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FKK WELLCUM – FINE LUGLIO 2021 – RECENSIONE DI TITANO

Eccomi qui, Amico.
Te l’ho promessa ed eccola.
Perchè ogni promessa è debito.


Della prima disobbedienza dell'uomo, e del frutto
dell'albero proibito, il cui gusto fatale condusse
la morte nel mondo, e con ogni dolore la perdita
dell'Eden, fin quando non giunga più grande
un Uomo a risanarci riconquistando il seggio benedetto,
canta, Musa Celeste, che sopra la vetta segreta
dell'Oreb o del Sinai donasti ispirazione a quel pastore
che per primo insegnò alla stirpe eletta
come in principio sorsero i cieli e la terra dal Caos;
o se il colle di Sion maggiormente ti aggrada,
e il ruscello di Siloe che scorreva rapido
presso l'oracolo di Dio, da questi luoghi
offri, ti prego, aiuto al canto avventuroso
che in alto volo aspira a sollevarsi
sul Monte Aonio, e si propone cose
mai tentate in passato in prosa o in rima
"

(J. Milton, Paradiso perduto, incipit)

Sembrava tutto andare per il meglio, e il viaggio d’andata procedere spedito.
Man mano che ci si avvicinava al confine si abbandonava un cielo poco convincente a favore di un sole radioso, presente anche a destinazione, come mi confermava al telefono l’amico già in loco.
Come l’anfora etrusca dello spot di un noto amaro, anche le nostre future poche ore al locale sembravano “in salvo”.
Neppure il tempo di ammonirmi a non gioire dall’altro capo del cellulare, e di dirmi che avremmo sicuramente trovato rallentamenti, che il tabellone autostradale avvisava di una coda al Km. 53 dell’A23, altezza Gemona.
Fermi.
Ma non eravamo proprio fermi, andavamo leggermente indietro” (cit.)
Mezz’ora e più per un paio di dannati chilometri, passati i quali i vari camion, auto, forze dell’ordine davanti a noi si erano dissolti, soffocando anche i timori per un ritardo eccessivo sulla tabella di marcia che avrebbe ridotto oltremodo i tempi di permanenza, e reso troppo azzardata la spedizione.

Il fresco QR code è rimasto inosservato, essendo il confine sguarnito, a differenza del parcheggio del locale, che era molto nutrito – presagio di un frequentato inizio settimana – e qualche auto era addirittura parcheggiata in strada, nell’immediato ingresso.
Anche questo giro la coda per la cassa ci è risparmiata dal Direttore, verso cui ogni parola è superflua.

Dovevamo mangiare subito, tanto era l’appetito accumulato con il ritardo e tanto poche le forze.
Si unisce a noi il mio ospite, e ci sediamo all’aperto, tra refolo di nuvole, a vista del boschetto ombroso.
Il mio pranzo prevede del buon prosciutto cotto con verdure, degli ottimi petti di pollo e della pasta appena fatta, farfalle al sugo di pomodoro e olive nere, che per poco non era una puttanesca di quelle da ricordare, proprio niente male. C’erano anche dei funghi in tempura, che mi hanno detto buoni, e giusto per non esagerare, pure un krapfen alla marmellata. Quest’ultimo, oltre al bell’aspetto, come indicato nell’ultima recensione, aveva anche un ottimo sapore.
Durante il ricco pasto apprendo che il giorno precedente erano iniziate le vaccinazioni antiCovid-19 delle ragazze e che diverse avevano avuto la manifestazione di effetti collaterali, sia quel giorno che durante la mattinata di questo. Infatti le defezioni (che includevano il personale di servizio, anch’esso vaccinato) ammontavano ad una ventina di persone, e quindi le ragazze, per quella giornata non avrebbero raggiunto la sessantina.
Numero che era destinato ulteriormente a calare, se si pensa che la povera Dea, appena arrivata e visibilmente piegata e dolorante, è venuta al tavolo chiedendo di rientrare; va da sé che quel giorno, così come per la mia precedente salita, era fuori dai giochi.
Ringraziato l’ospite, con cui ci saranno altri momenti di confronto durante la giornata, si rientra per un caffè, poi sigaretta e, dopo le pulizie di rito, si può partire.

Come detto dentro un buon numero di avventori, destinato a crescere almeno fino a dopocena, per quanto mi è stato concesso vedere dalla “dittatura del Generale Tempo” (cit.).
Immancabili personaggi che non riportano i piatti con gli avanzi, e quelli con marsupi e slip/costumi, ma segnalerei un gruppetto di quattro/cinque folkroristici norvegesi con look “alla Borg” anni ’70 e uno con “elegante visiera” (pur non verde e senza la scritta “Casinò municipale di Saint Vincent”, cit.) marrone, incuranti della figa e pronti a sacrificarsi al bar, e dei punter di colore che non passavano proprio inosservati mentre si aggiravano fugacemente tra spogliatoio e vip-room, in cui convocavano e congedavano rapidamente ragazze a turno.
Qualche noto sportivo nei giorni precedenti e nelle ore a seguire.
Dettagli.

Diverse della “vecchia guardia” (Vicky, Adela, Beatrice, Polina etc.) come sapevo avevano il giorno libero, e in sala al primo turno solo Anka, una delle molte – precetto sulla mise direi abbastanza rispettato – in total naked.
Ad ogni modo c’era una buona line-up, a tutto voler considerare.
Il mio primo (degli “ennesimi” della giornata) approccio è con Talia, che indossa delle calze-collant nere con cavallo aperto e due belle occhiaie camuffate con trucco alla polvere di riso. Fisicamente non mi spiacerebbe neppure…bel culino, bel seno minuto naturale…bel camel toe…sarebbe una perfetta indossatrice di passamontagna.
E’ solo che è troppo pressante, poche chiacchere e sempre le stesse.
Ma tanta devozione merita e, come fu per Miriam al centesimo attacco della giornata in altro locale, prima o poi capitolerò.
La congedo con la prima delle venti scuse che utilizzerò con lei durante la giornata, per andare a prendere da bere.

Nel mentre sono preso dall’osservare l’inoperoso divanetto – salvo per Anisia – sotto lo schermo all’ingresso in arena, e dal salutare una stanca Nadira, prima ragazza sui divanetti vicino lo spogliatoio femminile, entra – impregnata di grazia divina e con bel passo – Rebeca, mi sorride e mi si siede a fianco.
Perizomino nero e bustino con un commovente seno naturale in bella vista. E’ un dolce e brillante conversare, che riprendiamo dall’ultima salita, e mi assicura una prestazione da Globe, ma in particolare è un’altra la frase che mi convince e che ne denota l’intelligenza.
Come avevo detto, mi sarei riservato di vedere, quindi saliamo.
La camera sorteggiata tra le poche libere è ampia e pulita e dopo un rapido lavaggio siamo sul letto angolare. Levate le GPS è comunque una bella ragazza di ben oltre 175 cm, e devo abbassare gli occhi per incrociare il suo sguardo, ma il fisico che – riferisce – cura con ginnastica e palestra, sebbene porti l’apparecchio (ma non si sente per nulla) all’arcata inferiore, è di prim’ordine, con belle spalle da nuotatrice. Intensi e profondi i lenti baci, molto buona la tecnica orale e partecipata la sessione, con le lunghe gambe che ti arrivano tranquillamente a cingere il collo. Come direbbe il mio Maestro: “Prestazione svizzera a prezzi austriaci” (la versione originale vorrebbe il tariffario tedesco, ma ci siamo capiti, n.d.R.). La mezz’ora scivola liscia e rilassata con quest’ottimo acquisto del locale, e faccio in tempo a ridiscendere pochissimi minuti prima che chiuda il ristorante, per piluccare qualcosa.

Passo in doccia e poi di nuovo in arena e recupero l’amico, salito con Serena, alta e longilinea ragazza mora con lunghi capelli e autoreggenti bianche, in una sessione da un’ora che lo ha soddisfatto ampiamente, mi riferisce.

C’è ancora un bel sole e qualche ragazza lo prende stesa nuda sull’erba, mentre diversi avventori sono sotto il grande gazebo o a bordo vasca.
Fumo mentre sfilano tra le altre Lilly/Veneta (abitino a rete maglie larghe e scarpe arancio fluo), Lorena (soliti occhialini) e al rientro incrocio Teodora, in TN e con nuovo seno rifatto (rivedibile) e che instilla non poca malizia, attraente non poco per i miei canoni di gusto, specie per una vaga somiglianza con Serena Iansiti.
Converso un po’ con lei, e poi mi dirigo verso il self-service delle bevande, dove sono approcciato da Nadira.
In TN ha il suo perché, e sebbene non sia proprio nelle mie corde, parliamo un po’, ma la lascio.
Mi sembra infatti evidente già solo a parlarci che sia molto affaticata e non sia proprio in forma, cosa che attribuisce al vaccino del giorno precedente, infatti per quanto ho potuto vedere, ha lavorato veramente molto poco ed è stata per lo più infagottata nel divanetto appena indicato sopra.
La ritroverò dopo poco, mentre andavo in reception a caricare il cellulare, vestita con un bell’abito nero con motivi floreali bianchi, seduta sul divano all’ingresso in attesa di un taxi.
Scambieremo qualche parola e – arrivato il taxi – un saluto per poi vederla uscire sotto la pioggia, altra ragazza fuori dai giochi per quel giorno.

Tornando a noi, una luce solitaria brillava in lontananza, avvicinandosi. E’ una splendida Mirella, in intimo color carne semi-trasparente e avvolta dal Coco Mademoiselle, che uniti al suo fisico – ulteriormente migliorato da quando l’aveva vista l’ultima volta, e si che non è passato molto tempo – turbano non poco e mi irrigidiscono tutto.
Da spalmare di nettare nuovo.
Si acciglia e sembra maledirmi per non averla avvisata, essendo occupata tutto il giorno, ma oramai è fatta, e non mi resta che accontentarmi di qualche rapida e amabile digressione verbale, arrivando di lì a poco il suo impegno.

Incrocio poi Aurora, in microcostume con elastici neri e copricazzolo, quest’ultimi portati anche da Amara/Adanè, lei con un perenne sorriso e cerchietto fermacapelli a farfalla e prendo un prosecco e scambio qualche parola con il mio ospite, mentre osservo l’esasperante Aura, bustino e autoreggenti al bar, fiore bello e indifeso che probabilmente ha le stesse mire di Talia dati gli attacchi che mi porta periodicamente, e una soprassedibile Denise.

Mi dirigo quindi verso di Dana, bella calda in TN, e arrivata da poco.
Vorremmo uscire ma gli scrosci di pioggia del forte temporale in corso, che ha fatto aumentare le presenze all’interno, fanno precipitare questo piano e anzi mi fanno propendere per il consueto giro in area relax, saltando l’idromassaggio in manutenzione. Dopo qualche discorsetto la lascio al lavoro ed esco. La piscina esterna sotto la pioggia è la fine del mondo, rientro giusto per una doccia e il giro di saune. Un caldo profumo mi avvolge e l’unico ingombrante fardello è la solita gente che, con la massima noncuranza porta le ciabatte e parla ad alta voce in sauna, che invito almeno a stare in silenzio, perché passi per borselli, mutande, cappelli e occhiali da sole, corse sotto la pioggia con i secchielli con il vino legati alla cintura dell’accappatoio e scivolate con le ciabatte a bordo vasca, ma in area relax si dovrebbe stare zitti. Chiudo con la sauna esterna, che per fortuna è meravigliosamente deserta come sempre.

Rientro in arena.
Nonostante le basse luci e il numero di avventori spinti all’interno dagli eventi atmosferici – non essendosi ancora calmate le acque – c’è qualcuno con gli occhiali da sole. Non percepisco, ed è un piacere, nessun clangore.
Mi ritrovo vicino a Kelly, pure in TN, seduta su uno sgabello in zona ex-gabbia verso il caminetto. Pelle bianca.
Ha sorrisi per chiunque la guardi, poi ritratti immediatamente appena lo sguardo dell’avventore cambia orizzonte.
Nel corso della giornata ho notato che è sola, sia quando lavora, che quando esce a fumare. Anche al ristorante. Come per Nadira, non la vedo proprio benissimo, ma mi avvicino a scambiare qualche parola, non essendo approcciata da nessuno. Mi conferma, in uno stentato inglese, di essersi vaccinata il giorno prima, e di avere dolore al braccio. Parlo un po’ di ciò che voglio, e se sia in grado di offrirlo. Dice di si. Non avevo buone vibrazioni, e normalmente avrei passato, ma mi intenerisce e mi gioco sta mano ai dadi.
Saliamo.
Soprassiedo sui baci, ridicoli, e sulla “tecnica orale” (girava un meme di un criceto con in bocca una grossa banana…avete presente? Ecco, vi siete fatti l’idea); il “rigatone” mi procura non poco fastidio, e il suo sguardo finto ammiccante mentre glielo faccio osservare non salva neppure minimamente la situazione.
Nel rapporto poi è talmente animata che si è creato uno strano effetto ottico, avendo avuto persino l’impressione che si muovesse.
Di suo non prende iniziative, e seppure guidata e comunque passiva. Ad un certo punto mi vien pure da ridere, ma mi trattengo, da gentiluomo.
Come nei film di Nolan poi, il tempo assume una particolare funzione, dato che – circa dopo neppure 20 minuti – in reverse cow-girl da circa 40 secondi, inizia a blaterare qualcosa sulla conclusione (della serie “Questa piccola manovra ci costerà 51 anni”…) e a manifestare insofferenza, assumendo strane pose ed espressioni, che – questo giro non ce la faccio a resistere – deflagrano in una mia grossa risata.
Mi sfilo trattenendo il condom e la lascio lì, nella stessa interdizione che aveva procurato a me, alzandomi per andare a farmi una doccia, mentre mi guardava dal letto attraverso il vetro.
Chissà perché mi viene in mente l’impareggiabile Peter Sellers in “Oltre il giardino” nella scena con la MacLaine in cui sono a letto e lei si dà da fare da sola credendo/fantasticando stia facendo tutto lui, mentre lui sta guardando la TV. Ecco…chissà, una bella TV in camera, in certi casi, aiuterebbe.
La mezz’ora è quasi passata, quindi scendiamo e la pago.
Seppure irritante e scazzata, andava pagata per il pessimo lavoro.
Dubito che il problema fosse il vaccino del giorno precedente, o sarebbe stato più onesto non mettere piede in arena, come hanno fatto molte, o andarsene come hanno fatto Dea e Nadira.
Essendo maturo, ho il dovere di non permettere che mi faccia andare in bestia, ma non c’era neppure da arrabbiarsi, dato che col senno di poi si poteva capire – tardi per me – che i suoi rapidi saliscendi dalle camere… gli altri indicatori… insomma, è solo una bambina di 18 anni buttata nella mischia.
Cosa dire?
Kelly, sei una bella fica, chi può sostenere il contrario?
Hai dei begli occhi azzurri con mascara calcato, dei bei lineamenti con brufoli adolescenziali, un bel seno naturale duro e culino d’ordinanza.
Quindi se volete dire di essere stati con una bella fica, andateci.
Sarà l’unica cosa che potrete dire, a mio avviso.
Infatti, al di là di tutta questa bellezza, c’è poco, e la bellezza non implica eccellenza.
Basta assaggiarla, infatti, per levarsene la voglia.
Se invece cercate la prestazione di un certo tipo, che valga la pena di pagare ed il viaggio per intenderci, personalmente non credo sia in grado di offrirla, mancando di solidità mentale in primis, che per una professionista è la prima cosa, ed essendo troppo cruda, anche fisicamente.
Come bussare ad un bel palazzo, ma nessuno verrà ad aprirvi perché è vuoto.
Quindi lascio ad altri la ricerca di quello che non ho trovato, e mi risparmio un altro tollerabile inferno; non credo di bestemmiare poi se – mio modestissimo parere – faccio presente che per iniziare certi lavori bisognerebbe avere più dei 18 anni di legge.
Non esistono pascoli di unicorni.
Un peccato, perché come ho avuto modo di vedere, forse (e sottolineo forse), se anziché starsene sempre sola facesse gruppo con qualche ragazza con più esperienza e capace di lavorare e ne subisse l’influsso, imparando i fondamentali e a vendere l’illusione fino alla fine, potrebbe dire la sua.
Ma temo proprio resterà una vana speranza, non fregandole nulla del lavoro, del farlo bene, del cliente cha ha di fronte (e ci stà…) e neppure cercando di mascherarlo (questo non ci stà…), per quanto mi è stato dato vedere.
Cerca di avvicinarsi per baciarmi, mentre le porgo i soldi, ma declino gentilmente, non essendo più necessario fare tante moine né ricercare l’impossibile.
Ha già avuto i soldi, il bacio di congedo implica essersi guadagnata il rispetto.

Piuttosto, neppure faccio in tempo a pagarla che – essendo poco il tempo ed avendo un bel colpo in canna – prendo la prima seria professionista, cui non serva rivolgere suppliche, che passa per concludere l’opera di sopra, e il fato vuole fosse Anka, in fase di riscossione pure lei.
I open my front door, hear my back door slam” cantavano i leggendari LZ nella memorabile “Since I’ve been loving you”.
Un barlume di gioia, non mi lascio sfuggire l’occasione e apro questa porta per chiuderne una pietosamente da dimenticare.
Non c’è scampo e me la carico in spalla. Ci fiondiamo in doccia in camera.
Qui siamo su un altro pianeta. Stile e affinità. Lingue, trasporto e morsi alle caviglie.
Delicati umori temperati e rivoli che scendono pian piano…nonostante io torreggi, mi richiama con forza a sé.
Un trastullo che eccita la mia più intensa rabbia e svuota la mia pena.
La camera è un massacro prolungato e apprezzo che lei resista e accolga benevolmente la mia irruenza.
Signori, questo si chiama saper lavorare.
Alla fine della spossante ora, mentre fumiamo una sigaretta, devo scusarmi infatti con lei che – come me – finirà lì la giornata, seppure fosse da poco iniziata la cena.

Recupero il compagno di viaggio che mi racconta della sua ora fantastica con extra con Katarina e mangio ai quattro palmenti con alette piccanti, dell’ottima pizza con prosciutto (tonda, non ho provato quella quadrata), delle braciole, contorni vari e l’immancabile tiramisù e pandispagna con crema e fragole (ottimo il primo ma assolutamente degno di menzione quest’ultimo).

Divagazioni finali: mentre mi chiedo cosa ci voglia a non lasciare mezzi bicchieri pieni di birra in bagno o a centrare la tazza, rifletto anche sull’educazione alla frequentazione di bordelli di molti (in numero crescente) clienti che li hanno scoperti ora. Ma ne ho scritto pure troppo, nel corso degli anni, e il mio pensiero è chiaro e immutato da allora, quindi salto. Come altri posti in contesti particolari – penso ai Casinò – hanno regole proprie da seguire, se vuoi starci, e non sempre coincidono con quelle del “mondo ordinario”. Che poi è solo educazione, non una cosa che ti spegne il coraggio.

Leggo sempre meno i Forum e intervengo ancor più di rado, ma chi ha polemizzato per pagine sull’igiene intima di certe ragazze veramente non lo capisco. Avrò avuto prospero fato, ma in anni non ho sentito che odori deliziosi; e non serve scomodare riunioni da parte dei vertici per chiedere ad una ragazza in fase di intervista, o di sopra nel caso non ci aggradasse il suo sapore, di passare in doccia laddove non lo faccia già di sua sponte, che poi è un bel momento anche da passare insieme e non credo nessuna opporrà resistenza né impedimento alcuno, dato che ne pagate il tempo. Non è che proprio per tutto occorre scomodare qualcuno. Siate indomiti, nessuna sudditanza. Parlate.

Non mi lascio infine sfuggire l’occasione di sottolineare la solerzia dello staff tutto, incluso quello del bar, cui non ho alcuna machevolezza da imputare, anzi, e mi complimento con i neo-acquisti per la professionalità dimostrata nelle occasioni che ho avuto modo di vedere.

Una lunga calda doccia prima di partire, nel tardo-pomeriggio che serenamente avanzava verso un disastroso e coperto crepuscolo, con grata memoria a chi mi ha intrattenuto eccellentemente in queste poche ore, mentre diventa remoto ed evanescente il resto, di cui lascio testimonianza in questo scritto.

E’ quello che è” (The Irishman)

"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"

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@TITANO

Grandissima recensione

Quello che hai scritto di KELLY lo condivido in pieno.

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@jacques9

Grazie

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Grande Rece @Titano! Sbaglio ma invecchiando, si diventa piu poeti?😯

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@Iustus

Grazie a te!

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@TITANO recensione top! Grazie per il tuo consueto e costante apporto al forum !

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http://www.gnoccatravels.com

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@licantropo_teutonico

Direi che sbagli.
Si invecchia quando non si ha più nulla da dire, o si ha paura di dirlo 😉
Quanto a me, il mio stile è questo e gli scritti sono lì.
Poi come per tutte le cose, il tempo affina la tecnica.
Reclini la testa per soppesare le parole con sguardo obliquo, e le fai scorrere come un prestigiatore con le carte.
Oramai sono pezzi di un domino che compongo a occhi chiusi.
Saluti.

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@Gnoccatravels

Ti ringrazio dell'apprezzamento.

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@TITANO Che capolavoro, grazie!! Lettura piacevolissima ed evocativa che mi ha messo di buon umore

Tu che la vendi, cosa ti compri di migliore??
Il_Liberto all'uscita dell' FKK: "Danke für Ihre Treue"

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@Il_Liberto

Grazie a te.

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@TITANO è doveroso lasciare un commento di ringraziamento, non solo per il report (intendo le info) ma anche e soprattutto per le tue considerazioni a latere. Non so se riesco ad esprimere il concetto ma credo che i neofiti possano apprezzare anche da questo tipo di recensioni che questo dovrebbe essere un mondo da frequentare con un certo savoir faire. Certe domande o certi quesiti che vengono posti a volte sembrano frutto di una logica da supermarket, che a mio modesto parere viene percepita anche dalle donzelle in tempo zero. Andare a donne è un'arte, che non finisce con l' atto o con il pagamento ma sottintende un coinvolgimento mentale reciproco.. c'è modo e modo di andare a puttane!
È da quelli come te, per noi neofiti vecchio stile, seppur ancora giovani che c'è da prendere spunto!!
Con ammirazione.
Popeye

"I am what I am and that's all I am" - Popeye

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@TITANO

complimenti anche da parte mia!!
Non conosco le ragazze che hai stanzato, ma ho apprezzato molto quello che hai scritto perché l'ho trovato molto utile soprattutto per un neofita come me (ero potuto andare solo una volta l'anno scorso e conto di tornarci durante questo mese).
Ed ho apprezzato molto anche le tue osservazioni sul comportamento di altri avventori e sull'igiene delle ragazze, mi piace il tuo stile sobrio ma efficace!
L'ho considerata una sorta di lezione ed una sorta di "istruzioni per l'uso".

Grazie e mi auguro che continuerai a scrivere.

BoobLover

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@-Popeye-

Se i neofiti sono quelli che ho visto frequentare il locale e su cui mi sono soffermato, nutro seri dubbi.

Ma cosa pretendere da chi (saranno gli stessi) preferisce assegnare voti numerici anziché raccontare in qualche riga le sue impressioni? Per la cronaca, di costoro ho avuto considerazione solo di uno, di cui serbo un bel ricordo, che non interveniva qui ma in altri Forum, e che ne aveva creato uno stile, anche perché il voto era motivato e sicuramente traspariva dai suoi interventi una certa sensibilità e sicuramente molta utilità, se mi passi il termine.

Concordo con il corpo del tuo post circa le tue osservazioni. Ho sempre detto che i clienti sono parte e contribuiscono - con la Direzione e le ragazze - a fare
il locale. Credo il termine più calzante sia "gioco".
Concordo meno con la conclusione, dato che mi limito semplicemente a dire la mia - per quelle che sono le mie esperienze e modo di vedere le cose - non a fare opera di proselitismo che lascio volentieri ad altri.

Ti auguro buone gite. Goditi correttamente il locale ed i servizi che offre, e parlane dato che paghi un ingresso; ed ovviamente lo stesso per la compagnia femminile, su cui ti invito ad esprimere il tuo giudizio senza ridurlo ad un avvilente voto. Le parole pesano, e sono importanti.

Grazie ad ogni buon conto della considerazione.

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@BoobLover

Ti ringrazio.

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Grazie Titano per la partecipata recensione e a tutti per condividere,
mi chiedevo se tu fossi stato anche cliente di questi postriboli in Svizzera e Germania
e in cosa divergesse ad esempio questo wellcum da quelli delle locations sopra menzionate.
Buon proseguimento di giornata.

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@Italia77

Grazie a te.
Ne ho visti molti nel corso degli anni, sia in Germania che in Svizzera, tra club minori e maggiori.
Al netto del periodo storico e parlando in generale, per quello che è il mio pensiero, e in estrema sintesi - dato che altrimenti ci sarebbe da scrivere un libro - direi che il Wellcum (e prima di lui, l'Andiamo) è locale a prevalente/pressoché assoluta presenza italiana e quindi tarato per quel tipo di clientela. Un locale italiano insomma. La ristorazione e la wellness è mediamente migliore della media di altri locali e il cliente medio (sul cui calo di qualità nel corso dei anni ci sarebbe da scrivere un altro libro) non dà attenzione alla prestazione e al rapporto costo/qualità come la da'il cliente in Germania, ad esempio.
Ma si sa che l'italiano è splendido e deve pagare 100 quello che può avere a 50.
La Svizzera ha standard più alti di servizio professionale ma anche costi, mediamente, più alti in genere (escludo dal novero della riflessione i contact bar, così come lo faccio con i laufhaus e altre formule in Germania e Austria).
Sicuramente un'ottima via intermedia.
Questo in soldoni, sebbene la sintesi sia penalizzante in certi casi.

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