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Un declino tutto italiano

@pussylicker, stai facendo un po di confusione. Mi spiego meglio.
Il Giappone "si può permettere" di avere un debito pubblico alto, nonostante sia uscita massacrata dal 2 conflitto mondiale , ha un economia forte come quella degli Usa, Non a caso quando danno le notizie di borsa (nel mondo, non solo in italia!) si menzionano Wall Street e Tokio. Inoltre i giapponesi sono un popolo molto civile e laborioso, se dovesse esserci il pericolo di un improbabile default , per amore patriottico non esiterebbero a lavorare anche 120 ore alla settimana per il bene nazionale. Inoltre quello che li rende ancora più competivi rispetto agli Europei è che hanno una forte propensione a lavorare in team, se si lavora in team aziendali non esistono rivalità, ne individualismi o ego smisurati come qui in Italia, il loro "indice di litigiosità" è pari quasi a zero. Non si può mettere a paragone Giappone e Italia: sarebbe come comparare il Real Madrid con il Canicattì Calcio.

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@pussylicker

lasciamo da parte le divagazioni politico-razziali e restiamo in campo economico

come noto il caso del debito pubblico del giappone non è comparabile nè con l'italia nè con alcun altro paese

vediamo perchè

nonostante il repporto debito/pil più alto del mondo al 224% il titolo di stato a scadenza decennale del giappone ha un tasso d'interesse di un ridicolo 0,35% mentre il nostro decennale è al 2,73% con un rapporto debito/pil più basso al 131%

com'è possibile?

è possibile perchè la quasi totalità dei titoli di stato giapponesi sono comprati dai giapponesi stessi a tassi così bassi che un investitore estero non prende in considerazione visto l'altissimo rapporto debito/pil

invece i titoli di stato italiani - come quelli di tutti gli altri paesi - devono essere venduti anche a investitori esteri perchè non trovano che in parte compratori nazionali e comunque anche i compratori nazionali cercano tassi commisurati al rischio percepito

quindi l'unione europa e l'euro non c'entrano una mazza ma c'entra che i giapponesi sono un caso unico a sè

ma se tu sei in grado di convincere gli italiani a essere la seconda eccezione al mondo come i giapponesi comprando tutto il nostro enorme debito pubblico e anche a tassi rasoterra allora possiamo arrivare anche noi al 224% di rapporto debito/pil come il giappone

ma fino a che non li convinci più aumentiamo il debito più rischiamo di fare il botto

e la prima conseguenza è che ai tuoi genitori dipendenti pubblici lo stato non è più in grado di pagare lo stipendio di prima ma deve ridurlo come è successo in grecia

fidelio

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tinopicchio
06/07/2018 | 03:30
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Complimenti ad Italconeti, mi ha risparmiato un intervento nel quale non avrei saputo dire meglio le cose verissime che ha ben spiegato lui.

Conosciute biblicamente 524 ragazze piu'o meno free, belle e brutte, creato una agenzia matrimoniale internazionale e una scuola per modelle. Socio in Agenzia tour operator ed in galleria di arte. Felicemente sposato per 24 anni, poi divorziato. Fatto giro del mondo in nave, Visitati 60 stati:
Spagna, Portogallo, Francia, Monaco, Olanda, Lussemburgo, Germania, Danimarca, Svezia Regno Unito, Polonia, Cechia, Austria, Svizzera, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Macedonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Ucraina, Russia, Grecia, Moldavia, Transnistria, Italia, Vaticano, SanMarino, Canarie, Marocco, Tunisia, Egitto, Sudan, Kenia, Sud Africa, Congo Kinshasa, Turchia, Israele, Arabia Saudita, Dubai, India, Sri Lanka, Maldive, Thailandia, FILIPPINE, INDONESIA, Singapore , Formosa (Taiwan R.o.C.) Hong Kong, Cina R.P.C., Australia, Tahiti (Polinesia Francese), Panama, Curacao, Cuba, Rep.Dominicana, USA. //// Obbiettivi per il futuro, BRASILE, PARAGUAI, PERU, EQUADOR, MESSICO, TAGIKISTAN, S.Petersburg, Lviv, Cernovitz.

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veramente il paragone era con l'afganistan, non solo con l'italia, per far capire che conta avere sovranità sul proprio territorio (cosa che chiaramente l'afganistan non ha) e non il debito pubblico. Comunque il giappone ha potere sull'emissione monetaria può rinnovare continuamente il suo debito creando denaro dal nulla cosa che l'italia non può fare.

I vostri interventi mi fanno sorridere siete pieni di concetti astratti che vi fanno perdere il contatto con la realtà, per esempio io non ho idea nè di quanti senatori ci siano al senato nè di quanti deputati ci siano alla camera, e se qualcuno me lo dice avrò cura di dimenticarlo entro 5 minuti perchè conoscere questi dettagli tecnici può servirti se sei un giurista ma per capire il quadro generale delle cose sono irrilevanti. Se vai a vedere un quadro ad un museo ti metti a 5 metri di distanza o vai col microscopio ad analizzare la composizione atomica della pittura?

Il discorso è semplicissimo se non hai sovranità monetaria sei una colonia, sei schiavo, se vai a mettere la x sul foglio quando ti chiamano al voto e poi le decisioni che contano vengono prese tutte a bruxelles ti stanno prendendo per il culo, se c'è un organo sovranazionale e al di sopra di ogni potere politico che impone alle nazioni come spendere i soldi e quanti ne possono essere spesi siamo in una dittatura finanziaria. Io sto dicendo che ci è stato imposto un sistema economico truffaldino basato sul perenne sfruttamento delle nazioni che hanno perso del tutto la loro sovranità e voi continuate a ripetere che all'interno di questo sistema truffaldino un altro sistema economico non funzionerebbe. E grazie al c..zo!!!

Riguardo le divagazioni politico razziali io dico che sono più importanti di quelle economiche, i problemi sociali portati dal liberalismo o liberismo o come diavolo si chiama sono più gravi di quelli economici.

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Siamo una nazione molto vecchia, le industrie sono transnazionali, abbiamo parecchio debito, si mangia comunque bene.. slide, diceva il pinguino

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@pussylicker

la discussione politica non è permessa dal regolamento del forum

restando in campo economico la perdita di sovranità delle politiche economiche riguarda tutti gli stati - non solo l'italia - e non perchè ci sia un complotto degli illuminati

ma come conseguenza della globalizzazione visto che per esempio uno smartphone viene assemblato in cina con pezzi prodotti in vietnam su teconologia della silicon valley e design italiano

l'idea che con la sovranità monetaria uno stato si salvi automaticamente dal default - e dalle sue conseguenze per i cittadini - è destituita di ogni fondamento

dal 1800 ci sono stati 227 default di stati che avevano sovranità monetaria

in europa hanno fatto uno o più default per esempio solo citando i più grandi stati

russia
germania
spagna

in asia

giappone
cina
india
indonesia
turchia

in america quasi tutta l'america latina tra cui

messico
colombia
venezuela
brasile
argentina

sui default statali dal 1800 ad oggi
https://www.nber.org/papers/w16827.pdf

2 paesi come costarica e panama che hanno rinunciato alla sovranità monetaria adottando il dollaro sono finanziariamente stabili e tra i 5 paesi dell'america latina con più alto reddito pro capite

se hai i conti a posto te la cavi benissimo senza moneta tua e anzi averne una più forte può essere un vantaggio

invece se sei indebitato fino al collo salti in aria anche se hai una tua moneta

l'italia ha già rischiato di saltare nel 1994 quando aveva ancora la lira

per cui il problema è il debito sia con la lira che con l'euro che con una eventuale nuova lira

fidelio

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@Itaconeti
costarica e panama che hanno rinunciato alla sovranità monetaria adottando il dollaro

una curiosità...
che Panama abbia il dollaro, lo so (anche se talora lo chiamano balboa, dal leggendario primo europeo a giungere sul Pacifico nel 1513)
però sapevo che in Costa Rica c'era il colón (fra l'altro stesso nome della moneta che almeno un tempo c'era in El Salvador)....lo hanno sostituito con il dollaro ? o semplicemente hanno adottato un cambio fisso ?

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@beautifulgirlsliker

grazie della correzione

ho confuso a memoria il costarica con l'ecuador

tra l'altro l'ecuador ha ora una politica anti-americana pur avendo il dollaro come valuta

e lo stesso vale per cuba dove una delle due valute utilizzate - il cuc - è parificata al dollaro

per cui sono aria fritta tutti questi discorsi sulla sovranità monetaria e che se manca si è schiavi

come hai scritto panama e salvador hanno formalmente ancora una loro valuta - il balboa - ma è parificata al dollaro che è la valuta utilizzata in pratica monetine a parte

fidelio

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concordo con @Itaconeti, o Euro o Lira nn cambia niente, se uno stato ha un alto debito il default è assicurato. A noi non è ancora successo perchè gli altri paesi UE "ci tengono per i capelli" e non vogliono che ciò accada : uno stato in zona euro che va a gambe all' aria è un pericolo per tutti gli altri

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Anche io concordo. Per altro se uno ha la moneta propria ma non ha i conti pubblici sani magari riesce a evitare il default ufficiale ma non può evitare una super inflazione sulla sua valuta che fa altrettanto male. Vedasi argentina o turchia di oggi

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@Itaconeti said:
@pussylicker

lasciamo da parte le divagazioni politico-razziali e restiamo in campo economico

come noto il caso del debito pubblico del giappone non è comparabile nè con l'italia nè con alcun altro paese

vediamo perchè

nonostante il repporto debito/pil più alto del mondo al 224% il titolo di stato a scadenza decennale del giappone ha un tasso d'interesse di un ridicolo 0,35% mentre il nostro decennale è al 2,73% con un rapporto debito/pil più basso al 131%

com'è possibile?

è possibile perchè la quasi totalità dei titoli di stato giapponesi sono comprati dai giapponesi stessi a tassi così bassi che un investitore estero non prende in considerazione visto l'altissimo rapporto debito/pil

invece i titoli di stato italiani - come quelli di tutti gli altri paesi - devono essere venduti anche a investitori esteri perchè non trovano che in parte compratori nazionali e comunque anche i compratori nazionali cercano tassi commisurati al rischio percepito

quindi l'unione europa e l'euro non c'entrano una mazza ma c'entra che i giapponesi sono un caso unico a sè

ma se tu sei in grado di convincere gli italiani a essere la seconda eccezione al mondo come i giapponesi comprando tutto il nostro enorme debito pubblico e anche a tassi rasoterra allora possiamo arrivare anche noi al 224% di rapporto debito/pil come il giappone

ma fino a che non li convinci più aumentiamo il debito più rischiamo di fare il botto

e la prima conseguenza è che ai tuoi genitori dipendenti pubblici lo stato non è più in grado di pagare lo stipendio di prima ma deve ridurlo come è successo in grecia

il debito italiano è un problema perchè tesoro e banca centrale sono separati, e la seconda non è obbligata a sottoscrivere il debito.
questo era già presente con la banca d'italia e la lira, e la sitazione è peggiorata con banca centrale europea ed euro.

per avere un debito al 224% con interesse allo 0,3% ti bastano 2 condizioni che il giappone ha e l'italia no: una valuta nazionale emessa dalla tua banca centrale e l'obbligo di questa a sottoscrivere il debito invenduto, in questo modo anche se lo emetti allo 0,001 e nessuno te lo acquista te lo compra la banca centrale

però diciamo che qui siamo veramente molto sul tecnico, e dato che dovremmo parlare di gnocca mi interrompo qu

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comunque anche la banca centrale giapponese dal 1998 è indipendente dal tesoro come quelle dei paesi occidentali

evitare il default formale attraverso una banca centrale obbligata a comprare titoli di stato emessi dal tesoro può far finire un paese dalla padella nella brace

perchè uno stato che non ottiene più credito è fallito nella sostanza e questo scatena una fuga dalla sua moneta

questa fuga dalla moneta - come dice @Serendipity - provoca altissimi livelli di inflazione e svalutazione con conseguenze peggiori del default formale vedi venezuela

ma certo è un punto molto tecnico e anch'io mi fermo qua

fidelio

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uno stato che ha un debito nella valuta che lui stesso può emettere non può tecnicamente mai fallire.

gli stai falliscono quando hanno debito in vlauta estera. come l'italia con l'euro appunto.

il giappone ha un debito in yen e può emettere debito all'infinito, se lo avesse in dollari sarebbe un problema.

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tecnicamente può non fallire ma in assenza di credito dagli investitori provoca una fuga dalla moneta con conseguenze di inflazione e svalutazione peggiori del fallimento stesso

comunque il punto di cui si discuteva non è quello

ma è l'idea di @pussylicker che la sovranità monetaria porti di per sè benessere economico

comunque anche senza sovranità monetaria siamo stati inondati negli ultimi anni da una valanga di liquidità dalla bce

questa valanga di liquidità ha comprato tempo ma non ha risolto certo i problemi strutturali da cui dipende il declino italiano

che sono riconducibili non solo ma in primis a una pubblica amministrazione pesante e iperburocratica che scoraggia gli investimenti

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discorso che può continuare a lungo, ma non è gnoccatravel la sede, quindi lascio a voi questi argomenti 😉

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pensare come @pussylicker che il punto sia di stampare moneta per assumere ancora di più dipendenti pubblici creando ulteriore burocrazia è come curare una malattia iniettando dosi maggiori del virus che l'ha causata

d'altronde @pussylicker ha indicato cuba come il miglior paese dell'america latina

dubito che chiunque sia stato a cuba senza paraocchi ideologici voglia fare quella fine

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ir_pelato
06/07/2018 | 20:21
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mahhh saro ignorante in economia sono anni che sento che l italia fallira ma chissa perchè non succede??senza cattiveria frignate di meno

Sinceramente mi piacerebbe imitare varg sikerness in arte burzum https://www.youtube.com/channel/UCjhT3T-jL-IDCx42vioXGBw

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06/07/2018 | 20:55
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@ir_pelato said:
mahhh saro ignorante in economia sono anni che sento che l italia fallira ma chissa perchè non succede??senza cattiveria frignate di meno

La voce della verità!! 😂😂😂

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@ir_pelato said:
mahhh saro ignorante in economia sono anni che sento che l italia fallira ma chissa perchè non succede??senza cattiveria frignate di meno

Il mio lavoro va a gonfie vele, che nemmeno avrei tempo per fare vacanza, e qui dalle mie parti tutti lavorano, ed attorno al mio lavoro ci sono tanti altri mestieri che vanno alla grande.
Io non bado ai ciarlatani che ci invitano ad espatriare sia per la gnocca che per il lavoro, anzi rido di loro, di questi insulsi maestri ignoranti....

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@babbo, bene per te e per quelli della tua zona,
Ma il sole riportava questa settimana che i redditi dei professionisti
non sono tornati ai livelli del 2006, al netto di inflazione; per non parlar dei giovani,..
Io ti scrivo dal Veneto e vedi una stagnazione totale; chi e’ Dentro i giri di lavoro riesce a sta in piedi, ma chi e’ fuori e’ spacciato ..

Nella merda ci puoi essere anche qui in Italia .. dipende dalle situazioni di ciascuno;
Sul fatto di figa, metà degli amici sposati da dieci anni sono separati; gli altri vita sotto le direttive della moglie.
Per gli altri ttomvate free te le sogni ...

Questa la situazione in generale.. che all estero non sia meglio sono d’accordo .. ma qui non vedo tutte ste gran prospettive ..

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Che le persone siano separate/divorziate è diretta conseguenza del benessere, tempi moderni. Ognuno vuole fare quel cazzo gli pare anche da sposato, uscire con gli amici in libertà e mettere le corna ad ogni occasione propizia (atteggiamento da teste di cazzo)
Una volta nessuno divorziava e stavano assieme anche per riuscire a campare. E sempre “grazie” al benessere i giovani vivono di cose futili più o meno importanti, e soprattutto le donne giovani l’ultima cosa che cercano è quella di rompersi le palle per gli uomini e dover loro aprire le gambe...
Ecco perche molte italiane se la tirano ed improvvisamente vogliono un figlio a 40 anni, solo perché costrette dall’eta’ biologica e dall’istinto materno che all’improvviso si risveglia in loro.

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non vedo fuori luogo parlare di economia visto che il post in oggetto è intitolato al declino dell' italia . Secondo me benessere economico e gnocca sono due cose concatenate, una tira l' altra. La gnocca "costa" , e non parlo delle mignotte, parlo in generale, ad es. il single incallito che viaggia 3-4 volte all' anno verso paradisi della figa. Oppure semplicemente metter su famiglia con una donna che si ama, al giorno d' oggi con la situazione economica che abbiamo in italia richiede uno sforzo economico enorme. E che purtroppo non tutti si possono permettere. Io vivo al sud e vedo tanti miei coetanei che hanno messo su famiglia ridotti male, alcuni addirittura hanno traslocato a casa dei genitori perchè non posso permettersi nemmeno di pagarsi un affitto da 250 euro al mese.
@Itaconeti ha ragione, l'altissima spesa pubblica che ha l' italia è una palla al piede che la annegherà nel più torbido dei fondali , pensate che tutta la macchina burocratica pubblica (dipendenti pubblici , ministeri, enti e forze armate varie etc. etc.) ci costa ogni mese (senza eventi straordinari) qualcosa come quasi 300 miliardi di euro. Soldi che vengono presi anche (e sopratutto) stampando titoli di stato (e quindi emettendo debito) che si somma a quello già preesistente. A tutt' oggi il debito pubblico italiano ammonta a circa 2390 miliardi di euro. La crescita attuale è di 4500 euro al secondo.

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ir_pelato
07/07/2018 | 02:02
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ir_pelato
07/07/2018 | 02:07
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e ripeto (scusino ieri sera a fare bisboccia con amici)fringate di meno perchè quando dici che sei italiano con coreani giapponesi russdi indiani(non parlo di girls thai cubane rumene di fkk)ti dicono armani cavalli acmilan i like italy

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whip69
07/07/2018 | 08:29
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@gianniDrudi

Gnocca ed economia sono concatenate, concordo.

In Italia, come in buona parte del mondo, se non hai "il soldo" la gnocca ti considera poco (a parte quei rari casi di ragazzi davvero molto belli), e non solo per potenziali regali/mantenimento, anche per semplici uscite al ristorante o week end fuoriporta (in sporadici casi la donna contribuisce equamente).

Basta vedere anche gli Fkk ai confini dove nel corso degli anni la clientela italiana é diminuita (e non solo perché la formula "Fkk Rumenaio" ha dato noia), cartina tornasole che i tempi sono cambiati.

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whip69
07/07/2018 | 08:36
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@ir_pelato said:
e ripeto (scusino ieri sera a fare bisboccia con amici)fringate di meno perchè quando dici che sei italiano con coreani giapponesi russdi indiani(non parlo di girls thai cubane rumene di fkk)ti dicono armani cavalli acmilan i like italy

Concordo sul fatto di frignare di meno ma questo in generale (e da come scrivi, perdendo la grammatica, la bisboccia é stata pesante! 😉).

Guarda che molto spesso fuori dall'Italia vige il falso stereotipo: italiano, baffi neri, suona mandolino, spaghetti e mafia. Siamo ben diversi.

Lascia stare che le marche di lusso se le possono permettere, in genere, molto di più gli stranieri (che se in Italia sono turisti benestanti) rispetto a noi, almeno ci pensano per delle eccellenze modaiole! Ah, scordavi un must: la Ferrari! 😉

Buone bisbocce!! 😂😂😂

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economia e gnoccatravels c'entrano eccome

pensiamo per esempio agli effetti sui nostri gnoccatravels di una eventuale uscita dall'euro

sia i favorevoli che i contrari all'uscita dall'euro in caso avvenga prevedono una svalutazione della nuova lira sull'euro del 20-30-40% secondo le diverse stime

e quindi altrettanta riduzione del nostro potere d'acquisto nel fare gnoccatravel

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@IlBaronetto said:
post muto
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Ma che cavolo di discorso è? Ella può mostrare e io non guardare? Ella puoi sfoggiare liberamente (per vanità, capriccio, moda, autostima, accrescimento di valore economico-sentimentale, o gratuito sfoggio di preminenza erotica) le sue grazie, nel modo che vuole e per il tempo che vuole ed io non posso altrettanto liberamente guardare quanto (da ella) mostrato (secondo natura)? Ella puoi "tenere le cosce di fuori" passando sulla pubblica via ed io non posso, nel medesimo luogo, rivolgere ad esse lo sguardo e il disio (da ella per prima oggettivamente suscitato con il fatto stesso di mostrare pubblicamente quelle fattezze che, in conseguenza non della mia volontà, ma delle disparità di desideri volute dalla natura, hanno valenza sessuale)? E perché il suo mostrare sarebbe raffinato e il mio guardare porco? Sono entrambi desideri di natura! E' solo ipocrisia il fatto che ella presenti il "mostrare le belle gambe depilate" non come istinto (qual è) ma come "cultura" (mentre al contrario chiami "fare il porco" il guardare secondo natura le stesse forme da lei mostrate). Come si fa a negare che nel diritto a “vestirsi come ci pare” si nasconda il legittimo e naturalissimo disio femminile (magari inconscio) di farsi guardare (anche quando la mente cosciente non ha intenzione di incontrare o conoscere uomo alcuno, perché l'istinto non può saperlo)? Mi considerate stupido? Sappiate che odio la femminea ipocrisia! Si vestano e agiscano come vogliono! Posso accettare ciò, ed evitare il burqua e l’altre cose e restrizioni talebane, se ovviamente si riconosce il corrispondente diritto a guardare ciò che la donna per sua decisione autonoma ha deciso di mostrare. Altrimenti si tratta di uno squilibrio inaccettabile. Se io devo “trattenermi” dal guardare (e non si capisce perché) la donna si deve “trattenere” dal mostrarsi (secondo me non è giusto neanche questo in un mondo non talebano, ma segue coerentemente dal primo divieto), come avviene presso gli Arabi. Io speravo in un occidente emancipato in cui le donne potessero farsi guardare senza essere violentate e gli uomini guardare senza essere accusati. E lo stesso dicasi per i tentativi, più o meno volgarmente espliciti, più o meno poeticamente vaghi, più o meno raffinatamente letterari, più o meno bassamente prosaici, più o meno esperti, più o meno maldestri, di corteggiamento. Se ella pretende (ancora!) il diritto ad essere corteggiata, io devo avere il diritto (non il dovere, però) di provarci in buona fede senza rischiare denunce per violenza (oppure non ci si lamenti più se da vent’anni esatti ho scelto la strada esclusiva del culto di Venere Prostituta)!
Non ho motivo per ritenere che essere oggetto di disio sessuale sia più offensivo per una donna di quanto non lo sia per un uomo essere considerato un freddo specchio su cui provare la propria avvenenza (e questo sta dietro la pretesa di vestirsi e svestirsi o addirittura provocare come vogliono), o, peggio, un pezzo di legno davanti a cui permettersi letteralmente di tutto sapendo che non può e non deve reagire (come invece magari farebbe nelle corrispondenti situazioni con un altro uomo). Perché questo attualmente succede in occidente! Questo è quanto succede per le strade, nelle discoteche e persino a volte nei luoghi di lavoro! E dirò di più: mentre il comportamento dell’uomo è spesso soltanto naturale, quello della donna ha in più la stronzaggine premeditata.

Quando leggo cose così mi benedico per non aver rivolto nè complimenti, nè sorrisi, nè sguardi alle melanzane.
Meritano solo di invecchiare ignorate in un mondo di culattoni.

Bisognerebbe rispondere con quanto ho scritto a proposito di chi (in Francia) fa le leggi ascoltandole:
https://www.gnoccatravels.com/viaggiodellagnocca/140648/quando-le-questioni-sulla-gnocca-sono-una-cartina-tornasole-delle-questioni-sulla-liberta/#c2

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@Itaconeti

Un po' di pensieri in libertà su questo topic da cui mi ero allontanato per nervosismo (posto questi cinque punti poi smetto definitivamente di discutere al di fuori dei miei due 3D: dedico a te uno degli ultimi perchè sei fra quelli che rispetto)

PUNTO 1.
Ammetto di conoscere poco la materia economica. L’ho incrociata solo una volta per sbaglio all’ultimo anno di ingegneria e si trattava di un esame di economia e gestione aziendale consistente in una summa di convenzioni da memorizzare (sul bilancio), di chiacchiere da ripetere (sul management) e di formule lunghe (ma solo perché si davano nomi lunghissimi alle variabili anziché chiamarle con le lettere come si fa in analisi). Del resto ho sempre avuto poco interesse per discipline che si danno arie di scientificità senza averne i requisiti. Se non posso avere il rigore della fisica e le idee chiare e distinte della matematica, preferisco ricercare all’opposto il mistero del mito e la vaghezza della poesia alle sedicenti “scienze sociali”. L’impossibilità di una scelta puramente razionale in questo campo (che è poi il campo della vita) è evidente: la scienza presuppone la replicabilità a piacere degli esperimenti in un ambiente controllato, cosa per forza di cose preclusa alla storia e all’economia (come, del resto, all’esistenza umana: non abbiamo slighting doors per verificare l’ipotesi opposta). Ecco perché le pretese scientifiche di storia o economia vanno prese per imposture ancora più pericolose di quelle religiose e millenaristiche (pericolose proprio perché apparentemente credibili). Non voglio mancare di rispetto, ma quando dici che “senza l'apertura di nuovi mercati nell'ex terzo mondo il sistema sarebbe collassato portando a un terzo mondo planetario” fai una congettura, non evidenzi un fatto. Non è possibile né a me né a te verificare se è vero. Se dobbiamo fare delle ipotesi, possiamo farne anche di più credibili. Dovrei davvero credere che un sistema perfettamente funzionante fino al 1989, limitato ad Europa occidentale e Stati Uniti, sia in pochi anni diventato talmente malfunzionante da richiedere, per non collassare, l’apertura non solo ai paesi est-europei, ma pura a Cina, India, far east e compagnia puzzante? A me risulta più facile credere che chi dalle “aperture” ci guadagna (perché nell’ex terzo mondo può sottopagare il lavoro, fregarsene dei diritti, fare e disfare i governi) abbia colto l’occasione della caduta dell’URSS per espandersi a più non posso, a prescindere dalle conseguenze, come un qualunque gas (non nobile). E che una classe politica debole (per non dire venduta), specie in Italia (dove tangentopoli aveva eliminato per via giudiziaria chi avrebbe potuto opporsi) abbia preferito appoggiare scelte favorevoli a pochi potenti (multinazionali, finanzieri senza patria ma con sede in usa) e sfavorevoli a molti votanti (proletariato, media borghesia, piccoli imprenditori ecc.). La mia spiegazione è più semplice perché si riassume nella parola “avidità” (che, per citare “Il denaro non dorme mai” non è certo un delitto, ma non può neppure essere una pubblica virtù) e non ha bisogno di termini come “saggio di profitto”.

Punto 2.
Non ci sarà stato un "cattivo" a decidere, ma una massa di cattivi politici, servi o direttamente di potentati internazionalisti, o, indirettamente, della propria stupidità progressista, sicuramente. Non si può certo sostenere alla prova dei fatti che abbiano seguito l'interesse del popolo europeo in generale ed italiano in particolare. Declino inevitabile per le dinamiche capitaliste? Può darsi, però, una diversa gestione della globalizzazione dall'89 in poi (magari solo ritardando il più possibile l'ingresso della Cina nel WTO con la scusa dei diritti umani) avrebbe regalato sicuramente ancora mezzo secolo di benessere agli europei. Si è scelta la strada suicida dell'accelerare il presunto "futuro inevitabile". Avrebbero ancora potuto vivere bene 1-2 generazioni che ora sono, perdona il francesismo, con il culo per terra. Se permetti, allora, queste generazioni hanno tutto il diritto di essere ferocemente adirate, perchè l'occasione persa era la loro vita. E per quanto riguarda il femminismo, un qualche nome su chi ancora lo finanzia (nella sua parte peggiore, quella doppiogiochista delle femen) te lo posso anche fare. Eliminando lui, magari non si eliminerà il problema, ma si avrebbe per un bel po’ un notevole sollievo materiale e morale della nostra situazione. Quanto al riferimento all’università, è pienamente vero quanto dici: fino al 2008 sono entrati cani e porci (e ci rimangono tuttora credendosi luminari), dopo non è entrato quasi più nessuno anche se bravissimo. Questo però non si chiama “causa oggettiva”, ma “ingiustizia generazionale”: i nati prima di una certa data hanno avuto diritti, lavoro e posizione sociale a prescindere dai loro meriti, mentre i nati dopo non hanno nemmeno avuto l’occasione di dimostrare le proprie qualità (anzi, sono stati “baronizzati” dai primi, sono stati guidati verso mete sbagliate da chi non aveva la minima idea di cosa fosse la ricerca in un mondo competitivo e globale, ed ora fanno pure la figura dei “non eccellenti”). Non venirmi a dire che dipende dal capitalismo mondiale: dipende dal feudalesimo italiano!

Punto 3.
Se l’economia fosse una scienza, qualche economista sarebbe in grado di prevedere l’andamento del mondo come gli scienziati prevedono il passaggio delle comete o gli impatti con gli asteroidi. Invece, come disse qualcuno più autorevole di me, prevedono solo le cose già avvenute. Le teorie economiche (e filosofiche) sono, appunto, innanzitutto teorie. Rimangono sostanzialmente immutabili come le idee del mondo di Platone, mentre questo magma fluente che è la terra non cessa di mutare. Ne consegue che, se una teoria spiegava bene la storia (e l’economia) in un dato tempo, prende dei grandi abbagli passato un certo “intervallo di coerenza”. Se il marxismo ha spiegato benissimo la fase capitalistica fra otto e novecento, non spiega più quella del dopoguerra (da lì il fallimento dei partiti comunisti che si credevano ad un passo dalla vittoria mondiale), così come peraltro non avrebbe spiegato l’epoca aristocratica. Per fare degli esempi, se la prima guerra mondiale si spiega perfettamente con il marxismo, la seconda mostra già qualche elemento sfuggente all’ortodossia del barbuto di Treviri, mentre l’epoca delle crociate, tanto per esagerare, è totalmente fuori portata (necessiterebbe, per una spiegazione ragionevole, lo studio di dottrine medievali che sarebbero definite “irrazionali”). Questo intendevo quando parlavo di “non stazionarietà” della storia. Per spiegare il mondo attuale, falliscono sia liberismo sia marxismo, come dimostrano non solo le previsioni sbagliate dei vecchi comunisti ormai passate alla pattumiera della storia, ma pure quelle degli odierni guru progressisti (il coro di insulti verso nuove forze politiche bollate come “reazionarie”, “fasciste”, “populiste” è prima di tutto il grido di dolore della classe intellettuale cresciuta a “progresso, moneta e libertà” per l’impotenza a capire una diversa visione del mondo, corrispondente ad un diverso andamento reale del mondo). D’altronde, ora che la ricchezza è ormai immateriale e viene prodotta senza operai, non vedo molta correlazione tra parole e personaggi da te citati è la “realtà liquida” di oggi. Dottrine politico-economiche in grado di spiegare l’attualità devono ancora sorgere. E quando saranno messe a punto, saranno già superate dagli eventi (data la velocità attuale dei cambiamenti). Quindi, per favore, rassegnamoci all’imprevedibilità. E’ il bello della vita. Sono pazzo io? No, sono pazzi i sostenitori della cultura mainstream. Quando le cose sono imprevedibili, bisogna essere massimamente adattativi con la mente, ovvero il contrario di quanto fanno gli accademici che pontificano in Europa: da 25 anni predicano rigore e diffondono fiducia nel politicamente corretto e da 25 anni ottengono una spirale negativa di riduzione della ricchezza, degradamento della società ed aumento del debito. E’ davvero insano, come diceva Einstein, ripetere le stesse cose aspettandosi un risultato diverso.

Punto 4.
La tua analisi, va riconosciuto, è verosimile, ed è identica a quella che ho sentito da amici marxisti, ma ha il difetto di essere elaborata all'interno degli schemi mentali di questi tempi moderni (l'economia al centro). Ne consegue che anche le soluzioni sono limitate. Difatti, in accordo al tuo ragionamento, le uniche possibilità di scelta per i giovani (soprattutto maschi) dei prossimi decenni sono: farsi sfruttare in patria o all'estero? Farsi arrestare per presunto “stupro” sulla sola parola dell’accusa o per accertato “acquisto di prestazioni sessuali”? Vedersi licenziati perché “non si è multitasking” o perché “si sono trattate impropriamente le donne”? Sono scelte, come vedi, molto più limitate di quelle che hai avuto tu. L’unico motivo per uscirne sarebbe davvero sperare in una rivoluzione proletaria mondiale (magari ispirata dal comunismo platonico anziché da quello marxista) o in una guerra atomica che azzeri tutto. Ma è davvero così? Proviamo a cambiare prospettiva, a fare una sorta di rivoluzione Copernicana. Ci viene insegnato (oggi) che “comandano i finanzieri, i banchieri, gli speculatori” (e, per quanto ci riguarda) le donne, perché “l’economia è naturalmente al centro”. Se invece provassimo a dire il contrario, cioè “l’economia è al centro” proprio perché, con sovversioni morali, avvelenamenti e altri trucchi “da sacerdote” (direbbe Nietzsche) o “da donna” (dico io) il tipo umano prevalente da due decenni (nel turbocapitalismo finanziario), da due secoli (nella politica), da due millenni (nello spirito) è quello “infero” del mercante (intimamente femmineo in quanto legato ai concetti di tempo e utile, nonché degno foglio di quel mercante di anime e di colpe e di punizioni che è il prete), anziché quello “supero” del guerriero e del sapiente (e, aggiungo dell’artista, votato al Sacro, al Bello), virile per eccellenza in quanto proteso ad una “più che vita” (di là dalla mera esistenza conservativa e corporale data dalla madre)? La prima tesi suppone gli esseri umani sostanzialmente impotenti nei confronti della storia e il mondo indifferente alla qualità degli uomini, la seconda assume invece la storia dipendere dall’agire umano e il mondo dal tipo di uomini. Nel primo caso non solo è inutile lottare, ma è pure inutile vivere: è già tutto scritto (teleologia). Nel secondo caso si possono sempre mettere in discussione tutti i rapporti di forza (con la guerra o la filosofia del martello, la rivoluzione o la violenza privata, dipende dai casi e dalle opportunità). La prima induce a marcire nella situazione attuale, la seconda a marciare (oggi come vedi mi sono riascoltato quel discorso di Marinetti…) per cambiarla. E allora la scelta fra le due, per riprendere una battuta di quell’idealista tedesco (non mi ricordo se Fichte o Schelling, ora che vado per gli anta anche la mia memoria vacilla) non dipende tanto da quello che si osserva, ma da quello che si è. Gli inferi, tendenzialmente, propendono per la prima ipotesi (perché, a seconda del loro ruolo sociale, giustifica la loro inazione o legittima la loro usurpazione), i superi per la seconda (perché dà senso alla loro vita nella lotta, nel rischio, nella tenacia). Sono focoso e sentimentale? No, sono inesorabilmente realista. In primis, specie per i giovani maschi non c’è nulla da perdere (non il lavoro, non il denaro, non la figa) e, per dirla ironicamente con Marx, un mondo da guadagnare. Un mondo diverso da quello del seggio di profitto o dello spread (eppure non preistorico ma futurista, non residuale ma protagonista, non decadente ma ascendente) è esistito nella realtà sotto uomini di questa seconda specie in diversi momenti storici: la Grecia omerica, la Roma della prima età repubblicana, la Germania sacra e imperiale di un certo medioevo ghibellino, il Rinascimento latino, la Prussia (se si può ancora citarla) ed è quindi ancora possibile ora. E’ stato possibile per breve tempo pure nell’italietta giolittiana (il Futurismo non è stato solo proclami, ma anche automobili, aerei e imprese eroiche, che riuscivano pure, dai banchieri, ad avere finanziamenti, vedi quello che il papà di Guido Keller fece per l’avventura fiumana)! Si ignora troppo spesso che fra le caverne preistoriche ed il capitalismo attuale di Wall Street è esistita quella che propriamente è stata la civiltà europea (e rispetto a cui l’attuale Unione Europea, con il suo umanitarismo apolide, il suo servilismo filoatlantico, il suo femminismo demagogico ed il suo materialismo mercantile, rappresenta quanto voi evoliani direste, con gergo iniziatico, una “inversione”).

Punto 5.
Torniamo un attimo a Schopenhauer. Mondo come rappresentazione è tutto quanto rientra nella catena delle cause e degli effetti (comprende quindi società, economia, cultura, morale eccetera). Mondo come volontà è tutto quanto, essendo “prima” della fisica (metafisica in senso non certo spiritualizzato) non può essere spiegato se non con la parola “voglio” (perché vuoi vivere, perché vuoi mangiare, perché vuoi dormire, perché vuoi trombare?). Che "l'amore mova il mondo" non è soltanto una balla romantica, non è soltanto un verso dantesco, ma, se per esso si intende non un'idealizzazione poetico-sentimentale, bensì la pulsione vitale tramite cui la natura muove gli esseri viventi anche contro i loro stessi interessi e la loro felicità, a propagare la vita specie per specie, anche e soprattutto una dura verità contro la quale ogni giovane maschio finisce per infrangere i propri sogni di vita serena. Tanto importante è in natura la riproduzione (poiché solo da essa sorge la possibilità per la vita di andare di là dagli individui effimeri), così forte prorompe in tutti gli esseri viventi il desiderio di essa (il sospiro della specie, come direbbe Schopenhauer squarciando il velo di Maya), così profondo è il conformarsi ad essa della struttura del corpo e della psiche di ogni forma animata, che, anche quando gli individui non se ne rendono conto, persino quando non hanno intenzione cosciente di avere figli o addirittura rapporto alcuno con l'altro sesso, le loro azioni e i loro sensi risultano comunque (tramite i desideri, i bisogni, e la forma stessa della loro struttura psicofisica) intimamente dettati da essa. Le azioni e i pensieri che l'uomo crede prodotti della propria volontà cosciente sono in realtà soltanto i mezzi con cui le persone cercano di raggiungere i fini dell'esistenza, ma quali siano questi fini, cosa si desidera e ciò di cui si ha bisogno non è scelto dalla "coscienza", bensì è imposto dalla VOLUNTAS (di cui l'uomo stesso, con la sua stessa coscienza, parte del cervello-macchina biologica, è espressione vivente). Che poi l'uomo sia in grado di riconoscere/sublimare tutto ciò in modo apollineo-razionale o artistico-dionisiaco poco conta. Conta questo: poiché per motivi utili all'evoluzione della specie le donne sono portatrici del principio di selezione della vita mentre gli uomini sono mossi dal corrispondente e parimenti necessario impulso di propagazione della vita, mentre le prime possono starsene comodamente "ferme" ad attendere che "il migliore" (chi eccelle nelle doti qualificanti la specie e quindi rese socialmente dominanti) le "conquisti", i secondi hanno, volenti o (spessissimo) nolenti, l'obbligo di avere "parte attiva". Tutto ciò che essi hanno generato storicamente (i mondi dell'arte, della religione, della politica, dalla storia, del pensiero, della società), la stessa complessa struttura della società e del mondo in cui individui e popoli si scontrano per il primato non ha altra ragione dalla necessità (sconosciuta alla donna, già beata sempre dal privilegio della bellezza, ché quando manca vi supplisce l'illusione del desio), di primeggiare socialmente per essere scelto quale miglior padre per la futura prole, di eccellere nelle doti conferenti primato o prestigio sociali, al fine di essere desiderato dalle donne così come queste lo sono da lui. Qui non è l'uomo a decidere il fine, ma la volontà di vivere a volere questo quei fini per lui (almeno fino a quando egli vuole vivere, ovvero appagare i propri bisogni vitali in sè - sessualità - e dopo di sè - riproduzione -, e non solo sopravvivere). Egli, secondo quanto mostrato, può solo ricercare (come mezzo) la propria signoria nel mondo dei giudizi di valore e delle forme di conoscenza, per giungere semplicemente a quanto, nel mondo della volontà di vivere, è già in partenza posto in signoria della donna (l'accesso al piacere dei sensi e alla procreazione). Anche la donna è parimenti mossa dalla volontà di vivere, ma, proprio perché la sua vita si compie nell'attrarre e selezionare, può restare ferma nella assai più comoda (per non dire privilegiata) posizione "passiva", dalla quale ha sia l'appagamento dell'autostima dell'esser disiata sia quello del potere di influire sugli uomini e sugli eventi tramite quanto in essi vi è di più profondo e irrazionale (oltreché necessario), collegato al mondo di cui (a prescindere da qualunque giudizio di valore e da qualunque forma di conoscenza) ella sola DETIENE LA CHIAVE. Qual è il mondo vero e quale il mondo apparente? La morale e la conoscenza appartengono per antonomasia al mondo della rappresentazione: rappresentano semplicemente il modo in cui l'uomo valuta e percepisce la realtà. La riproduzione e il desiderio, viceversa, sono par excellence, forme dirette della volontà di vivere. Ecco perché non mi pare plausibile che lo stato attuale di qualcosa che riguarda il mondo come volontà dipenda da qualcosa (capitalismo) che nasce e muore nel mondo come rappresentazione. Detta in parole spicce. Perché il capitalismo funziona? Perché l’uomo è avido. Ma perché l’uomo è avido? Perché è cattivo? No, con il moralismo pauperistico non spieghiamo niente. Perché il sistema lo convince moralmente ad essere tale? No. Semplicemente, perché vuole conquistare la donna. Ecco dunque perché l’analisi asessuata dei liberali inglesi o dei marxisti non riesce a vedere cosa c’à di là dal velo di maya dei saggi di profitto e del denaro di carta. Dietro le spiegazioni apparenti del capitalismo, per dirla alla Cetto, “c’è sempre u pilu”.

INCONTRA DONNE VOGLIOSE
alfamedic_mobile

@Tesista76 said:
@Serendipity

Grazie,

Per curiosità ho digitato “dating Lebanese woman” su YouTube ed ho trovato il seguente documentario

Vengono intervistate donne con difficoltà a trovare un partner

La matematica è severa ma intrinsecamente giusta

Il femminismo ed il benessere possono essere dei fattori che influenzano i rapporti contemporanei ma alla fine se mancano i numeri e cioè le donne più giovani ai maschi e conseguentemente abbondano i maschi più maturi alle donne, le difficoltà numericamente oggetttive in Italia giustificano lo stato attuale

Auguri e figlie libanesi, spero facciate il vostro dovere così da dare a quei 1,2 italiani per donna più opportunità nel 2048 😄

Magari fosse solo 1,2 lo sbilanciamento, Non credo, purtroppo, sia quello. C'è la disparità di desideri (dovuta alle leggi della selezione che dettano quelle dei reciproci desideri) che moltiplica quell'1.2 per 10, 100, 1000....

Abbandonati al relax e al piacere, scopri i centri massaggi della tua citta'!
wellcum_mobile

@FlautoMagico said:
@Tesista76 così deve essere perché l'evoluzione (quella cosa grazie alla quale non siamo sugli alberi a mangiare banane) vuole che ci sia competizione tra maschi in modo che non si riproducano tutti ma solo quelli più adatti.

Quindi occorre adattarsi a quello che richiede la femmina o andare a pute.

La vostra carta costituzionale inizia con una doppia menzogna: siamo creati uguali. In verità né siamo stati creati, né siamo uguali, né, tanto meno, come detto da Nietzsche, dobbiamo diventarlo.

La realtà è che siamo stati non creati da un dio fuori dal mondo, bensì generati dalla natura, madre di tutte le cose, in milioni di anni di evoluzione. E l’evoluzione non può prescindere dalla selezione sessuale. Per fini dunque afferenti la specie, e non la felicità dei singoli individui né tanto meno una qualche “idea di giustizia”, i desideri di natura fra uomini e donne sono dispari, per intensità, rapidità e rapporti numerici. Il numero delle donne disiate è in ogni tempo e luogo di diversi ordini di grandezza minore di quello degli uomini disianti (perché ad ogni età bramiamo la bellezza delle giovani, mentre le molto più variegate pretese delle donne, rendono quasi tutti gli uomini potenziali concorrenti, e perché mentre noi bramiamo l’ebbrezza dei sensi sempre, esse da giovani cercano sono autostima e da meno giovani solo benessere), il bisogno di godere l’ebbrezza dei sensi ha in noi frequenza ultragiornaliera e forza pari all’impulso della fame (mentre lo stesso non si può dire delle donne, in cui, quando esiste, tale desiderio sorge solo dopo un’attenta conoscenza dell’altro, in certe particolari situazioni e con la difficile concomitanza di tanti fattori) e infine sorge con la rapidità del fulmine e l’intensità del tuono non appena le grazie che è bello tacere si rendono sensibili agli occhi (mentre se un desiderio viene suscitato nella donna per l’uomo, esso è sempre condizionato all’emergere di certe doti di sentimento o intelletto di apprezzamento soggettivo, arbitrario e casuale, o all’esprimersi di certe qualità conferenti primato o prestigio sociali). Questi tre modi della disparità ci svantaggiano enormemente, nella possibilità stessa di trovare un’amante (ognuna ha almeno altri 1443 ammiratori giornalieri) , nei rapporti di forza contrattuale all’interno dell’eventuale relazione (essendo difficile e faticoso trovarne un’altra rischiamo di accettare di tutto da quella a cui per caso siamo rimasti graditi, avendo bisogno di trombare rischiamo di essere tiranneggiati sessualmente ecc.) e soprattutto nella prima fase dell’approccio (quando ella è già apprezzata per quello che è – bella – mentre noi dobbiamo obbligatoriamente dire, fare o mostrare qualcosa nella speranza di risultare graditi e con la certezza di essere sottoposti alla tensione di un esame da parte di colei che può invece già rilassarsi e iniziare a divertirsi con noi o su di noi). Se i desideri fossero pari, non esisterebbe la selezione sessuale.

Ma la specie umana è un termine. Non vi sono evidenze biologiche che portino a ritenere di dover essere soppiantati da un’ulteriore specie. Si tratta solo di scegliere il tipo umano che consideriamo “migliore”. Per me e Nietzsche si tratta del superuomo rinascimentale, ma ora non importa perché ci porterebbe fuori tema. Quello che rileva è notare come qualunque tipo umano sia definito e si perpetui in maniera non più dipendente dalle leggi della selezione naturale. In natura emerge “il più adatto all’ambiente”; mentre nel mondo storico la civiltà ha conquistato il potere di cambiare a sua volta il mondo e stabilire un nuovo concetto di uomo (storico, appunto, ovvero identificato in base alla specifica visione del mondo, allo specifico sistema di valori, alla specifica volontà di destino che caratterizza ogni diverso popolo, anzi ogni diverso tipo umano). Tutto questo per dire che il darwinismo sociale, a cui impropriamente si associa l’autore dello Zarathustra, è una cagata pazzesca.

La società non deve scimmiottare l’evoluzione della specie, ma creare le condizioni in cui quanti più individui possibili riescano, se non a vivere felici come pretendereste voi (impossibile, anche ammettendo di sacrificar emolti per la felicità di pochi come si sta già facendo in questa fase storica) almeno a “vivere sopportabilmente”.
Giunti allo stato di autocoscienza, difatti, alcune situazioni naturali diverrebbero insopportabili per l’uomo. Una di queste è la crudeltà delle femmine nel corteggiamento e nel rapporto con i maschi. Ecco perchè le pute sono necessarie (ma siete voi che me le vorreste vietare, con le vostre leggi e il vostro "progresso sociale"...)

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@gianniDrudi

Io non parlo di economica perchè non sono esperto. però da fuori ha l'impressione che a volte aspetti tecnici siano citati solo per nascondere una verità evidente:

la mancata voglia di cercare soluzioni al di fuori del paradigma sociale, economico, filosofico e politico affermatosi con la fine della guerra fredda.

In altri tempi qualcuno ebbe maggiore coraggio (anche se fallì).

Per ogni dottrina economica ci sono sostenitori e detrattori, non è come per la scienza che o è vera o è falsa/superata. E la dottrina attuale mainstream non funziona più, nel senso che non risponde alle esigenze attuali. Risponde principalmente all'esigenza di certe carriere accademiche (come ormai succede anche in campi più scientifici).

Ripete le stesse cure senza avere successo (da tanto ci dicono meno debito, vendete tutta la nazione ecc..)

Risultato: persa la sovranità, no money comunque.
Anzi, un altro risultato c'è: la perpetuazione del potere economico e culturale delle elite autoproclamatesi esperte! Ma un esperto deve dimostrarsi tale nei risultati. Io sarò pure un ignorante, ma i sapienti dovrebbero ammettere di non sapere abbastanza....
E' perlomeno sospetto che i sostenitori del "non si può" siano gli stessi che con "quello che si può" continuano a passarsela più o meno bene come un tempo...

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B, caro concittadino, collega ingegnere

Quando finirai di nuotare contro l’onda? Volgi il surf alla spiaggia e scivola, tanto sempre alla spiaggia si arriva, vivi o morti

Tutto quello che viene fuori dalla contemporaneità è frutto della moda, che è interesse della donna, che finisce in un battito d’ala

Entra in un negozio di abbigliamento femminile, i vestiti sono poggiati in modo apparentemente disordinato, in realtà sono fiori

La donna cerca questo, esperienze, in realtà non le può fregare di meno del 68, del centro sociale, del femminismo, della new age, ecc.. cerca solo esperienze esteticamente e socialmente soddisfacenti

Devi surfare con le bacchette del sushi in mano e acchiappare farfalle, prima di diventare il genio delle tartarughe

Non riesco ad essere meno ermetico di così, spero di non scatenarti il “si, ma..” perché stavamo facendo progressi ✌️

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