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FKK WELLCUM - SETTEMBRE 2019 – RECENSIONE DI TITANO

PARTE PRIMA - DA A. a Z.

Contravvenendo alla tradizione che non mi vuole presente in locali in certi periodi dell’anno o durante certi eventi/festività, mi sono recato poche ore ad Arnoldstein nonostante la presenza ancora massiccia di bikers che scorrazzavano per le vie carinziane.

Ad ogni modo nel giovedì di total naked solo pochi sceglieranno di passarvi dall’apertura a ora di cena, per concentrarsi in orale serale, quando già avevo levato le tende.

Ero salito più per un ultimo “saluto fisico” – non mancandomi i mezzi per uno virtuale – alla (ex) rossa Alicia che per altro dato che, come noto, anticipato qui da qualcuno e già indicato in gruppi social, il sabato appena scorso avrebbe preso commiato dai bordelli.

Una che la valeva un’eccezione, la magiara, che mi aveva comunicato le sue intenzioni da molto tempo.

Ho riaperto i files di mie datate recensioni, ed è incredibile quanto ne abbia scritto, in Forum pubblici e privati.

La conobbi ben oltre 10 anni fa in un piccolo bordellino quasi a conduzione familiare austriaco - ora chiuso, come sovente accadeva ne nascessero e morissero (o si riconvertissero in laufhaus) all’epoca - che ancora non aveva il seno rifatto.
E non parlo della 5a/6a attuale, ma della 2a/3a che la ha accompagnata per anni e anni da quando sedeva a Villach.
Prendeva il sole in giardino, mi avvicinai a parlarci.
Mi fu subito simpatica, piacendomi dal primo istante.
E fu impressionante in camera, dal principio, instaurando una alchimia rara a trovarsi.

Fui quindi molto felice di rivederla a Villach, poco dopo l’apertura dell’Andiamo, seppure con un intervento al seno non proprio ben riuscito.

Da lì con lei una messe di camere, quasi tutte mezz’ore, anche più di una nel corso delle giornate, come vado predicando a chi vuole premiare una ragazza. E mai una delusione, in nessun locale o posto in cui l’abbia incontrata.

Sembrano “immagini di repertorio” le mie recensioni e a rileggermi oggi – in qualche stralcio del 2011, alcuni tra i tanti – mi viene da sorridere:

“Michelle mi fa “50 camere!” (evidentemente Alicia gliel’aveva detto smile: “E’ tua moglie ormai!”. Piega la testa di lato e fa una faccia buffa. Accenno un sorriso. “Dopo la Rossa, nessuna!” le dico. E, dopo una pausa, sbottiamo a ridere entrambi”.

O a marzo 2011: “Scherzo un po’ con Alicia, chiedendole – dato che si lamentava che viveva negli appartamenti del locale e che erano stipate come sardine – ed ovviamente scherzando, se volesse venire a dormire con me da Franz. “Dai! Solo dormire! Non facciamo niente!”. “Ma non si può! Non sta bene!”. “Dai! Ho anche un pigiama in più!”. Interviene Michelle “Se viene a dormire con te le ci vuole il pigiama di ferro! (intendeva armatura…)!!!”. Ridiamo”.

E sempre quell’anno: “Per me Alicia è uguale a oltre 3 e passa anni fa, quando abbiamo iniziato. Anche fisicamente. E poi…un’altra classe. Un’altra categoria. Punto”.

Sembrano passati secoli, dalle camere fatte nella stanza per i disabili a Villach, con le scarpe lasciate fuori dalla porta dalle ragazze, che qualcuno di certo rammenterà, dato che eravamo grandi e ci serviva spazio, agitandoci parecchio.

A te che non leggerai queste parole, felesegem, dato che dubito che qualcuno te le riporti come accadeva sempre - facendoti bonariamente sbottare e bonariamente cazziarmi - cosa dire?
Abbiamo camminato un po’ insieme, corpo e spirito.
In bocca al lupo, e spero - in un bordello - di non rivederti più.

Di certo qualcosa finisce, di un bel periodo per locali.
Non dirò granché sulla ultima stanza, sempre all’altezza.
Sono poche quelle in grado di inginocchiarsi e baciarne la corona.

Mi autocito – anche qui – con un stralcio di una recensione molto vecchia ma ancora perfetta e attuale, che è il mio canto del cigno per lei:

E poi salgo per l’ennesima camera con Alicia.
Ha un “vestitino” multicolore striato ed i soliti occhiali. Attendiamo un po’.
Dopo una bella doccia insieme, partiamo per una stanza molto intensa. Talmente tanto che terminiamo in un lago di sudore. Non ricordo molto, se non che alla fine mi va di stare nudo in piedi appoggiato con la schiena al muro, per fumare. Non detergo i rivoli di sudore che mi colano dalla fronte alla bocca, tanto da impastarsi con il filtro. Tiro boccate sapide, mentre guardo lei, che fuma stesa sul letto a guardare il soffitto, con i capelli sparsi sul letto. Rosso su rosso. Meravigliosa
”.

- PARTE SECONDA - THE GOLDEN AGE OF FKK

A caduta libera,
In cerca di uno schianto
…”

Veniamo ora al resto della giornata, con qualche osservazione/divagazione che è una piccola summa di ultime salite, non recensite per accidia e perché in altre faccende (nipponiche e vacanziere) affaccendato.
Ma giustamente in un Forum va dato il proprio contributo, oltre che con interventi sui disparati argomenti, anche in termine di recensioni se si sale, o è inutile starci.
E dato che mi piace farmi tenere per le palle dalle ragazze solo quando si chiude la porta e siamo in camera, eccomi dunque, a scrivere qualche riga prima di non avere più ricordi.

Giovedì di sole in Italia e al confine, con viaggio che scorre veloce, nonostante il noto tratto a 60/80 km/h, ed una piccola coda per lavori all’approssimarsi delle gallerie.

Il Direttore onnipresente, squisito come al solito mi accoglie da par suo, ed entro in spogliatoio.

Fortuna vuole che due mie vicine di armadietto siano una biondina con capelli corti, che girerà – credo unica – in slip bianchi durante la giornata di total naked, e la nuova Ines - molto carina pur non colpendomi in modo particolare - bulgara con bel viso e grande seno naturale, recente acquisto del locale (parla inglese) e che incrocerò diverse volte nel corso della giornata, condividendone il tavolo a cena con un amico e con un anziano avventore.

Il pranzo comprende del pollo in salsa di pomodoro (buono, ma il cuoco si è lasciato prendere la mano con il sale), fagiolini con pancetta, crocchette di patate schiacciate, e le solite pietanze fredde oltre che quelle dolci.

Rientro in sala ma il bel tempo esercita un irresistibile richiamo, ed esco fuori a vedere la situazione e a cercare qualche avventura.

La pace del mattino e le figure del bosco si fondono perfettamente.

Qualche palpeggiatore seriale (diversi pure in sala) sui divanetti a bordo piscina, su cui si è ampiamente discusso, e che per la stragrande maggioranza (direi esclusività) sono concittadini.
Qualcun altro chiede alle ragazze con asciugamano alla vita di levarlo e fare vedere la mercanzia.

Una di queste è Barbie, nomen omen, che a colpi di bisturi sta evidentemente cercando di assomigliare all’omonima bambola. Sfodera un bel sorriso, il naso a punta all’insù, zigomoni, capelli biondi tinti e piastrati, labbroni e vistoso seno rifatto. Voce stridula. Confabula in un inglese elementare con degli orsi austriaci. Si leva l’asciugamano per far vedere la pizda, ma è decisamente troppo magra, vita in giù, per i miei gusti, anche se qualche amica me ne parlerà bene.
Per lei vale quanto scrissi per Beatrice.
Quando tutti i cliché irrompono senza decenza si raggiungono profondità omeriche. Uno fa sorridere. Cento commuovono”.
A proposito, pure Beatrice era presente, una delle poche della vecchia guardia, notevole come sempre, in uno sguarnito sottogabbia.

Il prato è fresco e molle, segno di un passaggio di maltempo in riassorbimento, e resta qualche impronta del passaggio di tacchi e zoccoli.

Tenta un approccio Madalina, abbastanza pallida e con vistoso seno da asciugamano velato, che mi chiede come mai sia così abbronzato. Le dico che sono stato a Satu Mare in vacanza, e a momenti mi cadeva dalle GPS. Poco male, sarebbe rimbalzata sul davanzale per rimettersi in posizione originaria.
L’ultima che in zona esterna catturerà la mia attenzione sarà Serena, bella cicognona mora, con lunghissimo capello mosso e bel fisico naturale. Bellissimo viso, che ha un che di Amy Brenneman. Parliamo amabilmente, sia chiaro, ma non sono per nulla convinto, e la congedo.
A mia difesa posso usare solo l’astuzia e così faccio.

All’interno mi imbatto in Emma/Cayenne, che non mi dice nulla che già non sappia, cosa che la fa arrabbiare scherzosamente, dato che ne concludo ogni discorso che inizia, e cui auguro ogni bene.
Verrà diverse volte nei miei paraggi per scambiare qualche parola e le prometto che quando verrà il suo momento non mi tirerò indietro.

Ma la congedo quando vedo Polina.
Anche a lei mi unisce una frequentazione di lungo corso.
Indossa una bel reggicalze nero, di gran classe, con elastici in caduta.
Lo scorrere del tempo la rende ancora più burrosa ed eccitante ai miei occhi.
Voce di tono basso, gesti pacati, sorriso perfetto, ed una fragranza che disorienta.
Saliamo per l’ennesima camera.
Dopo la doccia si accomoda in ginocchio sul letto, tendendomi la mano a mo’ di invito, con i suoi benevoli occhi azzurri che mi danno il segno indicando dove sdraiarmi.
Indugio a leccarla, adagio, toccando le corde giuste, e si gonfia senza posa.
E mentre mi ripasso il suo “Nothing is not forever” tatuato in zona lombo-sacrale, è tutta un fremito e un’esplosione.
Ed alla fine quello che resta è la sua folta chioma nera - agitata fino a pochi istanti prima – nelle mie narici ed “un velo di kajal sul cuscino” (cit. Maestro Brat).

Faccio in tempo a prendere qualcos’altro al ristorante - prima che chiuda - con il mio ospite appena rientrato da Faaker See in tour pubblicitario, e a parlare di diverse cose, non ultima il fatto che (scherzosamente) al bivio Austria-Slovenia stavo per tirare dritto, giusto per vedere il Marina che qualche credulone dava realmente per aperto (le risate…), che, avvisato della presenza di Alicia, rientro in sala.
Sta parlando con Polina e Monica, davanti all’immancabile caraffa con acqua nella solita posizione.
Mi unisco alla conversazione per un po’ e poi salgo con la rossa, cui vi rimando alla parte prima.

Ridiscendo dalla lunga camera per farmi un po’ di wellness, mentre gli orsi aumentano, ma il locale è vivibilissimo anche grazie al giardino esterno che ne assorbe diversi.
Prima esco e mi soffermo a dare uno sguardo ai nuovi 7 gazebo, sguardo interrotto solo dai meravigliosi occhi verde smeraldo di una piccola ragazza mora che mi viene a tentare, fisichino naturale, con delle calze nere stupende e uno smalto nero satinato veramente di gran gusto su mani e piedi di cui colpevolmente non ricordo il nome, da Mila, a pecorina con le sue scarpe rosse intenta a stuzzicare tre avventori seduti, e che è un’immagine da imprimersi nella memoria, così come per Denise ogni volta che usciva all’esterno: perfetta.

Al termine del percorso relax, sono approcciato da Aura, biondotinta non convinta, che liquido educatamente e velocemente, da Anelie, appoggiata alla colonna, ipertatuata e con notevoli borracce naturali, da Selina la diafana, Malena e la sua piccola bocca, da Milena la millennial acconciata come Leila in Star Wars, e da Eva la sedicente sanpietroburghese – ma ovviamente rumena, d'altronde “Tutte le menzogne sono vere, e quasi nessuna verità lo è” (cit.) – che staziona sul divano antistante l’area relax e la zona massaggi e che assomiglia vagamente a Ramona e mi suscita qualche curiosità nella zona oscura antistante il cinema.

Solo Tiffany con i suoi occhialini e quel meraviglioso seno è una grossa tentazione (il video non era stato ancora pubblicato…), che scaccio quando vedo Viky, donna con cui trovo sempre ciò che voglio.
Lei è unica superstite della zona, data l’assenza di Dana, Anka & Co.
La vichinga – bellezza enigmatica – è sempre impeccabile, ed il mio tempo sta scadendo.
Saliamo prima di cena. Danza nel buio della camera. Stanza molto fisica come sempre e lei gigantesca e sfrenata più del solito, si lancia in uno smorzacandela acrobatico ed altro che mi ha fatto “soffrire” non poco, e lei lo sa, tanto che anche con lei proseguiamo in una lunga lussuria che alla resa dei conti mi spreme per bene.

Terminato il lungo e doloroso peccato scendo con una gran fame ed il Direttore è alla consolle del DJ con bella camicia camouflage.

Buona presenza di orsi, direi ben superiore a quella femminile, ma oramai il locale è molto ben rodato sotto questo punto di vista, e tutto come sempre funziona perfettamente. Certo, non si sono viste scene poco edificanti o moleste, anzi, praticamente tutta gente tranquilla e clima perfetto; tuttavia qualcuno dovrebbe ricordarsi di chiudere il rubinetto, quando esce dal bagno, o di tirare lo sciacquone, e magari, con sforzo immane, portare i piatti nell’apposita zona, terminato di mangiare, come indica chiaramente il cartello. Ma contro la maleducazione si può fare ben poco.

La musica viene leggermente abbassata di volume, anche su richiesta di diverse ragazze – direi una line up veramente molto buona e nutrita quella che ammiro al completo, con praticamente tutte rispettose del total naked e con approcci per la stragrandissima maggioranza corretti e rilassati – e devo dire che la scelta dei brani contribuisce a creare un’atmosfera che definirei quasi steampunk che permea l’intero locale, facendomi tornare indietro nel tempo, e mi piace veramente molto, a riprova di come qualche dettaglio risvegli i ricordi.

Apro parentesi, divagando in generale, senza meta.

Mi sovviene quando ero più giovane, e molti impegni, vicende personali e familiari erano di là da venire.
Oh, bellezza delle retrovie!
Qualche tiro lungo uccide un giovanissimo, qua e là
Ma pochi
E tu procedi, giochi
Vivi, ami e dimentichi
La battaglia che non ci sarà
” (cit.)
Potevi entrare e sapevi già in che posizione avresti trovato ogni ragazza, e questo in ogni locale, dato che i trasferimenti non erano così frequenti, ed ognuno aveva un nutrito zoccolo duro di valide professioniste che vi operava, concetto assolutamente da recuperare.
E potevi recitarne i nomi come avresti fatto con la nazionale di calcio italiana del 1982.
Da Zoff-Collovati-Scirea-Gentile-Tardelli… a (a proposito della prima parte) Alicia-Rita-Susi-Angie-Michelle…e questo valeva per le ragazze di ogni nazionalità.
Loro – come quelle nazionali – giocavano un altro sport, diverso da quello che si pratica ora, e certe furbizie e richieste o concessioni di cui si legge – e di cui non si leggerebbe, senza qualcuno che vi acconsenta – erano quasi inesistenti.
Come sono cambiati quei tempi, grandiosi e intimi.
Oggi i locali, come il calcio, sono altro.
Se migliori o peggiori, ognuno lo giudicherà in base ai propri parametri e standard; io di certo ho le idee chiare sulla risposta da dare.

Come si racconta l’atmosfera di un’epoca oramai lontana che si respirava in certi locali a chi non l’ha vissuta o si affaccia da pochi anni al fenomeno-bordelli?
Temo che nessuna recensione, per quanto ben scritta, possa.
Il mio Maestro le chiamava “atmosfere rarefatte”.

Ne permane qualcosa nelle parole di chi, come me o qualche altro, vorrebbe mantenerle intatte e assaporarle anche oggi – cosa che sarebbe assolutamente possibile, seppur più difficile, dato il contesto mutato sia dal lato clientela che professioniste, e per cui mi spenderò sin che posso – e in qualche piccolo Club, che resiste come resistevano le riserve per gli indiani, guarda caso in quelli meno frequentati da molestatori connazionali ed ex lappari (EXL), “desperate boyfriends” e oblatori seriali (OBS), le cui letture e i cui interventi sono allarmanti.

Inoltre, la butto lì, dato che tra poco – maledizione - sarà pure vietato fumare, si potrebbero sostituire gli accappatoi (le cui tasche serviranno a ben poco) con degli asciugamani, come nei locali per puristi, o qualche dettaglio di arredamento di vecchi bordelli passati (come i cartelli con le tariffe d’epoca) o continuare, oltre che sul versante musicale e luci azzeccato, fino al rispristino quotidiano del total naked.
Chissà, magari anche su questo aspetto serve fare un passo indietro per farne due avanti.

Chiudo parentesi.

Nell’attesa del commensale scambio due parole con la prenotata Gloria, in attesa dell’arrivo del noleggiatore e con una meravigliosa Adané, amabile conversatrice e notevole nel suo costumino-gioiello e copricapezzoli neri.

La cena include del buon merluzzo fritto, verdure fresche e grigliate, tagliata di carne e carne in qualche intingolo (entrambe ampiamente rivedibili), funghi (non presi), riso che apprendo dal mio commensale essere “con aromi”, ma gli consiglio – come già feci – di mettere una lavagnetta con indicate almeno le pietanze principali. Eccellenti i dolci, specie una torta cioccolato e fragole con salsa di fragole a parte.

Rientro in sala giusto per salutare il mio ospite - ringraziandolo perché ognuno può trovare ciò che cerca - qualche ragazza e per fare le ultime due parole con Alicia tra una sigaretta e qualche sorso di un bel bicchiere di vino rosso, e ad ascoltare in silenzio dei sui progetti futuri.
In altre circostanze avrei anticipato l’uscita e allungato nella stessa giornata sia a Villach – in cui hanno indugiato i bikers – che a La Femme, a vedere che aria tira e a salutare qualche amico dello staff e non che erano lì presenti.
Ma non oggi.
Oggi ero qui per altro.

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@Gnoccatravels
Grazie!

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@TITANO

Recensione Illuminata, come sempre del resto.
Mi piace davvero un sacco leggerti.

Attendo ancora il tuo report sul Giappone e, a questo punto, anche quello su Satu Mare, con grande hype.

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@CANE.RANDAGIO

Ti ringrazio.

Nonostante leggere certa utenza - sovente novizi - intervenuta anche qui, sia sconfortante per una serie di ragioni che non sto a snocciolare, il nuovo corso ahimé è questo e ne prendo atto, continuando a scrivere e confidando nella Moderazione.

Per il report nipponico, come già dissi, metto le mani avanti e mi prendo del (bel) tempo. Ad ogni modo ho tutti gli appunti nei miei diari e nulla andrà perduto.

Su Satu Mare - località in cui non ci si reca propriamente per abbronzarsi e che vidi qualche annetto fa - taglio invece subito la testa al toro e dico, a scanso di equivoci, che la mia frase a Madalina era scherzosa (tono che credevo di essere riuscito a trasmetteresenza emoticon), conoscendo lei bene la località.
Tutto qui.

@Gnoccatravels
Grazie dell'intervento e di avermi risparmiato una incisiva replica.

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@Titano, come sempre eccelso! Avevo segnalato io la dipartita di Alicia, con preavviso che forse avrebbe fatto un'ultima comparsata (bikers) prima di abbandonare definitivamente le scene! Cosi' mi disse al nostro ultimo incontro! Mi ero meravigliato che non ne avessi steso tu l'elegia epica, come nell'Antica Roma al Senatore che cedeva il passo. Il tempo è stato lungo, ma l'attesa non è stata né vana, né banale!

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@TITANO

Sì, anche nello scritto, il tono scherzoso c'era tutto! 😉

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@licantropo_teutonico

Grazie del tuo intervento.

Rammento che fosti tu, infatti ne ho fatto un cenno nella recensione.
Detto questo - e credo di interpretare il sentire comune di chi ha avuto la fortuna di frequentarla - quanto ho scritto lo reputo doveroso.

Non credo di voler tornare sull'argomento, avendo già scritto nella prima parte tutto quello che ritenevo opportuno.

P.S. tempi lunghi? Non direi, suvvia.

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@CANE.RANDAGIO

Meno male, temevo di avere perso il tocco...

@Josie

Grazie

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Ottima recensione direi...

We can't do anything against the pu$$Y power...

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@TITANO tutti tii attaccano ma sei il migliore... C'è poco da fare

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@Checco

Grazie.
Anche le tue sono apprezzate dal sottoscritto.

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@chitauri

Grazie della considerazione!
Provo a dare il mio contributo.
E tranquillo, nessun problema...so' ragazzi!

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Bravo @TITANO li stai facendo tutti neri a tutti quanti...a cominciare da quelli che fino a luglio si sentivano i capi del locale!!
Ho pensato di traslocare all andiamo ultimamente... ma non voglio darla vinta a nessuno anch'io. Rimango stabile al wlc x ora.
Massimo rispetto x te...ciao

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Ciao a tutti,

Volevo sapere se qualcuno ha mai provato una cosa a 3 al wellcum o altri fkk.
Quanto costa una cosa del genere?
Recensioni / consigli a riguardo?

Grazie in anticipo a chi risponde

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Ottima recensione.
Hai mica visto una ragazza con un geco tatuato sulla coscia di nome Andrea?

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