Ogni anno si celebra la giornata mondiale della donna, l’organizzazione mondiale della sanità sta organizzando una campagna per sensibilizzare le istituzioni e la gente comune a questa malattia. A volte essere informati è già un passo sufficiente per prendere consapevolezza del proprio problema e così poterne parlare con un medico competente che, con garbo e riservatezza, può consigliare al paziente il percorso migliore per una guarigione completa, che ai giorni nostri è possibile. Essere donne, oltre a essere moralmente un abominio secondo alcune religioni, implica molti altri disturbi secondari che abbassano notevolmente la qualità della vita del soggetto ammalato.
Ma vediamo qualche cifra a tal proposito estrapolata da uno studio dell’Oms:
1) Il sintomo più diffuso tra le donne, per il quale oltre il 90% si accorge di essere affetta da questa menomazione, è l’assenza del pene, sostituito da una piaga spesso ricoperta dal pelo e di tanto in tanto sanguinante.
2) Psicologicamente essere donne porta nel 51,5% dei soggetti con questo disturbo a piccole ossessioni per oggetti di abbigliamento come le scarpe, i cappelli, o di arredamento come quadri o candele profumate.
3) Una percentuale del 79% di chi soffre questa malattia è assolutamente incapace di giocare con una consolle per videogiochi e, nonostante questo, oltre il 90% di queste non la ritiene una menomazione quanto una mancanza di interesse.
4) Una percentuale altissima di donne, se partorisce, ha un’alta probabilità di dare alla luce un bambino affetto dalla stessa malattia. Questo perché è una malattia genetica e spesso per vergogna si tiene il partner all’oscuro del proprio problema.
Molti uomini chiedono il divorzio perché scoprono solo dopo essersi sposati che il partner è una donna. Molte famiglie così vengono distrutte semplicemente per mancanza di dialogo tra i partner e nella società. Una educazione corrretta e una informazione chiara e puntuale risolverebbe la metà di queste problematiche. Anzi, problematici. La, Il famiglio è il primo luogo preposto allo informazione, ed è qui che lo sforzo del campagno informatore dei medici dovrebbe essere più forte e incisivo. Questo è il messaggio che arrivo da questo studio, che trovate sul sito dello organizzaziono mondiale per il sanitò.
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Geom_Sventrapapere
20/05/2011 | 20:16
Gold
Ogni anno si celebra la giornata mondiale della donna, l’organizzazione mondiale della sanità sta organizzando una campagna per sensibilizzare le istituzioni e la gente comune a questa malattia. A volte essere informati è già un passo sufficiente per prendere consapevolezza del proprio problema e così poterne parlare con un medico competente che, con garbo e riservatezza, può consigliare al paziente il percorso migliore per una guarigione completa, che ai giorni nostri è possibile. Essere donne, oltre a essere moralmente un abominio secondo alcune religioni, implica molti altri disturbi secondari che abbassano notevolmente la qualità della vita del soggetto ammalato.
Ma vediamo qualche cifra a tal proposito estrapolata da uno studio dell’Oms:
1) Il sintomo più diffuso tra le donne, per il quale oltre il 90% si accorge di essere affetta da questa menomazione, è l’assenza del pene, sostituito da una piaga spesso ricoperta dal pelo e di tanto in tanto sanguinante.
2) Psicologicamente essere donne porta nel 51,5% dei soggetti con questo disturbo a piccole ossessioni per oggetti di abbigliamento come le scarpe, i cappelli, o di arredamento come quadri o candele profumate.
3) Una percentuale del 79% di chi soffre questa malattia è assolutamente incapace di giocare con una consolle per videogiochi e, nonostante questo, oltre il 90% di queste non la ritiene una menomazione quanto una mancanza di interesse.
4) Una percentuale altissima di donne, se partorisce, ha un’alta probabilità di dare alla luce un bambino affetto dalla stessa malattia. Questo perché è una malattia genetica e spesso per vergogna si tiene il partner all’oscuro del proprio problema.
Molti uomini chiedono il divorzio perché scoprono solo dopo essersi sposati che il partner è una donna. Molte famiglie così vengono distrutte semplicemente per mancanza di dialogo tra i partner e nella società. Una educazione corrretta e una informazione chiara e puntuale risolverebbe la metà di queste problematiche. Anzi, problematici. La, Il famiglio è il primo luogo preposto allo informazione, ed è qui che lo sforzo del campagno informatore dei medici dovrebbe essere più forte e incisivo. Questo è il messaggio che arrivo da questo studio, che trovate sul sito dello organizzaziono mondiale per il sanitò.
Geom. Sventrapapere
Dave
14/07/2011 | 08:55
Newbie
SI alla gnocca, NO alla donna!
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