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Don’t give up on Tokyo

Un po di tempo fa (il 16 febbraio 2011) avevo letto un articolo di Albino sul blog http://it.paperblog.com/ .

Un articolo davvero molto simpatico su Tokyo

Don’t give up on Tokyo

Ieri sera sono stato folgorato da una scena, e poi da un’idea. Ero nell’ Hiroshima-Tokyo delle 19:40, volo interno che atterra all’aeroporto di Haneda, non a Narita come la maggior parte di quelli internazionali. Quando l’aereo ha iniziato la discesa sopra Tokyo, mi sono reso conto che vedevo per la prima volta la Metropoli Tentacolare dall’alto, di notte, in centro. Dopo essermi ripreso dallo shock che poi vi raccontero’, ho iniziato a vagare di idea in idea. E alla fine ho deciso di scrivere una serie di post, il cui episodio zero – l’introduzione – comincia oggi. Dai prossimi post invece inizieremo con la serie vera e propria.

VOLUME 0 – Butta la Lonely Planet giu’ per il cesso (stando attento a non intasarlo).

Ehi, tu. Si, proprio tu che sei capitato su questo blog perche’ sei un fricchettone del Giappone. Perche’ ti fai le pippe pensando a Rei Ayanami o a Abel di Georgie (a seconda se tu sia maschio, o femmina, o una combinazione dei precedenti). Perche’ quando sei solo nella tua stanza provi la Kamehameha di Dragonball, a 40 anni suonati. Perche’ ascolti gli Exile o le AKB48, o i Katuun, o qualsiasi altra di quelle bestemmie alla musica li’. Perche’ chiami sommo poeta non certo Dante, pace all’anima sua, ma uno o piu’ disegnatori di fumetti. Tu che per i motivi sopracitati magari ti sei iscritto a fare giapponese all’universita’, oppure viaggi una volta l’anno alla tua personalissima Mecca, e salti i pasti non per ramadan ma per risparmiare i soldi che poi ti sputtanerai in due settimane di giappofollie. Si, sto parlando proprio con te, sfiga di uomo (o di donna).

Mi sono rotto. Sul serio. Mi avete rotto tu, e tutti quelli come te. Mi sono rotto di vedervi ammassati ad Hachiko a scattarvi foto intorno al cane. Mi sono rotto di vedervi girare per Akiba con indosso la maglietta di qualche anime. Mi sono rotto di vedervi nella Ginza line, chiassosi turisti diretti ad Asakusa, o nella Yamanote pronti a scendere ad Harajuku per il solito set di foto con le gothic lolita, la solita scammellata dentro verso il tempio che manco mi ricordo come si chiama, la solita vasca per Omotesando.

Sul serio, mi avete rotto.

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Ma precisiamo: non mi hanno rotto i pochi normali che, poveretti, vengono a Tokyo per la prima volta e fanno queste cose. Per loro va bene: loro non sanno. Mi avete rotto voi, 99% dei turisti in Giappone. Voi otaku(magari non di cartoni animati ma sicuramente) della minchia che siete al secondo o terzo viaggio e vi rifate sempre la solita trafila di Asakusa, e poi vi spostate a Nikko, e poi a Kamakura, e poi ad Hakone, e poi magari al Fuji. Perche’, dite, Tokyo ormai l’ho vista.

Ma lasciate che vi dica io cosa avete visto: non avete visto un cazzo di niente. Avete visto quello che c’e’ scritto sulla guida turistica; siete ne’ piu’ ne’ meno dei giapponesi che vengono a Venezia e si fiondano dritti in vaporetto a Piazza San Marco per poi andarsene senza essersi fatti una sola calle ne’ un solo ponte ne’ un solo spritz in bacaro nella magica tranquillita’ del tramonto.

Ieri sera me ne stavo in aereo. Nel momento in cui le luci della Metropoli Tentacolare sono apparse ai miei occhi, ho pensato al mio primo viaggio in Giappone. E’ stata un’esperienza fantastica, durante la quale ho visto quello che bisognerebbe vedere in un viaggio come Dio comanda: il museo della bomba a Hiroshima, il tempio sull’acqua a Miyajima, Kinkakuji e Ginkakuji e Gion e Kyoumizutera a Kyoto, eccetera. Il classico. E poi, a Tokyo, i soliti posti dei turisti: Asakusa, Akiba, Ginza, Shibuya, Harajuku, Shinjuku, e poi Nikko, Kamakura. All’epoca avevo una guida d’eccellenza, un’amica italiana che ha organizzato il viaggio nei minimi dettagli per me e per altri amici. Lei era alla seconda esperienza, per cui gia’ sapeva dove andare – Tokyo esclusa, naturalmente. Per salvaguardare la sua privacy la chiameremo Skippu.

Ora, cari lettori. Skippu e’ una che sa il fatto suo in materia di fare la guida turistica, e in quell’occasione non solo ha sfoggiato il suo Sapere, ma anche una grande dose di umanita’ e comprensione, essendosi voluta rifare con pazienza mezzi templi che aveva gia’ viitato, per darci la possibilita’ di vedere quei must che, come dice la parola, in un viaggio per esempio a Kyoto sono i posti piu’ importanti, quelli che vanno assolutamente visti. Pero’ – e chi di voi conosce il Giappone sicuramente l’avra’ notato subito – nella lista precedente non avete notato qualcosa di troppo?

Risposta esatta: troppi templi. Davvero troppi. A mitraglia proprio, uno infilato dietro il successivo, come se il Giappone fosse tutto templi e poco altro. Una cosa che fanno tutti, la prima volta, ma che secondo me e’ un po’ naif, come i turisti che vengono in Italia per due settimane e mangiano pasta e gelato tutti i giorni, ignorando tutto il resto. Ma questo e’ successo naturalmente non per colpa di Skippu, ma solo perche’ lei e’ italiana, vive in Italia, si e’ documentata da “esterna”, senza mai aver vissuto per lungo tempo in Giappone.

(foto sotto: il solito turista con le solite tipe di Harajuku. Solito copione di chi viene a Tokyo – e poi prendiamo per il culo i giappi che vengono in Italia ad infilare la mano nella Bocca della Verità’)

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Raccontiamo meglio. All’epoca la cosa e’ andata alla perfezione per la prima parte del viaggio, quando ci siamo fatti Hiroshima e Kyoto e altri posti dove si va essenzialmente per un solo motivo: i templi. Perche’ in Giappone non e’ come quando vai ad Assisi in cui visiti sia il borgo, sia la chiesa. E’ piuttosto come Milano: citta’ moderna in cui il turista va a vedersi il duomo e quelle altre due cosette, ma a parte questo e’ tutto grigiume e palazzoni. Niente di che. Non so se avete capito la sottile differenza tra questo e un posto dove la bellezza e’ a trecentosessanta gradi, tipo – che ne so – Siena. No: in Giappone di solito il turista va a Kyoto e zompetta di tempio in tempio, senza quasi mettersi a girare per la vera citta’. E cosi’ noi abbiamo fatto.

Fin qui, dunque, tutto bene. Ma poi siamo arrivati a Tokyo, e li’ e’ cascato un po’ il palco, perche’ bene o male nella Metropoli Tentacolare non c’e’ quasi nulla da vedere. Ci passi una settimana, e oltre a vedere palazzoni e centri commerciali… nisba. Non per nulla, una volta tornato da quella vacanza raccontai “bello il Giappone, a parte Tokyo”. E questo e’ qualcosa che ho sentito tante volte, accompagnato da “Tokyo e’ solo un grande centro commerciale”, “Tokyo e’ grigia”, “A Tokyo dopo due giorni hai finito i posti da vedere e ti devi spostare fuori”. Ma questo, cari lettori, e’ il punto di vista del turista che prende la guida e cerca monumenti. Del turista visitatore che non sa, non capisce che la Metropoli non e’ una citta’: e’ un formicaio. E nei formicai come sapete non c’e’ molto da vedere di specifico. Dei formicai la parte veramente interessante sono il complesso della societa’, la visione d’insieme della struttura.

Ecco, cio’ che cerchero’ di darvi con questa serie di post e’ proprio quella visione d’insieme, una visione che il turista di solito non coglie dal suo punto di vista di piccola formichina. Una visione che si coglie solo quando qui ci si vive da un po’, e che ti appare all’improvviso solo in determinati momenti, in determinate situazioni. Per questo, cari lettori, non vi segnalero’ dei posti, ma piuttosto dei percorsi: delle cose da fare che potranno – si spera – darvi quella visione d’insieme del formicaio. Farvi capire.

Perche’ poi, quando si scopre Tokyo sul serio, e’ subito amore.

Ma abbandonate la guida turistica, non fate gli stessi errori della gente che viene qui due, tre, quattro volte a vedere i soliti posti noiosi, e finisce poi come la Skippu a dire “la prossima volta voglio andare in Hokkaido”, vuole andare altrove rinunciando a vedere la vera faccia del posto piu’ importante di tutti, sopra il quale ha macinato fior di chilometri per vedere poco piu’ che templi mediocri e centri commerciali troppo cari, o posti come Akiba buoni per comprarsi un pornazzo o un cavo USB: non certo da visitare.

E invece, Skippu, lo dico a te come a tutti i lettori che avranno piacere nell’affrontare questo viaggio con me. Don’t give up on Tokyo. L’Hokkaido o Okinawa o Kyoto sono posti belli finche’ volete, ma lasciateli li’ per altre occasioni: la cosa di gran lunga piu’ affascinante da scoprire in Giappone e’ la Metropoli Tentacolare, che quando mostra la sua vera faccia sa togliere il fiato non meno di Roma, di Venezia, o di Parigi.

Dal prossimo episodio su questi schermi. Restate con noi.

(foto sotto: che sia questa la vera faccia di Tokyo?)

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Correggo l'autore dell'articolo: si chiamano Kat-tun e non Katuun. I Kat-tun è una band boys giapponese:) Comunque non ce ne frega niente;)

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L'unico modo per contattare CIro è il numero che avete dato sopra??? Su FB??? Su skype??? Mail??? Qualcuno mi da indicazioni???

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@wlf2011

il Giappone è davvero una fantastica nazione ;)

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