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a caccia di antilopi in Kenya

I giorno partenza da Napoli direzione Nairobi, che bellezza partire da Napoli ed evitare il traffico di Roma, grande turkish airlines, scalo a Istanbul , incontro con il capovolgitore oculare Giuliano di Giugliano medico chirurgo plastico mago del botulino. Il viaggio fino a Nairobi è un po scomodo, scambiamo due chiacchiere con il dott. Giuly che ci racconta le sue avventure Giulianesi. Arrivo a Nairobi alle ore 1.00 di notte andiamo in albergo e subito usciamo di fronte casa cè un simpatico locale dove becchiamo una simpatica tettona e la portiamo in albergo, la ragazza è molto simpatica e disponibile, ha una collana con un simbolo dell'Africa enorme e noi ci divertiamo a conficcarlo tra i tettoni, Giuliano un po imbarazzato dalla situazione, capovolge gli occhi com è suo solito e desiste anche per via di un operazione al prepuzio, di cui non ci interessano i dettagli.

II giorno la mattina seguente usciamo per organizzare il Safari, cambiamo idea molto facilmente, prima pensiamo di noleggiare un auto, poi di andare con un agenzia, poi non sappiamo se andare al Masai Mara o all'Amboseli, alla fine dopo tanti capovolgimenti oculari di Giuliano, decidiamo di andare a mangiare e poi decidiamo. Scegliamo un ristorante Italo Keniano, una simpatica ragazza di nome Abigal, ma noi la chiameremo Albiol in onore del difensore del Napoli, ci adocchia e ci lascia il suo numero, la conosciamo e la portiamo con noi al Yomo Keniatta Center dove giunti sulla terrazza da dove si vede tutta Nairobi scatta il colpo di Fulmine con Giovanni, che resta impregnato dal rossetto vistoso sugli enormi labbroni di Albiol. Nairobi è una città priva di bellezze artificiali, non ci sono grandi monumenti e il centro è piuttosto malmesso, piena di palazzoni dalle facciate fatiscenti, le strade sono trafficatissime e molto dissestate e piene di buche qui un noto avvocato farebbe soldi a palate. Alla fine decidiamo per il Safari al Masai Mara un tour di 3 notti nel parco nazionale piu grande del mondo. La sera usciamo con Albiol e 2 amiche , andiamo in un locale tipico africano, Carnivore dove si trova ogni tipo di carne, leone giraffe coccodrilli e forse anche umana. Andiamo in un altro locale a ballare pieno di gnocche , quindi ci sganciamo da Albiol e le amiche e andiamo a caccia come i leoni nella Savana. Catturiamo due prede dai culi marmorei, pelle di ebano di un padre indigeno occhi smeraldo come il diamante, mi sa che jovanotti è stato in kenia, queste africane sono uno spettacolo, qui sembra di stare in brasile uno spettacolo naturalistico una delle sette meraviglie. Giuliano invece scappotta solo gli occhi ma non puo concludere in quanto a suo dire appena operato.

III giorno la mattina seguente partiamo per il Masai Mara, orario 8.30 il pulmino passa sotto l'albergo e ci facciamo trovare pronti, noi si, gli organizzatori non tanto. Aspettiamo mezz ora poi arriva una famiglia araba, un neozelandese e un malesiano che pur tutto il viaggio non fa altro che leggere Sandokan. Passiamo per paesi sgarrupati e restiamo a guardare il paesaggio con occhi increduli, i paesini brulicano di persone, tutti sembrano non fare niente quasi come se fossero rassegnati alla loro dura realtà. Ci fermiamo ad una specie d aerea di servizio dove mangiamo e cerchiamo di evitare i venditori ambulanti che si assalgono. Ripartiamo e subito imbocchiamo una strada non asfaltata e piena di fossi e pietre, il pulmino salta in continuazione sembra di stare su un taga- taga, questo percorso dura ben tre ore, arriviamo al Masai Mara massacrati, ad attenderci un guerriero Masai in abiti tipici e il telefonino bel contrasto, ci mostra la tenda, subito usciamo per fare un primo safari pomeridiano, entriamo nel parco e un po per le tante auto e pulmini un po per la vegetazione restiamo un po delusi, sembra di stare allo zoo safari di Bari, ma dopo poco iniziamo ad avvistare i primi animali e non siamo noi, ma leoni antilopi gnu giraffe altissima e un gruppo di elefanti tra cui un cucciolo che cammina tra le gambe della mamma. Tutti gli animali sembrano non disturbati dalla nostra visita e non fanno altro che mangiare erba e riposarsi, purtroppo il tramonto non è di quello africano perche il cielo è un po nuvoloso. Sulla strada del ritorno il malesiano non legge piu, perche preso da un attacco di cacarella, quindi è costretto ad avventurarsi nella savana per contaminarla con le sue feci rischiando la vita. Torniamo in campeggio facciamo una cena riccae in compagnia dei nostri amici arabi e del malesiano che continua a leggere. Dopo ci riuniamo intorno ad un fuoco con un Masai che ci racconta la solita palla di come uccise un leone a mani nude, in realtà la storia che ci è restata impressa è quella di una coppia di leoni solitari che durante la costurzione della ferrovia da mombasa a nairobi, iniziò ad aggirarsi intorno al cantiere e ad attaccare gli operai. Gli attacchi avvenivano di notte; i leoni aggredivano gli uomini nelle loro tende e li trascinavano fuori per divorarli. La costruzione di recinti spinosi dei Masai, e altri sistemi di difesa non furono sufficienti a tenere i leoni lontani dall'accampamento. I tentativi di catturare o abbattere i felini fallirono, e gli attacchi continuarono per mesi. La frequenza degli attacchi aumentò quasi al punto di causare l'interruzione dei lavori. Gli operai locali iniziarono a credere che i due leoni fossero "spiriti" che si opponevano alla costruzione della ferrovia addirittura pensavano che questi riuscivano a restitere ai proiettili. Alla fine dovettero chiamare un bianco un certo Patterson che riusci ad ucciderli facendo degli appostamenti sopra un albero ma ci mise un mese per ucciderli tutti e due . Quando i due leoni morirono, avevano ucciso 135 operai, alla fine i leoni andavano ghiotti di carne umana e non cacciavano piu gli animali, ia mo possiamo mai credere che un masai a mani nude ha ucciso un leone, se 135 africani manco con il fucile riuscivano ad ucciderli.

Dopo un po di ragionamenti music e people, decidiamo di abbandonare il safari perche troppo noioso per andare alla scoperta di Mombasa per rilassarci tra le acque dell'oceano indiano.

IV giorno sveglia presto e visita al masai mara, fa un freddo cane, ma il cielo è bellissimo ammiriamo un alba fantastica, l alba africana forse è meglio del tramonto. Stiamo in un pulmino in compagnia di due Hippy maltesi e una giovane coppia belga, il safari prende un altra piega, ci fumiamo una canna e subito entriamo in sintonia con la natura e ci godiamo la vista sconfinata della savana. Il masai mara è pieno di animali, vediamo tutti i big five in poco tempo, un esperienza davvero unica, km e km di parco dove vivono solo animali, distese immense di colore giallo sembra un mare senza fine. Torniamo al campeggio una doccia a volo e ci prepariamo per lasciare il parco, la via del ritorno è meno tortuosa, chiacchieriamo con i maltesi che ci raccontano il loro stile di vita hippy, lavorano solo 5 mesi all'anno, durante i quali vanno in giro per l'europa a vendere panini take away nei vari festival. Arriviamo a Nairobi alle 4 di pomeriggio cerchiamo di farci dare un po di soldi indietro dal tour operator ma non ci caviamo un centesimo, ne approfittiamo per usare un po internet. Facciamo il biglietto aereo per Mombasa e andiamo a mangiare al Simmers locale molto in voga a Nairobi, si mangia bene e cè musica dal vivo. Arriviamo in aeroporto alle 21, stiamo per imbarcarci ma max ha sbagliato a fare il biglietto a Giuliano che per lo stress capovolge gli occhi facendogli fare un doppio salto mortale, fortunamente il cambio biglietto costa solo 10 dollari quindi via per Mombasa.

Giunti nella città costiera rimaniamo allibiti dalla povertà, Nairobi in confronto è beverly hills, praticmanete non c è nulla, castel voltruno è signore, appena arrivati fuori all'albergo un milioni di neri con i motorini ci accerchiano, l albergo è stile carcere, stretto la televisione sta dentro una gabbia, il bagno è in comune, ma è notte e nn abbiamo tempo di cercare un altro, ci facciamo una doccia a volo cercando di nn prendere nessuna malattia e usciamo e ci facciamo portare al New Florida, una discoteca nel centro di Mombasa, nella pista fanno degli spettacoli tipici africani con danze acrobatiche e con ballerine dal fondoschiena parlante. Non avevamo cattive intenzioni ma una ragazza stile naomi cambel vestita da poliziotto ci ferma ad un posto di blocco, lei è un vero schianto, fisico snello, tette sode culo all insu come dirle di no. La portiamo in uno stanzino sul retro e capiamo che sta un po ubriaca, ma ci passiamo sopra. Andiamo a dormire completamente distrutti e ci svegliamo nel caos piu totale, suoni di clacson venditori ambulati megafoni, praticamente il nostro hotel stava in mezzo a un mercato. Giuliano è gia uscito per andare a prelevare, torna dopo un paio d ore perche il bancomat si è mangiato la carta, quindi va all'ambasciata perche in banca nn gli vogliono dare la carta, esce di nuovo ma non riesce a farsi dare la carta indietro, la situazione lo stressa e capovolge gli occhi facendogli fare un doppio carpiato con avvitamento , noi ormai siamo abituati a questi capovolgimenti oculari. Dopo un po di attesa visto che la situazione non si risolve gli lasciamo un po di soldi e lo abbandoniamo da veri amici. Quindi decidiamo di andare a Diani Beach la spiaggia piu bella della costa orientale. il tragitto in taxi è qualcosa d impressionate, una povertà mai vista, questo è il terzo mondo, bambini mal nutriti, animali rachitici che mangiano sulla spazzatura, case fatte con paglia e lamiere, poltrone vecchie pentole frutta marcia, povera gente. Prendiamo una nave per attraversare una specie di canale, aspettiamo un ora sotto un sole cocente, sul traghetto salgono milioni di africani stretti come sardine, scendiamo e proseguiamo per diani beach. Arriviamo al lodge bellissimo tutte casette sugli alberi, anche la reception è su un albero, il portiere è un ragazzo di 26 anni lavora 15 ore al giorno per 100 euro al mese, praticamente qui la schiavitù non è mai finita, pero le persone sono sempre gentili e sembrano felici nonostante tutto. Subito dopo esserci sistemati sull'albero andiamo a mare, un posto paradisiaco, c'è una piattaforma in mezzo al mare, giovanni ci si sdraia sopra e resta li per circa 24 ore per assorbire tutto il sole keniano, è un pannello solare umano. Vediamo i beach boys esibirsi in balli acrobatici, restiamo un paio di giorni nel relax piu totale, scopriamo che obama è di origine keniane, conosciamo un vecchietto che vive in kenia 6 mesi all'anno come molti altri pensionati e chiamali fessi, ascoltiamo la storia di lord delamare che entrava nei locali a cavallo e saltava da un tavolo all'altro.

Poi la sera prima della partenza un black out lascia tutto il paese senza corrente per un intera serata, ma qui ci dicono che è normale, ci facciamo accompagnare all aeroporto di Mombasa di notte e via si torna a casa.

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Mi è piaciuto il racconto e il modo spensierato e allegro di affrontare il viaggio,complimenti!

sono un coglione

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Grazie per avere condiviso la tua esperienza.
Come è la situazione gazzelle a Diani Beach?

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bella rec. siete andati all'avventuta oppure sei esperto mi sembra piu la seconda
eventualmente pui dirci di piu sul livello sicurezza visto che ti muovevi liberamente e prezzi
paragoni le gnocche del kenya alle brasiliane interessante.....

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si vede che la si usa, cercare compagni di viaggio, scrivendo prima l'opinione sul viaggio effettuato e cercando dopo i compagni di viaggio per l'anno successivo
comunque forse meglio evitare di addentrarsi nelle savane, che magari un giorno o altro un leone vi sbrana

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