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FuddyDaddy

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Commenti

FuddyDaddy
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20/06/2013 | 02:27

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@duroon --- Mi spiace per l'esperienza a Valencia. A me l'ambiente non era piaciuto gran che. Di questi tempi in Spagna non si respira un'aria tanto buona. Conviene viaggiare per viaggiare, senza l'assillo di cuccare, che poi non aiuta molto. Per agganciare una straniera per un viaggio con avventura si può provare a farlo prima con una conoscenza via posta, chat o quel che sia. I rischi di fare buchi nell'acqua sono molto minori. (A proposito, mi trovo a Roma per lavoro, ma di provarci con una romana, non mi passa neppure per la mente! Anzi, al pensarci mi viene da ridere. Se mai capitasse, una turista affamata, ma se non capita, che è la cosa più probabile, non ci perdo nulla. Roma è pur sempre una città incantevole.)

FuddyDaddy
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03/06/2013 | 16:57

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Sono curioso di sentire commenti su Valencia. Ci sono stato, ma accompagnato, e non mi è piaciuta, ma è solo un'impressione basata su un soggiorno di pochi giorni. L'ho trovata poco ospitale, dove si approfitta del turista come se noi fossimo tutti imbecilli incapaci farne a meno. In Spagna, il problema per i dragueurs over 40 è che le spagnole, per quanto non pretendano fisici da palestrati o QI sopra i 130, preferiscono gente giovane, pimpante o relativamente tale. Quelle di una certa età son ancora peggio: non si accorgono di essere diventate dei cessi, con un culo che non passa dalla porta, e pensano di essere ancora delle fiche. Insomma: loro non scopano e voi neppure. Lasciate perdere le «bellezze autunnali». Meglio una bruttina regolarmente soggetta a ovulazione. Meglio una città grande, dove c'è varietà e, dotati di ostinazione e un «io» robusto, si può provare e riprovare qui e là.

FuddyDaddy
Newbie
31/05/2013 | 19:46

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Encomiabile finalità. Già che ci siete, provateci. Se siete stufi delle italiane, le portoghesi vi porteranno sulla via della redenzione e della vita eterna.

FuddyDaddy
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31/05/2013 | 10:23

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P. S. Mica andrete in Portogallo solo «pour draguer», vero? Mi sembra un'idea balorda.

FuddyDaddy
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30/05/2013 | 11:57

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Sì, Drdrezi, ottima recensione. Grazie, mi fa venire voglia di tornarci. Da tempo non vado a Lisbona. C'ero stato per qualche periodo per lavoro più turismo. Conoscendo lo spagnolo, imparare il portoghese fu una passeggiata, anche se come lo parlano a Lisbona è un po' duro da seguire. Di solito però con voi lo parlano più chiaro. La lingua è un passaporto in più, come il conoscere i modi di fare. Usare verbo e allocutivo giusto nel rapporto con le persone non è facile, perché sono gente all'antica, un po' classista. Ma il passatismo del portoghese fa parte del suo fascino.

Non essere riconosciuti come italiani arrapati e affannati può non essere un vantaggio, ma mi pare che non ci disprezzino. Io non ho un rating AAA, come molti di voi. Devo ingegnarmi, cercare di avvicinarmi al soggetto in tutti i modi. Per fortuna sono di etnia celtica, latinizzato, un po' come loro, perciò capisco le loro fissazioni e le condivido. Poi mi diverto nel conoscere l'anima di questo paese affascinante.

Le portoghesi non sono poi tanto diverse da quelle nostrane che conosco: forse c'è più varietà nel fisico. Alcune sono straordinarie, spiccano come uno sparo nel silenzio, fra la massa tipo «melanzana», ma, dopo averle ammirate, è meglio venire a migliori consigli. Ho avuto sorprese, come càpita quando uno gira e rovista. Mi sono fatto prendere per il fondello da racchiette e poi ho ingranato con la cassiera, dolce e carina, del ristorante self al centro commerciale (come si chiama?) sulla Avenida da Liberdade un po' prima di Restauradores.

Vedevo mercenarie di vario genere un po' dappertutto. Alcune mi si rivolgevano in inglese, simpaticamente. Altre erano ancora più discrete. Poi c'erano le classiche battone, dalla quali giravo alla larga, sapendo bene dove fossero. Un giorno, una brasiliana alla fermata dell'autobus mi si mise in mostra, tranquilla, discreta. Era giovane, incantevole, scesi alla sua fermata e le chiesi se la molestasse la mia compagnia. Si offrì con piacere, non fu troppo costosa.

Non sono più un ragazzino e non vado certo in discoteca. Trovo belli i locali di fado sul Bairro Alto, frequentati da turisti tranquilli e da locali. Si cena benino e si possono conoscere mulheres lisboetas sozinhas, o magari qualche turista in cerca di un'avventura senza tanti fronzoli.

Non saprei dare consigli preziosi: ognuno ha i suoi punti di forza e i suoi limiti, la sua età, i suoi gusti, la sua urgenza. Direi solo che conoscere la lingua, la cultura, il tipo di gente (e apprezzare tutte queste cose) vi dà una marcia in più e vi fa apprezzare il «travel», che la «gnocca» vi si offra a ogni piè sospinto o meno. Parabens.

FuddyDaddy
Newbie
28/05/2013 | 10:52

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Grazie per i commenti. Purtroppo da tempo non vado in Spagna. Mi tocca l'Italia... Ma ci sono le turiste! Sono stato a Roma per lavoro più vacanza (sono un «selfemployed») e ho avuto occasione di trovarmi vicino a due spagnole cenando da Nestore, sull'Esquilino, tavolo a tavolo. Una aveva una maglietta audace con scritte demenziali, pressappoco «I like French fries, French kiss, French boys», grassottella ma piacevole, con uno sguardo languido che diceva «anch'io sono da mangiare!». Quella di fianco era bruttina e meno allegra. Parlavano castigliano di Spagna. Mi rivolsi alla bruttina, formalmente: «¿Ustedes son españolas?» Erano di Valencia, ma ovviamente castigliane, perché non parlavano valenciano. Erano in vacanza durante i giorni della Semana Santa. Parlai dapprima con la bruttina guardando di sottecchi l'altra, con un tacito dialogo, essenziale ma limpido. Insomma, un po' di turismo e di romanticismo con quella della maglietta, che il giorno dopo aveva cambiato. Mostrò di contentarsi di uno che non era né French né boy. Promisi che sarei andato a visitarla a Valencia durante le vacanze estive.

FuddyDaddy
Newbie
27/05/2013 | 19:18

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Parte terza, dove aggiungo il poco che mi pare io possa aggiungere. Il lavoro mi ha portato soprattutto a Barcellona e Madrid. Altrove in Spagna, ci sono stato per turismo e accompagnato, e come sempre quando uno è accompagnato, ha la sensazione (ingannatrice) che da solo avrebbe fatto scintille. Per quello, non ci sono mai tornato da solo... Bene. Direi che a Madrid apprezzino l'uomo brillante, colto, di larghe vedute, che le fa sognare, che le fa ridere, che le porta a divertirsi. Non è tanto facile in una grande città avvicinare qualcuno: occorre con pazienza vedere dove e come, e magari crearsi un qualche addentallato, un amico, un parente, un collega, una missione, una bischerata qualsiasi, qualcosa che non vi faccia piovere dal nulla, visibilmente affamati come lupi e in cerca di avventure. A Barcellona (città che conosco meglio) sono più concrete e apprezzano di più l'uomo con una certa posizione, rispetto alle madrilene. Sono un po' più borghesucce, ma non come le milanesi, intendiamoci. Apprezzano le cose concrete ma sanno divertirsi e cogliere le cose buone e semplici che la vita offre. Per andare d'accordo con una barcellonese apprezzate sinceramente Barcellona, la sua cultura, la Catalogna, il catalano (perlomeno se vi imbattete in una catalana, sennò lodate il castigliano). Cercate di imparare perlomeno a pronunciare bene il suo nome. Fatevelo sillabare. Ricordatevi di quello che vi spiega. Interessatevi. Guardatela negli occhi quando le sedete di fronte, perdutamente, come se vedeste una donna per la prima volta. Siate trasparenti come lei. Non raccontatele panzane, anche se le lasciate credere tutto quello che a lei farà piacere di credere. L'amore è una «ilusión», che nasce da sola e dura fin che dura. È bello passeggiare per i viali fra i profumi dolci che usano le spagnole, con il clima tiepido che vi carezza, con la mano della vostra spagnola che vi trotterella al fianco e che chiacchiera a non finire. Di altri posti ho solo sentito parlare, in termini di conquiste. Se dovessi andare in un terzo posto da solo, all'avventura, forse andrei in Estremadura, un posto «improbabile» ma che mi è piaciuto, ma che forse era solo un caso, una suggestione. In sostanza. L'importante è trovarsi a proprio agio con se stessi, senza affanno, godendovi i luoghi e i momenti, attenti a cogliere quello buono, così anche la possibile vostra spagnola si sentirà a suo agio con voi, come se vi avesse sempre conosciuto. Buon viaggio.

FuddyDaddy
Newbie
27/05/2013 | 11:56

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Parte seconda. Alcune note che mi pare di dover aggiungere. Dunque, la spagnola ama l'uomo di classe, non quello grezzo, volgare, com'è a volte il suo conterraneo (ma anche l'italiano) e come tale cercate di comportarvi. D'altra parte, la spagnola spesso, una volta preso piede, può benissimo rivelarsi verbalmente volgare e aggressiva. A quel punto, tanti saluti. La spagnola ugualmente ama la pulizia, l'uomo che ha fatto una doccia di recente, non una settimana prima, e che si è cambiato quella mattina; e offre di solito la sua pulizia, che sicuramente apprezzerete, specie se avete avuto esperienze di altro segno, magari nella Francia del nord. La spagnola istruita apprezzerà anche la vostra cultura, ma cercate di usarla con parsimonia e autoironia. Ripeto: quello che apprezzerete, se non avete il complesso del conquistatore, è la trasparenza nel rapporto. Se le piacete, ve lo fa capire o ve lo dice in qualche modo. La spagnola è logorroica, ma di solito lo è per sua natura, non solo per studiarvi e pilotarvi, come fanno le più sessualmente scafate inglesi e francesi. Insomma, se trovate la vostra spagnola, contentatevi, contentatela, assaporate il suo bel corpo e la sua allegria. Se poi le cose non funzionano, che volete farci, forse né io né voi siamo James Bond. Riprovate, costì, colà o altrove.

FuddyDaddy
Newbie
25/05/2013 | 14:47

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In primo luogo, non presumo di insegnare nulla a nessuno. Poi, vi dico la mia. Da come le ho conosciute, le spagnole sono di solito gentili e fra le europee occidentali sono quelle che preferisco. A differenza di molte inglesi, non vi manderanno a quel paese ridendovi in faccia se non accettano di parlare con voi. Non se la tirano come le italiane, in genere apprezzano l'uomo italiano, specie quello che si comporta in modo naturale, un po' meno quello che si crede di essere Marcello Mastroianni in vacanza. Certo che se uno somiglia davvero a Marcello, buon per lui. Io ho tutto un altro aspetto e devo darmi da fare. Ne trovate in giro un po' in tutta la Spagna. Se una incrocia lo sguardo sorridete, dite ¡Hola! e qualche cosa che vi viene in mente. Se non avete fantasia, chiedete dove si trova un luogo vicino. Sicuramente sapete farlo meglio di me. Ora, se hanno voglia di fare amicizia con voi, ve lo fanno capire e viceversa se non vogliono perdere tempo con voi troveranno una scusa con cui salverete la faccia e arrivederci. Dovrete rendervi conto con che tipo di donna siete, è chiaro, anche se non è facile capirlo. D'altra parte, se le andate a genio, non avete bisogno di fare la manfrina cui siete abituati con le italiane. Scordatevene. A questo proposito, il maschio italiano che deve fare fatica per rimorchiare per sentirsi un conquistatore, forse è meglio che faccia un viaggio più breve e si fermi in Francia, con i miei auguri. Forse qualcuna di loro apprezza una proposta grezza e diretta, ma non saprei perché non fa parte delle mie abitudini. D'altra parte, l'argomento è quello, non siamo più bambini, né voi né lei. Siate al meglio di voi stessi. Alla spagnola piace l'uomo di classe, che la tratti signorilmente, non come una zoccola che sbava per venire a letto con voi. Se uno è brillante, tanto meglio. Se non lo è, conviene di gran lunga rimanersene naturali. Se funziona, tutto fila come nell'olio, altrimenti volgete lo sguardo altrove, ché la Spagna è piena di femmine come ogni altro Paese. A proposito della lingua, lasciate perdere il vostro penoso inglese. Parlate italiano. Cercate di impare la sua lingua un poco, oltre che di interessarvi a lei, al suo Paese, alla sua città. Io quando mi innamoro di una donna, o anche qualcosa di meno, mi innamoro anche del suo ambiente in tutti i suoi aspetti. Se invece vi piace la trombata e via, cercate il tipo che fa per voi. Le spagnolo sono belle? C'è di tutto. Molte hanno un viso un po' così e un fisico da sogno, e viceversa. Vedete un po' voi. Dove trovare le spagnole? O in Spagna o altrove. Altrove le troverete in vacanza, con tempo a disposizione e voglia di divertirsi. Il sesso è un dono degli Dèi e un modo per perpetuare il genere. Lo saprete meglio di me. Usate il cervello ma appassionatevi; e viceversa. ¡Qué aproveche!

FuddyDaddy
Newbie
24/05/2013 | 20:46

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Mah, le cose vanno come vanno. A me con le francesi non è mai andata tanto bene. Sarà che il lavoro mi ha portato quasi solo a Parigi, città bella quanto incasinata, come la mente dei parigini. Mi sono capitate donne meno interessanti di quelle che sono capitate a voi; degne dei loro compari maschi: complicate, diffidenti, logorroiche, inquisitrici, con la puzza sotto il naso (e purtroppo anche in quella belle chose che chiamano «chatte»). In altri posti me la sono cavata benino e a volte benone, ma in Francia... e pensare che parlavo un buon francese e non avevo pretese... E poi la tavola francese, cara e piena di schifezzuole... Meno male che lavoravo anche in altre nazioni e quando cambiavo itinerario tiravo un sospirone.

FuddyDaddy
Newbie
24/05/2013 | 18:22

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  • La lira, la fica, ma che fatica (da Dino Risi)

  • Les amours des autres sont toujours ignobles

  • Ogni imbecille ha le sue ammiratrici

FuddyDaddy
Newbie
24/05/2013 | 17:29

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Non è male la Francia. Si possono trovare turiste di tutte le parti: sono in vacanza, hanno tempo libero, voglia di divertirsi e, sopra tutto, non sono francesi!

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