Romantico_Trombante

E tu rosichi e ti consumi i denti fin dal mattino presto, piccolo troll da 4 copeche 😂😂😂

Stabilitomi in pianta stabile a Pecatu, dove ho trovato il giusto equilibrio fra sacrosanto me time e weekend allegri in compagnia dell'ormai fidata amica speciale from Surabaya, ringrazio chi mi ha seguito fin qui e chiudo la recensione.

Rispondo io: chi arriva dall'estero non può prendere mezzi per raggiungere la città in autonomia, ma deve sottoscrivere un pacchetto all inclusive che comprende hotel dove trascorrere la quarantena obbligatoria, test PCR all'arrivo e alla fine del periodo di quarantena stessa e trasporto privato verso la destinazione scelta prima della partenza dal'Italia (o altra località Europea), che dopo la pronotazione invierà al cliente un codice QR da mostrare all'immigrazione assieme agli altri documenti (visto, certificato di doppia vaccinazione e assicurazione obbligatoria).
Se invece si è già in Indonesia, ogni spostamento interno per via terrena o aerea richiede un test antigen rapido da effettuarsi entro 24 ore prima di mettersi in viaggio, oltre al QR generato dall'app Pedulindungi che serve anche per entrare nei mall, ristoranti e cinema, e poi ognuno è libero di muoversi come vuole. La nuova metro per la città non l'ho mai provata, ma confermo che MRT, taxi e i soliti grab e go funzionano alacremente come e meglio di prima.

@Trapanatorefolle: bene arrivato e ci si vede senz'altro a Bali o zone limitrofe quando arrivi!

Torno a scrivere dopo uno hiuatus di alcuni giorni passati a bestemmiare contro Cekindo, che dopo le celestiali premesse sconsiglio vivamente a chiunque voglia assicurarsi un visto per entrare in Indonesia, ma anche dopo aver fatto nuove interessanti scoperte e aver temporaneamente abbandonato la pista asiatica per assaggiare un po' di gnocca alloglotta.
Ma procediamo con ordine: come dicevo, se e quando regole e restrizioni torneranno ad allentarsi, sconsiglio di rivolgersi a Cekindo per ottenere un visto di tipo Business o Familiare/partner per entrare in Indonesia. Viceversa, ho avuto modo di conoscere ed apprezzare un'altra agenzia di Bali che garantisce servizi decisamente più a buon mercato, nel senso relativo del termine, ma soprattutto molti meno sbattimenti a livello burocratico. Per chi fosse interessato, contattatemi pure in privato per maggiori dettagli.
Dopodomani si torna a Bali dopo 16 giorni passati a Jakarta a mandare email, fare telefonate e visitare uffici vari ed eventuali. Per fortuna non è mancato un certo lato edonistico, incentrato su nuove interessanti scoperte gastronomiche e gnocchistiche.
In primis, consiglio vivamente la Trattoria Otto, sita al piano terra del Mall Citywalk Surdiman, non lontano da Sarinah (che resta chiuso per lavori) e Grand Indonesia. Ottimi piatti e conto decisamente più abbordabile che negli altri ristoranti Italiani della capitale. Ho fatto amicizia col Manager del ristorante, un Romagnolo alla mano e molto simpatico. Contrariamente, mi sento di bocciare Ocha e Bella (la pizza è semplicemente imbarazzante) e Mamma Rosy dopo due visite infruttuose, peraltro condite da conti inspiegabilmente tendenti al rialzo, vista la non qualità offerta.
Ma torniamo alla gnocca, tanto pay che free e senza benefici, se non per il sottoscritto: scoperto un massagge parlour convertibile in trombodromo previa negoziazione in sede privata con la gnocchetta di turno. Trattasi della Fortune Spa, Karaoke and Lounge. Comoda location tra Kuningan e Menteng. Alla reception si paga per il solo massaggio e come già scritto si possono poi aggiungere servizi extra, con prezzi che variano dai 500 per boccaponcio fino al milioncino per lo short time tutto compreso. Ambiente pulito e (quasi) di lusso.
L'altro ieri, mentre ero in coda al Cinema XXI per vedere The Ice Road col sempre figo Liam Neeson, ho fatto amicizia con un'avvenente mezzosangue Neozelandese di 36 anni che lavora nel campo delle telecomunicazioni. Dopo il film siamo andati a bere qualcosa al Beer Garden SCBD e ieri sera ci siamo rivisti per cena da Oro perché moriva dalla voglia di una pizza ben fatta. Dopo tre giri di limoncello della casa e due partite a biliardo nella sala fumatori fortunatamente vuota, ho deciso di rompere gli indugi e tentare un approccio che non ha incontrato alcuna resistenza, il che ci ha condotto direttamente nel suo appartamento di Kemang, dove abbiamo consumato un lauto dessert. Lei va a Bali ogni due weekend e quindi conto di rivederla presto ad Uluwatu, dove farò ritorno Giovedì mattina a bordo del mio bravo volo AirAsia.
PS Spiaze per chi sornionamente ritiene che questo povero "vecchietto" riesca ormai ad andare in goal solo con le sprovvedute matricole delle serie minori.

Veloce aggiornamento: incontrato e timbrato Pocciona25, ma facendo ovviamente retromarcia al momento del quid. Non sembra aver gradito il mio scrupolo. Non credo che la rivedrò per via di certe differenze.
Per chi ama leggere, consiglio una visita da Kinokuniya bookstore, sito in Grand Indonesia, West mall, LG (lower ground). Niente a che vedere con le librerie che ci sono a Bangkok, ma per lo meno hanno una selezione fiction e letteraria decente.
Chi invece è appassionato di orologi di lusso non può mancare di farsi un giro al Blok M Plaza, piani primo e secondo. Moltissimi Rolex, qualche pacco, peraltro facilmente sgamabile e una più che discreta scelta di modelli vintage. Io stesso ho concluso un bell'affare negoziando un po' in puro Napoli style.
Passo e chiudo, che sono da Ocha e Bella per pranzo, in attesa che mi raggiunga Topolina.

@MickeyRourke: chapeau per la tua disanima, ma mi sento in dovere di fare un solo, piccolo appunto: in un Indonesia (così come in Thailandia, del resto) c'è tanta storia e cultura quanto nella maggioranza delle capitali europee, per non parlare dei paesaggi mozzafiato. Questo fattore rende questo Paese ancor più unico per chi ami viaggiare in questo splendido Mondo che ci ospita.

@sanmy72: confermo: il tipo italiano si trova al Pink Hotel di Gili Trawangan, almeno stando al loro sito. Ti saprò dire di più tra qualche settimana perché a breve torno a Bali, poi Lombok e per l'appunto Gili Islands.

@Thegeneral: per ogni spostamento interno a mezzo treni, bus o aereo è richiesto un tampone rapido effettuato nelle 24 ore precedenti, che qui costa tra le 85 ed le 99000 Rupie.

@sammy72: non sapevo del gestore italiano! Io ho incontrato un Signore autoctono estremamente gentile e disponibile, che tra le altre cose ci ha messo a disposizione gatti a nove code, frustini e altri simpatici oggettini che però non abbiamo avuto la fantasia né il coraggio di adoperare

E per chi non digerisce le pappardelle, consiglio Riopan 80 mg da prendersi 10/15 minuti dopo i pasti. E' un medicinale, quindi consultare sempre un medico se i sintomi persistono.

Post Scriptum: chiudo pacificamente la discussione riportando ad litteram la definizione di femminilità (fonte Treccani)

femminilità s. f. [der. di femminile]. – Il complesso delle caratteristiche (psicologia, gusti, atteggiamenti, aspetto fisico esterno, ecc., e anche grazia, delicatezza, tenerezza) che sono proprie della donna in quanto si differenzia dall’uomo, o che a lei tradizionalmente si attribuiscono: una signora piena di f., di una squisita f.; donna priva di femminilità.

Di tali aspetti, uno solo è a mio modo di vedere ravvisabile in (talune) donne occidentali: quello dell'aspetto fisico, qualora esso non venga deturpato da pratiche sempre più comuni improntate a canoni estetici dettati da una certa tv spazzatura, importata dal sistema culturale nord americano.

Caro @alfonse,

permettimi di dissentire su tutta la linea con quanto da te affermato.
Quante volte sei stato in indonesia? Io sette e sempre per periodi medio/lunghi, ergo credo di potermi fregiare del titolo di discreto conoscitore di questo Paese e non solo della sua capitale, che comunque ritengo molto più vivibile in termini di sicurezza di una qualsivoglia Roma, Napoli o Barcellona. Quanto al discorso sulla "media", sarei curioso di conoscere il tuo punto di vista su quella italiana, spagnola e latina in generale, che personalmente ritengo altrettanto bassa di quella Indo. Le Spagnole, poi, le ritengo tutto fuorché sexy e questo perchè sono chiassose, aggressive, festaiole, poco inclini all'igiene (che invece per le Asiatiche è cosa sacra), oltre che particolarmente volubili e spesso incapaci persino di depilarsi. Sulle Dutch sorvolo volentieri, dato che neanche gli autoctoni ne vogliono più sentir parlare visti i loro caratteri orribili, otre al fatto ineluttabile che diventano sociali solo dopo la quinta pinta, ed io di rimorchiare donne sbronze o strafatte, deo gratia, non ne ho mai avuto voglia e/o bisogno.
Sul discorso femminilità, sinceramente, mi fai scompisciare dalle risate. Nessuna, e ripeto nessuna donna può paragonarsi alle asiatiche in quanto a siffatto attributo, perciò ritengo che (e ti prego di non offenderti) tale argomento ti sia alieno, alloglotto e sconosciuto. Se poi hai avuto modo di frequentare solo ragazze di strada o che svolgano lavori umili, sono addolorato per la tua scarsa sfortuna.
in utima analisi, se come dici tu hai bisogno di farti quelli che simpaticamente chiami "sbattoni della madonna" per arrivare fin qui per trombare, beh...perdonami, ma il problema è solo ed univocamente tuo. Quanto a "facilità", nessuna donna per me è più facile di una nord Europea o di un'americana, quindi ancora una volta ci troviamo in aperto disaccordo, ed io mi baso su esperienze di vita protratte negli anni mentre te, onestamente, non saprei.
Io con la stragrande maggioranza delle donne occidentali mascolinizzate e capricciose ho chiuso ermeticamente da un bel po' e francamente mi trovo molto appagato dalle mie frequentazioni asiatiche, tanto Indonesiane che di diversa provenienza. Ovviamente nella mia lista non includo le Thai dato che, vuoi per carisma, aspetto e modi, non ho ancora bisogno di pagare per relazionarmi ad una bella donna che sappia essere anche sofisticata, intelligente e colta.
Concludo questo mio intervento sperando di non aver offeso il tuo ego con le mie credo ben argomentate e dettagliate risposte.

Risposta esplicativa: Caro lettore, non ho mai avuto problemi a rimorchiare le donne del tuo cosiddetto primo mondo, tanto che ai tempi dell'Università m'ero guadagnato l'appellativo di "fidanzato di tutte", senza tralasciare gli anni più recenti, da me appagantemente vissuti tra Olanda e Barcellona.
Il fatto è che delle principessine tatuaggiate, nevrotiche e canare ne ho, come si suol dire, piene le scatole.
Permettimi poi di farti osservare che, quanto a grazia e femminilità, le asiatiche battono le occidentali 6-0 6-0.
In ultima analisi, ti faccio gentilmente osservare che gli stipendi medi delle donne che frequento qui si aggirano sugli 800 Euro, il che le pone allo stesso livello di un'occidentale viziata che ne prende 2500/3000.

E rieccomi a Jakarta, tra i clacson assordanti, le sempiterne urla dei bambini, il traffico tentacolare e lo smog che non dà tregua alle vie respiratorie superiori, mediane e inferiori. Ad accogliermi all'aeroporto c'era Topolina e con lei son subito volato tra le candide coltri del nostro talamo Kuninganiano, dove abbiamo consumato una trombata in stile POV corredata da megavideo fronte specchio da lei stessa insistentemente richiesto. Sì, perchè vi giuro che a vederla nessuno lo penserebbe mai, complici il visino angelico e il corpicino da eterna adolescente, ma in privato si trasforma in una porca da competizione che non sfigurerebbe affatto accanto alle mejo bucione del mercato a tripla X.
Come sempre quando si ferma a dormire da me, mi ha svegliato alle 6:30 con un leggero bacino per poi prendere commiato e recarsi al lavoro presso la megaditta Cinese dove svolge le mansioni di tax accountant, e visto che abita lontanuccio ed è una ragazza seria e coscienziosa, stasera se ne starà a casina sua lasciandomi libero di ricaricare le batterie dopo il volo e gli esercizi ginnici di ieri.
Oggi sono stato a mangiare una bella pizza da Oro e poi sono andato al Lippo Mall Kemang a vedere House of Gucci, ultima fatica di un regista a me particolarmente caro e che di certo non ha bisogno di presentazioni, ovvero il buon vecchio Ridley Scott. Ottime la fotografia e la colonna sonora, così come l'interpretazione di Jared Leto nei panni di Paolo Gucci e di Adam Driver, che a mio modesto punto di vista è uno degli attori più interessanti della nuova generazione, nel ruolo di Maurizio Gucci. Sotto la sufficienza Lady Gaga, che media e produttori vogliono a tutti i costi imporre come stella a tutto tondo, ma che non ha i tempi né la classe per diventare una vera Diva del grande schermo. Nel complesso mi sento di dare al film un 6 pieno, anche se faccio ancora fatica a capacitarmi del perché e percome una storia con personaggi unicamente italiani possa essere recitata nella lingua d'Albione.
Chiusa la parentesi cinematografica, torno all'argomento che a noi tutta sta più a cuore, ovvero la cara e vecchia gnugna: durante la giornata ho avuto modo di riallacciare i mai troppo sopiti rapporti con tale Pocciona25, che tanto desidera un marmocchio da un bule, e soprattutto con la particolarmente bella (almeno in foto) Ariosa28, che se il vento continuerà a girare a mio favore dovrei incontrare nel prossimo weekend.
Intanto ho avviato la procedura con Cekindo per la prima estensione mensile del visto, e poi si vedrà se dovrò tornare a Bali per farne uno offshore con un'agenzia locale, perchè in Italia a fare le quarantene e le file in farmacia colca che ci torno, almeno fino a primavera inoltrata.

(To be continued)

Buona Fine e (speriamo) Buon Principio dal PinkCoco Uluwatu, ultima forntiera dei resort senza bambini rompicoglioni e cani cagacazzi, senza tralasciare il piccolo dettaglio che ogni promiscuità sessuale è qui non solo tollerata, ma come potrete vedere dalle foto dei volantini in allegato, pienamente incoraggiata. Vi consiglio caldamente di dare un'occhiata alla loro Rooftop Suite su booking o similaria per i dettagli più piccanti
io e la mia dolce Cinesona ci siamo felicemente installati nella nostra Horizon Room con tanto di terrazza con vista su una delle tre piscine facenti parte del complesso e ce ne stiamo belli nudi e in panciolle sul letto dopo un'appagante sessione giinnica post bagnetto in piscina, pronti ad affrontare la sera della vigilia con un paio di cocktail preliminari al Loft, cui farà seguito una prelibata cenetta al Rolling Fork e per concludere una nuotatina al chiaro di luna e in tenuta rigorosamente adamitica, opportuno epilogo di un annus horribilis cui tutti agogniamo faccia seguito una nuova Epifania per tutto il genere umano e noi mignottari in particolar modo.

(To be continued)

Scappato dal lordume chiassoso di Seminyak, sono tornato ad Uluwatu con Cinesona al seguito, che giorno dopo giorno sta dando prova di gentile e dolcissima compagnia. Vorrei menzionare Salazon Bali, ottimo ristorante per amanti della ciccia sito in Kuta, dove abbiamo consumato una romantica cenetta di Natale. Non proprio a buon mercato, ma la qualità e lo stile si pagano. Nota di demerito per Ultimo, modaiolo ristorantaccio pseudo-italiano frequentato da orde di instagram fans e famiglie oltremodo rumorose. Originariamente avevamo prenotato lì, ma data la folla e buttata una rapida occhiata sui piatti che ci passavano davanti mentre eravamo al bar, ho repentinamente e saggiamente deciso di cambiare aria.
Scrivo dalla terrazza della Divinity Villa, con vista mozzafiato sulla foresta, sul mare increspato da una dolce brezzolina e sulle chiappe marmoree della mia bella, intenta a praticare esercizi tonificanti dopo le gargantuesche abbuffate degli ultimi giorni. Con ogni probabilità resteremo qui fino al 2 Gennaio, giorno in cui lei farà ritorno alla sua vita di sempre in quel cesso di Surabaya ed io volerò tra le sottili e toniche gambe di Topina29, che durante i miei spostamenti non ha mai smesso di scrivermi e mandarmi fotine arrapanti, pronto ad una nuova suadente parentesi fatta di coccole e tanto sesso. Questo non vuol dire che mi sbarazzerò di Cinesona, che potrei invitare a raggiungermi a Komodo o in qualche altra amena località dove ho intenzione di spostarmi dopo aver esteso il visto ormai in scadenza per fare un po' di beach life e di sane immersioni. Ma ora passo e chiudo perchè a forza di guardarla fare gli addominali e i push up col culo me l'ha fatto diventare duro come il marmo di carrara, ergo penso proprio che me la sbatterò direttamente in terrazza, tanto qui siamo letteralmente in mezzo al nulla cosmico.

(To be continued)

Pochi Bule in giro e quasi tutti nonniminkia, quindi concorrenza scarsa e al limite del patetico. Ieri sera allo Shishi era da impazzire tra passerine profumate e tutte in tiro. Avvistate molte russe con l'aria truce perché nessuno se le cagava, come del resto si meritano.
Distanziamenti pari a zero e metà della gente ballava e cazzeggiava senza mascherina, ergo tra un paio di settimane qui sarà una vera ecatombe.
Per quanto riguarda le aperture al turismo internazionale la vedo piuttosto dura, visto che la quarantena obbligatoria è stata portata a 14 giorni.

Cari amici, Buon Natale da Seminyak.

Come ampiamente temuto, il trapasso dalla pacifica Uuwatu a questa fogna a cielo aperto si è rivelato traumatico, anzi peggio. Installatomi nell'oltremodo fatiscente Flora apartments, che gode sui vari circuiti di prenotazioni alberghiere di recensioni entusiastiche ascrivibili al semplice fatto che trattasi di appartamenti con doppia camera da letto e larghi sofa dove possono comodamente bivaccare fino a sei disperati, con conseguente drastica riduzione della pigione pro capite, ho fatto una rapida doccia e poi via, in direzione del romantico hotel dove mi aspettava trepidante la bella Cinesona. Arrivato nella hall, me la sono trovata di fronte in completino minimal di colore nero e già mi aspettavo le solite menate, tipo passeggiata sul lungomare per vedere il tramonto, aperitivo in qualche localino trendy e cenetta romantica. Beh, mai le mie previsioni si rivelarono più inesatte! La tipa s'è infatti alzata dal divanetto, mi ha preso per mano per condurmi seco fino in camera dove s'è buttata sul letto, invitandomi a saltarle addosso. Ha fatto seguito una trombata epica stile porn movie anni 90, quelli con Angelica Bella e Selen, tanto per intenderci. Seguivano coccole random e poi vestizione e grab fino a Warung Napoli, locale consigliatomi da amici italiani. Pizza da 5 meno meno, ma almeno erano provvisti di un po' di birre decenti, tipo la Guinness e la Frost.
Al ritorno ci siamo fatti una passeggiatina in giro per scoprire che quel clown di Jokowi s'è rimangiato l'editto promulgato una settimana fa, riaprendo tutti i locali senza limiti di capienza o orario. Ne consegue che la poco ridente cittadina balneare si è letteralmente trasformata in un carnaio a cielo aperto, con file interminabili di auto a larga maggioranza targate B (Jakarta, ndr), mignottoni in vestito da sera avvistabili ad ogni angolo e la solita, massiccia presenza di troioni made in ex CCCP, che come ben sapete si promuovono come instagram (la minuscola è vluta) models ma che in realtà stanno qui con visti farlocchi in cerca di clienti da spiaggiare. Inutile precisare che la maggioranza della gente girasse senza mascherina, il che porterà nel giro di un paio di settimane ad un'inevitabile impennata di contagi, inducendomi a riflettere su quanto sia buona l'idea di rientrare a Jakarta il 2 Gennaio, con un volo quasi sicuramente stipato di scimmie festanti e positive al virus infame.

(To be continued)

Al momento sono ancora ad Uluwatu, perso in mezzo alla foresta. Oggi in motorino per poco non mettevo sotto un draghetto di Komodo lungo una sessantina di centimetri! Quando ho chiesto al tipo che lavora alla reception del mio resort ,mi ha confermato che in zona ce ne sono a profusione, e che vanno ghiotti per i polletti che da queste parti sono un po' ovunque, come i cani randagi.
A Seminyak mi ci trasferisco il 24 mattina, quando incontrerò Cinesona per passare il Natale e forse anche il Capodanno insieme, sempre se ci arriviamo. Farò un giretto per le vie della cittadina e non mancherò di raccontarvi come stanno le cose, ma a detta di lei che lì ci va una volta al mese è quasi tutto chiuso ed è ormai arcinoto che Jokowi ha proibito feste in disco e fuochi d'artificio per l'ultimo dell'anno.
Aggiungo che oggi ho sentito quelli di Cekindo per l'estensione del visto e mi è stato detto che l'Immigrasi sta mettendo non pochi paletti per contrastare il "triste fenomeno" degli untori occidentali che stanno infestando l'immacolato Paese, diffondendo il virus cattivo. In parole povere, mentre prima bastava pagare per avere l'estensione di 30 giorni, peraltro rinnovabile fino a quatro volte (per un totale di sei mesi circa sul suolo indonesiano), ora dovrò tornare a Jakarta e farmi prendere i dati biometrici in quel di Soekarno-Hatta, oltre a dimostrare che sono domiciliato nella capitale (seppur per pochi giorni). Non vi nascondo che la cattiva nuova mi ha fatto girare non poco gli zebedei, ma se l'aternativa è il melanzanistan in pieno inverno e con mille restrizioni, preferisco penare un po' e restare qui fino a primavera.

@Thegeneral non so dirti perchè a parte una cena o un drink analcolico io non ho mai pagato una lira (anzi una rupia) per scopare, a parte una o due eccezioni subito sgamate e gentilmente messe alla porta. Per esempio Maestrina qui a Bali l'ho foraggiata con un green curry più melon juice con spesa totale di 80 mila rupie (circa 5 Euro).
Chi dice che le Indonesiane siano tutte a pagamento è in malafede o, molto più semplicemente, non ha fortuna o argomenti fisici e intellettuali atti a conquistare una donna che non sia una semplice sciampista, tanto qui che in qualsivoglia altro Paese. In realtà, questo è un Paese ove i valori della famiglia e della dedizione ad un solo uomo sono ancora molto sentiti, proprio in virtù della cultura coranica.

@pelle87: le musulmane sono ancora più aperte e disponibili a nuove esperienze delle non velate, per non parlare delle melanzane italiane che farebbero le schizzinose anche con un Brad Pitt d'antan. A meno che tu non ti imbatta in qualche estremista di Banda Aceh, dove pur sono stato invitato ad andare più di una volta.

@sammy72 e @stunned84: vi ringrazio amici. Tornerò ad aggiornarvi periodicamente, dato che ho un visto di sei mesi ed ho appena concluso il primo con 5 donzelle già spiaggiate e Cinesona che mi manda foto in intimo a-go-go per tenermi ben caldo in vista del suo arrivo il prossimo 23 Dicembre a Semyniak.

Piccola nota da Uluwatu: come già precedentemente acennato, la stragrande maggioranza dei turisti/resident in loco è composta da fauna femminile rigorosamente single di (assai probabile) discendenza Aussie, ergo bionde, loud, tatuaggiate e vegan cagacazzi con arie da businesswomen perennemente impegnate al Mac griffato o al telefono. Credo sia un'informazione utile per chi ama questo genere femminile che personalmente invierei in massa a Lampedusa a far lavori realmente utili, tipo pulire i cessi o cucinare per i babandi.

Credo di aver fornito informazioni a sufficienza per chi ha avuto la voglia o il tempo di leggere. Onestamente mi aspettavo più interazioni, dato il momento storico di assoluto immobilismo, e conseguentemente è andata progressivamente scemando la voglia di raccontarvi i fatti miei.

Per chi avesse domande, contattatemi pure qui o in privato.

Bali, day 2

Laaciatami alle spalle la ben poco ridente Surabaya e le impagabili bocce della mia tenera amica, rieccomi a voi con buone nuove da un'a tratti irriconoscibile Bali post-Covid. Atterrato in perfetto orario grazie alla sempre mitica AirAsia e alle sue splendide hostess in tailleur rosso fuoco, ho fin da subito avuto modo di apprezzare la quasi totale scomparsa dell'insopportabile cricca mafiosa dei tassisti, oltre al fatto che ad uscire dall'aeroporto c'abbiamo messo due minuti due e non le solite ore. Il traffico sorprendentemente scorrevole ha fatto il resto, consegnandomi al check-in della mia modesta villa presso l'Origin Uluwatu in tempi record e sotto un sole ardente e splendente.
Il tempo di disfare la valigia e mi sono buttato in piscina in perfetta solitudine, perchè al momento sono l'unico cliente gaudente del resort, per poi crogiolarmi al sole mentre aspettavo l'arrivo di Maestrina36, rimorchiata su Badoo appena due giorni fa e portata a temperatura di cottura con sorprendente facilità. Sí, perchè saranno forse le frontiere chiuse per gli australiani beoni e abituali colonizzatori dell'isola, oppure il fatto che più della metà dei club e dei bar sia inesorabilmente chiusa, ma vi giuro che mai e poi mai la pesca a queste latitudini è stata cosí feconda, regalandomi match e appuntamenti papabili a profusione. È cosí che ho deciso di improntare la mia strategia Balinese su due fasi distinte: una settimana a Uluwatu con Maestrina, peraltro già inaugurata questa notte stessa a mezzo pompa idraulica con risucchio visto che il motore era fermo ai box causa "cose femminili" e poi un serio break Natalizio e di Capodanno con Cinesonaporcellona40, che di stanza sta in quel di Sulawesi e alla vigilia della Santa Natività volerà direttamente sul mio uccellone, come preannunciano gli intensi scambi epistolari che teniamo su base giornaliera. Segnalo che metà della gente in giro non porta la mascherina, con percentuali che rasentano il 70% nel caso dei bule (avvistati molti, anzi troppi russi), che i prezzi sono anche qui crollati ai mimimi storici, che i social sono pieni di suine resident in calore (provate a geolocalizzarvi qui se non ci credete), che di pay se ne vedono poche causa scarsità di clienti panzoni e infine che, gaudio supremo, le orde di sbirri corrotti a caccia di facili mance sono tutt'ora irreperibili.

(To be continued)

@stunned84: uno dei tanti motivi per cui amo questo Paese 😁

Le Porno Avventure di Porcellapocciuta e breve compendio di Sociologia loppidacea:

Buongiorno Cari lettori e improbabili Lettrici. Quello che segue è il resoconto delle ultime, intense ore da me passate in quel di Surabaya. Come anticipato dal mio ultimo intervento, ieri sera mi sono incontrato al Pakuwon mall con la procace Porcellapocciuta29, e vi confesso col massimo candore che quando l'ho vista sopraggiungere con quelle mastodontiche eppur sì marmoree bocce ho avuto un'erezione pressoché istantanea. Alta circa 165 cm e munita di una quinta abbondante oltre che di un culo da guinness world record, la gentil pulzella è arrossita mentre sfioravo la gentile manina con le mie labbra ardenti di desiderio e dopo aver scambiato le quattro parole di rito che sono in grado di proferire nell'idioma locale, ci siamo accomodati sulle poltroncine del Sushi Tei, dove abbiamo consumato una cenetta senza infamia e senza lode, facendo ampio ricorso al già summenzionato google translate al fine di rendere più variegata la nostra conversazione. E' venuto fuori che ama i Beatles, la pasta alla carbonara cucinata con la panna e la carne di manzo e che sogna di visitare il Bel Paese e di fare shopping compulsivo in Via Condotti. Quando le ho chiesto se per caso non le interesse far visita al Colosseo o alla Fontana di Trevi ha aggrottato le ciglia finte alla Syahrini (arcinota boatta influencer locale con la stessa classe di un Fernando Couto, ndr) e così ho deciso di lasciar perdere, tanto il mio unico obiettivo era quello di attaccarmi a quelle magnifiche bocce e di suggere il dolce nettare che dai suoi capezzoli sgorga come acqua surgiva di montagna.
E' così che una volta concluso il pasto, e visto che a parte camminare per negozi in questo posto di merda non c'è altro da fare, le ho sfrontatamente proposto di venire a godere del panorama sui grattacieli e le borgate limitrofe dal mio appartamento teoricamente di lusso ma che ad ogni ora non manca di regalarmi qualche nuova magagna. I dieci secondi intercorsi dal frenetico digitare delle sue dita affusolate alla visualizzazione del testo maccheronicamente tradotto nell'dioma d'Albione mi sono parsi un'eternità, ed ecco a voi la stesura "ad litteram" che ho avuto modo di leggere sul display del suo Iphone all'ultimo grido: "Sure, but I need to buy change lingerie for tomorrow first" (Certo, ma prima ho bisogno di comprare un cambio di lingerie per domani)
No problem, le ho scaltramente risposto, prendendola per mano e conducendola presso un negozietto d'intimo che avevo precedentemente adocchiato. Qui la mia sensualissima amica ha sbrigato le sue faccenduole in tempo record, stando almeno agli standard delle melanzane nostrane, che di converso si sarebbero preso il tempo di farmi cascare tutti i capelli e fors'anche gli zebedei, per poi mostrare i loro inequivocabili segni di squilibrio e atavica insicurezza una volta giunti alla cassa.
Inutile precisare che ho insistito di pagare io, tanto il danno era oltremodo contenuto (circa 200 mila IDR, che da Intimissimi ci compri un fazzoletto) e poi via, di filato verso l'Ascott Waterpark.
Una volta chiusa la porta alle nostre spalle, le sono saltato letteralmente addosso, strappandole via pantaloni, cardigan e maglietta e alla vista senza filtri di quelle bombe a mano ammetto di aver avuto le traveggole. Ripresomi dallo shock iniziale, le ho sapientemente slacciato il reggiseno che potrebbe tranquillamente fungere da paracadute in caso d'mergenza e mi sono attaccato come un neonato bramoso a quei capezzoloni ambrati e tosti al punto che potreste tranquillamente attaccarci un quadro (Manuel Fantoni, quanto ci manchi!) mentre con la mano destra le ravanavo nelle mutandine, provocando abbondanti lubrificazioni vaginali cui alternavo corpose strizzate di chiappe. In men che non si dica, l'ho buttata sul letto e le ho rasettato la passera per dieci minuti buoni, mentre con le mani mi tenevo saldamente ancorato a quelle maestose zinne come un farebbe un naufrago con la ciambella di salvataggio.
Conclusi i preliminari, che la maiala sembra aver gradito parecchio, l'ho fatta sedere sopra di me, così da poter godere di quello spettacolo della natura mentre saltava sul mio uccello, riducendolo quasi a brandelli per la foga taurina che ci metteva. Stremato da tutto quel cavalcare, l'ho mesa a pecora per un po' per poi concludere missionary style, con venuta sul suo piatto e bianco ventre.
Tempo un'oretta e il kamagrino preso l volo in bagno dopo la doccia ha fatto il suo effetto e così mi sono seduto su di lei, tormbando le sue mastodontiche tette e venendo copiosamente sul suo bel visino e sulle ciglia finte, che temo siano ormai inservibili.
Stremato dal doppio shot, sono scivolato in un sonno profondo e ristoratore, interrotto sul fare del mattino dal suono della sua sveglia, perchè qui ci troviamo in culo al mondo e per arrivare al lavoro ci avrebbe messo un'ora almeno. Cavallerescamente ho deciso di seguirla sotto la doccia, dove ho provato a piantarglielo nel culo e ricevendo in cambio un sonoro "Tidak" (NO) e così mi sono "accontentato" di una dolce sveltina mattutina, per poi congedarla con un bacino su quelle tenere labbra che si sono rifiutate di fumare il sigaro nonostante i miei protratti inviti.
Forse la rivedrò stasera o più probabilemente domani, prima di prendere congedo dal suo corpo marmoreo a da questa chiavica di città, che almeno mi ha saputo regalare dei ricordi che mi accompagneranno indelebili negli anni più tardi e sfiorenti della mia esistenza.
Oggi non faccio un beneamato casso e me ne sto in panciolle a guardare film a ripetizione e a riposare il membro e le palle, tanto quello che c'era da vedere in giro l'ho già visto ieri e quello che c'era da trombare e ciucciare l'ho ampliamente trombato e ciucciato.

Prima di chiudere questo capitolo della mia recensione, vorrei spendere due didascaliche righe su un costume sempre più diffuso nel mondo contemporaneo, complici la perdita del senso critico, la troppa TV e l'uso indiscriminato di social media promulganti un modello tristemente annichilente: parlo della moda del loppide dimmerda da borsetta.
Nato in America presso mancati premi Nobel del livello della moglie di Ozzy Osbourne e Paris Hilton, questo triste fenomeno riguarda ormai tutto il globo terraqueo, attecchendo in particolar modo presso le folte schiere dei nuovi ricchi o presunti tali, gente spesso sprovvista di un qualsivoglia bagaglio etico e culturale, e facendo sì che uomini e (più spesso) donne disagiate si rechino ovunque recando seco orridi mostri caccheggianti e spisciolanti da mostrare tronfiamente come un tempo si soleva fare con l'autoradio sottobraccio o con la borsetta griffata. Queste bestie inutili e puzzanti sono spesso aghindate in modo osceno, tipo il barboncino con l'impermeabile munito di cappuccio che ho visto in braccio ad una zozzona cinese, oppure il maltese con le unghie lunghe e laccate che veniva boriosamente portato in giro su un passeggino da una coppia di subnormali con un largo ed ebete sorriso stampato in faccia. Segni inequivocabili di una civilizzazione giunta al suo nadir e facente del barbaro e snaturante egoismo umano il valore primo e ultimo dell'esistenza, in barba ad ogni anelito di innalzamento etico e/o culturale.

(To be continued)

Selamat Siang da Excelso Plaza Surabaya, piccolo mall accanto al Russian Submarine Museum dove sono stato costretto a riparare dopo lo scoppio di una violenta tempesta tropicale. Dopo 24 ore in questa città posso già tirare le prime, sommarie conclusioni: Surabaya, per dirla con le laconiche parole di uno dei più grandi geni italiani del XX Secolo, è una cagata pazzesca.
Strade dissestate, traffico che Jakarta le fa un baffo, fogne a cielo aperto dove gli aitanti giovanotti locali praticano una pesca ben poco sportiva e molto Filiniana, e poi tanto, troppo caos. Per usare un'iperbole, si potrebbe dire che Semarang in confronto sembrava Parigi, quella di Michelet-Les Halles e del Boulevard Montparnasse, mentre qui sembra di essere a Rio de Janeiro, "in coppa" a qualche colle dominato da gang sparatutto e coi sorci a farla da padroni. In meno di mezza giornata ho esaurito le tappe architettoniche e culturali che la città può offrire, facendo prima una capatina al Kampung Lawas Maspati, dove tra le variopinte stradine e casette ho avuto modo di apprezzare lo spettacolo inedito di un gruppo di bambini che torturavano alcuni piccioni tenendoli per le zampe e correndo con le bestiole che sbattevano disperatamente le ali, oltre ad un lavaggio per gatti constante di una gabbietta in cui intrappolare il malcapitato micio per poi insaponarlo con uno spruzzino e risciacquarlo abbondantemente con una pompa d'acqua calda a 100 atmosfere. Seguiva un'amena passeggiata tra i clacson e le urla di bambini sulla Jalan Tinjungan, un pranzaccio che ancora mi brucia lo stomaco al Tinjungan plaza mall tra corse e strepiti di indemoniati infanti ed eccomi qua, ad aspettare che spiova per tornarmene all'Ascott waterpark, sempre che il vento ​non se lo sia portato via, perchè diciamolo pure che non regge minimamente il confronto con l'omonimo jakartiano.
Stasera cena con Porcellapocciuta29, che peró non spiccica una parola d'inglese e già la vedo brutta, cosí come con gli altri contatti Tinder e Badoo, che sembrano tutte appena scese dall'albero.
Meno male che ho pagato solo per quattro notti, sennò qui andava a finire che mi saliva il magone.

(To be continued)

@stunned84: ho semplicemente digitato "massage for gentlemen Semarang" e mi si è aperto tutto un Mondo sommerso. Sono appena arrivato al Bowery Semarang, ristorante elegante a base di ciccia, dove ho ordinato una wagyu striploin steak corredata di tutto dopo una deludente visita al Nice Massage and SPA, che ho voluto a tutti i costi testare dopo aver letto in una rece o due che lí le girls andrebbero oltre i classici boccaponci e manovelle. Ambiente decisamente più elegante di quello di ieri, in puro stile Orchardz (per intenderci) e con in più le foto delle ragazze, ma massaggio veloce e distratto e al momento topico varie richieste di extra cui mi sono rifiutato di accondiscendere, ricevendo in cambio una semplice e ben poco partecipe manovella. Va da sé che una volta rivestitomi e dopo aver notato di essere stato liquidato in un'ora appena (contro i novanta minuti pattuiti), me ne sono andato senza lasciar mance.

@sammy72: Grazie!

Selamat Pagi dall'assolata e torrida Semarang. Tutta la mia solidarietà ai miei affezionati lettori dopo aver avuto modo di leggere e sentire da parenti e amici che in melanzanistan si sta abbattendo un inverno rigido come pochi.
ieri mattina ho fatto un po' il turista, andando prima a visitare il Kampung (villaggio) Pelangi (arcobaleno), toccante e pittoresco slum arrampicato su una collina ove l'estrema povertà dei residenti fa da contrasto alle tinte vivaci con cui sono decorate le loro abitazioni, per poi continuare a piedi fino al Lawang (mille) Sewu (porte), antico quartier generale delle ferrovie Olandesi in terra d'Indonesia, vero gioiello architettonico che leggenda vuole sia infestato dai fantasmi. Prezzo d'ingresso 10000 IDR e tappa obbligatoria per chiunque ami il bello.
Riprendo ora il mio racconto da dove l'avevo lasciato, sperando così di riuscir ad infondere nei vostri cuori un filo di salvifico tepore tropicale. Come anticipato, ieri mi sono presentato (con solo giacca e camicia e senza cravatta, per non fare troppo lo sborone) allo studio di registrazione dove sta pian piano prendendo corpo il disco del trio neo-jazz incontrato allo Spiegel. Ad accogliermi ho trovato la profumatissima cantantessa, il cui nome oscuro per ovvie ragioni di privacy, mentre gli altri due componenti della band mi facevano ciao dalla stanza del mixer, visto che il programma della giornata era di registrare solo le parti vocali. Accomodatomi accanto a loro, mi sono goduto un paio d'ore di take vari ed eventuali mentre sorseggiavo un ottimo ginger tea, toccasana come pochi per la mia gola decisamente provata dai condizionatori sparsi per i locali e le auto della città.
Finite le prove, mi sono visto costretto a declinare un invito per un concerto che si terrà la prossima settimana, dato che già dopodomani sarò in viaggio per Surabaya, dopodiché mi sono congedato alla maniera di un perfetto Conte Orsini Baraldo, cogliendo nello sguardo di Lei un triste sorriso, e sono saltato su un grab che tosto mi ha condotto al Dream Massage, sito in Metro Plaza MT. Haryono.
Trattasi di un onesto e semplice postribolo per soli Gentlemen ove è possibile godere di un rilassante massaggio (peraltro ben eseguito) cui farà da corollario una manovella o un boccaponcio finale, a seconda dei gusti del cliente. Il tutto per la modica cifra di 264000 IDR, peraltro comodamente pagabili con carta di credito, cui mi sono sentito in dovere di aggiungere una piccola mancia di 50000 a prestazione avvenuta. Con mio grande rammarico, ho avuto modo di apprendere che la cassiera non pratica l'antica arte, ed è un gran peccato perché vi assicuro che trattavasi di figa da 8 pieno, ma devo ammettere che la mia terapista, rispondente al nome di Selena, era anch'essa un delizioso bocconcino. Il locale è aperto sette giorni su sette, con orario dalle 9:30 alle 21:30. Inutile dire che ci tornerò, fose oggi stesso o al peggio domani, così da prendere onorevolmente congedo da questa sempre più sorprendente città.

(To be continued)

Comprati due volte su Amazon durante l'estate 2020, peraltro a prezzi così bassi che la prima volta mi aspettavo il "pacco". Testati fino alla scorsa settimana ed erano assolutamente validi e originali. Scadenza Dicembre 2022. Peccato che quel venditore sia sparito subito dopo il mio secondo ordine, quando al prezzo di due scatole me ne arrivarono addirittura 4!

Live from De Spiegel, Semarang. Arrivato ad ora di pranzo dopo viaggio dell'orrore sul luxury train Jkt-Surabaya, dove sono stato letteralmente funestato da un'allegra famigliola di nuovi ricchi con tanto di pargolo urlante al seguito che ha trasformato l'intero vagone in una sala giochi, tra i sorrisi beoti di mamma (cessa), nonna (ultracessa e incazzata con il sottoscritto perchè ho osato ribellarmi alla regola non scritta e per me inaccettabile che ai bambini cagacazzi sia tutto concesso) e papà vestito "da figo" con la tuta CK in saldo di una taglia troppo piccola. Arrivato in hotel, l'onesto Wimarion, ho fatto una bella doccia e schiacciato un doveroso sonnellino, anche perchè nelle ultime tre notti passate nella capitale avrò dormito forse nove ore in tutto, dato che Topolina non mi ha dato tregua alcuna, "costringendomi" a ritmi scoperecci che manco ai gloriosi tempi dell'università 😁 Una volta ritemprato, ho preso un grab e mi sono catapultato in centro, nella città vecchia (Kota Lama Semarang) che ancora reca in bella mostra le vestigia della colonizzazione Dutch, trovandomi di colpo catapultato in un passato glorioso e a tratti decadente, con sommo gaudio per i miei occhi. Sì, perchè è innegabile che Semarang è di gran lunga la più bella città da me visitata in quel di Java, superiore anche a Jogja di cui sono pur sempre innamorato. Dopo un po' di girovagare per le viuzze ed i vari atelerier, ho deciso di fermarmi allo Spiegel, vecchia costruzione di stampo coloniale restituita agli antichi splendori da un accurato restauro, e mai scelta si rivelò più azzeccata. Ricca carta dei vini, sontuosa scelta di whiskey scozzesi e giapponesi e menu all'altezza del posto, musica rétro di indubbio gusto e tanta figa di classe, oltre a famiglie bene e gruppi di Signore in libera uscita che mi chiedevano selfie a-go-go. Molte ragazze hanno i tratti somatici cinesi, quindi sono più snelle, più alte e con la pelle più chiara della media nazionale, e devo dire che vestono decisamente meglio che a Jakarta.
Di stranieri neanche l'ombra, a parte un ultracinquantenne in short e col toupé arrivato alle 10 con cesso parimerito al seguito che mi sta tutt'ora mangiando con gli occhi, ricevendo in cambio solo occhiate sdegnate. Dalle 20 in poi, musica dal vivo con trio jazz basso,chitarra e cantantessa di indubbio talento cui ho fatto il filo per due ore filate, complici i tre Glenlivet invecchiato di 15 anni e altrettante Bintang che mi sono scolato, accompagnati da un piatto di eccellenti bitterballen (avendo vissuto per 7 anni in Olanda non ho potuto esimermi dal provarle ) e un bel salmone grigliato con verdure e baby potatoes al forno. Alla fine del concerto mi sono presentato col solito, ipercollaudato baciamano con piedino (vedasi Il Conte Max, pellicola imprescindibile di Vittorio De sica), ottennendo in cambio una miriade di sorrisi ed un invito alle prove in studio per domani pomeriggio, perché il trio sta registrando un album. Inutile precisare che mi presenterò in giacca e cravatta e poi accada quel che accada.

(To be continued)

@Expat: da semi-resident di lunga data non posso che dirmi d'accordo con te, con blande eccezioni sulle scimmie. Quelle le vedo ancora vestite da giullari davanti alle sale gioco di Praga 1, ma è innegabile che qualche teenager mano nella zampa con suddetti esemplari sono ormai rintracciabili un po' ovunque. Mala tempora currunt...

Acculturate le Danesi? Mah! Io sinceramente ho ben altri ricordi d'ufficio e disparate frequentazioni.
Sul fatto che siano estremamente disinibite, spesso al limite del volgare e del grossolano, niente da ridire.
Per questo ed altri motivi legati alla scarsa igiene e alla totale mancanza di femminilità le ho lasciate perdere da tempo immemore, così come tutte le Scandinave. Ma sono gusti, e de gustibus non disputandum est.

@stunned84: Grazie! Ho letto la tua rece e sto già pasturando su Badoo, ma non mancherò certo di approcciare e farmi approcciare dal vivo. Per i primi giorni ho preso un appartamento a 5 stelle all'Ascott Waterplace perchè ho la convenzione, ma se mi prende la mano farò in modo di accentrarmi un po'. A presto per gli aggiornamenti.

@stunned84: come avevo scritto prima, la chiusura anticipata vale solo per i mall. I ristoranti extra mall chiudono come sempre verso le dieci, mentre i bar restano aperti (almeno) fino a mezzanotte, orario in cui ho lasciato il beer garden. Sulle disco non so che dirti, perchè sono due lustri che non le frequento.
Se e quando puoi, ogni ulteriore info su Surabaya è bene accetta!

@MickeyRourke: è un piacere aiutare i miei affezionati lettori a rievocare i più dolci ricordi

@stunned84 il coprifuoco c'è già per i mall ed è fissato alle 21. In italia colca che ci ritorno. Anzi spero di poter tornare ad HK o di sbarcare in Giappone, una volta esaurito il visto di 6 mesi o quando mi sarò rotto i maroni. Anche perchè, diciamolo pure e senza troppi giri di parole: gli indonesiani sono gentili e amichevoli, ma sono anche provvisti di una stupidità ed ignoranza a tratti disarmante.
Live dal beer garden: sono stato reiteratamente tampinato da un travone con più peli sulle gambe di quanti ne avesse su tutto il corpo il grande Lucio Dalla, al ritmo del sempreverde tormentone: oh baby, come on baby!

@stunned84 al mare voglio andarci, e di certo non mi limiterò alla sola Bali. Come giustamente osservavi, il tempo non mi manca, cosí come la voglia di cucirmi sul petto la terza stella in merito a conquiste locali rigorosamente free (a tal proposito, non computo nella lista la pur arrapantissima Sexymommy27).
Intanto il governo furbissimo ha alzato la quarantena obbligatoria a 10 giorni, facendomi de facto terra bruciata tutt'intorno.