Andiamo

WaveRider

Lavieenrose_M1Maisonclose_M1divina_M1
ArcatonBlumedico

Commenti

WaveRider
Newbie
23/11/2013 | 16:36

  • Like
    0

Bella rece @Mitomarcomane e complimenti in particolare per l’ottimo abbinamento fatto GT+ safari. A questo proposito vorrei dare qualche suggerimento a chi come te vede l’ Africa anche come un’ opportunità per fare esperienze particolari quali possono essere i safari. Cercherò di non dilungarmi troppo, rischio per me altissimo avendo per l’ argomento viaggi d’ avventura una smisurata e antichissima passione con conseguente grande dedizione fin da ragazzo.

Come è stato precisato, i safari hanno un costo. Questo costo dipende dal pacchetto che si acquista, della stagione, di dove e come si dorme, tipo di servizio, itinerario, veicolo, guide, numero dei partecipanti, ecc. Nell’ Africa dell’ Est (limitandosi essenzialmente alle turistiche Kenya, Tanzania e Uganda) si spendono come minimo 200 Euro al giorno a persona. In altre zone d’ Africa, come l’ Okavango in Botswana che per me insieme all’ Ecosistema del Serengeti (Serengeti, Ngorongoro e Masai Mara) e Selous nella Tanzania meridionale sono fra i luoghi che preferisco in assoluto, il costo parte dai 300 Euro/g. Le tipologie tradizionali di safari (ossia quelli organizzati) sono dal più economico identificato come mobile (campi di pernottamento erranti fra punti prestabiliti) allo spostamento da un campo permanente all’ altro che può essere sempre a tende più o meno grandi e lussuose a lodges anch’ essi più o meno lussuosi. Per questi ultimi il costo può addirittura arrivare ai 2000 Euro/g/persona negli esclusivi lodges del centro dell' Okavango raggiungibili solo mediante piccoli aeroplani. Il Botswana infatti è il luogo di vacanza più costoso di tutta l’ Africa se parliamo di lodge.

Personalmente, dopo aver fatto i primi safari ormai molti anni fa sempre in piccoli gruppi e con autista/guida con vari tipi di pernottamento dal campo tendato al lodge, ho subito abbandonato questa opzione in quanto per le mie altissime esigenze naturalistiche e avventurose i safari tradizionali hanno comportato rapidamente una mia rapida assuefazione.

Così, essendo da tempo piuttosto esperto di guida fuoristrada, certamente non solo perchè fra le autovetture che posseggo ho (ancora) una 4x4, ho iniziato da una decina di anni ad effettuare esclusivamente self drive safari, ossia safari rigorosamente senza autista e senza guida, e iniziato a girare l’ Africa selvaggia in questo modo assolutamente straordinario. Questo o simili modi per me significano veramente viaggiare via terra, così come l’ avevo fatto in anni precedenti e per oltre 25 anni via mare in barca a vela fin da bambino, non senza fare comunque divagazioni via terra in località remote come il Labrador e non solo. La preparazione di ogni viaggio, diventa necessariamente alquanto complessa, soprattutto se prolungato, se in località ancora inesplorate da chi le fa e se si vuole non limitarsi a battere solo le piste principali. Non è fuori luogo quindi poter definire ogni viaggio una vera e propria spedizione. Prepararsi superficialmente per certi luoghi può significare mettere a rischio seriamente la propria incolumità e danneggiare gravemente il mezzo fino a perderlo, oltre naturalmente a non essere in grado di poter seguire l’ itinerario prescelto ed essere costretti a cambiare programma. Occorre avere fatto perlomeno delle esperienze nella guida fuoristrada su terreni difficili, avere buone nozioni di navigazione terrestre e approfondite conoscenze etologiche per sapere sempre cosa fare con gli animali selvaggi. A ciò si aggiunge avere un forte spirito di adattamento, amore per l’avventura e non soffrire di coronarie, in quanto essere in due da soli nel bush soprattutto di notte e dormendo dentro una tenda può mettere a dura prova anche i più impavidi.

La patria dei self drive safari è l’ Africa meridionale, principalmente Botswana, Zimbabwe, Namibia e Zambia. Se vogliamo mettiamoci pure il Sud Africa anche se a parte il parco Transfrontier (da svariati anni raggruppato con la sua parte del Botswana ancora molto selvaggia in un unico parco), il resto (Kruger, Pilanesberg e le altre riserve private), da un punto di vista off road non richiede abilità particolari di guida e navigazione. In aggiunta e forse soprattutto, i Parchi del Sud Africa sono dotati di tante e tali strutture interne, basti vedere Shukuza nel Kruger, che purtroppo ne riducono drasticamente il fascino nonostante gli ottimi avvistamenti di animali che si possono fare, come ad esempio nel Kruger stesso.

La popolarità dei self drive safari nasce nei tempi moderni principalmente dallo spirito molto rustico dei Sud Africani che ne hanno fatto un modo come un altro per andare in vacanza e “campeggiare”. In Africa meridionale ho incontrato sempre tantissimi Sud Africani che una volta varcati i confini dei loro parchi “addomesticati” come strade e strutture si addentrano a nord nei vari Kalahari, Makgadikgadi, Okavango (tipicamente a Moremi), Chobe, Etosha, Hwange, ecc. In Kenya e Tanzania invece i self drive safari sono invece molto meno popolari perché la visita dei parchi e delle riserve vede soprattutto un mercato turistico proveniente dai paesi ricchi non Africani mediamente molto poco adatto alla grande avventura.

Il costo di un self drive safari se ci si sa organizzare bene può permettere anche di risparmiare rispetto ad un safari organizzato. Giusto per dare un idea, affittando in Tanzania un buon Defender 110 o un buon Land Cruiser (indubbiamente i migliori 4x4) ben equipaggiati per l’ off road anche molto impegnativo e tutta l’ attrezzatura per campeggiare comprensiva anche di frigo elettrico e di una tenda a terra o di tipo pieghevole sul tetto, si spendono 200-250 USD al giorno, ossia 150-190 Euro/g. A questo costo va spesso aggiunta separatamente la copertura assicurativa casco completa possibilmente con zero franchigia, che consiglio caldamente, e che può incidere forfettariamente per altri 200/300 Euro per un mese o 100 Euro/settimana o per un rateo giornaliero di 10/20 Euro/g. a seconda delle Compagnie. La copertura comunque non include negligenze gravi di comportamento (tipo cercare di guadare un metro e mezzo di profondità di fiume pur avendo lo snorkel, guida notturna se non autorizzata, e comunque nei parchi non permessa, salvo emergenza, ecc.).

L’ altra fetta grossa del costo sono gli accessi ai Parchi e i pernottamenti nelle piazzole assegnate nei parchi (tipicamente un grande albero). Queste aree, molto limitate in numero, possono essere in campi con altre piazzole per soste notturne autorizzate (tipicamente una 20ina) distanziate di 50-200 metri l’ una dall’ altra, dotate di una struttura in cemento o in legno con lavandini, docce e cessi, oppure completamente isolate e non dotate di nessun servizio. In ogni caso le aree di sosta e i campi non sono recintati e gli animali hanno libero accesso al loro interno sia di giorno che di notte. In Tanzania così come in Kenya i costi di accesso ai parchi e il pernottamento incidono significativamente, meno invece in Africa meridionale.

Riassumendo i costi e includendovi le altre spese (bevande e vitto da campeggio comprati ai supermercati, gasolio e le altre spese) a quelle per l’ affitto del mezzo e per gli accessi e pernottamenti nei parchi, qualche notte in Lodge da 120/150 Euro a notte, dalle mie numerose esperienze personali posso affermare che andando via con un mezzo in due per 3-4 settimane si spendono a testa all’ incirca 160-220 Euro al giorno a seconda di dove si va, quando si va, come si va, cosa si fa e per quanto tempo si sta via. In questo range la Tanzania e il Kenya comportano costi fra i più alti per un self drive safari (oggi come oggi in due non si riesce a scendere sotto i 180 Euro/g a testa), ma comunque non superiori a quelli dei safari organizzati più economici, che partono dai 200 Euro/g a testa e per questo prezzo di discutibile qualità. In posti come il Botswana la forbice si apre notevolmente in quanto i costi di un self drive safari scendono leggermente rispetto alla Tanzania e Kenya (volendo si riesce a stare sui 150-180 Euro/g a testa) perché l’ accesso ai parchi e i pernottamenti al loro interno hanno un costo inferiore, mentre i safari organizzati costano di più che in Africa dell’ Est. Tra l’ altro per periodi di affitto prolungati le grosse compagnie dell’ Africa meridionale, non presenti invece in Tanzania e Kenya, riducono leggermente progressivamente la quota giornaliera. Andando via con un mezzo in 4 i costi si riducono apprezzabilmente. Si passa per esempio dai 180/200 Euro al giorno a testa a 140/150. Namibia, Zimbabwe e Zambia hanno costi leggermente inferiori rispetto al Botswana, paese che vuole mantenere uno status di turismo elitario nella sua forma più tradizionale (safari organizzati) per limitare quanto più possibile le presenze all’ interno dei parchi. Ngorongoro, Serengeti e Masai Mara sono luoghi di una bellezza incredibile, ma confesso che l’ aria che si respira in certi luoghi dell’ Africa meridionale come in Botswana ti fanno sentire quasi un moderno Livingstone in forma ridotta. In Africa meridionale sono stato in posti dove non passa essere umano che ogni non meno di 2 settimane e provato sensazioni veramente primordiali.

I miei self drive safari durano in genere almeno 3 settimane e sono stato via anche un mese. Nella quasi totalità siamo andati in due. Capisco che probabilmente l’ idea di stare un mese quasi sempre nel bush possa sembrare pura follia, ma per me è un piacere tanto quanto farmi un bel GT di pura vacanza nei luoghi abituali da me regolarmente frequentati, GTs che comunque anche negli anni di safari faccio sempre, avendo la fortuna di potermi permettere mediamente almeno 3 mesi di vacanza ogni anno e 3-4 GTs. Negli anni nei quali pianifico un safari salto magari un GT, ma posso assicurare che non me ne sono mai pentito.

In conclusione vorrei raccomandare un self drive safari anche a chi si vuole limitare a safari di pochi giorni. Si può ad esempio partire da Arusha e visitare il parco del Lago Manyara, famoso per i leoni che riposano durante il giorno sui caratteristici alberi pare per proteggersi dai fastidiosissimi insetti che infestano l’ area, e/o il parco del Tarangire con i suoi animali che durante la stagione secca si concentrano lungo le sponde del fiume, per poi tornare indietro, entrare nella Ngorongoro Conservation Area (NGA) e fare una discesa nel Cratere di Ngorongoro, uno dei posti più incredibili che esistono sul nostro pianeta e che mantiene una densità di animali altissima durante tutto l’ anno essendo un ecosistema praticamente chiuso. Un itinerario di questo tipo non richiede grandissime pianificazioni e abilità di guida off road, ma senz’ altro occorre sapere come comportarsi soprattutto con gli animali. Diverso il discorso per il Serengeti. Andandoci fra luglio e agosto bisogna spingersi molto a nord (oltre Seronera) cogliendo possibilmente in tempo gli attraversamenti del Grumeti prima che la grande migrazione arrivi nel Masai Mara (purtroppo volutamente non accessibile dal Serengeti e viceversa) non prima di aver dato vita ancora ad altri incredibili spettacoli con gli attraversamenti del Mara (visibili però solo dal parco Masai Mara in Kenya). La stagione delle piogge è ovviamente da evitare causa piste da difficilissime a impossibili. Andandoci dopo le grandi piogge il mese migliore è febbraio. In questo periodo basta rimanere nella NGA e nel Serengeti meridionale per poter assistere a spettacoli unici in quanto le grandi mandrie sono concentrate nelle grandi praterie della parte meridionale dell’ ecosistema Serengeti e le femmine partoriscono i piccoli facendo confluire in massa nella zona i grandi predatori attratti dalle facili prede. La NGA e Il Serengeti meridionale sono relativamente vicine ad Arusha e consentono anche in un safari di pochi giorni possibili ricchissime soddisfazioni.

Arrivando a Dar es Salaam e volendo fare un safari di non oltre una settimana, si potrebbe valutare di non andare nel circuito dei parchi del nord (Serengeti, Ngorongoro, Lago Manyara, Tarangire, Arusha e Monte Kilimanjaro) e visitare invece la relativamente vicina parte settentrionale di Selous, quella riservata al turismo fotografico e non alla caccia grossa, ed eventualmente anche Ruaha se si ha più tempo. Queste aree hanno un maggior fascino di remoto, ma la densità di animali non è paragonabile a quella del Ngorongoro e delle aree del Serengeti e Mara invase dalla grande migrazione. Inoltre soprattutto Selous richiede esperienza e molto sangue freddo per una serie di motivi sui quali non mi sto a dilungare, per cui non mi sentirei di consigliare self drive safari in quell’ area a non esperti e di limitarsi invece solo a quelli organizzati.

WaveRider
Newbie
19/11/2013 | 23:26

  • Like
    0

Capisco @Zest cosa volevi intendere. Non so, ma la particolare combinazione astrale fra la relatività generale delle cose e l’ atmosfera sotto vari aspetti unica di Cuba mi hanno fatto scattare la necessità di un’ osservazione. Questa non voleva essere una critica vera e propria, come invece @STENKA mi sembra abbia percepito nei tuoi confronti pensando che mi sia permesso di fare i conti in tasca ad altri, tanto più se ad interlocutori virtuali. Era invece solo uno spunto per approfondire il proprio concetto di relatività delle cose. Concetto banale se volete, e capisco anche che possa diventare filosofia spicciola fuori luogo, dato che comunque è certamente OT e per voi magari tediante avendolo forse affrontato in precedenza più volte.

Vorrei solo aggiungere un’ ulteriore osservazione. Vedi @STENKA, nella mia vita ho sempre cercato, inevitabilmente scivolando ogni tanto un po’ qui e un po’ lì, forse molto non so sta ad altri giudicare, di non cadere nell’ errore di valutarmi rispetto a fatti, avvenimenti, possibilità, acquisti, status symbol, cultura, intelligenza, bellezza, successi e quanto altro sia specifico che generale, sia positivo che negativo. Non ritengo la cosa né superbia, né consapevolezza, né illusione, né vigliaccheria o frustrazione. E’ semplicemente per la relatività delle cose e per l’ ampissimo spettro di qualità che, diciamo per circostanze e non per essere benedetto da Dio, ho potuto vedere da vicino e con certe modalità e continuità, e che continuo a vedere in buona parte in tanti settori. Spettro che nei suoi limiti superiori ha picchi per esempio di ricchezza, fama e successo internazionale, talento, genialità, eccezionalità di esperienze, ecc. di straordinario rilievo, e che nei suoi limiti inferiori ti fa capire ugualmente, e forse più, tantissime altre cose. Fortunatamente per me la mia elaborazione interiore inconscia, magari forse semplice autodifesa, oserei dire che perlomeno mi ha messo al riparo dal non soffrire assolutamente di uno dei peccati capitali, il che, se mi si permette una scivolata, mi fa vivere sereno

WaveRider
Newbie
19/11/2013 | 19:29

  • Like
    1

@Loui se a 22 anni stavi con una Playmate, a 34 minimo minimo dovresti stare con una Megan Fox o roba simile per non convenire con me che anche per te l’ inesorabile lento declino del tuo status è già iniziato (un po’ prematuro direi). In ogni caso fai bene a godertelo per poco o tanto che sia, perché quel tipo di successo ancora genuino e a target immutato nel tempo con le femmine non dura.

Riguardo all’ età mi sembra esserci un importante passaggio di boa intorno ai 42-43 anni, quando ci si inizia a rendere conto che si sono passati i fatidici 40. Forse questo vale per ogni decennio negli “anta” che passa, vedremo. E non è questione di vasche e fitness dato che una forma da atleta si può mantenere. Hai preso quindi saggi provvedimenti per cercare di poterti permettere di convertirti intorno ai 40 più o meno gradualmente e integralmente al free elitario, se sempre e solo di free vorrai (sperare di) usufruire. In ogni caso fai bene adesso a risparmiare non spendendo soldi per le femmine. Poi volente o nolente in una maniera o in un’ altra con le fighe 20enni ti serviranno

@Pawel

Avevo scritto di aver constatato essere finita la pacchia nel 1990, ma non significava affermare che nel 1990 c’ è stata un’ estinzione di massa di Scandinave a Rimini. Durante la seconda metà degli anni ’80, a partire dal 1989 (l’ anno della mucillaggine come ti puoi ricordare) si era avviato già un processo di calo percepibile, e se vuoi tale considerazione in misura più ridotta si può riportare indietro di anno in anno. Anch’ io per età e questioni logistiche non ho vissuto l’ epoca d’ oro che probabilmente termina come tu suggerisci nell‘ 85. Tuttavia fino all’ 89-90 c’ era ancora tanta bella figa in giro da richiedere ancora pochissimo lavoro in disco per beccarne una di pregio e andare direttamente in spiaggia a trombarsela. E questo bastava e avanzava, dato che non c’ erano in Italia altre piazze dove fare mediamente numeri così rapidi e di qualità.

I locali che hai menzionato tu non mi interessavano. Ne frequentavo di simili nel mio luogo principale di vacanza dove ho bazzicato con più o meno continuità per 3 lustri e dove con i soliti amici indigeni e non attingevamo al nostro pollaio costituito anche lì, come nei posti che hai menzionato tu, principalmente da gnocca Italiana vacanziera. Andavo a Rimini solo per le fighe Svedesi o affini (Scandinave), e le Svedesi si trovavano in massa principalmente al Blow Up in primo luogo e al Life in secondo. Così come andavo assiduamente a beccare le Slovene e Croate a Portorose in Slovenia e, con meno costanza, le Tedesche a Lignano, Bibione e Jesolo.

Riguardo a Zanza, puoi averlo ritenuto un tamarro, ma era questo quello che le giovani Svedesi volevano e cercavano. Immagino anche tu ricorderai la perfetta divisa da combattimento da gallo Romagnolo anni ’80 e che tu, deduco, non indossavi, anzi magari guardavi inorridito. Forse però riconoscerai che nell’ immaginario della giovane Svedese l’ Italiano che le loro madri avevano trombato 20 anni prima era proprio così. Esagerando il concetto, un sofisticato giovanotto alla/come Porfirio Rubirosa al Blow Up si sarebbe ammazzato di seghe. Il Blow Up non era lo YCM. Era un campo di battaglia all’ arma bianca, una spelonca dove ci si faceva le ossa. Sangue e arena.

Per dirla tutta e onestamente Zanza non era un semplice buttadentro come lo hai definito. Ed era anche più di un semplice PR. Era uno che negli anni aveva tessuto tutta una rete di contatti in Svezia con agenzie di viaggi, brochures e appartamenti disponibili a Rimini. Uno che andava durante l’ inverno in Svezia e che d’ estate portava regolarmente ogni anno a Rimini centinaia e centinaia di fighe Svedesi, forse migliaia, non saprei quantificare. Direi decisamente un Romagnolo intraprendente e che senza muoversi da casa sua ha scopato un infinità di gran belle fighe per un buon paio di decenni, divertendosi, spendendo un cazzo, perdendo pochissimo tempo e senza avere alcuna pretesa di essere considerato un Playboy del Jet Set Internazionale. I tempi certo allora erano propizi, ma bisogna dare atto che lui intelligentemente ha saputo cogliere e sfruttare l’ occasione meglio di tanti altri.

WaveRider
Newbie
18/11/2013 | 17:57

  • Like
    0

@Elyonky

Divertente sintesi dei vari scenari possibili

@AtiLeong

Concordo con la tua analisi sui Cubani trapiantati a Miami. Aggiungerei anche che non è il solo contesto fuori Cuba dove possono avere una mentalità a volte diversa, fatto comunque comprensibile

@Zest

Farsi una vacanza bella, spensierata e senza badare troppo al dinero soprattutto in un posto nuovo va benissimo. A L’ Havana di soldi se ne possono spendere, basta pigliarsi una casa bella, grande e con piscina a Miramar, auto in affitto o con chauffeur, mangiare sempre nei ristoranti migliori, fare di sera l’ Americano e via andare.

Andando temporaneamente OT, ma non volendo fare della filosofia spicciola fuori luogo, vorrei comunque dire che tutti fanno o cercano di fare sempre ciò che possono. A questo mondo tutto, ma proprio tutto, è relativo. Nella vita il processo interiore di accontentarsi volenti o nolenti, magari in senso dinamico e non statico ossia anelando ed impegnandosi per avere di più, è inevitabile. Una persona si potrebbe sentire ricca e arrivata guadagnando centomila o duecentomila Euro netti l’ anno. C’ è anche chi potrebbe considerare tanta roba avere ha 3-4 mesi di ferie complessive l' anno. E’ davvero così?

Nella vita ho potuto constatare che i più considerano merda e roba da poveracci tutto ciò che è al di sotto di quello che viene personalmente raggiunto. E considerano che stanno bene solo quelli che hanno di più. Causa circostanze, ho conosciuto in passato e conosco regolarmente un considerevole numero di persone che spende ventimila, cinquantamila, e anche ben più di centomila Euro in pochissimi giorni per divertirsi. E lo fanno regolarmente nel corso dell’ anno. Qualcuno di questi praticamente non ha mai lavorato veramente in vita sua, vita relativamente corta o lunga che essa sia. Questa gente se potesse spendere solo 500 Euro al giorno non uscirebbero manco di casa, considerandolo un budget da morto di fame. Al tempo stesso, conosco gente in piena età lavorativa che controllando online il proprio business dai tropici una volta da una parte, una volta da un' altra, si può permettere di vivere agiatamente (per gli standard dei comuni mortali) fuori dal nostro paese per 8-9 mesi e passa non facendo praticamente un cazzo. A questo mondo è proprio tutto relativo.

Tornando a Cuba, il suo vero bello sta proprio nel fatto che Cuba è diversa da tutto il resto. Anche limitandosi a L’ Havana stessa e al mondo latino, L’ Havana non è Rio o posti del genere, per intendersi. Non vivere la vera Cuba è un peccato maggiore che non (cercare di) farlo in tantissimi altri posti. E non è né una questione di comodità né una questione di prezzo/qualità delle chicas.

Penso comunque che da viaggiatore esperto e uomo di mondo quale mi sembra di capire sei, tu abbia dato una risposta semplicemente affrettata e non un po’ superficiale come sembra.

WaveRider
Newbie
18/11/2013 | 15:33

  • Like
    0

@oasiall

Ti ringrazio per l’ apprezzamento. E’ passato tanto tempo da allora, ma il primo vero GT all’ estero non si può scordare.

C’ è qualcuno che ha bazzicato ad Halmstad e Tylosand in anni recenti? Non è che devo/voglio tornare a fare un giro lì, solo curiosità dato che sono luoghi che non ho più rivisto né avuto molte occasioni di averne notizia.

Tornando alla Rimini di quegli anni, a quel tipo di pacchia popolare diciamo da grande abbuffata, qualcuno si ricorda del Blow Up nella seconda metà degli anni ’80? Mi chiedo il buon Zanza che fine abbia fatto. Lui è stato un precursore da vari punti di vista, non c’ è dubbio. Ben organizzato anche per l’ inverno. Quando l’ ho conosciuto io era ormai un tipo abbastanza tranquillo, viveva di gloria e sembrava soprattutto interessato al business che aveva creato. Avevamo stretto conoscenza nonostante la marcata differenza di età (io intorno ai 20 anni di età, lui già vicino ai 40), nonostante non fossi del posto e si facesse fondamentalmente i cazzi suoi a parte le fighe e la compagnia dei suoi amici più stretti. Qualche volta ci si trovava a cena al Gatto Nero, che era un po’ un’ istituzione per un certo giro. Era un tipo simpatico. Conoscevo anche altri galli locali, amicizie di balotta nate quando le tensioni fra di noi si erano calmate. Con altri ancora invece ci siamo sempre stati sonoramente sul cazzo a semplice vista. Comprensibile, i galli tendono a essere sempre gelosi del proprio pollaio. Ma devo riconoscere che i galli Romagnoli erano in generale gente “sportiva” e le fighe erano di chi se le riusciva a prendere per primo. Per godere di considerazione, essenziale era fare grandi numeri. Girarne diverse a rotazione poteva essere quasi accettabile, ma stare sempre con la stessa anche solo per un paio di giorni era da sfigati. Da parte mia giocavo spesso anche di anticipo e durante il giorno se il caso lo richiedeva andavo in aeroporto ad aspettare i voli charter dalla Scandinavia per beccare le passerine appena queste mettevano piede sul suolo italico e organizzarmi subito con le più meritevoli.

@Loui

Buon per te che il free popolare sia ancora praticabile con sufficiente successo. Devi essere quindi perlomeno ancora abbastanza giovane, ma ti accorgerai, o meglio, sai bene che con gli anni il free popolare è destinato a scemare inevitabilmente fino ad esaurimento, fermo restando un target giovane e di pregio s’ intende. Ad un certo punto quindi se al free ci si vuole (anche) rivolgere non resta che contare quasi esclusivamente sulle occasioni del free elitario, magari come si è sempre anche fatto, per i fortunati che possono naturalmente.

Non penso che occorra spiegarti la distinzione fra free popolare e free elitario, quindi il mio consiglio è di cercare di attrezzarti bene per il futuro.

WaveRider
Newbie
18/11/2013 | 15:19

  • Like
    0

Se la memoria non m' inganna si chiama France. E' giovane, 21 anni o giù di lì. Non è stata sposata ad un' Italiano, ma è stata la novia di un Italiano per un tre anni fino agli inizi di quest' anno

WaveRider
Newbie
18/11/2013 | 13:14

  • Like
    0

@gabus

Grazie gabus. Ci sono sicuramente molto legato. E’ uno dei posti dove sto meglio. Il problema è che di questi ne ho diversi

@pisellobollente

Alta, nera, che parla bene Italiano? La conosco, la conosco. Bel fisico, simpatica e sempre agitata. Ho trombato molte sue amiche

WaveRider
Newbie
14/11/2013 | 15:03

  • Like
    0

Certo, ognuno ha le proprie priorità, ci mancherebbe. Poi quando il tempo è tiranno ...

Ho trovato molto interessante le problematiche relative alla tua professione e ruolo, soprattutto nei contesti nei quali operi, e vorrei permettermi di farti i miei più vivi complimenti.

WaveRider
Newbie
14/11/2013 | 00:52

  • Like
    0

WaveRider
Newbie
14/11/2013 | 00:46

  • Like
    0

Recensione veramente molto efficace @Zest

Hai per caso visitato alcuni Parchi Nazionali tipo il Corbett (il primo in India, intitolato a quel grande uomo e autore di alcuni libri per me straordinari che fu Jim Corbett), Bandhavgarh o Kanha? Non sono parchi della gnocca ma comunque interessanti …

WaveRider
Newbie
13/11/2013 | 14:13

  • Like
    1

@oasiali

@HermanPalomares

Mi fa molto piacere che sono riuscito a trasmettere ciò che avete percepito. Spero però che non me ne addossiate la responsabilità!

@pobomo

Purtroppo dobbiamo accettare che migliori infrastrutture si possano pagare con chicas mediamente più furbette. E’ il prezzo del progresso, inevitabile, incontrollabile, inarrestabile. Ma direi che comparato ad altre situazioni il tutto va ancora bene. Speriamo solo che il corrente livello di compromesso duri a lungo e non degeneri come è successo altrove

@maxlove

Certo che se ce ne fosse più di uno di fenomeni così a Guanabo il dubbio che vi si trovi l’ elisir di lunga vita potrebbe venire. Lasciamo un velo di mistero …

@Mark66

Hai centrato la nota un po’ dolente. La spiaggia di Guanabo, potenzialmente più bella di come effettivamente è, potrebbe essere gestita meglio e tenuta più pulita, soprattutto nelle zone marginali al suo cuore. Pur certo non in un quadro da cartolina, con quelle costruzioni che ne deturpano il paesaggio, ad ogni modo la sabbia è bianca, il mare ha bei colori ed è apparentemente pulito e nelle zone più frequentate non ci sono odori strani. Poi mi aspetto che le correnti marine facciano il loro dovere.

@Tirofijo

Apprezzo molto e ricambio il messaggio. Estendendo il discorso alla vita in generale nei contesti più disparati, purtroppo sai bene che il percorso da fare per cercare di raggiungere un certo livello di saggezza si accompagna inevitabilmente a ferite di guerra e qualche cicatrice. Non per niente qualcuno ha scritto che l’ esperienza è la somma delle fregature. L’ importante è comunque averne fatto tesoro.

Anche circoscrivendo il discorso ai soli GT, considerare una località fra le proprie favorite non vuol dire necessariamente né che sia incondizionatamente valida per se stessi e che la si frequenti sistematicamente, né, ovviamente, che rimanga tale nel tempo e che sia in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Guanabo ha attraversato alterne fortune, ma oggi come oggi direi che un certo tipo di vacanza o di soggiorno si riesca a trascorrerlo bene. Per me rimane un posto dove stare relativamente tranquilli e in intimità con l’ ambiente circostante, ed è magari proprio da questi elementi che nasce o può nascere in me il desiderio di tornarci e soggiornarvi per un certo periodo di tempo. Avere poi L’ Havana così vicina permette comunque di disporre di una valvola di sfogo in caso di necessità di altri ritmi.

A Guanabo si può già iniziare a respirare l’ aria di una certa vera Cuba e subire l’ irresistibile fascino di questa, quel fascino che personalmente trovo in luoghi tutt’ altro che da GT verso i quali anche solo sorvolarli dall’ aereo mi provoca fortissime emozioni, quasi una mancanza di salivazione, come, ma non solo, quell’ Africa selvaggia e le sconfinate distese del grande Nord che ho ripetutamente esplorate o che vorrei esplorare o l’ oceano che ho più volte attraversato in regata, vivendo avventure e situazioni che pur in alcuni casi ormai lontane negli anni rimangono tutte impresse indelebili nell’ album dei miei ricordi più cari.

WaveRider
Newbie
12/11/2013 | 18:41

  • Like
    19

Ho aperto recentemente con curiosità un 3D richiedente informazioni su Guanabo essendo questa località balneare non fra le più gettonate di Cuba e a me invece molto cara e dove sono incline a fare sosta prolungata molto volentieri ogni volta che pianifico di tornare nell’ Isla Grande. I pareri su Guanabo non sono unanimi, non è certamente il meglio di Cuba, ma rimane graditissima a tanti fra cui anche molti veterani, fatto che ha una sua logica giustificazione. Del resto a Cuba fortunatamente ci si riesce ancora a sparpagliare bene, e ognuno trova la sua giusta dimensione da una parte piuttosto che da un’ altra una volta esplorate le tappe più interessanti dei circuiti tradizionali e non.

Nel 3D cui ho fatto cenno sopra non ho trovato scritto molto, anche se alcune considerazioni fatte da @Elyonky e da me condivise forniscono già in poche righe un efficiente spaccato che renderebbe quasi inutile aggiungere qualcosa. Tuttavia, il desiderio di dare il mio contributo a onorare la trascurata Guanabo ha prevalso anche sulla mia avanzante indolenza. Di seguito quindi fornisco alcune informazioni sullo stato attuale della situazione condite da qualche commento e suggerimenti di base giusto per completezza, che mi auguro siano utili per i più, concedendomi eventualmente delle valutazioni più personali sulla località e su Cuba in generale in un secondo momento. In ogni caso, e sicuramente, non si tratta di una vera e propria recensione, magari di questo o quel soggiorno, non rientrando una loro divertente stesura o cronistoria nelle mie abilità, natura, appunti e ricordi pur se anche recenti.

Come già sottolineato da @Elyonky e @boavida in quel sopramenzionato 3D, sarebbe alquanto pretenzioso paragonare la situazione attuale a quella dei fasti dell’ ormai lontano passato, realtà del resto comune a gran parte delle classiche mete vacanziere a primario interesse scopereccio e non e che tutti noi non più giovanissimi lamentiamo continuamente. Tuttavia, Guanabo rimane ancora una località capace di soddisfare pienamente i veterani semi-residenti e, a mio avviso, di offrire un piacevole soggiorno al turista giovane e meno giovane che non aneli necessariamente alla confusione e al sovraffollamento continuo.

Guanabo è una cittadina di 12000-15000 abitanti posizionata a circa 25-30 km a Est dell’ Havana e che fa parte delle cosiddette Playas del Este assieme a Alamar, Boca Ciega, Tarara e Santa María del Mar (sconsigliata vivamente pur essendo dotata di migliori strutture alberghiere di Guanabo perchè rivolta ad un turismo tranquillo e di tipo familiare o di inconsapevoli), Permette così di allontanarsi dai ritmi della grande città, pur avendo questa volendo sempre facilmente raggiungibile. Vi si può godere di un mare che pur non essendo il migliore di Cuba rimane sempre decisamente bello e con possibilità di diversivi, e usufruire di un parco gnocca che pur non essendo certamente paragonabile come qualità media a quello del paio di locali più famosi della capitale è sempre in grado con qualche degno esemplare nelle serate buone di soddisfare anche gli esigentissimi. Il tutto a costi competitivi con l’ Oriente Cubano.

Iniziando dai trasporti, volendosi recare a Guanabo dall’ aeroporto internazionale José Martí in taxi particular si spendono 30 CUC che possono scendere anche a 25 CUC o anche meno sapendosi muovere un po’ e/o tramite conoscenze. Da L’ Habana zona Vedado si spendono invece tipicamente 20 CUC. In paese è presente una stazione di taxi particular.

Una volta a Guanabo, se poi uno vuole e non si preoccupa della necessaria buona ora e mezzo per tratta, con soli 1 CUC si può raggiungere il centro dell’Havana in taxi collettivo, broccolare in città durante la giornata e poi tornare a casa nel tardo pomeriggio eventualmente con la selvaggina in saccoccia. Oppure ci si può organizzare con auto e chauffeur che per una cifra in genere variabile fra i 25 e i 35 CUC a seconda di dove ci si vuole recare e dei vari giri in programma vi accompagna a L’ Havana e attenda che facciate i vostri comodi per tutta la serata per poi riportarvi a Guanabo auspicabilmente in ottima compagnia.

La vita diurna di Guanabo fino a metà/tardo pomeriggio si concentra inevitabilmente nella spiaggia. Il costo di un lettino per la giornata è di 2 CUC e altrettanti per un ombrellone in caso non si voglia eventualmente sfruttare l’ombra di una palma nelle ore più calde.

Purtroppo i margini di manovra con le chicas soprattutto rimanendo nella parte di spiaggia più servita sono alquanto ridotti perchè la polizia gira e ci sono pure telecamere rendendo quindi il reciproco abbordaggio balneare alquanto problematico pur magari avendo stretto un po’ di amicizia con i poliziotti locali. A questi non basta certo offrire qualche pacchetto di sigarette o una bevuta per chiudere entrambi gli occhi davanti a situazioni plateali da parte di recidive.

Si può comunque trascorrere un paio di ore di mare piacevole affittando un piccolo catamarano a vela (tipo Hobie Cat 15) e magari arrivando fino alla vicina barriera corallina o facendosi portare da uno dei ragazzi della scuola alla vicina spiaggia di Santa Maria per fare qualche bordo in kite (per chi ne è capace, ma organizzano anche corsi per neofiti). Il costo di affitto richiesto per il catamarano è di 12 CUC l’ora, per il kite surf 30 CUC l’ ora. Per il corso kite di 8 ore di cui oltre la metà in acqua richiedono 150-180 CUC. I prezzi si possono sempre cercare di trattare leggermente soprattutto diventando clienti regolari. Portando la vela del kite da casa il costo di affitto della tavola si riduce ovviamente marcatamente, ma al prezzo di seccature per trasportarla a Cuba e di eventuali rotture di scatole alla dogana.

Nei week-end la spiaggia di Guanabo si popola di famiglie Cubane dell’Havana e delle campagne limitrofe a volte rumorose. Soprattutto in tali casi il relax va necessariamente a farsi benedire. Attenzione anche a non trovarsi in mezzo ai casini che a volte scoppiano dal nulla e senza preavviso con bottiglie e oggetti vari che volano da tutte le parti. Sono famose, anche se fortunatamente non frequenti, infatti le risse furibonde alla tutti contro tutti che la stessa polizia fa fatica a sedare pur inviando regolarmente e puntualmente come deterrente la celere fin da metà pomeriggio quando l’ alcol ingurgitato dai più ha ormai raggiunto i livelli di guardia. Sabato e domenica quindi è consigliabile organizzarsi per fare altro o andare altrove. Tolti questi giorni in spiaggia si sta molto tranquilli, anche se andando a bagnarsi non bisogna mai lasciare incustodite neanche le ciabatte. Basta comunque portare i propri oggetti dal personale dei lettini e ombrelloni per potersi godere la bella acqua cristallina in santa pace.

Arrivate le 5 del pomeriggio, il viale principale (Avenida 5a.) si popola di fanciulle molte delle quali a caccia di turisti in maniera più o meno spudorata. Anche in questo caso occorre fare attenzione, o meglio le ragazze presteranno molta attenzione ai poliziotti e soprattutto al loro umore o direttive. In alcune giornate non c’ è nessun problema, in altre questi si piazzano nei punti strategici e con manifesta deterrenza complicano inevitabilmente il contatto. In generale non posso dire che c’ è tantissima scelta, ma il rapporto rispetto ai turisti è sempre molto favorevole e non è difficile trovare una chica di proprio gusto.

Se la passeggiata non dà subito i suoi frutti, una fermata in qualche bar, per esempio allo storico La Cocinita (da questa primavera non si chiama più così, ma per tutti rimane conosciuta con il vecchio nome) è d’ obbligo. Se anche qui non si trova subito ancora niente di proprio gusto, non resta che aspettare, perché qualcosa di buono probabilmente arriverà a meno di non avere una giornata veramente sfigata (che può sempre capitare per un motivo o per un altro). Un po’ di chiacchiere con i conoscenti che qui, come in spiaggia si trovano sempre, una Bucanero per te, un refresco per lei e magari per la sua amica, e poi, dopo un po’ di risate e scherzi vari, ad accordi presi una volta accertatisi della sua maggiore età in caso di dubbio (perlomeno dal carnet ufficiale, se poi ci si accorge che questo è falso o contraffatto lasciate perdere), via verso casa, tu davanti e lei 50 metri dietro. Costo per la sessione tardo pomeridiana fra i 10 e i 20 CUC a seconda della prestazione, della durata e delle variabili legate alle circostanze.

Per la tipica comida di mezzogiorno alla cubana si spendono da un paio di CUC fino a 4-5 CUC compresa la bevuta e mangiando abbondantemente. Nei ristoranti il pesce viaggia tipicamente sui 5-8 CUC, aragosta intorno ai 10 CUC in buona quantità (la qualità è anch’ essa buona ma pur sempre di gusto atlantico e quindi non saporita come la mediterranea). La rinomata pizzeria Picolo, posizionata nel paese un po’ fuori mano ma raggiungibile comodamente in cocchio è in grado di soddisfare onorevolmente i nostalgici di pizza. Personalmente mi trovo a cenare frequentemente al ristorante la Casa de sta, un buon locale posizionato sul viale principale andando dal centro verso il Guanimar. Ordinando aragosta, contorni vari e una Bucanero si spendono una dozzina di CUC. Di solito le razioni sono abbondanti e ricordo di essermi sentito spesso a fine cena terribilmente sazio, ma forse tali mie sensazioni sono solo dovute al mio giro vita necessariamente e volutamente tirato. Sconsiglio in generale carne rossa. Del resto è noto che a Cuba la carne rossa è mediamente piuttosto scadente.

La vita notturna di Guanabo si concentra al Guanimar dal mercoledì alla domenica e al Guanabo Club di lunedì e martedì. La prima disco si trova all’ inizio del viale principale sulla sinistra arrivando dall’ Havana e quindi vicino alla spiaggia. E’ raggiungibile a piedi senza grossi problemi (al limite si prende un cocchio per 1 CUC se vi trovate un po’ lontani). Il prezzo dell’ ingresso senza consumazione ancora alla primavera di quest’ anno era di 3 CUC (5 CUC il sabato e la domenica). Il locale è completamente all’ aperto, di dimensioni generose e con un bel palco dove si esibiscono gli artisti. Il Guanabo Club si trova all’ interno almeno 1 km verso le colline più o meno alla stessa altezza del Guanimar e necessita di un taxi per raggiungerlo comodamente. Ha un costo d’ ingresso di 3 CUC, è di dimensioni più ridotte del Guanimar, all’ aperto, parzialmente coperto e con un bar al chiuso, dotato anch’ esso di palco e frequentato dalle stesse chicas anche se in numero decisamente minore. Personalmente il suo stile da grande cortile di casa coloniale me lo fa trovare un po’ tetro e in genere lo evito organizzandomi gli inizi settimana diversamente a meno che non ci sia in programma uno show di un bel gruppo di ballerine, nel qual caso mi ci posso recare con interesse.

Quasi ogni sera nelle serate al Guanimar o al Guanabo Club vengono messi in scena dei piacevoli spettacoli di balli, o di cabaret o anche di concerti. Nelle serate con ballerine non è difficile agganciarne una di proprio gradimento una volta che ha finito lo show e si è andata a cambiare, soprattutto se si sa agire in maniera opportuna. E’ noto che razza di reggaeton la gran parte delle latine sono mediamente capaci di ballarti sull’ uccello, certe poi non ne parliamo ... Trombarsi una ballerina cubana professionista desiderosa di compiacerti e che si muove come un anguilla va addirittura oltre. Quando mi capita, mi confermano regolarmente da oltre vent’ anni la categoria essere sempre ai primissimi posti del mio indice di gradimento.

Le consumazioni al Guanimar e al Guanabo Club ancora quest' anno costavano 1.5 CUC la birra e 3 CUC i cocktails alcolici. Se, diciamo quando che è meglio, offrite qualcosa ad una chica con la quale siete già quasi in fase di preliminari, non vi fate fregare dai suoi eventuali trucchetti del cazzo che a volte mettono in atto le più furbe in complicità con i baristi. A costo di essere ripetitivo, ne citerò giusto un paio fra i più classici ma che potrebbero non essere noti ai più. Chi non li conosce ancora prenda nota, gli esperti viaggiatori portino invece pazienza. Quando una chica chiede un Cuba Libre pagato da voi, accertarsi che il barman o la bargirl di turno metta il Ron, altrimenti vorrà dire che la differenza di prezzo se la spartiranno la chica, principalmente, e il suo complice. Quando una chica chiede una birra e non apre la lattina subito davanti a voi e invece si allontana con una scusa dicendo che torna subito (e comunque in genere lo fa veramente), sicuramente se la sta andando a rivendere ad un altro bar della disco. Di episodi del genere con occhio attento se ne possono osservare e sono sempre fonte di risate e battute bonarie fra quelli che sanno. Bloccare subito quindi le cattive intenzioni con fermezza ma senza drammi, che in fondo sono solo espedienti per sopravvivere e in genere non precludono una buona prestazione. Altro consiglio, direi un altro classico, è di contare sempre bene il resto prima di metterlo via, non tanto per non perdere mezzo Euro, ma per farvi sempre rispettare e non passare per turisti coglioni. Per quel che riguarda altri classici tentativi di truffa ampiamente noti, Guanabo è un posto decisamente mediamente più tranquillo rispetto a tanti altri di Cuba soprattutto con le chicas stanziali. E’ bene comunque sempre prevenire, premunirsi e usare tutta la necessaria prudenza.

Anche nelle discoteche di Guanabo ci potrebbero essere poliziotti in borghese, ma è molto difficile che intervengano con le chicas e danneggiare il business del locale.

I costi di un LT fino a mattina più o meno ben inoltrata sono 25-30 CUC anche da inizio serata all inclusive (i.e. propina e/o eventualmente taxi farneticato da lei come necessario al mattino ma che non prenderà mai). Proponendo 30 CUC ci si porta via qualsiasi femmina nella stragrandissima maggioranza dei casi senza bisogno di dover trattare. Nel gioco della proposta o dell’ accordo essere sempre assolutamente ben chiari su tutte le aspettative essenziali (cosa si intende per toda la noche, il carnet per il dueno rassicurandola se mai ce ne fosse bisogno che non la registrerà e che le verrà tornato alla mattina, e poco altro). In aggiunta, sempre come suggerimento magari utile ai più giovani ancora non molto avvezzi ai tanti e vari scenari che si possono presentare, mi potrei anche preoccupare di avere esplicita assicurazione che non sia mestruata dato che a Cuba, come anche in altri posti del terzo mondo, alcune spinte dalla necessità non hanno tutte queste remore a elargire piaceri anche indisposte. In caso di dubbio dirle chiaramente che si mentirosa regresa a casa sin dinero e non lasciarla mai sola in bagno appena arrivati prima della reciproca doverosa doccia. Dai suoi comportamenti non occorre arrivare a mettere le dita o il naso nella patonza per capire che qualcosa non va, poi ognuno fa come crede se in tal caso basta dedicarsi solo agli altri orifizi disponibili. Ad ogni modo, a prescindere da tutto igiene e rischi compresi, tenere presente che nessuna duena fa festa a dover lavare lenzuola con tracce di sangue.

Dovesse qualche chica che pensa dichiaratamente di essere meglio delle altre sparare o rilanciare un LT a 35 o 40 CUC, si può sempre giocare con l’ interessata per portarla a più mite riflessione se non la sera stessa magari nel peggiore dei casi in quella dopo. La fretta è sempre cattiva consigliera e mai fissarsi con le femmine. La fissazione è l’ anticamera dello zerbinismo e dell’ inflazione dei prezzi. A Guanabo come a Cuba in generale per default si paga sempre al termine del contratto verbale e volendo si può quasi anche evitare di farne menzione nella proposta o nel gioco della trattativa. Se la puledra di turno dovesse invece specificare di volere il pagamento prima lasciatela perdere. Dovesse invece chiedere subito il compenso una volta arrivati a casa valutate bene se mandarla via subito perché potrebbe significare che un missile sta iniziando a scaldare il propulsore con obbiettivo il vostro culo. Non ricordo comunque al momento che a Cuba mi siano mai capitati casi del genere, mentre altrove sicuramente ho memoria di qualche tale situazione. A titolo di menzione faccio presente che anche le pro e le super pro dell’ Havana si fanno pagare dopo, ma con queste ricordarsi sempre di precisare bene sia il numero degli shots che la durata esatta della permanenza nella vostra alcova. Per quel che riguarda i soliti errori da pivelli direi che tanto è già stato scritto a riguardo.

Il taxi fuori dalle disco va preso separatamente nella quasi totalità dei casi. Fuori e dentro la zona ingresso discoteca è pieno di ragazzi che fanno spola con le loro macchine (non solo papponi). All’ esterno dalla disco volendo ci sono anche taxi particular. Di solito tutti chiedono 3 CUC a tragitto all’ interno di Guanabo, ma trattando si spuntano sempre 5 CUC per il viaggio proprio e di quello della ragazza se non addirittura 4 CUC. Due cose vanno tenute presenti. La prima è di assicurarsi a scanso di equivoci che il tassista abbia capito qual’ è la fanciulla da prelevare (semplice da fare con i ragazzi che stanziano all’ interno della disco nei pressi dell’ ingresso) e viceversa. La seconda è di essere ben chiari che non deve poi con la ragazza arrivare a casa vostra direttamente, ma che deve fare il giro un po’ più largo controllando che la polizia non li segua. Spesso infatti la polizia staziona nei pressi delle disco e può capitare che seguano le macchine con le chicas, magari in combutta con il tassista per poter estorcere una tangente alla chica. L’ eventualità di un pedinamento è comunque decisamente infrequente, ma potrebbe capitare. E’ prudente quindi premunirsi sempre per il bene della ragazza che vi ha saputo ingrifare a dovere (dopo tre segnalazioni vanno dentro rischiando di rimanerci anche 4 anni e personalmente la cosa mi dispiace per loro anche perché di solito non sono le più scafate e le super pro a pagare), o, se volete, semplicemente per non rischiare di passare la nottata in bianco. Essere sempre chiari di pagare i passaggi dopo entrambi i viaggi e solo a buon esito.

Molte jineteras di Guanabo vengono dall’ Oriente (Matanzas, Camaguey e oltre, ne ho beccate fin addirittura di Guantanamo). Si affittano la loro cameretta o il loro appartamentino con delle amiche e rimangono per qualche mese per poi magari ritornare in seguito una o più altre volte. Le rimanenti arrivano ogni pomeriggio o sera principalmente dall’ interland de L’ Havana, San Miguel in testa a tutti, in bus, in taxi collettivo o con il chulo. A coloro i quali hanno l’ incomprensibile, a essere gentili, necessità di ricercare a Cuba testardamente prevalentemente bianche risponderei educatamente, ma a fatica, di non andare a Cuba o altri posti del genere che fanno una cortesia. Ad ogni modo a Guanabo la tipologia è variegata con netta prevalenza di mulatte più o meno colorate. La stragrande maggioranza hanno fra i 18 e i 25 anni.

Pur evidenziando che Guanabo non è un paese di grande capienza e quindi in senso assoluto non ci sono tantissime ragazze, da parte mia direi che il ricambio è sempre buono e di materiale nuovo e valido da testare ce n’ è sempre. Parlando quindi di numeri puri di presenze Guanabo non ne ha di grandi. Tuttavia poiché ciò che conta alla fine a mio avviso è soprattutto il rapporto fra le fighe perlomeno discrete e gli utilizzatori finali, posso affermare che a Guanabo questo rapporto è in genere decisamente favorevole. Per la legge dei grandi numeri, l’ handicap maggiore è inevitabilmente quello ovvio, ossia che trovare la strafiga di livello Salon Rojo top è obbiettivamente molto dura. A parte questa nicchia comunque e più o

meno ovunque molto ristretta di perle rare, il resto direi che possa più che soddisfare anche palati esigenti. Escluderei principalmente solo i perennemente insoddisfatti e gli sfortunati che riescono a malapena a farsi una sola vacanza all’ anno di non più di 15-20 giorni contigui e che magari giustamente o ingenuamente si aspettano di potersi farsi ogni santa notte sempre e solo strafighe diverse. Per tutti questi, non c’ è altra soluzione a Cuba per andare sul sicuro e senza sforzo che rimanere all’ Havana, cambiare sempre molta valuta e frequentare sistematicamente i noti locali di punta spenna polli.

Per quel che riguarda la qualità media delle prestazioni, ho la sensazione che una mia ipotetica statistica della mia world map personale collocherebbe Guanabo anche all’ interno di Cuba stessa in ottima posizione. Volendo dare valutazioni direi che sono, eccezioni a parte, sempre perlomeno più che buone e con picchi spettacolari. Limitandomi ad analizzare il pay diretto, difficile, anzi direi estremamente difficile rimanere incastrati ingenuamente fra le cosce di un missile, che poi comunque non è mai un vero missile, perché una performance più che sufficiente si riesce a ottenere sempre. La tipica Cubana cercherà sistematicamente anche a Guanabo di illudervi amorevolmente che siete l’ uomo della loro vita sperando di poterne trarre massimo vantaggio e si darà mediamente ben da fare per soddisfarvi pienamente. Un’ elevata attitudine a farsi montare da sconosciuti rispettando amorevolmente tutti gli accordi valutabile al di sotto del buono si può verificare in una ogni ben oltre dieci, ossia una qualche unità percentuale. Le probabilità di disappunto anche solo di tale limitate proporzioni sono quindi molto basse, ma non nulle e vanno sempre tenute presenti. Tuttavia, nella malaugurata eventualità che ciò dovesse capitare, il motivo risiederà probabilmente nell’ aver deciso il da farsi frettolosamente abbassando la guardia magari imbambolati dall’ avvenenza e dal sex appeal sapientemente conditi con apparente e affettuosa semplicità e trasgressione. Inoltre, sarei propenso ad affermare che a differenza di quanto potrebbe accadere in altri inflazionati troiodromi sparsi sul nostro pianeta, l’ eventuale abilissima recitazione di un mezzo missile Guanabense o, estendendo l’ area date le caratteristiche comuni, Cubano, pur anche tecnologicamente ormai aggiornato a questi inizi di secolo non è in generale (ancora) pura subdola malafede della peggiore specie come in un classico missile di altra provenienza. E tale considerazione può anche essere estesa all’ eventuale inciampo in una super pro dell’ Havana scadente, dato che anche queste forniscono buone prestazioni medie con acuti notevolissimi nei casi più fortunati. La tipica Cubana può cercare di fregarti in mille modi, ma quando tromba salvo eccezioni tromba sempre bene.

Per chi magari spinto da una permanenza prolungata, oppure da comprensibili carenze affettive legate alla giovane o attempata età o da altro, oppure dall’ illusoria ricerca dell’ anima gemella per mettere su famiglia, oppure dalla ricerca di soddisfazioni narcisistiche vacanziere fuori luogo in un posto dal reddito medio pro capite come a Cuba o di rapporti in apparenza meno falsati, e voglia rivolgersi non solo al pay diretto ma anche o bensì a rapporti cosiddetti free, o meglio indipay più o meno conditi, Guanabo vi si presta ragionevolmente bene. In tal caso la gentil donzella si farà certamente ampiamente da fare per esaurire sempre quanto più possibile le vostre forze anche lamentandosi se dopo qualche giorno non la riuscite più a trombare in continuazione. Ognuno poi farà le proprie valutazioni se il gioco vale la candela in base alle proprie esigenze, desideri e necessità.

Volendo è quindi possibile ridurre anche molto le frequentazioni nei bar o nelle disco per trovare compagnia evitando così di incontrare le più o meno pro e semi-pro (comunque sempre mediamente meno pro di quelle dell’ Havana). In caso non si trovi qualcosa di più che gradito nel paese stesso, basta prendersi in affitto una macchina con autista o anche solo una bici e farsi un giro fuori che qualche buon incontro si può fare senza grosse difficoltà. In aggiunta c’ è sempre l’ Havana vicinissima che come ben noto durante il giorno è un buon terreno di caccia per chi non gradisce circondarsi o circondarsi continuamente di manifeste meretrici.

Guanabo è dotata solo di un paio di alberghi, il Playa Hermosa nel viale principale quasi di fronte all’ ufficio turistico proseguendo dal Guanimar verso il centro sulla destra e il Miramar in una trasversale centrale del viale Av. 5 di fronte alla stazione dei taxi. Pur non avendovi mai alloggiato, so per certo che il primo, di tipo residence, è chica-friendly senza extra e che l’ acqua della sua piscina viene cambiata ogni morte di papa. Entrambi gli alberghi sono alquanto criticabili come modernità degli arredi. Tuttavia per chi non ha nessun aggancio in loco con case particular, si può alloggiare lì anche per cifre intorno ai 15 CUC a notte per 1 o 2 notti per cercare poi con calma l’ abitazione particolur di proprio gusto. Accertarsi sempre di avere aria condizionata e acqua calda disponibile e in caso regolarsi di conseguenza.

Un collegamento Internet si trova nell’ ufficio turistico del paese. Rilasciano tessere di mezz’ ora anche cumulabile al costo di 3 CUC. La velocità è quella standard di Cuba ossia bassissima.

I costi delle case particular tipicamente vanno dai 20 ai 35 CUC a notte senza colazione e hanno uno standard medio decisamente buono. In anni recenti trovare problemi a reperire un’ abitazione confortevole è un’ eventualità remota, perlomeno in bassa stagione. Molte case particolar sono grandi e spaziose, dotate di tutte le comodità valide nel contesto di Cuba, hanno anche un ampio giardino sempre ben tenuto e alcune dispongono anche di piscina. Volendo ci sono anche alcune ville decisamente moderne in affitto non solo sulla collina ma anche più vicine al mare.

Per quel che riguarda il chica-friendly delle case particular, direi che probabilmente universalmente non ci sono problemi anche se non ci metterei una mano sul fuoco. Per quel che ne so io è prassi comune per il dueno/a di non registrare ufficialmente le ragazze. Basta dargli il carnet a mano o farglielo trovare sotto la porta della loro abitazione nella proprietà in modo che in caso di ispezione della polizia loro possano agire di conseguenza. Le chicas non si fanno mai problemi. Personalmente vado da un dueno fidato ormai diventato un caro amico che ha una casa comoda, con piscina e dove sto benissimo, e che si fa sempre in quattro per rendermi il soggiorno il più liscio, confortevole e trombereccio possibile con il solo e comprensibile interesse personale di spingermi a ritornare ancora. Tra l’ altro chi più di un grande chiavatore come lui può capire che non si va a Cuba solo per fare un po’ di salti sulle onde in catamarano o in kite, altrimenti basterebbe andare a Porto Pollo.

Potete trovare numerosi contatti di case particolur a Guanabo ai website

http://www.amorcuba.com/spiagge_avana.html

e

http://casasdecuba.easycgi.com/Case/PLAYASDELESTEGUANABO/tabid/167/Default.aspx

Cercando in rete se ne possono trovare altri.

Guanabo è relativamente piccola e ci si conosce rapidamente e facilmente. A riguardo dei vari rompiscatole e mendicanti Cubani, si riesce a sopravvivere più che discretamente. Dare sempre poca confidenza soprattutto ai Cubani che parlano Italiano e investire eventualmente un minimo, ma veramente un minimo, di occasionale generosità per il quieto buon vivere senza passare per dei sistematici pirla, tanto alla fine qualche CUC sarà totalmente irrilevante nell’ arco di una vacanza. In generale valgono tutte le raccomandazioni valide per Cuba ampiamente note, che sappiamo bene essere comunque sempre ben più tollerante alle ingenuità da possibili serie conseguenze rispetto a tanti altri luoghi dell’ America Latina, dell’ Africa sub-sahariana e non e dell’ Europa stessa.

Concludendo, una nota finale sul turismo di passaggio e semi-residenziale. A Guanabo le maggiori presenze numeriche sono Canadesi, soprattutto d’ inverno, e Italiane e ci sono molti pensionati. Giovani diciamo intorno ai 25-30 anni, magari alle prime presenze a Cuba, tendono a trascorrervi al più solo qualche giorno per poter vedere così varie località dell’ isola nell’ arco della vacanza per poi magari soffermarsi maggiormente in un futuro nelle loro 2 o magari 3 preferite. Fra i semi-residenti Italiani di Guanabo vorrei menzionare un personaggio formidabile, di quelli che se ne incontrano veramente raramente pur anche viaggiando molto e nei contesti più disparati. E’ un signore che quest’ anno ha compiuto 92 anni del quale ovviamente non faccio nome, che dopo aver viaggiato e lavorato per 50 anni in tutto il mondo, da almeno vent’ anni trascorre a Guanabo svariati mesi all’ anno, viaggiando per il resto del tempo sempre da solo fra Indocina, Indonesia, Italia e lo stato europeo dove risiede. E’ assolutamente straordinario, lucido e arzillo nonché, per quel che ne so io, sempre e sempre stato corretto come codice di comportamento, fattore per me assolutamente essenziale. Una persona in condizioni psicofisiche come tutti noi potremmo solo sognare di arrivare alla sua età, anche se forse di fenomeni del genere se ne è perso lo stampino ormai da tempo. Questo caro signore non leggerà certo le pagine di GT, magari forse solo un nipote, ma gli vorrei augurare ugualmente semi-pubblicamente un’ ulteriore lunghissima vita, una vita che lui ha così ben capito come vivere alla grande senza necessità di aver dovuto per forza fare soldi a palate.

WaveRider
Newbie
30/10/2013 | 00:40

  • Like
    0

Ringrazio chi ha apprezzato questo 3D aperto da @contedantes. La sua genuinità mi ha spinto ad inserire la mia breve testimonianza per voler rafforzare l’ utilità dello stesso per coloro i quali, giovani e meno giovani, intendano progettare in futuro una trombovacanza a Marrakech.

@contedantes

Premesso che non voglio certo trascinarti in una discussione dai cui eventuali risvolti non vuoi esserne infastidito, ma ho una doverosa precisazione da fare e un ulteriore commento.

Hai ragione, avevi anche tu riportato una tassa di uscita delle zoccole dai locali menzionati di 100 Dirham. Faccio ammenda. Ad ogni modo, non erano certo 100 Dirham che qui stavamo a discutere. Riportare sinteticamente il mio vissuto a Marrakech rafforza e non contraddice la tua esperienza evidenziando l’ essere entrambi sulla stessa lunghezza d’ onda.

Se adesso le nostre testimonianze si contrappongono a quelle di tizio o di caio, magari la tua e la mia in maniera marginalmente e solo apparentemente diversa a seguito di circostanze diverse, non vedo perchè ti debba quasi preoccupare che possano essere strumentalizzate per diventare fonte di polemiche contro tizio o contro caio. Nessuno è qui, inteso come forum, per esibire prove “giudiziarie” in questa o quella direzione. Mi pare anche che tuttavia nessuno qui ha fatto reato a meno che non ci siano stati dei veri e propri raggiri o circonvenzione di incapaci allo scopo di trarne profitto e/o arrecando danno. Ad ogni modo, se in svariati reports di questo Forum scritti in precedenza su Marrakech ci fosse anche solo un problema di fondo, se ci fosse un problema di presenza di eventuali pifferai magici e non invece semplicemente di collisione fra testimonianze molto diverse a seguito di esperienza, capacità e doti personali, età, durata delle permanenze, budget, quantità di palle raccontate, ecc., ti fai dei problemi che questo possa emergere con sempre maggiore evidenza?

Hai fatto molto bene ad aprire questo 3D e a riportare la tua recensione. Molto bene. E, come hai scritto tu, chi vuole intendere intenda.

WaveRider
Newbie
28/10/2013 | 16:44

  • Like
    4

@contedantes

Buona e onesta recensione. Per quello che ho letto in questo forum, Marrakech ne ha bisogno. Concordo con te su molti punti e discordo parzialmente su altri. Premetto che le volte che sono stato in Marocco si contano con le dita di una sola mano, che a parte una volta mi ci sono sempre recato primariamente non per diporto, che non ho mai soggiornato a Marrakech per più di una decina di giorni di fila fra impegni professionali e poi di puro relax, e che ho un’ esperienza fresca di quest’ anno e quindi attuale. Complessivamente, nonostante non sono certamente un esperto del luogo, un’ idea realistica della situazione in diversi contesti ritengo comunque di essermela fatta per via diretta e anche indiretta da parte di gente che era con me o che ho conosciuto nel posto.

Sarà che probabilmente il sabato sera mi sarò trovato sempre a fare altro, sarà che al 555 o al Lounge non sono mai andato, fortunatamente non ricordo di aver mai sentito sparare cifre di 300 o addirittura 500 Euro né al Montecristo, né al Silver né al Paradise. Tanto meno ovviamente all’ African Chic, che comunque è un altro genere di locale, ma che dove una bella figa nelle serate buone si può trovare. E questo né a me, né a gente che era con me.

Al Montecristo, a mio avviso il posto migliore per pay, per 2000 Dirham rimorchi chi vuoi, anche gran belle fiche. Ma per me il punto è proprio questo. Personalmente non mi salta neanche per l’ anticamera del cervello di pagare quasi 200 Euro per una troia in un paese del terzo mondo. Tanto più che non bastano (ritorno dopo sugli extra menzionati nel 3D). Il problema è che anche contrattando poco, già di per se assurdo soprattutto in un paese come il Marocco, e illudendosi così di farle contente, è quasi impossibile che poi manterranno la parola data. Anche per 2000 Dirham o 200 Euro tonde tonde. Dal Montecristo è comunque possibile uscirci con una bella puledra anche per 500 Dirham (mi è capitato e non solo lì) ricevendo poi prestazioni accettabili. Ma per uno ST e non certo per un LT. Il vero LT con una troia Marocca è comunque una rarità a prescindere da quanto si paga. Le troie Marocche e non Marocche di Marrakech sono in generale di una bugiardaggine assoluta, persone con bassissimo livello di correttezza. Mai e poi mai dare per scontato qualcosa di pattuito prima anche chiaramente. La regola generale di pretendere sempre assolutamente che si paga dopo a Marrakech vale forse più che in qualsiasi altro posto sulla terra. Avere il coraggio di andarsene o di mandarla via se una volta arrivati nel suo o nel proprio appartamento lei pretende invece il pagamento anticipato al contrario di quanto stabilito. Anche a costo di rovinarsi la serata.

La tassa di uscita di una troia da un locale come il Montecristo o altri che ho menzionato per la mia esperienza è di 100 Dirham, non di 200 Dirham. Il taxi per andare di notte in un appartamento a Gueliz con la tipa tipicamente costa 100 Dirham. Poi il suo se lo pagherà lei se lo si è chiarito in maniera inequivocabile prima, ma se sei tu a casa sua il tuo poi dovrai ovviamente pagartelo tu.

Mi soffermo su eventuali tangenti richieste da poliziotti fuori dai locali (100 Dirham per la mia esperienza). Mai effusioni in pubblico, sempre distaccati uscendo dal locale e cercando un taxi. In caso di richiesta di tangente dire alla tipa che si abbandona la partita. Finirà sicuramente che li paga lei o che lei accetterò di scalarli dal suo onorario.

Di tasse a portieri non ne ho mai pagate né negli appartamenti che ho affittato per me, né in quelli dove vivevano le tipe dove sono andato. Negli alberghi dove ho alloggiato, di far entrare ragazze assolutamente niente da fare, anche offrendo una mancia nel cuore della notte. Sono capaci di far storie anche a ragazze regular che ti vengono a prendere la sera in albergo trattenendosi nella Hall per far un po’di chiacchiere.

Vero è che in posti come il Montecristo, perlomeno nelle serate che ci ho fatto io il livello medio delle femmine è sempre stato alto. Non così al Paradise o al Silver ma non vi è dubbio che a Marrakech le belle fighe ci sono, e ci sono eccome.

Nel complesso, considerando comunque i costi/benefici, personalmente anch' io non suggerirei Marrakech come luogo per farsi qualche giorno di GT a puro pay (meglio a mio avviso un buon FKK della Germania). Tanto meno per una vacanza di una sola settimana o poco più non avendo gli agganci giusti con delle regular 20enni o non potendo frequentare gli ambienti giusti per conoscere regular 20enni di livello. In mancanza di queste opportunità è molto meglio andare in Brasile, a Cuba, in Repubblica Dominicana o in Thailandia anche per una sola settimana.

Per chi è al primo impatto con Marrakech, lo considero decisamente impegnativo come luogo per GT a pay e, in generale, uno dei più complessi in questo senso fra quelli che conosco (e il mondo l’ ho girato abbastanza, concetto relativo ma al quale vorrei dare un minimo di peso). Da sconsigliare assolutamente a chi ha poca esperienza. So di ragazzi non ancora trentenni in gamba e decisamente piacenti (ma non esperti di pay) che hanno preso inculate pazzesche, tipo 200 Euro spesi per la tipa più 50 per la camera in un posto di merda + tasse varie + taxi e il tutto per una scopata di merda di meno di mezz’ ora in una mezza fogna. E cose non troppo diverse sono successe anche a gente più matura e molto più esperta. L’ inculata a Marrakech è sempre dietro l’ angolo da parte di tutti i non fidatissimi, nessuno escluso.

Vorrei a questo punto spezzare una lancia per il Marocco, e non solo per parzialmente equilibrare il mio commento. Perché alcune persone, in primo luogo alcune femmine che ho conosciuto lì se lo meritano assolutamente. In Marocco persone genuinamente estremamente gentili e corrette ci sono e ne ho incontrate in discreto numero, sia di uomini che di donne. A questo riguardo aprirei anche una parentesi, ma siccome è una parentesi che riguarda il free, lo faccio solo fugacemente, perché il free è molto soggettivo e già si presta a troppe speculazioni nella vita reale, figuriamoci nell’ anonimato di un forum. Premetto anche che personalmente i contesti nei quali agisco a seguito della mia professione sono privilegiati e mi agevolano molto, ma che non sono più di primo pelo essendo ormai da qualche anno negli “anta”. Conosco gente che in Marocco ci ha perso la testa per delle femmine regular (se non fossero state regular li avrei preso a calci in culo fino in Italia). Io personalmente sono riuscito a evitare di mettermi nei guai in questo senso, ma la materia non manca ed è anche molto valida. In una particolare occasione non si trattava di semplici giovani donne magari attratte dall’ uomo occidentale già maturo con la professione figa e capacità economiche, ma di ragazze di 20 anni decisamente piacenti, ben istruite e di famiglie molto benestanti che venivano a Marrakech apposta per l’ occasione in vacanza. Ragazze di classe, carinissime e gentilissime. Ragazze che ti pagano il taxi, che insistono per offrirti una cena al Jad Mahal (uno dei ristoranti migliori di tutta Marrakech), che la sera nei dopo cena ti offrono da bere e quanto altro. E stiamo parlando di ragazze musulmane. Anche questo può essere il Marocco. E qui mi fermo.

WaveRider
Newbie
28/10/2013 | 01:58

  • Like
    0

Difficile in gennaio trovare a Patong un Hotel sufficientemente carino dove spendere meno di 1500 B a notte. Da parte mia consiglio il P.S., il C&N e l’ APK. I primi due sono comodissimi per la night life e anche la spiaggia, l’ APK è più lontano e costoso e temo ancora con dei lavori in corso nei pressi alquanto fastidiosi (era così l’ ultima volta che sono passato da Phuket a fine estate). L’ APK ha belle camere e una piscina carina al piano attico con bar e una bella vista sulla città (nota: tenere presente che in genere le camere meno costose si trovano nel complesso secondario e meno comodo dell’ Hotel, quindi regolarsi di conseguenza). A mio parere puntando sul P.S.

o sul C&N (più economico ma sempre decente) non volendo spendere molto non si sbaglia. A meno francamente in alta stagione non so cosa si possa trovare.

WaveRider
Newbie
26/10/2013 | 19:10

  • Like
    0

Sono stato in Svezia la prima volta a metà degli anni 80’. Avevo appena compiuto 18 anni e il viaggio premio che mi concedetti una volta conclusosi gli esami di maturità al Liceo (ero un anno avanti a scuola) fu il mio primo GT all’ estero, una quarantina di giorni fra Svezia, Danimarca, Parigi e Costa Azzurra. La prima tappa del viaggio fu la cittadina di Halmstad, situata 150 km circa sotto Goteborg, e l’ adiacente località balneare chiamata Tylosand. Vi trascorsi 20 giorni, seguiti da qualche giorno a Stoccolma e qualche giorno a Copenaghen.

In quegli anni alle alte latitudini boreali europee era difficilissimo incontrare stranieri al di fuori delle città capitali. Di arabi, turchi e quanto altro presenze praticamente zero. Incrociammo dei conterranei solo in un' occasione (erano in zona per un paio di giorni a seguito di una manifestazione sportiva). In pratica ad Halmstad e Tylosand io ed il mio amico coetaneo di bisboccia eravamo molto probabilmente gli unici stranieri in mezzo ad un mare di figa.

Senza soffermarmi su numeri e dettagli ormai molti passati nel dimenticatoio, ricordo che fu un assoluto delirio, considerando anche che avevo solo 18 anni. Pomeriggi e serate/nottate passati a trombare fino a non poterne più cambiando femmine in continuazione, tutti i giorni, anche più volte al giorno, quasi senza eccezione. Tutte fighe da 8 in su e ovviamente il tutto assolutamente free, o meglio suddiviso fra free e un modesto indipaid, nel senso che siccome molte passere indigene vivevano da sole fin da giovane età, dopo averle conosciute e trombate una prima volta, svariate erano solite invitarmi (o ri-invitarmi) a casa loro per trombare, e fra una trombata e l’ altra rifocillarmi a suon di bistecche, uova e pesce per continuare a darci dentro a più non posso al meglio. Per loro farsi una trombata era l’ assoluta normalità. Una volta conosciutole, e fatte quattro chiacchiere te lo chiedevano subito anche loro stesse. Pur se debitamente indipagato, dopo qualche giorno iniziai anche a frequentemente rifiutare revival proposti ad un semplice ri-incontro per strada e senza nessun preambolo, perché anche se giovanissimo e con l’ uccello sempre in tiro c’ era talmente tanta figa così facile e di tale alto pregio in giro, che passare qualche ora a casa di una già trombata significava quasi sicuramente non timbrarne una nuova nello stesso lasso di tempo con un minimo sforzo aggiuntivo. Ci divertimmo come dei pazzi, il tutto condito da immancabili casini, risse con forestieri, fighe sfatte dall’ alcool gelose che ti piantavano storie (anche le Svedesi possono diventare gelose), minacce, interventi della polizia e quanto altro.

Stoccolma e Copenaghen furono quasi ugualmente dei soggiorni da sfacelo, anche se non allo stesso livello di Halmstad / Tylosand, con una diversa atmosfera e con femmine mediamente certamente non di pari pregio. Bastava comunque andare in giro di giorno per trovare la figa giusta per passare il resto della giornata. Anche a Stoccolma mi capitò di essere fermato da loro stesse, per esempio per fare una foto insieme, richiesta che ovviamente significava avercelo già dentro da lì a poche ore al massimo. Una di queste, una bella figa benestante figlia di un giornalista, mi invitò l’ anno successivo in Costa Azzurra, invito che ovviamente accettai passando così qualche giorno a casa sua praticamente spesato di tutto e divertendomi alla grande con lei e le sue due amiche Svedesi una meglio dell’ altra.

Di Scandinave, soprattutto Svedesi, negli anni successivi a quel viaggio me ne ripassai in grande quantità, anche se prevalentemente in Italia. Ogni anno all’ apertura ufficiale della caccia alla Nordica (1 giugno-31 luglio per chi si ricorda …) facevo un paio di puntate a Rimini di una settimana l’ una o giù di lì prima di partire per la mia destinazione di vacanza estiva di Agosto e a volte anche oltre. Vi arrivavo sempre già bello carico, avendo la fortuna in quegli anni e oltre di avere una delle mie due basi vicinissima alla ex Jugoslavia e di potermi recare volendo ogni sera a Portorose, a quei tempi facilissimo terreno di caccia di belle passere Slovene e Croate. A Rimini frequentavo rigorosamente e quasi esclusivamente i famosi Life e, soprattutto, Blow Up. Solo chi ha frequentato quelle disco negli anni ’80 può capire … Che tempi! In Italia irripetibili. Direi che la grande pacchia è finita nel 1990. Dopo le cose cambiarono, le presenze Nordiche si ridussero drasticamente e, anche per altri motivi, non ci andai più. Mi capitò di rifarci alcune serate nella seconda metà degli anni ’90, ma era tutta un’ altra storia, così come anche in tempi più recenti, perlomeno con le 20enni. Negli anni ’80 bastava un’ ora di lavoro in disco e uscivi dal locale mano nella mano con una bella Nordica per andartela a trombare su una sdraio della spiaggia. Ovviamente rigorosamente free. Non ricordo di aver mai offerto niente. Non era necessario e neanche se lo aspettavano, fatto che comunque a quei tempi in generale funzionava così dappertutto, complice anche la mia giovane età. Certamente c’ era un ‘ immancabile agguerrita concorrenza, ma date le favorevoli proporzioni fighe/galli bastava essere ben messi, saperci fare e parlare Inglese e il risultato rapido arrivava immancabile. La mia potente spider poteva considerarsi un buon accessorio, ma sono sicuro che avrei combinato esattamente le stesse cose anche senza la mia fedele compagna di infinite avventure. Di giorno al pomeriggio c’ era da battere lo spiaggione in cerca di selvaggina fresca, ma devo dire che quei tipi di carnai non sono mai stati di mio gusto e che ero e sono abituato a ben altro mare. Quindi divagavo anche su altri territori.

Tornando alla Svezia, nonostante abbia fatto in vita mia centinaia di viaggi all’ estero e vissuto anche svariati anni in Nord Europa (non Scandinavia), ad Halmstad / Tylosand non sono più tornato, ma quel paradiso di figa facile e pregiatissima rimane e rimarrà sempre ai primissimi posti fra i ricordi della mia amata prima gioventù.

WaveRider
Newbie
25/10/2013 | 00:27

  • Like
    0

@Loui

In caso ti riferissi a me, la mia foto del profilo è attuale e onesta (ho un decadimento fisico temporale estremamente modesto, anche se la sostanza non è certo quella di 10 o 20 e passa anni fa). Ho seguito il tuo invito.

A riguardo dell' altezza delle modelle ribadisco che una ragazza di 190 cm senza tacchi lavora poco o nulla, fidati anche tu.

Sul fatto che esista o meno il free, non dovrebbero esserci dubbi sulla veridicità della prima ipotesi

WaveRider
Newbie
24/10/2013 | 22:04

  • Like
    1

Interessante la nota sull’ altezza. Una modella di 190 cm lavora poco o nulla (e non mi si dica adesso 190 cm con tacco …)

WaveRider
Newbie
21/12/2012 | 12:19

  • Like
    0

Ho passato a Puerto Rico un periodo di Natale e Capodanno di molti anni fa. L’impressione generale fu senz’ altro positiva: figaio più che discreto, buona vita notturna, buona sicurezza, buoni servizi, bei negozi, costi contenuti se rapportati al decoro degli ambienti. Purtroppo ormai da tempo non ho assolutamente più memoria dei nomi dei locali che ho frequentato sia nella capitale, che all’ interno, che sulla costa caraibica e ad ogni modo sono passati veramente troppi anni perchè una qualche info abbia ancora un minimo di utilità. Ricordo certamente che mi divertii, che beccai free (ero giovane e anche ben accessoriato) e che vidi uno squalo dentro il porto di San Juan che mi fece prendere un colpo perché ero sovrapensiero con i piedi a ciondoloni vicino all’ acqua e a pochi metri di distanza. Non mi interessai minimamente al pay, ma non ebbi comunque certo l’ impressione di un posto da poter fare grandi mattanze con pochi spiccioli. Non ho notizie recenti. Come mai non ci sono tornato? Perché il mondo è grande, volevo vedere tanti altri posti, non si può tornare sempre dappertutto e perché non ha mai fatto parte del circuito internazionale da me girato causa la mia professione. Ci tornerei adesso per un’ altra vacanza scopereccia? Mah non saprei, oggi il compromesso delle mie esigenze sembra pendere maggiormente verso i package offerti da località di quell’ area del mondo e non solo più easy anche se più inflazionate e di minor pregio. Magari mi sbaglio.

WaveRider
Newbie
20/12/2012 | 21:16

  • Like
    0

Mi è capitato di percepire non così infrequentemente da chi passa per la prima volta dal trascorrere vacanze nel mondo latino al mondo thai o viceversa, una certa perlomeno parziale delusione avuta dal nuovo ambiente.

Non ho né l’ ambizione né la presunzione di possedere così prestigiosi titoli per poter dispensare suggerimenti su come approcciare al meglio la prima vacanza in una località arrivando con lo spirito di chi conosce e ha frequentato più o meno a lungo altri luoghi magari molto diversi. In aggiunta, non escludo possano essere pensieri elaborati chissà quante volte fin dalla notte dei tempi. Pur tuttavia, cercherò di procedere ugualmente con qualche semplice riflessione dato che ho un po’ di conoscenza a riguardo sia del centro e sud America che della thai, rimettendomi alla community per più profonde e autorevoli considerazioni.

In generale, personalmente quando esploro un posto nuovo, indipendentemente se visitato allo scopo di soddisfare debitamente il mio augello con la fauna locale e divertirmi in generale o invece di placare il mio spirito da sempre amante della natura selvaggia ed estrema, cerco di pulirmi l’ anima da possibili paragoni e sensazioni già vissute e di utilizzare solo l’ esperienza accumulata nelle passate esperienze. Cerco quindi sempre di viaggiare con mente libera in modo da poter vivere le diverse e nuove situazioni lasciando spazi a nuovi entusiasmi.

Visitando una località sconosciuta, una possibile insoddisfazione percepita al ritorno può essere senz’ altro dovuta ad una questione di gusti, che come noto “non sunt disputandum”. Tuttavia ritengo anche che le ragioni possano risiedere, oltre naturalmente ad aver magari toppato i luoghi migliori da visitare e bazzicare e/o incontrato le persone sbagliate, anche ad una questione di approccio legato alle abitudini prese nei luoghi precedentemente frequentati e al grado di conoscenza di questi già acquisita, alle aspettative e alle motivazioni del nuovo viaggio.

Prendiamo ad esempio Pattaya come nuova meta arrivando da esperienze fatte in America latina.

Se si decide di andarci per la comprensibile curiosità di vedere un cerchio dell’ inferno in terra arrivandoci dopo aver frequentato magari per anni il mondo latino e senza aver raggiunto saturazione o inizio di marcata delusione della propria località di sollazzo prediletta, si rischia di pucciare il biscotto magari tantissimo, ma non di divertirsi veramente (che sono valutazioni per me diverse). I ritmi infernali dei gironi Pattayani possono entusiasmare ma anche saturare abbastanza in fretta. A questo punto, nonostante la moltitudine infinita di posti dove andare nella città, può anche subentrare l’ assuefazione da routine soprattutto se per una ragione o per un’ altra si è abituati alle trasferte solitarie, ma con la consapevolezza che nel luogo si è di casa e si trova sempre, volendo, oltre a tutto il resto, tanta gente che già si conosce, siano questi conoscenti o amici locali e non, eventuali trombamiche più o meno free, mignotte ancora da trombare, mignotte conosciute e non ancora trombate e quanto altro. E ci si può anche iniziare a chiedere quanto ancora si reggerà la giostra.

Trovo che per i suddetti motivi, per passare dalla propria località prediletta del centro o sud America, dove magari si sa già come muoversi molto bene, a Pattaya e ritornare a casa pienamente soddisfatti, perlomeno la prima volta si possono spendere tranquillamente gli stessi soldi che ad esempio in Brasile se non di più (viaggio a parte). Ma non basta. Ci si dovrà inoltre scordare dei ritmi latini che magari si amano molto, del mare e spiagge più o meno belle, della familiarità con certi posti dove entri e puoi, volendo, passare le ore a salutare e fare due chiacchiere con la tanta gente che già si conosce, dell’ affinità della lingua, della cultura e del calore e simpatia delle indigene latine in ogni luogo, quale più quale meno. Così anche la prima volta a Pattaya non sarà una delusione, anche perché, tralasciando i dettagli su questioni di razza, culi, poppe, garrese e quanto altro c’ è gnocca di pregio anche lì. E sono passere mediamente più docili, mansuete e servizievoli delle latine, anche se non altrettanto calde nel profondo della loro anima. Dovute eccezioni permettendo, con le thai invece del gatto a nove code si può usare un frustino da dressage, il che non è poco, si corre un rischio di pacchi molto basso e ci si possono fare comunque sgroppate memorabili tanto quanto in America latina.

Le mille opportunità di sollazzo di ogni genere e divertimento di Pattaya in ambiente a bassa criminalità possono quindi diventare sufficienti a sopportare le spiagge e il mare di infima qualità, la mancanza di esterni piacevoli e con un certo gusto e decoro, come un bel lungomare ad esempio, l’ altissimo livello di smog da gas di scarico che nei week-end è quasi da svenire e che non è possibile evitare andando in giro, le terribili zaffate di fritto che ti prendi camminando per la strada nelle zone più battute alle quali non mi abituerò mai pur essendo stato tante volte in Oriente thai e non thai, i continui slalom o rifiuti anche duri da dare quando incontri chi si offre a te ma fa parte di una categoria di persone che non possono interessarti a priori, una parte non trascurabile della gente che vedi in giro che fa sembrare a volte Pattaya come una grande calamita per tutti i balordi del pianeta, il volume assordante della musica di certe disco che tra l’ altro rende difficile comunicare con le thai che hanno già di per se un inglese mediamente alquanto stentato, una baraonda generale a volte eccessiva per i miei gusti anche in bassa stagione, e via andare.

Ma la bad side di Pattaya può avere un dazio caro da pagare ed è per questo che forse per me, pur essendoci altre attività di mio interesse da praticare oltre al continuo sollazzo, è difficile pensare di trascorrervi periodi più lunghi di una quindicina di giorni o giù di lì senza iniziare a sentire assuefazione a tutta la giostra e desiderio di cambiare aria, anche se probabilmente trovando altri equilibri potrei riuscirci (ancora). In America latina invece ho passato anche un mese e passa di fila e, avendo potuto, avrei fatto e farei permanenze anche decisamente più lunghe. Per me Pattaya, è adesso un luogo dove recarmi se possibile per una settimana approfittando di una trasferta in Oriente per altri motivi non volendo fare la classica sosta di un week-end lungo a Bangkok, vivere il paese dei balocchi come sotto sbornia continua e poi via. A queste salutari parentesi non vorrei affatto dover mai rinunciare in futuro, ma di farne la mia meta prediletta probabilmente forse non sarà mai il caso mio.

WaveRider
Newbie
20/12/2012 | 18:08

  • Like
    0

Condivido pienamente con voi il sentimento di aver lasciato a Fortaleza un pezzo di cuore e di sentirsi a casa. Nonostante la lenta decadenza è ancora un posto dove mi è difficile pensare di non tornare con entusiasmo primordiale ancora almeno una volta all’ anno. Da quando la frequento, la considero una tappa fissa. Da altre parti sono magari andato e poi eventualmente tornato solo a distanza di anni nonostante il pieno successo della prima missione. Nella mia prima gioventù, pur girando, sono stato per moltissimi anni un habituè di alcuni noti e bei luoghi di vacanza estivi non esotici dove ogni anno facevo una prolungata tappa fissa. Il ritmo, la vita e le bellezze di Fortaleza e dintorni fin dalla prima volta mi hanno trasmesso quella stessa necessità di farne per me un luogo familiare.

Penso che continuerò a frequentarla senz’ altro fino al 2014. Il seguito sarà da vedersi in quanto guardo con preoccupazione al Mondiale e alle possibili conseguenze negative del turismo di massa nella città: che Iddio salvi la nostra amata dalla grande invasione e la preservi ancora se non intatta perché ormai non lo è più, perlomeno adeguatamente bene per noi e le generazioni future.

WaveRider
Newbie
19/12/2012 | 09:59

  • Like
    0

@pattayano85

Da parte mia eviterei il Papagayo se la proprietà non è cambiata in questi ultimissimi mesi. Oltre ad avere a mio parere passere mediamente non all’ altezza di un gogo che rende piacevole la permanenza in loco (a Pattaya comunque c’ è un gran riciclo come sai bene e magari io ci sono passato sempre nelle fasi down), il proprietario è un’ emerita testa di cazzo. Ho appreso da un titolare di un esercizio commerciale della galleria interna dove si affaccia il summenzionato gogo, di come pare siano andati i fatti relativi ad un’ inculata presa da un nordico della quale posso testimoniare altre conseguenze anche maggiormente spiacevoli: inculata condita con una bella mazziata. Il vickingo si era messo d’ accordo con una zoccola per andare via dal locale dopo aver accondisceso all’ offerta di tante bevute e quindi avere speso già un bel po’ di soldini. Aveva pagato il BF, ma, al momento di lasciare il luogo, la fanciulla aveva cambiato idea e si era rifiutata di seguirlo. Non ho idea delle motivazioni di quest’ ultima e non posso escludere che possa avere avuto le sue buone ragioni. Tuttavia mi è stato detto che il bastardo del proprietario del Papagayo non ha voluto dare i soldi indietro all’ Unno (anche se per un qualche torto o richiesta last minute di quest’ ultimo non accondiscesa dal troione, non si possono assolutamente trattenere diverse centinaia di baht con la scusa del “tempo perso” a maggior ragione dopo che il cliente aveva offerto al zoccolone vari LDs). Il vichingo deve comprensibilmente averla presa male e ne è seguita una colluttazione che comunque, a quanto mi risulta, è stata scatenata dalla troia (non so se provocata, offesa o altro) la quale è partita spaccando subito una bottiglia in testa al barbaro (di aspetto comunque sicuramente non repellente, età sulla quarantina, ben messo fisicamente). E’ arrivata la polizia, ma non so esattamente come si sono aggiustate le cose. Per certo ti posso dire che ho visto il tipo la notte stessa grondante di sangue anche se sui suoi piedi.

WaveRider
Newbie
18/12/2012 | 19:44

  • Like
    0

Al Suvarnabhumi due piani sotto gli arrivi internazionali c’ è un ufficio cambio che opera praticamente agli stessi tassi della città zona sukhumvit. E’ verde, ma attenzione, ce ne sono di verdi quasi similari dove invece il cambio è al normale standard aeroportuale. Comunque l’ ufficio giusto è inconfondibile per via della statua come si vede dalla foto allegata che ho scattato a suo tempo per dare un riferimento ad amici.

8007.jpg

WaveRider
Newbie
18/12/2012 | 16:39

  • Like
    0

Soi buakaw e il quadrato linkino sono altamente raccomandati. Nei gogo (soprattutto allo champagne) ci sono diverse puledre di ottimo pregio con cui è facile accordarsi per un 1500 ST o un 2000 LT + BF. Lo short si può consumare in una delle stanzette degli affittacamere nei pressi (pulite e sufficientemente grandi) a 300 baht ma senza pagare BF. Sapendo cercare un minimo ci sono poi in zona diversi centri massaggi molto alla buona dove di solito stazionano sempre qualche più che discreta fighetta 20enne che con un po' di fortuna anche per soli 500 baht fa il servizio completo fino al primo canale oltre ad una buona mezz' ora di massaggio per 200 (lo standard è comunque sui 600-800). Le locations fanno cagare, ma non si può sempre andare al rasputin a 1800-3000 baht o al devil’ s den a 3600 con la doppia per il sollazzo pomeridiano.

WaveRider
Newbie
18/12/2012 | 16:02

  • Like
    0

Temo che la notizia che ho dato sul boa vida in un altro 3D a oggi è ancora attuale. La situazione da ottobre fino a metà di questo mese era quella. Triste vedere la barraca nello stato in cui si trova. Fonti del luogo in loco mi hanno detto che è in vendita (se c' è qualcuno interessato ... magari si può fare un buon affare) e sicuramente prima o poi la giostra riprenderà a girare.

WaveRider
Newbie
18/12/2012 | 09:51

  • Like
    0

@mirko84

Ad andare al mare a Pattaya c’ è da farsi venire il mal di pancia. A pattaya beach trovi sporcizia, topi e scarafaggi, a jomtien beach se non sai dove andare trovi culattoni (non solo thai) e poco altro (scordati la figa perché in thai le fighe non vanno in spiaggia). Manco il traghetto per le isole è, a mio avviso, una soluzione se non da fare qualche volta, magari non da soli (se proprio proprio). Altrimenti ti smazzi 2.5-3 ore di traghetto (a seconda di dove vai) fra andata e ritorno per, fondamentalmente romperti i coglioni o poco più (dipende comunque anche se sei solo o in compagnia) almeno per chi come me si impressiona molto difficilmente per il bel mare. Costo 150 baht + 50 per sdraio e ombrellone se non ricordo male. Come ti hanno già suggerito, fondamentale un buon albergo con bella piscina e, aggiungo io, in zona strategica se vuoi avere tutto a portata di mano senza sforzo riservando così le energie per altro tipo di ginnastica.

Fortaleza come ti accorgerai retrospettivamente quando sarai a Pattaya è un’ altra storia, altro tipo di vacanza (indipendentemente se sai il portoghese o no e da come ti sai muovere), altre sfumature, altro ritmo. Leggo che sei stato lì 2 anni addietro. Da allora è ancora ulteriormente cambiata; alcuni locali che ti ricorderai (cafè do mar e altri) sono stati chiusi. I troiodromi rimasti sono zipi, mambo, armazem il mercoledì, e un po’ di baretti nella zona fra il zipi e il pirata. Non molto, ma ci sono comunque molti meno turisti (anche se conseguentemente meno GDPs). C’ è sempre comunque tutto il resto di Fortaleza per chi non è solo, volente o nolente e requisiti permettendo, legato a questo giro. Il mare è sempre quello, ma il giro è un po’ cambiato; ormai da molte settimane a questa parte la baracca troiaio una volta più frequentata di praia do futuro (il boa vida) è chiusa, ma mi hanno detto non per un problema di licenza o altro (che altrimenti avrebbero risolto come al solito in fretta). Sembra che l’ ex proprietario del coco e del boa vida sia riuscito a vendere il coco ma non ancora il boa vida e quindi per il momento l’ ha chiuso. Magari lo riapre adesso che c’ è alta stagione, ma ne dubito. Peccato perché la domenica pomeriggio non era male. Rimane comunque sempre il buon croco x la festicciola forrò della domenica pomeriggio. Il giro si è un po’ disperso, a volte secondo me meglio rimanere a beira mar se per farsi un po’ di mare veloce nei giorni feriali. Oppure, ancora meglio specie nei w-e spostarsi un po’ lontano fuori dalle zone + turistiche dove si può pasturare fauna locale quasi indisturbati. Anche se hai amato Fortaleza (forse non tantissimo se non sei tornato lì in tempi rapidi), in caso ti piacciono i luna park Pattaya non ti deluderà, anzi, e sicuramente risparmierai soldi a parità dei sollazzi che ti saresti concesso a Fortaleza, che comunque rimane sempre un bel posto dove andare x chi ce l’ ha ancora nel cuore. Forse qualsiasi posto al mondo che ho conosciuto e rivisto negli anni scade con il tempo per mille motivi, dalla gioventù che passa, si allontana e rende i ricordi sempre più piacevoli del presente (era tutto meglio “una volta” se ci si pensa bene), al triste “progresso” che logora e rovina sempre tutto, sia luoghi e persone.

Escortadvisor bakekaincontri_right Skokka_right Blumedico bakeca_massaggi_desktop Alfamedi_right Arcaton Sugar_right_home Andiamo_right Escort Direcotory Escort forum figgmi.ch wellcum_right Divina:home Lavieenrose_right Maisonclose_right Sakura_right Artemis_right Escort Advisor Vieni nel Posto Giusto
Logo Gnoccatravels

Stai per entrare in una sezione vietata ai minori di anni 18 che può contenere immagini di carattere erotico, che tratta argomenti e usa un linguaggio adatto a un pubblico adulto. Se non sei maggiorenne esci immediatamente cliccando ESCI. Se non ritieni il nudo di adulti offensivo alla tua persona e se dichiari di essere maggiorenne secondo la legge dello stato in cui vivi e se, entrando nel sito, accetti le condizioni di utilizzo ed esoneri i responsabili del sito da ogni forma di responsabilità, allora puoi entrare in Gnoccatravels!

Gnoccatravels.com tutela e protegge i minori e invita i propri utenti a segnalare eventuali abusi, nonchè ad utilizzare i seguenti servizi di controllo: ICRA – Netnanny – Cybersitter – Surfcontrol – Cyberpatrol

Contenuti ed immagini qui presenti, sono stati ottenuti attraverso internet, quindi sono ritenuti di dominio pubblico, od autorizzati dagli interessati medesimi. Gli inserzionisti di Gnoccatravels.com dichiarano che gli scopi della pubblicazione richiesta sono leciti (secondo le vigenti normative in materia penale) e strettamente personali, quindi esentano i gestori del sito da ogni responsabilità amministrativa e penale eventualmente derivante da finalità, contenuti e azioni illecite, nonché da usi illegittimi e/o impropri della pubblicazione medesima.

Scegliendo ACCETTA ED ENTRA, l'utente dichiara di essere maggiorenne e di esonerare totalmente i fornitori del servizio, proprietari e creatori del sito Gnoccatravels.com dalla responsabilità sul contenuto degli annunci/inserzioni pubblicitarie e del loro utilizzo.

SONO MAGGIORENNE ESCI