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Ecate

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Ecate
Newbie
29/06/2013 | 15:58

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ma che rapporto "cane e padrone"... mi è stato chiesto da ben due persone come mai avessi scelto una persona culturalmente non elevata (in quanto razzista) ed ho spiegato chiaro e tondo che per me non è importante che l'uomo sia colto.

Che guardo e cerco altre cose, tipo il carattere!

In più ho sottolineato che con lui sto benissimo e che penso che abbia un sacco di cose da insegnarmi, anche se non è un uomo colto... vi dico chiaramente che lo stimo profondamente e questo vi sembra un rapporto cane-padrone?

E per il fatto di avere titoli e possibilità di professione l'ho menzionato perché qui si dà per scontato che se una donna sta con un uomo è solo per farsi mantenere da lui perché non ha altre possibilità (come qualcuno di voi ha insinuato anche nel mio caso). Lo specificare che io ho prospettive di carriera ben più ampie delle sue non è affatto per umiliarlo (se la considerassi una cosa dispregiativa, avrei scelto un uomo pluri-titolato, non di certo lui), ma per sottolineare che dei suoi soldi non ne ho proprio bisogno, ma anzi, sarò disposta IO a mantenere lui (e so che a lui farebbe piacere, tra l'altro).

Non tutte le donne rispondono allo stereotipo di superficialità ed ignoranza, di arrivismo, opportunismo e parassitismo che avete scelto di eleggere a vostro unico riferimento interiore per il mondo femminile. Ma immagino che ciascuno veda solo ciò che ha deciso di vedere.

E comunque, quando leggo interventi in forum, se sono disposta al confronto io leggo anche interventi lunghi senza problemi, se per molti di voi non è così, non so che dire.

Le ragioni per cui ho fatto domande l'ho esplicitato. Sono stata cortese, non sono entrata per giudicare, ma per avere uno scambio possibilmente proficuo. Con alcuni di voi è stato possibile, con altri, evidentemente, no... ma non mi stupisco, uno di voi mi ha fatto un bel quadretto riassuntivo della variabilità dei Gt qui dentro, e non a caso ha inserito anche l'etichetta "sociopatici". E alcuni di voi, con i vostri insulti a tutti i costi di fronte a una persona che vi si è rivolta in modo cortese, rientrano perfettamente in questa categoria... a questi consiglio di non mollare mai il pay, perché veramente credo sia l'unico modo a vostra disposizione per soddisfare i vostri istinti carnali.

Altri no, altri sono stati educati. Persone che, dal mio pdv, definirei "normali". E queste le ringrazio per il confronto e la disponibilità, sicuramente non dovuta.

Certi dubbi li ho chiariti, altri meno, ma visto il tenore che sta prendendo il post, a questo punto non importa.

Grazie per lo scambio a quelli che hanno condiviso opinioni in modo sereno.

Scambio che da parte mia ritengo concluso.

Buon proseguimento.

Ecate

Ecate
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28/06/2013 | 17:13

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@ilmarchesedelnerchio

"La tua visione del pay, cara Ecate, e' limitata al bordello o alla prostituta da strada. Io vivo in un'altra cultura, un po' diversa da quella italiana, e ti assicuro che il quadro che hai e' molto parziale ed un po' naif."

Non lo dubito... anche per questo ho scelto di fare domande ai diretti interessati. La mia visione del pay è quella che mi viene solo per riflesso da letture varie... sia di tipo saggistico che letterario (ho in mente i bordelli descritti da Màrquez, o gli studi sulle case chiuse della Francia ottocentesca.... sicuramente la mia è una visione filtrata da tutta una serie di prospettive che considerano solo certi aspetti e ne ignorano altri).

"Se infatti l'eccitazione sessuale si provasse solo nella conquista, gia' dopo il primo mese di fidanzamento nessuno farebbe piu' sesso. Non credo che con il tuo compagno, ogni volta sia una sfida nuova."

no, sotto certi versi hai ragione, il nuovo dopo un po', per certi aspetti, manca.. Ma il mio compagno non ha la certezza che io gli dica di sì ogni volta che vuole.. il sesso non è dovuto, deve portarmi nel mood adeguato, se mi vuole mi deve sedurre...e ogni volta che ci riesce lo ottiene, ovvio, ma ci deve riuscire. Altrimenti, se non mi fa venir voglia, la risposta è "non mi va". O se io voglio lui e lui non è in modalità, lo seduco: con un uomo è più complesso mantenere il desiderio, infatti, perché tendenzialmente l'uomo vuole sempre (per lo

meno, la quasi totalità delle mie esperienze con uomini erano con uomini di questo tipo che sono sempre propensi...quindi c'è poco da sedurre....quando li vuoi, li hai). Ho, invece, avuto un compagno atipico per molti anni che era molto ascetico, diciamola così...e pareva poco interessato alla questione erotismo... beh, quegli sono stati gli anni in cui ho sperimentato una tensione erotica mai vista..ero io che dovevo conquistarlo ogni volta, che dovevo indurlo a cedere e questo stato di dubbio ("mi dirà di sì? si farà toccare?") ero quello che me lo faceva osservare mentre girava per casa come se io fossi un leone e quella fosse la mia gazzella da catturare.... siamo stati assieme per 5 anni, ma l'incertezza del rifiuto mi ha sempre tenuto all'erta e non ha mai fatto calare la tensione. Se invece, pagandolo, avessi avuto sempre dei sì, beh, non credo che lo avrei desiderato così tanto. Pensiamo anche all'etimologia della parola desiderio.... de-sidera... le stelle sono lontane, appaiono irraggiungibili, ecco perché ci si strugge osservandole... sono le cose semplici che secondo me smorzano l'eccitazione, non tanto le cose già sperimentate... una cosa può rimanere conosciuta e in parte sconosciuta al tempo stesso.. io, per lo meno, con quel mio ex in particolare, avevo la sensazione di non conoscerlo mai a sufficienza e quindi ogni volta volevo interazioni erotiche per possederlo un pezzo di più.. e ci ho fatto l'amore comunque molte volte in tanti anni, era l'atteggiamento che aveva che me lo rendeva sempre una conquista, non so come dire...

"Penso che ci siano piu' incognite con una professionista del piacere. Se, infatti, vi e' una ragionevole certezza che lei te la dara' (anche se comunque non e' nemmeno questo sicuro al 100%) non si puo' mai sapere come sara' il rapporto, se lei sara' un "missile", se ci sara' un minimo di coinvolgimento (non parlo di orgasmo). Incognite forse inferiori a quello dell'approccio free, ma senz'altro superiori a quelle delle coppie ormai consolidate."

sì, sicuramente essendo nuova ogni volta, la componente di scoperta non viene azzerata in toto...

anche questo è vero, ognuna, pur ammettendo che molte recitino un copione, avrà il proprio modo del tutto peculiare di recitarlo e quindi un po' di pathos sarà comunque presente. Ma perché dici che non puoi essere sicuro al 100% che te le darà? forse intendi nel caso in cui non abbia tempo perché già impegnata con troppi altri clienti? ma in quel caso sarebbe solo posticipata l'esperienza, magari alla volta dopo in cui, che so, magari te la prenoti ...

Ecate

Ecate
Newbie
28/06/2013 | 16:35

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Caro @Zest

1) logorrea: scrivo molto perché non sono in piazza con un megafono ad assordare i passanti. Sono in un forum: chi vuole legge e risponde, chi non vuole perché si annoia salta il post. Se ti irrita la lunghezza dei miei post, ignorali. Il mio registro linguistico ti disturba? non so che dirti, sarà deformazione professionale, ma io mi esprimo così.

2) ragione del post: questo mi sembra il posto ideale per fare domande sul pay. A me stessa non posso chiederlo perché io non ci andrei, dunque non saprei che rispondermi...posso fare congetture, ma ho creduto che ottenere qualche risposta campione potesse darmi un'idea (e infatti certe cose che non immaginavo sono uscite, quindi già posso dire di aver ampliato la mia idea di chi va a pay).

3) compagno razzista (e con questo rispondo anche a @ilmarchesedelnerchio ):

Il mio compagno non è culturalmente elevato. Non mi ha colpito per la sua cultura, l'ho scelto (tra i due corteggiatori che avevo in un momento in cui ero single e quindi ricettiva agli approcci) perché possiede altre doti che hanno messo in secondo piano il fatto che non fosse una persona istruita, ma anzi, piuttosto ignorante (da qui il razzismo). Chissenefrega se ha preso solo un diploma a calci nel culo, mettendoci 7 anni invece che 5...

In molti mi hanno chiesto "come faccio a stare con uno che è a malapena diplomato" e che si legge giusto la gazzetta dello sport e qualche manga mentre io ho un Ph.D e nel mio studio non si entra dalla quantità di libri che ci sono dentro. La risposta è che la soddisfazione intellettuale la trovo e la cerco altrove (amicizie, ambito accademico..). Il mio compagno mi dà cose che sui libri non trovo, è una persona che stimo perché ha un carattere splendido, rido con lui come non ho mai riso con nessuno prima e anche perché il tempo passato con lui è un tempo scevro da speculazioni intellettuali. Se inizialmente mi ha colpito per l'estetica (come io lui: entrambi siamo amanti del fenotipo nordico e rispondevamo all'ideale reciproco), la conoscenza ha poi cementato il sentimento. Il suo parlare da razzista (che è saltato fuori a posteriori) mi molesta intellettualmente, ma è un razzismo innocuo, è un razzismo nella forma, non nella sostanza. Ha viaggiato poco prima di conoscere me... è diventato familiare con la multiculturalità da quando è entrato nella mia vita (ho vissuto anni in appartamento in cui ero l'unica italiana e nemmeno si parlava italiano).. ha pregiudizi per ignoranza (e per esperienze pregresse pesanti: bullismo da stranieri da pre-adolescente, più una sua ex ha subito un tentativo di stupro da un uomo di colore e la cosa lo ha segnato), però è di quelli che al lavavetri marocchino allunga l'euro ogni volta.... poi è vero che tira su il vetro e poi vai di "ma se ne tornassero a casa loro", però preferisco lui che a parole disprezza, ma negli atti è di buon cuore ad uno che si dichiara non razzista ma poi non fa un gesto generoso neanche a pagarlo. Un po' come mia madre che, poveretta, tiene in casa la targa del duce con scritto "l'italia agli italiani" e ti dice che i neri son gentaglia, ma poi è l'unica del palazzo che aiuta la famiglia di nigeriani facendogli usare il telefono e facendo da tramite con gli assistenti sociali. Esistono quelle persone che dicono cose perché gli si sono cristallizzati nella mente dei concetti, ma poi all'atto pratico si comportano in modo ben diverso senza neanche rendersi conto della contraddizione. Il mio compagno è una bella persona e lo stimo anche se effettivamente è un ignorante e a volte ha exploit da ignorante.. anche se quando gli faccio vedere le cose di cui mi occupo mi ripassa i fogli e mi dice "non ci capisco un cazzo, sicuramente è bello" o non posso condividere con lui certi interessi perché non possiede gli strumenti adeguati. Nonostante i suoi difetti, agli occhi miei vale più lui che decine e decine di professori plurititolati che ho conosciuto nella mia vita. Essere colti non è tutto, io sarò mille volte più colta di lui, ma ci sono mille altri ambiti della vita in cui sono io che ho da imparare da lui e dal suo modo di fare.

4) allusione al fatto che il mio compagno mi "paghi":

Attualmente è vero: da qualche mese a questa parte conviviamo in un nuovo appartamento ed è lui che paga le spese anche per me perché io sono in attesa di bandi di concorsi, docenze a contratto.. la carriera accademica in italia ti costringe al precariato e ci sono anche periodi di stasi. Ma io per vari anni ho ospitato lui nella mia casa (io vivo sola da 9 anni, sempre usando soldi miei per mantenermi, lui è uscito di casa dei suoi solo di recente, per venire a vivere con me)....stava da me metà settimana, semi-convivenza..e ho pagato sempre tutto io, con il mio stipendio da borsista universitaria (cioè milleurista)... viveva da me, in pratica, e a carico interamente mio erano l'affitto, le bollette, la spesa... e quando si usciva a cena fuori, si è sempre pagato una volta per uno... senza dividere scontrini che mi par triste, ma semplicemente se la volta prima aveva pagato lui, allora quella dopo pagavo io... E all'inizio del rapporto ho pure dovuto far mezze discussioni davanti alla cassa perché il pensiero che io aprissi il portafoglio per pagar per lui gli pareva "da brutta figura"... poi si è abituato e quello era il nostro regime fino a quando io ho avuto soldi e stipendio.

e per le vacanze, con lui ho sempre usato il metodo usato con gli amici... quadernino con nota spese a due colonne.. ognuno segna ciò che mette ad ogni spesa che fa.. (ristoranti, campeggi o alberghi, trasporti etc...) che è più comodo che dividere ogni volta... a fine vacanza si tirano le somme, si divide il totale delle spese per n persone e ciascuno nota il disavanzo o l'avanzo e si viene in pari. I mobili della nostra casa attuale sono stati comprati a metà, io ho dato fondo a tutti i miei risparmi per fare la mia parte. Adesso è vero, mi mantiene, ma rientra dal lavoro con la casa pulita e quando la sera torna dai vari calcetti e palestre si trova primo secondo contorno e caffè caldi pure alle 22 o 23 di sera. Se accettasse l'idea di un trasferimento all'estero, sarei in grado io di mantenere lui perché già ora prenderei da due volte e mezzo a tre volte il suo stipendio. Se invece si resta qui (e lui lo preferisce perché non è esterofilo come me) per me è più complesso trovare impiego e i tempi sono diversi e quindi ci sta che ora sia lui a pensare per entrambi. Ma se andranno a buon fine i bandi che ho in ballo, io sarò pagata, anche qui, con un netto orario che è tre volte il suo da impiegato. Ne deriva che se lui volesse, magari non subito eh, magari tra 5/10 anni, potrebbe pure passare ad un part-time ed essere io quella che porta a casa il grosso dello stipendio di famiglia (cosa che se vedesse di buon occhio un trasferimento all'estero, sarebbe possibile già tra pochi mesi e non tra anni).

Quindi no, guarda, se pensi che io sfrutti i soldi del mio compagno, hai proprio sbagliato persona e se adesso è vero che usiamo solo il suo stipendio è solo per una serie di contingenze ed è una situazione temporanea. Finché ne ho avuto la possibilità mi sono pagata ogni cosa a metà e accetto che lui mi mantenga solo ed esclusivamente perché sto con uno che mi dice che si dice felice al pensiero di supportarmi economicamente e che non è una cagata lo vedo da come gli brillano gli occhi ogni volta che mi porta a casa, per dire, lo struccante per gli occhi quando finisce.

Me lo porge con l'orgoglio di uno che ha appena ammazzato un bisonte per me e quando lo ringrazio e gli dico che è generoso (perché lo è, non sta scritto da nessuna parte che quei 6 euro che lui ha sudato in ufficio si debbano convertire nel mio struccante), lui fa un sorriso a mille denti e mi risponde che per lui è un piacere prendersi cura di me. Se pensassi anche solo lontanamente che gli pesa aiutarmi o che mi disprezza per questo, accetterei sicuramente il primo incarico mal pagato e non corrispondente all'ambito professionale che mi compete, nonostante siano anni che mi faccio il culo per raggiungere un obiettivo.

Ecate

Ecate
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28/06/2013 | 13:43

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@BelButeleto

Dici

"succede davvero che una prostituta venga con un cliente (e non solo per accumulo di sfregamenti sulle zone erogene ma perché con quel preciso tizio in quel preciso momento si é instaurato qualcosa - che comunque la volta dopo può anche ripetersi)."

Ci credo. Non vedo proprio perché non dovrebbe essere così, fosse anche solo per ragioni statistiche. Le prostitute al mondo sono tante, le tipologie di clienti evidentemente più variegate di quello che può essere lo stereotipo del frequentatore pay. Stereotipo che avevo in mente io: mai avrei pensato che un cliente si interessasse al piacere della prostituta! Questa considerazione ridisegna la prestazione (o almeno una piccola percentuale di queste) nell'ottica di una dimensione "umana" che non credevo affatto fosse ciò che ricercasse il cliente... proprio perché una relazionalità tra due soggetti con pari esigenze, bene o male, la può trovare (esclusi i casi sfortunati di inestetismi conclamati o timidezza cronica o di esigenze estetiche sul femminile elevatissime) nel free... continuo, però, a pensare che questo "cliente premuroso e generoso" non sia lo standard, ma l'eccezione. A sensazione penso che la base comune sia quella di "sto pagando, fammi divertire e poi di te chissene"...

"Personalmente ho molto ridotto le mie frequentazioni pay anche perché alla fine spesso sentivo di aver pagato più che altro per cercare di dare piacere alla girl di turno (incredibile eh?) . Tra gli altri GT ce ne sono alcuni che fanno un punto di onore far venire sempre, comunque ed in qualsiasi modo (incluso il sesso orale) la ragazza che hanno pagato".

Come ti dicevo, non avevo considerato questa possibilità, ma se mi dici che è così ne prendo atto... sembra abbastanza incredibile, in effetti, ma se lo dici sarà così visto che non ti viene in tasca nulla a dire cose non vere. Sentire dire, poi, che alcuni clienti fanno anche sesso orale alle prostitute mi fa impressione, lo so che in molti avete ribadito la questione controlli di salute, però, boh... in quel caso la mia irrazionalità che teme contagi continua ad emergere. Forse useranno il preservativo femminile. Non ne avevo mai visto uno dal vivo fino a qualche anno fa (ho convissuto, tra le altre persone, anche con una ragazza lesbica che mi ha spiegato come fanno per fare preliminari in incontri occasionali)... usano guantini di lattice e un preservativo gigante che si appoggia sull'organo femminile e lo ricopre interamente. A me è sembrato molto artificioso - tra l'altro sono costosi, da quel che ho capito - e ho supposto che, all'atto pratico, non si sentisse quasi nulla... lei ha garantito che invece un po' si sente, ma a me sono rimasti i dubbi... magari un cliente che fa sesso orale a una prostituta potrebbe eventualmente usare uno di quelli, ma secondo me sono pochi conosciuti e pubblicizzati.

"fortunatamente molte mie amiche sono abbastanza forti di carattere e sicure di sé per sostenere una conversazione con un uomo anche col rischio di disilluderlo. Se posso permettermi: un po' più di sicurezza in questo senso non ti farebbe male".

Non mi ero posta la questione in termini di insicurezza mia. Però, in effetti, ci può stare. Sarà che se fossi io a provarci con qualcuno (quando mi è capitato di essere intraprendente in tal senso è stato solo dopo aver riconosciuto inequivocabili segnali di interesse, quindi non è stato un "provarci a scatola chiusa" come fa la maggior parte degli uomini) e venissi rifiutata mi sentirei male... quindi forse proietto una mia fragilità sugli altri e penso che tagliando corto da subito evito di far sentire umiliato l'altro e di recitare la parte di quella stronza che si nega io. Esempio stupido: conosco una persona (più grande di me di almeno 20 anni) da molti anni... mi ha chiesto mille volte di dargli del tu... (persona che ho visto con frequenza)... ho sempre scelto consapevolmente di continuare a dare del lei (sentendomi dire "ah, ma sono troppo vecchio per te") proprio perché da atteggiamenti suoi e da voci esterne ho intuito che l'abbattimento della formalità sarebbe potuto coincidere con un "siamo in confidenza, potrei provare a far evolvere l'amichevole in altro"... per evitare di trovarmi a disagio e mettere a disagio lui ho preferito mantenere chiara la distanza relazionale. Forse veramente è un problema mio, chissà.

"Ricorda poi che un no detto con garbo é COMUNICARE ; il niente - nessuna reazione - encefalogramma piatto - di moltissime tipe é far sentire trasparente, inesistente, meno di zero, non meritevole neanche di un vaffanculo quel poveraccio che comunque ci prova con tutti i suoi timori e dubbi, anche e specialmente se si atteggia a Marlon Brando da baretto di quartiere"

Ripeto: deve essere perché tendo a proiettare il mio modo di essere sugli altri, penso a come mi sentirei io e visto che a me un "vaffanculo" non piacerebbe, non lo vedo come un premio di visibilità al negativo che gli devo per rispetto umano, ma come un'umiliazione gratuita che potrebbe essergli risparmiata mantenendo un atteggiamento freddo fin da subito.

"Fortunatamente per te, le tue amicizie (e la famiglia) sono emancipate così tanto da ammettere un tabù (sarai d'accordo che lo é ancora, eccome) come la masturbazione"

Un chiarimento: non so dire quanto siano da considerarsi emancipate le mie amicizie...rispetto alla media? non credo, secondo me siamo in media. rispetto a contesti con retaggi più antichi? sicuramente. Vedi, il mio attuale compagno (e sottolineo che è più giovane di me di qualche anno) mi chiama, per ridere, "la donna del 3000"... le sue amicizie (viviamo nella stessa città) sono molto diverse dalle mie, per tipo di adolescenza trascorsa, per modi di intendere la vita, per un sacco di cose..

continuo, in realtà, a pensare che la maggioranza delle persone 30enni, mediamente colte, relativamente cosmopolite e che vivano in una città di medie dimensioni (non il paesello retrogrado e provincialotto) siano più simili a me che non a lui e al suo gruppo di amici (che secondo me sono più da paesino sperduto come retaggio per certe cose)... la norma e il concetto di superamento della norma (emancipazione) sono relativi al punto di osservazione. Anche per la questione famiglia ci terrei a chiarire, giusto per dovere di cronaca: non è che io sia cresciuta in un ambiente con un'educazione sessuale illuminata (mi hanno pure mandato dalle suore da piccola, dove l'unica luce è quella delle fiaccole dei roghi metaforici per chi compie "peccato")! Semplicemente sono cresciuta in un ambiente in cui litigi e recriminazioni degli adulti mi hanno investito fin da piccola e dunque sono stata esposta, in modo piuttosto grottesco e volgare, a discorsi di un certo tipo, condotti in un certo modo anche verbalmente violento... l'emancipazione (e certe informazioni sulla condotta sessuale dei miei) sono state un corollario non voluto (ma utile) di un contesto di risse verbali fin troppo esplicite (considerando l'età di esposizione di noi figli).

"Mi confermerai però che finora in pochissimi, quando hai chiuso una chiacchierata con loro, hanno alzato le spalle e ti hanno serenamente detto, col sorriso sulle labbra: "Volevo conoscerti perché mi interessavi e chissà, magari se ci fossimo piaciuti si poteva anche fare una trombatina insieme. Visto che non mi vuoi me ne torno a casa e mi sparo un bel raspone".

No, in effetti nessuno, per lo meno non in questi termini. Ho immaginato la scena e non so come reagirei. Suonerebbe molto surreale, probabilmente mi verrebbe da ridere, sarebbe talmente diretto da sembrare niente più che un'uscita goliardica fatta per strappare un sorriso all'interlocutore.

Ecate

Ecate
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27/06/2013 | 20:57

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@BelButeleto

dici:

"Tutto vero, ed aggiungo anche che farsi vedere nella solita discoteca (o locale o parrocchia o location del bungee jumping) dalla solita gente mentre si ammicca - anche solo per un flirt innocente e senza sviluppi - con dieci tipi a sera possa causare giudizi e maldicenze su una donna."

sì, ovviamente però a seconda del livello di emancipazione della donna questo aspetto diventa più o meno rilevante. Ci sono donne che se ne fregano altamente dei giudizi degli altri. Se immaginiamo un contesto retrogrado di alcuni paesi del profondo sud in cui esiste ancora il concetto di "disonore" allora ci sta che la donna stia attenta a con quante persone parla... ma in città più grandi una fa poi quel che vuole e se la gente vuol parlare, che parli.

Dici:

"Quello che molti GT affermano é però altro: queste (le cosiddette Melanzane Italiche) non ti si filano nemmeno se hai un ictus davanti a loro !!

Che poi ci siano dei grandissimi sfigati che lo charme non sanno nemmeno cos'é : d'accordo , ma perché almeno due chiacchiere con una straniera (anche nel suo paese e non solo quando é in vacanza all'estero) si riesce quasi sempre a farle ? (e te lo dice uno vecchio, grasso, pelato e svogliato come io in effetti sono).

Vogliamo riconoscere che molte italiane (per motivi anche comprensibili, qualche volta) trattano i maschietti come delle autentiche stronze, senza un minimo di savoir faire ? E' così forte il timore che avete di trovarvi uno attaccato addosso per tutta la sera se appena vi degnate di scambiarci insieme due concetti ?"

Questa questione di come gestire gli approcci è interessante. Io, ovviamente, posso parlare per me, per le MIE personalissime motivazioni che magari mi impediscono di essere socievole ed aperta con un uomo che mi viene a parlare.

Se io sapessi che la persona davanti vuole solo far due chiacchiere ma sai che mi frega? ci parlerei volentieri e magari pure scambio numero e potrei avere un amico in più se la persona mi va a genio (e se la persona non mi spaventa, voi siete più forti, una donna deve capire se la persona di fronte è un potenziale violento!) Ma il fatto è che, quando sono avvicinata da un uomo, penso d'istinto (e non so, magari sbaglio) che lo fa con l'intento di conoscermi e tastare il terreno per vedere di provarci (e non dico necessariamente solo per scoparmi e poi ciao, magari può essere pure uno che cerca una compagna, non importa.... ciò che importa è che io immagino che lo scopo dell'avvicinamento non sia meramente amichevole....) al che penso "ma se io già so che oltre ad un'amicizia non andrei, ma 1) perché fargli perdere tempo? 2) perché portarlo al punto, parlando parlando, che magari mi chiede il numero e io glielo do anche, poi usciamo una volta e due, poi questo a un certo punto ci prova, porca miseria, e a me non interessa, ma perché devo portarlo nelle condizioni di sentirsi dire un no???? non è brutto? non è peggio? non è imbarazzante per entrambi? davvero è considerato savoir faire tenere un uomo nell'ambiguità e dargli false speranze? per me, scusami, ma questo è da stronza, molto più che non dire subito "non sono interessata a chiacchierare"... che non è tirarsela. Tirarsela è dire "ok, ti faccio credere che sono interessata poi ti do la mazzata deludendoti".

dici

"Ci sono amiche che tra il serio ed il faceto ammettono di avere una storia con il signor Dildo. Un uomo ammette con molta meno facilità di frequentare la Signora Federica ma é questo ciò che spesso accade. La scelta maschile quindi é: mi ammazzo segretamente di seghe sentendomi uno sfigato ed intanto persevero disperatamente nella ricerca di una che me la dia"

Si vede che frequentiamo persone molto diverse. Io e tutte le mie amiche abbiamo vibratori in casa e non abbiamo problemi a dire che li usiamo (pure quelle occupate, perché sono cose diverse la masturbazione solitaria e l'erotismo di coppia, non si escludono a vicenda), così come i miei amici ammettono tranquillamente di masturbarsi (pure quelli occupati) proprio perché è una cosa sana e naturale da fare. Quindi l'idea che la masturbazione sia una scelta tabù di cui vergognarsi non la condivido e non conosco persone che la neghino (mio compagno e miei genitori compresi, eh, per intenderci).

dici:

"Concludo riferendomi a quei tuoi amici che affermano di non essere mai stati con una professionista, che si chiedono cosa trovi un uomo in un rapporto in cui vince solo il denaro, ecc. ecc: BALLE. Lo sanno molto bene solo che a te non lo dicono (però se lo dicono tra loro quando tu non ascolti) "

può benissimo essere che sia come dici tu.

e per quanto riguarda il lasciar perdere le provocazioni: mi sono iscritta per soddisfare una curiosità, non per giudicare o insultare (o rispondere a giudizi o insulti) se mi mettessi a discutere in malo modo la mia comunicazione risulterebbe inefficiente per l'obiettivo che mi sono proposta.

Grazie per avermi dato il tuo parere!

Ecate

Ecate
Newbie
27/06/2013 | 20:35

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@Haran_Banjo

Sì, Ecate si riferisce alla dea greca. Sono un'appassionata di mitologia e l'archetipo del Femminile lunare oscuro mi risulta particolarmente affine.

dici:

"Su questo sito ci si scambia info sulle varie località, l'ambiente, la vita in quei posti, il tipo divertimento, i locali, ecc... talvolta, alcuni utenti descrivono le loro esperienze di vita (quindi non solo discussioni su femmine e/o professioniste), e queste sono secondo me le storie più interessanti da leggere. Poi, c'è chi è più orientato al pay, chi più alle conquiste vere e proprie, chi non disdegna entrambe le cose, chi è più materialista, chi più avventuriero, chi più esperto, chi più sprovveduto, chi ha un'indole più aggressiva, chi è più "easy", molti ce l'hanno a morte con le italiane per i loro motivi, altri non se ne curano più di tanto, ecc... Ognuno ha la sua opinione, consivisibile o meno. E poi si cazzeggia anche molto, che è sempre divertente. That's about it"

Sì, il sito è sicuramente ben fatto. Se fossi un uomo che amasse andare a pay o cercare donne free in giro mi iscriverei sicuramente. Vedo che le informazioni che vi scambiate sono davvero tante e effettivamente utili in relazione a ciò che cercate.

Sul fatto che molti qui ce l'hanno a morte con le italiane l'ho notato. Anche il fatto che @centurione mi abbia taggata in una discussione in cui si insultano le italiane me lo ha ricordato. Su questo non mi esprimo perché non amo le generalizzazioni. Non sono una di quelle che dice "tutti gli stranieri sono così", "tutti i meridionali sono cosà", "tutti gli uomini sono così" e, ovviamente, il pensiero che le donne italiane vengano prese in blocco, come un'entità amorfa e indefinita a cui sia possibile applicare un'etichetta generalizzante che livella totalmente i personalismi, le propensioni individuali, l'educazione di ciascuna, la cultura d'appartenenza... beh, mi sembra un modo alquanto riduttivo di pensare. Ma so anche che contro chi ragiona in questo modo c'è poca dialettica o razionalità che tenga, se si ragiona per pregiudizio (e ogni generalizzazione lo è visto che si giudica a priori, senza conoscere) la logica non attecchisce. E lo so a mio spese: il mio compagno è razzista e odia le persone di colore e gli extra-comunitari e pure i meridionali... solitamente non mi addentro più di tanto nel tentativo di fargli comprendere quanto sia irrazionale il suo modo di pensare perché finiamo per discutere. L'elasticità mentale non si passa per contagio o con la forza, è una peculiarità che si guadagna abituando la mente alla flessibilità (solitamente più si è colti meno si generalizza e non tutti, per scelta o per attitudine, hanno potuto o voluto investire nella propria cultura). Quindi uno evita per non farsi il sangue cattivo e non perdere tempo. Se il 90% degli utenti di questo forum decide di bollarmi come inferiore in quanto "melanzana italiota" perfetto, liberi di farlo. A me, in fin dei conti, cambia poco.

Ecate
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27/06/2013 | 20:23

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@rasato01

Innanzitutto non sarei d'accordo su quel "moltissime", sicuramente non inteso in senso percentuale, come per dire "la maggior parte di"... perché se è vero che molti miei amici possono aver mentito nel dirmi che disdegnano il pay e non ho problemi ad immaginare che sia in effetti così (come molti di voi hanno sottolineato) è altrettanto vero che non si può seriamente immaginare che gli orgasmi della maggior parte delle pay siano reali.

Sicuramente farà piacere pensare che moltissime di loro si divertano davvero con il cliente (l'ego di ciascuno necessita di lusinghe, è una cosa abbastanza comprensibile: anche a me piace pensare che il mio uomo mi veda bellissima, l'egocentrismo lo abbiamo tutti in diversa misura), ma mi sembra più plausibile immaginare il fatto che le numerosissime pay che paiono divertirsi davvero siano, in realtà, semplicemente abili a simulare orgasmi (che non ci vuole molto eh, contrazioni comprese... c'è modo per distinguere, volendo, ma è questione di sfumature impercettibili, dovreste proprio starci attaccati con la faccia e osservare i micro dettagli... un pene non ha la sensibilità sufficiente per distinguere da quali e quante fasce muscolari derivano le contrazioni che sente).

qui si parla, e me lo dite voi e io vi credo perché non conosco l'ambiente, di professioniste che vendono un'esperienza multisfaccettata, fatta non solo di estetica o di abilità, ma anche di atteggiamento partecipativo ed entusiasta. Una pay che convince il cliente di star realmente apprezzando il momento con lui è sicuramente una migliore professionista (e quindi fidelizza clienti) di una che sembra distaccata e che non vede l'ora che tutto si concluda. E questo vale per qualsiasi servizio, se chi lo vende sembra scocciato il cliente si trova male.

Non si può seriamente pensare che le prostitute si eccitino e vengano interagendo con uomini che pensano unicamente al proprio di piacere (come è giusto, contando che pagate per un certo tempo definito, immagino) e che ammettono -parole vostre- di considerarle come assistenti alla masturbazione, senza curarsi se colei che vende il servizio sia, a sua volta, eccitata o meno (è giustamente pagata per essere lì e far eccitare VOI). Come voi mi fugate dubbi in merito alla natura della sessualità maschile media senza nascondervi dietro a quella cortina di ipocrisia che invece può anche darsi che caratterizzi gli scambi con i miei amici uomini, allora come donna mi verrebbe da squarciare questo velo di finta compiacenza che ammanterà il 90% delle prestazioni, dicendovi che è altamente improbabile che una pay si diverta davvero di fronte a uomini che nella maggior parte dei casi non le piaceranno esteticamente e che non si cureranno delle sue esigenze (se avete un'ora non penso che stiate lì a farle preliminari, giusto? i preliminari saranno per voi, immagino.. anche perché non credo che vi venga in mente, che so, di praticare voi sesso orale ad una prostituta... per dire)..

Tanto, in fin dei conti, l'importante sarà che fingano bene, no? pure io se vado a farmi fare un massaggio ai piedi mi aspetto che il massaggiatore sia sorridente e che dia l'impressione di essere impegnato in quel che fa in quel momento... uno che mi massaggia i piedi con la faccia incazzata o annoiata non piacerebbe neanche a me. Se poi internamente mi maledice e pensa ai cazzi suoi amen, non è un mio problema, io mi aspetto un sorriso mentre mi massaggia e una volta che abbia l'aria professionale e gentile io sono a posto. Dovrebbe bastare anche a voi, immagino.

detto questo, per ridimensionare quel "moltissime", penso che sì, ci possano essere prostitute che effettivamente raggiungono l'orgasmo durante... ovvio che può succedere! capiterà in quelle occasioni (e a sensazione, direi "rare") in cui si trovano di fronte un cliente che le attrae esteticamente, che ha un atteggiamento in grado di eccitarla e che pensi anche al suo piacere

(non poche variabili). E la ragione dei loro orgasmi, per rispondere alla tua domanda, sarà perchè ogni tanto capiteranno anche situazioni che gli risultano congeniali.

(essere trattate come oggetti utili al piacere di qualcun altro può essere una perversione in grado di dare piacere di per sé, ma dopo averla sfogata una volta, due tre... insomma, non può rimanere un modus "eccitandi" valido in pianta stabile... dopo un po' annoia se è l'unico modo o il modo che va per la maggiore, soprattutto contando che la sessualità femminile ha tempi diversi dai vostri, sia per la fase eccitazione che per raggiungere il climax).

Ecate
Newbie
26/06/2013 | 17:31

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@jeanmichel @dragodoro

L'idea che una persona possa avere curiosità prettamente intellettuali, fini a sé stesse, che esulano dai propri casi personali non vi sfiora? Ho già spiegato le ragioni della mie domande. Sono una persona curiosa, non conosco personalmente persone che vadano a pay regolarmente (a parte qualche amico con cui non esco da anni), ho fatto alcune riflessioni e ho pensato che un sito come questo fosse il posto ideale per chiedere. Questo non ha nulla a che vedere con la mia vita di coppia. Non sospetto affatto che il mio compagno mi tradisca (come immagino che non lo sospetti il 90% di quelli tra voi che hanno una moglie o una fidanzata: se sono ingenua io, lo siamo tutti allo stesso modo).

Mai detto di essere una psicologa o di volermi spacciare per tale. Il mio profilo professionale va in tutt'altra direzione. Soprattutto considerando che per ora le ragioni occulte del mio scrivere qui avete cercato di individuarle voi...

@Luka

le ragioni per cui un uomo fidanzato o sposato scelga di andare a pay mi interessano meno, perché io mi ero posta la questione dal punto di vista del desiderio. Cioè se pagare per il consenso dell'altra persona non fosse qualcosa che togliesse adrenalina, che vanificasse il senso stesso della conquista... e questo mio dubbio riguardava in modo indistinto uomini single o uomini impegnati in una relazione sentimentale. Per il caso degli uomini impegnati che tradiscono con regolarità (come l'iscrizione a un sito del genere fa supporre) mi chiedevo, al massimo, quale fosse la loro posizione su un tradimento femminile e se e come si gestissero gli eventuali sensi di colpa. Per dire: se io tradissi una volta, due tre... sarebbero occasioni singole e quindi anche l'ansia, il timore di essere scoperti sarebbero circoscritti e limitati a pochi momenti della vita...ma se io adottassi (come immagino facciano molti degli sposati o fidanzati che scrivono qui) il tradimento come stile di vita credo che dopo un po' non mi sentirei a mio agio...vivere sempre con il timore di essere scoperta, boh, non credo che farebbe per me (e questo al di là di quanto uno sia bravo a mentire, è il fatto di sapere che comunque il rischio esiste).

Grazie anche a te per la tua risposta.

Ecate

Ecate
Newbie
26/06/2013 | 12:39

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Prima che giunga il ban -che mi aspetto, sì- ringrazio nuovamente tutti quelli che mi hanno risposto in modo cortese, cercando di soddisfare la mia curiosità...

(tralascio, ovviamente, chi ha deciso di psicoanalizzare le supposte motivazioni che mi hanno spinto a chiedere info qui, convincendosi che, naturalmente, io abbia una sorta di "prostituta interiore" da liberare o chi ha iniziato a criticare fin da subito sulla lunghezza dei post (Centurione, ma perché partecipi a discussioni che ti annoiano? questo sì che è strano), insultandomi e dandomi della donna insignificante "che starnazza" solo perché ho avuto una curiosità e ho cercato di trovare risposte. A me pare che la rete serva a questo, ma forse, per alcuni, la possibilità di informarsi varrà solo per gli uomini :P. Considerando che io non ho giudicato nessuno, ma ho chiesto con cortesia, veramente non capisco tanta ostilità preconcetta, ma amen, il mondo è vario e va bene così. La percentuale di haters è stata minima, in fin dei conti non mi lamento).

@ati-leong

Anche dalla tua risposta (ti do del tu, come puoi fare anche tu con me, l'etichetta della rete lo consente anche tra perfetti sconosciuti) prendo atto del fatto che secondo molti di voi l'avvalersi di donne a pagamento non implichi necessariamente una concezione svilente delle donne in generale... anche tu, come altri, lo riconduci principalmente a presupposti biologici che vi avrebbero dotato di una sessualità più attiva e promiscua per necessità evolutive e sottolinei che il sesso più masturbatorio in cui la conquista è assente non implica il fatto di non apprezzare forme di erotismo più complesso in cui entra in gioco anche il senso di sfida con sé stessi (e la mia curiosità partiva da questo... riducibile alla dicotomia eros/porné.. la vostra risposta in sostanza è che sono assolutamente compatibili l'uno con l'altro, non "aut aut", ma "vel vel").

Se dovessi valutare queste affermazioni, che sono il comune denominatore delle vostre risposte, sulla base dei casi personali che ho sperimentato direttamente mi verrebbe da dissentire, ma mi rendo conto che, personalmente, ho avuto troppo pochi partner (sia intesi come compagni sia come amanti) per attribuire una validità statistica alle mie esperienze con personalità maschili (e sul loro modo di vivere anche l'aspetto sessuale)... non nego, però, che questa disparità tra ciò che si enuncia nei trattati di eto-biologia e ciò che, invece, mi sono trovata a sperimentare mi lasci alquanto perplessa. L'unica spiegazione che posso darmi è che sicuramente avrò attirato (o selezionato) solo un certo tipo di uomini, in evidente contro-tendenza rispetto alle esigenze medie del genere maschile. Altrimenti non mi spiego come mai, se questa promiscuità "per natura" è da intendersi come una sorta di conditio sine qua non della sessualità maschile, tutti i miei partner abbiano sempre declinato con un "non mi interessa" le offerte di includere una terza donna nei nostri giochi o il mio dire "puoi avere amanti se ti va, basta che io non lo venga a sapere e che siano sempre diverse ogni volta" (ovviamente con due clausole: ciò che è concesso ad un partner è concesso anche all'altro e che di fronte a un contagio per sua colpa avrei reagito con la stessa violenza che si usa ad un aggressore che attenta alla nostra vita). Nessuno di loro mi ha mai detto sì. Anche quello che inizialmente mi aveva tradito e lo aveva ammesso mi rispose che dentro una coppia stabile non avrebbe voluto e che il tradimento iniziale era diverso proprio perché non c'erano progetti comuni.

O ho trovato le tre eccezioni che confermano la regola, oppure ho trovato tre uomini che non avevano voglia di ammettere i propri desideri promiscui o, più semplicemente, non erano disposti a lasciare all'altro altrettanta e pari libertà di azione. Probabilmente per l'uomo l'idea della donna che va con altre persone (anche senza che ci siano vincoli sentimentali, cosa che si auto-esclude se la regola è "una sola volta con ciascuno, mai due") è qualcosa che si scontra contro il retaggio patriarcale che prevede la donna come una merce di scambio che passa dal pater familiae naturale al pater familiae acquisito (non per niente fino a pochi secoli fa i reati di violenza sessuale sulla donna erano intesi come reati sulle proprietà del marito o del padre e non come reati sulla persona). Anche se non c'è sentimento, l'uomo difficilmente accetta (e trovo molto coerente, invece, il fatto che tu lo contempli) la libertà sessuale della partner. Forse è anche vero che la donna eserciterebbe con minor frequenza questo diritto: quando l'ho proposto ai miei partner non è mai stato per un'esigenza impellente mia, sapevo benissimo che se avessero accettato probabilmente ci sarebbe stata una sproporzione incredibile, però per me era importante mettere in chiaro che non stavo offrendo maggiori diritti senza pretendere in cambio la stessa identica libertà d'azione, più per principio di uguaglianza che per concreta volontà di far sesso a destra e a manca

(fosse anche solo perché la donna che va con sconosciuti è più soggetta al rischio di esperienza sgradevoli... se io chiamassi a casa mia tanti uomini, quanti di questi farebbero ciò che chiedo io e quanti, invece, adotterebbero comportamenti violenti che mi spaventerebbero? un uomo che va con una sconosciuta tendenzialmente non rischia la propria incolumità, se invece una donna si attira in casa uno squilibrato che è fisicamente più forte di lei, beh... già questo mi sembra un deterrente molto concreto alla promiscuità femminile, ben più che una supposta disparità di desiderio di base... chissà, forse se fosse la donna quella più forte fisicamente e avessimo la certezza che di fronte a raptus violenti improvvisi non saremmo di certo noi a soccombere, allora magari anche questi trend di promiscuità potrebbero tendere al pareggio. Soprattutto se consideriamo che fare sesso piace anche a noi e, soprattutto, c'è una questione molto legata alle capacità amatorie del maschio (composte da vari fattori, tecnica, atteggiamento, durata, dimensioni) che secondo me non è così altrettanto stringente nella donna.... voglio dire: trovare un partner insoddisfacente è più probabile per la donna che non per l'uomo (la donna dura indefinitamente, l'uomo può concludere subito) e, quindi, le esigenze di cambiare spesso potrebbero essere più giustificate per il nostro genere... probabilmente a voi cambiare serve perché ci sono tante donne belle e non dico che una gran figa valga l'altra, ma quasi... una volta che avete accertato che l'estetica vi appaga e che almeno un minimo di predisposizione c'è, non dico che siete a posto, ma quasi, no? per noi è ben diverso: può anche arrivare Brad Pitt con un pene gigante, ma se dura 3 secondi, lo usa male o ha un atteggiamento poco adeguato alle aspettative, ecco che l'esigenza di andare oltre si fa sentire. Gli uomini tra loro faranno commenti, forse, sull'aspetto fisico delle proprie compagne che potrebbero non rispettare gli standard più elevati.. solitamente tra donne non si fanno commenti sull'estetica dei fidanzati, ma sulle effettive capacità amatorie).

Comunque, sto divagando, e sicuramente sarò nuovamente accusata di essere prolissa. Mi viene da scrivere molto perché con alcuni di voi ho trovato modo di confrontarmi in modo soddisfacente e quindi mi sento un po' come al bar mentre si chiacchiera... ovvio che se fossimo in altro contesto (accademico-saggistico per esempio) tenderei alla concisione e userei registri diversi.

Ecate

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 21:19

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@herber21

dunque, se ho ben capito, accetteresti senza problemi che tua figlia si prostituisse, ma non la compagna.. non sarebbe una questione morale, ma una questione legata all'esclusività del tuo rapporto sentimentale (questione che, ovviamente, con la figlia non si presenterebbe)...

a me non sembra un mestiere facile, però... quindi non so quanto sarei felice che una mia ipotetica figlia lo facesse... come non sarei felice al pensiero che lavorasse in miniera, per dire... o che facesse mestieri stressanti... in fin dei conti, anche la prostituta più felice e soddisfatta, non rischia di fare brutti incontri? di trovare il cliente sgarbato che la malmena? di fare un servizio e non essere pagata? di trovarsi di fronte uno a cui vorrebbe proprio dire di no perché le fa incredibilmente schifo (pensiamo che so, a uno molto brutto o molto sporco o molto anziano o molto sgarbato nei modi, antipatico), ma che per ragioni "aziendali" non le è consentito rimbalzare? diciamo che ci sono mestieri che logorano meno, in cui ci sono meno rischi di salute, che sono meno stigmatizzati socialmente tra cui potrebbe scegliere.. anche mestieri più duraturi, diciamo, visto che una prostituta avrà il picco di clientela entro una certa età e non oltre...

e potrà specializzarsi finché vuole, ma è come un calciatore (pur non guadagnando uguale): dopo una certa età è fuori dal mestiere. Altri percorsi, in cui ci si forma con la mente e con il corpo, consentono di rimanere in attività ben più a lungo e con meno controindicazioni... poi oh, libera di far ciò che vuole.. non mi ero mai posta il problema della "figlia prostituta" visto che non volendo figli, questi scenari non me li prospetto neanche in modo ipotetico..

per la questione sanitaria, avrai sicuramente ragione tu... le mie fobie resterebbero ed ammetto che sono irrazionali. Un po' come quando si va in attesa dallo studio medico e tutti tossiscono, dopo un po' penso che vorrei essere da un'altra parte ... probabilmente ho più possibilità di prendermi un raffreddore toccando il pulsante di fermata del bus, ma in quel momento non ci penso... nello studio medico sì.

@matt.... hai parlato del fatto che lo scambio puttana-cliente è privo di sovrastrutture, facendo intendere che quel tipo di scambio fosse rappresentativo del rapporto, in nuce, uomo-donna, ma che nei rapporti di coppia non mercenari esistano sovrastrutture a mascherare questo scambio originale ed originario a cui tutto in realtà si ridurrebbe. Se ho frainteso mi spiace, la scelta del termine sovrastrutture mi ha suggerito questo tipo di deduzione, ma ti pregherei di non insinuare che io possieda scarse capacità di comprensione. Io non mi sogno di farlo con te, ti pregherei di mantenerti cortese come lo sto facendo io.

io vedo lo scambio, lo scambio esiste in ogni cosa... si dà e si riceve... ma si danno e si ricevono cose che non sono passibili di essere monetizzate. Non è una cosa del tipo "mi ascolti stasera, allora vale che io domani ascolto te", "tu mi dai due carezze sui capelli stasera, io domani ti do un bacio sul naso e ti dico che ti amo"... non esiste un tariffario.. nel rapporto cliente-prostituta sì, lì le cose si stabiliscono, si dà un prezzo allo scambio.. nel rapporto di coppia no. Ci sono due persone che stanno insieme e si prendono cura l'uno dell'altra senza star a fare i conti... i conti escono, al massimo, quando il rapporto è molto sbilanciato da una parte (uno che è innamorato perso e fa tutto per l'altro e l'altro che non lo considera di striscio, se ne approfitta e non dà un barlume di condivisione emotiva reale), ma normalmente, quando le cose sono più o meno equilibrate non c'è nessun registro contabile.... e quindi lo rende un qualcosa che non puoi comprare. Un abbraccio sincero non ha un prezzo. Quindi in quel momento non è inteso come scambio, è inteso come dono. Poi è evidente che l'altro donerà a sua volta, ma è come se fosse un regime di regali reciproci, non un do ut des così freddamente ordinato e stabilito come nel caso del sesso mercenario.

Per tornare sulla questione invidia. Non capisco come mai spingi così tanto sul fatto che invidierei le prostitute, non so perché ti piace così tanto pensare che sia così. Se ne sei convinto ti lascio volentieri la tua convinzione. La ragione per cui ho fatto questa domanda in questo forum l'ho già spiegata. Giorni fa mi sono trovata a discutere con un mio amico di sesso a pagamento (e la ragione è stata, nel dettaglio, un video trash di andrea dipré con una certa Nikita, visto su youtube in cui, dai commenti, sembrava che gli uomini gradissero quel tipo di atteggiamento femminile... io ed il mio amico, invece, discutevamo di come le donne che fanno della volgarità la loro bandiera non siano, in realtà, erotiche e lui mi diceva che, come uomo, trova l'erotismo nel fascino della scoperta che con donne di questo tipo non sussiste... e io gli ho risposto dicendo che se gli uomini la pensassero tutti come lui, allora non si spiegherebbero quelli che vanno con donne pagando, dove la conquista e la scoperta non esistono per definizione...).. alla luce di queste considerazioni, visto che mi ricordavo del vostro sito perché anni fa ci ero finita navigando, non ricordo nemmeno più come, ho pensato che potevo chiedere direttamente ad utilizzatori di prostituti come si gestissero questa questione del sesso a pagamento...

ecco la ragione "della discesa in questa arena", come la chiami tu... pura e semplice curiosità... le mie fantasie sessuali, perché, come tutti, ne ho, ovviamente, non vanno assolutamente nella direzione del sesso a pagamento... anche perché è una cosa che qualsiasi donna potrebbe fare, volendo, in forma ben anonima se proprio volesse farlo...

e il mio non capire il sesso a pagamento non vuol dire non accettarlo, c'è una bella differenza. Se tutti voi siete felici così, io sono felice per voi. Per me siete liberissimi di continuare a pagare per far sesso, figurarsi. Non è che le prostitute mi tolgono qualcosa. Se voglio far sesso ho un compagno disponibile per farlo. E se non avessi lui, mi basterebbe scendere per strada e visto che sono ancora giovane e di bell'aspetto non ci metterei più di 5 minuti a trovare qualcuno che mi soddisfi. Di cosa mai dovrei essere invidiosa, di grazia? Non fanno nulla che ogni donna sarebbe in grado di fare, se volesse. Il punto è che non tutte le donne hanno

interesse (conscio o inconscio) nel farsi pagare per far sesso, per quanto tu la pensi diversamente.

Dici che sono curiosa perché anelo ad essere posseduta da un uomo in quanto femmina. Ma scusa, eh, ma quando il mio compagno fa l'amore con me, pensi che mi possieda "in quanto uomo"?

Se avessi curiosità sul mondo della prostituzione di per sé, mi basterebbe mandare un messaggio privato a una qualsiasi escort in rete e fare domande sul loro mestiere...a me invece interessava solo capire se l'uomo che va pagando sente di star sacrificando una parte di desiderio o meno.... se l'uomo che va con donne ed è occupato è disposto a tollerare a sua volta il tradimento... se non ha paura delle malattie...

un mio caro amico è omosessuale...e quando me lo ha detto, proprio perché è diverso da me, l'ho subissato di domande per capire tante cose....e non si è mai sognato di dirmi "ah, ma allora sotto sotto sei lesbica, ecco perché chiedi" perché la gente può anche essere curiosa di per sé, senza ragioni inconfessate o inconfessabili sotto. Anche perché la psicologia spicciola siamo buoni tutti a farla, una potrebbe dire che chi va a pay è perché ha avuto un qualche rapporto strano con la madre, che si è sentito rifiutato dall'archetipo del Femminile da piccolo e quindi ora non si sente all'altezza di essere amato in quanto tale e si rivolge alle donne pagandole come forma di svalutazione dell'altro da sé da cui è stato ferito in passato. Ma io non lo dico, primo perché non sono uno psicologo, secondo perché non ho la presunzione di incasellare sconosciuti o di fargli psicoanalisi da dietro un monitor. Tu invece insisti nelle tue convinzioni, mi chiedo perché.

Ecate

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 20:01

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dici

"se tu paghi una persona per fare sesso, nel mentre ti chiedi se forse non ti vuole? E' ovvio... Ma la mia risposta è: chi se ne frega? [...] In un certo senso è come una masturbazione "assistita". E' solo per me quel momento "

ecco, quindi, in qualche modo concordi con me quando dicevo che nel momento in cui paghi si annulla la percezione di due soggettività in gioco... quella ce l'hai con la tua donna, che non è pagata per stare con te... che sceglie, giorno dopo giorno, rapporto sessuale dopo rapporto sessuale, se ha effettivamente voglia di godere di te e con te... lì in gioco siete in due... ma con la pay no, è una sorta di masturbazione perché l'altra è uno strumento, una specie di bambola gonfiabile al massimo grado del realismo.

Comunque sì, la mia incapacità di comprendere fino in fondo il piacere sotteso al sesso a pagamento è proprio questo... il pensiero che l'uomo venga con me senza desiderarmi è l'antifrasi dell'erotismo per me. L'assenza (anche solo supposta) di desiderio dell'altro da me è qualcosa che inibisce ogni tipo di eccitazione. Se devo investire qualche centinaio di euro per una masturbazione credo che mi sceglierei il vibratore più hitech sul mercato, ma non pagherei un uomo.

Sarebbe interessante sapere il punto di vista delle donne che pagano gli escort... perché ci sono, ma io non ne conosco neanche una. Chissà in che termini si pongono loro la questione.

Ti ringrazio molto per lo scambio.

Sia tu che gli altri siete stati gentili a condividere con me i vostri punti di vista.

Ecate

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 19:54

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@bollo

"Su 100 uomini che tradiscono quanti lo fanno solo per il sesso? E su 100 donne? La mia opinione è che il numero sia molto più alto tra gli uomini, e da qui arriva il mio punto di vista. "

sì, concordo anche io. Ma se la tua donna fosse tra quelle che, come te, riesce a tradire solo per sesso, dal momento che tu lo fai, dovresti non far storie se lo facesse anche lei, esattamente nei modi "prettamente genitali" che applichi tu. Questo intendevo. A parità di comportamento (pari in tutto e per tutto, compresa l'assenza di coinvolgimento), parità di reazione: o è concesso a entrambi i partner di ambo i sessi o a nessuno. O meglio, a mio avviso così dovrebbe essere per essere veramente equi e per non applicare i soliti due pesi e due misure che solitamente concedono al maschio più libertà di quanto questo non sia poi disposto, a sua volta, a concedere alla propria partner.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 19:49

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@matt

"Ecate, chissà perché alla terza riga del tuo primo post ho pensato che tu fossi una donna".

scrivo "da donna"? sarebbe interessante capire perché...quali segni semantici o stilistici ti hanno fatto pensare così.. ci sono tanti saggi di Gender Studies che si occupano di questo.. di capire se e quando è possibile riconoscere l'autorialità al femminile dietro ad uno scritto..

"Il rapporto uomo-prostituta è quello piu' puro, perché lo scambio è semplice e chiaro, senza sovrastrutture".

questo, però, fa supporre che l'unica forma di scambio che intendi possibile tra uomo e donna sia quello di sesso che la donna dà all'uomo e denaro che l'uomo dà alla donna. Ai miei occhi è una percezione distorta e riduttiva. Per il mio compagno non credo proprio di essere una semplice fonte di sessualità facilmente reperibile (è un bell'uomo, al di là delle variabilità di gusti, diciamo che sono più quelle che lo trovano attraente che non quelle che non lo considerano tale: potrebbe trovarne tante altre oltre a me)... e lui non mi dà soldi. Quindi, come vedi, c'è altro. Cose come il supporto emotivo, la comprensione, sapere di poter contare l'uno sull'altra, divertirsi assieme... Quelle sono cose che non compri. Se poi a te non interessano è un altro discorso. Ma ci sono persone per cui sono importanti e che si adoperano per ottenerle... e la componente erotica è una parte, importante se vogliamo, all'interno di uno scambio ben più complesso di quello che dipingi tu.

"Capisco perfettamente il perché le donne provino una forte invidia verso le prostitute. E' un sentimento che traspare evidente anche dai tuoi interventi."

Tu dici? a me non pare proprio.

"Hai mai sognato di essere una di loro? Di donare il tuo sesso in cambio di soldi?"

No, sinceramente no. Andare con uomini che non mi eccitano sarebbe un incubo, più che un sogno. Ma se loro sono contente così, buon per loro. Ognuna è libera di monetizzare ciò che vuole. Personalmente ho scelto un percorso diverso.. sicuramente non mi ho conseguito una laurea e un dottorato di ricerca per poi scegliere di vendere il mio corpo. Vendo il mio cervello perché mi sono formata per questo. E mi concedo il lusso di regalarlo, il mio corpo. A chi dico io e se e quando mi va.

"Se stai raccogliendo materiale di studio o per un articolo, ma soprattutto se vuoi dormire bene la notte, dovresti trovare il coraggio e provare".

Nessun articolo. La sociologia e la psicologia non sono il mio ramo, sono solo discipline che mi affascinano e che a volte mi fanno fare domande su realtà che non conosco a fondo. Dormo da dio, ti ringrazio per l'interessamento ^_^

Ecate
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25/06/2013 | 19:29

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@herber21

sul fatto che le prostitute siano professioniste, mi trovi d'accordo. Una è libera di vendere ciò che vuole. Ciascuna stabilisce i limiti personali di ciò che vuole vendere e monetizzare di sé. C'è chi si mette nuda per un cartellone o balla su un cubo e vende la propria immagine, c'è chi monetizza le proprie competenze specifiche e impara un mestiere diverso, magari fa la pizzaiola... chi monetizza la propria formazione culturale e magari insegna a scuola.. ogni forma di prestazione retribuita che impieghi il nostro tempo e le nostre energie è una forma di prostituzione.... a seconda delle proprie capacità, inclinazioni e volontà ognuno monetizza ciò che crede... il fatto che io non farei mai sesso per denaro non significa che mi sento di giudicare chi lo fa... so, però, che non mi piacerebbe avere come compagno un uomo che fa sesso per denaro...e che, se fossi un uomo, non sceglierei una prostituta del corpo come fidanzata... mentre non ho problemi verso

chi impiega il proprio intelletto per denaro... forse sarà solo il retaggio cattolico a cui, volenti o nolenti, siamo stati educati a continuare a plasmare le nostre preferenze in tal senso...

ma, detto questo, credo che se ci pagassero su le tasse ne guadagnerebbe anche l'economia dello stato.

dici

"PEr quanto concerne le malattie mi fido di più di una situazione Fkk tedesco/svizzero o comunque una struttura dove le ragazze sono controllate periodicamente, che magari una ragazza conosciuta 2 ore prima in un locale, che magari di esami del sangue manco l'ombra! "

probabilmente hai ragione tu... però mi dico, ma sti controlli per quanto frequenti saranno periodici, appunto, ci sono finestre di tempo utili per verificare l'insorgenza di certe malattie...

non lo so, sarà che il pensiero di ammalarmi mi fa paura, ma credo che anche questi controlli non placherebbero le mie ansie... penserei sempre "ma se a quello prima di me, o ieri, o l'altro ieri, ha fatto qualcosa senza preservativo e adesso mi attacca qualcosa?".. sarà che non appena ho un sintomo mi angoscio al pensiero che sia quale malattia strana, credo che se frequentassi certi ambienti vivrei con il pensiero contagio come una spada di Damocle.... poi magari è come dici tu, vai in discoteca, vai con una dopo 10 anni di inattività e ti becchi cose strane... andrà anche a fortuna, però la cosa non mi convince del tutto. Sarò paranoica io :P

Ma il pensiero di baciare una che ha appena fatto sesso orale magari non protetto con un altro uomo? non vi dà fastidio? o forse i baci sulla bocca in quei contesti non si danno direttamente?

Ecate
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25/06/2013 | 19:14

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@bollo

"E poi no, non preferisco una 30enne di media bellezza conquistata da me, rispetto ad una velina da 10+ in un FKK. Come ti ho detto, siamo molto più fisici e "animali" da questo punto di vista"

questo probabilmente è ascrivibile al fatto che per voi la sessualità è più legata alla vista? quindi la componente di eccitazione vi arriva prevalentemente dall'osservare visivamente la donna e più è bella a seconda dei vostri standard più questo riesce a cancellare il fatto che l'avete pagata...

forse da donna non lo comprendo perché per me l'idea dell'eccitazione dell'altro è fondamentale.. come donne trovo che il pensiero che l'altro mi desideri sia ciò che serve per accendere il mio, di desiderio, e se sapessi di aver pagato (e potrebbe anche essere un modello bellissimo, non importa) non mi sentirei desiderata, quindi la cosa, sotto sotto, mi lascerebbe perplessa e non mi consentirebbe di sentirmi coinvolta al 100% nel momento... e il mancato coinvolgimento totale, per noi donne, preclude la possibilità del piacere.. o ti lasci andare o non ti diverti...e pensare "ma questo magari non mi vuole, è con me perché l'ho pagato" sarebbe un pensiero che in quel momento impedirebbe di godersi la situazione... sì, forse tutta la differenza sta in questo.. allora come collocare quegli uomini che dicono che il fatto di pagare gli smoscia tutto? sono uomini con una componente femminile spiccata? chissà.

"Difficilmente si parla di questo proprio "lato oscuro" con persone amiche che non condividono questa cosa. Io per primo non ne parlo con amici e amiche, e non conoscono questo mio lato"

indubbiamente è vero... ci saranno molti amici che non si saranno aperti del tutto, è inevitabile.. ma visto che se n'è parlato anche assieme a persone che invece, senza problemi, dicevano "no, ma che cazzo dici? io pago così faccio prima e mi scopo delle fighe da paura" e che in quel momento non hanno ricevuto giudizi... ho creduto che volendo, il coming out del pay potesse essere abbastanza indolore... allora recitano molto bene... che comunque non è da escludere... sul fatto che i lati d'ombra restino nascosti non ci piove, ma questo in fin dei conti non mi sembra un lato poi così tanto d'ombra.. capisco che si nascondano perversioni particolari, parafilie poco note o poco condivise, ma la prostituzione è abbastanza sdoganata a livello culturale.. quindi tendo a non considerarlo come argomento di tabù così stringente.

Ecate
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25/06/2013 | 19:05

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@bollo

dici

"Se la mia ragazza facesse altrettanto, non potrei accettarlo. E' egoistico e ipocrita, certamente, ma sono sicuro che il tradimento femminile sia fatto ad un livello diverso da quello maschile, che è almeno nel mio caso solo genitale. "

secondo me ti sbagli. Anche le donne sono in grado di tradire solo a livello genitale.. ti posso dire che è così perché ho amiche che mi hanno confidato tradimenti di questo tipo specificando la totale assenza di coinvolgimento... è vero, anche secondo me, che le donne solitamente, quando tradiscono, ci mettono più spesso anche del coinvolgimento, ma ciò non esclude che siano in grado di avere anche quel tipo di relazione prettamente istintuale che dici tu...

che sicuramente è meno grave... se non fosse che temo le malattie, se il mio partner mi fosse infedele preferirei mille volte che avesse centinaia di amanti anonime piuttosto che un'amante fissa per cui prova sentimenti... (lui stranamente, su mia domanda diretta, mi ha risposto il contrario..preferirebbe che io avessi un solo amante fisso, cosa che non comprendo).. i tradimenti del cuore sono più pesanti e le donne sono più inclini a quello, ma non puoi escludere a propri l'altro tipo di tradimento da parte delle donne, quello analogo al tuo... se sapessi che il tradimento della tua compagna fosse meramente fisico come i tuoi non credi che saresti eticamente obbligato a fare i conti con la tua gelosia ed accettarlo?

sarebbe come se io avessi mille amanti e il mio moroso pure, ma io pretendessi di essere l'unica a poterlo fare... per quanto potrebbe rodermi, razionalmente come potrei mai accampare più libertà di quante non ne concedo? a un certo punto dovrei farmene una ragione per questioni di etica e di equità.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 18:54

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@bollo

continuo a citarti:

" non dico che per essere più alla mano una ragazza dovrebbe darla a chiunque ci provi la sera stessa. Basterebbe un comportamento diverso, come riscontro molto spesso nell'Europa dell'Est. Un sorriso, due parole, niente di che. Magari alla ragazza non interessi, ma è raro che nemmeno ti consideri o ti liquidi come se fossi l'ultimo pezzente su questa terra."

questa riflessione mi consente di fare una domanda che mi sono posta più volte... ma come uomini che vi approcciate... non preferite una risposta, educata, ovvio... ma che sia definitiva.. voglio dire.. solitamente quando vengo approcciata io dico chiaro che non mi interessa, ma non per scortesia! credo che rimanere a sorridere sapendo di non essere interessate (perché si è occupate e magari è arrivato anche Brad Pitt o uno super interessante, ma in quanto occupate una non è interessata, perché magari si è tra amiche e non si vuole lasciar da sola l'amica, perché magari la persona non piace, perché magari piace anche ma in quel momento non si ha voglia di chiacchierare per mille ragioni etc) sia solo far perdere tempo alla persona, comportarsi ambiguamente...

se io vedo un uomo che mi si approccia e già so, immagino, che venga con l'intento di portarmi a letto/conoscermi e io so che non sono disponibile, ma non è meglio anche per voi che una tagli corto (rispondendo educatamente solo se uno è educato, ovvio) e dica "no grazie, preferisco star sola?".. questo come viene considerato? come un liquidare male? io credo che mi sentirei male a star lì a parlare con uno che si impegna tutto per corteggiarmi quando in cuor mio so che tanto non ho intenzione di far nulla...penso che se sarò esplicita può concentrarsi su un'altra, eventualmente...

in realtà dare dei no non diverte nessuno...perché ci si immedesima e ricevere dei no è brutto... e va bene che magari la persona dall'altra parte non ci mette sentimento ma solo voglia di concludere e trovare una disponibile quindi forse il "no" lo ferisce fino a un certo punto, però è sgradevole anche trovarsi a dire di no perché ti fa fare la parte di quella che se la tira, di quella che fa la stronza. O tu pensi che a noi ragazze italiane piaccia dire di no? Ci saranno anche quelle a cui piace, sicuramente, il mondo è vario, ma non è che rifiutare un corteggiamento rischiando di far sentire l'altro umiliato e respinto (soprattutto se l'approccio è educato e gentile) dia piacere, anzi.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 18:44

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@bollo

tu dici:

"Ormai tutte pensano di essere delle vip, vogliono il ragazzo zerbino, con il portafoglio pieno, che le porti in giro con il macchinone. L'interesse è la discriminante. Se una persona non può dare nulla ad una donna oltre sé stesso, è automaticamente tagliata fuori. E non sono ingenuo, ho viaggiato abbastanza e queste donne ci sono ovunque. E' solo che nel nostro paese la percentuale è molto molto più alta che altrove."

Ma non ti sembra una generalizzazione? mi rendo conto che in certi ambienti questa potrà essere anche la norma... che so, immagino il tipo di ambiente in cui si muovono le olgettina-style...

che esistono e sono prostitute camuffate... ma non credi che se ci si muove in ambienti più "normali", meno fighetti, meno artificiali si trovino donne normali che non pretendono niente di tutto ciò se non un minimo di gentilezza, di buona conversazione, di generosità standard del tipo che si offre di pagarti la cena ma poi sta a te dirgli "no grazie stavolta faccio io", insomma, gesti gentili, ma non qualcosa che ti faccia sentire che ti stanno pagando... magari oltre all'educazione non fa schifo un minimo di bella presenza..perché non sto dicendo che quella non conti nulla, essendo la base dell'attrazione.. però qui non si parla di fotomodelli eh... non è che o l'uomo è brad pitt o lo si scarta... e poi i gusti sono gusti, le mie amiche vanno con uomini che per me sono brutti e per loro belli... il mio primo moroso a detta di tutti (comprese le mamme delle mie amiche che solitamente le mamme sono sempre buone e un po' melense e delicate nello sparare giudizi) era orribile esteticamente, ma a me piaceva comunque (mi ci ero messa assieme 15enne senza nemmeno aver visto la foto)... ora sto con uno belloccio, in effetti, ma dei tre fidanzati che ho avuto non erano tutti come lui... diciamo che quando giro per strada gli uomini che scarterei a priori perché esteticamente insoddisfacenti secondo i miei canoni sono pochi, la maggior parte rientra nella "media passabile" che potrebbe diventare interessante se unisse certi modi di fare, per dire... io non ho mai avuto uomini col macchinone né li ho cercati... e come me anche le mie amiche... stanno con persone normali, postini, camerieri, studenti.. il mio compagno è un impiegato che prende 1100 al mese e gira con una macchina normalissima...

forse se andate a cercare le donne negli ambienti alto-borghesi, ricche di famiglia, abituate ad avere centinaia di euro di paghetta al mese dai genitori da adolescenti, il cui unico interesse è avere i soldi per la nuova borsa o per il french nuovo allora sì che poi si aspettano un tenore di vita di un certo tipo ed eventualmente puntano a chi ha i soldi.... e questo discorso della donna che agisce per interesse, per esperienza personale potrei ribaltarlo e dire che anche gli uomini vogliono le ricche visto che il mio ex mi ha lasciato e si è messo con una che girava con migliaia di euro di vestiti.... a mio avviso, si è innamorato del conto in banca dei genitori di lei, più che di lei... ma ciò non mi permette di dire che tutti gli uomini cercano la donna a seconda di quanti soldi in vestiti si può permettere di spendere...

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 18:41

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Ua lover... ho visto solo ora il seguito della tua domanda.

nessun matrimonio fallito. sì tradita ma ho perdonato.

però non generalizzo, vedi... quello che mi ha tradito era anche un uomo manesco durante i litigi... in alcune occasioni ha alzato le mani... ma da lì a pensare che tutti gli uomini siano così, o che tutti gli uomini italiani siano traditori, meschini e violenti ne corre... so che LUI era così...ma sugli altri non posso pronunciarmi.

se dovessi valutare tutti gli uomini italiani sulla base di qualche esperienza sfortunata o di fallimenti pregressi allora mi sentirei in grado di etichettarvi tutti... cosa che non è.... fosse anche solo perché sarei la prima a precludermi esperienze... sicuramente le ferite passate pesano e la tendenza a fare di tutta un'erba un fascio è una costante psicologica a cui in certi momenti ci si appiglia perché fa male pensare di essersi scelta la persona "sbagliata" e quindi stigmatizzare l'altro da sé (gli uomini o le donne a seconda) è una soluzione semplice anche per non sentirsi responsabili di scelte infelici o di connivenze psicopatologiche...

per il fatto di aver creduto che @epicuro dicesse seriamente, mi capirai, ma visto il tenore dei post di questo sito una è anche legittimata a pensare che una risposta calibrata sulla convinzione dell'inferiorità femminile sia data in senso non ironico. Ce ne saranno sicuramente altri, se non lui, che la pensano effettivamente così e certe convinzioni sono ardue da smantellare e non mi assumerei personalmente l'onere di farlo, oltretutto non avendone l'interesse.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 18:10

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@UA lover

31.

No, non sempre stata fedele.

Dopo 4 anni di relazione ho baciato un altro uomo. L'ho confessato dopo pochi gg e sono stata lasciata. Perdonata dopo qualche mese e altri 5 anni di relazione con lo stesso uomo. Finita per ragioni che esulano da quell'episodio.

In un'altra relazione, erano gli inizi, le primissime settimane, quando chiesi ragguagli sugli eventuali vincoli di fedeltà mi fu risposto che "non sapeva se eravamo assieme no" e non sapeva se voleva vincoli di fedeltà. Chiesi il permesso, quindi, di far sesso con un amico che mi piaceva e a cui piacevo. Mi disse di no. Lo feci comunque, per qualche mese... fino a quando non mi resi conto che mi ero innamorata della persona con cui stavo, nonostante mille inadempienze erotiche sue. Troncai la cosa con l'amante e confessai la cosa al compagno. Si incazzò a morte, per poi finire per confessarmi, il gg del primo anniversario (quindi a mesi di distanza dalla mia confessione), che al tempo si era arrabbiato alla mia domanda di "permesso cose extra-relazione" perché lui ne aveva già avute senza chiederlo. Ci perdonammo a vicenda perché erano cose relative ai primi mesi di frequentazione e dunque quando ancora era tutto molto fumoso e scarsamente definito. Relazione finita dopo altri anni per ragioni indipendenti dalla questione.

sì, ho fatto viaggi all'estero con amici e amiche senza partner al seguito.

no, mai vissuto fuori italia partendo da zero. Ho sempre vissuto in Italia. Per quanto riguarda le esperienze di vita complicate, è difficile rispondere. Dipende cosa intendi per complicate... ognuno potrebbe settare un soglia di "complicazione" diversa e quindi ciò che agli occhi miei non è complicato per un altro potrebbe esserlo... e ciò che è complicato agli occhi miei potrebbe risultare una stronzata per gli altri. Per questa ragione non so come rispondere all'ultima domanda. Se per situazioni complicate intendi necessariamente cose del tipo "vivere sotto un ponte" o dover chiedere l'elemosina, allora no. Ho sempre avuto un tetto sulla testa e qualcosa nel frigo, per fortuna. Ma non navigo nell'oro, non ho rendite di cui vivere e la mia famiglia natale è bel lontana dall'idillio psicologico alla Mulino Bianco, per intenderci.

Perché queste domande? Saranno finalizzate a una riflessione di qualche tipo, presumo.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 17:27

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@centurione

Ma secondo te mi aspetto che il mio post venga letto da tutti gli utenti del forum? certo che no. Lo metto da conto che una buona parte lo salta a pié pari.

I messaggi lunghi hanno meno possibilità di essere letti, lo so bene. Si vede che, a conti fatti, preferisco essere letta meno, ma pensare che quei pochi che si prendono la briga di leggere capiscano la mia posizione e gli intenti che mi hanno indotto a fare determinate domande in un sito come questo. Solitamente io non ho problemi a gestire post lunghi se sono intenzionata a partecipare al discorso, quindi suppongo che anche per il resto del mondo sia così.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 17:22

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@giannipigo

per quanto riguarda le donne sole nei locali non saprei dirti perché non ne frequento tanti.. sicuramente il fatto che ci si attenda che sia l'uomo a fare il primo passo nell'approccio non è semplice.. se un uomo è timido sono guai. Io, che sono timida, credo che se il primo approccio, perché la società si aspetta così, toccasse sempre e solo a me, beh, combinerei ben poco. In questo non vi invidio... a volte mi chiedo se ricevere un rifiuto per un uomo sia doloroso come per una donna... immagino di sì, in linea di massima dovrebbe essere così... o forse, quest'educazione patriarcale che un po' ci ha formato tutti, vi ha abituato fin da ragazzini che "il maschio si deve buttare" e quindi col tempo avete sviluppato (genericamente eh, ovvio che ciascuno è un caso a sé) una maggiore resistenza nel superare l'ansia del primo approccio o nel gestire un rifiuto.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 17:13

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Hai ragione, scrivo molto. Lo faccio perché ci tengo a non essere fraintesa e perché parto dal presupposto che, essendo un forum, chi non sia interessato a leggere molto salti i post...escludendo a priori i topic che si ritengono di scarsa utilità (come potrebbe sicuramente essere considerato il mio).

Le vacanze? strana domanda. Comunque ancora non ho programmi definiti, ma una rosa di mete da scremare assieme a chi verrà con me.

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 17:03

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@Roy

grazie della risposta...

capisco perfettamente il fatto che sia un servizio che viene fornito (in molte occasioni) totalmente in libertà.. nessuno le obbliga a vendere il corpo e dunque si è liberi di accedere a un servizio, per carità... personalmente non riesco a capire come faccia a essere divertente se uno paga... il pensiero di non aver sedotto personalmente non rende la cosa una sorta di rapporto a uno invece che a due?

voglio dire: se l'altro l'ho pagato (i discorsi sul free invece rientrano appieno nel regime di conquista e quindi daranno l'ebbrezza che devono) non è una forma di masturbazione, in realtà? la soggettività delle parti in causa (che può anche essere solo per lo scambio erotico, anche senza saperne il nome, per dire, non sto assolutamente parlando di sentimenti) non è ciò che rende il rapporto unico e irripetibile? se io pago vuol dire che al posto mio poteva esserci un altro qualsiasi.

Questa cosa non toglie il gusto? non fa sentire sminuiti?

evidentemente no, però non posso evitare di chiedervelo, proprio perché per me non è così e cerco di entrare, in qualche modo, nella testa di chi è diverso da me.

@Epicuro, ho compreso che il tuo punto di vista è quello di considerare le donne inferiori... come donna ( @bollo : non mi manca un y, diciamo che ho due x :P ) non posso che non essere d'accordo, in ogni caso sei ovviamente libero di considerarmi inferiore quanto credi, non è un mio problema... non ho interesse nel far cambiare idea chi è convinto che io appartenga ad un genere inferiore. Sono sicura che non sia così e non fremo per dimostrarlo. Non sono entrata qui per insultare né, ovviamente, conto di essere insultata, se è possibile.

non sono venuta per bacchettare, figurarsi.... se anche foste tutti sposati non sarebbe un mio problema....

sono sinceramente curiosa di capire chi fa cose che io non farei

(voi non lo siete? io credo di sì, se vi fate tanti km per far sesso sono convinta che la curiosità animi molti di voi... per far sesso e basta vi basterebbe spostarvi di poco e ok che dite meraviglie delle donne straniere, ma credo che ci sia anche una buona dose di esterofilia che vi muove e l'esterofilia non si fonda in menti che non sono avide di novità e curiose di scoprire... quindi secondo me molti di voi potranno facilmente condividere il fatto che una donna si iscriva qui perché è semplicemente mossa dalla curiosità di capire dinamiche che le sono aliene...

io seriamente non potrei fare sesso a pagamento e vorrei capire perché a molti di voi il pensiero di pagare non guasta il divertimento)

ribadisco, di giudicare non mi interessa. Fosse per me la prostituzione dovrebbe essere legalizzata in case di piacere come in Olanda.. ci sarebbero più controlli medici, più libertà di esercitare la professione, meno rischi per chi lo fa.. credo che se una donna o un uomo abbiano voglia di vendere il proprio corpo siano assolutamente liberi di farlo, e questo ben a prescindere dal fatto che io personalmente non lo farei.... e dunque anche i clienti liberissimi di andare (e se cornificano non è un mio problema)...

però, appunto, se qui ci fosse una casa chiusa di uomini bravissimi io come cliente non andrei... perché per eccitarmi ho bisogno del desiderio dell'altro e se l'ho pagato come faccio a sapere se il desiderio c'è sul serio? e nel caso delle donne è ancora più difficile da verificare.. (nell'uomo ovviamente si vede, ma penso che non voglia dire nulla, no? perché se ci sono uomini che vanno con donne anziane ne deduco che l'erezione non sia proprio a comando ma quasi)...

sicuramente pagando si può accedere al divertimento erotico in modo più rapido e scegliendo forse donne più belle e più giovani di quelle che si conquisterebbero senza pagare... (dipende ovviamente dai casi) però io, se fossi un uomo di 50 anni, per dire, preferirei una 40enne conquistata da me, magari non fotomodella, piuttosto che una 20enne conquistata dal portafoglio...

e non credo che questa sia una prospettiva che adotto solo perché sono donna e quindi le dinamiche maschili mi risultano opache...perché, appunto, parlando con i miei amici, sono veramente pochi quelli che dicono che andrebbero (e sono stati) con donne pay, la maggioranza condivide, da uomini, gli stessi dubbi sul pay che sorgono a me, cioè che buona parte del divertimento sfumi nel momento in cui uno sa di dover aprire il portafoglio.

Detto questo, niente contro chi va a puttane pagando, sia chiaro.... che a me, poi, non cambia nulla e buon per le prostitute che ci siete voi che pagate perché sennò dovrebbero cambiar mestiere. L'unica altra persona che so che è andato a prostitute mille anni fa (da ragazzo) è stato il mio papà quando era a militare.. ma certe domande mi secca fargliele... perché finisce che poi, in quanto figlia, si sentirebbe a disagio e non mi darebbe risposte sincere.. invece magari chiedendo a gente anonima in un forum poteva venir fuori un coro di pdv interessanti.

Mi scuso se le mie domande vi hanno maldisposto e grazie ancora a chi mi ha risposto.

Ecate

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 16:32

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@epicuro... grazie per la tua risposta...

anche a me sembra che la forma mentis che ne emerge sia questa, però avevo domande specifiche su quegli aspetti singoli che ho elencato sopra...

tu mi dici di prendere per buono il fatto che il 90% degli utenti di questo forum dia veramente per scontato che la donna sia inferiore per natura? in sostanza si aderisce in toto alla visione aristotelica della donna come forma imperfetta?

non comprendo bene se anche tu aderisci a questa visione o se, semplicemente, ti stavi limitando a farmi una specie di sunto per evitarmi di leggere le prossime risposte.

Non è un po' antiquato postulare che un sesso sia superiore ad un altro? A me sembra che uomini e donne siano da considerarsi pari e se davvero la pensi così mi piacerebbe capire sulla base di cosa, precisamente, si decide quale sesso sia superiore e quale inferiore. Quali sarebbero i parametri per giudicare e chi avrebbe la facoltà di stabilirli in modo inequivocabile e definitivo?

@centurione...

non ho mai detto di non voler fornire il mio punto di vista.. nessuno è obbligato a rispondere se non ha voglia di dire la sua.. quindi non riesco a vedere la ragione del tuo dire "no, non ci siamo"... non mi sembra di aver puntato la pistola in testa a nessuno.. il mio intento non è sicuramente litigare o avere discussioni di natura aggressiva... ho solo avuto curiosità vedendo il sito e ho pensato di iscrivermi per vedere se era possibile soddisfarle...

per quanto mi riguarda credo nella parità dei sessi, quindi non disprezzo nessuno dei due sessi a priori e tendo a non reificare nessuno... le generalizzazioni non mi piacciono... ugualmente, se uno tradisce credo che non debba poi scandalizzarsi se anche l'altro lo fa... i diritti di uno sono i diritti dell'altro..credo che il tradimento sia tale solo nel momento in cui si è all'interno di una relazione in cui si sia stabilito (anche solo a parole tra i due) un vincolo di fedeltà... se lo si rompe probabilmente si dovranno gestire sensi di colpa, poi lì sta alla singola persona il fatto di essere più o meno in grado di gestirli, però, sicuramente, se io tradissi e sapessi che anche l'altro mi tradisce non andrei a far su un casino perché, in qualche misura, saremmo pari nell'errore, se errore lo si vuole considerare, o pari nel non-errore se era una cosa concessa a priori (o lasciata volutamente nell'ambiguità del non-detto).

personalmente non potrei pagare per rapporti sessuali perché mi piace il pensiero che chi venga con me lo faccia per desiderio reale e non in virtù dei soldi che posso allungare come compenso. Vorrei che fosse l'esperienza in sé ad essere considerata "il compenso", senza bisogno di farla diventare uno scambio commerciale...ma questo in virtù del fatto che per me la seduzione è parte importante del gioco e pagando questa verrebbe meno...

le malattie mi spaventano molto, quindi anche se non avessi questa necessità di seduzione che fa sì che un rapporto pagato per me sarebbe un rapporto non goduto al 100%, credo che non mi avventurerei comunque nel mondo del sesso mercenario per il timore di contagio di malattie veneree.

In ogni caso non capisco la ragione del mettersi sulla difensiva. Se non si è interessati allo scambio che ho chiesto se fosse possibile avere....beh, basta non partecipare, no?

Ecate
Newbie
25/06/2013 | 15:51

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Ciao a tutti...

la mia recente iscrizione è dovuta al fatto che, spulciando questo sito-forum, mi sono sorte una serie di domande e di curiosità di natura sociologica...

contando l'anonimato che tutela ciascuno di noi, mi pare che non dovrebbe essere un problema soddisfare le mie curiosità, sempre che qualcuno di voi ne abbia tempo e voglia... e quindi ho pensato di iscrivermi per vedere se mi è possibile ottenere qualche risposta...

Il nucleo fondante di questo sito è quello di cercare relazioni sessuali con donne, a pagamento o non...scambiandovi consigli... ne emerge una concezione della donna come di un semplice oggetto da utilizzare, passarsi tra voi, recensire, testare, valutare... esattamente al pari di un oggetto hi-tech comprabile in negozio, per intenderci...

mi chiedo:

  • questa reificazione del genere femminile è un qualcosa che riguarda le donne in toto? mi spiego meglio: l'idea è che le donne, che lo ammettano o meno, sono tutte puttane e tutte ottenibili solo a pagamento e che, dunque, tanto vale che le cose siano in messe in chiaro da subito e che le si tratti come tali a priori o, al contrario, effettuate distinzioni tra donne puttane e donne non puttane e che dunque il vostro trattarle come oggetti è vincolato al tipo di donne che vi trovate davanti? riuscite ad immaginare donne a cui attribuire un valore come compagne in cui l'aspetto sessuale sia solo una componente della vita di coppia, importante certo, ma che scorra in parallelo con altri requisiti umani? pensate qualcosa del tipo "continuerò ad essere GT a vita finché potrò perché lo considero la summa del divertimento" o una roba del tipo "un giorno forse mi innamorerò di qualcuna e dunque le mie avventure da GT saranno archiviate definitivamente?"...

immagino, però, che alcuni di voi siano già occupati o sposati o conviventi etc...

  • questo tipo di libertà che vi concedete lo fate pensando che sia giusto così però ammetterlo con le vostre compagne creerebbe incomprensioni e dunque evitate di dirlo pur pensando che sia uno stile di vita eticamente legittimo o lo fate pensando di essere in errore però riuscite ad azzerare gli eventuali sensi di colpa?

  • se scopriste che la vostra eventuale donna, al pari vostro, stesse frequentando un sito per trovarsi sesso free o pay in giro, la vostra reazione sarebbe del tipo "oh beh, lo faccio anche io, è nella natura umana tradire quindi a posto così" o invece pensereste che il tradimento sia prerogativa maschile (che sia meno grave) e che dunque la vostra donna non potrebbe fare come voi "impunemente" e dunque litigi e rotture di conseguenza?

Poi ho dubbi anche sul sesso pay... ne parlavo l'altro giorno con un mio amico... e discutevamo su quanto il desiderio e la conquista fossero, per noi, componenti fondamentali dell'eccitazione... io desidero l'altro proprio perché una parte di me teme di non poterlo avere...perché la soglia dell'ottenibilità (chiamiamola così) è spostata sempre un gradino oltre... e dunque uno è motivato, spinto ad attivarsi per ottenere la conquista... perché l'altro/l'altra ci paiono a portata di mano ma se e solo se noi siamo in grado di mettere in atto processi di seduzione.... quindi si genera un senso di sfida con noi stessi che ci pungola e ci anima al fine di verificare se in effetti siamo in grado di sedurre l'altra persone, di indurla ad abbandonarsi al piacere della carne... sapendo che, se e quando succede, siamo stati noi a farla capitolare, noi a farla precipitare in uno stato di ebbrezza totalmente irrazionale... la seduzione dell'altro da sé determina sempre un senso di potere, l'adrenalina legata a vedere in che modo siamo riusciti a operare una trasformazione sulla psiche e sul corpo dell'altro, no?

e da lì siamo passati a parlare di chi, invece, salta tutta questa parte e sceglie di pagare per consumare rapporti sessuali chiedendoci come si conciliasse il desiderio e la sfida della conquista nel caso in cui il sesso fosse ottenibile di default con il denaro.. in quel caso la seduzione e la sfida si azzerano perché, di fatto, chi conquista è il denaro, non il soggetto...

sapere che la donna viene con voi perché la pagate per farlo non toglie il 90% del divertimento?

Ultima domanda... ma la paura delle malattie non vi sfiora? forse sono io che mi porto dietro un accenno di ipocondria, ma credo che andare a letto con persone che so che per mestiere vanno con chiunque magari anche senza preservativo... boh, mi farebbe impressione anche dare dei semplici baci perché avrei sempre il timore di trovarmi poi con herpes ed epatiti, solo per menzionare le malattie "minori", per così dire..

Grazie per chi ha letto fin qui e per qui avrà voglia di darmi la propria opinione in relazione ai dubbi che ho esposto!!

Ecate

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