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Cosacco

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Commenti

Cosacco
Silver
14/10/2015 | 23:14

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Mi tiro fuori da questa discussione, che era partita con interessanti risvolti. Non possiamo ridurre tutto all'economia, a un gioco di denari (maledette melanzane, quanto vi continuano a condizionare 'ste sanguisughe...) e di disponibilità di pecunia. Le variabili sono tante, e il mondo in questo senso offre ancora isole felici. Ma sicuramente, come dice @baluba, bisogna avere qualcosa da mettere nel piatto che non sia il dinero. E nemmeno necessariamente la posizione sociale (ma lo status sì...). Non è che forse è l'uomo italiano medio a essere diventato sempre più spesso un italiota? E magari se ieri ti davano ancora credito, ora le banche hanno chiuso i rubinetti perché il rating di solvibilità si è abbassato? Eppure c'è ancora chi riceve credito, sempre meno ma ci sono...come vedete, almeno nelle metafore, l'economia si può citare...

Cosacco
Silver
14/10/2015 | 22:59

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Per palati fini (intellettualmente parlando...). Un'analisi che fa riflettere, chi ancora ha qualche neurone funzionante (a me uno funziona, a fasi alterne, e lo stresso ancora... ;-) ) http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/quant-social-nostra-solitudine-scrittore-jonathan-franzen-110436.htm

Cosacco
Silver
14/10/2015 | 22:56

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La scoperta dell'acqua calda. Se avessi letto le recensioni credibili, e i consigli di utenti che si muovono a Est meglio che nelle loro contrade di origine, allora non saresti arrivato a questa conclusione dopo 10 giorni di viaggio.

C'è ovviamente un antidoto. Vale solo per il free: specializzarsi. Ma nella maggioranza dei casi non c'è una vera passione... tutti per il "posto fisso", la pappina pronta. Non è una critica a te, @Snowman, sia ben chiaro: non ti conosco e non mi permetto di giudicarti.

E' un discorso che vale per il 95% degli italiani...

Cosacco
Silver
13/10/2015 | 17:02

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Sul discorso del nazionalismo, si potrebbe aprire un vaso di Pandora. Non riguarda solo la Russia ma anche paesi della Mitteleuropa tradizionalmente non così nazionalistici. Nazioni dove ora conoscono gli italiani non solo come viaggiatori o come pappagalli allupati, ma anche come concorrenti sul mercato del lavoro (ebbene sì, la crisi sta spostando giovani laureati in mete impensabili fino a 15 anni fa...). L'altro rovescio della medaglia è che posti italiani dove venivano in vacanza frotte di belle estiche sono stati completamente bruciati a causa di fastidiosi pappagalli (e di perdita di competitività dei suddetti posti rispetto a mete più economiche). Quindi, ora, se qualche bella ragazza arriva è sempre scortata dal boyfriend suo connazionale alto come un giocatore di baseball e con il macchinone ultimo modello... ma queste cose non le troverete scritte su nessun giornale, anche noi abbiamo il nostro "nazionalismo" di stampo prettamente provinciale...

Cosacco
Silver
11/10/2015 | 23:31

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Interessante disamina, magari un pò troppo semplificata (ma mi rendo conto che non potevi fare un trattato di storia). Io direi anche che ci sarebbero altre considerazioni da aggiungere a questo quadro che hai tracciato...parlo di free, nel mio caso. Ad esempio, l'avvento dei social network e dei voli low cost hanno fatto perdere la naturale curiosità verso lo straniero occidentale... e ancora, il risveglio di un certo nazionalismo (in Russia, ad esempio) ha portato le donne a giudicare gli stranieri in modo diverso... ma detto questo, c'è sempre il modo di aggirare queste "barriere", che in realtà non mi danno fastidio più di tanto perché sostanzialmente sono reticolati sui quali sbattono solo gli italioti. E alla fine, quando il gioco si fa duro, si vede chi è un Uomo Italiano e chi un semplice italiota allupato.

Cosacco
Silver
11/10/2015 | 23:15

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@giannipigo cit. " in quei paesi sono le donne che gestiscono tutto , quindi anche il rapporto parte se lo vuole lei e dura finché lo vuole lei .." In tutta l'Europa e in Russia - e parlo di realtà che conosco personalmente - è così. Poi le sfumature cambiano da paese a paese, c'è la scandinava che ti punta apertamente e sfacciatamente e ti porta a letto o c'è l'estica che te lo fa capire con lo sguardo, in modo dolce e femminile. Poi possiamo discutere sui criteri di scelta, ma si entra in tutt'altro argomento.

Pensare ancora oggi, nel 2015, che nei rapporti liberi è l'uomo a scegliere significa non conoscere le leggi della Natura: alla donna è delegata la gestione principale del processo della vita, e quindi a lei spetta scegliere il maschio (che poi decide se rimanere con lei, in base a quanto con lei si trova bene etc...). Per dirla brutalmente, deve vedere da chi farsi mettere incinta. Il fatto che esistano gli anticoncezionali non annulla questo archetipo primordiale.

Cosacco
Silver
11/10/2015 | 17:05

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Personalmente non fatico a crederti. La Germania è un paese che può riservare tante sorprese (e soddisfazioni), tra le expat e alcune tipologie di tedesche, e negli ambienti studenteschi ci sono buoni margini.

Ma personalmente sarei cauto a consigliarla come meta per un ultraquarantenne. Non perchè c'è il rischio di riempire Heidelberg di italioti (penso ci siano già parecchi gastarbeiter italiani, come in buona parte del territorio tedesco), ma perché non tutti - come te che avevi il fratello lì - avrebbero la possibilità di accedere alla vita studentesca, e non nei modi giusti.

Cosacco
Silver
11/10/2015 | 16:49

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Leggo sempre le recensioni russe, anche di città in cui non ho conoscenza approfondita. Come si dice, il diavolo si cela nei dettagli ;-) Infatti è interessante scoprire che l'Hermitage https://it.wikipedia.org/wiki/Ermitage lo hanno spostato a Mosca... non sai quante volte ci sono stato a San Pietroburgo ;-) Ti concedo il dubbio "in favor reo" di un errore in buona fede.

Mi colpisce anche la tua giovane età. Difficile trovare un italiano che a quell'età sia in grado di muoversi completamente da solo (mi pare così, eri solo, giusto?). A testimonianza della tua giovane età pare anche essere l'uso dell'aggettivo "mitico" per la one night stand.

Per il resto, senza voler assolutamente sminuire il valore della tua testimonianza, hai scritto considerazioni che i russofili di questo sito scrivono praticamente ogni giorno...

Ps. finché non ti "fidanzi" o ne diventi l'amante di lungo periodo, con la russa non c'è niente da fare: non prende il portafogli nemmeno davanti a una Makarov 9x18 spianata. Il trucco è nel sapere dove andare e poi virare su una gestione "damazhnaia" (insomma, andare sempre a casa).. e anche da fidanzato, non è detto che si divida (di sicuro non lo si fa mai in pubblico).

Cosacco
Silver
11/10/2015 | 13:27

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@Braveheart68 Concordo in pieno con te... le scatole vuote rimangono tali in qualsivoglia parte del mondo...

@Maiale Hai ragione, in questo Oscar è geniale... perciò l'ho definito paradossale. Pur essendo finto come una banconota da 3 euro, è talmente tarato sull'italiota medio da sembrare più vero di tanti...

Purtroppo ho visto tanti piccoli Oscar in questo paese, ma ciò non toglie che i temi che solleva sono spesso veri e meritano approfondimento... un pò come quelle lettere finte che si inventano i giornali per parlare di problemi veri o su cui si vuole sollevare l'attenzione... insomma, un'utile finzione narrativa, inclusa in un processo maieutico ;-)

Cosacco
Silver
10/10/2015 | 14:01

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Ovviamente è tutta un'altra storia, come tratteggiato da @Ivan Drago, quella di chi segue un percorso di ingresso culturale, di chi si innamora e inserisce (e a sua volta fa inserire) una donna straniera nella propria vita. Sono sempre gioie e dolori, ma le basi sono completamente diverse. My two cents.

Cosacco
Silver
10/10/2015 | 13:57

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Sottoscrivo tutto, @Ivan Drago... e su "moglie e buoi" (proverbio di una società agrosilvopastorale, e che aveva nella stessa considerazione gli uni e le altre), ricordo una frase di Marcello Veneziani: "Con la moglie ho provato e mi è andata male. Proverò con i buoi...". Con questo sono ben cosciente (proprio perché nelle altre culture ci sono vissuto e non ho fatto il turista) degli scogli e delle differenze culturali, dei problemi di ambientamento (avendoli vissuti, magari ho un'idea su come affrontarli) e delle nostalgie che nascono dal vivere in Italia (paese pure contraddittorio). Detto questo, sta a noi farci l'esame di coscienza e guardarci allo specchio per poi decidere cosa fare.

Agli italioti e a chi magari italiota non è, ma non è mai vissuto fuori del paesino o della propria città, ha fatto solo il turista e crede di poter "importare" (parola bruttissima, che uso perché è quello che costoro pensano) una donna di qualsivoglia nazione dico semplicemente: voi siete dead man walking. I vostri calcoli si ritorceranno contro voi stessi.

Cosacco
Silver
09/10/2015 | 22:33

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@Berserker Intanto grazie per il tuo apprezzamento. Per te, e per pochi altri, vale ancora la pena di condividere certe "perle". Per il resto concordo in pieno sull'italiota. Mi piace immaginare che fra i lettori non registrati ci sia qualcuno che non si pieghi a una vita da zerbino, da bankomat o da italiota. Ecco, è anche a costoro che bisogna aprire gli occhi, aiutarli a capire che "un altro mondo è possibile", purché si abbia il coraggio di ribellarsi all'Itagliocrazia.

Per il resto, completamente e pienamente d'accordo.

@Teoderico Ecco, no, non avevo capito che si parlava male anche della città... no, questo no... Riga è una città davvero carina, con un centro storico veramente delizioso...

Cosacco
Silver
09/10/2015 | 22:21

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Quello del gender è l'ennesimo cavallo di Troia di un femminismo che vuole trasformare i maschietti (sono loro il vero obiettivo, non le femminucce) in ragazzi "invertebrati" più di quanto non lo siano già oggi.

Rimpiango il mio tempo in cui ognuno seguiva il proprio ruolo, anche nell'infanzia, senza strane idee. Ho avuto il privilegio di essere nell'ultima nidiata di quella generazione che - secondo un adagio molto corretto - aveva un principio molto semplice: i maschietti giocavano con i soldatini, le femminucce con le bambole... in attesa che, crescendo di qualche anno, a noi maschietti sarebbero toccate le bambole e alle femminucce i soldatini. A raccontarlo ora, nemmeno lo capiscono. Ma dai 40enni in su tutti dovrebbero cogliere in pieno (o ricordare) questa famosa battuta...

Ps. Da questo punto di vista, adoro i russi: lì si ragiona ancora così, e i ruoli sono sacri...

Cosacco
Silver
09/10/2015 | 17:02

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Siamo talmente al ridicolo da non meritare commenti.

Però ce le possiamo permettere un paio di riflessioni? Questa deriva era già stata prevista, e anticipata, da uno dei più lucidi osservatori dei nostri tempi, ossia Massimo Fini. Era il 1991 e vedete cosa scriveva sul fatto che ci rubano l'infanzia e le sue magie con le stupidaggini sulle nuove idee pedagogiche (fortemente influenzate anche dal femminismo)... e ovviamente c'è il richiamo alla demolizione della figura paterna, uno dei grandissimi problemi che ha portato all'attuale stato del maschio italico http://www.ilribelle.com/archivio-editoriali-fini/2009/5/27/non-sparate-sullorco-ne-su-babbo-natale-le-fiabe-sono-una-co.html

E su Cappuccetto Rosso, sempre lo stesso Fini, ritorna in un'altra occasione (lui è convinto che la favola vada rovesciata, e vada inculcata a martellate nella testa dei bambini, perché il Lupo -il maschietto- è la vera vittima della Cappuccetto Rosso di turno...) e vedete come l'accosta, nella chiusa, a un altro provvedimento fortemente antimaschile... http://www.massimofini.it/2001/violenza-in-casa-una-legge-pensata-contro-gli-uomini

Cosacco
Silver
09/10/2015 | 16:54

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Forse sono andato un pò off topic, e me ne scuso. @Drago16 Indubbiamente, questa come altre discussioni sono dei libri aperti per chi sa leggere correttamente.

@single_boy Il risultato della trasformazione dell'essere di sesso maschile italiano in italiota ha comportato anche questo drammatico effetto collaterale: l'incapacità analitica, soprattutto di se stesso. Quando l'italiota critica, lo fa sempre seguendo i luoghi comuni, il "piove, governo ladro". Non si mette in discussione mai, perché lui rappresenta il mondo migliore... è sempre colpa degli altri.

Poi quando sbatte la testa o viene fregato brutalmente dalle donne, italiane come straniere, diventa un misogino da tastiera oppure fa le solite cazzate da italiota, le solite sceneggiate che lo portano a cacciarsi in guai ancora peggiori. Un'altra dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, del fatto che se fosse stato formato per ragionare da Uomo, tutto questo non sarebbe successo.

Cosacco
Silver
08/10/2015 | 16:10

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@FlautoMagico Concordo, è un punto di arrivo, l'ho già detto: è la prova del nove. Riuscire ad ottimizare i tempi per raggiungere il timing in breve è, a mio avviso, il top. Occorre tanto intuito e una certa esperienza nel leggere correttamente i segnali. Poi sicuramente per ogni situazione occorre la ricetta giusta, non esiste un percorso standard...

Tanto per rimanere nel concreto, il caso che mi ha sempre divertito di più è quello della procace aggressiva che baci dopo 25 minuti e poi si rivela una dolce gattina nel letto oppure quello della "timidina" che baci al secondo incontro e al contrario si dimostra una pantera fra le lenzuola.

Tra il bianco e il nero, come si sa, ci sono le ormai retoriche cento sfumature di grigio... ma è sempre bello scoprire qualche nuova scala di grigio...

Cosacco
Silver
08/10/2015 | 15:53

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@Titano Sapessi quante volte ho assistito a queste scene...soprattutto nei paesi mitteleuropei...

Cosacco
Silver
08/10/2015 | 15:50

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@Drago16 Detta così è già più comprensibile ;-)

Purtroppo questo dei "numeri" è un discorso su cui torno spesso, dato che molti (quasi tutti gli italioti, ad esempio) credono nella "lotteria della gnocca", cioè nell'esistenza di una possibilità vincente ogni 100 (o 1000) e credono che bisogna rincorrere questo "biglietto" provandoci con qualsiasi essere di sesso femminile. Con almeno due conseguenze immediate.

1) questa giostra senza fine aumenta l'autostima delle cesse e diminuisce (in via anche inconscia) quella del maschio di turno. E' un cane che si morde la coda: più l'uomo non raggiunge il suo scopo, più cerca senza ritegno di raggiungerlo, perché gli brucia la competizione con gli altri maschi e anche il rifiuto (molti fanno anche gli splendidi, ma un conto è ricevere un no da una top model, un conto da una mezza cartuccia)

2) Si perde di vista il proprio obiettivo, che è concentrarsi innanzitutto su se stessi (chi sono io? Quali sono i miei punti di forza?) e sul proprio target. Quando si va a caccia (sempre solita metafora, ma rende bene e poi è argomento che conosco bene) si usano cartucce differenti per la diversa selvaggina: ecco perché bisogna sapere cosa si sta cacciando, e attrezzarsi di conseguenza. Inutile andare davanti al cinghiale con le munizioni per i pennuti, e viceversa: i risultati saranno quantomeno disastrosi, e col cinghiale rischierete anche di essere caricati e farvi male seriamente.

Tornando alla lotteria: con ogni donna si apre una nuova partita e si azzerano tutti i risultati precedenti. Quella donna, detto crudamente, non è una pallina, è un evento unico e irripetibile che poco ha in comune con la statistica.

Ps. Obiezioni da anticipare: la statistica, al massimo, si usa ex post e per usi strettamente personali, con nessuna pretesa di scientificità. Es: riesco bene con il tipo intellettuale/con la trasgressiva/con la "brava ragazza"; ho un feeling particolare con le tipe sposate/con le atlete/ con le parrucchiere turche/ con le studentesse di taglio e cucito...ho avuto x francesi, tot americane, arabe... etc...

Pps. @FlautoMagico Bacchettami pure se ho rivelato discorsi da [Forum Riservato] ;-)

Cosacco
Silver
08/10/2015 | 09:27

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@Flauto Bella la riflessione sulla costruzione del momento del bacio. Interessante, perché ha implicazioni da [Forum Riservato] ;-)

A questo, e al fatto che "non è mai un momento a sorpresa" (cit), va collegato il fondamentale discorso del timing. La scelta dei tempi deve essere precisa e puntuale come un orologio svizzero, ma dovrebbe sempre essere non standardizzata (cioè bisognerebbe evitare il primo bacio al saluto, a fine serata - laddove possibile. La donna vi prenderà per uno che segue le solite regole, niente di originale, è una scena che ha già vissuto).

La ricerca dell'originalità, seppur intellettualmente "faticosa", alla lunga comporta vantaggi per se stessi (ci si mette alla prova) e nei rapporti con la donna (che vi considererà più romantico o fantasioso delle schiere di zerbini che fino a quel momento hanno tentato di baciarla). Ovviamente, conditio sine qua non, è capire che lei lo vuole, e in quel preciso momento. Perché sbagliare il timing può avere effetti catastrofici: la donna, come insegna il saggio cinese, è come una puledra non domata, le basta poco per adombrarsi e quindi mandare all'aria tutto il lavoro faticosamente costruito.

Cosacco
Silver
07/10/2015 | 09:44

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Baciare è un investimento. Può innescare la chimica giusta, può essere un detonatore di curiosità, può trasmetterti una tempesta di emozioni - oppure spegnere ogni fuoco (drammatico se una donna bacia male, oppure mi trasmette una sensazione negativa).

Baciare è anche, in certe situazioni (non vale con l'ubriaca in disco, ovviamente), la prova del nove, la conferma di un lavoro fatto bene. Aggiungo che a volte è anche importante valutare la velocità con cui si arriva a questo passo, è molto spesso indicativo. Chi bacia una donna dopo un anno di frequentazione e corteggiamento è un "allevatore"; chi la bacia entro il recinto delle tre volte è un buon cacciatore. Chi lo fa entro qualche ora dal momento in cui si è conosciuta la donna (e non parliamo assolutamente di conoscenze alcoliche), è un cacciatore di valore ;-)

Una cosa è certa, almeno per me: è sempre un'emozione unica e un ricordo indelebile il primo bacio che scambio con una ragazza. Anche se, purtroppo, non ho il rating positivo di @FlautoMagico (diverse volte al bacio non è seguito, per un motivo o l'altro, il resto...).

Cosacco
Silver
07/10/2015 | 09:31

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Non finisco mai di apprezzare la saggezza di @Ivan Drago, ma questa volta apprezzo anche il suo altruismo, perché ci ha regalato una perla in una discussione che è tutto un paradosso, in pieno Oscar-style.

Oscar, chiunque tu sia, al netto dei tuoi paradossi, questa volta hai sollevato un tema scottante, molto più importante (e vitale, in tutti i sensi) di tante chiacchiere da bar che spesso tiriamo fuori, qui come nella vita di tutti i giorni, semplicemente per cazzeggiare.

Non mi permetto di darti consigli, non ne sono all'altezza: sono sempre riuscito a sfuggire all'appuntamento del matrimonio, vuoi perché non ero pronto, vuoi perché non ero convinto, vuoi perché non volevo rinunciare alla mia indomita libertà di vivere come volevo e di seguire le emozioni che ogni donna nuova riusciva a darmi.

Nel tuo quesito, si nasconde una questione generazionale, che un Uomo vero prima o poi deve affrontare con coscienza (a differenza dell'italiota che l'affronta - se l'affronta - o con terrore da zerbino rassegnato o con incoscienza totale). In bocca al lupo a tutti coloro che si trovano davanti a questo bivio, ce n'è davvero bisogno.

Cosacco
Silver
06/10/2015 | 17:15

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@drago16 Il discorso di un sì ogni 99 no è sbagliato, permettimi... se andassi a caccia e sparassi 100 colpi prima di riuscire ad abbattere una pernice, dovresti andare dall'oculista o controllare che non ti abbiano messo la segatura invece dei piombini... senza polemica, eh, ma è un discorso molto italiota quello di provarci con tutte, su 100 una ci casca. La statistica mal si concilia con le relazioni con l'altro sesso...

Cosacco
Silver
06/10/2015 | 16:50

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Incisivo, e senza diplomazia, ma come spesso succede il mio amico @Braveheart68 fa delle considerazioni che valgono per il Baltico così come per altri paesi europei. L'autore del thread ha raccontato la sua esperienza, magari un pò deluso... il problema non è leggere qui qualcuno che spara cazzate (cercate di studiare bene gli utenti validi, e di riconoscere una recensione o considerazioni di gente navigata da quella di eventuali mitomani), e nemmeno evitare il mainstream mediatico secondo cui ad Est di Trieste inizia la festa del sesso con biro e collant, con Toto Cutugno e la maglia della nazionale (non solo il documentario su Riga trasmesso da SKY, ma anche su una delle maggiori radio nazionali, un conduttore si permette in prima serata di continuare a raccontare le favole secondo cui ad Est "si rimorchia perché italiani").

Il problema è più sottile, perché è culturale. Lo ripeto da tempo, ma sono sicuro che sono in pochi a capirlo... il problema rimane la "specializzazione". E' come il lavoro, vinci se nel tuo campo sei preparatissimo, sei sempre informato, non perdi un colpo. Vinci se hai una passione che trascende quella dei semplici "lavoratori", di quelli che pensano solo allo stipendio (insomma, di quelli che pensano che la donna sia il contorno della vagina). Con le donne non si finge, devi offrire qualcosa in più di quello che lei non abbia già (una estica che lavora onestamente non è interessata ai "regalini"). Ognuno tiri le proprie somme. E chi non ci riesce, rimanga pure in Italia...

Cosacco
Silver
05/10/2015 | 16:53

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Senza volermi avventurare in discorsi di carattere "politico" (si andrebbe off-topic, oltre a non essere questo il luogo adatto), faccio solo una considerazione di carattere generale.

La sicurezza incide, e favorevolmente, sulle relazioni, soprattutto quando si viaggia. Se c'è precezione di sicurezza, una donna non avrà le difese troppo alzate, sarà più propensa a chiacchierare con uno straniero, come anche a uscirci... discorso diverso in un contesto di percezione di sicurezza deteriorata, come ad esempio quello di alcune città italiane. A Roma mi è capitato di sentire raccontare da diverse donne, in vacanza come in viaggio di lavoro, che di sera non uscivano perché si sentivano insicure...

In Germania nessuna donna da me conosciuta aveva problemi a uscire... attraversavano i parchi di notte senza problemi.... sensazione di sicurezza al top (e in Germania, per chi è uscito di notte fuori dai quartieri centrali delle città, il buio la fa da padrone... i tedeschi, rispetto a noi, risparmiano sull'illuminazione pubblica).

Cosacco
Silver
05/10/2015 | 16:40

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@paolorox cit. "Anche perchè non è raro che con una donnna piu ci vai a letto,piu trovi intesa,piu ti diverti". Come al solito, concordo con te. In questa tua asserzione è contenuta una grandissima verità, tanto sbandierata da tanti quanto conosciuta veramente solo da pochi.

=D> =D> =D> =D> =D>

Cosacco
Silver
04/10/2015 | 14:04

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@rasato01 cit. "dopo anni di combattimento e tante scopate e tanti pali, ti rompi un po'". Sì, pur essendo più giovane, ti posso capire. Poi si va anche a fasi nella vita... si seguono dei cicli naturali. Correre all'infinito è contro la nostra natura, a volte servono delle pause.

Cosacco
Silver
03/10/2015 | 17:02

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@poliglotta Per restare nella metafora, personalmente definisco questo processo, molto comune in Itaglia, "allevamento", più che agricoltura. L'allevamento implica una presenza costante, un investimento di tempo (il tempo è denaro), energie e anche soldi considerevole, nella speranza che la donna si conceda, in un modo o nell'altro. Più spesso succede che la melanzana lo faccia attraverso il fidanzamento, dopo che lei ha avuto tutto il tempo di valutare l'allevatore e di vedere che vantaggi le comporta. L'allevatore, oltre a non conoscere il brivido della caccia (una passione che gli è completamente estranea), corre alcuni rischi seri: la "vacca" può allontanarsi improvvisamente, prima di averla munta; può non dare latte, sic et sempliciter; può decidere di lasciarsi allevare da un altro più conveniente; oppure - molto, molto raramente - pensare di essere una bufala selvatica e finire nel mirino di un cacciatore, con grande dolore dell'allevatore...

@FlautoMagico A me è successo, e non solo una volta, che il cinghiale mi sia arrivato addosso, senza che lo avessi cercato (e una volta non avevo nemmeno le cartucce giuste!). A quel punto, meravigliato da cotanta fortuna, non mi è rimasto che spostare con calma la canna del fucile e premere il grilletto... ;-) Ma il massimo dell'adrenalina rimane sempre il capire dove e quando passerà il cinghiale, soprattutto dopo che i cani lo hanno fatto allontanare dalla sua rimessa, e andare lì, in quel punto esatto ad aspettarlo. Sarà lui a venire a mettersi davanti al mio mirino, senza fatica... solo con l'intelligenza, e in tempi rapidissimi.

@rasato1 No, non ho letto il libro, e non credo di leggerlo. L'età a volte "addormenta" certe passioni, e fa venire voglia di comodità. Ma, credimi, ho visto cacciatori vecchi che ci davano tranquillamente i punti... avere energia senza esperienza è peggio che avere esperienza senza energia... ;-)

Cosacco
Silver
03/10/2015 | 16:49

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@flauto Magari ci passo oggi ;-) Mi puoi anticipare cosa posso trovare? ;-)

Cosacco
Silver
03/10/2015 | 14:00

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Pur non conoscendo la Bielorussia, ho letto questo thread incuriosito dal titolo. Che dire, molte delle cose scritte da paese78 sono applicabili anche alla nastaiashaia Rossia. Purtroppo a SPB non c'è la sicurezza di Minsk, specialmente se esci fuori dal centro e inoltre i prezzi sono ovviamente diversi.

Per il resto, è particolarmente impressionante vedere altalene e parchetti attrezzati (magari brutti come standard estetico) per i bambini in mezzo ai palazzoni sovietici e le donne che anche con il gelo a terra portano i figli a giocare. Questa attenzione ai bambini purtroppo non si trova a Roma, e a farmelo notare è stata la mia stessa devushka.

Aggiungo solo una domanda: in Russia - nonostante i russi sappiano essere parecchio cinici - si usa cedere il posto in metro o in bus a un uomo/donna anziana oppure a una ragazza in gravidanza. Chi non lo fa viene bruscamente "richiamato" dal primo omaccione che vede la scena... e non è piacevole (l'ho visto fare più volte). Funziona così anche in Bielorussia?

Cosacco
Silver
03/10/2015 | 13:52

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@melandri E' vero, non conosco il sottobosco della provincia russa e probabilmente hai ragione. Grazie, me le prendo volentieri ;-) Non basta una vita per esplorarle per bene - e dico per bene, non da italioti - tutte ;-)

Cosacco
Silver
03/10/2015 | 13:50

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@Itaconeti Mi ero limitato ad una visione sociologica, non ho nè l'età, nè i soldi e nemmeno l'interesse per fare il sugar daddy. Se possibile, la bella 20enne me la prendo free, altrimenti come non detto. Ma il tuo discorso non fa una grinza.

Cosacco
Silver
03/10/2015 | 13:45

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L'articolo è un collage, sostanzialmente, di tesi femministe e filosofiche. Non a caso, è scritto da una donna. Bisogna partire da questo punto, e non dal titolo di dagospia, che rischia di essere riduttivo.

Di fatto, il binario - non nuovo - su cui si muove l'analisi è il solito rapporto sesso-denaro, costi del pay e del free. Poi comincia anche ad avventurarsi sul discorso dei tempi della donna (è interessante, ma anche lì diventa riduttivo come lo tratta la scrittrice...), sul fatto che l'uomo davanti a una bella donna (o a una donna qualsiasi, nel caso dell'italiota) perde i freni inibitori ed è capace di spendere senza ritegno per fare colpo. Ma il quadro sembra essere sostanzialmente quello delle serate alcoliche, nei fumosi bistrot parigini, o nei bar berlinesi più che nei pub italiani.

Ciò che manca in questa analisi è il fatto che una donna possa scegliere liberamente, e non in base ai drink/cene ricevute, un uomo perché affascinata dal mix di qualità fisiche, intellettuali e status di cui il tipo è portatore. Senza necessariamente pensare a un do ut des. Il gioco per il gioco, in attesa che la conoscenza si evolva (o non si evolva) verso un interesse più serio, che segue la fase sessuale.

Quanto al discorso dei costi free/pay, da freeista puro non posso e non so rispondere, ma come dice @Teoderico sono due piani diversi. E ripeto il solito discorso dell'andare a caccia regolarmente nel bosco, oppure in una riserva.

Nella prima ipotesi spari un fagiano dopo chilometri, e nemmeno sei sicuro che ci riesci. Infatti, vai a caccia per il gusto della caccia, per l'atmosfera, per l'odore delle foglie bagnate, per quello della cordite, per vedere il cane puntare e alzare la preda e per testare la tua abilità di cacciatore e tiratore.

Nella seconda ipotesi, vai a colpo sicuro. Non hai bisogno di tecnica, di abilità, di conoscenza e preparazione. I fagiani sono stati liberati il giorno prima, sono dei polli in tutti i sensi, anche un barboncino è capace di alzarteli, sei assistito da un guardiacaccia, ne spari quanti ne vuoi e poi passi alla cassa a pagare a fine giornata.

Alla fine, entrambi siamo andati a caccia. Ma i modi sono completamente diversi.

Cosacco
Silver
02/10/2015 | 17:18

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Dopo l'intervento del sempre preciso @Ivan Drago e di @Berserker, mi pare che non ci sia nulla da aggiungere. Ad ogni modo, al netto dei troll, in questa discussione sono venuti fuori spunti interessanti, gli ennesimi colpi di pennello che dipingono la Russia vera, verace, nastaiashaia... quella che, per nostra immensa fortuna, gli italioti non conosceranno mai... il problema è che la russa verace sentirà parlare delle castronerie combinate dagli italioti e si convincerà definitivamente che, a parte le eccezioni (e noi possiamo dimostrarlo di esserlo), gli italiani sono al 95 per cento italioti...

Cosacco
Silver
02/10/2015 | 00:32

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@melandri "da quanto non mangiano qualcosa che non siano uova o patate"... ma le russe che hai conosciuto tu vivevano in qualche isba sperduta della Siberia?

I russi hanno una cucina diversa dalla nostra, completamente, ma non basano la loro alimentazione su uova e patate. Evitiamo, cortesemente, di cadere in questi luoghi comuni... non apportano benefici alla discussione.

Cosacco
Silver
02/10/2015 | 00:28

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@Itaconeti 1) Da come l'ha raccontata Dell, questa non ha bisogno di soldi in senso stringente, per i capricci. Quindi i soldi sono sì un benefit, ma evidentemente c'è anche dell'altro. Almeno a quanto racconta il tipo. Ma le mie conclusioni potrebbero essere sbagliate.

Ciò che intendevo dire è che succede, seppur raramente, che una ragazza sia attratta da un uomo maturo. In questo non vedevo nulla di nuovo.

2) Hai ragione sulla crisi, e sul calo del potere di acquisto. Ma... in questo paese l'uomo continua a spendere i propri soldi dietro alle donne. Gli uomini bramano una donna, l'essere addidati come sfigati in un paese di cazzari e di finti latin lover è particolarmente bruciante. Quindi, si risparmia su tutto ma non sulla donna. Poi, non dimentichiamo che, anche con la crisi, ci sono ancora due fonti di denaro. Una è il ricorso al credito, a cui si ricorre anche per le vacanze (una tendenza molto americana, che sta cancellando le formichine italiane); la seconda è l'unica istituzione che funzionava in questo paese, cioè la famiglia (che in Italia all'80 per cento possiede almeno una casa di proprietà). Nelle province del Sud, e un pò meno a Roma, c'è ancora il concetto di "figurare" (fare bella figura sempre e comunque) e in nome di quel totem si immolano i risparmi più consistenti.

In questo senso, dicevo che ci sono ancora tanti maschietti da spolpare. E soprattutto sono ancora tanti quelli che non vedono l'ora di finire tra le grinfie di una donna - bella o brutta non importa - per riprendere a fare quello che hanno visto fare ai loro padri: lo zerbino e il bancomat. Convinti che sia l'unico modo di stare al mondo come uomini...

My two cents.

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