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Commenti

tagete
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24/07/2013 | 23:50

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La grammatica russa poi è piuttosto complessa in quanto ci sono sei casi con le diverse declinazioni da imparare. Non si può abbozzare!

tagete
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24/07/2013 | 01:01

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Hai scelto un periodo piovoso.

Vai tranquillo nelle discoteche se non scegli qualcuna (non ti preoccupare di farlo con le thai) comunque qualcuna si farà avanti.

Chiedi tranquillamente il prezzo (anzi è opportuno) precisando che vuoi lo short o il long time.

Vai tranquillo e segui queste regole auree per il novizio.

1) paga sempre

2) non litigare con i thai. Sorridi e bevici sopra.

3) assolutamente stai lontano da tutte le droghe di qualsiasi tipo.

4) non affittare acquascooter sono fregature di gang semimafiose (ma tanto piove a ottobre).

5) non ti innamorare delle donne che incontri.

6) parti con una polizza assicurativa per viaggi, ma è ovvio!

Avrò dimenticato sicuramente qualcosa!

tagete
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23/07/2013 | 18:39

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Mi sembra ovvio che i RICCHI belli, brutti, giovani, vecchi, stalloni, impotenti e in qualsiasi altra condizione riescono sempre a trovare qualcuna che le faccia compagnia.

I ricchi sono un caso a parte che esula dal discorso.

Esulano pure dal discorso le situazioni "brutto con bella" o "bella con brutto". Qui mi sembra che stiamo trattando la situazione che ricalca una diceria comune "una brutta riesce a trovare, se vuole, un uomo da scopare un brutto no".

@Matt dici " Molte donne preferiscono i brutti, se ci sanno fare. Qualsiasi uomo brutto puo' rendersi interessante e di aspetto decente".

E' un po' un giro di parole che non condivido. Quel tuo "ci sa fare" implica prestigio sociale e ricchezza e ritorniamo al punto di partenza. Quando scrivi che un uomo "può rendersi interessante e di aspetto decente" allora non è veramente brutto.

tagete
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23/07/2013 | 18:07

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@gnoccatoscana

non è affatto ovvio e non sei riuscito ad argomentare nulla, non riesco a capire che vuoi dire.

@Matt

Sono in genere uomini ricchi e potenti che offrono "altro" alla donna. Questi casi sono fuori dal nostro discorso.

tagete
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23/07/2013 | 17:43

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@gnoccatoscana

NON E' UN'OVVIETA'. E' tutt'altro che ovvio e io in effetti non ci credo tanto. Razionalmente mi viene da affermare che il maschio, al contrario della femmina, deve necessariamente "attizzarsi" per fare sesso e non so se ci riuscirebbe (riusciamo) con una bruttona ma poi vedo ragazze più larghe che alte maritate con ragazzi normali e per niente brutti.

E' vero che il ricco con la grana riesce sempre a scopare anche free (in realtà trattasi di un pay occulto) ma focalizziamoci su una persona normale, un percettore di stipendio medio. A meno possibilità di scopare rispetto a una comune bruttona?

@StefanoMilan E' vero. Le relazioni sessuali in Italia intervengono quasi esclusivamente all'interno di una coppia fidanzata o sposata.

tagete
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17/07/2013 | 19:56

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Volevo sottolineare che Paolo Barnard queste sue osservazioni e denunce sociali le ha effettuate con il suo vero NOME e COGNOME.

E' un coraggio a esporsi non da poco esternare pubblicamente "sono andato a puttane".

tagete
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16/07/2013 | 22:29

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Ho trovato quest'altro articolo di P. Barnard sempre di denuncia sul comportamento delle donne italiane. Anche quest'articolo è stato cancellato dal suo sito.

UN CANE CHE SI MORDE LA COSA di Paolo Barnard

Percorro in bicicletta una via di Bologna sotto un portico, e scorgo una silhouette femminile strepitosa. Come mi avvicino, realizzo ancor di più la bellezza di quelle forme, una vera grazia. Se ne sta in attesa da sola, avrà una trentina d’anni, io le sfilo di fianco e ammiro. Dentro un maschio sessualmente sano, e sano di mente, in quei momenti accadono due penosissime cose: prima cosa, ti dici “ma perché non posso semplicemente premere un bottone e ritrovarmi abbracciato a quella meraviglia ora, subito, baciarla e fare l’amore, Dio mio!”, e te la prendi un po’ con la crudeltà della natura che ci ha fatti così maledettamente innamorati delle donne, del loro odore, di come sanno toccarti, quando poi quell’oggetto/soggetto di desiderio è così difficile da raggiungere pur essendo così frequente da incontrare. Un po’ come fossimo tutti, noi maschi, appassionati di sonate romantiche, e a ogni angolo di strada udissimo le note di un notturno di Chopin, per poi dover accelerare via e perderci subito nell’ignobile fracasso del traffico. Un tormento. La seconda cosa che capita è ancor peggiore: veniamo assaliti dal dubbio se tornare indietro e ‘provarci’ o meno. Perché in fondo al nostro cervello parte un nastro odioso che recita “ogni lasciata è persa… se non provi non saprai mai… magari nasce una gran storia, e ricorderete quella volta che tu l’hai abbordata e lei sorridendo ammetterà ‘… grazie a Dio tornasti indietro quel giorno, se no non saremmo qui’…”. Il dubbio… quel maledetto dubbio: “Cosa faccio? Proseguo o ci provo? Nooo, dai per favore, non ne ho voglia, poi tanto non funziona, no! zero, basta… Però… e se?”. La posta in palio è alta, credetemi, specialmente se almeno una volta nella vita ti è accaduto esattamente quello che recita il sopraccitato nastro, e a me è accaduto eccome, con conseguenze indimenticabili… e se? Sono minuti spiacevoli, già una certa emozione serpeggia nelle vene, che diventa poi una sfida con se stessi.

Mi fermo e mi giro. E’ sempre là, sempre quelle linee strepitose che sembrano galleggiare, non sostare. Cosa fai Barnard? Risposta: provarci no, ma dirle che mi ha donato minuti di ricchezza estetica sì, è troppo bella, le farò tutti i miei più sinceri complimenti. E poi uno che ha scritto ‘Sono andato a puttane’ deve verificare una certa cosa, ancora una volta, dunque la sfida è doppia. Torno sui miei passi, sono da lei in un battibaleno, mi fermo con un sorriso e mi aggancio ai suoi occhi, lei ai miei, le dico “sono tornato da te per dirti quanto apprezzo la tua bellezza, solo questo”.

Vedete donne, a quel punto il tempo si ferma, lo spazio svanisce, ogni cosa da lì in poi è come se fosse vissuta da noi uomini dilatata di mille unità, e noi registriamo nella coscienza ogni fotogramma a seguire, che va a stamparsi su una pellicola sensibilissima con un’esposizione altissima. Siamo esposti, nudi, vulnerabili e reattivi come le rane di Galvani, siamo senza pelle e coi nervi all’aria. Preghiamo solo che il vostro specillo non ci tocchi là dove il dolore sarebbe fulmineo.

La donna sotto al portico aspetta la fine delle mie parole, si gira sui tacchi e muove un passo via da me, muta, neppure uno sguardo. Penso “non ho scritto ‘Sono andato a puttane’ per nulla, ci risiamo”. C’era il sole, ora grandina, sto per mandarla a cagare, ma in un moto di civismo che non merita le do una seconda chance: “Era solo un complimento, non fa piacere?” le dico. Muove altri due passi dandomi le spalle, guarda laggiù chissà che cosa di più interessante di un uomo che è cortese al punto di omaggiare la sua bellezza. Tutto questo si realizza nella metà di secondo che ci metto ad esprimere la sintesi appropriata, e quando ancora la ‘ere’ di “non ti fa piacere?” è nell’aria le sibilo “Cretina”, e me ne vado. Lei si gira, con la coda dell’occhio colgo i suoi occhi vacui e mi chiedo cosa stia accadendo in quel cervello.

Già, donne, cosa accade nel vostro cervello quando così tipicamente produce resina bi-componente invece che esprimersi? Lasciatemi essere franco, perché la sensazione è proprio che così come le aree cerebrali producono adrenalina, serotonina, o altre sostanze deputate a stimolare l’attività psico-motoria, in quelle particolari situazioni un gran numero di voi produca resina che vi cristallizza le facoltà dell’espressione, per cui volenti o nolenti non sapete fare altro che impalarvi. Ed è un disastro. Un uomo vi si presenta con l’abito della festa, voi sollevate la zampetta posteriore e gli fate una spruzzatina di pipì sulle scarpe. Ma perché? Accade una quantità di volte incalcolabile e ogni volta una vescicola di bile si deposita nel fondo dell’uomo. E siete cretine senza attenuanti, perché non vale qui fare una digressione se mai si trattava di insicurezza, di timore o di semplice idiozia arrogante, come non vale disquisire se quello che è passato col rosso e ti ha falciato correva per necessità o per arrivare in tempo alla partita: semplicemente non si fa. E voi lo fate di regola, spesso sapendo di sbagliare, ma è più forte di voi. Non è una banalità, è un dramma, poiché purtroppo in una società dove la donna siede dalla parte ricevente, quasi ogni singolo approccio maschio femmina deve per forza passare da quelle Forche Caudine, per cui l’ammontare delle smusate finali che un uomo accumula in una vita è intollerabile. Finiamo sovente a odiarvi per questo, anche perché siamo obbligati per necessità a quelle pene. E’ un po’ come se ci capitasse che all’atto di ingerire cibo, spessissimo ci arrivasse una sberla nella nuca, ma non puoi fare a meno di mangiare.

Ripeto, alla fine la pagate cara. Infatti è comprensibile come poi il maschio medio, troppo spesso sprovvisto di un arsenale adeguato di autostima, si ingegni per neutralizzare anticipatamente la smusata, lo specillo proprio su quel nervo vivo. Tipicamente vi si approccerà con arroganza preventiva, con offensività preventiva – e qui il ‘preventiva’ è la chiave di comprensione del fenomeno – come dire: sono rimasto scottato, ma stavolta te lo stampo io il ferro da stiro in faccia prima ancora che tu dica beo, tanto per stare dalla parte dei bottoni. Ed è così che accade, fidatevi. Questo si traduce in una quantità colossale di brutali relazioni all’impronta del cane che si morde la coda. Noi, voi, voi, noi, l’insicurezza mia cozza con la tua, la tua ferisce la mia, la mia ferirà la tua, all’infinito. Idiozia, spreco, tristezza.

Se ieri un ragazzo ti ha abbordata dicendo “ciao, hai nove settimane e mezzo libere?” sghignazzando con gli amici, e se tu hai pensato “ma fottiti idiota”, stai certa che quell’uomo è prima passato per non so quante belle silhouette che a fronte di un complimento cortese hanno sollevato la zampetta e gli hanno fatto pipì sulle scarpe delle festa.

Donne, meglio che a fronte di un tizio in bicicletta che torna indietro perché siete troppo sexy per proseguire, vi scorra un “grazie, sei carino” nelle vene fino alla lingua, piuttosto che resina. Vi conviene, sempre, fidatevi.

Paolo Barnard

Fonte: www.paolobarnard.info

25 giugno 2010

tagete
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16/07/2013 | 22:20

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Anche io a suo tempo lessi questa bellissimo e autentico sfogo di PAOLO BARNARD. Ricordo che tante donne italiche naturalmente non capirono e criticarono aspramente Barnard che, se ricordo bene, scrisse una replica che ora ha cancellato dal suo sito.

tagete
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02/07/2013 | 08:55

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Le donne in genere fanno sempre caso alle calzature, se poi ci sono gli elementi si Siamhousepattaya l'elemento attenzione è amplificato.

tagete
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01/07/2013 | 23:01

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All'Insomnia, nello scorso marzo, ho portato in camera

la ragazza forse più divertente che ho conosciuto in thai. Aveva una bella pettinatura moderna (non so il tipo, non sono esperto come una checca), un bel viso e truccata bene ma non caricatissima. In camera è stata spiritosa e divertente e mi diceva sempre che ero "cracy". Aveva un ottimo sorriso molto accattivante e coinvolgente. In camera non ha lesinato baci, varie e eventuali lasciandomi anche un cosiddetto succhiotto. Ma è un'impronta che vogliono lasciare?

Non è stata neanche esosa.

Al congedo dallo short time espose il desiderio di trascorrere con me il pomeriggio in PISCINA. Mi è sembrato subito strano in quanto le thai notoriamente non amano il sole! Mi lascio il biglietto con il nome e il numero di telefono ma in quel giro di vacanze volevo colpirne una a sera e giocare sulla varietà... impossibile in Italia.

tagete
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16/06/2013 | 18:27

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@Cosacco

lieto di avere una visione comune con te. Sia chiaro non sono leggi universali..

@Zest

L'Italia è un Paese di BAMBOCCIONI L'età adolescenziale e postadolescenziale arriva quasi a 40 anni... non dirlo a me che scappato di casa non appena ho potuto Fuga non dovuta ai miei bravi gentori naturalmente.

tagete
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15/06/2013 | 17:04

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@Zest

anche io sono un soliatrio che non a mai amato i gruppi.

Amo magari uscire o stare i compagniecon uno o al massimo due amici. In ogni gruppo, che sia o meno italiota, si perde qualcosa in quanto sembra che entrino in gioco altre dinamiche e modi di divertrisi o conversare molto più superficiali.

Quando da giovane mi sono trasfrito per lavoro entrai in un gruppo misto grazie al coinquilino con cui dividevo l'appartamento.

C'era una figa interessante, che era anche il motore organizzativo di tutti, che non si capiva se era o non era fidanzata con un nostro amico (seppi poi che ebbero una breve storia) e tutto procedeva con noiose pizzate e partitelle varie.

Mi stufai

e la mia presenza tra loro divenne molto saltuaria per poi terminare definitivamente la frequentazione.

Per un caso particolare mi ritrovai una serata a uscire da solocon la gnocca del gruppo. Ci divertimmo. LEI SEMBRAVA UN'ALTRA PERSONA la sua cortesia dolce lasciva il passo a una ben più interessante sensualità, e io mi sentii più libero di esprimermi.

In conclusione la gnocca divenne la mia ragazza e abbiamo convissuto per 5 anni, che con i dovuti alti e bassi, sono stati molto belli.

Inutile dire che divenimmo dei paria per loro e soprattutto per la componente maschile (tranne del mio excoinquilino veramente un buon amico). Mi rivolsero molta ostilità senza avere il sostegno di motivo concreto e diretto in quanto con tutti loro sono sempre stato cortese e disponibile.

tagete
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15/06/2013 | 16:42

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@siamhousepattaya

Forse sei tu che hai generalizzato troppo al contrario

i meccanismi saranno congetture non esattamente repricati ma rappresenta

una tendenza nel primo stadio del gruppo che poi evolvono - non ho ancora trattato lo sviluppo successivo.

Al di là dei meccanismi la presenza di chiusi nei diversi locali è un dato facilemente verificale al primo sguardo.

tagete
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15/06/2013 | 13:29

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Non non confondete il naturale orientamento gruppale della natura umana con lo specifico gruppo chiuso di natura italiota.

In tutti i paesi si esce in gruppo ma non sono cosi chiusi come in Italia, aventi dinamiche interne molto definiti con controllo con zerbini, controllo sociale reciproco e INCONCLUDENZA SESSUALE.

Nei vari locali i vari gruppi sono incomunicabili tra di loro. Tribù sedute ai tavoli. All'estero c'è comunicazione e interazioni tra comitive e singoli e comitive.

tagete
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15/06/2013 | 12:47

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Naturalmente poi nella vita capita di fare "visite" all'interno di questi gruppi. Capita la classica pizzata dietro invito di un collega o un "dai vieni anche tu" se sei proprio lì presente.

In realtà sono false aperture, magari il collega sarà sincero nel suo invito ma subito noti le chiusure degli altri maschi del gruppo appoggiati spesso dalla femmine che sembra che rendano una controprestazione al servizio di

zerbinaggio permanente.

tagete
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15/06/2013 | 11:56

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@ettorino2

Ragazzo, non ci sei neanche mai stato in Thailandia!

Farò una premessa necessaria: la Thailandia sembra costruita per farci delle belle vacanze, le più belle che trascorrerai, ma lavorarci decisamente no.

Esiste una legislazione molto stringente con una lista di lavori vietati agli stranieri.

Il contesto sociologico lavorativo per fare impresa è complicato in poche parole sarai obbligato ad assumere personale thai che è assolutamente difficile da gestire.

Ti consiglio, per chiariti le idee, un mesetto di lettura dei forum consigliati in questa discussione che ti linko:

http://gnoccatravels.com/discussion/6707/forum-sulla-thailandia?post#Form_Body

tagete
Newbie
15/06/2013 | 11:44

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Una delle caratteristiche più evidenti, soprattutto per me che non vivo e lavoro nella mia città di origine, è l'esistenza di gruppi chiusi. Basta andare in qualsiasi locale o spazio aperto di raduno per verificarne concretamente l'esistenza.

I gruppi chiusi rappresentano un vero ostacolo per la socializzazione e la conoscenza estemporanea.

I gruppi chiusi sono caratterizzati per l'essere misti. I gruppi solo maschili non sono altro che branchi alla ricerca (sempre a vuoto) di figa mentre quelli solo femminile sono riunioni momentanee per scopi precisi: quella specifica passeggiata o uscita o il solito shopping.

I gruppi di cui parlo è costituito da un nucleo di "melanzane" intorno al quale gravitano i ragazzi con le loro caratteristiche diversità caratteriali.

Nel gruppo c'è una sorta di controllo e censura interna che tronca tentativi interni troppo sfacciati e censura eventuali inserimenti di altre persone estranee. Un elemento esterno è visto come un concorrente non desiderato.

Di solito "concludono" solo la più bella e il più bello del gruppo.

La bella farà la reginetta, le altre amiche si comporteranno incredibilmente quasi come ancelle mentre e sbaveranno tutte per il cosiddetto figo del gruppo. Sarà uno sbavamento condiviso è sarà un elemento di unione per le ragazze. Gli altri ragazzi avranno il ruolo di gregari zerbini con la speranza di combinare qualcosa con una di quelle ragazzette.

A un certo punto il bello e la bella si fidanzeranno, sarà la coppia figa e non necessariamente abbandonerà, ma la partecipazione sarà meno coinvolgente. Rimarranno gli altri sempre più apatici, zerbini e autocontrollati.

tagete
Newbie
15/06/2013 | 11:19

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Concordo con tutto,

@Peregrine Falcon ha accennato anche un'altra piaga nazionale: I GRUPPI CHIUSI, che meriterebbe una discussione apposita che quasi quasi apro ora.

Caro Peregrine Falcon hai accennato ai problemi dei venticinquenni, pi in là negli anni ci saranno altre problematiche. Le più idonee saranno già sposate e acquisite da qualcuno. Rimangono le relazioni extraconiugali, le divorziate problematiche con fligli (spesso sull'orlo di una crisi di nervi) e quelle rimaste sole in quanto decisamente nevrasteniche o senza alcun fascino (quelle nate zitelle).

tagete
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15/06/2013 | 01:57

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@ Matt e soprattutto @ati-leong

avete scritto un'analisi troppo macchinosa e nel trovare una qualche spiegazione o riferimento culturale siete finiti decisamente fuori strada.

A mio parere il tutto va ricercato nel carattere nazionale italiano delle classi medio-basse, in pratica della massa della popolazione. Senza ricercare le cause influssi cattolici, con impronta musulmana e mescolati con il femminismo europeo (mi viene da ridere) possiamo dire semplicemente che la popolazione che parla l'idioma italico è tendenzialmente superficiale, non amante della lettura e dedito a passioni stupide come il calcio per gli uomini e il gossip, la moda e le chiacchiere per le donne. In Italia la popolazione che ama la cultura e la vive in maniera naturale (non i radical chic) è più bassa rispetto ad altre nazioni europee e occidentali in genere. In parole povere nel carattere nazionale prevale un diffuso PROVINCIALISMO e inclinazioni decisamente ancora POPOLANE. Nelle donne italiane sembra acutizzarsi una componente frivola mescolata a un malcelato arrivismo. Begli uomini rimane al contrario un ridicolo zerbinaggio mescolato a un esibizionismo modaiolo (ora in estate i locali pululeranno di ragazzotti con gli odiosi colletti alzati delle polo e con ciglie pinzate da checca).

tagete
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14/06/2013 | 12:31

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@passatore

ti ringrazio moltissimo ma ora andrò solo un paio di giorni la prossima settimana, anche per il primo ambientamento e forse farò poi una settimanina a luglio o settembre.

Quindi è meglio trovare un hotel a piazza della Catalunya.

Sono in attesa di notizie per le milf!

tagete
Newbie
12/06/2013 | 22:10

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Vado da solo a Barcellona,

sapreste indicarmi un hotel (o una zona dove prendere un hotel) in una posizione vicina a locali notturni frequentati dalla figa locale (non ragazzini)?

Grazie

tagete
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04/06/2013 | 20:31

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@Zest

ho letto con molto piacere e interesse questo tuo topic da antologia.

Ho letto impressioni analoghe alle tue scritte in un altro forum da un italiano che lavorava in Norvegia

e inizialmente pensavo che eravate la stessa persona. Poi ho riscontrato alcune differenze.

Seguo i tuoi scritti con interesse in quanto anche io sono amante della Thailandia e delle asiatiche.

tagete
Newbie
19/05/2013 | 01:35

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@chinatown27

infatti ho scritto che è consigliabile essere accompagnati e non che non che si DEVE accompagnati. Vale soprattutto per chi è alle prime armi nei viaggi in Thailandia. Naturalmente non si rischia la propria incolumità ma ci si potrebbe ritrovare con atteggiamenti freddi e sentirsi come un pesce fuor d'acqua. Ho sentito che gli ambienti frequentati dai giapponesi siano quelli meno facili.

Concordo poi che le ragazze da compagnia degli per uomini orientali siano le più belle. A noi farang è destinata un po' la seconda e terza scelta più quelle un po' troppo scurette per i loro canoni di bellezza.

tagete
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18/05/2013 | 20:20

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E' una che massimizzato tantissimo il capitale che ha tra le gambe.

E' la società e la politica italiana che sono malate. Lei ha fatto benissimo ad approfittare della situazione data da un branco di ....

Poi lei almeno nella vita sa fare l'igienista dentale. Gli altri nostri politici cosa sanno fare nella vita reale una volta abbandonata la loro amata poltrona?

tagete
Newbie
18/05/2013 | 20:14

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In questo mondo in continuo cambiamento alcuni hanno una sola certezza, immutabile nei secoli: il millino.

Cambiano scenari economici, Paesi poveri diventano ricchi e altri avanzati invece si stanno impoverendo ma il prezzo secondo alcuni deve rimanere invariato

per decenni e magari vogliono sempre ritrovare lì quel baretto con le medesime ragazze.

Nonostante i naturali rincari, Pattaya rimane imbattibile in termini di rapporto prezzo pagato / offerta alberghiera - gnocca e tutti gli annessi e connessi.

Mi viene veramente da sorridere quando leggo di gente che va nei baretti - alias bordelli tropicali a cielo aperto - tentando di trombare gratis. Va bene se lo racconta ai vecchietti e ragazzotti brufolosi al bar dello sport nel suo paesino ma andarlo a raccontare in un forum dedicato... Se ci crede veramente allora è...

tagete
Newbie
18/05/2013 | 20:03

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Ottima idea quella di assaporare la Thailandia con la lettura di libri prima di affrontare il primo viaggio.

L'avevo fatto anche io leggendo il grandissimo Tiziano Terzani in primis.

Se vai a Bangkok leggi anche "Bangkok" di

Lawrence Osborne.

tagete
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18/05/2013 | 19:48

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I karaoke sono locali per clienti asiatici (thai, giapponesi, coreani). Il farang si sentirebbe un pesce fuor d'acqua e in certi casi neanche tanto tollerato. Se li vuoi visitare è consigliabile andare con accompagnatore asiatico.

Sono voluto entrare per un quarto d'ora una volta, accompagnato dalla mia fidanzatina thai di quella vacanza. Cantano in maniera scema le loro canzoncine e si fanno le moine i maniera scema con le ragazze. Non credo che sia un luogo divertente per noi occidentali.

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