa amici, anche se siete agenti segreti). Insomma successe un bordello e se lo ricordano ancora tutti in città’ se chiedete in giro. Ognuno ha la sua versione su quella notte, quella ufficiale la trovate su google, la verità’ ve la racconteranno a Cartagena amici miei. Fortunatamente noi non siamo agenti segreti del governo americano e quindi, se andiamo a mignotte, non frega un cazzo a nessuno (meno male…). Non e’ questa la sede per approfondire le goliardie dei simpatici agenti segreti americani (nonostante siano dei GT anche loro), la trovate su google, e’ documentata ovunque, ha fatto il giro del mondo quella buffa storia (risale al 2012). Secondo me avevano solo bevuto troppo, avranno contestato il conto ed ecco fatta la frittata. Ma torniamo a noi. Vi parlavo dell’Isis Club perché’ e carinissimo. Non andate al Tucandela ragazzi (davanti all’orologio, proprio in piazza), e’ turistico e scadente. Se proprio volete potete andare al Paprika sul tardi (l’ex Elektra), li i rates scendono perché il club apre tardi e le mignotte hanno voglia di cash se non hanno concluso nulla nella giornata. Al Paprika trovate tutte le chicas del Tucandela ma al Paprika si svendono perché’ la serata sta per finire. Se volete fare un giro al Tucandela fatevelo pure ma non dite che non vi avevo avvisato… l’ingresso costa l’equivalente di 5 euro quindi non mi sembra un investimento in grado di spostare gli equilibri della nottata ma io sono rimasto davvero deluso dopo esserci entrato. Avevo letto che era turistico ma dato che io non credo mai a nulla se non lo verifico ho deciso di entraci e niente, avevano ragione le recensioni. E’ nella piazza dell’orologio non potete mancarlo ma gia’ questo vi dice tutto. Per le mignotte abbiamo prezzi più’ alti e da polli, le mignotte inoltre sono di medio livello. Le trovate persino fuori dal locale in attesa di qualche imbecille turista, occhio ai falchi che le stanno attorno, sono i loro papponcelli e appena vi vedono vengono a proporvi la chica, cercate di ignorarli perché passando tramite questi simpatici personaggi pagherete di più’. Se volete scoparvi una della tipe che sta fuori al Tucandela fate pure, ma andate direttamente dalle mignotte, tagliate fuori i ragazzi, loro non verranno se vi vedono decisi e gia’ lanciati nella conversazione. Non avrete dubbi a riconoscere le mignotte se non volete entrare al Tusandela e se volete pescarle all’esterno, stanno tutte li fuori, impossibile mancarle, credetemi, vedrete voi stessi. Il mio consiglio e’ di gettare le reti fuori dal Tucandela, bypassando i papponcelli, non succede nulla, l’ho fatto almeno tre volte, a loro alla fine interessa che paghiate la chica. Ovvio che se vi vedono indecisi proveranno a farsi la cresta sulla chica e ad alzare il rate, perché’ sembrerete dei turisti polli e indecisi. Andate ad attaccare la preda direttamente, senza pietà’. I rates della piazza sono gli stessi dell’Isis (200k all’ora). Comunque Cartagena, al contrario di Bogota, e’ molto turistica e per colpa della ben nota maleducazione degli americani le mignottelle alzano i prezzi, l’atteggiamento del ‘pago tutto/quanto vuoi/posso pagare’ tipico dell’arroganza insita nel dna statunitense ha un po’ rovinato la festa degli abili intenditori che trattano invece i rates come diplomatici degli anni ’30 a Tangeri ma d’altronde gli americani sono fatti cosi e non li giudico, ci mancherebbe, dico solo quello che ho visto coi miei occhi e che mi hanno raccontato i ragazzi locali con qui ho chiacchierato all’ ISIS club quando si parlava del più’ e del meno mentre aspettavo di saldare il conto alla graziosa mignottella che sarei andato a sbattermi di li a poco. Anche a Cartagena quindi, ovviamente, non amano troppo gli americani.

Tornando a noi, all’ ISIS peschi la ragazza che ti piace, non e’ assolutamente pericoloso, anzi e’ proprio tranquillo, tutto super tranquillo, buttafuori cordiali, niente truffe, niente assalitori all’esterno, entri se ti va e nessuno ti rompe le palle, quindi ci sta. Diciamo che andare a mignotte a Cartagena risulta davvero molto più’ easy e non richiede uno stress psicologico come a Bogota’ dove invece devi avere occhi anche dietro la faccia (se vai ovviamente al barrio santa fe, se vai al bordello del nord di bogota non rischi nulla ma vi ho gia detto che paghi 80-100 euro, hai meno qualità’ ed e’ come non essere in colombia, quindi ecco. dai….).

Tutto il centro storico di Cartagena e’ super tranquillo e potete girare a piedi senza problemi, anche con cellulare ecc, e’ pieno di polizia notte e giorno, non vi succederà’ nulla ed e’ pieno di turisti. Se uscite dalla mura invece occhio, anche se niente a che vedere con Bogota’. Occhi aperti specialmente alla zona Bocagrande, quella lingua di terra sul mare, ma ripeto, niente a che vedere con i pericoli in cui potete incorrere nei barrios di Bogota’.

I prezzi dell’ ISIS sono ok, 200.000 pesos per un ora all inclusive cioè’ il doppio di Bogota’ ma qui e’ più turistica la situazione quindi ok, ci sta, e a meno non chiuderete. Si va in un alberghetto li dietro o nel tuo hotel, io questa volta ho optato per l’alberghetto squallido a 20.000 pesos all’ora senza un motivo preciso, cosi, giusto per cambiare e anche perché non avevo un feeling cosi forte come quello con la chica di bogota, questa mi piaceva solo fisicamente ma niente feeling, non era molto simpatica e parlava poco, quindi niente stanza di albergo (non se l’e’ meritata) e niente teatrini da coppietta sbronza o room service e canne in albergo come nei tempi d’oro di Bogota’. La chica non era molto friendly e finita l’ora mi dice che e’ scaduto il tempo, quindi vengo e me ne vado, e cosa devo fare? Ma tu guarda che modi…mi sono sognato la mia bella Paulita! Comunque anche questa niente male, ci mancherebbe, voto 8, rapporto completo e protetto, ma ogni tanto ridere un po’ non le farebbe male, se la vedete scopatevela anche voi, magari diventa più’ friendly! ( si chiama Isa ed e’ mora con due tette e un culo perfetti, occhi scuri e faccia da stronza). Le sere dopo sono tornato all’ ISIS perché’ mi trovavo bene e mi sono sbattuto qualche altra mignottella davvero impeccabile per i rates dichiarati sopra ma niente, la ragazza di Bogota’ non e’ stata eguagliata da nessuno.

ISOLE

Ho fatto solo mare, non penso vi interessi che tipo di crema solare usavo o quanti coco loco ordinavo sulla spiaggia per sbronzarmi al tramonto. A voi giustamente interessa la gnocca, e ci mancherebbe!

Siamo giunti alla conclusione delle recensione, spero di essere stato utile e rimango a disposizione se qualcuno ha qualche domanda. Mi sono innamorato di questa terra meravigliosa che e’ la Colombia e vorrei tornarci, mi ha lasciato dei ricordi stupendi ed e’ una terra davvero meravigliosa. E le donne sono stupende amici GT. Spero di essere stato utile a qualcuno della famiglia GT che si recherà’ presto in quella magica terra!

Ps mi aspetto una recensione del genere da qualsiasi gnocca travel sul prossimo paradiso della gnocca che si appresta ad andare a timbrare!

Andate in pace, anzi andate a caccia.

punto_y_coma
Newbie
14/06/2016 | 19:27

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Soggiorno nella parte orientale di Cuba: HOLGUIN, SANTIAGO e DINTORNI

Leggo il forum da tempo però mai scritto prima un po' per tempo ed un po' per non risultare banale dato che su Cuba davvero qui c’è una bibbia interaJ

Sono stato ad HOLGUIN, SANTIAGO e DINTORNI per 3 mesi e posso scrivere sensazioni ed esperienze di un periodo più lunghe della “solita” vacanza di massimo un mese fatta da sempre in questa meravigliosa isola

Premetto che ho passato tempo pregresso anche a Havana (e sappiamo tutti i pro/contro della capitale) oltre che tante tappe di pochi giorni in tutta la Isla conoscendo molti avventurieri italiani - canadesi e di varios lugar e capendo che ognuno vive la propria esperienza a modo suo e alla fine ogni recensione e' un punto di vista soggettivo che tante volte ho sperimentato essere completamente diverso da come una recensione/altri GT aveva interpretato e descritto)

Ad HLG e dintorni (Guardalavaca/Banes/Las Tunas/Camaguey/Baracoa/Gibara/Santiago e via discorrendo) quando hai tempo lungo per soggiornare cambia tutto. Il segreto è tutto qui

Pochi giorni di soggiorno scalfiscono poco e a volte danno solo idee sbagliate che poi fanno nascere luoghi comuni sbagliati.

I Cubani e' noto vivono alla giornata ... e nn hanno tecnologia di informazione come la nostra

Ogni giorno può rappresentare qualcosa di inaspettato e nn programmato e una stagione sbagliata o un periodo sbagliato possono trasmettere sensazioni "temporanee" (esempio sono stati recentemente qui a Cuba il Papa ed Obama...vogliono dare un messaggio pulito e di pace...e le mignotte nn sono ben viste in giro in questo periodo)

Io non ci credo più che una città vale oro ed una e' merda o almeno fino a quando non avrò cittadinanza Cubana e avrò soggiornato per anni dappertutto eviterò di "sbilanciarmi" troppo (CUBA e' sempre e comunque CUBA)

Credo che come ogni posto ci sono chiaramente caratteristiche precise ma per il lato mujeres si può scoprire un fiore in ogni parte ma bisogna avere tempo di stare sul posto

Nessuno mai (e questo è ancora il bello di Cuba) potrà veicolare questa cosa (ancora per il momento)

Il mio punto di vista e' il seguente:

Se prendo 50 ragazze italiane mediante carine di fascia 20 anni e le vesto e trucco da troie ho lo stesso effetto bomba di quando si entra in un lugar en Cuba (nelle discoteche nn ci sono le over 30 per intenderci anche perché le cubane a quell'eta' hanno mediamente avuto 2/3 figli e sono sfondate-ingrassate-trasformate)

Ho visto tanti compagneri eccitarsi come matti per ragazze cubane inpingate su trampoli da 20 e vestiti da Troie che bastava guardare bene poi avevano fisico deludente / magari senza tette / chiaramente un culo "appeso" che bastava che il tallone toccava terra e tutto cambiavae ancora più schifoso con chulo appresso che faceva lo sconto...

Insomma avrete capito che io sono a Cuba non per le "facili" e "normali" ma perché qui si trovano perle che vanno innaffiate e tornando alla comparazione ITALIA lo stampino con le quali mamma natura le sforna qui realmente cambia

Perché in questo “mercato ortofrutticolo” puoi trovare una bianca / una rossa / una nera / una gialla ed una puffetta blu (ovviamente scherzo) ma per far capire che divento loco per la MESCLA che c'è qui

Ci vuole tempo e pazienza ma ogni lavoro che ti arricchisce alla fine merita impegno

Quando trovi una mulatta con gli occhi smeraldo e curve da panico assieme ad una amica bionda/bianca alta e flaca assieme ad una nera pece che solo guardarle ti diventa duro che cosa vuoi di + dalla vita?

E l'Oriente non ha uguali per questa cosa

Capitolo Holguin…

Forse ad HLG se la menano un po di più del normale ma forse perché sono più attente - usano più la testa e perché sanno che sono ambite (tutto qui)

(Ricordiamo che Canadesi vengono qui dichiaratamente per cercar moglie…)

Basta il giusto approccio (rispettoso ed educato) e parlano , ti lasciano il numero e dopo si vendono (sempre)

Il compromesso e' sempre lo stesso (per la maggior parte dei casi)

I dollari comprano tutto

Non è il paradiso qui in cui una Figa si innamora del turista perché nn sa che fare...

Una modella di 20 anni non va' con un cesso magari vecchio e bavoso perché qui non ci sono uomini (tra l'altro ricordo che il Cubano e' mediamente più "attrezzato" / simpatico / ballerino / e locale!!!!) quindi lo Yuma rimane SOLO E SEMPRE un bancomat e basta accendere il cervello e si capisce il perché ... sono poverine

Io non vi parlerò di prezzi di puta - di prezzi di renta e trovo assurdo che ancora ci sia gente che prenoti da ITALIA o si affidi a pseudo guide locali / siti internet ed "agenti di commercio" che pensano di far diventare Cuba uno schema

Cuba e' ancora meravigliosa perché nn è ancora diventata un cazzo di schema (la variabilità e il caso sono le mie passioni)

Un programma matematico che dice cosa - dove e quando e sarà così fino a quando la tecnologia non prenderà piede

Poi (presto) sarà come il resto del mondo in cui scegli e paghi da un menù / da un night / da un sito internet (e già il wi-fi nei parchi da' l'idea di cosa succederà tra un po' di tempo - vedere tutti/tutteeeee appiccicati/eeee ai loro telefoni / tablet fa' già tristezza per i nostalgici come me)

Senza scordare la sicurezza che Cuba e' al top del centro America e anche su questo tema nn si può dire il contrario

Bisogna vivere alla giornata

Immergersi

Un dueno di una casa può dirti una cosa (chicas free come si dice in gergo) e il giorno dopo svegliarsi con la luna storta e dire chicas off limits oppure il giorno svegliarsi ed offrirti zia nipote o cugina (nn faccio mai un valutazione "biblica" di nessuna cosa mi viene detta ne' da cubani ne' da Yuma locali)

E’ tutto improbabile e la parola magica e' non fidarsi troppo di nessuno dato che il cubano medio e' inaffidabile

Bisogna prenderli con la giusta testa e poi considerare che IMMIGRAZIONE e DTI non comunicano a noi turisti cosa e quando farlo

Bisogna solo fare la valigia / perdere tempo e denaro / e godere immergendosi nella fiesta Cubana prendendo TUTTO quello che viene perché così si costruisce una "esperienza propria"

Io penso di stabilirmi a Cuba per un periodo (indefinito) facendo avanti ed indietro o RD/Messico/o varie sulla base che il nostro visto dura Max 3 mesi (bastardi i canadesi che godono di permessi speciali per 6 mesi Max! dovremmo fare una petizione

Amo Cuba e scrivo perché talvolta (dopo anni di lettura ed ottimi feedback ricevuti su piazze diverse) non mi piace leggere recensioni -interessate- che è il contrario di ... disinteressatee perché vorrei ridare ad altri cosa ho ricevuto (guide e consigli che talvolta sono stati preziosi ed utilissimi e per cui mai ho potuto dire GRAZIE ai vari recensionisti)

Stando sul posto talvolta ci si annoia un po' (bellissimo tutto ma mancano tante altre cose a parte la gnocca) e vorrei contribuire e rimanere in contatto con “appassionati” per dare una mirata ed attualissima visione delle città e dell'Oriente e anche x compartir esperienze che possano dare idee (poi ognuno è libero di prendere la propria strada) con i vari GT!

Vi faccio un solo esempio:

mangio spesso in una parillada e se chiedo ad un cubano che vive nella stessa calle dove sia ………

o dice di non saperlo perché cazzoso o perché nn lo sa davvero (e questo a noi incomprensibile ...) Insomma chi fa' da se fa' per 8 qui!!

Immaginiamo su altri temi come gnocca , turismo , renta e quant' altro quanto tutto può essere stravolto e travolgenteJ

Qui l'esperienza si fa' sulla pelle, sui soldi e sul tempo perso e nn c'è altra via che battere testa e cuore (dico cuore perché purtroppo ci si innamora talvolta e penso che tutti i GT prima o poi un "inciampino" lo fanno

Tornando al tema gnoccatravel (grazie al sito di esistere!) penso che l'Oriente di Cuba sia ancora bello ed unico e che meriti una avventura.

Io nn posso dire quanto mi piace incontrare ragazze di tutti i colori ad ogni angolo di strada

HLG e SANTIAGO sono speciali in questo (nn parlerò di Havana perché non ci vado da un pezzo anche se la capitale è sempre la capitale)

A presto x news … e per condividere sempre questa meravigliosa ISLA!!

Forzanat
Moderatore
12/11/2016 | 22:13

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Quando vado a Cuba non resto fermo su un posto andandoci x oltre un mese di tempo ne ho.
Comunque l'ultima volta sia Havana che Oriente.
Quà si stanno mescolando gli ambienti e i discorsi.....
A livelli Top vanno i regalini ed avendo loro già soldi non ne hanno bisogno ma come si scende di livello si snobbano i regali a favore dell'Obolo avendo necissità di soldi.
Se ho ben capito alcuni Gt hanno scritto essere andati Free frequentando ambienti dove las chica che girava li non aveva bisogno di soldi mentre altri sono andati free in ambienti diciamo Normali dove magari i soldi servivano.....ma poichè cercano tutte di fregarti allora niente.
Dunque @boobslover certi commenti non erano rivolti a te.
Capitano anche a me certe situazioni, l'ultima a Camaguey e mi sembra averla raccontata nel Live di questo Agosto...... una sera stavo seduto collegato in wifi si avvicina una Figona Ebony con una sua amica e mi dice essere annoiata e se volevo veniva in camera con me. Camminando e poi in stanza continuava parlarmi della sua vita, pensavo aver sbagliato accettare ma poi dopo un'oretta con un bel sorriso mi dice: Passiamo all'azione xk si sta facendo tardi. Sesso sfrenato poi alla fine stavo preparando l'Obolo e non lo voleva, pensavo stasse recitando la solita parte ma non vi è stato verso. Gli dissi prendeli x il taxi e mi risponde che abitava vicina e tornava a casa a piedi.
Alla fine ho insistito e glie li ho messi in mano! Quasi piangeva dicendo che non era mai andata con qualcuno x soldi.
Bene, non so se questo sia vero resta il fatto che non li voleva.
E ve ne ho raccontata solo 1......
Dunque vi capisco tutti sul Free, ma voi cercate di capire me:
Cuba non è Italia e la le difficoltà ci sono chi più chi meno poi c'è un mondo sopra tutti come in tutti i paesi del mondo, i ricchi che stanno bene.
Ma per tutti quelli che stanno sotto resta il fatto che guadagnano 15 cuc al mese e per comperare un paio di scarpe 40/50 cuc.
Molti hanno aiuti da fuori ma non tutti.
Non mi sento in colpa per questo ne penso devo regalare x aiutare.
E ritorno al discorso iniziale, non importa la loro o nostra storia ma quella di quel'evento,
Lei è con te e ti fa star bene, mi sembra giusto corrispondere per quanto ricevuto nelle forme che quel contesto richiede. Noi andiamo per divertirci e loro cercano di restare con qualcosa dopo che ce ne andiamo.

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