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Mazzinger

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Mazzinger
Newbie
06/01/2014 | 17:12

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E da quello che mi é stato spiegato sia da alcuni turisti, sia da alcuni indiani, la mafia indiana gestisce questo grande business mutilando ed azzoppando persone e bambini provenienti dagli strati sociali piú bassi della popolazione.

Dopo una sola giornata di tutto questo, ho deciso di partire immediatamente per il Kashmir, per la precisione Srinagard, capitale estiva e città piú popolosa di questo Stato.

Un giorno intero a Nuova Delhi era stato piú che sufficiente per me, cosí ho controllato in un internet caffé i vari voli per Srinagard e ho deciso di prenotare il primo volo della mattina seguente per fuggire da quel marasma incredibile che é Delhi.

Arrivato a Srinagard e completato i consueti controlli all'aeroporto, mi sono diretto nella guest house dove avevo prenotato 4 notti. Mi sono accorto di aver voltato completamente pagina già lungo la strada dall'aeroporto alla guest house: molto meno traffico, molta meno gente che suona il clacson inutilmente, meno sporcizia per strada (anche qui però totale assenza di un sistema di raccolta dei rifiuti), nessun mendicante.

Ho fatto subito amicizia con il padrone della guest house e con il suo tuttofare. Persone semplici e senza tanti grilli per la testa i kashmiri. Sono un po' come i nostri montanari. Diretti, schietti, se hanno una cosa da dire te la dicono apertamente in faccia. Gran lavoratori, non posso che parlare bene dei kashmiri. Con loro mi sono subito sentito a casa e proprio per questo motivo oltre che per l'amore che ho per le montagne, ho deciso di prolungare il mio soggiorno in Kashmir. In totale sono stato in Kashmir 9 giorni, ho visitato Srinagard e i suoi famosi laghi e case galleggianti, i dintorni di questa città, un paio di villaggi ad un'oretta di macchina da Srinagard in cui il padrone della guest house aveva altre case, e un po' di montagne lí attorno. Posti belli, alcuni veramente molto belli, montagne e vallate di una bellezza ed una pace incredibili; il problema é che il mio periodo di visita é stato completamente sbagliato. E questo l'ho capito subito perché quando giravo per strada i kashmiri mi guardavano come se fossi un alieno. Agli inizi di dicembre non c'é neve nelle varie stazioni sciistiche e tutte le montagne sono brulle data la scarsità di piogge. Devo tornare assolutamente sull'Himalaya, in estate per vedere il Lago Dal completamente ricoperto di fiori di loto e per fare un po' di trekking. E magari pure a metà gennaio per sciare sulle montagne piú alte del mondo.

In Kashmir ho deciso di prolungare il mio soggiorno in India.

Ho lasciato il Kashmir per Delhi e da lí col treno sono partito per Varanasi. La mia prima esperienza coi treni indiani é stata tutto sommato positiva, vista la quantità di persone e vista la completa disorganizzazione indiana credevo che sarebbe stato piú difficile prendere un treno indiano e invece a parte 3 ore di ritardo sull'orario previsto (che in inverno é prassi comune sui treni indiani) é andato tutto bene.

Sono stato a Varanasi 3 giorni e 3 notti, durante i quali ho fatto la conoscenza di una coppia di ragazzi spagnoli, molto simpatici e gentili.

Mi aspettavo di trovare un sacco di spiritualità a Varanasi, per via della sacralità del luogo.

Invece ho trovato tutto tranne spiritualità, o almeno ho trovato un 10% di spiritualità e tutto il resto é business, menefreghismo e voglia di vendere qualsiasi cosa ai turisti. Mi sono sentito proporre di tutto ad un metro dai cadaveri brucianti, dalla marijuana all'oppio, dal charas alle sigarette di contrabbando. Perfino i parenti che guardano i loro cari bruciare parlano al cellulare come se niente fosse.

Piú tutti quelli che si offrono di spiegarti (in cambio di un piccolo gift or tips come dicono loro, perché NULLA, tranne l'aria, in India é gratis!!) la religione induista e la sua filosofia della vita e della morte.

L'alba sul Gange e la cerimonia serale in uno dei ghat sono stati i momenti piú belli di Varanasi; ma per il resto non é mi é piaciuta per niente questa città.

Fine della prima parte, tra pochi giorni caricherò la seconda parte. Spero di non avervi tediato troppo. Se l'ho fatto me ne scuso profondamente.

Mazzinger
Newbie
06/01/2014 | 17:10

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Questa é la mia prima recensione su Gnoccatravel. O per meglio dire, é la parte iniziale della mia prima recensione.

Il nostro caro Zest mi ha convinto a scriverla, ed ho accettato di buon grado dal momento che su questo sito ho trovato parecchi consigli utili, grazie a persone come Zest che girano in lungo e in largo il mondo e mettono a disposizione di noi comuni mortali preziose informazioni gratuitamente.

In questo momento mi trovo in India, oggi é il mio 31 giorno qui. Sono partito per l'India il 4 dicembre da Milano e nelle intenzioni iniziali sarei dovuto rimanere qui solamente per 3 settimane, poi la mia grande passione per i viaggi, la voglia che ho di vedere posti sempre nuovi, di conoscere culture diverse dalla mia, di incontrare persone da ogni parte del mondo e (cosa altrettanto importante) la grande economocità del Paese in cui mi trovo, mi hanno spinto a prolungare il mio viaggio fino ai primi di febbraio. In totale trascorrerò in India 62 giorni.

All'inizio avevo progettato di visitare il Kashmir (sono un grandissimo amante del freddo e delle montagne) e il Rajasthan (lo Stato piú famoso e visitato dell'India assieme a Goa). Poi, con il maggior tempo a disposizione, ho deciso di attraversare completamente l'India, da nord a sud. Dal Kashmir, che é lo Stato piú a nord, a Kanyakumari, che é la città piú a sud dell'India.

Sono atterrato all'aeroporto di Delhi nel tardo pomeriggio del 5 dicembre 2013 e dopo aver espletato le varie formalità doganali mi sono diretto con la metro in pieno centro dove avevo prenotato il mio albergo. Ma quando scendo dalla metro scopro che a causa di una imponente manifestazione di protesta contro le votazioni che si sono svolte a Delhi il week end precedente e piú in generale contro la corruzione dilagante presente in India a tutti i livelli e in tutte le istituzioni, mi é impossibile

raggiungere il mio albergo né a piedi né con un tuk tuk in quanto il mio albergo si trova esattamente in mezzo alla parte della città che i manifestanti hanno scelto come sede della loro protesta. La polizia aveva transennato tutta questa parte di città presa d'assedio dai manifestanti e non permetteva a nessuno, tanto meno ad un turista, di accedervi. Cosí mi sono ritrovato alle 9 di sera senza un posto dove trascorrere la notte. Scorgo lí vicino un'agenzia turistica e decido di andare a sentire se potevano trovarmi un nuovo albergo per la notte. Fortunatamente riescono a trovarmi una nuova sistemazione e io entro per la prima volta in contatto con gli standard di pulizia indiani. Che non sono esattamente i piú alti del mondo.

Siccome un buon sacco a pelo non può mai mancare nello zaino di un backpacker, ho tirato fuori il mio sacco a pelo e ci ho dormito dentro.

Il primo giorno a Delhi ho visitato il Red Fort, il parco in memoria di Gandhi e il museo nazionale. Tutte cose parecchio interessanti. Ma la cosa che piú mi é rimasta impressa della capitale indiana é il traffico impressionante che c'é. É come se fosse sempre ora di punta. Io non ho mai visto una cosa del genere, e dire che un po' il mondo l'ho girato e qualche metropoli asiatica l'ho anche vista, ma Delhi in quanto a traffico batte tutte le altre città. É un fiume incredibile di motoveicoli e autoveicoli che circola per strada non rispettando alcuna logica e alcuna regola del buon senso. E poi i clacson, tutti quanti usano il clacson in continuazione senza alcun motivo. La strada é deserta e la gente suona il clacson, il semaforo é rosso e tutti quanti suonano il clacson, l'ambulanza si ferma per strada a soccorrere uno che ha avuto un incidente stradale e la gente suona il clacson. Sono giunto alla conclusione che il perno su cui si regge tutta la mobilità indiana é il clacson.

Chi non é stato in India non può capire cosa significano il traffico e l'uso smodato del clacson che fanno qui. É una cosa impossibile da descrivere.

Un'altra cosa che mi é rimasta impressa di Delhi é la sporcizia dilagante. Mucche, bufali, cani randagi, maiali selvatici e nessun sistema di raccolta dei rifiuti fanno sí che Delhi sia la città piú sporca che io abbia visto in vita mia. Qui non ci sono bidoni della spazzatura, tutti quanti buttano i rifiuti lungo le strade, e gli animali si nutrono dei rifiuti lasciati dall'uomo lungo le strade. Ho visto mucche mangiare buste e bicchieri di plastica, maiali selvatici nutrirsi degli scarti della cucina indiana e cosí via.

E per finire la miseria, una miseria infinita, qui le persone povere sono veramente poverissime, si nutrono basandosi sulla generosità dei ristoratori indiani, sperando che qualcuno dia loro del cibo gratis, oppure rovistano nella spazzatura alla ricerca di qualcosa da mangiare.

E tutta questa povertà infinita fa sí che ci sono milioni di mendicanti lungo le strade indiane. Handicappati, storpi, persone con malformazioni, tutti quanti chiedono l'elemosina.

Mazzinger
Newbie
04/12/2013 | 03:27

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Sarò a Delhi dal 5 dicembre. E da lì partenza all'esplorazione dell'India in solitaria: zaino in spalla e via. qualche consiglio di posti da visitare a Delhi? Parchi? Musei o altre cose?

Qualche consigli sulla gnocca? Hai dei numeri di qualche SP Zest?

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