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Diario di viaggio sulla gnocca: colpo di fulmine a Bacau, in Romania

Dopo una presentazione di rito...poco riuscita a quanto pare ma non importa sono lieto di iniziare la mia avventura su Gnoccatravels raccontando il mio recente viaggio in quel di Bacău, (dicasi bakò) ridente città universitaria di 200.000 anime circa situata nella regione Moldavia, distante circa 140 di km dal confine con la Repubblica di Moldavia. Una città nel complesso piacevole, dall’atmosfera di altri tempi, ma attiva e frenetica, anche piuttosto rilassante grazie alla presenza di numerosi parchi e da due graziosi laghetti che la bagnano, uniti dal fiume Bistrita, che taglia in due la città. Bruttarella e dall’aria un po meno rassicurante direi invece per quanto concerne le zone appena al difuori del centro, caratterizzato da alcuni pericolosi marciapiedi dissestati, cantieri fermi, temerari “cercatori di tesoro” riversi nei cassonetti della nettezza urbana, nonchè zeppo di fastidiosi mendicanti "tigani" (zingari) tanto appiccicosi quanto un collante da dentiera; ma a giudizio complessivo, indubbiamente popolato da una notevole varietà di fauna femminile locale, molto più disponibile in fase di approccio ma soprattutto un po più ingenue e sognatrici delle più materialiste rumene domiciliate in casa nostra. Lo scopo per cui mi sono recato a Bacău lo scorso mese di agosto è stato per presenziare ad un matrimonio, quello del mio caro amico Florin: inizialmente scettico nel volermi recare nuovamente in Romania, data una non troppo felice esperienza trascorsa durante un viaggio di lavoro fatta a Bucarest una decina di anni fa circa, laddove ogni due-tre isolati venivo molestato da strambi personaggi sempre pronti ad offrire incontri non richiesti con "mercanzia" di dubbio gusto, branchi di sudici ragazzini che giravano per le vie respirando della colla tipo “HUHU” raccolta in un sacchetto di carta, cifre assurde sparate da furbastri tassisti senza scrupoli, file di scaldacazzi della peggior specie già abbondantemente foraggiate da sponsor, composti generalmente da benestanti 50-60enni stranieri spacciati per loro fidanzati oppure...I LORO RAGAZZI e così via; ho voluto infine accettare comunque di seguirlo nella sua città per assisterlo nell'accingersi al "grande passo" (della rovina )con la sua compagna Ileana ed allo tesso tempo, provare a sfruttare questa nuova occasione per assecondare una pulsante curiosità di visitare una città diversa dalla capitale, sicuramente più genuina, meno inflazionata da barbare ed arrapate presenze maschili straniere e soprattutto meno condizionata e meno abbindolata dagli invadenti costumi occidentali. Il giorno della partenza dall’aeroporto di Roma Fiumicino con un volo BlueAir, mi sentivo indubbiamente carico di entusiasmo e fiducioso di buone aspettative, innescate, oltre che da coloriti racconti del mio amico, anche dalla visione di infiniti videoclips di musica "manele" trasmesse a manetta in casa sua da vari canali rumeni con l'ausilio di una parabola con annesso decoder ...nella quale erano perpetuamente contornati da cotanta procace gnocca danzante, dal quale mi sentivo sempre più attratto, stregato, e quindi invogliato ad imbattermi in una nuova avventura in terra rumena. Giunti finalmente all’aeroporto “George Enescu” di Bacau, veniamo accolti come ospiti presso i genitori di Florin, i quali abitavano in una modesta casa nella campagna circostante. Il “boss” di casa, padre di Florin, un tipo sulla 70ina di nome Bogdan, molto cordiale e parecchio loquace, dopo le presentazioni di rito non perse tempo nel volermi catapultare quasi di botto nel vivo dello stile di vita locale per mettermi il più possibile a mio agio. La prima mossa fu quella di radunare la stessa sera in casa sua una bella fetta di vicinato, amici di famiglia storici e qualche parente, musica in sottofondo, carne già marinata piccante, chili di “mititei”, (salsicciotti speziati locali) qualche pannocchia e fornace ardente pronta a cuocere tutto quel bendiddio. Ma il vivo della “tradizione” non aveva ancora preso il via: dopo aver mangiato sino a svenire, scherzato un po per finta (purtroppo non carpivo molte battute se Florin non traduceva) e bevuto della birra “Ursus” e “Stella Artois”, il buon Bogdan e prodi figlioli tirarono fuori da tinello la prima bottiglia di un liquore locale chiamata “Zuica”, (spero d’averlo scritto bene!) dall’aspetto più o meno simile alla grappa nostrana ma ricavato dalle prugne.

E fu cosi che immediatamente i padroni di casa diedero inizio alle danze!

Tutta la compagnia seduta intorno ad un unico tavolo, a turno si riempiva i bicchierini e poi…tutti in coro si pronunciava “noroc!” (Salute! in rumeno), fumata di sigaretta e poi ancora, riempita di bicchierini e “noroc!”, altra fumata e poi un’altro “noroc!” … finendo in una sorta di “circolo infernale” che terminò solo dopo aver prosciugato (tutti insieme) ben 6 bottiglie da litro di zuica, quasi 2 pacchetti di sigarette a testa, ritrovandoci il cranio trottolante e fracassato all’inverosimile sino alle 5:30 del mattino! Nei restanti due giorni di permanenza in quella casa fortunatamente non si ripetette una simile maratona suicida, ma comunque una bottiglia di zuica volava ugualmente alla sera! Decisi quindi che fosse arrivato il momento di disintossicarmi un po da cotanto alcool ed allegria quindi, con la scusa che non volevo creare altri disagi in casa con la mia presenza, visto che dormivamo già in 4 nel tinello e altri 3 in camera, decisi di sloggiare altrove. Venni a sapere che un amico di amici di Florin possedeva un bilocale non lontanissimo dal centro di Bacau, in zona “Nord” nei pressi dell’omonimo parchetto –e così presi la palla al balzo – chiesi di incontrarlo, presentazioni di rito, caffè tutti insieme al bar con conversazioni misti in rumeno-anglo-italiano, consegna chiavi senza vedere la casa, rientro, preparazione valige alla sera, successivo passaggio in loco e sistemazione definitiva: il giovanile proprietario, un simpaticone di nome Marius prima di congedarsi mi disse cordialmente a gesti di non voler nulla, ma pareva un gesto troppo sfacciato accettare tale proposta, e così, dopo estenuanti altri gesti comunicativi, mi puntai di pagargli 20 euro al giorno, almeno per le spese ed il disturbo.

Che signore che sono!! beh, almeno l’appartamentino meritava: ottima base per castigare eventuali gnocche… -pensai- ci riuscirò?!... Abbastanza scettico nel crederci veramente ma speranzoso. Stiamo a vedere!

Il giorno di inizio matrimonio: tra sfarzi, mazzi, frizzi e lazzi vari, l’evento durò praticamente 3 lunghi giorni. Ma andiamo per ordine: Primo giorno. Funzione nella chiesa ortodossa alle 16:00 circa d’un pomeriggio di agosto (in rito ortodosso rumeno: guai generalizzare!); non per dirvi una sana stronzata ragazzi, ma durante tutta l’esecuzione della funzione religiosa avrò notato, si e no, la presenza di una 20na di invitati o poco più in totale!! Oh!...emmenomale che il buon Florin, quasi sempre all’unisono con la sua futura moglie, prima della partenza non facevano che scassare i marroni dalla sera alla mattina nel ripetere copiosamente a qualunque essere umano o umanoide gli si muovesse difronte, che al matrimonio sarebbero venuti più di 200 invitati tra: parenti stretti, parenti larghi, parenti dall’estero, amici cari, amici veri, amici di passaggio, facce di merda, autoinvitati, gente mai vista prima e molto probabilmente anche una qualche inquietante annunciata presenza aliena. Mi veniva da chiedere quindi, notando una tale pochezza di gente, se tutti gli altri tanto canzonati invitati avessero dato buca attuando insieme lo stile di “ammutinamento generale” per un motivo a me sconosciuto oppure… a pensarla positivamente, e considerando l’era moderna, se costoro stessero sì seguendo la funzione, ma tramite l’uso della videoconferenza Skype ma senza che mi stessi accorgendo di niente?!... Fatto sta che ci rimasi un po cosi, ma non conoscendo l’idioma non sapevo a che santo votarmi pur di ottenere una risposa plausibile. La risposta la ottenni, ma dopo, molto dopo (a ridosso del rientro in Italy) dallo stesso sposo il quale mi rassicurò dicendo che lì da loro è tranquillamente concesso di poter saltare la funzione, che non rappresenta motivo di offesa per nessuno, l’importante però che siano tutti puntuali (e generosi) alla festa in ristorante!

Strambo?... di mio ci rimasi di cazz… di stucco, ovvio ma ragazzi miei: anche questa è Romania!

Infatti, terminata la funzione matrimoniale (di cui vi risparmio la narrazione sennò allunghiamo il brodo!) gli sposi si allontanarono per le foto di rito mentre io, unito agli altri presenti intraprendemmo la via verso il ristorante. Una volta giunti in loco non credetti ai miei occhi!! Pareva che m’avessero portato in un bunker in attesa di imminente catastrofe, un lager nazista d’altri tempi… insomma, c’era tanta di quella gente dentro, fuori, nei giardini, sui tetti ed intorno l’edificio che, giuro, la gran mole di profughi albanesi giunti sulle coste pugliesi negli anni ’90 raggrumati sulla triste-nota nave “Vlora” gli avrebbero fatto giusto un baffo!

Le “danze” non erano ancora state aperte, ma non feci a meno comunque di notare che 3/4 di invitati erano già in ritmo. Gli sposi ci raggiunsero finalmente dopo un’oretta e mezza, in Hummer scortati da 3 BMW nere in stile nostro Silvietto nazionale . Scesa artistica dall’Hummer con relative 10.000 flescianti foto. Altra marcetta nuziale con tanto di banda sonante, accompagnarli nel tragitto che dava dalla vettura sino al loro tavolo in sala, durante il quale si sprecarono tanti di quei chili di riso da poter sfamare Africa ed Asia interi. A quel punto tutto era pronto.

Fu l’iniziò quindi della “catastrofe” annunciata pocanzi, ovvero la FIESTA: via ad interminabili balli di gruppo; messi tutti in cerchio , brindisi a manetta principalmente a base di zuica, Jack Daniel’s o vodka per gli uomini, mentre le donne bevevano invece del vino dolce o spumante. Ogni tanto però cascava… la pausa… uff! che benedizione!!... giusto 15 minuti per un boccone e poi ancora, tutti in piedi, altro brindisi, musica manele a go-go, balletti, brindisi ancora, pausa foto ricordo di gruppo con annessa cessione “bustarella” magica, e poi di nuovo, ancora… “noroc!” urlato tutti in coro e poi giù, TUTTO GIU’, perché se m’azzardavo solo pensarci di lasciare pure un micro mm. di liquido nel bicchierino ..ERO UNA SPIA!

E poi ancora, balletti: in fila indiana, fila africana, fila alle poste, ed ancora file, file, umori e ritmi mai concepiti nella mia carriera di vecchio viaggiatore. Si tornava spesso in posizione accerchiata (me l’avranno detto forse 100 e uno volte l nomi dei balletti “incriminati” ma… scusate, proprio non mi ricordo un tubo) dopodichè, mentre la testa ormai ballottava più veloce delle gambe e la vista tendeva ad annebbiarsi come accade in pianura padana, causa ingurgiti d’alcool oramai già a livelli di ettolitri, perdendo completamente la percezione spazio-tempo e chiedendomi, durante lievi sprazzi di lucidità, come cazzo potevo esser stato così masochista da accettare di dilaniarmi in quel modo, ad un certo punto… PANICO!!... urla schizzofreniche prevalentemente femminili giungono alle mie orecchie, non capisco, non afferro cosa inducesse tutti a strillare in quel modo!

E mentre piano piano realizzavo che praticamente tutti s’erano messi con le mani in alto, un sentimento di sgomento cominciò a pervadermi tra le vene: vedo entrare repentini in sala 4 tizi dal volto coperto con dei collant e…CAZZO!! … con delle pistole ben strette tra le mani! Esordiscono minacciando dapprima qualcosa in rumeno dopodichè, dopo aver appurato che tutti fossimo tranquilli ed immobili colle mani in alto, uno di loro s’avvicinò alla sposa, se la caricò di forza sulle spalle portandosela via… Lei però, Ileana, non oppose alcuna resistenza durante il suo sequestro. Anzi, scorsi… almeno mi sembrò di scorgere in quel frangente, un sorrisetto quasi beffardo, azzarderei persino divertito.

“Oh porca puttana!... ma che cazz…” esclamai in quasi perfetta coscienza ed in italiano volgendo lo sguardo verso la mia destra. Mi bloccai di botto!

Stropicciai gli occhi: proprio non riuscivo a connettere ciò che avevo appena visto due secondi prima e ciò che invece tendeva a sagomarsi dinanzi alla mia vista. Acuisco il campo visivo, quand’ecco scorsi bruscamente il materializzarsi un sogno. La sagoma d’una bella fighettina, alta ed attillata, tinta bionda, visino delicatamente stupendo, occhi da cerbiatta e fresca come una rosa. Costei si trovava giusto al mio fianco, appena a 10cm da me, e con la sua manina nella mia, dato che poco prima facevamo “cerchio” per ballare, ma senza però essermi accorto d’un cazzo: prendendo subito atto della probabile gaffe causata dall’esternazione non proprio francesistica della mia esclamazione, (pur non sapendo se conoscesse o meno una parola di italiano), mi scusai farfugliando uno “scuze” talmente strozzato che parve una sorta di suono d’un gorgoglio da tazze di gabinetti. Mi ricomposi fingendo di tossire, scossi per un’attimo la testa per capire se fossi vittima di una grave allucinazione da zuica o chissà cosa dopodichè, una volta appurato d’essere ancora integro e ragionevole seppur nei minimi sindacali, notai con gradevole stupore che la tipettina al mio fianco, Bbòna, ma Bbòna proprio pari pari a quelle sventolone le quali ancheggiavano continuamente nei clips “manele”, diventate croce e delizia della mia mente, che se la rideva di gusto guardandomi sott’ecchi continuando a tenermi ancora per la manina: “ah!... pensai! - Giuro che questa benedetta mano dal signore (la mia!) non me la laverò più per i prossimi 100 anni!!”

“Cos…” -ma no cazzo,- pensai, -stà qui non capirà una ceppa se le parlo italiano… ma ora che faccio?!.. provo un improbabile rumeno?... e vvai... ma si, chissenefrega! Tanto tra un po’ i rapinatori ci faranno secchi! – continuai a rimuginare.

“Ce mai faci?” le accennai; “Bine..si tu?” rispose lei, spaccandomi un sorriso tale da svenire!

“Ehm… bine!” risposi a mia volta come un’ebete…;

dopo quel frangente mi feci più coraggioso ed incalzai:

“Numele tau?” pronunciai… ma esattamente come lo avete letto! Lei sghignazza divertita…

-ho detto un’altra cagata- pensai girando la direzione dello sguardo per un nano secondo, per poi tornare ancora tra le “grinfie” dei suoi occhi ancora divertiti: “Numele meu?” rispose indicando se stessa con la mano libera… “ha capito!!...” esultai esclamando nel pensiero, quindi annuii, pronunciando un “Da!” secco e sicuro (e grazie a cazzo!)

“Gabriela…,Gabi” pronunciò al seguito la dolce fanciulla, facendo spallucce nel farmi intendere che il nome accorciato fosse più propizio; “…si tu?” (shi-tu?) proseguì. “Marameo” risposi prontamente, pronunciando il soprannome che mi porto da una vita, col preciso scopo di strapparle un altro sorriso!

“Marameo?!...” ripetè un po’ indugiata; “acest nume este?...” incalzò, acuendo lo sguardo chinando nel contempo leggermente il capo su un lato.

-Bingo!.. esultai - capii la domanda!!

“(il) mea…” le risposi quasi sfacciato, generando un miscuglio di idiomi tra l’imbranato ed il finto tonto, sempre al fine ultimo di tenere alto un’elettrizzante ritmo tra noi due.

“Placere!” pronunciò lei, Gabi, con voce quasi come uno squittìo. E con una nuova bozza di sorriso sulle labbra, agitò la sua manina che ancora si trovava incastonata con la mia, ma stavolta con una presa dal maggior vigore!

Chinai leggermente il capo in avanti durante la presentazione, ma senza dire nulla per non rischiare di fare il pappagallo ripetitivo. Le nostre mani (finalmente?!...diciamo così per dire) si staccarono tra loro con lasciva delicatezza. Era giunto ora il momento di rispolverare le mie doti, le mie armi, il mio carisma… insomma, muovere il culo, far qualcosa per non permetterle di scappare via, perdersi tra la folla, sparire dalla mia vista, perderla nel peggiore dei modi possibili. -Facile a dirsi…- pensai tra me e me, -ma mò che cazzo gli dico altro a questa qui?!...-

Porcazza puttana ragazzi miei! Ero praticamente nella merda: avevo esaurito tutto il mio misero repertorio di rumeno da manuale; cosa potevo inventarmi ancora?... purtroppo non mi era dato saperlo!

“Senti Gabi...” farfugliai in lingua madre (la mia), “ehm… do you speak english?” virai nel seguito della frase!

Mi guardò, scosse leggermente il capo, non capì praticamente un tubo. Si avvicinò a me sino alla soglia massima di tenuta dei freni inibitori, posò una mano sulla mia spalla destra, sporse il capo verso il mio, si scostò i lunghi capelli lisci da un orecchio e fece cenno di voler risentire quel che avevo detto poco prima: “iarta-ma?” (iàrt-m) sussurrò lei; -che cavolo avrà detto stavolta- pensai angoscioso e colle palpitazioni a 1000 in gola… quando tutt’a d’un tratto, ecco che piombò tra noi lui, Florin! Con voce roca e visibilmente agitato, strillò qualcosa in rumeno (ovviamente) all’attenzione della Gabi dopodichè… hmm!... mi fissò per un secondino, che in quel preciso frangente mi sembrò un’eternità:

-Che cazzo mai avrò combinato?!...- pensai titubante, ma in fondo tranquillo; -non gli starò mica provandoci con una che proprio non dovrei? - rimuginai intontito!

“Marameo!..” esclamò Florin, “…cacchio ci fate ancora qui tu e lei: ma non vedete che sono usciti quasi tutti dalla sala?” sbottò un po’ seccato. “Forza!, e datevi una mossa voi due altrimenti chissà dove andrà a finire che porteranno Ileana” proseguì egli...

“Andate insieme se volete, ma muovetevi!... mettetevi in macchina con Geo (Si, si. Proprio come quel programma scientifico trasmesso su Rai 3, ed era un suo caro cugino) e dateci una mano a cercarla!” … “l’hanno rapita, dobbiamo trovarla prima possibile e pagare loro un riscatto, altrimenti la festa non potrà continuare!” … “Dai!” esclamò in conclusione; “…ci rivedremo qui più tardi” si allontanò strizzandomi l’occhietto. Guardai la “mia” Gabi, qualcosa di positivo sentivo attraversare i miei bulbi piliferi poiché sapevo ora di aver una nuova chance per starle vicino, ma la perplessità sulla successione di quanto stava accadendo sotto il mio naso non mi lasciava altresì totalmente indifferente!

–Questi sò tutti impazziti!- sentenziai nei miei pensieri.

“Marameo…vin,haide!” (o qualcosa del genere) esclamò subito dopo Gabi attirado la mia attenzione, ri-afferrando ancora una volta la stessa mano "benedetta dal signore" energicamente, strizzando l'occhietto accennando nel contempo uno scatto col capo facendomi intendere di seguirla…

-FINE-

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@marameo :-))))) mi fa piacere che ti sei divertito. Cmq Florin ti ara spiegato che il ''rapimento'' della sposa e una tradizione nostra....

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Chiunque tu sia, stimatissimo collega, non iniziare col sputtanarmi la suspance... [-O< Grazie! ;-)

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FINE ... che significa?!..

Non vorrai mica lasciarci così a bocca asciutta dopo un sonoro @MARAMEO spero! :-))

D'altronde io non ho fatto nulla di male per meritare una tua burla :-D ...fa il bravo, dai!! ;-)

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Minchia @marameo che racconto...

Non si può certo dire che ti manchi la proprietà dialettica!

Ora però aspettiamo la seconda parte in tempi brevi, perché sta Gabi hai fatto venire voglia di ficcarsela a tutti...

Under Jolly Roger!

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@marameo, complimenti per la narrazione e non vedo l'ora di leggere il seguito, sto racconto è davvero avvincente

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Ottima e meravigliosa e gioiosa dialettica , vorrei il finale grazie , troppo bello.

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@Vivo_a_Bucharest, il mio amico e consorte invece se ne sono guardati bene dal spiegarmi dettagliatamente riti ed usanze nei matrimoni, incluso il loro: si limitarono a dirmi che tutt'al più si "faceva baldoria"; si beveva, si mangiava e si ballava allegramente con musica dal vivo, e che i festeggiamenti duravano due o tre giorni in giro per le case dei parenti. Ma di tutto il resto non me ne hanno mai fatto cenno. Forse per timore che rinunciassi spaventato oppure per una questione di sorpresa... non saprei: quasi quasi glielo chiedo appena posso: sin'ora non l'ho ancora fatto :-) ma certamente tutto potrei dire tranne d'essere rimasto pentito della mia decisione!

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@Trombamico, @magic_mirror, @Gnoccapacker, @Benzai: vi ringrazio davvero per l'apprezzamento! ;-) tornerò al più presto ma preferirei che il mio aneddoto venga prima letto ed apprezzato da qualche altro collega: vorrei comunque prima capire se ne varrà la pena continuare, non vorrei ancora sottopormi allo sforzo immondo di buttar giù altrettante righe di cazzi miei, sottraendo ore della mia vita senza che poi, in fondo, riceva almeno un adeguato numero di consensi.

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@Marameo, in effetti concordo nel notare come ti sia voluto prodigare nell'inserimento di piccoli e curiosi dettagli nel tuo racconto, rendendo un tuo spaccato di vita vissuta come una sorta di "racconto d'autore" vero e proprio. Immagino quindi che questo t'abbia impegnato non poco nel riordinare ricordi ed emozioni ed assemblare il tutto senza rischiare di cadere nel banale! Comunque tieni presente, qualora non te ne sia accorto, che su questo sito purtroppo i threads che non trattano argomenti inerenti Thailandia, puttane ed FKK vengono generalmente snobbati o quantomeno apprezzati con sufficienza :-)) ed anche il fattore educazione, qualora qualche nuovo iscritto si presenti qui, viene sempre più a scemare tra coloro i quali dovrebbero dare il buon esempio, salvo poi lamentarsi quando invece un novello si introduce senza presentazione :-)) :-)) La community Gnoccatravels è così, piaccia o no!

Spero che tu voglia quindi proseguire nel tuo avvincente aneddoto anche senza aspettarti furor di popolo: non badarci troppo, non ne vale la pena.

Soprattutto, non lasciarci sulle spine... sei fortissimo!!

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Davvero notevole @Marameo. Complimenti, hai reso una tua personale esperienza di vita come una vera e propria saga, un piccolo capolavoro letterario direi, piacevolmente coinvolgente ed istruttivo nella descrizione dettagliata delle usanze e costumi locali. Sarebbe fantastico poter continuare in questo tuo originale viaggio, diverso dal solito, immerso nel vivo della cultura locale rumena! Io ci conto ;-)

WE ARE OF PEACE. ALWAYS.

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@marameo

bella storia ....ti invito a continuare al piu presto .

Ottima narrativa di esperienza vera.di vita vissuta......

Scopo poco ma scopo

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@Trombamico, e perchè i topic che trattano l'argomento melanzane dove li mettiamo? :-)) in questa comunità, se ci facciamo caso, le melanzane sono odiate e ripudiate praticamente da tutti però quando viene pubblicato qualcosa su di loro, chissà come, i commenti si sprecano sino all'inverosimile: quasi tutte fondamentalmente identiche tra loro, ma basta che se ne parli! ;-) @Marameo ascolta, la proprietà narrativa del tuo calibro è un dono raro in questa comunità di puttanieri incalliti, me compreso. Vai avanti per favore, davvero, è da tempo immemore che non mi divertivo così tanto nel leggere qualcosa su questo sito, oltretutto stai anche intrinsecamente mettendo a nudo una realtà parallela e sconosciuta ai più su un Paese, la Romania, che ormai tutti credono di conoscere bene e considerano irrimediabilmente terra bruciata solo perchè, nella loro mente, l'intero Paese inizia e finisce solo a Bucharest!

Is maith í comhairle an droch-chomhairligh
The suggestion of a bad adviser is good

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Ok stimatissimi colleghi ;-) mi avete convinto!!! =D>

Vi ringrazio ancora per i complimenti e soprattutto per la vostra pazienza; eccovi quindi il prosieguo del mia esperienza di viaggio in Bacau. Ma sappiate che una storia lunga, spero di non annoiarvi troppo:


(continua, parte 2°)

Mi lasciai trascinare quindi dalla lieve trazione della mano di codesta dolce fanciulla, coinvolto da un mix di sensazioni di euforia e curiosità mai provati prima dall’ora, dritti verso l’uscita del ristorante per poter raggiungere l’auto del cugino Geo il quale si trovava parcheggiato giusto poco più avanti, col motore della sua Dacia Duster nera già messa in moto e le portiere posteriori aperte. Giunti dinanzi alla vettura, separammo le nostre mani che durante il tragitto incrociarono le dita. La Gabi s’accinse quindi a piegare il capo in avanti ed a salire a bordo entrando dal lato dx, mentre io rimanevo in attesa che si sistemasse, ed infatti subito dopo essersi messa seduta, tirò verso il basso il lembo anteriore della sua corta gonna color violetto che nel frattempo s’era leggermente ritratto: Oh…le sue gambe!… che ve lo dico a fare; apparirono semplicemente favolose in tutto il loro splendore, appena abbronzate, dalla pelle visibilmente liscia e vellutata. Le fissai ancora per un’attimo, erano evidenziate dalla sola luce fioca dell’abitacolo dato che s’era fatto già buio pesto per l’ora tarda ma senza che mi fossi accorto di niente, e ad un certo punto la mie fantasie più intime iniziarono a prendere il sopravvento: immaginavo codeste meraviglie della natura già in preda al tocco voluttuoso delle mie mani mentre, nel contempo, esse iniziarono a tremolare, sudare quasi freddo;

  • Chissà se sarò così tanto fortunato!… - ...pensai, fissandoli tanto estasiato, ma anche parecchio dubbioso.

“Marameo!...ti serve l’invito per salire o cosa?... “ esclamò veemente Geo dal posto di guida, colla testa lievemente abbassata e con lo sguardo rivolto alla mia attenzione; ritornato coi “piedi per terra” dopo quella breve parentesi d’incanto così bruscamente interrotta, scossi la testa: “ehm… arrivo!” risposi prontamente con un fil d’imbarazzo; chiusi la portiera dx ma aldilà del vetro non potetti fare a meno di scorgere lo sguardo di Gabi che mi puntava divertito. Girai repentino dal retro della macchina e presi a salire anch’io sulla porzione di sedile posteriore, accanto a lei. Una volta entrato, chiusi energicamente la portiera posta alla mia sx mentre sentivo lo stereo acceso diffondere note di musica manele a basso volume. L’auto cominciò a muoversi. “Sicuro di star bene?...” esordì subito Laura la moglie di Geo, adagiata sul sedile passeggero anteriore, mentre tra il divertito ed il curioso fissava lo specchietto retrovisore frontale cercando la mia attenzione; “hmm…mi sa che c’ho dato un po troppo dentro con la zuica!” risposi abbozzando un espressione moderatamente sconsolata, mimando volutamente un’aria finto-rassegnata, nella vana speranza di sviare ogni sospetto: infatti non mi andava troppo a genio che chi mi stava intorno in quel momento s’accorgesse di quanto fossi oramai cotto, rincoglionito, colla testa fra le nuvole, vulnerabile come un liceale adolescente; Gabi compresa!

Ma ero visibilmente teso e stralunato, realizzando quindi che avrei dovuto rendermi quanto più credibile possibile, ad ogni costo.

“Siamo solo all’inizio ragazzo mio!...già ti lamenti?!; hahaha!!” esclamò sogghignando Geo mentre, nel contempo, Laura annuiva consenziente alla frase del marito fissandomi negli occhi col capo girato in mia direzione per pochi secondi. Non dissi nulla ma abbandonai la schiena sul sedile appoggiando la nuca sul poggiatesta, fissando il vuoto sopra di me esternando un sonoro sospiro. Chiusi gli occhi, la quantità d’alcool ingerito faceva il suo corso ancor più prepotentemente messo in quel modo: sentivo il cervello dimenarsi, la musica manele diffusa soffusamente dalle casse laterali pareva dar ritmo alle strambe figure illuminate e mobili che si materializzavano nei miei pensieri, sempre più numerosi, sempre più invadenti… mi sentivo un verme, una cozza aperta forzatamente, ma non volevo darlo troppo a vedere; avevo una “missione” da portare a compimento!

“Noapte bunaaa!..” era la voce di Gabi che penetrando nel timpano del mio orecchio dx, mi procurò un sussulto. Riaprii le palpebre degli occhi, e mi ricomposi raddrizzandomi seduto quasi di scatto. “Gabi!…” esordii, e lei mi fissò curiosa arricciando la punta del naso. “Marameo!…” intervenne Geo quasi con intromissione; “…ma che italiano d’acqua dolce sei, ragazzo mio?!...” aggiunse scrutandomi dallo stretto di uno specchietto retrovisore.. “oh, che c’è zingaro!... c’e l’hai con me stasera?!” incalzai in tutta risposta, ma naturalmente con tono ironico. “Lo zingaro” è infatti il soprannome affibbiato in tono puramente scherzoso e bonario al buon Geo dai suoi colleghi di lavoro, amici e conoscenti italiani e rumeni stessi, in riferimento al tono olivastro della sua pelle, nonché dalla sua capigliatura arricciata e perennemente ingellata.

Anch’egli, come sott’inteso, lavora ed è residente in Italia dal lontano 2001 assieme alla moglie Laura. “…Per sole quattro gocce di zuica che hai bevuto al ristorante trascuri così una bella ragazza?!” proseguì egli, “è da mezz’ora che ti stà fissando, cazzo: fa qualcosa no?...parlale!” concluse in tono quasi polemico. “Quattro gocce… ammazza!!...” sbottai meravigliato ponendomi le mani sul viso sino a coprirlo. “Pensa a guidare tu… di cosa ti impicci?” intervenne Laura dandogli un buffetto su una coscia; “ma sai almeno da che parte dobbiamo andare?...” concluse lei troncando il discorso.

Gli sguardi tra me e Gabi s’incrociarono, la sua espressione appariva perplessa e curiosa: non riusciva ad intuire di cosa stavamo parlando! Cosicchè sporse il busto trai i due sedili anteriori e, mentre il suo profumo di donna prendeva ad invadere le mie narici, avendo abbreviato la distanza tra noi, sentii chiedere: “Geo, ce zic…”; Gabi dovette interrompere la domanda: prese improvvisamente a trillare il telefono di Laura dal fondo della sua borsetta.

-FINE-

:-h

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@Marameo

e vissero felici e contenti? :)

Capo Moderatore

La Seduzione Del Drago

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@IlDrago, ciao capo! :-) Nonostante l'apparenza garantisco a te e gli altri colleghi della gnocca che il mio racconto non è un surrogato di romanzo stile "Harmony", e nemmeno finirà tale. Non aggiungo altro!

Avevo promesso in presentazione pieno coinvolgimento nei contesti ove venivano svolte le mie esperienze di viaggio, ed è questo quindi quel che sto cercando di fare: mantenere la parola data ;-)

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@marameo una delle storie piu trash ke ho mai sentito continua cosi ke vai

alla grandissima inoltre impariaml anke un po di rumeno ke puo sempre servire

:-))

:-))

:-))

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@Marameo

aspetterò con viva e vibrante soddisfazione il seguito :)

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@oasiall, non c'ho capito un tubo, caro collega. Potresti spiegarti meglio? Cosa ci troveresti di trash nella mia esperienza?

:-?

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@marameo trash nel senso ke mi ricorda certe commedie all italiana dove avvengono situzioni assurde e c é sempre qke elemento piccante in mezzo non l ho usato in maniera offensiva la storia é bella e particolare non fraintendermi

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Magari se ti riferivi all'usanza piuttosto eccentrica di festeggiare i matrimoni in Romania, ti dico che non sei il primo a dirlo: qualcuno le reputa "kitsch", altri "trash", altri ancora "Cip&Ciop"; alla fine ognuno naturalmente è libero di pensarla come gli pare ma in fondo, come recita il proverbio, il mondo è bello perché vario! ;-)

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Il fatto di rapire la sposa con uomini armati al seguito è trashissimo ma ripeto non è una cosa

negativa anzi rende la cosa molto piu divertente rispetto a noi ke qua siamo abituati alla classica cerimonia in chiesa e a mangiare fino allo sfinimento piuttosto mi domando cosa avete fatto x l addio al celibato dello sposo :-)

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La cosa positiva dei loro matrimoni però è che puoi tranquillamente disertare la cerimonia in chiesa tanto non glie fà na sega a nessuno... :-)) se solo potessimo farlo anche qui da noi... :-D

Addio al celibato?... una festicciola a base di maialino arrosto, manele music ed ettolitri di whisky in una villetta affittata sino a notte inoltrata, ma tutti insieme: maschi e femmine;

Se l'allegro sposo provava solamente ad allontanarsi si segava le gambe da solo...poveraccio!

Quante volto c'ho detto: ma chi te lo fa fare...

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@Marameo porcaloca, a me missà tanto che Dan Brown fa na pompa a te!

Comunque sta Gabi qua, pur non avendola mai vista, grazie al modo come la descrivi rischia prima o poi di prender forma in qualche mio futuro sogno erotico notturno ;-)

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@Marameo

Vai così...!

Se questa è la premessa...che ci fai stare qui tutti ingrifati...non mi immagino quando ci racconterai i dettagli della ficcata...Grande!

Under Jolly Roger!

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@magic_mirror :-D hihihihi! ...ma potrei anche non averla ficcata :-D il condizionale è d'obbligo!

@Trombatore ;-) ...e faresti bene amico mio: Gabi è davvero l'emblema di un sogno erotico! :-D

Stasera buttero giù il terzo atto del mio viaggio: non mancate!! (che faticazza però..)

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@Marameo

infatti noi tutti siamo tutti qui su GT perché ci piace fare la fine di Oscar...vero???

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@Marameo

Guarda che siamo tutti qui che aspettiamo...

:!!

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@magic_mirror e tutti gli altri;

Mi scuso tanto con tutti voi ma causa inaspettato contrattempo non sono riuscito a buttar giù più di 2-3 righe! :-( Non mi sono dimenticato di voi, grazie comunque per la pazienza e vi abbraccio ;-)

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@Marameo

Hai ragione...meglio prenderti un giorno in più e fare un racconto da top writer piuttosto che farla di fretta e buttarla giù a cazzo...

Attenderemo in rispettoso silenzio.

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