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Shanghai per lavoro. Vi racconto le sensazioni, non è una guida rapida a sigle

Su questo sito, le esperienze vengono snocciolate in sigle. Manca la sensazione provata. Beh ci provo io. È tutto verissimo, al particolare. Solo è raccontato con i dettagli, in italiano e non in sigle.
In un giorno di Agosto un po’ lento, è inevitabile tornare a pensare alle glorie passate. Queste son cose che van raccontate. Non si può ai parenti e nemmeno agli amici e allora le racconto a voi.
Mi è capitato di passare per Shanghai in due periodi distanti, quattro anni tra loro. Devo dire che in entrambi i casi Shanghai mi ha dato l’impressione, come poche città al mondo di un posto in cui tutto è possibile. Non parlo solo di donne, parlo davvero di tutto. Una città sognante, un grande parco giochi pieno di potenzialità soprattutto se sei occidentale e lì per lavoro (i famosi expat, pacchetto completo).
La prima volta che visitai Shanghai non sapevo nulla. La prima sera con altri colleghi si fece una passeggiata lì sul Bund. La città era vibrante e si intuiva. Spesso qualcuno ti avvicinava per proporti di seguirlo per venderti orologi, gioeielli, ragazze... tutto falso e si capiva subito senza essere esperti. Sta di fatto che volantini e biglietti da visita a terra con numeri di presunte ragazze se ne vedevano, così come si vedeva che era tutto falso, tutte balle o insomma... bah.
Sta di fatto che quella prima passeggiata e la serata dopo al Zapata’s mi aprì gli occhi verso la città. “Qui si fa qualcosa” mi dissi. Quel primo viaggio portò una fugace esperienza interessante, unica in vita mia, che comunque fu inconcludente, un grande rimpianto, un po’ per colpa mia, un po’ per colpa del destino. Non la racconto, non c’entra niente. Fu fortuna/sfortuna che con la Cina non ha niente a che fare se non che lì è successo.
Beh veniamo al secondo giro. Dovevo stare qualche settimana, avevo un bell’albergo. Volevo passera. La possibilità con una bella expat conosciuta chissà come in una sera qualunque era il sogno, ma era ovvio che al sogno serviva affiancare qualcosa di reale... e quando si parla di figa, attraente e reale, ovviamente si parla di PAGARE. LESSI molto e CAMMINAI altrettanto. La fregatura era nell’aria e volevo assolutamente evitarla.
CAMMINA CAMMINA: Davanti all’hotel c’erano ragazzotti e donne sui quaranta che proponevano ragazze chissà dove chissà come. Si capiva che non erano da seguire. Una volta mi proposi di proporre alla migliore di queste, una sui 35 anni se voleva LEI essere ripassata. Era accettabile... Tante risate, “nono, io no, più bella, giovane, seguimi” sì va beh.
LEGGI LEGGI, si trova un sito di annunci sbandierato come private inserzioniste. Tutte foto perfette. Ok tutte stronzate.
CAMMINA CAMMINA passo in alcune zone con ragazze orientali decisamente attraenti, vestite sexy dietro a tendine rosa/rosso. Ok il posto è giusto. Chiedendo i prezzi, bah troppo alti per quel che offrivano. Che me ne faccio a Shanghai di farmi una sveltina per il corrispettivo di 40-50 € con una sul retro del locale... Che cavolo, tanto vale tenerli in saccoccia, e poi in Italia fermarsi da una su un corso e spendere pure meno. Provando a trattare, il prezzo stava lì, appunto. No non aveva senso. A shanghai c’è di più.
Infine LEGGI LEGGI e arrivano i risultati dal sito “shanghai-nightlife-guide”. I posti “giusti” sono quei bar fatti apposta per quello. Bene! Un venerdì sera mi armo di coraggio e faccia di bronzo e vado. Capisco che Judy’s e Manhattan sono i posti giusti.
L’idea? Voglio una, per tutta la notte nella mia bella stanza d’hotel. Non spendo uno Yuan oltre i 1000. Al cambio di allora circa 130 €. Mi dico“Diversamente non ha senso, cazzo.”
Inifine arrivo davanti al Judy’s mi riarmo di coraggio, entro.
Il colpo d’occhio iniziale è anche più impressionante della realtà del posto. Ci sono queste ragazze orientali con due o tre africane in piedi ai tavolini. Tutte vestite sexy. Tutte con un cocktail finito, che guardano a destra e sinistra, speranzose... ci sono questi trichechi occidentali alcuni che hanno già agganciato. Molti hanno 40-50 anni forse con moglie a casa e loro in quella notte credono di vivere un’adolescenza forse mai vissuta. La seconda sensazione, da trentenne, è di merda. “Cribbio così in basso son finito? Proprio a gratis non ci riesci eh? Sfigato!” Ovviamente sono tutte a pagamento, ma parecchi tonti potrebbero pure cascarci e credere che tutto sommato le ragazze son lì per piacere... “ok, fanculo son qui in questo posto da sfigati, sono uno sfigato, ma voglio una ragazza, sono pronto a pagare, prendiamo il meglio che trovo e via dai coglioni.” Non bevo, non sono qui per quello. Faccio qualche giro, porta-cesso, porta-cesso per avere una panoramica di tutte. Tutte guardano, tutte sperano, alcune si avvicinano “hello...” passo oltre, voglio scegliere. “Qui sono io che scelgo a chi parlare, cazzo”.
Nonostante io sia lucido sapendo bene che vogliono i soldi, il locale fa effetto tipo piccolo paradiso “ci provano loro!” Infine c’è una ragazzina sui 20 anni, ad un tavolo vicino alla porta, carina, faccina dolce, corpo bello sodo nel vestitino color perla e oro, ogni tanto avvicina le labbra ad una cannuccia da cui tira su solo ghiaccio fuso di un cocktail finito diverso tempo prima.
Un tricheco in giacca e cravatta, ride, scherza con lei... lei sorride, ovvio... lui si sgancia, penso “forse non gli tira manco più con quella panza e tutto lo stress... si gode la serata appunto, vuole far finta che è tornato ad avere 20 anni e questa volta non si fa più il culo per il lavoro... questa volta esce a caccia di ragazze e ne trova... insomma sogna e vive una vita non vissuta.”
Beh, ok, avviciniamoci al tavolo e se la ragazza sarà d’accordo con il mio budget ed a seguirmi in hotel per tutta la notte, mi sa che ha trovato il suo cliente. La cosa bella è che è tutto così facile, ma pare naturale, in effetti da una bella sensazione questo gioco di invertire le parti.
Alzi gli occhi su di lei, incroci lo sguardo e bam il gioco e fatto. Si avvicina lei con un bel sorriso e trova una frasetta per iniziare. Inglese mediocre, ma buono per l’Asia. Lei è vietnamita, scoprirò poi leggendo, che quasi tutte lì dentro. Vogliono far sembrare il tutto “normale” non ti sparano la tariffa in faccia. Qualche frasetta ed infine lei si avvicina per offrire il suo corpo al tatto, ma con grande naturalezza. Beh qui si può toccare un pochino. Allungo le mani sulle spalle, collo gambe, culetto... la merce è ottima pelle liscissima, corpo sodo, giovane. Lei mi abbraccia speranzosa, guardando il nulla del locale.
Per quei due minuti sembra quasi davvero di aver trovato quella ragazza dei sogni, disponibile in una discoteca normale che in realtà non ho mai trovato nè cercato realmente. Nè so se esiste davvero.
Ok basta balle, torniamo alla realtà. È ora di farle la proposta. “1000 Yuan da me in hotel 5 stelle, ti voglio tutta la notte.” Vorrebbe di più spara un 2000. “no tesoro, 1000 davvero non posso di più” la cosa bella è che sorride tutto il tempo, quasi lusingata dalla mia offerta economica per il suo sesso. “1500?”... “no... 1000 tutta la notte e ti porto via”. “1200? Però 2 ore?” qui capisco che accetterà. È quasi mezzanotte, la differenza tra restare senza uno Yuan e pure spendere per il taxi per tornare a casa e dormire in hotel ed uscire con 1000 Yuan si gioca ora. Ci sono troppi trichechi impotenti a cui basta l’esperienza di quella serata, mica vogliono concludere. Giocano, se la godono, e poi se ne vanno, da soli o in gruppo, un po’ brilli.
Io invece sono deciso, non ho drink in mano, non offro un cazzo a nessuno, non faccio il re della serata, sono da solo, non in branco, sono arrivato da poco, non ho intenzione di trattenermi, voglio solo la figa. Lei lo sa. Ci pensa, si mordicchia il labbro, “ok 1000”... “1000 e tutta la notte...?” “sì va bene 1000, tutta la notte”. Sento un grande “evvai” nella testa ed un indurimento nelle mutande.
Lei posa il bicchiere ormai vuoto da diverso tempo “Andiamo?” “Sì dai”. Prende la giacca, si attacca sotto braccio, come una fidanzatina e via verso l’uscita. Non l’avevo notato subito... appunto perchè molta clientela era lì “per sognare” non per concludere e quindi se la cazzeggiavano in giro tra queste ninfette, offrendo da bere, ma appena esco un gruppo di trichechi accoglie la nuova “coppietta”, io e lei, con un’ola e schiamazzi. Io abbasso lo sguardo per disagio e vergogna e penso solo “sì voglio scopare e tanto, sono venuto in questo posto da sfigato per questo, fottuti ubriachi anglosassoni”. Allungo il passo, c’è la fila dei taxi, quelli legittimi, lei fa fatica a starmi agganciata... su quei tacchi altissimi... apro la porta mi ci butto dentro, sedile dietro. Inutile dire che i trichechi lo notano e sento commenti in inglese del tipo “alle ragazze si tiene la porta” “fai il cavaliere...” “sii un signore” “non si tratta così una fanciulla”... Io penso solo che non vedo l’ora di essere in camera in hotel, io e questa ninfetta. Sale anche lei, qualche difficoltà con i tacchi... Allungo il cartellino dell’hotel al tassista. Non capisce o fa finta di non capire. Provo a spiegare in inglese. Interviene la ragazza, dice qualcosa, in cinese, lo saprà bene?... boh, il tassista fa un cenno e parte. Lei mi abbraccia.
E ok, inizia la serata qui in taxi. Inizio a toccarla, spalle, cosce, attira un bacio. Iniziamo, con baci profondi... poco dopo ci metto la lingua “vaffanculo vai di vaccata una vera truzzata, è una puttana, la pagherò, goditela”. Lei sta al gioco, ormai ho la mano sulla sua coscia opposta cingendola ben stretta, lingua che le esplora il palato al punto di sentire il gusto del cocktail che beveva ore prima: qualcosa con menta dentro. Il tassista prende la direzione opposta. Lo capisco pure io. Penso “cazzo”, ma non riesco a staccarmi da quella bocca, da quella carne femminile.
Ho il cazzo durissimo che pulsa. E nella mente “e la notte è appena iniziata! Giuro che inizio a pomparla e non mi staccherò più fino all’alba” Lei è molto dolce, fa la fidanzatina innamorata. Per essere una che ho pagato è davvero bello, mai visto in Italia. Il tassista se la cazzeggia mentre io limono duro... Siamo al Bund, ci siamo allontanati... Penso “Fanculo, ok adesso basta”. Mi rivolgo al tassista. Fa finta di nulla. Gli dico di andare dall’altra parte. Fa il confuso. La ragazza gli parla, chissà che gli dice, gli dice di invertire o magari dice solo che sono un povero coglione? Boh? Comunque il tipo snobba pure lei. Dico alla ragazza di dirgli di andare dall’altra parte. Lei gli dice qualcosa, magari gli dice di girare oppure che sono un pervertito di merda? Boh? Lui se ne fotte. Ok basta, mi rivolgo alla ragazza. “cambiamo taxi?” lei “sì va bene”. “STOOOOOOOOOP”. Questo lo capisce. “Ok scendiamo”. Pago... mi becco un “vaffanculo puttaniere” in cinese e ora sono in strada vicino al Bund non lontano dall’ambiasciata russa, per chi conosce, è mezzanotte e mezza passata, fa freddino ( è gennaio e la giacca è rimasta in hotel), ho una puttana per mano su tacchi altissimi, vestita e truccata sexy e siamo in mezzo alla strada a 20-30 minuti dall’hotel e ce l’ho durissimo... Lei ride, ma continua a rincuorarmi con un’apprezzatissima dolcezza. Sempre molto dolce ringrazia quando le allungo la mia maglia (restando in t-shirt, cazzo) che lei prontamente si infila... passa un taxi, rosso, un altro rosso... e infine un verde lo fermo. Lui guarda me, guarda la puttana... capisce. C’è disappunto. Ma è un bravo padre di famiglia, o comunque è una tassista diligente. Gli allungo il bigllietto da visita dell’hotel. Capisce deciso. Fa un cenno “a bordo!” prende la direzione giusta. Ok, mi rilasso e penso “dove eravamo rimasti? Ah sì...” mi volto verso la signorina e giù a limonare. Tra qualche parola a raccontarmi del suo villaggio in Vietnam, la confondo con l’esistenza di un posto chiamato “Italia”, con lei che mi guarda del tipo “va beh ma sei comunque americano no?”, lei che mi restituisce la maglia e parecchio tempo passato a limonare, inifine arriviamo in vista dell’hotel. E qui in testa “cribbio... ed ora ad entrare nel hotel a cinque stelle di cui sono ospite con una puttana sui trampoli e vestitino striminzito e trucco da assalto... hotel in cui ci sono colleghi. E per arrivare alla stanza devo fare una bella sfilata in mezzo alla hall”. Problemi che che non mi ero assolutamente posto. Pensare di cercare entrate secondarie attorno all’hotel, con la puttana per mano mi sembra ancora più patetico. La speranza è una: NON TROVARE COLLEGHI. La certezza è un’altra “la hall è molto amplia”.
Tempo di saldare la seconda corsa... Tra la prima e la seconda corsa sono pochi soldi e comunque finiranno in nota spese (chieste le ricevute).
Arriva il ragazzo della lobby e apre la porte alla mia ehm... “principessa” chiamiamola così... tensione massima, occhi buttati a cercare colleghi “a lungo raggio”, non saprei che fare se mi vedessero. La ragazza ovviamente cammina al braccio... la prendo per mano per essere meno evidente... “sai che differenza...” Infine si passano le porte, getto sguardi da tutte le parti mentre scelgo il percorso più rapido per l’ascensore. Ed eccolo lì, uno dei ragazzi della reception, ottimo inglese, sempre gentile da qualche settimana ci salutiamo ci diciamo “hello” al mattino.... beh lui risponde con “Good morning”. “Forse dovrei dirgli anche io “Good morning”... ahhh fanculo” E una sua collega, sempre silenziosa tranquilla. In distanza, la sala è grande, vedo il sorriso del ragazzo, forse soddisfatto di me e leggo il suo pensiero “finalmente, dopo settimane sto cazzone bianco si è deciso a portarsi una puttana in camera”. Fa un cenno di saluto con un sorriso. Io penso solo “stai zitto!” A fianco la sua collega in silenzio, inespressiva e leggo il suo pensiero “un altro maschio porco, sfigato, arrapato con una disperata che si vende a sti maiali, ma perchè non li sterminano tutti?”. Vorrei spronfondare e invece cammino svelto in mezzo alla sala verso gli ascensori con la mia puttana sui tacchi che trotterella dietro di mezzo metro, sempre per mano. Ora davanti agli ascensori il pensiero diventa “eh adesso arriva qualcuno che consoco...magari qualcuno del cliente?! Oppure lo becco in ascensore?!” saliamo in fretta, gesto velocissimo sul lettore e andiamo per l’ottavo piano... cuore in gola... si chiudono le porte.
Infine arriviamo al piano. Di nuovo a piedi, andatura svelta verso la stanza. Ci sono colleghi al piano, lo so. Apro, faccio entrare la ragazza, entro io. Chiudo! Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu.
E ora... eccola lì, bella, sexy come la volevo, sui tacchi, la ragazza è nella mia camera, per tutta la notte, per 1000 Yuan, è dolce e non scontrosa o triste. Con l’ansia dal taxi alla camera, il mio cazzo era sceso, ora barzotto direi, si infiamma subito, durissimo. La vuole e subito. Mi avvicino ed iniziamo a limonare come in taxi abbracciati in piedi... la spingo piano verso il letto. “la devo pagare adesso? boh finchè non chiede non dare... cazzo, 1000 yuan li devo ritirare all’atm nella hall... madoooo quant’è figa ed è tutta mia, concentrati su di lei e basta”.
Infine deve togliersi le scarpe...et voilà... è bassa. Mi accorgo che è bassa. Le gambe perdono di slancio... “cazzo...” va beh orizzontale è bella lo stesso e a gambe aperte pure di più”.
La prendo in braccio a due mani tipo principessa... non pesa nulla. Ride, mi bacia. La poggio sul letto e mi metto a fianco e ricominciamo a limonare. Esploro il suo corpo sotto il vestitino, inizio a spogliarla, via tutto meno le mutandine, mi attacco a succhiare i seni... piccoli ma belli, li succhio un po’, uno, l’altro... lei mi accarezza...mi stacco e lei fa quel gesto adorabile che fan tutte le ragazze a letto quando sanno che è ora di essere penetrate... si mette sulla schiena, alza le ginocchia e sfila le mutandine. L’ho sempre adorato quel gesto: è la ragazza che espone il suo sesso, ti concede di accedere ai suoi genitali. Perchè ti ama? perchè vuole divertirsi? perchè l’hai pagata?... non importa, in quel momento lì, lei si concede... decide che puoi mettere il tuo organo genitale dentro il suo e giocare.
Le vado sopra baciandola, limonandola, toccandola... e inizio a puntare il cazzo. È scoperto. Sfioro, sfioro. Bacio e limono. Torno a succhiare i seni così allontano i miei genitali dai suoi, faccio calare la tensione. Torno su, alla bocca e ricomincia il gioco. Punto... spingo un pochino... bacio, spingo un altro poco, limoniamo, spingo un poco... lei infine dice “...preservativo...”, faccio finta di nulla sono eccitatissimo dal gioco. Continuo... bacio e accarezzo con la punta con piccole spinte. Di nuovo dice “preservativo”, ma non fa nulla.
E infine, basta! Scelgo di penetrarla così. Voglio sentire il suo corpo, voglio che sia mia davvero. Questa volta non mi metto l’impermeabile per fare la doccia. Voglio il sesso vero. Spingo forte, lei capisce, asseconda rilassando i muscoli delle cosce e del ventre e lo spingo tutto dentro di lei accompagnato dal suo sospiro tecnico dell’essere penetrata. Iniziamo a fare l’amore baciandoci. Dico “far l’amore” perchè è dolce. Ovvio che è una puttana, non mi ama, anzi mi odia o mi disprezza o tutti e due. Ma a differenza di quasi tutte le prostitute in Italia, nasconde molto bene questo dettaglio. Smetto di baciarla per amarla meglio (baciandola, la differenza di altezza si sente e non riesco ad spingere profondo come voglio). Appena mi stacco dalle sue labbra, dice ancora con poca speranza “preservativo...” io continuo con le spinte come se non avesse fiatato, anzi affondo con più decisione, lei continua ad assecondarle come se non ci fossero problemi e accoglie l’affondo nelle sue profondità con un altro sospiro tecnico. Tecnico, perchè non mi faccio illusioni a differenza di molti. È solo una questione tecnica: il cazzo durissimo nel suo ventre. Non è che le piace, ma tecnicamente le fa mancare il respiro per quell’attimo.
Nell’eccitazione del momento penso che voglio riempire il suo giovane utero del mio seme, poi saranno fatti suoi. Non penso a malattie... “tanto ormai” non penso ad altro. Non sta opponendo alcuna resistenza e i 1000 Yuan li avrà... spingo, spingo... sì sono convinto: voglio darle il mio seme... “preservativo...” e lì scatta la molla “ok cazzo, fuori!” Lo tolgo. Vado verso il frigo bar dove so che si sono due preservativi. Ne prendo uno lo metto. Le vado sopra, la bacio... dentro e dopo un po’ finisco.
Mi sdraio al lato e lei, dolce mi abbraccia. La abbraccio, la bacio ed iniziamo a parlare. Come mai sei qui, che fai, piani per il futuro, vai al mare in Vietnam, quando torni... ha 19 anni. Ci tiene a precisare che il passaporto lo ha dietro... poi che il passaporto sia giusto non lo so. Di sicuro è ormai una donna, ben sviluppata e mi sembra giusta per l’età dichiarata. Gioco con il suo corpo, la bacio, lei ride, se non sapessi dove l’ho trovata... sento che sarò pronto a breve... vado giù e inizio a leccarla.
Bella, buona, gustosa: unico pensiero a tu per tu con il tanto sospirato organo sessuale femminile è “adoro la figa! Quanto sei bella, quanto sei buona”... torno su baciandola ovunque, mi fermo 2-3 minuti ai capezzoli per succhiarli... bacio in bocca, limoniamo e di nuovo quel giochino eccitantissimo. Spingi un pochino, cazzo duro e nudo su patatina nuda. Di nuovo “...preservativo...”. E di nuovo decido di ignorarla. Di nuovo il gioco come prima... di nuovo sente che la voglio, una spinta più forte e di nuovo i 1000 Yuan promessi la fan cedere e mi accetta dentro di lei senza ulteriori obiezioni. Di nuovo facciamo l’amore. Sta volta la mia resistenza è decisamente migliore, faccio qualche minuto tipo macchina del sesso, spinte regolari, non rapide, ma profonde voglio godermi la sensazione di esserle dentro. Dice di nuovo “preservativo” ma non fa nulla per cambiare la situazione. È disposta a farmi venire dentro di lei, anche se preferirebbe di no, ma lascia la scelta finale a me. La sensazione è fantastica. Di nuovo voglio inondarle l’utero... sì, sono deciso, questa volta lo faccio... e di nuovo al suo terzo “preservativo”, smonto, copro rimonto e finisco.
Di nuovo di lato, lei sempre dolcissima... baci, sorrisi e mentre gioco con una tetta mi spiega che non prende nulla, se finisco dentro potrebbe restare incinta... Tuttavia non esclude assolutamente che io possa comunque fare come voglio la prossima volta, ci teneva solo a dirmi che non prende nulla. So bene che per lei quello che conta sono i 1000 Yuan, se poi uscirà dalla stanza con un bimbo nel grembo o meno sarà un problema da affrontare poi.
È ormai tardi, lei è stanca, chiude gli occhi. Anche io sono stanco, ma mi godo quella sensazione. Sono in hotel a 5 stelle. Questa bella ragazza vietnamita abbracciata, ci ho fatto l’amore, pagato certo, ma mi è piaciuto tantissimo, la troverò domani mattina, siamo tranquilli, i colleghi sono fuori, la metropoli è fuori, il mondo è fuori, non ha paura, dorme serena abbracciata a me... è bello.
Mi sveglio presto, è sono invaso dal piacere di sentirla lì, nuda, profumata... pronta ancora per servirmi. Dorme ancora, la coccolo. Infine dopo oltre un’ora inizia a svegliarsi.
Non le parlo, la bacio, limoniamo subito. E di nuovo la stessa sequenza. Ma questa volta senza i suoi “preservativo”. Questa volta mi accoglie dentro di lei senza dire nulla, solo con quel sospiro “tecnico”. Immagino che sia ancora troppo addormentata o forse ormai mi ha detto quel che doveva... ancora una volta vorrei inondarle l’utero, ancora una volta esco. Questa volta non trovo preservativi e allora mi dice lei di prenderli dalla sua borsetta. Finisco. Si alza... va in bagno. Torna, va alla borsa, al telefono. A questo punto mi assale una sensazione di allontanarla. Voglio che se ne vada. Devo pagarla. Le dico solo che esco un attimo dalla stanza, le lascio la chiave magnetica. Vado sotto, passo dietro alla reception verso l’ATM, prendo 1000 Yuan, risalgo. Viene ad aprire la porta, entro allunga un braccio per baciarmi. Basta. Il mattino mi cambiato. So che in realtà vuole andare ed è giusto che vada. Le do i soldi. Per un attimo vedo un’espressione... di ghiaccio. Vedo la prostituta. Ma torna subito dolce. E mi trascina a far la doccia con lei. In piedi noto che è proprio bassa rispetto a me. Sotto la doccia non riesco a resistere dal succhiarle i seni e lavarle la patatina. Lei mi lava l’uccello e insiste per lavarmi bene la schiena dove non posso fare da solo. Mentre ci asciughiamo assieme, vorrei montarla di nuovo, ma non so, non vorrei sentire dei “no fuori tempo”... si lava i denti con uno degli spazzolini di cortesia, mi dice che sono alto, ride ancora. E infine si veste... con i suori vestiti da puttana. Non ha altro del resto. Mette le scarpe. Un ultimo bacio. Ed ecco di nuovo l’espressione di ghiaccio. La prostituta. Quando varca la soglia per uscire.
Sono tornato un’altra volta al Judy’s la settimana successiva. Questa volta ero più preparato. Sapevo dei trichechi. Sapevo tutto. Voglio una ragazza più slanciata. Arrivo. Stessa procedura cesso-ingresso-cesso-ingresso per farmi una panoramica delle ragazze. Non trovo nessuna su cui soffermarmi finchè un tricheco che le parlava si sposta ed eccola. Lei stessa. Ci sorridiamo. Il pensiero è uno“ok, non sei alta, ma sceglierò te anche per questa notte se accetterai le stesse condizioni”. Mi saluta contenta. Sa che porto via la ragazza, non offro drink. Saluti, poche parole, mi chiede se fossi andato a cercarla prima, “perchè ero al Manhattan”. “No, tranquilla, non sono più passato”. Mi chiede“Vuoi che andiamo?” “sì, come l’altra volta?” “sì va bene”. So che devo affrontare la ola dei trichechi ed eccola puntuale. Sta volta son più calmo, so tutto. Taxi, faccio salire lei per prima, così evitiamo stronzate. Biglietto da visita. Tutto chiaro. E di nuovo a limonare. “Adoro questa città”. Lei è ancora più dolce. Questa volta esagera. Si capisce che vorrebbe trovare un gonzo che se la porti via. Essendo diventato suo regolare, tra il serio e lo scherzo mi dice che è la mia ragazza. Che posso portarla via, se voglio. Questa volta non ci sono colleghi, sono partiti. In hotel sono più sereno. Sfilo nella hall con una puttana al braccio, fiero di dimostrare che l’uccello funziona e il testosterone è alto e che ho un gran bisogno di patatina.
In stanza è uguale alla volta prima. Solo inizio leccandogliela subito. E la provo a pecorina. Fantastico. Ma questa volta mi copro sempre prima. Questa volta l’eccitazione è forse meno alta della volta precedente e voglio che esca con i suoi 1000 Yuan, guadagnati onestamente, ma anche senza un bimbo nel grembo. E così la mattina dopo la bacio e pochi giorni dopo sono tornato in Italia.

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Come giustamente hai scritto, questo è il racconto di cosa è il pay quando si cerca invece il free.

- Che cazzo è quello?
- Ti sei risposto da sola.

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Bella recensione, mi piace la narrazione delle tue sensazioni e la voglia di venirle dentro, ma sembra strano che lei (professionista) non prenda anti-concezionali ben sapendo che alcuni suoi clienti prediligono il sesso senza condom.

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@gimmie

Il bello di quei bar è che che mi ha dato l'impressione che molte sono improvvisate e sicuramente anche più "ignoranti" nel senso buono del termine, delle prostitute che trovi qui.

Aggiungo anche che per qualche ragione ieri, appunto una lenta giornata di Agosto, pesavo alle esperienze migliori, quelle uniche, per cui ho deciso che volevo raccontarle nei dettagli più nitidi, E' una quesione di numeri: vai a puttane spesso e qualche esperienza davvero unica la rimedi

Infatti non ho raccontanto le innumerevoli volte in cui vai svuoti le palle saluti e via, Come del resto mi è successo ieri sera subito dopo aver finito di scrivere (la ragazza di ieri notte, davvero deve i soldi che ha fatto a questa ragazza vietnamita di due anni fa, sono uscito ingrifato ancora per lei e sono finito nell'altra).
Conta il numero, le possibilità,. come in tutte le cose della vita no?

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