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Gnocca traveler all'Oase 2 alla conquista della gnocca

Doccia fredda per qualche minuto, veloce ma efficace. Coluttorio. Sono ancora fresco come una rosa, ora. Salgo. Al banco del bar il visino biondo visto prima sta sorseggiando qualcosa da una tazza. Ci riguardiamo negli occhi, stessa scintilla. Lei accenna un timido sorriso, ma i suoi occhi brillano e questo è buon segno. Troppi uomini le ronzano attorno guardandola. Rompo l’incantesimo della lumata a distanza e mi dirigo da lei a passo sostenuto come se stesse aspettando proprio me. “Ciao, sei bellissima. Andiamo in camera che ti voglio guardare per ore”. “Ciao mi chiamo Pat…” conversiamo un po’. Adesso le guardo anche il corpo. E’ nuda, con un corto pareo che le cinge la vita coprendole l’inguine ma lasciando intravedere i glutei piccoli e sodi. Il suo culetto, da seduta, neppure si comprime contro lo sgabello col peso del suo corpo… anzi sembra levitata per aria. Ha una pelle chiara, leggermente ambrata dal sole, un filo di abbronzatura segna i cordoncini sottili della mutandina di un costume: ha preso il sole in topless. Torna da una vacanza in Grecia, si è fermata qui qualche giorno, da sua cugina, prima di rientrare in Slovacchia a lavorare. Sta studiando legge e lavora da un avvocato come stagista. Il suo inglese è perfetto, meglio del mio, è piacevole sentire la sua voce sottile, la sua inflessione cantilenante. A qualche mia battuta risponde con risatine squillanti. E’ proprio un amore. Mi avvicino un po’ di più ma non voglio sembrare sgarbato nel metterle subito le mani addosso. Ma supera lei l’impasse: mette le mani sotto l’accappatoio e sfrega le mie cosce con il palmo della mano. “Ti ho visto prima al cinema. Mi è piaciuto come hai fatto sesso con la ragazza scura.” Mi dice sussurrando. “Andiamo?”.Con lei avrei voluto maggiore intimità, ma se predilige il cinema…

Si alza. Indossa un paio di scarpe rosse e una pochette abbinata, il pareo di chiffon è chiaro e il tutto conferisce una certa eleganza, rara lì dentro. Cammina bene, ha un portamento ritto, ed è esperta nel tacco 12. Le sue cosce fanno ondeggiare bene il culetto a mandolino, che risalta dall’incurvatura della schiena. E’ bello vederla da dietro. Per questo sto a qualche passo distante da lei. Si ferma, ruota il busto per vedere se ci sono e nella torsione mi concede lo spettacolo in controluce del suo busto con il seno ritto, esposto di fianco. Bello, pieno e gonfio, piccolo e sodo che guarda in su. E’ tra i tipi di seno che preferisco, che ho accarezzato a molte ragazze del nord-est: polacche, ceche, lituane, estoni…

Lo prefiguro già nelle mie mani, ma prima voglio godermi lo spettacolo della vista. Mi fermo. Potrei guardarla per ore. Ferma in piedi come una statua o in lento cammino. Chissà come balla? E’ dotata di un’eleganza intrinseca e di sicuro nel ballo sarà di una sensualità infinita… Mi tende la mano e mi fa segno di raggiungerla e così arriviamo al letto, quello ben illuminato dallo schermo. C’è la solita folla in frenetiche convulsioni, che si mescola ai contorcimenti di corpi sullo schermo, ma con lei accanto la stanza mi sembra vuota. L’abbraccio da dietro mentre stende l’asciugamano. E’ bella profumata e i soffici capelli solleticano la mia guancia che le appoggio alla nuca. Si gira e lascia cadere il pareo. Io lascio cadere l’accappatoio. Scalza le scarpe, è più bassa di me, ora, e ruota la testa verso l’alto per farsi baciare. Io le sfuggo un po’. Cerco con le labbra dischiuse di sentire la consistenza della pelle delle sue guance e del suo collo. Con la punta asciutta delle lingua cerco di sentire la forma dei suoi lobi, l’andamento del suo nasino e delle sue sopraciglia. E lei si lascia fare tutto tenendo gli occhi chiusi. Scorgo dal suo sorriso che le piacciono questi momenti di dolcezza, forse rari qui. Ho voglia di essere tenero con lei, come con una fidanzatina che amo.

La cosa appagante, in queste circostanze, è riuscire a creare con la ragazza che non conosci, e di cui non sei, per ovvi motivi, innamorato, una situazione simile a quella di un innamoramento passionale, sia pure nell’ambito ristretto di una sessione di sesso a pagamento. Più di una volta mi è capitato. Certo, devi trovare la persona giusta, ci si deve piacere a vicenda. Ci vuole insomma la ‘chimica’. E soprattutto devi creare la condizione perché l’illusione temporanea sia convincente per tutti e due. Devi esercitare le armi della seduzione sensoriale, condurre la ragazza a te per farla esprimere nel ricordo dei suoi sentimenti profondi, che in quella contingenza ‘professionale’ tiene assopiti. Tieni presente però che dietro una prostituta, professionista od occasionale, ci sta sempre una ‘donna’, con gli amori che ha avuto, con le passioni che l’anno tenuta viva, con le relative delusioni e sofferenze. E poi è lì sì per lavorare, ma, come alcune confidano, niente impedisce loro di lavorare divertendosi e magari provare anche passioni vere, sia pure circoscritte. E questo va a vantaggio di tutti e due. Darsi reciprocamente piacere aumenta il piacere, che si amplifica, talora, in un crescendo esponenziale. Gli innumerevoli esercizi sensoriali che ho praticato nei corsi di teatro sono efficaci, talvolta, nell’aiutare a ricreare queste illusioni. Almeno a questo mi servono, visto che come attore sono sempre stato negato.

Continuo così in lunghi e dolci preliminari, soprattutto non manifesto fretta nel prendere iniziativa. Faccio di tutto perché sia lei a prenderla, di sua spontanea volontà. Per interminabili minuti la bacio tutta, non c’è un centimetro di pelle che non percorra con le mie labbra dischiuse. Tranne le parti intime. Sento il liscio dei suoi polpacci e delle sue cosce, la pelle tesa del suo pancino, la schiena nell’incavo della colonna dalla nuca a scendere fino alla riga del culetto. La giro e la rigiro come una bambola, ma quando prova a baciarmi mi sottraggo e mi nascondo tra i suoi seni. Il viso me lo tuffo bene dentro, ci passo il mento e ci sfrego il collo nell’incavo tra le due tette sode, belle umide e perlate di sudore. Faccio circonvoluzioni con la lingua attorno ai sui capezzoli così duri ed eretti. Sono di una gomma morbida e consistente, ma saporita di carne e sudore sapido. E li succhio. E apro le fauci per inghiottigliele, quelle tette così perfette. Le voglio sentire in gola, come poi lei potrà sentire in gola il mio cazzo gonfio. Ma non c’è fretta. Abbiamo appena iniziato ad amarci.

Adesso mi apre le gambe, prima un po’ timidamente appena divaricate. Ma adesso che sto a baciarle il pancino vuole qualcosa di più. Sento che lo alza un po’ per portare la mia bocca più vicina al suo inguine. Sento che non ha mai avuto peli, lì. La mia bimba è ancora una bimba. Non ho ancora visto il suo taglietto, ma dalla punta della lingua sento che è piccolo e senza labbra, sembra non ancora sbocciato. Con un colpo di reni cerca di darmelo in bocca, ma io le concedo solo la lingua, e di lato. Prima a destra, poi a sinistra, a lungo. Poi sotto, tra l’incrocio della labbra e l’ano, dove il piacere è meno forte ma si diffonde fino all’interno. E così continuo a lungo, con lei che si dimena e si sposta per darmelo tutta in bocca. Lo so cosa vuole, vuole sentire la mia lingua sul clitoride e poi dentro, a ispezionarle le pareti ormai grondanti di umori della vagina. Adesso glielo concedo. Allungo la mia lingua ritta e lei me l’accoglie subito dentro. Sento i suoi succhi dolci che mi riempiono la gola come una melassa. La sua fighetta la sento tutta dischiusa e ora me la posso anche guardare bene. E’ solo un buchetto rosa, ben rinsanguato, in un pancino piccolo e bianco.

Ci guardiamo e mi sussurra “Pleeese”. Mi prende un dito se lo porta in bocca e così salivato lo appoggia al buchetto da cui fa capolino una mucosa umidiccia, se lo tiene a distanza di qualche millimetro, poi con un colpo deciso di reni se lo inghiotte tutto fino in fondo emanando un rantolo sospirato. Io il dito glielo lascio tutto, e lei comincia a roteare il bacino prima lentamente, poi più veloce, poi inizia a unire al movimento rotatorio anche un movimento sussultorio, sento che il suo buchetto si dilata e si restringe come un mantice che aspira, le infilo anche l’indice e le faccio pressione all’interno appena sotto il clitoride.

“Kiss me kiss me kissssmeeee”. Adesso che me lo chiedi così mi concedo, amore. Ne hai aspettato di tempo però… Risalgo lentamente con la lingua a penzoloni a strusciare il corpo e quando arrivo al suo collo lei si abbassa con un movimento rapito ad ingoiarla nella sua bocca. Mi tiene prigioniero in un succhio appassionato. La sua lingua si muove dentro di me velocemente ma non frenetica. Le labbra sono incollate e lei si muove bene alternando succhi e mordicchi. Ha proprio una gran voglia la mia bimba bionda. Mi bacia con passione, e con indecenza usa le mie dita come un toy. La saliva ci si accumula in bocca e un po’ per ciascuno ce la deglutiamo. Ci stiamo mangiando e bevendo in un bacio. Come lei sta mangiando le mie dita con la topolina che adesso manda in fibrillazione spingendo il clitoride quasi impercettibile conto il mio pollice messo di piatto. Dopo qualche minuto, sempre incollati in un bacio, sento che il buchetto si stringe in una morsa che mi fa male alle dita. Ormai non riesco più a muoverle, sono proprio incastrate tra la sua carne. Come la presa della sua lingua incastra la mia in un succhio doloroso e insostenibile. Vorrei urlare, ma riesco solo a fare uscire un grugnito. E non molla, la bimba, non molla,la bimba. Per un tempo lungo non molla. Ohhhhhhhh…… Ora tutto sembra liberarsi, prima la presa sulla lingua. Sento il vapore di un alito affannoso che diventa sempre più lamento sottile per prendere consistenza di un urlo che mi invade i timpani. Poi sento alternare la presa della sua vagina attorno alle mie dita incastrate. Le sue convulsioni le inondano il corpo e si trasmettono anche al mio di corpo, che vibra quasi all’unisono col suo. Mi accorgo solo ora che il mio cazzo è ritto come se fosse stato dentro lui al posto delle dita, e il suo orgasmo talmente mi ha coinvolto da procurare quasi il mio.

E’ quasi due ore che il mio cazzo è a tempi alterni eccitato. Prima con Shelia, adesso con Pat. Ora sento che non posso più aspettare. Mi metto in ginocchio a guardarla, lei capisce cosa voglio e mi da in mano il preservativo. Senza dirle nulla le ficco il cazzo in bocca e glielo lascio sentire. Mi pulisce ben bene anche di qualche goccia di sperma che ha imperlato il taglietto sul glande. E dal sorriso malizioso vedo che se ne è accorta e sembra apprezzarne il sapore amarognolo. Mette a punta la sua lingua sottile e indugia su quel taglietto, schiacciando un po’ il glande, come a voler spremere dell’altro succo. E bello vedere un viso così fresco e innocente attaccato al mio cazzo. Orai i suoi capelli aerei sono appiccicaticci di sudore, i suoi occhi azzurri rilassati nel piacere dell’orgasmo. La lascio lavorare qualche minuto finché la verga non è ben arcuata all’insù, allora gliela tolgo per indossare il preservativo, ma per lei non è facile lasciarla andare.

Segue il cazzo con lo sguardo voglioso, poi quando ho il preservativo si abbassa e me lo ingoia ancora, poi ci sputa sopra e con la mano vuole sentire la consistenza liscia ma nodosa del corpo cavernoso. Adesso basta bimba. “Apri le gambe più larghe che puoi” le intimo. E lei con mio stupore mi fa una spaccata degna di una ballerina professionista. Inarca leggermente il bacino e si apre le gambe tenendosele con le mani alle caviglie. Lo spettacolo è indescrivibile. Ragazzi, le lunghe gambe sottili così aperte mandano il bacino in retroversione, con le gambe aperte oltre centottanta gradi. Così quello che appare in primo piano è proprio e unicamente il buchetto della fica circondato dalla pelle chiara dell’inguine, tesa come un tamburo. Tutto il resto scompare in secondo piano. E quello che stai ora per scopare è unicamente un buco. E il corpo sta sullo sfondo.

Mi sorride compiaciuta per la sua prodezza e mi dice “Fack me hard, honey”. Prendo la mia canna e gliela spennello per tutta la lunghezza dall’alto in basso, dalla punta del suo clitoride all’orifizio del suo culetto. E alterno. E più volte dalla punta del mio glande alla radice del pene per farglielo sentire tutto lungo il suo taglietto. Ma come entrerà questo arnese grosso e lungo in un buchetto così piccolo e serrato?. Ci provo, e sono cauto come quando devo sverginare un orifizio anale. Faccio gocciolare un po’ di saliva che va giusto nel punto alto del buchetto per colare lungo il taglio. E inizio con la punta dell’indice. Lei giocando si tiene in muscoli della vagina stretti per impedirmi di fare entrare anche il dito, ma forzando un po’ ci riesco. Lo roteo dentro e aspetto che lei si stanchi nella stretta. Allora tolgo il dito e velocemente le punto il glande contro, che tengo stretto tra due dita ad anello. Lei mi guarda fissa negli occhi, ma nel momento che si sente invadere dentro dilatata dal mio glande rovescia gli occhi in alto e lancia uno sbuffo pieno d’aria sospirando, “my goood, you can faaaaaaack my pussy”. Lei la tiene sempre stretta e l’inserimento nella sua figa è veramente simile a un rapporto anale. Con il cazzo gonfio che te lo senti strizzare ad ogni centimetro di fighetta che conquisti, e man mano che entra te lo senti anche aspirare, finché entrato tutto fino in fondo si intrappola che quasi non può più uscire.

Ecco! La sensazione di sentirmi intrappolato dentro di lei ha sprigionato il massimo delle mia eccitazione passionale. Ora me la guardo bene la mia bambina. Lei così immobile, impalata a fondo dal mio cazzo. Io così imprigionato dentro di lei. Ci possediamo, ci possediamo a vicenda in una morsa che non ci lascia scampo. Sento che la bocca è troppo libera. Voglio imprigionarmi a lei anche con quella, nei risucchi dei suoi baci. Mi abbasso e avvolgendo il suo corpo tra le braccia le blocco la sua bocca sulla mia. Intanto il mio cazzo si muove ormai con padronanza nella sua vagina. E così incollato al succhio del suo bacio sento il cazzo vagare, alternando spinte profonde al ritmo lento della pulsazioni del cuore, a stoccate più veloci, quasi colpi di fioretto, che di punta di glande colpiscono il buchetto proprio lì, dove è più sensibile. E cosi incollato vado avanti, in questa posizione da innamorati per un tempo interminabile. Questa volta non voglio cambiare posizione, con lei. Più tardi me la prendo ancora e sperimenterò il resto del repertorio. Ma ora la posizione del missionario con tutte le sue declinazioni, di sopra, di lato, a gambe spalancate, a gambe unite, abbracciandola da dietro, appoggiandomi sui gomiti, ma sempre perennemente incollato alla sua bocca, mi pare più consona a tale situazione passionale che si è creata.

Mi stacco solo un momento per chiuderle le cosce e portarle al petto le gambe distese. Questo mi permette di prenderla con il cazzo rivolto un po’ più in alto a sfregarle da dentro il punto G, che avevo sentito sotto i miei polpastrelli nella manipolazione. Colgo infatti, come la colpisco lì, eloquenti ansimi e miagolii. Mi inumidisco l’indice destro e con delicatezza glielo metto pian piano nel culetto. Mi piace in questa posizione sentire sulle dita, tra la sottile striscia di pelle che separa la vagina dal retto, il mio cazzo che scorre lento avanti e indietro. Inoltre posso fare un po’ di pressione sull’asta per indirizzarla proprio lì, dove sente di più anche lei. In questa posizione ci rimango tanto, tanto a lungo. E quando sento che il suo orgasmo sta per arrivare allento la spinta del mio dito. Quando sento che il mio di orgasmo sta per arrivare stringo i muscoli del basso ventre e diminuisco la pressione nel pene. Vado avanti così per molto. Porto più volte il mio orgasmo quasi al culmine per poi ritirarlo. E torturo lei impedendole di raggiungere l’orgasmo ma facendoglielo pregustare più volte. Potrei andare avanti così ancora tanto. Dentro e fuori, facendo rimbalzare il mio bacino sul suo e così sentire rimbalzare i nostri corpi sul materasso.

Ma lei mi prega, mi prega, “Please please, came came.Pleaaase”. Ha sofferto a sufficienza. Mi avvicino, la allaccio in un bacio e al contempo aumento il ritmo delle stoccate. Più sento il cuore aumentare di frequenza più aumento la frequenza delle scoccate. Il battito del cuore aumenta e così il numero delle stoccate. Ta ta ta ta ta ta, tatatatatatatatata… Lei urla, sentirà tutto in subbuglio. Il suo corpo e il mio sono in fibrillazione ormai. Le scoccate sono talmente frequenti che non riesco più a contarle. Sono arrivato a oltre quattrocento ma ho perso il conto e il piacere mi obnubila. Sento che sta per venire, mi sovreccito, non ce la faccio più anch’io, adesso vorrei scoppiarle dentro ma voglio aspettarla, solo una frazione di secondo dopo di lei, stringo i muscoli, sudo, soffro, il cazzo mi si lacera dentro le sue cavità, sento che lo sperma accumulato in ore di erezioni fa pressione da sotto la radice del pene. I camiiiiiiiiiing, sento finalmente la sua voce e percepisco del suo corpo spasmi che ormai riconosco bene. Icamiiiiiiiiingtooooooooooooo urlo anch’io da disperato. Il flutti di sperma li sento arrivare dal basso, sgorgano dai canali e velocemente percorrono tutta la canna. Sento come se mi stessero strappando qualcosa da dentro, ecco che lo percorrono tutto, ecco che sono alla punta… Ahhhhhhhhhhh, urlo ancora disperato. E mi libero con un fiotto che sento denso e poi subito ne parte un altro da sotto a risalire e a liberarsi in punta… Ahhhhhhhhhhh , poi un altro, poi un altro, poi un altro e cosi via per interminabili secondi.

Se tieni l’orgasmo rimanendo in erezione per ore la produzione di sperma aumenta e l’orgasmo che provi poi è così duraturo che ti si diffonde in tutto il corpo. Dopo più di un minuto di convulsioni e di tremiti riesco a guardare il mio amore in viso. Il suo sguardo è sfigurato dal piacere. I suoi occhi spenti e annebbiati, con segni di mascara sciolti tra lacrime e sudore. La pelle del musino,prima liscia e bianca è ora arrossata, madida di sudore e saliva che hanno sciolto e mischiato rossetto e mascara. I suoi capelli biondi vaporosi sono adesso appiccicati alla fronte e alla nuca come dopo un acquazzone.

Mi sento in colpa. Ho fatto invecchiare una ventenne di oltre 10 anni in una sola seduta di sesso di neanche due ore. Ma mi piace ancora. E la amo anche di più.

(per gli amanti delle info: non le chiedo quanto vuole, le do io trecento euro e un bacio lungo lungo. Forse sto diventando spilorcio. La rivedrò verso le10 di sera per altre due ore, prima che lasci il club. Ci sentiamo ancora in skype, non siamo innamorati l’uno dell’altra, ma condividiamo un amore passionale e travolgente durato ben due ore per due volte.)

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secondo me framar61 è una giornalista(ramo mediaset) che si diverte a scrivere storielle e che forse un giorno pubblicherà!

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passariello, ci sei andato vicino, ma queste non le pubblico. Troppo private.

"Les histoires érotiques dans un bordel" mi sembre un bel incipit. Ci provo, ma in italiano. bhe però non sono mai stato in un bordello... non so cosa succede.

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carina l'idea di raccontare il sesso con una prostituta come un incontro passionale con la donna della propria vita. pseudo-amore in pillole da 30 a 120 minuti.

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@framar61 ....secondo te un fkk cosa e' ?

http://it.wiktionary.org/wiki/bordello

... Ergo ci sei stato taaaaante volte !!

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bho non ho capito la domanda se mi chiedi se so cosa è un fkk risposta affermatica ovviamente
se mi chiedi se ci sono stato tante volte dipende. Oltre i cento è tante volte? Ma non sono un frequantatore forsennato

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Era una domanda retorica per farti notare che un fkk e' di fatto un bordello con il centro benessere ....

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