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Schiave-prostitute gambizzate dalla camorra se non pagano il pizzo

Sul marciapiede si raccontano tante storie per impietosire i clienti. Qualsiasi cosa va bene pur di strappare una 5 euro in più. La mamma malata, il padre in carcere, il fratello drogato. Nessuna però dice «aiutami perché devo pagare la camorra». Il cliente non va spaventato. È la prima regola che i boss della prostituzione hanno inculcato nelle menti di queste ragazze che comprano dalla Nigeria, dal Senegal, dal Sudafrica. Al mercato degli esseri umani hanno un valore di 10 - 15 mila euro. Per arrivare a battere sulle strade italiane contraggono un debito con il «magnaccia» che si aggira sempre intorno ai 50 mila euro. Poi va pagata la mafia locale. Per occupare il marciapiede: 200 o 300 euro al mese. Sulla Domitiana funziona così. Non sfugge nessuna.

RACKET DELLA PROSTITUZIONE - Prima erano solo africane. Ora la camorra casalese ha ampliato l'offerta: ucraine, bulgare, lituane, polacche. La pelle bianca costa un poco di più e frutta il triplo delle africane. Trenta euro per fare sesso in auto invece di 10 euro. Cinquanta euro per entrare nelle villette che la camorra mette loro a disposizione. Si trovano nei meandri di vicoli della litoranea domitia. Strade desolate dove non arriva nemmeno il postino. Così evitano i controlli dei carabinieri. I clienti pare siano raddoppiati. Sono scantinati pieni di muffa. D'inverno si gela, d'estate si muore dal caldo. Molte volte manca anche la luce, ti fanno strada con le candele. Vivono in tuguri. In cinque o sei per appartamento, se così si può chiamare. Non c'è luce ma spesso non c'è nemmeno l'acqua. Al catasto risultano abitazioni disabitate, inesistenti, abusive. Ma per loro sono tutto. Le arredano con un letto un frigo e un water. Il resto è superfluo. Chi è fortunata trova nelle discariche sulla strada scaldabagni arrugginiti, pezzi di arredi o qualche sedia. Li mettono in casa. Le spese vanno ottimizzate. A metà mese arrivano due emissari a riscuotere. Qualcuna prova a ribellarsi, a protestare. «La strada è di Dio» dicono. Le picchiano, le violentano, le sfregiano con il coltello. Quasi tutte hanno cicatrici sulla faccia e sulle gambe. È il primo avvertimento. Poi vengono gambizzate. Uno o due colpi di pistola mentre stanno in strada. Devono capire che se non pagano la camorra, su quel marciapiede non possono stare. Almeno non in piedi.

VIOLENZE E MINACCE - È capitato ancora una volta giovedì scorso. Sempre sulla Domitiana. Stavolta è toccato a una bulgara di 32 anni. Da queste parti il casco è un tabù. Lo vedi indossato principalmente dagli emissari della camorra. Casco integrale e moto. Così si è avvicinato alla donna l'ennesimo ras locale. Due proiettili nelle gambe ed è andato via. Incontriamo Faith. È una ragazza senegalese di 22 anni. In Italia da due anni. Sulla strada, la Domitiana, si fa chiamare Naomi per la somiglianza con il suo idolo: la Campbell. All'inizio aveva provato anche lei a sfuggire al racket del marciapiede. La camorra in questi casi si appoggia alla mafia nigeriana. Oltre a minacciarle sul posto hanno collegamenti con la criminalità dei Paesi di origine. Lì usano metodi ancora più sbrigativi. A Faith mandarono una foto sul cellulare con un machete sotto la gola della mamma. Da allora è precisa nei pagamenti. Ci mostra ventimila euro versati su un conto tramite money transfert. Le mancano altri 30 mila euro. In un paio d'anni conta di finire. Le hanno promesso di darle i documenti. Da poco è riuscita ad ottenere la tessera sanitaria. Lei, come tutte le altre africane, si rivolgono allo stesso avvocato. È un legale di Napoli. Ogni tanto le ragguaglia sullo stato dei loro documenti. E le ricorda quanto devono pagare ancora.

VIDEOINCHIESTA

http://www.corriere.it/inchieste/schiave-sesso-dieci-euro/f347ae72-a6a0-11e2-bce2-5ecd696f115c.shtml

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Ancora una volta complice è anche lo stato italiano, che per sottostare al volere di chiesa e ipocriti, non legalizza questo mestiere come in altre più civili zone d'europa!

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Si vocifera che a breve ci sara' un referendum sulla volonta'popolare di legalizzare la prostituzione....

Due i possibili scenari...o non si raggiunge il quorum necessario di numero di firme.....dovuto in primis alla mancanza assoluta di attributi del popolo maschile italiota..oppure passera' in incognito perche' la chiesa e la falsa moralita'italiota non dara' la giusta pubblicita alla cosa.

Purtroppo in itaglia capiscono solo di calcio ....gli italioti..e di gossip le melenzane.

Quelli descritti in questo 3d sono episodi brutti ma purtroppo nascondono tutte cose che gia' sappiamo ....solo che anche noi.......facciamo finta che non esistano.

D'altronde cosa ci possiamo aspettare da questo mondo .....di certo non le possiamo vedere come delle libere imprenditrici come in svizzera o germania.

Speriamo che qualcosa cambi .....in meglio..per loro e per noi.

Saluti ragazzi

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jeanmichel
23/08/2013 | 19:20
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magari chissà quanti italioti bacati per provare a "giustificare" sarebbero capaci di dire che questo accade anche in svizzera,germania,austria.

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@dionisio74 l'olanda con le sue vetrine è stato il simbolo del fallimento della prostituzione legalizzata, così come lo è anche la germania con i suoi quartieri a luci rosse, solo che li i mercanti di schiavi lavorano in modo più raffinato, personalmente ho conosciuto un russo, ( ossia ho assistito al processo di un russo che gestiva anche 3 bordelli a francoforte oltre che avere un suo giro in italia ) , generalmente le ragazze dopo 5/6 anni sono libere di andare via , prima sarebbero guai, ossia il tempo di sfruttarle a dovere e poi quando sono oramai inservibili e tossicodipendenti vengono buttate via, il bello e che le poverine per esercitare pagano anche le tasse, in quanto ritenute libere professioniste, la malavita

subentra a livello di affitto delle case o appartamenti in cui queste svolgono il loro mestiere ...

" Compro tutto ciò che è possibile perchè tutto ha un prezzo anche la morte "

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@sometimestheycomeback non seguo molto il tuo discorso: dici che in germania, austria, ecc la malvita è coinvolta soprattutto nell'affitto dei luoghi dove svolgono gli appartamenti. Ma questo è quello che (penso) succeda in Italia con quelle che praticano in appartamento. In germania e simili non praticano in casa loro, ma in strutture apposite

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Solo 2 considerazioni senza polemiche con nessuno...

1) e' giusto chiamare le cose col loro nome, appunto "pizzo"...credo che l affitto del marciapiede alle zoccole, ( pagato comunque dai pappa e poi indirettamente dalle ragazze) sia sempre esistito, anche nei 90' , quando a sentire le nazifemministe sembrava che i pappa andassero a prendere nelle case con la forza le ragazze e le portavano in spalla sui marciapiedi....onestamente qualcosa di simile succede si, ma con le africane, quelle si che sono praticamente schiave, le rumene albanesi ect, beh si puo' parlare di " connection" , quasi un accordo economico ( o ancora qualcuno crede alla favoletta della ragazzina che " sogna " di venire in itaglia a far la babysitter) .

2) io sono pure per la legalizzazione ma credo proprio che

il " pizzo occulto" continuerebbe ad esistere, cosi' come esiste per quasi tutti gli esercizi commerciali normali, sia al nord che al sud.

Saluti

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@thor86 chi credi che gestisca tramite prestanomi per quelle che lavorano in apposite struttere , naturalmente bisogna ungere tutte le ruote e creare sempre meno clamore possibile, altrimenti appena anche solo una mezza verità viene a galla al contrario che in italia ... in altri paesi pagano tutte le persone coinvolte, dal prestanome al politico che sapeva... nel 2003 a distanza di pochi mesi tra minsk, leopoli, odessa e mosca , furono uccise sei ragazze di età compresa tra i 20 e i 26 anni vivevano tutte e ad Amsterdam lavoravano in vetrina ed avevano deciso di lasciare quella vita, apparentemente libere in quanto dipendenti di un attività legale i cui propietari cioè coloro che le avevano assunte erano olondasi per bene, erano quasi del tutto ignare che costoro erano dei prestanome dei veri propretari di numerosi stabili ove erano ubicati i bordelli, ossia gruppi appartenenti alla mafia di leopoli che oltre ai bordelli ad amsterdam controllavano anche numerosi coffee shop

con questo escamotage . Le ragazze furono uccise a casa loro perchè ucciderle in olanda sarebbe stato nocivo per gli affari, il loro errore non aver rispettato la durata del contratto con cui erano state assunte ! in pratica non più schiave a vita picchiate e maltrattate ma comunque costrette a versare un tangente occulta in segno di rispetto e a rispettare i tempi previsti dal contratto anche contro la loro volontà.

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In pratica....essendo noi i clienti..quindi la richiesta....siamo in realta'complici.

Cose che di fondo ognuno di noi sa'...........ma ovviamente e'duro ammettere.

Io cmq spero la legalizzino...e poi facciano realmente il culo a sti str..i

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@Sometimestheycomeback Ma scusa, questa cosa la sai tu e non la sa la polizia olandese o tedesca o quello che è? Insomma, non si parla dell'itaglia dove facciamo tutto a cazzo: in quei paesi, quando si mettono a fare qualcosa, lo fanno come si deve.

Io ho vissuto un anno in Olanda e ci torno spesso per lavoro. Onestamente nel red light district di amsterdam c'è un gran ricambio di ragazze e la maggior parte se ne va dopo pochi mesi

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@Dionisio74 cit: Si vocifera

Come "si vocifera"??? :D

Se vai al tuo comune, ci sono le firme da sottoscrivere per rendere obbligatorio il referendum. Se non fai la tua parte ... NON si vocifera ... una beata mazza :D

Rimango sempre stupito dalla pochezza, con cui convivete insieme alla politica! La politica siamo tutti e noi e tutti noi, dovremmo avere il potere di vedere la nostra opinione rispettata! Solo così ci può essere un vero cambiamento democratico e sociale! Altrimenti saremo sempre vittime dei milionari della casta!

Meglio pagare caro il latte ... che mantenere una vacca!

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Mah io a otr non ci vado mai pero se non fosse altro che per le condizioni di lavoro,igiene ,sicurezza,decoro urbano,servizio al cliente,pagamento trasse,controllo sanitario,sistema Germania Italia 10-0 ripeto anche a parità di 'sfruttamento' certo tutto si può migliorare.

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jeanmichel
24/08/2013 | 12:05
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@Sometimes They Come Back

Germania,Austria,Svizzera e anche Francia non sono l'Italia.ammesso anche per ipotesi che la situazione sulla criminalità che sfrutta la prostituzione fosse a livello di quella italiana andrebbe considerata la risposta dei Governi di questi paesi e la sua efficacia per contrastare il fenomeno.

Esempio,anni fa in Francia il clan dei marsigliesi agiva indisturbato ovunque finchè il governo francese non decise di agire seriamente e fare una vera e

propria tabula rasa di quella gente.

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Senza polemica, io sono d'accordo con @Sometimestheycomeback e soprattutto con @Relax. Senza offesa, ma certi commenti che ho letto qui sopra denotano una superficialità ed una pochezza nel trattare questa materia (dagli stessi che poi usufruiscono del business e fanno pure i bacchettoni, poi! :)) ) abbastanza sconfortante.

Lo sanno anche i muri che dietro al business degli FKK si nascondo le mafie dell'Est, magari non nella gestione diretta delle strutture, ma in quella delle "libere imprenditrici" di sicuro! Non conosco la situazione del Red Light District di Amsterdam ma non ho problemi a credere che l'episodio che ha riportato @Sometimestheycomeback su quelle poverette sia più che vera.

Che poi, sono curioso, come pensate che legalizzare la prostituzione di colpo levi come con la bacchetta magica un business più che milionario (in euro) ad organizzazioni come la camorra? :D

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Io ripeto, lo sanno tutti e la polizia non fa niente? Non dico che le mafie dell'est non siano interessate a questo business, ci mancherebbe, ma non penso nemmeno che in certi paesi possano agire indisturbati come qualcuno dice. Il problema immagino sia alla "fonte", cioè nei paesi di origine delle ragazze

La situazione in Italia è diversa ed è chiaro che non basta legalizzare la prostituzione per sistemare tutto di colpo. Ci vorrebbe un lungo lavoro fatto bene che purtroppo sappiamo tutti come andrebbe a finire da noi, tra politici corrotti e poliziotti accomodanti

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jeanmichel
24/08/2013 | 13:35
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@defloratore

la "fortuna" di quei criminali è che operano in Italia ove ci sono sempre stati governi da operetta ed incapaci,sarebbe interessante vederli avere a che fare con i governi tedesco,svizzero,austriaco,francese e magari anche quello U.S.A.

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legalizzare vuol dire erodere i guadagni delle donne, perchè su quello che guadagnano devono pagare le tasse e poi dare pure una buona parte ai magnacci...

le libere professioniste del sesso sono un numero molto marginale rispetto al totale purtroppo... lo stato dove è regolarizzata pensa solo a fare cassa e non si interessa delle ragazze... lo dimostra il fatto che in Germania esistano dei bordelli o fkk dove le donne offrono sesso senza protezione... e quindi i controlli sanitari? in altri posti la prestazione include limonata e pompino senza... non penso che le ragazze lo facciano di loro iniziativa.. addirittura c'è un tacito accordo che debbano fare quelle cose per restare nel locale...diffusione di malattie a go-go... anche i tedeschi han fallito.. anche se gli fkk sono dei veri e propri harem, dotati di ogni confort e ragazze bellissime!

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Secondo me

per risolvere il problema in Italia bisognerebbe obbligare le melanzane ad avere che ne so 30 rapporti sessuali al mese ,non importa con chi"scelgono loro" ma diciamo come un tagliando con tanto di timbri e firma del collaudatore,diciamo delle quote azzurre da equiparare alle tanto famose quote rosa;)

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@relax ..... Il mio " si vocifera " era provocatorio...... So'benissimo che i registri sono al comune.

Il problema e che lo sappiamo solo noi ....... A differenza di altri referendum dove vengono messi i banchetti per strada e ragazzi di quella o quell'altra forza politica cercano di farli firmare ed ottenere il quorum.....per poi assumersi il merito politico "giustamente aggiungerei" della cosa.......in questo caso non ci sono ragazzi...banchetti...tende..e manco nessuno che ne parla...tu hai sentito qualcosa in tv...alla radio...solo qualcosa su internet ma molto blanda.

D'altronde e anche ben chiaro che la cosa non interessa a nessuno.....esclusi i presenti ovviamente :-)) :-)) :-)) .....e senza fare finto perbenismo oppure i bacchettoni ....caro @defloratore ... Anche

quelli ovviamente a scopo provocatorio...bisogna ammettere che il rovescio di questa medaglia non piace a nessuno......e penso meno male...pero'cosi non si puo'andare avanti.

Il business e'alto...ma interamente nelle mani del crimine organizzato...e non penso solo ad una questione di tasse da pagare o di opportunita' per lo stato caro @elpuerco ma sinceramente io con le girl ci parlo e ti garantisco che quelle in app.to che prendono mediamente da 80 in su le.tasse le pagherebbero piu che volentieri per poter stare tranquille...pensa solo che ognuna di loro guadagna in media 15/20.000 euro al mese..ma non possono metterli in banca o bonificarli al loro paese e sono costrette a giri strani dove perdono gran parte della valuta ed a comprare tutto in contanti senza poter aprire mutui o altro.....manco la casa....al notaio che fanno ...gli dicono che fannno le troie???? Quelle che l'hanno fatto la finanza le ha multate per omessa dichiarazione dei redditi....almeno queto mi hanno detto alcune di loro.

Le stradali non sarebbero piu schiave e clandestine ma oltremodo dovrebbero avere almeno un minimo di tutela.

Noi camperemmo piu tranquilli.....cosa da non poca cosa....

Certo fare quel mestiere non e'mai staa una cosa bella...d'altronde io non ho mai sentito nessuna ragazzina sognarlo...tutte ballerine o velin ...dottoresse ...modelle...mai nessuna ha detto da grande voglio.fare la zoccola.

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jeanmichel
24/08/2013 | 20:09
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http://www.ilpost.it/2013/06/02/legalizzare-la-prostituzione-funziona/

quest'articolo dello Spiegel descrive dettagliatamente la situazione in Germania.

C'è da premettere che i tedeschi sono gente molto pratica.se una cosa non funziona cercano in tutti i modi di migliorarla e se neanche allora funziona allora la eliminano e tentano continuamente altre soluzioni.è gente che difficilmente s' arrende. senza voler fare citazioni storiche fuori luogo

---Legalizzare la prostituzione funziona?

Non in Germania, dice lo Spiegel, dove non sono migliorate le condizioni di vita delle prostitute ma i "protettori" sono diventati più difficili da incriminare

2 giugno 2013Tweet 82

Nel 2001 il Parlamento tedesco ha approvato una legge molto discussa sulla prostituzione, che per la prima volta attribuiva alle prostitute una serie di nuovi diritti e garanzie. Le legge, che di fatto riconosceva la prostituzione come una professione come tante altre, fu votata dai partiti dell’allora coalizione di governo, il Partito Socialdemocratico (SPD) e i Verdi, e sostenuta da diversi movimenti di attivisti. Entrò in vigore il 1 gennaio 2002, e da allora i risultati di quella legalizzazione sono stati oggetto di disaccordi e discussioni.

Il quotidiano tedesco Spiegel ha pubblicato il 30 maggio un lungo articolo che cerca di spiegare cosa sia cambiato con la legge sulla prostituzione del 2001, raccontando tra le altre cose diverse storie di donne costrette a prostituirsi in Germania. La tesi dello Spiegel, argomentata con dati di diversi studi e con alcune testimonianze, è che la nuova normativa tedesca sulla prostituzione ha creato più effetti negativi che positivi. Il quotidiano tedesco la mette a confronto con la legge adottata sullo stesso tema dalla Svezia nel 1999, che al posto di legalizzare ha “criminalizzato” la prostituzione: i risultati raggiunti dalla Svezia sarebbero notevolmente – e anche inaspettatamente, per certi versi – migliori di quelli tedeschi.

Che cosa ha cambiato la legge sulla prostituzione del 2001

Sono cambiate molte cose: in sintesi, si può dire che la Germania con la legge del 2001 ha adottato un modello cosiddetto “regolamentarista”, cioè che non solo non punisce la prostituzione, ma cerca anche di regolarizzarla. I cambiamenti più importanti con la nuova legge sono stati diversi:

  • La questione della moralità. In Germania fino all’entrata in vigore della nuova legge non c’erano delle norme precise e sistematizzate sul tema: la prostituzione e la gestione di bordelli erano attività legali, anche se limitate da una serie di leggi diverse in molti aspetti. Tuttavia, queste attività erano considerate immorali e antisociali, e di conseguenza alle prostitute non veniva riconosciuto alcun diritto. Dal 2002, il rapporto tra cliente e prostituta non è più considerato “immorale” per la legge.

  • I diritti delle prostitute. La prostituzione non era riconosciuta come professione: non era quindi possibile stipulare dei contratti, e allo stesso modo le prostitute non avevano diritto a tutto ciò che ne conseguiva, come l’assicurazione sanitaria, il sussidio di disoccupazione e la pensione. Con la nuova legge, le prostitute possono stipulare un contratto capo-dipendente con il proprietario-gestore del bordello, in modo da avere accesso a tutti quei servizi che lo Stato mette a disposizione ai suoi cittadini che pagano le tasse.

  • La gestione di un bordello. Prima del 2002 i bordelli, nonostante non fossero illegali, non erano riconosciuti come vere e proprie attività a cui poter registrare o concedere una licenza: il loro status era perciò molto incerto. La nuova legge concede ai bordelli la possibilità di registrarsi come attività commerciali.

  • Il ruolo del “protettore”. In precedenza era illegale e si riteneva fosse un crimine l’attività di “promozione della prostituzione”, un’accezione un po’ ampia e imprecisa che fu definita meglio nel corso degli anni da altre leggi e dalla letteratura legale: “creare un’atmosfera elegante e discreta” o fornire dei preservativi, ad esempio, era considerato illegale. In pratica, qualsiasi investimento per migliorare le condizioni e la protezione per le prostitute poteva essere perseguito. In generale era la figura del “protettore” ad essere illegale.

La logica di questa legislazione era quella di forzare le prostitute ad abbandonare la loro professione il più in fretta possibile. Con la nuova legge il reato di “promozione della prostituzione” è stato sostituito da quello di “sfruttamento della prostituzione”. Fare il “protettore”, ad esempio, può essere considerata un’attività di sfruttamento solo quando c’è un incasso di più della metà di quello che la prostituta guadagna dai suoi servizi sessuali.

Le cose che non hanno funzionato

L’associazione Erotik Gewerbe Deutschland ha stimato che in Germania ci sono oggi tra le 3.000 e le 3.500 strutture dove si esercita la prostituzione: ci sono circa 500 bordelli a Berlino, 70 a Osnabrück e 270 nel piccolo stato sud-occidentale del Saarland. Alcune agenzie di viaggi offrono dei tour che durano fino a otto giorni nei bordelli della Germania. Ai potenziali clienti viene offerto un servizio “legale” e “sicuro” e vengono promesse fino a “100 donne completamente nude”, “che indossano solo i tacchi”.

Con la nuova legge diversi bordelli si sono messi in regola registrandosi come vere e proprie attività commerciali, ma senza che a questo si accompagnasse un miglioramento delle condizioni delle prostitute. Le prostitute che hanno regolarizzato il loro status professionale sono state pochissime: nonostante il sindacato tedesco Ver.Di avesse preparato dei contratti “campione” per facilitare la regolarizzazione della posizione professionale di molte prostitute, solo l’1 per cento di quelle contattate dallo Spiegel sarebbe sotto contratto

Lo Spiegel racconta la storia di Alina, una prostituta arrivata dalla Romania e finita a lavorare in un bordello vicino all’aeroporto di Berlino. La vita di Alina si era ridotta a dipendere in tutto e per tutto dal suo “protettore”: non poteva fare nulla in maniera autonoma – anche per comprare degli snack o delle sigarette doveva essere accompagnata da una guardia – e non poteva decidere che servizi sessuali offrire ai clienti, come invece prevede, tra le altre cose, la nuova legge del 2001.

La storia di Alina, hanno detto molte organizzazioni ed esperti che si occupano del fenomeno della prostituzione in Germania, non è inusuale. Le prostitute che lavorano nel paese sono circa 200 mila, di cui una percentuale tra il 65 e l’80 per cento proviene dall’estero, la maggior parte da Romania e Bulgaria: sono costrette a prostituirsi – e non scelgono di farlo liberamente – vivono negli stessi posti in cui lavorano, subiscono violenze e non hanno un’indipendenza economica che gli permetta di abbandonare il “protettore” o la loro professione.

Per la polizia e le autorità giudiziarie è diventato sempre più difficile provare l’unico reato rimasto legato alla figura del “protettore”, cioè quello dello sfruttamento della prostituzione: ad esempio, è sfruttamento della prostituzione se il “protettore” ottiene più della metà di ciò che ha guadagnato la prostituta, ma questo è molto difficile da provare. Le autorità tedesche che lavorano nei cosiddetti “quartieri a luci rosse” si lamentano del fatto che non sono più in grado di avere accesso ai bordelli. Mafrud Paulus, ex capo detective della città meridionale di Ulma, ha raccontato allo Spiegel che la Germania è diventata un «centro per lo sfruttamento sessuale di giovani donne dall’Europa dell’Est, tanto quanto una sfera di attività per i gruppi del crimine organizzato di tutto il mondo»

La politica e i numeri

Cinque anni dopo l’introduzione della legge sulla prostituzione, fu lo stesso ministero della Famiglia tedesco a fare un bilancio non proprio positivo della legge: la relazione del ministero diceva che gli obiettivi erano “stati raggiunti solo in parte”, aggiungendo che la legalizzazione non aveva portato ad alcun miglioramento effettivo misurabile in termini di copertura sociale delle prostitute: né le condizioni di lavoro né le possibilità di abbandonare la professione erano migliorate, e non c’era “alcuna prova solida che dimostrasse” che la legge aveva ridotto la criminalità.

Il problema del traffico di essere umani e della prostituzione forzata è stato riconosciuto anche dall’attuale governo in carica in Germania. Dopo anni di discussioni, la coalizione di governo di centrodestra sta per raggiungere un accordo per rafforzare le pene per tutti coloro che sono coinvolti in questi crimini, oltre che regolare in maniera più efficiente le attività commerciali dei bordelli.

Dal punto di vista statistico, sembra che la Germania non abbia problemi con la prostituzione e il traffico di essere umani. Secondo l’Ufficio federale di polizia, nel 2011 ci sono stati 636 casi verificati di “traffico di essere umani per fini di sfruttamento sessuale”, quasi un terzo meno dei 10 anni precedenti. Ma sono dati molto parziali, che si basano praticamente solo sulle testimonianze delle prostitute. Altri studi sembrano avere indicato una tendenza diversa: uno studio del 2005 commissionato dal Parlamento Europeo, ad esempio, aveva cercato di fornire una stima annuale del traffico di persone destinate allo sfruttamento sessuale in Germania.

Le stime mostravano una diminuzione del numero di vittime fino alla fine del 2001, prima dell’entrata in vigore della legge, e un aumento dopo il 2002. Più che alla legalizzazione della prostituzione, comunque, diversi studi hanno mostrato come il traffico di esseri umani sia legato al numero di prostitute in quel paese: più aumentano le prostitute – effetto anche della legalizzazione – più aumenta il traffico di esseri umani, come successo in Germania dal 2002.

Germania contro Svezia

Due anni prima che la legislazione fosse approvata in Germania, la Svezia si era già occupata della questione della prostituzione, ma con un approccio completamente diverso: nel 1999 il parlamento svedese decise di rendere completamente illegale comprare i servizi sessuali. La legge svedese era stata elaborata non sulla base del diritto delle prostitute di prendere decisioni autonome, come era successo in Germania, ma sullo stato egalitario di uomini e donne: l’argomento, in breve, è che la prostituzione è sempre sfruttamento, e c’è sempre una differenza di potere tra le parti coinvolte.

Dopo l’entrata in vigore della nuova legge in Svezia, l’influente giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung scrisse che la decisione del parlamento svedese era una “sconfitta per il movimento femminista svedese”. Eppure, secondo l’attivista svedese Kajsa Ekis Ekman, che aveva sostenuto molto la legge, i risultati sono stati notevoli: la prostituzione esiste ancora in Svezia, ma quella nelle strade è diminuita della metà.

Nel 2004 Gunilla Ekberg, avvocato svedese esperta di prostituzione e traffico di esseri umani, realizzò uno studio basato su diversi dati forniti nel corso degli anni dal ministero dell’Industria svedese. Secondo Ekberg il numero totale delle prostitute in Svezia era sceso da circa 2.500 del 1999 a circa 1.500 del 2002: nello stesso periodo erano scese anche le percentuali relative alla prostituzione in strada, passata dal 50 per cento al 30 per cento circa. Nonostante Ekberg avesse previsto nel suo studio anche la possibilità di un aumento della cosiddetta “prostituzione nascosta”, quella ad esempio in cui i contatti avvengono tramite il web, in generale la maggior parte degli studiosi sono concordi nel dire che in Svezia la proibizione della prostituzione ha fatto sì che questo mercato effettivamente si contraesse.

Per quanto riguarda il traffico di esseri umani a fini di sfruttamento della prostituzione, i numeri sembrano mostrare una tendenza contraria rispetto a quella della Germania. I dati su questo tipo di traffico in realtà non esistono riferiti a tutto il territorio svedese prima del 1999, cioè prima che la nuova legge in Svezia entrasse in vigore. Ma uno studio del 2012 realizzato da alcuni centri di ricerca e università tedeschi, svizzeri e britannici, presenta i risultati di un esperimento interessante: ha utilizzato i dati relativi alla Danimarca dopo il 1999, anno in cui il parlamento danese adottò una legge praticamente uguale a quella svedese sulla prostituzione pre-1999.

Lo studio partiva dall’idea di poter considerare i dati della Danimarca post-1999 come un riferimento credibile per la situazione della Svezia pre-1999, date anche le condizioni simili socio-economiche dei due paesi, e la loro vicinanza geografica. Nel 2004 in Danimarca le vittime di traffico di esseri umani erano circa 2.250, mentre in Svezia circa 500, un numero oltre 4 volte più grande, nonostante la popolazione svedese sia solo il 40 per cento in più di quella danese. Inoltre, le prostitute in Danimarca erano 6.000, almeno quattro volte di più di quelle stimate in Svezia.

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Bhe la diminuzione delle prostitute potrebbe anche. Indicare che. Lavorano in meno ma di più quindi non parlerei di co trazione del mercato , poi la Svezia gode di un co testo socioeconomico difficile da paragonare al 90 % dei paesi del mondo , non per ultimo il fatto che le svedesi siano famose per darla a destra e amanca

,poi parte della domanda viene assorbita dalla vicina Germania Polonia ,anzi direi che gli svedesi so no famosi pagatori in mezzo mondo , e non per ultimo mi piacerebbe vebere

il livello di persone che perche non hanno accesso al divertimento più antico del mondo si buttano suoi alcool quindi meno Prost più alcholizzati:-)

Poi se si applicasse la stessa legge in Italia dovremmo costruire qualche migliaio di carceri in più e assumere qualche migliaio di magistrati in più questo si di avvocati ne abbiamo abbastanza , ma a me come contribuente non mi garba molto di pagare le tasse per mantenere. In galera uno perche ha pagato una donna maggiorenne consenziente ,non so voi ?

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jeanmichel
24/08/2013 | 21:10
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ammesso anche che i tedeschi a furia di tentare di migliorare la loro attuale legislazione in materia riiuscissero finalmente a trovare una soluzione che bene o male accontettasse tutti potrebbe sicuramente funzionare in Germania ma non credo pure in Italia se si tentasse di imitarla a casaccio.

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@jeanmichel @Thor86 infatti in olanda la legislazione a tal proposito è cambiata sia per quel che riguarda i coffee shoop , sia per quel riguarda la prostituzione, si sono accorti dopo anni che il loro liberismo era permeabile, in germania le forze dell'ordine lo sanno ma dato che prove schiaccianti non ce ne sono oltre a intensificare i controlli non possono fare nulla, e comunque in germania è risaputo che numerosi locali e non solo bordelli sono in mano alla criminalità organizzata, mi basti dire che dagli anni 50 fino agli inizi del 2000 parecchi ristoranti, discoteche e altro della città di amburgo era in mano alla cosca di Cinisi ( quella che un tempo fu di Tano Badalamenti ) , che la 'ndrangheta a berlino è stato accertato dai magistrati calabresi in collaborazione con la polizia tedesca che all'inizio degli anni 2000 fino al 2006 controllava oltre a numerosi ristoranti , discoteche e night club almeno il 15 % del mercato cittadino della cocaina , il fatto è che la polizia tedesca anche se aveva capito che le cosce calabresi operavano all'interno dei confini

germanici non ne conosceva

le metodologie e gli era difficile individuarle , tutto è cambiato con la strage di duisburg che ha reso finalmente visibile ciò che prima era invisibile e infatti negli due anni stanno facendo una bella pulizia. La Camorra invece non è mai stata molto presente in germania che io sappia, ha sempre preferito la spagna, o il regno unito , In spagna hanno loro creato il turismo, gli spagnoli prima dei camorristi non erano mai riusciti a sfruttare a pieno il loro potenziale turistico, le attività dei clan in spagna erano e sono a tutt'oggi pulite e servono a reciclare denaro , così sulle isole si stabilirono i maranesi ossia i nuvolette che crearono ibiza e formetera e prima , sulla costa invece i clan di napoli centro , nella zona chiamata costa del sol fino a che sapevo io erano presenti parecchie attività dei quadrano- de falco ossia dei casalesi , tant'è che la camorra chiama la spagna " Cosa nostra " , e il vero nome degli scissionisti ( nome dato dalla stampa ) ma nessun napoletano li ha mai chiamati così è spagnoli in quanto il loro centro di potere era la spagna... e il capo storico del clan Raffaele Amato ( Se non erro detto " A Vecchierella " ) fu arrestato in spagna nel 2009 . E nonostante gli arresti, le chiusure di attività , ecc Spagna e Germania sono ancora terreno fertile le cosche italiane che sia 'ndrangheta o camorra non fa differenza, a queste va aggiunto per la germania, la ma sempre più potente mafia russa, che contralla mercato armi e bordelli sopratutto, la mafia turca specializzata nel traffico di stupefacenti , nel mercato dei clandestini, e in misura molto minore armi e raramente prostituzione, in spagna invece troviamo camorra, mafia che controllano droga , gioco d'azzardo, e traffico di armi

, i gitani che per lo più si occupano di prostituzione, mercato carte clonate, e furti , inoltre troviamo un forte cellula della mafia nigeriana, e rappresentanti dei cartelli del sud america. In olanda troviamo invece i Russi, prostituzione ed armi, mafia e 'ndrangheta droga ma solo per compravendita all'ingrosso , anche armi, troviamo anche alcune attività legate alle triadi. Si posso annoverare anche alcuni rappresentati dei cartelli del sud america. Nel Regno Unito la situazione è la stessa Si incotrano mala vita russa, cinese, italiana, nigeriana, con l'aggiunto delle ultime bande di irlandesi in europa , va ricordato che il regno unito ha il triste primato di aver visto condannato il primo Cammorista non Campano ma bensì inglese un tale Brandon Queen di Edimburgo

città turisticamente creata dai clan del casertano . Certo le forze del'ordine di questi paesi non stanno di certo a guardare e ci vanno giù duro, ma è come scavare in un pozzo senza fondo ... è come se lo stesso film non avesse mai fine e cambiassero solo gli attori . Potrei scrivere altro , ho letto le carte di vari processi ( la mia tesi di laurea verteva proprio su mafia e camorra )

ho avuto la fortuna di conoscere alcuni magistrati che combattono le mafie da anni, io stesso denuncio nel mio territorio le vicende cammoristiche quando le note, e sono stato minacciato varie volte

, ma non credo sia questo il luogo più adatto a tali discorsi .

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Il tuo discorso e' estremamente interessante, anche se molto generale. Nel mio piccolo mi sono spesso interessato alla questione criminalitá organizzata ed ho una vaga idea della situazione (sicuramente meno di te, ma penso anche piú della media).

Quel che dici é vero, finché ci sono certe organizzazioni invischiate, é dura fare le cose per bene (soprattutto se la polizia di un certo paese non conosce il modus operandi di dette organizzazioni).

D'altra parte, consideriamo la questione generale: se legalizzare non é la soluzione, lo é proibirla o, peggio ancora, non regolamentare come si fa in Italia? A conti fatti, qual'é lo scenario migliore per condizioni di vita delleragazze e introiti annullati o almeno ridotti per le mafie?

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jeanmichel
26/08/2013 | 16:16
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lo scenario migliore?chi riuscisse ad escogitarlo vincerebbe il premio nobel per la pace.

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Quando qualcuno ha osato parlare di militarizzazione di certe zone in cui la connivenza politica/camorra, ma soprattutto CITTADINO NORMALISSIMO rappresenta un problema che non ha trovato soluzione alcuna nei timidi tentativi precedentemente operati, tutti a gridare allo scandalo: "ma come mica siamo il terzo mondo". Eh gia'...

Questo va ben oltre il problema della prostituzione e di episodi del genere che meriterebbero delle pene esemplari. Cose talmente barbariche da far venire il vomito. Nel 2013 ci tocca leggere di quanta civilita' venga effettivamente portata in certe zone in cui domina la tesi delle 3 scimmiette che non parlano, non vedono e non sentono.. Cose che -ripeto- nn si possono nemmeno sentire perche' danno il voltastomaco.

Ah, ma dimenticavo, e' sempre colpa dello stato.. ;)

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@blockman se il tuo ultimo commento si riferisce a quanto scritto da me, ci tengo a sottolineare che ho scritto è "anche" colpa dello stato.

E' stupido e riduttivo dare la colpa allo "stato" cercando di fare una sorta di scarica barile per pulirsi la coscienza. E' ovvio che la colpa sia anche nostra che finanziamo questo tipo di attività, perchè ricordiamocelo se non ci fossero i clienti non ci sarebbero le prostitute.

E' ovvio che è colpa dell'italiota medio, di cui ancora una volta buona parte di noi fa parte, che con il suo atteggiamento quantomeno superficiale nei confronti della politica e della cosa pubblica in generale.

E' ovvio che una parte della colpa sia delle melanzane che se imparassero a

vivere la loro sensualità in modo più "naturale" darebbero sicuramente un duro colpo a questo business (OT: a questo proposito avrei anche lo slogan della campagna pubblicitaria: contro la prostituzione dalla di più!).

E' ovvio che la colpa sia anche della chiesa che in questo senso produce repressione e si sa... quando si è a dieta si pensa solo a mangiare (in altri ambiti la chiesa è davvero vicina al prossimo non dimentichiamolo!).

Io me la prendo con lo stato però per una semplice ragione perchè dovrebbe arrivare da chi governa "l'educazione" al problema o quantomeno il buon esempio... mentre invece, anche per colpa nostra naturalmente, sono succubi di altri poteri e continuano a fare solo i loro interessi. Ma anche questo è ovvio e banale così come il rimanere indignati di fronte a certe notizie.

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@ciccio666 dopo che ho letto ciò che hai scritto mi viene ancora di più la voglia di pensare alle puttane e non a quelli che fanno i tuoi ragionamenti

del cavolo...

@janmichel non credo esista una soluzione, unica o definitiva a tal proposito , però migliorando le

leggi, facendo più controlli, e anche noi provando a

migliorarci intellettivamente qualche piccolo successo lo protremmo avere

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